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1 le piante officinali SCHEDE TECNICHE Richiede suoli freschi, profondi, fertili, di medio impasto; è sensibile alle gelate, ai forti venti ed agli stress idrici prolungati, ma anche alle piogge persistenti (specialmente in fioritura e durante la maturazione dei frutti). Impianto Modalità: Semina diretta, meccanica, a file, con seminatrici per cereali o di precisione. Profondità: 2-3 cm circa. Epoca: Autunnale nelle aree mediterranee, primaverile negli ambienti temperati (marzo-maggio, il più anticipatamente possibile). Sesti: Tra le file cm, utilizzando kg di seme /ha. Densità finale: piante/m2. Per ottenere una coltura uniforme di aneto è utile, subito prima della semina,

2 lavare il seme in acqua corrente ed asciugarlo all aria. Coltura annuale AMBIENTE DI COLTIVAZIONE AnetoA Lavorazioni: Aratura a cm in pre-impianto. Con coltura in atto, 2-3 erpicature diserbanti nell interfila. Concimazione: all impianto: kg/ha di N kg/ha di P2 O kg/ha di K2 O corrispondenti, in biologico, a: q/ha di letame maturo o sostanza organica compostata, più 5-8 q/ha di guano oppure 6-7 q/ha di fosfato naturale, scorie Thomas, sali di K, borlande (se necessario). Eccessive somministrazioni di azoto sono da evitare, perché la coltura tende all allettamento e la resa in olio essenziale diminuisce sensibilmente. Irrigazione: Necessaria nella fase vegetativa fino

3 alla fioritura. Avversità e Parassiti: Parassiti fungini, larve di lepidotteri (in campo) e coleotteri (in magazzino). Raccolta: modalità: Manuale o meccanica, adoperando le comuni mietitrebbiatrici per cereali semimeccanica (sfalcio, pre-essiccazione in campo o al chiuso e successiva trebbiatura meccanica). Sulla base delle nuove acquisizioni sui tempi balsamici della pianta, l epoca di raccolta più consigliabile coincide con la fase di maturazione lattea dell ombrella centrale della pianta: l aneto infatti produce la maggior quota di olio essenziale nel periodo compreso tra l apertura dei fiori e la loro sfioritura; l accumulo dell olio essenziale continua fino alla maturazione lattea dei frutti, epoca che quindi sembra la più adatta per effettuare la raccolta. Aneto Parti utilizzate: Frutti (comunemente detti semi )

4 e ombrelle intere. Usi: Industria farmaceutica (aromatizzante per cibi conservati) Ind. cosmetica (saponi e profumi) Ind. alimentare (liquori, vermouth) La pianta contiene buone quantità di olio essenziale, presente soprattutto nelle ombrelle e nei frutti. Nell olio di aneto sono stati individuati oltre 100 componenti. UTILIZZAZIONI Terreni leggeri, ben drenati, ricchi di sostanza organica e di calcare. Non tollera suoli troppo argillosi e ombreggiamento. Teme le gelate tardive. Impianto Modalità: Semina diretta a file, su terreno ben preparato. Si consiglia di utilizzare per la semina i semi più grandi, provenienti dalle ombrelle centrali della pianta, dato che la densità iniziale di investimento e l energia germinativa sembrano direttamente collegate con le dimensioni del seme. Epoca: Primaverile (marzo-aprile) Sesti:

5 Tra le file cm, distribuendo kg/ha di seme; densità: piante/mq. Coltura annuale TECNICHE COLTURALI AMBIENTE DI COLTIVAZIONE Anice Verde Lavorazioni: Aratura a cm in pre-impianto. Con coltura in atto, 2-3 erpicature diserbanti nell interfila. Concimazione: all impianto: kg/ha di N kg/ha di P2 O kg/ha di K2 O corrispondenti, in biologico, a: q/ha di letame maturo o sostanza organica compostata, più 5-8 q/ha di guano oppure 6-7 q/ha di fosfato naturale, scorie Thomas, sali di K, borlande (se necessario). Irrigazione: Necessaria nella fase vegetativa fino alla fioritura. Avversità e Parassiti: Parassiti fungini, larve di lepidotteri

6 (in campo) e coleotteri (in magazzino). Raccolta: modalità: manuale meccanica, adoperando le comuni mietitrebbiatrici per cereali semimeccanica (sfalcio, pre-essiccazione in campo o al chiuso e successiva trebbiatura meccanica). epoca: Estate (agosto-settembre, circa 30 gg dopo la fioritura). Resa: Fino ad 1 t/ha di frutti. Parti utilizzate: Frutti (comunemente detti semi ). Usi: Industria farmaceutica (aromatizzante per cibi conservati) Industria cosmetica (saponi e profumi) Industria alimentare (liquori, dolciumi, caramelle). Poiché il seme perde rapidamente l aroma, sia nelle preparazioni domestiche che nelle utilizzazioni industriali deve venire

7 utilizzato rapidamente e macinato immediatamente prima del consumo. UTILIZZAZIONI Assenzio Gentile Preferisce terreni leggeri e ben drenati, esposti al sole. Non tollera i ristagni d acqua che provocano, frequentemente, il marciume dei rizomi. Impianto Modalità: Porzioni di rizoma, divisione dei cespi (per divisione del cespo madre che può darne fino a 30 e successivo trapianto in buchetta) Seme: Quasi mai, data la bassa fertilità delle piante e l insufficiente germinabilità che di norma non consentono l ottenimento di colture uniformi e sufficientemente fitte. Epoca: Autunno o fine inverno (rizomi). Aprile-maggio (piantine alte circa 10 cm). Coltura annuale TECNICHE COLTURALI Sesti:

8 Rizomi: vengono posti, in gruppi di 3-4, sul fondo di solchi distanti cm e profondi cm e ricoperti poi con 5-7 cm di terreno; si adoperano circa 2-3 t/ha di rizomi.. Densità: piante mq. TECNICHE COLTURALI AMBIENTE DI COLTIVAZIONE Pur essendo una pianta perenne, il ciclo colturale dell assenzio gentile è annuale, poiché la grande quantità di biomassa prodotta dalla pianta al primo anno ne influenza negativamente lo sviluppo al secondo anno s Lavorazioni: Aratura a cm in pre-impianto. Con coltura in atto, 2-3 erpicature diserbanti nell interfila. Concimazione: all impianto: kg/ha di N kg/ha di P2 O kg/ha di K2 O In copertura: kg/ha di N, corrispondenti, in biologico, a: q/ha di letame maturo o sostanza organica compostata, più 9-10

9 q/ha di guano oppure 7-8 q/ha di fosfato naturale, scorie Thomas, sali di K, borlande (se necessario). Irrigazione: Solo di soccorso durante il periodo estivo. Avversità e Parassiti: Crittogame (soprattutto a carico dei rizomi) e insetti. Resa: Prodotto verde t/ha, prodotto secco 3-5 t/ha (resa del 20-25%). Resa in olio essenziale sul secco: 0,5-0,7%. Raccolta: modalità: manuale, falciando la pianta ad un altezza tale da non asportare la porzione basale del fusto che è priva di foglie e perciò senza valore commerciale. Una raccolta anticipata (inizio della fioritura) permette di ottenere olio essenziale con basso contenuto di tujone. epoca: Estate (piena fioritura) Parti utilizzate: Piante intere e sommità fiorite.

10 Se le sommità fiorite non sono destinate alla distillazione, vengono riunite in mazzetti ed essiccate all aria e all ombra; questo trattamento viene ancora oggi seguito per ottenere un prodotto adatto all aromatizzazione del vermut. Usi: Industria farmaceutica (correttivo del sapore di molti medicinali) Industria alimentare (preparazione di vermut e bibite analcoliche). UTILIZZAZIONI Borragine Pur adattandosi a tutti i tipi di terreno, predilige terreni ben drenati e in pieno sole.teme le gelate. Impianto Modalità: Semina diretta, manuale o meccanica, a prof. < 0.5 cm, a spaglio o a file continue (distribuendo 1 g di seme per un metro di fila), o a postarelle distanti cm. Epoca: Autunnale nelle zone più calde ed aride, primaverile nelle aree più temperate.

11 Sesti: A file, cm tra le file e sulla fila. Investimento totale in campo: piante/mq a file, di più a spaglio. Coltura annuale TECNICHE COLTURALI AMBIENTE DI COLTIVAZIONE Le Piante Officinali Borragine Lavorazioni: Preparazione del letto di semina: lavorazione a cm dopo la raccolta della coltura precedente Scerbature meccaniche (2-3) nell interfila non appena la coltura raggiunge i cm di altezza. Concimazione: all impianto: 50 kg/ha di N 100 kg/ha di P2 O kg/ha di K2 O corrispondenti, in biologico, a: all impianto: q/ha di letame maturo o sostanza organica compostata, più 5-8 q/ha di guano oppure 6-7 q/ha di fosfato naturale, scorie Thomas, sali di K, borlande (se necessario). Irrigazione:

12 Solo di soccorso. Avversità e Parassiti: Funghi (oidio), insetti. Raccolta: modalità: manuale (taglio a circa 5-10 cm dal terreno). epoca: piante intere: Aprile-maggio infiorescenze: Giugno-agosto Resa: Infiorescenze: 0,5-1 t/ha Parti utilizzate: Usi: domestico (culinario; diversi piatti tradizionali) industria farmaceutica (fonte di acido linolenico) Calendula Si adatta a quasi tutti gli ambienti ed i terreni; predilige le esposizioni soleggiate ed i terreni ricchi di sostanza organica, ben aerati e sufficientemente umidi, purché senza ristagni.

13 Impianto Modalità: Semina diretta, anche meccanica, o trapianto di piantine già radicate in vivaio.. Epoca: Semina diretta in autunno o primavera (aprile). Trapianto alla fine dell inverno (climi caldi) o in aprile-maggio (climi freddi). Sesti: 70 cm tra le file, distribuendo 2-3 kg/ha di seme. Densità: 5-7 piante/mq. L adozione di densità più elevate inibisce la formazione delle ramificazioni laterali, e quindi determina una minore produzione di fiori. Coltura annuale TECNICHE COLTURALI AMBIENTE DI COLTIVAZIONE Le Piante Officinali Calendula Lavorazioni: Aratura a cm in pre-impianto. Con coltura in atto, sarchiatura meccanica

14 tra le file e scerbature sulla fila. Concimazione: all impianto: 50 kg/ha di N 100 kg/ha di P2 O kg/ha di K2 O corrispondenti, in biologico, a: all impianto: q/ha di letame maturo o sostanza organica compostata, più 5-8 q/ha di guano oppure 6-7 q/ha di fosfato naturale, scorie Thomas, sali di K, borlande (se necessario). La calendula è piuttosto esigente in fosforo e potassio, che stimolano la produzione di capolini e ne incrementano le dimensioni; la concimazione azotata deve invece essere moderata, perché tende ad allungare il ciclo vegetativo ed a far produrre una maggiore quantità di foglie invece che di fiori. Irrigazione: Solo di soccorso. Fasi di massimo fabbisogno: emergenza e formazione del capolino. Da evitare con fioritura in atto. Avversità e Parassiti: Funghi (oidio e ruggini), insetti (afidi). Raccolta: modalità: Generalmente manuale, recidendo il capolino appena sotto il ricettacolo.

15 Data la forte scalarità di fioritura della specie, la raccolta viene effettuata in più riprese; se le piante sono lasciate in buone condizioni, è possibile raccogliere continuamente anche per parecchi mesi. epoca: Maggio-giugno (inizio fioritura) Resa: 6-10 t/ha di capolini freschi; 1,5-2,5 t/ha di secco. Il prodotto raccolto va essiccato rapidamente ma con cura (brevi esposizioni intorno agli 80 C), in modo da evitare che si decolori e quindi si deprezzi commercialmente. Dopo l essiccazione si ottiene una droga assai igroscopica (che cioè tende ad assorbire umidità dall ambiente), motivo per cui si consiglia di confezionarla subito o di porre molta attenzione alle condizioni di conservazione. Parti utilizzate: Capolini. Usi: industria alimentare (coloranti naturali; preparazione di liquori) industria cosmetica (creme emollienti, lozioni e unguenti) industria farmaceutica (antisettici, cicatrizzanti e antiinfiammatori locali)

16 UTILIZZAZIONI Camomilla Si adatta molto bene a tutti i tipi di terreno, specialmente se leggeri. Impianto Modalità: Semina diretta, meccanica, superficiale, a spaglio o a file con seminatrici di precisione. Trapianto di piantine già radicate in semenzaio. Epoca: Primaverile (marzo) nelle aree più settentrionali. Autunnale in ambienti più caldi. Sesti: cm tra le file, distribuendo 1-3 kg/ha di seme, in modo da assicurare un investimento di piante/ mq. Coltura annuale TECNICHE COLTURALI AMBIENTE DI COLTIVAZIONE Le operazioni di semina dovrebbero venire effettuate tenendo conto dell estrema piccolezza del seme; per incorporare uniformemente quest ultimo al terreno è pertanto

17 necessario miscelarlo con materiale avente granulometria e peso specifico simili (ad es. segatura di legno). L operazione va eseguita su terreno ben livellato e amminutato e preferibilmente seguita da rullatura della superficie, in modo da facilitare l adesione del seme al terreno e da evitare che questo venga disperso dal vento. La semina a file offre il vantaggio di determinare un notevole risparmio di seme e consente l uso delle seminatrici a rullo, che evitano di dover ricorrere alla rullatura post-semina. Camomilla Lavorazioni: Aratura a cm in pre-impianto. Su terreni leggeri, rullatura post-semina. Con coltura in atto, una o più lavorazioni superficiali a scopo diserbante. Concimazione: all impianto: 40 kg/ha di N 100 kg/ha di P2 O5 100 kg/ha di K2 O corrispondenti, in biologico, a: all impianto: q/ha di letame maturo o sostanza organica compostata, più 5-8 q/ha di guano oppure 6-7

18 q/ha di fosfato naturale, scorie Thomas, sali di K, borlande (se necessario). L elemento maggiormente determinante la produzione di capolini è l azoto, che però manifesta effetti ancora più vistosi se somministrato insieme al fosforo e al potassio. Irrigazione: Dopo la semina; in seguito, secondo necessità. Un intervento irriguo al momento della fioritura permette di ritardare la formazione del seme e di eseguire una raccolta supplementare. Avversità e Parassiti: Funghi (soprattutto peronospora), insetti (afidi). Resa: In aree meridionali, da 1,5 a 5t di capolini freschi/ha.capolini essiccati 0,7-0,9 t/ha Raccolta: modalità: Manuale (con forbici o pettini da mirtillo); meccanica (macchine munite di pettini che strappano il capolino dalla pianta). Uno dei principali problemi della coltura è la sua forte scalarità di maturazione, così che su una stessa pianta si trovano fiori a tutti gli stadi di sviluppo. Questo può costituire un inconveniente per la raccolta, che fino a qualche tempo fa veniva effettuata integralmente a mano. L applicazione

19 anche alla camomilla della raccolta meccanica, tuttavia, ha dato risultati eccellenti. Dopo la raccolta, le sommità fiorite vengono fatte essiccare all aria e all ombra, oppure in essiccatoi ad aria forzata. epoca: Maggio. Parti utilizzate: Capolini. Usi: domestico (calmante, blando sedativo) industria farmaceutica (sedativo, antinfiammatorio) industria cosmetica (creme, detergenti, profumi, shampoo) industria alimentare (bevande, dolci, gelati, liquori e vermouth). Fra tutte le piante medicinali la camomilla comune è forse la più popolare e le sue proprietà calmanti e sedative sono note fin dai tempi più antichi. UTILIZZAZIONI Cardo Mariano Si coltiva in ambienti asciutti e in pieno sole, anche aridi e sassosi, dal livello del mare fino a m di

20 altezza. Impianto Modalità: Semina diretta a file Epoca: Primavera (aprile) o autunno. La temperatura ottimale di germinazione del seme è intorno ai 22 C, mentre il processo germinativo si arresta a temperature inferiori a 10 C; per questo motivo, la semina viene normalmente effettuata nel periodo primaverile o, negli ambienti a temperature più miti, in quello autunnale. Sesti: cm tra le file, utilizzando 4-5 kg/ha di seme. Densità: 5-7 piante/mq. E opportuno non superare tali valori per evitare che le piante producano capolini di dimensioni ridotte. Coltura annuale o biennale TECNICHE COLTURALI AMBIENTE DI COLTIVAZIONE Le Piante Officinali Cardo Mariano Lavorazioni: Aratura a cm in pre-impianto.

21 Con coltura in atto, 2-3 erpicature diserbanti nell interfila. Concimazione: all impianto: 50 kg/ha di N 50 kg/ha di P2 O5 50 kg/ha di K2 O corrispondenti, in biologico, a: q/ha di letame maturo o sostanza organica compostata, più 3-5 q/ha di guano oppure 3-5 q/ha di fosfato naturale, scorie Thomas, sali di K, borlande (se necessario). Eccessive somministrazioni di azoto sono da evitare, perché la coltura tende all allettamento e la resa in olio essenziale diminuisce sensibilmente. Irrigazione: Non necessaria. Avversità e Parassiti: Funghi (oidio e Botrytis), coleotteri. Resa: Circa 1,5 t/ha di frutti Raccolta: modalità: Meccanica (con comuni mietitrebbiatrici). epoca: Estate. L operazione si effettua quando i frutti hanno assunto un colore nero uniforme e le

22 piante sono sufficientemente disidratate, affinché le macchine mietitrebbiatrici possano lavorare correttamente. Parti utilizzate: Frutti, molto più raramente le foglie e le radici. Usi: Domestico (i capolini venivano, fino a qualche tempo fa, cotti come i carciofi, mentre le foglie giovani, private delle spine,si consumavano come insalata). industria farmaceutica (estrazione della silimarina) industria cosmetica (lozioni, pomate) I frutti del Cardo Mariano vengono utilizzati in fitoterapia per il trattamento delle disfunzioni epatiche; il principio attivo responsabile delle proprietà epatoprotettive della pianta, presente in diversi formulati commerciali, è costituito dalla silimarina, un complesso flavonico contenuto nel seme in percentuale variabile dall 1.5 al 3%, costituito da una miscela di tre flavoni isomeri (silibina, silidianina, silicristina). UTILIZZAZIONI Cicoria

23 I suoli più adatti alla coltivazione della cicoria sono quelli profondi, di tessitura media e ben drenati; terreni con oltre il 30% di argilla causano alle piante problemi nell emergenza e difficoltà durante l estirpamento, con elevate perdite (10-20%) dovute alla rottura della parte distale della radice. Impianto Modalità: Semina diretta, manuale o meccanica, molto superficiale (circa cm). Epoca: Marzo-aprile. Una semina precoce consente alla coltura di allungare il ciclo, mentre una semina posticipata mette al riparo dalle gelate e riduce il periodo della prefioritura. Sesti: cm tra le file Densità: Finale: piante/m2. Coltura annuale o poliennale TECNICHE COLTURALI AMBIENTE DI COLTIVAZIONE Le Piante Officinali Cicoria

24 Lavorazioni: Aratura a cm di profondità. Concimazione: all impianto: kg/ha di N kg/ha di P2 O kg/ha di K2 O corrispondenti, in biologico, a: q/ha di letame maturo o sostanza organica compostata, più 6-8 q/ha di guano oppure 5-6 q/ha di fosfato naturale, scorie Thomas, sali di K, borlande (se necessario). Normalmente, la coltura non necessita di apporti supplementari di elementi fertilizzanti: l arricchimento del terreno in sostanza organica ed in azoto, infatti, non sempre garantisce rese quanti-qualitative più elevate, mentre, per altro verso, costituisce un rischio per lo stato sanitario di tuberi e fittoni. Sempre per questo motivo va considerata con cautela la precessione con colture miglioratrici (leguminose). Irrigazione: Solo di soccorso. Avversità e Parassiti: Funghi (soprattutto marciumi radicali). Raccolta: modalità: Meccanica, adoperando le medesime attrezzature adoperate per

25 la bietola, opportunamente regolate. Raccolta: epoca: settembre La cicoria non presenta, durante il periodo invernale, una interruzione fisiologica della crescita, attività che viene semplicemente rallentata. Quindi è possibile, almeno in teoria, ritardare la raccolta delle radici fino a che le condizioni climatiche lo consentono. Resa: Fino a 50 t/ha di radice fresche. Parti utilizzate: Radice. Usi: Domestico (preparazione di surrogato del caffe) Industria alimentare (estrazione dell inulina). L inulina è un polisaccaride del fruttosio, utilizzato dall industria alimentare come base per la preparazione di surrogati di caffè e per la produzione di sciroppi di fruttosio, impiegato dall industria dolciaria come dolcificante; dopo idrolisi, può anche essere fermentata per ottenere alcool ed altri prodotti. Dopo l estrazione dell inulina dalle radici, sono disponibili delle polpe (disidratate o

26 surpressate) simili a quelle prodotte con la barbabietola da zucchero, e utilizzabili nell alimentazione dei ruminanti. UTILIZZAZIONI Coriandolo Vegeta bene in tutte le aree a clima temperato. Si adatta a tutti i tipi di terreno, ma cresce particolarmente bene in quelli sabbiosi. Impianto Modalità: Semina diretta, meccanica, con seminatrici per cereali o di precisione, ad una profondità di 1,5-2,5 cm circa. Trapianto di piantine già radicate in semenzaio. La semina diretta consente un notevole risparmio di tempo e manodopera, ma deve venire effettuata con seme di buona qualità ed altamente germinabile. Epoca: Autunnale (spec. trapianto), primaverile (marzo-aprile). Negli ambienti mediterranei, in regime asciutto, i risultati migliori sono stati ottenuti seminando direttamente in campo

27 intorno alla prima decade di gennaio. In aree più temperate, la semina autunnale può venire eseguita solo adoperando cultivar resistenti al freddo. Sesti: Per produrre seme: cm tra le file; 20 cm tra pianta e pianta, distribuendo kg/ha di seme. Coltura annuale TECNICHE COLTURALI AMBIENTE DI COLTIVAZIONE Densità: 50 piante/mq Una maggiore fittezza conduce alla formazione di piante con semi piccoli, a causa dell elevata competizione intraspecifica. A volte, per portare le piante alla densità voluta, può essere opportuno effettuare un diradamento quando hanno raggiunto i cm di altezza. TECNICHE COLTURALI Lavorazioni: Aratura a cm in pre-impianto. Con coltura in atto, 2-3 erpicature diserbanti nell interfila. Concimazione: all impianto: kg/ha di P2 O5 in copertura: kg/ha di N corrispondenti, in biologico, a:

28 q/ha di letame maturo o sostanza organica compostata, più q/ha di guano oppure 8-10 q/ha di fosfato naturale. Poco esigente in potassio, la pianta è invece piuttosto esigente in fosforo. L azoto deve venire somministrato con cautela, perché un eccesso di questo elemento può favorire l allettamento nella fase di sviluppo dei frutti. Irrigazione: Utile nelle fasi di fioritura e formazione dei semi, per evitare la stretta. Avversità e Parassiti: Funghi (soprattutto marciumi radicali e oidio), insetti. Resa: 1-1,5 t/ha di seme. Raccolta: modalità: manuale meccanica (mietitrebbia) semimeccanica (sfalcio, essiccazione, trebbiatura). Raccolta: epoca: Giugno-luglio. Data la forte scalarità di maturazione della specie, la raccolta manuale è quella che consente la maggiore uniformità e le migliori caratteristiche qualitative del prodotto.

29 Essa si esegue raccogliendo le ombrelle appena tendono a maturare, recidendole insieme al loro peduncolo. In seguito vengono fatte essiccare e i semi separati dai peduncoli tramite battitura. Su superfici molto estese, in cui la raccolta manuale è antieconomica, si sfalciano le piante alla base, si lasciano essiccare in campo (possibilmente su teloni) e successivamente si trebbiano. La raccolta con mietitrebbie, se il prodotto non è perfettamente maturo, può provocare ingolfamenti della macchina; d altra parte, tempi di attesa troppo lunghi portano ad una diminuzione del prodotto, dato che i semi maturi si distaccano con facilità. Parti utilizzate: Frutti (comunemente detti semi ). Usi: Domestico (aromatizzante per alimenti, prep. del curry) Industria farmaceutica (aromatizzante per medicinali) Industria cosmetica (saponi e profumi) Industria alimentare (liquori, vermouth). Industria chimica fine

30 (estrazione dell acido petroselinico). UTILIZZAZIONI Cumino Spontaneo in terreni freschi e permeabili, si adatta ai terreni argillosi di origine alluvionale ma preferisce quelli più fertili e leggeri, con buona disponibilità idrica. La pianta richiede temperature miti durante la fase vegetativa per almeno 3-4 mesi.teme le gelate. Impianto Modalità: Semina diretta a file. Epoca: Primavera (aprile) o autunno. Sesti: Tra le file cm, distribuendo 8-10 kg/ha di seme. Densità: 50 piante/mq, ma può aumentare. Coltura annuale TECNICHE COLTURALI AMBIENTE DI COLTIVAZIONE Le Piante Officinali Cumino Lavorazioni:

31 Aratura a cm in pre-impianto. Con coltura in atto, 2-3 erpicature diserbanti nell interfila. Concimazione: all impianto: 50 kg/ha di N kg/ha di P2 O kg/ha di K2 O corrispondenti, in biologico, a: q/ha di letame maturo o sostanza organica compostata, più 7-9 q/ha di guano oppure 6-8 q/ha di fosfato naturale, scorie Thomas, sali di K, borlande (se necessario). Irrigazione: Solo di soccorso. Avversità e Parassiti: Funghi (soprattutto oidio), insetti. Resa: 1,2-2 t/ha di frutti. Raccolta: epoca: Luglio-settembre (inizio imbrunimento ombrelle). Raccolta: modalità: Generalmente manuale. Le piccole dimensioni della pianta (15-30

32 cm di altezza) fanno sì che la raccolta manuale assicuri generalmente risultati migliori di quella meccanica. Le ombrelle si raccolgono quando cominciano ad ingiallire, prima della loro completa maturazione per evitare che i semi si disperdano. Dopo il taglio, vengono di solito legate in piccoli mazzi e poste ad essiccare in locali asciutti e ventilati; il seme viene poi allontanato per sbattimento o trebbiatura. Parti utilizzate: Frutti. Usi: Alimentare (preparazione di liquori, aromatizzante) Il frutto ( seme ) del cumino è l ingrediente base di tutti i tipi di curry e chili. Esso contiene circa il 10% di olio volatile e un'essenza il cui principio attivo più importante è l'aldeide cuminica. Ha proprietà aperitive, digestive e carminative (riduce i gas intestinali). UTILIZZAZIONI Finocchio da seme Vegeta bene in tutte le aree a clima

33 temperato. Largamente coltivato e diffuso in tutti i Paesi temperati fino ad altitudini superiori a 1000 m. Si adatta a tutti i tipi di suolo, purché non eccessivamente sabbiosi o soggetti a ristagno idrico. Il ph ottimale varia tra 4,8 e 8,3. Impianto Modalità: Semina diretta, meccanica, con seminatrici per cereali o di precisione, ad una profondità di 2 cm circa. Trapianto di piantine già radicate in semenzaio. Bisogna prestare una certa attenzione alla scelta del materiale di propagazione, preferibilmente acquistando semi (=frutti) certificati: seme autoprodotto in azienda può infatti provocare difformità della coltura. Se il seme è ancora immaturo, inoltre, si possono avere fenomeni di dormienza. Il seme dei tipi dolci è più grosso, di colore verde chiaro-grigiastro, con costolature evidenti; il seme dei finocchi spontanei e dei tipi amari (per lo più perenni) è più piccolo e più scuro.. Epoca: Autunnale (spec. trapianto) primaverile (da febbraio a maggio, evitando le gelate). Sesti: cm tra le file; cm

34 tra pianta e pianta, distribuendo 4-6 kg/ha di seme. Densità: piante/mq. Coltura annuale o biennale TECNICHE COLTURALI AMBIENTE DI COLTIVAZIONE Finocchio da seme Lavorazioni: Aratura a cm in pre-impianto. Con coltura in atto, 2-3 erpicature diserbanti nell interfila. Concimazione: all impianto: kg/ha di P2 O kg/ha di K2 O in copertura: kg/ha di N corrispondenti, in biologico, a: q/ha di letame maturo o sostanza organica compostata, più q/ha di guano oppure q/ha di fosfato naturale. La coltura è piuttosto esigente in fosforo; gli apporti di azoto devono invece essere relativamente limitati, per evitare un eccessivo sviluppo delle foglie a scapito del seme. Irrigazione: Utile nelle fasi di fioritura e formazione dei semi, per evitare la stretta. Avversità e Parassiti: Funghi (soprattutto

35 marciumi radicali e oidio), insetti. Resa: 1-1,5 t/ha di seme; in conduzione biennale, rese inferiori al 1 anno e superiori al 2. Secondo la Farmacopea Ufficiale, il contenuto in umidità dei semi non deve superare il 10%; se alla raccolta tale valore viene superato, si procede all essiccazione, naturale o artificiale; in quest ultimo caso, la temperatura di essiccazione non deve superare i 35-40%, perché con valori superiori si alterano le caratteristiche organolettiche dei semi. Raccolta: epoca: Settembre-ottobre (prima delle piogge). modalità: manuale (2-3 interventi) meccanica (mietitrebbia) semimeccanica (sfalcio, essiccazione, trebbiatura). Data la forte scalarità di maturazione della specie, la raccolta manuale è senz altro preferibile per ottenere un prodotto della migliore qualità; la raccolta meccanica può venire effettuata su coltivazioni piuttosto estese, ma richiede una pianificazione accurata e, spesso, deve essere

36 seguita da un essiccazione del prodotto all aria (e, dato il periodo, al coperto) per assicurarne la conservabilità. Il momento migliore viene a cadere alla fine dell estate, quando il colore dei primi frutti vira verso il giallo chiaro e le costolature sono ben evidenti. Parti utilizzate: Frutti (comunemente detti semi ). Usi: Domestico (aromatizzante per alimenti) Industria farmaceutica (aromatizzante per medicinali) Industria cosmetica (saponi e profumi) Industria alimentare (liquori, vermouth). Industria chimica fine (estrazione dell anetolo). L olio essenziale si trova per il 60 % nei frutti e per la restante parte nelle ombrelle e nelle parti verdi della pianta, da cui viene estratto per distillazione in corrente di vapore. UTILIZZAZIONI Iperico

37 Allo stato spontaneo predilige le stazioni soleggiate ed aride del piano basale, collinare e montano, mentre in coltivazione non ha speciali esigenze di terreno; cresce bene su terreni calcarei, ma anche su quelli silicei ed acidi, tollera quelli argillosi, ma nel caso di semina diretta necessita di un terreno leggero, privo di infestanti perenni e senza ristagni di acqua. Impianto Modalità: Semina diretta (solo in presenza di terreni in situazione ottimale di tessitura e giacitura) con macchine seminatrici adatte, ricoprendo il seme di terra e quindi compattandolo mediante rullatura. Trapianto. Il trapianto consente risultati più sicuri e produzioni più elevate rispetto alla semina diretta e assicura una buona produzione di fiori già al primo anno. Sesti: cm tra le file, distribuendo 3 kg/ha di semente (germinabilità 70%). Coltura annuale o biennale (solo eccezionalmente poliennale) A causa delle malattie fungine alle

38 quali può essere soggetto, l iperico non deve mai essere coltivato in successione a se stesso, se non dopo parecchi anni. TECNICHE COLTURALI Epoca: Semina diretta: fine estate-autunno tardo-estiva o autunnale. Trapianto: aprile/maggio, in dipendenza del clima, Nelle aree più calde e asciutte anche nel periodo autunnale. La semina nel periodo estivo-autunnale permette al seme una sorta di stratificazione naturale, per mezzo della quale l umidità e le basse temperature invernali sbloccano la fase di dormienza. In questo caso l emergenza avverrà nel periodo di marzo-aprile. Nel caso della semina diretta si consiglia comunque di pretrattare il seme stratificandolo in sabbia umida alla temperatura di 0-5 C per una settimana oppure prerefrigerandolo per 7 giorni a 4 C. Densità: piante/mq. TECNICHE COLTURALI AMBIENTE DI COLTIVAZIONE Lavorazioni: Aratura autunnale a cm di

39 profondità, seguita da un erpicatura e, in caso di semina diretta, una rullatura. Concimazione: all impianto: kg/ha di P2 O kg/ha di K2 O in copertura: kg/ha di N, preferibilmente in tre interventi: tre settimane dopo l emergenza o il trapianto; alla chiusura della fila; dopo il primo taglio. Alcuni autori sostengono che la concimazione azotata abbasserebbe il tasso di ipericina nelle piante e favorirebbe le malattie fungine. Avversità e Parassiti: Funghi, insetti. Raccolta: modalità: Manuale o meccanica (su grandi superfici si adottano le falciacaricatrici). Poiché i fusti non contengono ipericina, si consiglia di tagliare a 20 cm dal suolo al primo raccolto e ancora più in alto in quelli successivi, quando la pianta raggiunge altezze più elevate e forma steli più legnosi. Raccolta:

40 epoca: Massima fioritura (70% dei fiori aperto): al primo anno, dalla fine di giugno ai primi di luglio (se si semina o trapianta in autunno), dalla fine di luglio all inizio di agosto (se si trapianta in marzo/aprile), fino a settembre/ottobre (se si semina in aprile/maggio). Dal secondo anno in poi la prima fioritura si avrà in giugno/luglio e la seconda in settembre. Resa: Piante intere q/ha di droga secca al 1 anno; q/ha di droga secca al 2 anno. Sommità fiorite q/ha di droga secca al 1 anno; 5-55 q/ha di droga secca al 2 anno. L estrema variabilità delle rese al secondo anno è legata all incidenza negativa delle malattie fungine,che possono falcidiare la coltura. Parti utilizzate: Piante intere e sommità fiorite. Usi: industria alimentare (preparazione di liquori) industria cosmetica (lozioni e oli solari, prodotti astringenti e tonificanti)

41 industria farmaceutica (tranquillanti e antidepressivi naturali; antisettici; cicatrizzante e antiinfiammatorio locale). UTILIZZAZIONI Issopo Predilige terreni calcarei e asciutti, ma si adatta anche ad altri tipi di suolo, purché ben esposti e soleggiati. Tollera la siccità. Impianto Modalità: Divisione dei cespi Talee erbacee Seme (semenzaio a prof. <1 cm e successivo trapianto; 2 g di seme permettono di impiantare 1 mq di semenzaio). Epoca: Divisione dei cespi: marzo-aprile talee: fine estate seme: preparazione dei semenzai in febbraio e trapianto in maggio; da 1 mq di semenzaio si ottengono piante per 100 mq a dimora. La messa a dimora delle talee o delle porzioni di cespo nel periodo tardo estivoautunnale

42 è preferibile in ambienti caratterizzati da estati calde e siccitose. Sesti: cm tra le file. Densità: 4-6 piante/mq. Coltura poliennale (5-6 anni) TECNICHE COLTURALI AMBIENTE DI COLTIVAZIONE Iss Lavorazioni: Aratura a cm di profondità. Annualmente, 2-3 erpicature diserbanti nell interfila. Concimazione: all impianto: kg/ha di P2 O kg/ha di K2 O in copertura: kg/ha di N, alla ripresa vegetativa. corrispondenti, in biologico, a: q/ha di letame maturo o sostanza organica compostata, più 6-8 q/ha di guano oppure 5-6 q/ha di fosfato naturale, scorie Thomas, sali di K, borlande (se necessario). Irrigazione: Quasi mai necessaria. Avversità e Parassiti:

43 Funghi (ruggine, oidio). Resa: 3-4 t/ha di prodotto fresco al primo anno, 8-10 t/ha (totale dei due sfalci) al secondo anno e nei successivi. Raccolta: modalità: Manuale (taglio della parte erbacea evitando quella più lignificata). epoca: Giugno- luglio (inizio fioritura) Al primo anno d impianto si effettua un solo raccolto; negli anni successivi (particolarmente se si interviene con l irrigazione) è possibile avere una seconda fioritura a fine estate e pertanto saranno possibili due raccolte (giugno e ottobre). Parti utilizzate: Foglie, sommità fiorite e parti erbacee. Usi: Alimentare (liquori; pianta aromatica da condimento) industria farmaceutica (principi attivi tossifughi e anticatarrali). UTILIZZAZIONI

44 Lavanda Vegeta bene in terreni asciutti, calcarei e relativamente profondi; tollera male i terreni acidi mentre si adatta bene a quelli alcalini. Impianto Modalità: Talea erbacea o legnosa Seme (raram.). L uso del seme viene limitato, ovviamente, alle varietà di lavanda fertili; il cosiddetto lavandino, costituito dagli ibridi sterili di Lavandula officinalis x Lavandula spica, viene propagato esclusivamente per talea. Per facilitare il radicamento delle talee vengono talvolta adoperati dei prodotti ormonici (IBA, NAA, 2,4-D, IAA). Epoca: Primavera (talee radicate), autunno (se non ci sono gelate). Sesti: File distanti 1,5-2 m. Densità: 1-2 piante/mq.. Coltura poliennale (da 6 a 10 anni) TECNICHE COLTURALI AMBIENTE DI COLTIVAZIONE

45 Le Piante Officinali Lavanda Lavorazioni: Aratura a cm in pre-impianto. Con coltura in atto, 2-3 erpicature diserbanti nell interfila. Concimazione: all impianto: kg/ha di N kg/ha di P2 O kg/ha di K2 O in copertura: kg/ha di P2 O kg/ha di K2 O kg/ha di N (in primavera di ogni anno) E opportuno non eccedere nelle concimazioni azotate, perché quantitativi di azoto troppo elevati possono provocare l allettamento delle infiorescenze, con conseguenti difficoltà nella raccolta meccanica. corrispondenti, in biologico, a: q/ha di letame maturo o sostanza organica compostata, più 4-6 q/ha di guano oppure 5-6 q/ha di fosfato naturale, scorie Thomas, sali di K, borlande (se necessario). Irrigazione: Necessaria solo in vivaio.

46 Avversità e Parassiti: Funghi (marciumi radicali, oidio), insetti. Parti utilizzate: Infiorescenze. L aroma della lavanda deriva dal suo olio essenziale, concentrato soprattutto nei peli ghiandolari posti nel calice dei fiori. Usi: Domestico (profumante per biancheria) Industria cosmetica (profumi di vario tipo, deodoranti e saponi). UTILIZZAZIONI Raccolta: epoca: Piena fioritura-inizio sfioritura (il 70% dei fiori aperto). modalità: Manuale o meccanica, impiegando falcia-legatrici o falcia-caricatrici. E consigliabile recidere le infiorescenze e una piccola parte del fusto erbaceo, lasciando intatte le porzioni legnose della pianta. Nel prodotto raccolto devono essere presenti pochissime foglie, che deprezzano la qualità dell olio essenziale.

47 Resa: Infiorescenze: fino a 5-7 t/ha nella lavanda vera, t/ha negli ibridi. Fiori sgranati: t/ha. Liquirizia Terreni di tipo argilloso-siliceo e calcareo, da poco a mediamente fertili, di piano e di collina, profondi e permeabili. Su terreni salsi, la coltura produce radici mediamente più sottili, con un maggiore contenuto in zuccheri. Per i primi 2 anni, può essere coltivata in consociazione con specie erbacee a ciclo autunno-vernino da raccogliere verso la fine della primavera (ad esempio orzo da raccogliere alla maturazione cerosa). Impianto Modalità: Per porzioni di rizoma (prelevate in autunno, da piante madri che abbiano almeno 3 anni di età e conservate in sabbia poco umida), deponendo circa q/ha di rizomi a cm di profondità. Epoca:

48 Autunno-primavera. Sesti: cm tra le file e cm sulla fila. Coltura poliennale (circa 4 anni) TECNICHE COLTURALI AMBIENTE DI COLTIVAZIONE Le Piante Officinali Liquirizia Lavorazioni: Aratura a cm in pre-impianto. Con coltura in atto, 2-3 erpicature diserbanti nell interfila. Concimazione: all impianto: kg/ha-1 di P2 O kg/ha-1 di K2 O kg/ha-1 di N (starter). in copertura: solo in caso di carenza, apporto supplementare di P2 O5. corrispondenti, in biologico, a: q/ha di letame maturo o sostanza organica compostata, più q/ha di guano oppure 8-10 q/ha di fosfato naturale. Irrigazione: Indispensabile al primo anno; secondo la necessità, da ripetere per tutto il

49 periodo estivo. Avversità e Parassiti: Funghi (soprattutto marciumi radicali e oidio), insetti. Resa: t ha-1 di radice fresca (50% di umidità), (raccolta spontanea: 1-3 t ha-1). Raccolta: modalità: rimozione della parte aerea scavo e raccolta delle radici e degli stoloni, estratti dal terreno mediante aratura a cm di profondità (aratro o ripuntatore). epoca: Ottobre-novembre (dopo le prime piogge, all ingiallimento delle foglie prima del riposo vegetativo). Parti utilizzate: Radici. Usi: Domestico (bastoncini da masticare) Industria farmaceutica (aromatizzante per medicinali o principio attivo con effetti espettoranti, anti-infiammatori

50 ed antispasmodici) Industria cosmetica (saponi e profumi). Industria alimentare (succo tal quale o glicirrizina per la produzione di caramelle, bibite, dolci, gelati e prodotti da forno; additivo della birra scura; rinforzante dell aroma del cacao). Manifattura dei tabacchi: additivo di concia. UTILIZZAZIONI Malva Predilige terreni leggeri e ben esposti; resiste poco alla siccità. Impianto Modalità: Semina diretta, meccanica o manuale, distribuendo 10 kg/ha di seme. Trapianto di piantine ottenute in semenzaio. Epoca: Semina diretta a fine aprile, o in autunno nelle aree mediterranee Trapianto in aprile-maggio, dopo giorni dall emergenza delle plantule. I semenzai vanno preparati alla fine dell inverno ponendo a germinare 1g di

51 semente per m2 (si ottengono circa 300 piantine utili). Sesti: cm tra le file, utilizzando 5-6 kg/ha di seme; trapianto a 30 cm sulla fila. Densità: 10 piante/mq. Se si preferisce ottenere un abbondante produzione di fiori anziché di foglie, è opportuno ridurre la densità di investimento del 20-25%. Coltura annuale nei paesi freddi, biennale in quelli caldi TECNICHE COLTURALI AMBIENTE DI COLTIVAZIONE Le Piante Officinali Malva Lavorazioni: Aratura a cm in pre-impianto. Sarchiature diserbanti tra le file (motocoltivatore o zappatrice) e manuali sulla fila, una subito dopo l impianto e una o due con la coltura in atto. Concimazione: alla semina o al trapianto: kg/ha di N kg/ha di P2 O5

52 70-80 kg/ha di K2 O in copertura: kg/ha di N (primavera del secondo anno). corrispondenti, in biologico, a: q/ha di letame maturo o sostanza organica compostata, più 9-10 q/ha di guano oppure 7-8 q/ha di fosfato naturale, scorie Thomas, sali di K, borlande (se necessario). Irrigazione: Subito dopo la semina o il trapianto e poi secondo necessità (una o più irrigazioni di soccorso durante il periodo estivo). Avversità e Parassiti: Attacchi fungini (ruggine e oidio). Raccolta: epoca: Fiori: estate (giugno-luglio) del secondo anno; in condizioni favorevoli è possibile effettuare una seconda raccolta gg dopo la prima. Foglie: estate (massimo rigoglio vegetativo) fin dal primo anno; si effettuano di solito due raccolte. modalità: manuale o meccanica (solo per le

53 foglie). Resa: Fiori: 0,5-0,8 t/ha di fresco (0,1-0,2 t/ha di secco). Foglie e cimette: da 3-4 t/ha (2 raccolti all anno) a 4-6 t/ha (4 raccolti all anno). Parti utilizzate: Foglie, fiori e occasionalmente radici. Usi: Industria farmaceutica (emollienti, antinfiammatori, antispasmodici) Industria cosmetica (saponi e profumi) Industria alimentare (liquori, vermouth). UTILIZZAZIONI Marrubio Terreni asciutti, ben drenati e in pieno sole. Impianto Modalità: Semina diretta, divisione delle radici. Epoca: All inizio dell autunno nelle aree mediterranee

54 Divisione delle radici in primavera. Sesti: 60 cm tra le file, lasciando circa 50 cm tra pianta e pianta. Coltura annuale TECNICHE COLTURALI AMBIENTE DI COLTIVAZIONE Le Piante Officinali Marrubio Lavorazioni: Aratura a cm in pre-impianto. Con coltura in atto, 2-3 erpicature diserbanti nell interfila. Concimazione: all impianto: kg/ha di N Il Marrubio presenta esigenze in elementi nutritivi piuttosto ridotte, per cui in genere si avvantaggia delle concimazioni somministrate alle colture precedenti. Prima dell impianto possono comunque essere utili delle leggere concimazioni azotate, da somministrare preferibilmente in forma organica. Raccolta: modalità: Manuale, recidendo la pianta una decina di centimetri più in basso dei

55 fiori inferiori ed evitando di raccogliere le parti lignificate della base. epoca: Fiori: quando sono ancora in bocciolo. Resa: q.li/ha di sommità fiorite secche. Parti utilizzate: Frutti (comunemente detti semi ). Usi: Industria farmaceutica (principi attivi espettoranti e tossifughi) Industria cosmetica (saponi e profumi) Industria alimentare (liquori, vermouth). Sia il marrubio che i preparati medicinali che da esso derivano possiedono un sapore estremamente sgradevole. E' questa una delle cause della sua assenza in cucina, ma anche del suo limitato impiego nel campo della medicina vegetale. Per queste due ragioni spesso viene utilizzato in combinazioni alcoliche, in quanto l'alcool oltre ad estrarre i principi terapeutici (altrimenti poco solubili in acqua), riesce ad ovviare, in parte, al disgustoso sapore. UTILIZZAZIONI

56 Origano Vanno evitati terreni con ristagni frequenti. Si adatta anche a suoli tendenzialmente argillosi e ricchi di calcare. Impianto Modalità: Talea erbacea Divisione dei cespi Seme (raram.) La propagazione per seme, pur essendo teoricamente possibile, è poco diffusa per le piccole dimensioni dei semi e per la loro scarsa germinabilità, perché genera colture assai difformi e perché ritarda di almeno un anno l entrata in produzione. Epoca: Primavera e autunno L impianto primaverile è preferito nelle aree più temperate (centro e nord Italia) e al Sud se si opera in irriguo; nelle aree mediterranee in genere si attua l impianto autunnale quando la coltivazione viene fatta in asciutto, in modo da consentire alla coltura di usufruire delle piogge autunnali ed invernali. Coltura poliennale (5-6 anni)

57 TECNICHE COLTURALI Impianto Sesti: (aree mediterranee): cm tra le file cm sulla fila investimento totale in campo: 2-3 piante/mq (aree temperate): cm tra le file cm sulla fila investimento totale in campo: 5-8 piante/mq. Nelle aree temperate è possibile infittire un po gli impianti perché in genere non si hanno problemi di competizione per l acqua. TECNICHE COLTURALI AMBIENTE DI COLTIVAZIONE Le Piante Officinali Origano Lavorazioni: Aratura a cm in pre-impianto. Con coltura in atto, 2-3 erpicature diserbanti nell interfila. Concimazione: all impianto: kg/ha di P2 O kg/ha di K2 O kg/ha di N (starter) in copertura: kg/ha di N alla ripresa vegetativa. corrispondenti, in biologico, a: all impianto: q/ha di letame

58 maturo o sostanza organica compostata, più q/ha di guano oppure q/ha di fosfato naturale, scorie Thomas, sali di K, borlande (se necessario). Resa: 1 anno: 2 t/ha di biomassa fresca 2 anno e successivi: fino a 10 t/ha. Con l invecchiamento, gli impianti tendono a lignificare e le produzioni, pur mantenendosi quantitativamente piuttosto elevate, perdono in qualità per effetto dell incremento della frazione legnosa a scapito delle infiorescenze e delle foglie. Per questo, è meglio non prolungare la durata dell impianto oltre il 4 anno o, altrimenti, effettuare un operazione di ringiovanimento eliminando con la zappa la frazione più lignificata dei cespi (quella centrale) e lasciando vegetare la parte periferica. Irrigazione: Indispensabile solo al 1 anno; in seguito, solo di soccorso. Avversità e Parassiti: Funghi (soprattutto oidio), insetti. Raccolta: modalità: manuale

59 meccanica (falciatrici) epoca: Fioritura (maggio-giugno). Parti utilizzate: Sommità fiorite (foglie+infiorescenze). Usi: Domestico (aromatizzante per alimenti) Industria farmaceutica (aromatizzante per medicinale) Industria cosmetica (saponi e profumi) Industria alimentare (antiossidante e antimicrobico). L olio essenziale, estremamente aromatico, viene estratto per distillazione in corrente di vapore a partire da materiale vegetale sia fresco che secco. Se ne trova in maggiore quantità nelle infiorescenze (circa il 2,5 %), meno nelle foglie e in tracce negli steli. UTILIZZAZIONI Psillio Vegeta bene su suoli sabbiosi. Impianto Modalità: Semina diretta a file.

60 Epoca: Primaverile (marzo-aprile). Autunnale (novembre-dicembre). Sesti: cm tra le file; 20 cm sulla fila. Densità: 20 piante/mq. Coltura annuale TECNICHE COLTURALI AMBIENTE DI COLTIVAZIONE Le Piante Officinali Psillio Lavorazioni: Aratura a cm in pre-impianto. Con coltura in atto, 2-3 erpicature diserbanti nell interfila. Concimazione: all impianto: kg/ha di P2 O5 in copertura: kg/ha di N in primavera. corrispondenti, in biologico, a: q/ha di letame maturo o sostanza organica compostata, più 5-8 q/ha di guano oppure 6-7 q/ha di fosfato naturale, scorie Thomas, sali di K, borlande (se necessario). Irrigazione:

61 Non necessaria. Avversità e Parassiti: Funghi, insetti. Resa: 0,5-1 t/ha di frutti Parti utilizzate: Frutti (comunemente detti semi ). Usi: Domestico (aromatizzante per alimenti) Industria farmaceutica (formulati dietetici, principi attivi regolatori dell intestino). Il seme di psillio contiene al suo interno notevoli quantità di mucillagini, sostanze dotate della proprietà di rigonfiarsi ed aumentare di volume a contatto con l acqua. Questa caratteristica ne fa una ricercatissima materia prima per numerosi integratori alimentari utili nelle diete dimagranti e nel trattamento di alcune disfunzioni intestinali: una volta ingerite, infatti, le mucillagini dello psillio aumentano fino a volte il loro volume iniziale, fenomeno che favorisce il senso di sazietà. UTILIZZAZIONI

62 Rosmarino Si adatta a tutti i tipi di suolo, particolarmente delle fasce costiere, purché ben drenati. Impianto Modalità: Talea semilegnosa (radicata in vivaio) Divisione dei cespi Seme (raram.) Epoca: Primavera, autunno. La propagazione per seme viene effettuata in primavera (marzo-giugno), distribuendo 10 kg di seme/ha, quasi sempre a spaglio. La moltiplicazione per talea viene invece effettuata prelevando, in luglio-agosto, talee di legno semimaturo lunghe circa 10 cm e scegliendo preferibilmente i rami che non hanno fiorito (in caso contrario vanno eliminati tutti i fiori ed i loro steli fino alla parte fogliosa). Le talee possono venire trattate con ormoni rizogeni (IBA allo 0,4-0,5 %) e vengono successivamente piantate in letto freddo (torba e sabbia). Una volta radicate, si invasano in contenitori di 7-8 cm, si fanno svernare in cassone e si mettono a dimora

63 nella primavera successiva. Nelle zone a clima mite, è possibile mettere le talee direttamente a dimora in autunno. Coltura poliennale (fino a 10 anni) TECNICHE COLTURALI Impianto Sesti: cm tra le file cm sulla fila. Dato il notevole sviluppo raggiunto dalla specie, è consigliabile impiantare a sesti piuttosto larghi. Una buona pratica potrebbe essere quella di utilizzarla come bordura o siepe, con notevoli vantaggi anche estetici. TECNICHE COLTURALI AMBIENTE DI COLTIVAZIONE Lavorazioni: Aratura a cm in pre-impianto. Con coltura in atto, 2-3 erpicature diserbanti nell interfila. Concimazione: all impianto: kg/ha di N kg/ha di P2 O kg/ha di K2 O annualmente: kg/ha di N (alla potatura)

64 corrispondenti, in biologico, a: q/ha di letame maturo o sostanza organica compostata, più q/ha di guano oppure q/ha di fosfato naturale, scorie Thomas, sali di K, borlande (se necessario). Viene considerata una specie poco esigente, per cui la concimazione di mantenimento nella maggior parte dei casi non viene, in realtà, effettuata. Un eccesso di fertilizzazione azotata, tra l altro, può avere ripercussioni negative sulla sintesi delle essenze aromatiche e può predisporre la pianta ad attacchi parassitari.se le piante vengono sfruttate commercialmente, tuttavia, sono consigliabili leggere concimazioni azotate alla potatura primaverile. Irrigazione: Indispensabile solo al 1 anno; in seguito, solo di soccorso. Avversità e Parassiti: Funghi (soprattutto oidio), insetti. Potatura: Annualmente, allontanamento dei rami più vecchi, fino a metà della loro lunghezza. Raccolta: epoca: Per uso domestico, tutto l anno

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