Capitolo I LINFOMA DI HODGKIN. a cura del dott. Alessandro Esposito

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Capitolo I LINFOMA DI HODGKIN. a cura del dott. Alessandro Esposito"

Transcript

1 Capitolo I LINFOMA DI HODGKIN a cura del dott. Alessandro Esposito Sig.ra F.I. di anni 15, studentessa. Disturbo principale soggettivo La pz. giunge in reparto per il riscontro, due settimane prima del ricovero, di una linfoadenopatia in sede ascellare sinistra; su consiglio del medico di fiducia la paziente si sottoponeva a terapia con FANS per una settimana (bromelaina). Per il persistere della linfoadenopatia, la paziente eseguiva un indagine ecografica della spalla sinistra che documentava in corrispondenza della regione sopra e sottoclaveare sinistra, del prolungamento ascellare della mammella di sinistra e nel cavo ascellare omolaterale, la presenza di plurime formazioni nodulari. Le formazioni descritte, ipoecogene, ben separate tra loro, mostravano dimensioni massime di cm 3.5, cm 3.4, cm 3 e cm 2.9 da riferire verosimilmente a linfonodi aumentati di volume. Assenza di linfoadenomegalie in sede laterocervicale e sottomandibolare di sinistra. La paziente si recava presso il P.S. di un ospedale di Roma dove veniva confermata la presenza della linfoadenopatia e veniva sottoposta ad un controllo radiologico del torace che non rilevava alterazioni pleuroparenchimali, seni costofrenici liberi, ombra cardiaca nei limiti della norma. Gli esami ematochimici eseguiti in regime d urgenza (emocromo, azotemia, creatininemia e coagulazione) risultavano nei limiti della norma. La paziente veniva quindi trasferita al policlinico Umberto I nel nostro reparto per le cure e gli accertamenti del caso. Anamnesi familiare Madre di 44 anni in a.b.s. Padre di 62 anni in a.b.s. Una sorella gemella ed un fratello più grande in a.b.s. Anamnesi fisiologica Nata da parto cesareo a 8 mesi. Allattamento materno. Regolare sviluppo 7

2 8 Capitolo I psico fisico. Studentessa II anno scuola media superiore. Menarca a 13 anni, regolare per cicli di ritorno, per quantità e durata. Alvo regolare. Diuresi fisiologica. Non allergie a farmaci ed alimenti. Esame obiettivo Soggetto in discrete condizioni generali, psiche lucida, sensorio integro, decubito indifferente. Facies: composita. Cute: rosea elastica, sollevabile in pliche. Annessi cutanei: normorappresentati. Mucose visibili: umide, ben irrorate. Respiro: eupnea. Temperatura cutanea 37 C. PA 110/60 Fc 88 b.p.m. Sistema muscolare: tonico trofico. Apparato osteoarticolare: apparentemente indenne. Stazioni linfoghiandolari: presenza di due linfonodi in sede sottoclaveare e cavo ascellare di sinistra, delle dimensioni di una nocciola, di consistenza duro elastica, con caratteri di fissità rispetto ai piani profondi, non dolenti ne dolorabili alla palpazione. Capo: normoconformato, globi oculari in asse, pupille isocoriche, isocicliche normoreagenti alla luce, all accomodazione ed alla convergenza. Collo: Cilindrico, non dolente ai movimenti attivi e passivi di flesso estensione e lateralizzazione. Tiroide non palpabile. Polsi carotidei e succlavi presenti e validi bilateralmente. Torace: conico, emitoraci simmetrici e normoespandibili. F.V.T. normotrasmesso su tutto l ambito. Apici in sede, suono chiaro polmonare, basi mobili. M.V. fisiologico, assenza di rumori aggiunti. Apparato cardiovascolare: itto palpabile al V spazio intercostale sinistro sulla emiclaveare. Aia cardiaca nei limiti. Toni netti. Pause libere. Polsi periferici: presenti e validi. Mammelle: conformi per età e sesso, capezzoli in asse normoestroflessi, ben epitelizzati, alla palpazione non si apprezzano tumefazioni patologiche. Apparato urinario: Giordano negativo bilateralmente, punti ureterali superiori e medi non dolorabili. Addome: piano, cicatrice ombelicale normointroflessa, trattabile, non dolorabile alla palpazione superficiale e profonda. Timpanismo ileocolico come di norma, peristalsi presente e valida. Fe-

3 Linfoma di Hodgkin 9 gato e milza margini inferiori non palpabili. ROT presenti e suscitabili come di norma. SNC: non apparenti deficit di forza e sensibilità. LINFOADENOPATIA È necessario verificare accuratamente la storia clinica di: patologie recenti o croniche assunzione di farmaci tumefazione linfonodale acuta o cronica viaggi traumi LINFOADENOPATIA Può essere distinta in: Regionale (singola stazione linfonodale) Generalizzato (tre o più stazioni linfonodali, in genere comprendenti un adenopatia cervicale, ascellare e inguinale, spesso accompagnata da una splenomegalia) LINFOADENOPATIA Verificare le caratteristiche dell interessamento linfonodale: linfonodi dolenti o non dolenti linfonodi isolati o a pacchetti linfonodi mobili o adesi considerare: dimensioni localizzazione consistenza reazione cutanea, suppurazione o formazione di fistole associate Segno guida: linfoadenomegalia Definizione Tumefazione di un linfonodo dovuta a proliferazione delle cellule che lo costituiscono o a infiltrazione da parte di cellule normalmente non presenti. Meccanismi patogenetici di ingrandimento linfoghiandolare aumento del numero dei linfociti o macrofagi, in una esaltata risposta immunitaria;

4 10 Capitolo I LINFOADENOPATIE REGIONALI Cause abituali di adenopatie regionali: - infezioni locali - neoplasie maligne Dati utili per la diagnosi localizzazione dei linfonodi consistenza dei linfonodi presenza di una sindrome linfonodale, quale: - Lesione da inoculazione (ulcera) con linfoadenopatia satellite e sintomatologia sistemica - Lesione genitale con linfoadenopatia satellite - Faringite con linfoadenopatia satellite Possibili cause abituali di adenopatia generalizzata: LINFOADENOPATIE GENERALI - infezioni: virali, batteriche, micotiche, - protozoarie - infiammazioni: connettiviti, infiammazione cutanea - sarcoidosi - ipersensibilità - malattie metaboliche - neoplasie maligne: ematologiche o metastatiche infiltrazione da parte di cellule infiammatorie in corso di processi infettivi; infiltrazione da parte di cellule tumorali metastatiche proliferazione tumorale dei linfociti costituenti il linfonodo (linfoma). L aumento di dimensioni dei linfonodi non deve essere sempre considerato segno di malattia. Nel bambino, un certo ingrandimento dei linfonodi è considerato fisiologico; nell adulto un aumento di dimensioni dei linfonodi inguinali è reperto comune e non preoccupante. Inoltre, nei lavorato-

5 Linfoma di Hodgkin 11 ri manuali è frequentemente possibile riscontrare linfonodi ascellari o del gomito di dimensioni aumentate di natura infiammatoria. Una linfoadenopatía generalizzata può essere segno di un processo infettivo generale (brucellosi, tubercolosi, toxoplasmosi, mononucleosi) o di un linfoma in stadio avanzato; una linfoadenopatìa localizzata indica piuttosto un processo infettivo localizzato, o in qualche caso, la sede di un processo tumorale, primitivo o metastatico. Un linfonodo duro isolato in qualsiasi sede dovrebbe spingere prontamente a un esame accurato della cute e dei tessuti molli nel territorio a monte del linfonodo. Se non si evidenzia la lesione primaria, va sempre eseguita una biopsia del linfonodo. Se la biopsia non conferma la neoplasia maligna sospettata, va sempre eseguita una coltura tessutale sulla biopsia per la ricerca di batteri, miceti e bacilli acidoresistenti.

6 12 Capitolo I LINFOADENOPATIE REGIONALI PATOLOGIE LINFONODI INTERESSATI Infezioni oculari o orbitali Rosolia, infezioni del canale uditivo esterno Lesioni del cuoio capelluto (micosi, punture di insetti, etc.) Infezioni orali o dentarie Neoplasie maligne della bocca, faringe e laringe Linfoma, leucemia Infiammazione faringea (virale, batterica) Metastasi a partenza da polmoni, esofago, cuore; a sinistra linfonodo sentinella del carcinoma gastrico Sporotricosi, malattia da graffio di gatto (quest ultima talvolta da adenopatia generalizzata); infezioni distali, dermatite Metastasi a partenza dalla mammella Herpes genitale, gonorrea, infezione degli arti inferiori Sifilide, linfogranuloma venereo Metastasi a partenza da vulva, ano, porzione inferiore del retto, testicolo, prostata. Auricolari anteriori Auricolari posteriori Sottoccipitali Sottomentonieri o sottomandibolari Anteriori del collo e sottomandibolari (duri) Cervicali (elastici) Cervicali anteriori (ingrossati, dolenti) Sopraclaveari (non dolenti, duri) Epitrocleari e ascellari (molli, dolenti) Ascellari (non dolenti, duri) Inguinali (dolenti) Inguinali (duri, non dolenti) Inguinali (duri)

7 Linfoma di Hodgkin 13 Esami ematochimici della paziente (All ingresso in reparto) : G.R /mm 3, Hb 12.4 g/dl, HCT 35.3 %, MCV 82.6, G.B /mm 3, neutrofili 60.5 %, eosinofili 2.4 %, monociti 15.3 %, linfociti 21.50%, basofili 0.3 %, piastrine /mm 3, glicemia 70 mg/dl, azotemia mg/dl, creatininemia 0.94 mg/dl Sodiemia meq/l, potassiemia 4.56 meq/l, uricemia 3.39 mg/dl, trigliceridemia mg/dl, colesterolemia 89 mg/dl (vn ), col. HDL 34 mg/dl col. LDL 34 mg/dl VES 30, sideremia 44 mcg/dl (vn ), AST 14 U/L, ALT 19.5 U/L, LDH 155 U/L, Gamma GT U/L BILT 0.52 mg/dl, BILD 0.23 mg/dl, Ck 47 U/L, calcemia 8.5 mg/dl, fosfatemia 4.3 mg/dl, proteine totali sieriche 7 g/dl, albumina 51.5 %, globuline alfa %, globuline alfa %,

8 14 Capitolo I globuline beta 10.2 % globuline gamma 21 % (vn 9 18 %) A/G 1.06 Tempo di protrombina 14.4 sec INR 1.23, fibrinogeno 401 mg/dl, aptt 1.26 Ulteriori indagini ematochimiche eseguite: HBsAg HCV 3 ANTICORPI ANTI TOXOPLASMA IgM IgG ANTICORPI ANTI EBV: EA E VCA NEGATIVO NEGATIVO NEGATIVI NEGATIVI Ecografia addominale: fegato aumentato di volume iperriflettente come per una condizione steatosica di media entità. Nella norma il calibro della vena porta (mm 9.7), colecisti dismorfica alitiasica. Ecograficamente indenne il pancreas. Milza di normale volume (D.L. cm 9.6, D. A P cm 5.0) ecostruttura conservata. TC del torace: assenza di tumefazioni linfonodali in sede mediastinica ed ilare. Presenza di voluminose masse linfonodali conglobate (4/5 cm) nel cavo ascellare a sinistra; linfonodi di 1.5 cm nel cavo ascellare a destra. Assenza di noduli nel parenchima polmonare. TC Addome Pelvi con mezzo di contrasto: non evidenza di lesioni occupanti spazio nel parenchima epatico. Modico aumento volumetrico della milza con densità omogenea del parenchima. Nella norma pancreas, surreni e reni. Non ectasia delle vie escretrici. Non sono presenti adenopatie in sede paraortocavale, a livello delle stazioni iliache comuni interne ed esterne ed in sede inguinale. Regolare morfologia della vescica e dell utero. Formazione cistica di 1.5 cm in sede ovarica destra con piccola cisti funzionale di 1 cm in sede ovarica sinistra. Elettrocardiogramma: Ritmo sinusale F.C: 65 b.p.m., non alterazioni significative della ripolarizzazione ventricolare. Ecocardiogramma: ventricolo sinistro di volume normale con normali spessori parietali e buona cinesi globale. Atrio sinistro e cavità destre normali. Apparati valvolari normali.

9 Linfoma di Hodgkin 15 BIOPSIA OSSEA BILATERALE DIAGNOSI ISTOLOGICA E CRESTA ILIACA: Biopsie osteomidollari destra e sinistra della lunghezza ciascuna di cm 1 caratterizzate da cavità osteomidollari con cellularità del % rappresentate da elementi ematopoietici trilineari e normomaturanti. Una settimana dopo l ingresso in reparto, la paziente veniva sottoposta ad asportazione di un linfonodo di 3.5 cm in sede ascellare sinistra. ISTOLOGIA Il campione inviato è costituito da linfonodo del diametro di 3.5 cm al taglio di colorito biancastro. All esame istologico l architettura del linfonodo appare sovvertita con residuo di un limitato numero di follicoli con centro germinativo predominanza di una popolazione cellulare mista costituita da elementi mononucleati (linfociti, monociti, istiociti e polimorfonucleati eosinofili), nel cui contesto si rilevano elementi mono B o polinucleati con nucleo vescicoloso o con cromatina dispersa ed evidenti nucleoli. Tali elementi cellulari sono risultati positivi alla colorazione immunoistochimica allestita con anti CD 30 e negativi alle reazioni allestite con anti CD15, CD20, EMA, CD45(RB) e CD3. I reperti morfologici ed immunoistochimici sono in accordo con la diagnosi di linfoma di Hodgkin, varietà a cellularità mista. La paziente è stata quindi sottoposta a terapia con prednisone 5 mg per o.s. die in attesa di eseguire i cicli di terapia antiblastica. È utile ricordare gli aspetti più importanti della clinica e della terapia del linfoma di Hodgkin. LINFOMA DI HODGKIN Sinonimi malattia di Hodgkin, linfogranulomatosi maligna. Definizione linfoma maligno, il cui segno istologico è la cellula gigante di Sternberg, la quale si forma dalla cellula mononucleata di Hodgkin. Queste cellule sono probabilmente di origine monoclonale e nella maggior parte dei casi si distinguono dalle cellule B.

10 16 Capitolo I Nello stadio precoce si ha una malattia linfonodale localizzata. Nello stadio avanzato diventa una affezione sistemica che si manifesta anche negli organi extralinfatici (midollo osseo, fegato). Epidemiologia: incidenza: 3/ /anno; M:F = 3:2 Due picchi d età in Europa e negli USA (non negli altri Paesi del mondo): intorno al 30 e al 60 anno d età. Eziologia: Virus di Epstein Barr? Predisposizione genetica? Maggiore incidenza nei gemelli omozigoti Altri virus? Anatomia patologica due rilievi principali: cellule giganti di Sternberg Reed che derivano da cellule mononucleate cosiddette «cellule di Hodgkin» (con antigeni di superficie CD15 e CD30). Tipici sono i nucleoli assai grossi. citologia varia da accumulo di cellule linfatiche reattive («cellule astanti»); tendenza a cicatrizzare.

11 Linfoma di Hodgkin 17 Classificazione istologica sec. l OMS, 1999 sclerosi nodulare (82% dei casi) cellularità mista (14%) prevalenza linfocitaria (3%) deplezione linfocitaria (1%) In questa classificazione il sottotipo «predominanza linfocitaria» non viene considerato e viene definito «paragranuloma nodulare». La morfologia cellulare cambia sotto trattamento: si osserva anzitutto una obiettiva citopenia con tendenza alla sclerosi. Per questo si raccomanda di fare una classificazione istologica prima di iniziare la terapia. Diffusione della malattia ORIGINE: la linfogranulomatosi di solito inizia in regione latero cervicale. DIFFUSIONE: linfatica, ma anche ematogena e per contiguità. Stadi della M. di Hodgkin secondo la «Ann Arbor Classification»: solo stadiazione clinica (SC) stadiazione «patologica» dopo indagini invasive (SP) Nota: lo stadio di diffusione ha valore prognostico decisivo.

12 18 Capitolo I I Interessamento di una stazione linfonodale (I N) o di una sede extralinfatica (I E ) II Interessamento di due o più stazioni linfonodali sullo stesso versante diaframmatico (II N) o di una sede extra linfatica e una o più stazioni linfonodali sullo stesso versante diaframmatico (II E). Interessamento di stazioni linfonodali da ambedue i versanti diaframmatici (III N) con interessamento localizzato di organi extralinfatici (III E). La localizzazione subfrenica viene suddivisa in: III 1: coinvolgimento della milza (ilo), linfonodi celiaci e portali (interessamento del tronco celiaco superiore) III 2: coinvolgimento dei linfonodi paraaortici, iliaci, mesenterici ed inguinali (interessamento del tronco celiaco inferiore) IV Coinvolgimento disseminato di uno o più organi extralinfatici, con o senza coinvolgimento dei linfonodi: H = fegato, L = polmone, M = midollo osseo, O = scheletro, P =pleura, D = cute, S = milza, N = linfonodi stadio A: assenza di sintomatologia sistemica stadio B: febbre (> 38 C) e/o sudorazione notturna e/o calo ponderale (oltre il 10% negli ultimi 6 mesi) senza altri motivi apparenti. Durante e al termine della terapia si devono ricontrollare i reperti patologici (restaging). Fattori di rischio per gli stadi clinici I e II trattamento combinato chemio/radioterapico (sec. Gruppo di studio tedesco sul linfoma di Hodgkin): estesa tumefazione mediastinica (> 1/3 del diametro toracico trasverso) interessamento extra linfonodale (stadio E) coinvolgimento massivo della milza interessamento = 3 stazioni linfonodali VES elevata (stadio A > 50 mm/h; stadio B > 30 mm/h).

13 Linfoma di Hodgkin 19 Clinica Sintomi generali febbre* (> 38 C); tipica, ma non molto frequente è la presenza di febbre ondulante di Pel Ebstein; in caso di interessamento addominale, la febbre è molto frequente sudorazioni notturne* calo ponderale* > 10% del peso corporeo, in 6 mesi astenia, affaticabilità, eventualmente prurito dolori localizzati ai linfonodi dopo assunzione di alcool (rari) (* cosiddetti sintomi di tipo B) LINFOADENOMEGALIA presente nell 80 90% dei casi, al momento della diagnosi Linfoadenomegalia forma periferica, superficiale (70% dei casi): generalmente a livello della regione cervicale (più raro in regione ascellare o inguinale), pacchetti linfonodali non dolenti diagnosi differenziale con una tumefazione linfonodale di altra natura: linfomi non Hodgkin, metastasi neoplastiche loco regionali infezioni locali malattie infettive (mononucleosi, toxoplasmosi, rosolia, HIV) mediastinica (1/3 dei casi, con tosse stizzosa); diagnosi differenziale con: TBC ilare sarcoidosi linfomi non Hodgkin carcinoma bronchiale ed altri. forma addominale (isolata nel 5%) spesso associata a febbre Diagnosi differenziale con tumori gastrointestinali. È spesso presente epatosplenomegalia

14 20 Capitolo I Laboratorio frequente aumento della VES, eventuale aumento dell LDH, eventuale anemia; rilievo tipico è una linfocitopenia assoluta (< 1.000/µl nel 25% dei casi all inizio, nel 60% nel procedere della malattia), eventuale eosinofilia (~ 1/3 dei casi). Altri quadri clinici quadri neurologici disturbi endocrinologici manifestazioni polmonari manifestazioni carico dello scheletro sintomatologia del tratto urogenitale. Diagnosi 1. Certezza istologica 2. Registrazione di tutte le manifestazioni 3. Monitoraggio della tossicità della terapia 4. In caso di desiderio di procreazione, eventuale conservazione dello sperma. I. Certezza istologica mediante biopsia (eventualmente ripetuta) dei linfonodi ingrossati o sospetti. I linfonodi inguinali sono spesso soggetti ad alterazioni aspecifiche cosicché la loro biopsia non ha grande valore diagnostico. Nota: per ragioni prognostiche e terapeutiche, è indispensabile una diagnosi istologica di certezza. 2. Registrazione di tutte le manifestazioni anamnesi (sintomi di tipo B?) studio approfondito dei linfonodi periferici laboratorio torace: radiografia standard in 2 proiezioni e tomografia computerizzata addome: ecografia, tomografia computerizzata

15 Linfoma di Hodgkin 21 Scintigrafia dello scheletro, eventuale RMN: una scintigrafia del midollo osseo normale esclude una sostanziale infiltrazione nel midollo osseo. Sospetti focolai scintigrafici possono essere verificati quali focolai infiltrati tramite immagini mirate alla RMN e possono essere confermati con biopsia mirata. Eventuale biopsia epatica (in caso di interessamento infradiaframmatico) linfangiografia e laparotomia diagnostica non sono richieste, in quanto di solito sono sufficienti i reperti alla tomografia computerizzata. 3. Monitoraggio della tossicità della terapia ECG ecocardiografia funzione polmonare TERAPIA Obiettivo terapeutico: remissione completa = scomparsa di tutte le manifestazioni della malattia; STADIAZIONE Gruppo a prognosi favorevole guarigione 90% I II A e B non fattori di rischio: irradiazione Gruppo a prognosi intermedia guarigione 70% I II A e B + fattori di rischio: 4 cicli polichemioterapia poi irradiazione a campi estesi. III A senza fattori di rischio Gruppo a prognosi sfavorevole guarigione 50% III A con fattori di rischio: chemioterapia 8 cicli per 8 mesi COOP ABVD III B IV A e B Gruppo a prognosi favorevole Stadi I/II A B senza fattori di rischio Irradiazione: Irradiazione delle stazioni linfonodali infiltrate e di quelle tributarie (irradiazione a campo allargato). In caso di localizzazione sovradiaframmatica campo «a mantellina» + linfonodi paraaortici e ilo splenico.

16 22 Capitolo I In caso di interessamento infra diaframmatico campo «a Y rovesciata» che comprende l ilo splenico + campo «a T» sovradiaframmatico adiacente. Dose: Gray con dosi singole di circa 2 Gray per 5 volte alla settimana per 4 settimane (tecnica megavoltaica con acceleratore lineare). Nel 25% dei casi compaiono recidive che nel 70% dei casi possono essere trattate con successo con la chemioterapia. Effetti collaterali dell irradiazione Reazione acuta Conseguenze post terapeutiche con tecnica «a mantello» Complicanze tardive: neoplasie secondarie Reazione acuta: nausea, vomito, astenia, dermatite, mucosite; in caso di irradiazione dell addome si manifesta talvolta diarrea, in caso di irradiazione a campo allargato deplezione midollare con leuco e trombocitopenia Complicanze tardive: neoplasie secondarie (rischio maggiore in caso di associazione di chemio e radioterapia): tumori solidi, linfomi non Hodgkin, leucemia mieloide acuta Conseguenze post terapeutiche: polmonite (20% dei casi) con dispnea e tosse irritativa, eventualmente lieve fibrosi polmonare radioindotta; trattamento: corticosteroidi per via inalatoria o, nei casi più gravi, per via sistemica pericardite, eventualmente accompagnata da versamento pericardico e cardiomegalia(5 10% dei casi) complicanze neurologiche: possono comparire sindrome di Lhermitte con parestesie a carico degli arti superiori (15% dei casi), sindrome dell a. spinale anteriore (dovuta a endoarterite obliterante radioindotta), talvolta paralisi e deficit radicolari ipotiroidismo in caso di irradiazione della tiroide menopausa radioindotta in caso di irradiazione delle ovaie azoospermia transitoria in caso di irradiazione dei testicoli Non è stato documentato alcun rischio malformativo o di danno a bambini nati da un genitore precedentemente trattato con radio o chemioterapia.

17 Linfoma di Hodgkin 23 Gruppo a prognosi intermedia Stadi I/II A B con fattori di rischio nonché stadio III A senza fattori di rischio Chemioterapia associata ad irradiazione: 4 cicli di polichemioterapia e successivamente irradiazione a «campi estesi». La maggioranza dei pazienti ha una remissione completa con la sola radioterapia, comunque la metà di questi ha una recidiva. Per questo motivo si adotta la chemio/ radioterapia associata. Gruppo a prognosi sfavorevole Stadi III A con fattori di rischio nonché stadi III B e IV A B Terapia di scelta: polichemioterapia La terapia standard è una polichemioterapia di 8 cicli, pari circa a 8 mesi totali di terapia. Si basa sulla somministrazione dello schema COPP (ciclofosfamide, vincristina, procarbazina, prednisone) e ABVD (doxorubicina, bleomicina,velbe, dacarbazina) remissione completa nel 75% dei casi; sopravvivenza a 5 anni: 50% dei casi. Nota: differenza tra schema MOPP e COPP: nel MOPP si impiega mustargen al posto della ciclofosfamide. Lo schema BEACOPP contiene i farmaci dello schema COP- P/ABVD con l aggiunta di etoposide; è più efficace dello schema COPP/ABVD. L associazione di terapia radiante è indicata solo in caso di massa linfomatosa residua e principalmente di grossi conglomerati linfonodali con diametro > 5 cm («bulky disease»). La laparotomia esplorativa fu introdotta nella stadiazione dal gruppo di Standford negli anni 70 ed eseguita in tutti i soggetti che non erano in stadio IV. L intervento consiste nella splenectomia, nella biopsia epatica e dei linfonodi interessati. Tuttavia tale pratica sia per le complicanze chirurgiche che di tipo settico, in rapporto alla splenectomia, è stata notevolmente ridimensionata e la attuale indicazione è per i soggetti adulti in presenza di un quadro radiologico (linfografia e TC) dubbio; in età pediatrica in particolare al di sotto dei sei anni, è tassativamente vietata la laparosplenectomia per l alta frequenza di sepsi fulminanti da germi capsulati.

18 24 Capitolo I MOPP Mecloretamina Vincristina Procarbazina Prednisone ABVD Adriamicina Bleomicina Vinblastina DTIC COPP Ciclofosfamide Vincristina Procarbazina Prednisone MOPP/ABV IBRIDO Mecloretamina Vincristina Procarbazina Prednisone Doxorubicina Bleomicina Vinblastina 6 mg/mq ev 1 e 8 giorno 1.4 mg/mq ev 1 e 8 giorno 100 mg/mq per os dal 1 al 14 giorno 40 mg/mq per os dal 1 al 14 giorno (solo 1 e 4 ciclo) 25 mg/mq ev 1 e 15 giorno 10 mg/mq ev 1 e 15 giorno 6 mg/mq ev 1 e 15 giorno 375 mg/mq ev 1 e 15 giorno 600 mg/mq ev 1 e 8 giorno 1.5 mg/mq ev 1 e 8 giorno 100 mg/mq per os dal 1 al 14 giorno 40 mg/mq per os dal 1 al 14 giorno 6 mg/mq ev 1 giorno 1.4 mg/mq ev 1 giorno 100 mg/mq per os dal 1 al 14 giorno 40 mg/mq per os dal 1 al 14 giorno 35 mg/mq ev 8 giorno 10 mg/mq ev 8 giorno 6 mg/mq ev 8 giorno Strategia terapeutica nella malattia di Hodgkin recidivante Pazienti con recidiva dopo sola terapia radiante: chemioterapia, con prognosi favorevole a lungo termine nel 50 80% dei casi. Pazienti con recidiva dopo chemioterapia: 3 gruppi durata della remissione completa = 12 mesi: nuovo ciclo di chemioterapia, con buone probabilità di remissione a lungo termine

19 Linfoma di Hodgkin 25 durata della remissione completa < 12 mesi mancato raggiungimento della remissione completa (resistenza primaria alla terapia) La prognosi per i pazienti del 2 e 3 gruppo è sfavorevole e necessita di strategie terapeutiche intensive: Terapia di «salvataggio»: nuova polichemioterapia intensiva a scopo curativo. Sono possibili in alternativa uno schema chemioterapico a dosi più elevate con somministrazione di fattori di crescita emopoietici, oppure una chemioterapia mieloablativa ad alte dosi. Dopo una chemioterapia mieloablativa ad alte dosi, si deve ripristinare la capacità emopoietica tramite trapianto di midollo osseo o di cellule staminali del sangue periferico: trapianto di cellule staminali autologhe (prelevate al paziente stesso, durante una precedente fase di remissione completa) trapianto allogenico di midollo osseo o cellule staminali (da donatore diverso HLA compatibile). In caso di trapianto di cellule staminali autologhe si devono rimuovere dalle cellule staminali circolanti le cellule neoplastiche residue («purging»). In caso di cellule da trapiantare provenienti da altro donatore questo problema non sussiste. Vantaggi del trapianto di cellule staminali rispetto al trapianto di midollo osseo: facile recupero di cellule staminali dal sangue circolante mediante leucoaferesi veloce rigenerazione dell emopoiesi dopo trapianto di cellule staminali (circa 9 giorni) rispetto al trapianto di midollo osseo (2 3 settimane) in caso di infiltrazione neoplastica del midollo, il rischio di contaminazione da eventuali cellule neoplastiche residue è inferiore nel trapianto di cellule staminali rispetto al trapianto di midollo. Vantaggi del donatore autologo rispetto all allogenico: nessuna reazione graft versus host, poche complicanze, bassa mortalità da terapia

20 26 Capitolo I nessun problema legato alla disponibilità di donatori. Indicazioni: pazienti con malattia di Hodgkin recidivante che non rispondono più ad una chemioterapia. Limite di età per trapianti di midollo osseo e cellule staminali allogeniche: < 50 anni. Complicanze granulocitopenia + riduzione delle difese immunitarie, sepsi, infezioni (ad es. pneumopatia interstiziale da Pneumocystis carinii o cytomegalovirus in caso di trapianto allogenico). Con la somministrazione di fattori di crescita emopoietici (G CSF e GM CSF) si supera più velocemente la granulocitopenia trombocitopenia con tendenza ad emorragie nel trapianto allogenico di midollo e di cellule staminali anche reazione graft versus host e rigetto. Risultati: il 50% dei trapiantati ha una remissione completa, di cui la metà a lungo termine. In fase di sperimentazione clinica: immunoterapia adiuvante con anticorpi monoclonali coniugati a tossine (tossine accoppiate ad anticorpi monoclonali diretti contro l antigene Ki1 delle cellule neoplastiche di Hodgkin). Monitoraggio I 2/3 di tutte le recidive si manifestano nei primi due anni e oltre il 90% entro i primi cinque anni dopo il termine della terapia primaria; sono pertanto necessari controlli regolari nei primi anni. Tramite PCR si possono rilevare anche piccolissime quantità di cellule neoplastiche residue. Modalità di monitoraggio anamnesi intermedia (sintomi B?) + esame clinico + screening di laboratorio radiografia toracica, ecografia addominale scintigrafia dello scheletro in caso di interessamento osseo primitivo esami istologici di linfoadenomegalie sospette eventuale esame del midollo osseo in caso di modifiche poco chiare del quadro ematico

21 Linfoma di Hodgkin 27 Prognosi: la prognosi dipende da: estensione (staging) sintomi B e fattori di rischio/fattori prognostici Percentuali di guarigione gruppo a prognosi favorevole ~ 90% gruppo a prognosi intermedia ~ 70% gruppo a prognosi sfavorevole ~ 50% La prognosi favorevole complessiva è in realtà falsata dalla tossicità a lungo termine della chemio e radioterapia: rischio aumentato di seconda neoplasia (complicanza tardiva più importante): tumori solidi, in particolare carcinomi mammari e tiroidei (11% entro 15 anni dalla terapia radiante); leucemia mieloide acuta (~ 1% all anno entro i primi 10 anni dall inizio della terapia); linfomi non Hodgkin tossicità cardiaca da antraciclinici e irradiazione mediastinica tossicità polmonare da irradiazione e bleomicina tossicità gonadica con infertilità e amenorrea disturbi a carico della funzione tiroidea Al fine di ridurre gli effetti collaterali precoci e tardivi indotti dalla terapia, è necessario identificare per tempo i pazienti a basso rischio e trattarli con schemi terapeutici poco tossici. Con le premesse teoriche di cui abbiamo discusso, la paziente è stata sottoposta a 4 cicli di polichemioterapia con schema classico ABVD Alla fine del 2 ciclo di chemioterapia si è assistito alla remissione completa della malattia ed un successivo un controllo TC non ha rilevato linfoadenopatie residue.

22 28 Capitolo I BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE De Vita Cancer princ. and pract. of oncology 5 edizione Harrison Principi di Medicina Interna. 14 edizione Herold Guida pratica di medicina interna IV edizione

I dati morfo-fenotipici, genotipici e clinici hanno permesso di suddividere il linfoma di Hodgkin in quattro gruppi istologici.

I dati morfo-fenotipici, genotipici e clinici hanno permesso di suddividere il linfoma di Hodgkin in quattro gruppi istologici. LINFOMA DI HODGKIN Il linfoma di Hodgkin (LH) è una neoplasia di derivazione linfoide che rappresenta circa l 1% dei tumori che annualmente insorgono de novo nel mondo. La sede di esordio del linfoma di

Dettagli

Le linfoadenopatie dal medico di famiglia all ematologo

Le linfoadenopatie dal medico di famiglia all ematologo Le linfoadenopatie dal medico di famiglia all ematologo Dott. Amalia De Renzo Ematologia, Università Federico II,Napoli 25 giugno 2011 Linfoadenopatia definizione: linfonodi di dimensioni anormali (>

Dettagli

Gli esami di laboratorio nel bambino con linfoadenopatia. Dr Guido Pastore SCDU Pediatria ASO Maggiore della Carità, Novara UPO

Gli esami di laboratorio nel bambino con linfoadenopatia. Dr Guido Pastore SCDU Pediatria ASO Maggiore della Carità, Novara UPO Gli esami di laboratorio nel bambino con linfoadenopatia Dr Guido Pastore SCDU Pediatria ASO Maggiore della Carità, Novara UPO Il bambino con linfoadenopatia è di comune riscontro nella pratica quotidiana

Dettagli

coin lesion polmonare

coin lesion polmonare coin lesion polmonare accurata anamnesi ed esame obiettivo impossibile confronto con precedenti radiogrammi lesione non preesistente o modificatasi TC Follow-up caratteri di benignità lesione sospetta

Dettagli

ginecomastia aumento di volume della mammella maschile, mono o bilateralmente

ginecomastia aumento di volume della mammella maschile, mono o bilateralmente ginecomastia aumento di volume della mammella maschile, mono o bilateralmente diagnosi differenziale: carcinoma della mammella sono elementi di sospetto: monolateralità, rapido sviluppo Primitiva: puberale,

Dettagli

DEFINIZIONI E CLASSIFICAZIONI

DEFINIZIONI E CLASSIFICAZIONI M. Landi DEFINIZIONI E CLASSIFICAZIONI 44% bambini sani di età < 5 anni possono presentare linfonodi palpabili in sede cervicale, ascellare ed inguinale. 24% neonati sani con linfonodi palpabili in sede

Dettagli

Le linfoadenopatie. nello studio del medico di famiglia. Giovanni PAGANA MMG - Catania Animatore di Formazione FIMMG METIS SIMG

Le linfoadenopatie. nello studio del medico di famiglia. Giovanni PAGANA MMG - Catania Animatore di Formazione FIMMG METIS SIMG Le linfoadenopatie nello studio del medico di famiglia Giovanni PAGANA MMG - Catania Animatore di Formazione FIMMG METIS SIMG motivi diversi per linfoadenopatia Medico decide se Riscontro di linfoadenopatia

Dettagli

Modulo 2. Diagnostica per immagini APPROFONDIMENTO

Modulo 2. Diagnostica per immagini APPROFONDIMENTO Modulo 2 Diagnostica per immagini APPROFONDIMENTO Istotipi Eventuale meno sottotitolo frequenti Carcinoma neuroendocrino a grandi cellule Neoplasia maligna a grandi cellule caratterizzata da un pattern

Dettagli

Ovaio RIASSUNTO DELLE MODIFICHE

Ovaio RIASSUNTO DELLE MODIFICHE 30 Ovaio C56.9 Ovaio RIASSUNTO DELLE MODIFICHE Le definizioni del TNM e il raggruppamento in stadi per questo capitolo non sono stati modificati rispetto alla V edizione. ANATOMIA Sede primitiva. Le ovaie

Dettagli

Cancro del testicolo

Cancro del testicolo Cancro del testicolo ti 1 Anatomia 2 1 Epidemiologia ed Eziologia 1 2% dei tumori maligni 9 pazienti su 10 guariscono Incidenza 3/100000 in Italia Maggior frequenza nella terza quarta decade 3 Fattori

Dettagli

IL RUOLO DELLA RADIOTERAPIA NEL DOLORE ONCOLOGICO. S.C. Radioterapia ASL TO4 Ivrea Maria Rosa La Porta

IL RUOLO DELLA RADIOTERAPIA NEL DOLORE ONCOLOGICO. S.C. Radioterapia ASL TO4 Ivrea Maria Rosa La Porta IL RUOLO DELLA RADIOTERAPIA NEL DOLORE ONCOLOGICO S.C. Radioterapia ASL TO4 Ivrea Maria Rosa La Porta LA RADIOTERAPIA E un metodo di cura conosciuto da più di 100 anni che prevede l utilizzo di radiazioni

Dettagli

INFEZIONI VIRALI A TRASMISSIONE MATERNO-FETALI

INFEZIONI VIRALI A TRASMISSIONE MATERNO-FETALI INFEZIONI VIRALI A TRASMISSIONE MATERNO-FETALI Alcune malattie infettive ad eziologia virale e andamento benigno nei soggetti immunocompetenti, se sono contratte durante la gravidanza, possono rappresentare

Dettagli

Domande relative alla specializzazione in: Oncologia medica

Domande relative alla specializzazione in: Oncologia medica Domande relative alla specializzazione in: Oncologia medica Domanda #1 (codice domanda: n.541) : Cosa caratterizza il grado T2 del colangiocarcinoma? A: Interessamento del connettivo periduttale B: Coinvolgimento

Dettagli

Malattie ematologiche maligne

Malattie ematologiche maligne Malattie ematologiche maligne Sono tutte condizioni di crescita cellulare incontrollata di cellule emopoietiche. Malattie quindi di notevole gravità. CELLULA MIELOIDE CELLULA LINFOIDE Malattie mieloproliferative

Dettagli

LE NEOPLASIE DIFFERENZIATE DELLA TIROIDE Paolo Fracchia SOC ORL ASL AL Casale Monferrato

LE NEOPLASIE DIFFERENZIATE DELLA TIROIDE Paolo Fracchia SOC ORL ASL AL Casale Monferrato LE NEOPLASIE DIFFERENZIATE DELLA TIROIDE Paolo Fracchia SOC ORL ASL AL Casale Monferrato 19 marzo-2 aprile 2011 INTRODUZIONE Il carcinoma papillare ed il carcinoma follicolare della tiroide, definiti carcinomi

Dettagli

Si intende per tiroiditi un gruppo di. condizioni infiammatorie o simil. infiammatorie che colpiscono la tiroide

Si intende per tiroiditi un gruppo di. condizioni infiammatorie o simil. infiammatorie che colpiscono la tiroide Si intende per tiroiditi un gruppo di condizioni infiammatorie o simil infiammatorie che colpiscono la tiroide Classificazione Tiroidite infettiva Tiroidite autoimmune Tiroidite di De Quervain Tiroidite

Dettagli

Le neoplasie dello stomaco Definizione anatomopatologica

Le neoplasie dello stomaco Definizione anatomopatologica Le neoplasie dello stomaco Definizione anatomopatologica - EARLY - ADVANCED vs vs ADVANCED GASTRIC GASTRIC CANCER CANCER - - Neoplasia che si estende oltre la muscolare propria o un invasione più estesa.

Dettagli

Un adolescente con uno strano dolore addominale

Un adolescente con uno strano dolore addominale Un adolescente con uno strano dolore addominale Un caso elaborato da Cosetta Guazzi in collaborazione con l ambulatorio di ginecologia pediatrica dell UO di Ostetricia e Ginecologia di Reggio Emilia La

Dettagli

APPROCCIO RADIOTERAPICO

APPROCCIO RADIOTERAPICO Unità operativa di Radioterapia Azienda Ospedaliera di Parma APPROCCIO RADIOTERAPICO Dott.ssa Dell Anna Cristina TUMORI PRIMITIVI DELLA PARETE TORACICA Sono tumori eterogenei che possono prendere origine

Dettagli

I DISTURBI DELLA TI ROIDE

I DISTURBI DELLA TI ROIDE OSPEDALE San Martino UNITA OPERATIVA DI MEDICINA INTERNA Direttore dott. Efisio Chessa I DISTURBI DELLA TI ROIDE Informazioni e consigli per i pazienti e i familiari dei pazienti Che cosè La tiroide è

Dettagli

CASO CLINICO 2. Presenter: R. Bicocchi. Discussant: P. Bassi

CASO CLINICO 2. Presenter: R. Bicocchi. Discussant: P. Bassi CASO CLINICO 2 Presenter: R. Bicocchi Discussant: P. Bassi Caso clinico Paziente maschio di 35 anni, nazionalità algerina. In data 10/03/11 viene trasferito presso il nostro reparto dalla Ematologia con

Dettagli

La sindrome dell intestino irritabile post-infettiva

La sindrome dell intestino irritabile post-infettiva La sindrome dell intestino irritabile post-infettiva Dr.ssa Chiara Ricci Università di Brescia Spedali Civili, Brescia Definizione La sindrome dell intestino irritabile Disordine funzionale dell intestino

Dettagli

Ecografia del surrene

Ecografia del surrene Ecografia del surrene Metodica di studio Anatomia ecografia Quadri patologici Congresso SIEMG Up-Date Vibo Valentia 01-03 maggio 2014 Visibilità ecografia Sonde convex multifrequenza 2-5 Mhz Surrene destro

Dettagli

Indice. Prefazione alla prima edizione. Prefazione alla seconda edizione. Prefazione alla terza edizione

Indice. Prefazione alla prima edizione. Prefazione alla seconda edizione. Prefazione alla terza edizione Autori Prefazione alla prima edizione Prefazione alla seconda edizione Prefazione alla terza edizione XV XIX XXI XXIII 1. Epidemiologia e prevenzione oncologica (M. De Laurentiis, R. Bianco, S. De Placido)

Dettagli

Neoplasie della mammella - 2

Neoplasie della mammella - 2 Neoplasie della mammella - 2 Fattori prognostici Numero di N+ : >3 Età e stato menopausale Diametro di T Invasione linfatica e vascolare Tipo istologico Grading Recettore per Estrogeni/Progesterone Amplificazione

Dettagli

AIRO INCONTRA SIRM Diagnostica per Immagini e trattamenti non chirurgici del nodulo polmonare solitario

AIRO INCONTRA SIRM Diagnostica per Immagini e trattamenti non chirurgici del nodulo polmonare solitario AIRO INCONTRA SIRM Diagnostica per Immagini e trattamenti non chirurgici del nodulo polmonare solitario Valutazione della risposta e follow-up: il punto di vista dell oncologo radioterapista e del diagnosta

Dettagli

ANNO MASCHI FEMMINE TOTALE TOTALE 1974 2513 4487

ANNO MASCHI FEMMINE TOTALE TOTALE 1974 2513 4487 MORTALITÀ Tra i residenti della ULSS n. 1 nel corso del triennio 2010-2012 si sono verificati 4487 decessi (1974 nei maschi e 2513 nelle femmine, media per anno 1496), in leggero aumento rispetto al dato

Dettagli

Il Nodulo Polmonare Solitario. A. Familiare: Madre deceduta per K pancreas 4/6 zii materni deceduti per K

Il Nodulo Polmonare Solitario. A. Familiare: Madre deceduta per K pancreas 4/6 zii materni deceduti per K Uomo di 57 anni. A. Familiare: Madre deceduta per K pancreas 4/6 zii materni deceduti per K A. Fisiologica: ha fumato 20-30 sigarette/die per 20 anni. Non fuma dal 1986. A.P.R.: nel 2005 RAR per Ca giunto

Dettagli

RICHIAMO ANATOMOPATOLOGICO

RICHIAMO ANATOMOPATOLOGICO Tumori 4 C A P I T O L O RICHIAMO ANATOMOPATOLOGICO La classificazione dei tumori tiroidei (OMS 1998) separa (Fig. 4-1): i tumori maligni epiteliali (85%): carcinomi differenziati (85%) e carcinomi indifferenziati

Dettagli

Il mieloma multiplo La terapia

Il mieloma multiplo La terapia MIELOMA MULTIPLO Il mieloma multiplo è una malattia neoplastica caratterizzata dalla proliferazione e accumulo nel midollo osseo di linfociti e di plasmacellule che, direttamente o indirettamente, possono

Dettagli

LEZIONI DI MEDICINA INTERNA

LEZIONI DI MEDICINA INTERNA LEZIONI DI MEDICINA INTERNA I Scuola di Specializzazione in Medicina Interna direttore prof. Francesco Balsano Copyright MMIII, ARACNE EDITRICE S.R.L. 00173 Roma, via R. Garofalo, 133 A/B tel. (06) 72672222

Dettagli

30/05/2011. Carcinoma esofageo. Anatomia. scaricato da www.sunhope.it 1

30/05/2011. Carcinoma esofageo. Anatomia. scaricato da www.sunhope.it 1 Carcinoma esofageo 1 Anatomia 2 scaricato da www.sunhope.it 1 3 Epidemiologia ed Eziologia 4 scaricato da www.sunhope.it 2 Epidemiologia ed Eziologia Costituisce il 50% di tutta la patologia d organo 7%

Dettagli

STAMINALI EMOPOIETICHE

STAMINALI EMOPOIETICHE IL TRAPIANTO DI CELLULE STAMINALI EMOPOIETICHE dott.ssa Anna Paola Iori Cellula staminale Tipi di trapianto Trapianto autologo Trapianto allogenico Le CSE vengono prelevate al Le CSE vengono prelevate

Dettagli

CAPITOLO І I TUMORI INFANTILI. 1. La leucemia linfoblastica acuta

CAPITOLO І I TUMORI INFANTILI. 1. La leucemia linfoblastica acuta CAPITOLO І I TUMORI INFANTILI I tumori infantili sono molto diversi dai tumori degli adulti per tipo, per velocità di accrescimento e per prognosi. Nel bambino, in generale, il tumore più frequente è il

Dettagli

Sarcomi delle Parti Molli

Sarcomi delle Parti Molli Congresso Nazionale di Chirurgia Pediatrica LA MALATTIA NEOPLASTICA NELL ADOLESCENTE E NEL GIOVANE ADULTO STRATEGIE A CONFRONTO Ferrara, 9 OTTOBRE 2013 Sarcomi delle Parti Molli Gianni Bisogno Clinica

Dettagli

Il difficile caso del Signor M. Riunione Gruppo Italiano Chirurgia Oncologica Pediatrica Ospedale Pediatrico Bambino Gesù Roma 23 Aprile 2010

Il difficile caso del Signor M. Riunione Gruppo Italiano Chirurgia Oncologica Pediatrica Ospedale Pediatrico Bambino Gesù Roma 23 Aprile 2010 Il difficile caso del Signor M. 2 Diagnosi prenatale Presso altro centro EG 22 sett: morfologica negativa EG 37 sett:lesione tipo complex» Cistica e solida» 50 x 60 mm» Vascolarizzata» Parete toracica

Dettagli

Le neoplasie renali. fabrizio dal moro

Le neoplasie renali. fabrizio dal moro Le neoplasie renali fabrizio dal moro Le neoplasie renali Epidemiologia - INCIDENZA: 7,5/100.000 - Maschi/Femmine: 2:1 - Fascia d et d età più colpita: 5-6 decade Le neoplasie renali Classificazione -

Dettagli

NEI PAESI ASIATICI, IN AFRICA E NEL SUD AMERICA PRESENTA INCIDENZE NETTAMENTE SUPERIORI RAGGIUNGENDO IL 10-20% DI TUTTE LE FORME TUMORALI

NEI PAESI ASIATICI, IN AFRICA E NEL SUD AMERICA PRESENTA INCIDENZE NETTAMENTE SUPERIORI RAGGIUNGENDO IL 10-20% DI TUTTE LE FORME TUMORALI CANCRO DEL PENE EPIDEMIOLOGIA NEOPLASIA PIUTTOSTO RARA NEI PAESI INDUSTRIALIZZATI NEI PAESI OCCIDENTALI RAPPRESENTA LO 0,2-2% DI TUTTE LE NEOPLASIE CHE COLPISCONO L UOMO NEI PAESI ASIATICI, IN AFRICA E

Dettagli

METASTASI UVEALI: ESPERIENZA DEGLI ULTIMI 10 ANNI

METASTASI UVEALI: ESPERIENZA DEGLI ULTIMI 10 ANNI METASTASI UVEALI: ESPERIENZA DEGLI ULTIMI 10 ANNI C.Mosci; F.Nasciuti Centro Specialistico di Oncologia Oculare Ente Ospedaliero Ospedali Galliera - Genova carlo.mosci@galliera.it XXVI RIUNIONE S.O.N.O.

Dettagli

La stadiazione dei tumori

La stadiazione dei tumori La stadiazione dei tumori Reggio Emilia 2-5 dicembre 2007 Silvia Patriarca Registro tumori Piemonte Cosa è lo stadio di un tumore? E la rappresentazione sintetica dell estensione anatomica del tumore.

Dettagli

Neoplasie della mammella - 1

Neoplasie della mammella - 1 Neoplasie della mammella - 1 Patologia mammaria FIBROADENOMA CISTI ASCESSO ALTERAZIONI FIBROCISTICHE NEOPLASIA NEOPLASIA RETRAZIONE CUTANEA Carcinoma mammario Incidenza per 100.000 donne Western Europe

Dettagli

Il vostro bambino e lo Screening Neonatale

Il vostro bambino e lo Screening Neonatale Il vostro bambino e lo Screening Neonatale Guida per i Genitori A cura di: Centro Fibrosi Cistica e Centro Malattie Metaboliche AOU A. Meyer, Firenze Cari genitori, la Regione Toscana, secondo un programma

Dettagli

Problematiche chirurgiche nel paziente affetto da linfoadenopatia Prof. Roberto Caronna roberto.caronna@uniroma1.it. La prassi più comune:

Problematiche chirurgiche nel paziente affetto da linfoadenopatia Prof. Roberto Caronna roberto.caronna@uniroma1.it. La prassi più comune: Problematiche chirurgiche nel paziente affetto da linfoadenopatia Prof. Roberto Caronna roberto.caronna@uniroma1.it Sapienza Università di Roma Cattedra di Chirurgia Generale N Direttore: Prof. P. Chirletti

Dettagli

Carcinoma ovarico avanzato: caso clinico Alessandro Inno

Carcinoma ovarico avanzato: caso clinico Alessandro Inno Carcinoma ovarico avanzato: caso clinico Alessandro Inno UOC di Oncologia Medica Ospedale Sacro Cuore Don Calabria Negrar - Verona Negrar, 16 febbraio 2015 Presentazione clinica Silvana, 65 anni Anamnesi

Dettagli

La sicurezza: un presupposto imprescindibile

La sicurezza: un presupposto imprescindibile La sicurezza: un presupposto imprescindibile Dr. A.O. San Giovanni Addolorata Roma, 7 dicembre 2012 Premessa L insufficiente reperimento di donatori, il rapporto rischi/benefici attesi con il trapianto

Dettagli

Sede nazionale: Via Ravenna, 34 00161 Roma - Tel.: 06.4403763 www.ail.it

Sede nazionale: Via Ravenna, 34 00161 Roma - Tel.: 06.4403763 www.ail.it marsteller/ B-M Healthcare Sede nazionale: Via Ravenna, 34 00161 Roma - Tel.: 06.4403763 www.ail.it IN COLLABORAZIONE CON: SI RINGRAZIA: PER AVER SOSTENUTO L AIL NELLA DIFFUSIONE DI QUESTO MESSAGGIO. L

Dettagli

SEBASTIANO FILETTI. Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche. Università di Roma Sapienza, Roma

SEBASTIANO FILETTI. Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche. Università di Roma Sapienza, Roma SEBASTIANO FILETTI Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche Università di Roma Sapienza, Roma La malattia tiroidea è in aumento negli ultimi anni. Quali le ragioni? Dati epidemiologici provenienti

Dettagli

DIAGNOSTICA PER IMMAGINI

DIAGNOSTICA PER IMMAGINI APPROPIATEZZA DIAGNOSTICO-TERAPEUTICA IN ONCOLOGIA DIAGNOSTICA PER IMMAGINI Alessandro Del Maschio Dipartimento di Radiologia Università Vita-Salute IRCCS San Raffaele Milano 1. NEOPLASIE POLMONARI Prof.

Dettagli

I linfomi non-hodgkin

I linfomi non-hodgkin LINFOMA NON HODGKIN I linfomi non-hodgkin (LNH) sono un eterogeneo gruppo di malattie neoplastiche che tendono a riprodurre le caratteristiche morfologiche e immunofenotipiche di una o più tappe dei processi

Dettagli

CASO CLINICO FIMPAGGIORNA 2008 IL PEDIATRA TRA ANTICHI PROBLEMI E NUOVE ACQUISIZIONI IN TEMA DI.. Caserta 8 Maggio 2008. Lorenzo Mariniello

CASO CLINICO FIMPAGGIORNA 2008 IL PEDIATRA TRA ANTICHI PROBLEMI E NUOVE ACQUISIZIONI IN TEMA DI.. Caserta 8 Maggio 2008. Lorenzo Mariniello CASO CLINICO FIMPAGGIORNA 2008 IL PEDIATRA TRA ANTICHI PROBLEMI E NUOVE ACQUISIZIONI IN TEMA DI.. Caserta 8 Maggio 2008 Lorenzo Mariniello A.F., maschio 12 anni, è giunto per la prima volta alla mia osservazione

Dettagli

RUOLO DEL TRAPIANTO NEL PAZIENTE CON MIELOMA MULTIPLO

RUOLO DEL TRAPIANTO NEL PAZIENTE CON MIELOMA MULTIPLO RUOLO DEL TRAPIANTO NEL PAZIENTE CON MIELOMA MULTIPLO Nicola Giuliani U. O. Ematologia e CTMO, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma MM-EPIDEMIOLOGIA 10% di tutti i tumori del sangue Malattia dell

Dettagli

Osservazioni su Report di un caso di ADK POLMONARE con metastasi linfonodali,, epatiche ed ossee

Osservazioni su Report di un caso di ADK POLMONARE con metastasi linfonodali,, epatiche ed ossee Osservazioni su Report di un caso di ADK POLMONARE con metastasi linfonodali,, epatiche ed ossee dott. Mauro Madarena Azienda Ospedaliera S. Camillo Forlanini (Roma) Paziente di sesso maschile, anni 52,

Dettagli

LEUCEMIE ACUTE LINFOIDI DELL'ADULTO

LEUCEMIE ACUTE LINFOIDI DELL'ADULTO LEUCEMIE ACUTE LINFOIDI DELL'ADULTO La leucemia acuta linfoide è una malattia non frequente (15% delle forme leucemiche) in cui vi è una proliferazione maligna di cellule linfoidi nel midollo, nel sangue

Dettagli

In ambito clinico l'anatomia patologica svolge un ruolo fondamentale per la pianificazione di eventuali terapie mediche o chirurgiche fornendo

In ambito clinico l'anatomia patologica svolge un ruolo fondamentale per la pianificazione di eventuali terapie mediche o chirurgiche fornendo ANATOMIA PATOLOGICA Branca specialistica della medicina che studia le malattie umane mediante esame macroscopico degli organi o microscopico dei tessuti e delle cellule In ambito clinico l'anatomia patologica

Dettagli

Indice analitico. A Ampolla di Vater, 147-153 linfonodi regionali, 148, 149. linfonodi regionali (N)

Indice analitico. A Ampolla di Vater, 147-153 linfonodi regionali, 148, 149. linfonodi regionali (N) Indice analitico A Ampolla di Vater, 147-153 linfonodi regionali, 148, 149 classificazione, 149, 151, 152 metastasi a distanza (M), 149-153 raggruppamento in stadi, 153 sedi di metastasi, 149 sede primitiva,

Dettagli

Caso clinico. S. Bernasconi e C. Volta. Dipartimento Età Evolutiva Università di Parma. sbernasconi@ao.pr.it

Caso clinico. S. Bernasconi e C. Volta. Dipartimento Età Evolutiva Università di Parma. sbernasconi@ao.pr.it Caso clinico S. Bernasconi e C. Volta Dipartimento Età Evolutiva Università di Parma sbernasconi@ao.pr.it Asia G. Età cronologica: 3 anni 2/12 SINTOMATOLOGIA - febbre persistente per circa 10 giorni -

Dettagli

www.fisiokinesiterapia.biz

www.fisiokinesiterapia.biz www.fisiokinesiterapia.biz LA NEOPLASIA Una competizione costante di aggiornamento contro la storia naturale di una patologia inesorabile Fattore tempo Latenza clinica: da 8 a 16 anni a seconda del tipo

Dettagli

L ASSOCIAZIONE ITALIANA GASTROENTEROLOGI ED ENDOSCOPISTI DIGESTIVI OSPEDALIERI PRESENTA:

L ASSOCIAZIONE ITALIANA GASTROENTEROLOGI ED ENDOSCOPISTI DIGESTIVI OSPEDALIERI PRESENTA: L ASSOCIAZIONE ITALIANA GASTROENTEROLOGI ED ENDOSCOPISTI DIGESTIVI OSPEDALIERI PRESENTA: STEATOSI E STEATOEPATITE NON ALCOLICA AIGO PER I PAZIENTI: INFORMAZIONE SANITARIA A CURA DELLE COMMISSIONI AIGO

Dettagli

Lezione di Chirurgia Generale Tumori del colon e del retto. Agora

Lezione di Chirurgia Generale Tumori del colon e del retto. Agora Lezione di Chirurgia Generale Tumori del colon e del retto EPIDEMIOLOGIA -E al quarto posto fra i tumori maligni nel mondo (1999); -800.000 casi diagnosticati ogni anno (World Health Association); -Incidenza

Dettagli

IL TRAPIANTO DI CELLULE STAMINALI

IL TRAPIANTO DI CELLULE STAMINALI IL TRAPIANTO DI CELLULE STAMINALI Maria Teresa Petrucci (Roma) La terapia (orale, endovenosa, sottocutanea) ha un ruolo fondamentalenellaterapia nella terapia delmielomamultiploche Multiplo è una malattia

Dettagli

GRUPPO INTEGRATO OSPEDALE TERRITORIO (D.G.R. N. 3535/2004) Raggruppamenti di Attesa Omogenei RADIOLOGIA

GRUPPO INTEGRATO OSPEDALE TERRITORIO (D.G.R. N. 3535/2004) Raggruppamenti di Attesa Omogenei RADIOLOGIA GRPPO INTEGRATO OSPEDALE TERRITORIO (D.G.R. N. 3535/2004) Raggruppamenti di Attesa Omogenei RADIOLOGIA ECOGRAFIA ADDOME SPERIORE NELL ADLTO 3 gg Colica reno-ureterale. Macroematuria Colica biliare con

Dettagli

CASO CLINICO. IRCCS Policlinico San Donato

CASO CLINICO. IRCCS Policlinico San Donato CASO CLINICO IRCCS Policlinico San Donato ANAMNESI Donna, 35 anni DM di tipo I dall età di 16 anni, in terapia con infusore sottocutaneo di insulina a sede addominale Affetta da retinopatia su base diabetica

Dettagli

IL LINFOMA DI HODGKIN

IL LINFOMA DI HODGKIN UNIVERSITÀ DI PISA Dipartimento di Farmacia Corso di Laurea in CTF Corso: Basi Biochimiche dell azione dei Farmaci IL LINFOMA DI HODGKIN Pisa, 1-04-14 Greta Onesti Anno Accademico 2013-2014 1 OBIETTIVI

Dettagli

Maschio di 79 anni Ricovero 21.10.1999 per patologia polmonare sospetta TC Cerebrale senza e con MDC RMN 4.11.1999 2.11.1999 Scintigrafia ossea

Maschio di 79 anni Ricovero 21.10.1999 per patologia polmonare sospetta TC Cerebrale senza e con MDC RMN 4.11.1999 2.11.1999 Scintigrafia ossea Maschio di 79 anni Ricovero 21.10.1999 per patologia polmonare sospetta ed esegue: TC Cerebrale senza e con MDC In sede parasagittale sinistra superiormente al tetto del ventricolo laterale di sinistra,

Dettagli

FIACCHEZZA, STANCHEZZA, MALESSERE MORALE. Carenza di ferro molto diffusa e spesso sottovalutata

FIACCHEZZA, STANCHEZZA, MALESSERE MORALE. Carenza di ferro molto diffusa e spesso sottovalutata FIACCHEZZA, STANCHEZZA, MALESSERE MORALE Carenza di ferro molto diffusa e spesso sottovalutata Cari pazienti! Vi sentite spesso fiacchi, stanchi, esauriti o giù di morale? Soffrite facilmente il freddo?

Dettagli

LA SOLUZIONE AI NODULI BENIGNI DELLA TIROIDE

LA SOLUZIONE AI NODULI BENIGNI DELLA TIROIDE LA SOLUZIONE AI NODULI BENIGNI DELLA TIROIDE www.modilite.info MODILITE In Italia la patologia nodulare tiroidea è piuttosto frequente ed è spesso asintomatica. Circa l 80% dei noduli tiroidei sono benigni

Dettagli

RASSEGNA STAMPA martedì 9 dicembre 2014

RASSEGNA STAMPA martedì 9 dicembre 2014 RASSEGNA STAMPA martedì 9 dicembre 2014 02/12/2014 - TUMORE DEL SENO E DELLA TIROIDE, CONVEGNO GIOVEDÌ IN CHIESA Campobasso. Giovedì 4 dicembre alle 18 e 30 nella chiesa di S.Antonio Abate, a Campobasso,

Dettagli

Risultati della chirurgia per cancro gastrico

Risultati della chirurgia per cancro gastrico Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale e di Alta Specializzazione San Giuseppe Moscati Avellino - Italy Struttura Complessa di Chirurgia Generale Dir. prof. F. Caracciolo Risultati della chirurgia per

Dettagli

La cellula staminale emopoietica: utilizzo nel trapianto autologo e allogenico e metodiche di raccolta in età adulta e pediatrica.

La cellula staminale emopoietica: utilizzo nel trapianto autologo e allogenico e metodiche di raccolta in età adulta e pediatrica. La cellula staminale emopoietica: utilizzo nel trapianto autologo e allogenico e metodiche di raccolta in età adulta e pediatrica Valter Tassi La cellula staminale La cellula staminale è una cellula IMMATURA

Dettagli

Bari, 7-10 novembre 2013 Gestione del Carcinoma Tiroideo in progressione Take Home Messages

Bari, 7-10 novembre 2013 Gestione del Carcinoma Tiroideo in progressione Take Home Messages Gestione del Carcinoma Tiroideo in progressione Take Home Messages Rinaldo Guglielmi UOC Endocrinologia Il problema La maggior parte dei carcinomi tiroidei differenziati guarisce con il trattamento iniziale

Dettagli

CAPITOLO 1 indice. Tumore della mammella pag. 27 Tumore della cervice uterina pag. 30 Melanoma pag. 31 Linfomi pag. 31. bibliografia pag.

CAPITOLO 1 indice. Tumore della mammella pag. 27 Tumore della cervice uterina pag. 30 Melanoma pag. 31 Linfomi pag. 31. bibliografia pag. CAPITOLO 1 indice le neoplasie nell anziano pag. 5 Valutazione del paziente anziano pag. 7 Aspetti generali del trattamento pag. 10 Tumori del colon-retto pag. 11 Tumori della mammella pag. 13 Tumori del

Dettagli

Che cos è la celiachia?

Che cos è la celiachia? Che cos è la celiachia? La celiachia è una malattia infiammatoria cronica dell intestino tenue, dovuta ad una intolleranza al glutine assunto attraverso la dieta. Il glutine è una proteina contenuta in

Dettagli

Progetto Ex Esposti Amianto Regione Veneto. La diagnostica per immagini del polmone e della pleura

Progetto Ex Esposti Amianto Regione Veneto. La diagnostica per immagini del polmone e della pleura Progetto Ex Esposti Amianto Regione Veneto La diagnostica per immagini del polmone e della pleura PLEURA LE MANIFESTAZIONI - PLACCHE POLMONE RADIOLOGICHE - ISPESSIMENTO DIFFUSO - VERSAMENTO - MESOTELIOMA

Dettagli

Il Nodulo Tiroideo. "Diagnostica Citologica"

Il Nodulo Tiroideo. Diagnostica Citologica Il Nodulo Tiroideo "Diagnostica Citologica" FNAC Con il termine di FNAC (Fine Needle Aspiration Cytology) si intende un prelievo citologico eseguito mediante un ago definito sottile (a partire da 22G ),

Dettagli

Le malattie della tiroide (dalla diagnosi alla terapia ) Focus sui percorsi aziendali A cura del Gruppo tiroide ASLAL Coordinatore: Dr.

Le malattie della tiroide (dalla diagnosi alla terapia ) Focus sui percorsi aziendali A cura del Gruppo tiroide ASLAL Coordinatore: Dr. Le malattie della tiroide (dalla diagnosi alla terapia ) Focus sui percorsi aziendali A cura del Gruppo tiroide ASLAL Coordinatore: Dr. Singarelli Il follow-up del paziente operato Piero Iacovoni Acqui

Dettagli

Le neoplasie dello stomaco Definizione etiopatogenetica

Le neoplasie dello stomaco Definizione etiopatogenetica Le neoplasie dello stomaco Definizione etiopatogenetica Nelle forme avanzate della malattia compaiono alterazioni epiteliali precancerose -DISPLASIA: : Variazioni di dimensioni, forma e orientamento delle

Dettagli

I PRINCIPALI SINTOMI RIFERITI ALLE MALATTIE DELL APPARATO RESPIRATORIO

I PRINCIPALI SINTOMI RIFERITI ALLE MALATTIE DELL APPARATO RESPIRATORIO I PRINCIPALI SINTOMI RIFERITI ALLE MALATTIE DELL APPARATO RESPIRATORIO Descrizione, definizione e richiami anatomici e fisiopatologici www.fisiokinesiterapia.biz Emoftoe o emottisi Si tratta dell emissione

Dettagli

REFLUSSO GASTROESOFAGEO. Paolo Franceschi franceschipao@libero.it Tel.0198404231 Savona 19 Dicembre 2005

REFLUSSO GASTROESOFAGEO. Paolo Franceschi franceschipao@libero.it Tel.0198404231 Savona 19 Dicembre 2005 REFLUSSO GASTROESOFAGEO Paolo Franceschi franceschipao@libero.it Tel.0198404231 Savona 19 Dicembre 2005 MRGE: sintomi extraesofagei MRGE: molto diffusa e frequente nella pratica clinica. Manifestazioni

Dettagli

ASSOCIAZIONE MEDICI ENDOCRINOLOGI COMPLESSITA CLINICI FAMILIARI ETICI COMPLESSITA CLINICI U A LEGALI E F ETICI C F U O E RELIGIOSI M T ORGANIZZATIV I T SOCIALI PSI COLOGICI I FAM ILIARI V I Fare: la tendenza

Dettagli

Due casi di lesione solida pancreatica

Due casi di lesione solida pancreatica Due casi di lesione solida pancreatica E R I K A A DE M A R C O UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL S. CUORE P O L I C L I N I C O A. G E M E L L I ROMA D I V I S I O N E D I C H I R U R G I A P E D I A T R I C A

Dettagli

Polipi precancerosi. Circa il 50% delle persone dai 60 anni in su avrà nel corso della vita almeno 1 polipo precanceroso di 1 cm o più di diametro.

Polipi precancerosi. Circa il 50% delle persone dai 60 anni in su avrà nel corso della vita almeno 1 polipo precanceroso di 1 cm o più di diametro. Polipi precancerosi I polipi sono piccole escrescenze dovute ad una proliferazione eccessiva delle cellule sane della mucosa intestinale che può causare lo sviluppo di polipi cosiddetti adenomatosi (anche

Dettagli

Il carcinoma del polmone è associato a una sopravvivenza globale a 5 anni del 10-12%

Il carcinoma del polmone è associato a una sopravvivenza globale a 5 anni del 10-12% Il carcinoma del polmone è associato a una sopravvivenza globale a 5 anni del 10-12% Al momento della diagnosi solo il 10-15% dei soggetti con carcinoma del polmone ha una forma localizzata. Di questi,

Dettagli

Corso per operatori dei Registri Tumori Reggio Emilia 3-6 dicembre 2007. Tumore dell ovaio. Adele Caldarella

Corso per operatori dei Registri Tumori Reggio Emilia 3-6 dicembre 2007. Tumore dell ovaio. Adele Caldarella Corso per operatori dei Registri Tumori Reggio Emilia 3-6 dicembre 2007 Tumore dell ovaio Adele Caldarella Tumore dell ovaio in Italia 9 tumore più frequente nel sesso femminile 2.9% delle diagnosi tumorali

Dettagli

DONAZIONE SANGUE DA CORDONE OMBELICALE

DONAZIONE SANGUE DA CORDONE OMBELICALE DONAZIONE SANGUE DA CORDONE OMBELICALE Sono passati molti anni da quando si sono sperimentati i primi trapianti. Oggi trasferire gli organi da un corpo che muore ad uno che può continuare a vivere, non

Dettagli

Una rivoluzione nella diagnosi e nel trattamento del cancro: la PET

Una rivoluzione nella diagnosi e nel trattamento del cancro: la PET Una rivoluzione nella diagnosi e nel trattamento del cancro: la PET Introdotta circa tre decadi fa da Phelps e Hoffman la Tomografia ad Emissione di Positroni (PET) solo recentemente è divenuta lo strumento

Dettagli

CASO CLINICO 1. Dott.ssa Catalina Ciocan, Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro, Torino

CASO CLINICO 1. Dott.ssa Catalina Ciocan, Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro, Torino CASO CLINICO 1 Dott.ssa Catalina Ciocan, Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro, Torino G.U., età 72 anni, maschio ANAMNESI PATOLOGICA REMOTA Ulcera duodenale; Nel 1974 riconosciuta la tecnopatia

Dettagli

Caso clinico relativo a M. E., di anni 64, di sesso femminile, affetta da carcinoma mammario in stadio avanzato.

Caso clinico relativo a M. E., di anni 64, di sesso femminile, affetta da carcinoma mammario in stadio avanzato. Dott. Castellari Sigerio Specialista in Oncologia Generale Radiologia e Terapia Fisica Caso clinico relativo a M. E., di anni 64, di sesso femminile, affetta da carcinoma mammario in stadio avanzato. Sintesi

Dettagli

6. La mobilità sanitaria dei residenti nelle ASL 13 (NO) e ASL 14 (VCO) per i principali tumori

6. La mobilità sanitaria dei residenti nelle ASL 13 (NO) e ASL 14 (VCO) per i principali tumori 6. La mobilità sanitaria dei residenti nelle ASL 13 (NO) e ASL 14 (VCO) per i principali tumori L'analisi per il totale dei ricoveri oncologici, condotta separatamente per i residenti nell ASL 13 (NO)

Dettagli

Funzione della struttura di riferimento regionale per la gestione delle infezioni in gravidanza

Funzione della struttura di riferimento regionale per la gestione delle infezioni in gravidanza CORSO REGIONALE SULLA ROSOLIA CONGENITA E NUOVE STRATEGIE DI PREVENZIONE Funzione della struttura di riferimento regionale per la gestione delle infezioni in gravidanza Dott.ssa Nadia Gussetti U.O. Malattie

Dettagli

TUMORE PSEUDOPAPILLARE DEL PANCREAS IN

TUMORE PSEUDOPAPILLARE DEL PANCREAS IN TUMORE PSEUDOPAPILLARE DEL PANCREAS IN ADOLESCENTE S.Cacciaguerra*, G.Magro**, G.Stranieri* *U.O.C. di Chirurgia Pediatrica ARNAS GARIBALDI - Catania **Istituto di Anatomia Patologica Università di Catania

Dettagli

Domande relative alla specializzazione in: Endocrinologia e malattie del metabolismo

Domande relative alla specializzazione in: Endocrinologia e malattie del metabolismo Domande relative alla specializzazione in: Endocrinologia e malattie del metabolismo Domanda #1 (codice domanda: n.291) : Quale delle seguenti osservazioni sulle lipoproteine è corretta? A: Apo E è responsabile

Dettagli

SERVIZIO DI SENOLOGIA E MAMMOGRAFIA

SERVIZIO DI SENOLOGIA E MAMMOGRAFIA SERVIZIO DI SENOLOGIA E MAMMOGRAFIA ASSOCIAZIONE ITALIANA PER L EDUCAZIONE DEMOGRAFICA SEZIONE DI ROMA Questo testo intende fornire in maniera semplice utili informazioni su un tema di particolare importanza

Dettagli

L Insulina è un ormone prodotto dal pancreas implicato nel metabolismo dei carboidrati.

L Insulina è un ormone prodotto dal pancreas implicato nel metabolismo dei carboidrati. DIABETE E RISCHIO CANCRO: RUOLO DELL INSULINA Secondo recenti studi sono più di 350 milioni, nel mondo, gli individui affetti da diabete, numeri che gli regalano il triste primato di patologia tra le più

Dettagli

INDICE. capitolo 3 Orientamento delle immagini Introduzione

INDICE. capitolo 3 Orientamento delle immagini Introduzione INDICE capitolo 1 Principi di base di ecografia Interazione degli ultrasuoni con la materia Principi di ecografia Doppler Seconda armonica tissutale capitolo 2 Artefatti in ecografia Rinforzo acustico

Dettagli

sintesi dei risultati

sintesi dei risultati sintesi dei risultati In questo primo rapporto collaborativo tra i registri tumori delle province emiliane di Parma, Reggio Emilia e Modena vengono presentati i dati di incidenza, mortalità e sopravvivenza

Dettagli

Espressione di geni specifici per un determinato tumore

Espressione di geni specifici per un determinato tumore Espressione di geni specifici per un determinato tumore Paziente A: Non ha il cancro Espressione dei geni: Nessuna Biopsia Geni associati al cancro allo stomaco Paziente B: Ha un tumore allo stomaco Bassa

Dettagli

CASO CLINICO: TRATTAMENTO IPERTERMICO DI UN MELANOMA CUTANEO ( Studio Associato Centinaio: Dott. Rodolfo Ferrario, Dott.ssa Zoccatelli Chiara)

CASO CLINICO: TRATTAMENTO IPERTERMICO DI UN MELANOMA CUTANEO ( Studio Associato Centinaio: Dott. Rodolfo Ferrario, Dott.ssa Zoccatelli Chiara) CASO CLINICO: TRATTAMENTO IPERTERMICO DI UN MELANOMA CUTANEO ( Studio Associato Centinaio: Dott. Rodolfo Ferrario, Dott.ssa Zoccatelli Chiara) COS E IL MELANOMA CUTANEO: SEGNI E SINTOMI Il melanoma cutaneo

Dettagli

TRATTAMENTO DELL ADENOCARCINOMA T1 (ADENOMA CANCERIZZATO) Il parere del chirurgo: Vincenzo Trapani

TRATTAMENTO DELL ADENOCARCINOMA T1 (ADENOMA CANCERIZZATO) Il parere del chirurgo: Vincenzo Trapani TRATTAMENTO DELL ADENOCARCINOMA T1 (ADENOMA CANCERIZZATO) Il parere del chirurgo: Vincenzo Trapani Adenoma cancerizzato/carcinoma colorettale iniziale (pt1) DEFINIZIONE Lesione adenomatosa comprendente

Dettagli

Lo sviluppo del cancro è un processo complesso che coinvolge parecchi cambiamenti nella stessa cellula staminale. Poiché tutte le cellule staminali

Lo sviluppo del cancro è un processo complesso che coinvolge parecchi cambiamenti nella stessa cellula staminale. Poiché tutte le cellule staminali Tumore Cos è il tumore? Il tumore o neoplasia (dal greco neo,, nuovo, e plasìa,, formazione), o cancro se è maligno, è una classe di malattie caratterizzate da una incontrollata riproduzione di alcune

Dettagli