IL LAVORO E LA SICUREZZA

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1 D.Lgs. 81/08 IL LAVORO E LA SICUREZZA NELLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO 1

2 Su quali forme di lavoro può basarsi l attività di un Associazione? L opera dei Volontari soci dell Associazione L opera dei Volontari NON soci dell Associazione Lavoratori dipendenti Lavoratori a chiamata Lavoratori a Voucher (nuova versione) Stagisti e tirocinanti Lavoro di pubblica utilità (lavoratori in prova e il lavoro alternativo alla detenzione) Ogni altra forma di lavoro per la quale si prefigura un vincolo di subordinazione Alternanza scuola-lavoro Prestazioni professionali di titolari di partita IVA Prestazioni occasionali 2

3 Quali sono le principali norme che disciplinano la sicurezza sul lavoro? D.Lgs. 626/04 è stato abrogato nel 2008; Decreto Legislativo n. 81 del 09/04/08 (306 art. e 51 Allegati Tecnici); 3

4 D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 Art Definizioni 1. Ai fini ed agli effetti delle disposizioni di cui al presente decreto legislativo si intende per: a) «LAVORATORE»: persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un attività lavorativa nell ambito dell organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. Al lavoratore così definito sono equiparati: - I soggetti beneficiari delle iniziative di tirocini formativi e di orientamento di cui a specifiche disposizioni delle Leggi, promosse al fine di realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro; - I volontari del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile - i collaboratori co.co.pro. - i tirocinanti - gli stagisti - i vaucher 4

5 D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 Art Definizioni 1. Ai fini ed agli effetti delle disposizioni di cui al presente decreto legislativo si intende per: b) «DATORE DI LAVORO»: il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l'assetto dell'organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell'organizzazione stessa o dell'unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa. 5

6 Dobbiamo capire per prima cosa se ed in che modo l associazione rientra nel campo di applicazione del D.Lgs. 81/08, che disciplina la sicurezza nei luoghi di lavoro 6

7 Volontari soci dell Associazione Art. 3 - Campo di applicazione 12-bis. Nei confronti dei: volontari di cui alla legge 11 agosto 1991, n. 266; dei volontari che effettuano servizio civile; dei soggetti che svolgono attività di volontariato in favore delle associazioni di promozione sociale di cui alla legge 7 dicembre 2000, n. 383, delle associazioni sportive dilettantistiche di cui alla legge 16 dicembre 1991, n. 39 e all articolo 90 della legge 27 dicembre 2002, n. 289; delle associazioni religiose, dei volontari accolti nell ambito dei programmi internazionali di educazione non formale, nonché nei confronti di tutti i soggetti di cui all'articolo 67, comma 1, lettera m), del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, si applicano le disposizioni di cui all'articolo 21 del D.Lgs. 81/08. 7

8 Volontari soci dell Associazione Art Disposizioni relative ai lavoratori autonomi ed ai volontari 1. I lavoratori autonomi ( ed i volontari) devono: a) utilizzare attrezzature di lavoro conformi alle norme vigenti b) munirsi di dispositivi di protezione individuale ed utilizzarli conformemente alle norme c) munirsi di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le proprie generalità qualora effettuino la loro prestazione in un luogo di lavoro nel quale si svolgano attività in regime di appalto o subappalto 2. I soggetti di cui al comma 1, relativamente ai rischi propri delle attività svolte e con oneri a proprio carico hanno facoltà (NON NE HANNO PERTANTO L OBBLIGO) di: a) beneficiare della sorveglianza sanitaria b) partecipare a corsi di formazione specifici in materia di salute e sicurezza sul lavoro, incentrati sui rischi propri delle attività svolte 8

9 Volontari soci dell Associazione Art. 3 - Campo di applicazione Ove il volontario svolga la propria prestazione nell ambito dell organizzazione di un datore di lavoro, questi è tenuto a fornire al volontario dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti negli ambienti in cui è chiamato ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività. Egli è altresì tenuto ad adottare le misure utili ad eliminare o, ove ciò non sia possibile, ridurre al minimo i rischi da interferenze tra la prestazione del volontario e altre attività che si svolgano nell ambito della medesima organizzazione 9

10 Volontari NON soci dell Associazione Art. 2 Legge 266/91 Ai fini della presente legge per attività di volontariato deve intendersi quella prestata in modo personale, spontaneo e gratuito, tramite l organizzazione di cui il volontario fa parte, senza fini di lucro anche indiretto ed esclusivamente per fini di solidarietà. Se il volontario non è socio come ne giustifichiamo la sua presenza ed il suo lavoro? ALLORA OLTRE AL REGISTRO DEI SOCI, E OPPORTUNO ISTITUIRE UN REGISTRO DEI VOLONTARI NON SOCI A CUI SI PUO ESSERE ISCRITTI PREVIA RICHIESTA SCRITTA DA PARTE DEL VOLONTARIO 10

11 Dipendenti o figure equiparate OVE INVECE E APPLICALE IL D.LGS. 81/08 PER VIA DELLA PRESENZA DI ANCHE UN SOLO LAVORATORE DIPENDENTE O AD ESSO EQUIPARATO, SI DEVE PROCEDERE NEL MODO SEGUENTE. PIANIFICAZIONE DELLA SICUREZZA NELL ATTIVITA NOMINA FORMALE DEI SOGGETTI COINVOLTI NEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA 11

12 Dipendenti o figure equiparate Istituzione del sistema di gestione DATORE DI della sicurezza LAVORO RESP. SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (RSPP) MEDICO COMPETENTE (ove previsto) LAVORATORI PREPOSTI LAVORATORI RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) ADDETTI SQUADRE: - ANTINCENDIO - PRIMO SOCCORSO - EVACUAZIONE 12

13 Dipendenti o figure equiparate Pianificazione della sicurezza nell attivita NOMINA FORMALE DEI SOGGETTI COINVOLTI NEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA EFFETTUAZIONE DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI INDIVIDUAZIONE DELLE MISURE NECESSARIE A RIDURRE IL RISCHIO FORMALIZZAZIONE DI UN PROGRAMMA TEMPORALE DI ATTUAZIONE DELLE MISURE INDIVIDUATE ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FORMAZIONE ED INFORMAZIONE DEI LAVORATORI IN MERITO AI RISCHI INDIVIDUATI. 13

14 Alternanza scuola - lavoro Gli studenti nell ambito di questo percorso formativo sono lavoratori della scuola ma in prestito ad altra attività. L Associazione che li ospita, li prende in carico e deve garantire, anche attraverso l effettivo assolvimento ad una serie di obblighi ed adempimenti, la completa tutela della salute e della sicurezza dello studente; La normativa di settore che disciplina i progetti in oggetto cita sempre la possibilità di svolgimento dei tirocini sulla base di apposite convenzioni stipulate tra i soggetti promotori e i datori di lavoro pubblici e privati, non prevedendo implicitamente i soggetti che non sono Datori di Lavoro, quali ad esempio la grande maggioranza delle Associazioni di Volontariato. 14

15 Alternanza scuola - lavoro Il voler affidare gli studenti ai soli enti che comunque hanno già in essere un collaudato sistema di gestione della sicurezza sul lavoro, implementato per far fronte agli obblighi di legge che mirano alla tutela della salute e della sicurezza dei propri lavoratori, potrebbe rappresentare una prima selezione mirata alla individuazione di strutture ospitanti sicure ; Per questo motivo le associazioni in cui gli adempimenti legati alla sicurezza sul lavoro sono già stati attuati, inclusi gli adempimenti SOTANZIALI E NON SOLO FORMALI, risultano ovviamente avvantaggiate. 15

16 Alternanza scuola - lavoro L istituzione scolastica è tenuta a verificare le condizioni di sicurezza connesse all organizzazione dell alternanza scuola lavoro e ad assicurare le relative misure di prevenzione e di gestione, garantendo i presupposti affinché gli studenti siano il più possibile tutelati. Proprio in quest ottica dovrebbero essere letti gli obblighi previsti nei confronti dell ente ospitante in merito a: individuare il tutor esterno in un soggetto che sia competente e adeguatamente formato in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro o che si avvalga di professionalità adeguate in materia (es. RSPP); fornire, attraverso il proprio tutor, specifiche informazioni allo studente, prima ancora dell avvio del momento formativo, in merito ai rischi aziendali in materia di sicurezza sul lavoro, di cui al D.Lgs; 16

17 Alternanza scuola - lavoro rispettare le norme antinfortunistiche e di igiene sul lavoro; accertare preliminarmente l assenza di controindicazioni alle attività a cui gli studenti saranno destinati, qualora sussistano rischi specifici in base al documento di valutazione dei rischi di cui al citato D.Lgs. 81/08; in assenza di apposite convenzioni o accordi stipulati dagli Uffici Scolastici Regionali, erogare la formazione specifica sui rischi lavorativi attraverso la frequenza di appositi corsi di formazione, che dovranno avere una durata minima di 4, 8 o 12 ore in funzione del livello di rischio dell attività ospitante. 17

18 Prestazioni professionali In questo caso non si applicano le disposizioni previste dal D.Lgs. 81/08; PERO. 18

19 PERCHE E NECESSARIO SENSIBILIZZARE LE ASSOCIAZIONI SULLA SICUREZZA? Garantire la salute e la sicurezza dei volontari Numero elevato di infortuni anche mortali sui luoghi di lavoro E RICORDATE CHE NON ESISTONO LUOGHI SICURI... 19

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22 PERCHE E NECESSARIO SENSIBILIZZARE LE ASSOCIAZIONI SULLA SICUREZZA? Nell ottica dell esistenza di un obbligo di tutela nei confronti di tutti coloro che, a qualsiasi titolo, possano trovarsi all interno degli ambienti o comunque negli ambiti in cui opera un associazione di volontariato, siano essi volontari, studenti oppure ospiti occasionali, ricordiamoci di ciò che prevede il codice penale: art. 589: Chiunque cagiona per colpa la morte di una persona è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni art. 590: Chiunque cagiona ad altri, per colpa, una lesione personale è punito con la reclusione fino a tre mesi o con la multa fino a euro 309. Se la lesione è grave la pena è della reclusione da uno a sei mesi o della multa da euro 123 a euro 619; se è gravissima, della reclusione da tre mesi a due anni o della multa da euro 309 a euro

23 QUALI SONO GLI ADEMPIMENTI CONCRETI DA METTERE IN ATTO? I principali adempimenti possono essere individuati nella: Conformità degli impianti elettrici; Verifica periodica degli impianti elettrici; Conformità degli impianti termici a gas Verifica e manutenzione periodica degli impianti termici a gas Manutenzione degli impianti di climatizzazione Conformità alle norme di tutte le attrezzature in uso nell associazione; Conformità alle norme degli ambienti occupati che dovranno anch essi essere conformi alle specifiche disposizioni normative ad essi applicabili. 23

24 DECRETO LEGISLATIVO 8 giugno 2001, n. 231 Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica - Il decreto disciplina la responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato Le sanzioni per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato sono: a) la sanzione pecuniaria; b) le sanzioni interdittive; c) la confisca; d) la pubblicazione della sentenza. 24

25 DECRETO LEGISLATIVO 8 giugno 2001, n. 231 Sanzione amministrativa pecuniaria - 1. Per l'illecito amministrativo dipendente da reato si applica sempre la sanzione pecuniaria La sanzione pecuniaria viene applicata per quote in un numero non inferiore a cento ne' superiore a mille. - 3.L'importo di una quota va da un minimo di lire cinquecentomila ad un massimo di lire tre milioni. 25

26 DECRETO LEGISLATIVO 8 giugno 2001, n. 231 A quali reati vengono applicate le suddette sanzioni? - Indebita percezione di erogazioni, truffa in danno dello Stato o di un ente pubblico; - Delitti informatici e trattamento illecito di dati; - Delitti di criminalita' organizzata; - Concussione e corruzione; - Reati ambientali - Omicidio colposo o lesioni gravi o gravissime commesse con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro e altri ancora.. 26

27 DECRETO LEGISLATIVO 8 giugno 2001, n. 231 Art. 25-septies 1.In relazione al delitto di cui all'articolo 589 del codice penale, commesso con violazione dell'articolo 55, comma 2, del decreto legislativo attuativo della delega di cui alla legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di salute e sicurezza sul lavoro, si applica una sanzione pecuniaria in misura pari a quote. 2. Salvo quanto previsto dal comma 1, in relazione al delitto di cui all'articolo 589 del codice penale, commesso con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro, si applica una sanzione pecuniaria in misura non inferiore a 250 quote e non superiore a 500 quote. 3. In relazione al delitto di cui all'articolo 590, terzo comma, del codice penale, commesso con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro, si applica una sanzione pecuniaria in misura non superiore a 250 quote. 27

28 DECRETO LEGISLATIVO 8 giugno 2001, n. 231 Art. 6 Soggetti in posizione apicale e modelli di organizzazione dell'ente Se il reato è stato commesso dalle persone che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione dell'ente, l'ente non risponde se prova che l'organo dirigente ha adottato ed efficacemente attuato, prima della commissione del fatto, modelli di organizzazione e di gestione idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi. 28

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