Alimentazione e presa in carico globale del malato oncologico in setting di early palliative care
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- Beatrice Bertoni
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1 Alimentazione e presa in carico globale del malato oncologico in setting di early palliative care 10 OTTOBRE 2014 SALA A C. B E L L O N I, L. B U O N A C C O R S O, D. B O L O G N E S I, A. F A B B O, D. N O V I, S. A B O U M E R H I, G. T A S S O N I, E. B A N D I E R I
2 ESMO, 2002 ALIMENTAZIONE SUGGERISCE UN CAMBIAMENTO CULTURALE NELLA CARE ONCOLOGICA LE TERAPIE DI SUPPORTO E PALLIATIVE DIVENTANO PARTE INTEGRANTE DELLA PRATICA ONCOLOGICA, NON MENO DELLA SOMMINISTRAZIONE DI CHEMIOTERAPIA o RISORSA PER GESTIRE ALCUNI EFFETTI COLATTERALI DELLE TERAPIE o VALORIZZA GLI ASPETTI GLOBALI DELLA PERSONA MALATA, CHE SPESSO PORTA L ATTENZIONE ALLA QUANTITA E QUALITA DI CIBO ANCHE NELLE FASI DI PROGRESSIONE DELLA MALATTIA
3 DA DOVE SIAMO PARTITI? 2010: un gruppo eterogeneo di operatori (oncologi, medici di base, chirurgo, infermiera, psicologica, volontari) ha prodotto un documento informativo su alimentazione e chemioterapia (supervisione F.Berrino, Istituto Nazionale Tumori Milano) Progetto più ampio di presa in carico globale del malato oncologico e della famiglia in setting di early palliative care per promuovere l attenzione agli aspetti di supporto e gestione dei sintomi durante tutte le fasi di malattia
4 Osservazioni Oncologia e terapie attive La proposta di un documento sull alimentazione durante le terapie oncologiche ha incontrato la difficoltà sia degli operatori ospedalieri sia dei pazienti nel comprendere il ruolo di alimenti talvolta molto diversi da quelli in uso nei territori della bassa modenese Il cambiamento dei sapori, dovuto alle terapie e la perdita di peso associata alla progressione di malattia, hanno costituito momenti critici nell educazione ad una corretta alimentazione come supporto al percorso di malattia Early palliative care e terapie di supporto Il coinvolgimento dell equipe territoriale (medici di base e infermieri) ha permesso di affrontare temi delicati sul ruolo dell alimentazione, ad esempio perdita di peso e diminuzione dell appetito, costruendo le basi per una comunicazione sulle terapie di supporto e palliative
5 Implicazioni nell assistenza domiciliare S P E S S O C I T R O V I A M O A G E S T I R E P A U R E L E G A T E A L L A L I M E N T A Z I O N E A N C H E N E L L E F A S I A V A N Z A T E D I M A L A T T I A I L C I B O R A P P R E S E N T A P E R P A Z I E N T E E F A M I G L I A U N A M O D A L I T À D I C U R A E U N A M B I T O R I S P E T T O A L Q U A L E S I A P R O N O L E P R I M E C O M U N I C A Z I O N I S U L P E G G I O R A M E N T O E F U T U R O D E C O R S O D E L L A M A L A T T I A I M E D I C I D I B A S E E G L I I N F E R M I E R I I N T R O D U C E N D O P R E C O C E M E N T E I N F O R M A Z I O N I S U L L A L I M E N T A Z I O N E S U P P O R T A N O I L L A V O R O D I E L A B O R A Z I O N E S U L L A P R O G R E S S I O N E D I M A L A T T I A
6 Esempio Paziente di 45 anni, assistito al domicilio, consapevole di diagnosi e parzialmente di prognosi, in occasione di incapacità ad assumere cibo ha richiesto aiuto comunicando che per lui la possibilità di mangiare era legata alla speranza di potercela fare Alimentazione parenterale totale: discussione su linee guida (non era indicata alla luce dello stato avanzato di malattia) e vissuto del paziente (era importante per lui avere un segnale sul piano del fare ) La terapia è stata applicata con conseguenti effetti collaterali: inserita solo per 2 ore Ci ha permesso di arrivare assieme al paziente alla consapevolezza di ciò che era importante per lui, non più l alimentazione ma la comunicazione con la sua famiglia
7 Spunti futuri MAGGIORE COMUNICAZION E CON LA PARTE OSPEDALIERA IN OTTICA DI CONTINUITÀ ASSISTENZIALE E PRESA IN CARICO PRECOCE DI EQUIPE, ANCHE SUGLI ASPETTI DELL ALI MENTAZIONE, SPESSO POCO TRATTATI MA AI QUALI SEMPRE PIÙ I PAZIENTI E I FAMIGLIARI DANNO IMPORTANZA
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