Peperone Corno di Carmagnola. Ambiente di coltivazione:
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- Marcello Federici
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1 Consorzio di Ricerca e Sviluppo per l Ortofrutticoltura Piemontese S. C. a r.l. C.so Nizza Cuneo Peperone Corno di Carmagnola Ambiente di coltivazione: La coltivazione del peperone corno di Carmagnola si effettua, ancora oggi, in un numero rilevante di aziende orticole dell areale carmagnolese e zone limitrofe, comprendenti anche alcuni Comuni ubicati in Provincia di Cuneo. Particolari situazioni pedoclimatiche che si riscontrano nella zona di pianura posta a sud di Torino consentono di raggiungere interessanti risultati produttivi. La tipologia locale di peperone Corno di Carmagnola è particolarmente interessante, nel panorama varietale, sia per le dimensioni delle bacche che per l intensa colorazione, viraggio e stabilità del colore della bacche anche alla cottura. I frutti, ultimamente, vengono ricercati anche dal mercato del prodotto fresco sia per l ottima aromaticità della bacca, tanto da renderli particolarmente interessanti per la produzione di insalate, sia per la creazione di rondelle di peperone utilizzate principalmente nella IV gamma e nella preparazione di insalate miste. Caratteristiche fenologiche Le osservazioni ed i valori biometrici riportati nella presente scheda sono stati rilevati nel biennio su linee in selezione di peperone afferenti a questa tipologia varietale selezionati da CReSO negli anni precedenti. L attività di selezione è stata condotta all interno di un azienda agricola del carmagnolese (az Giraudi Mario, di Carmagnola) adottando tutte le tecniche agronomiche tipiche per l areale. La selezione Corno di Carmagnola viene normalmente utilizzata per semine in vivaio a partire dalla fine gennaio sino a metà / fine febbraio. I trapianti avvengono scalarmene a partire dalla fine della prima decade di aprile sino a inizio giugno; i primi trapianti si effettuano in tunnel mentre i trapianti tardivi possono essere effettuati anche in pieno campo. La coltivazione, un tempo prevalentemente in pieno campo, avviene oggi anche parzialmente in tunnel con copertura plastica; la protezione del telo al di sopra della vegetazione consente di migliorare sensibilmente gli aspetti qualitativi delle bacche rendendole meglio rispondenti alle esigenze dei consumatori locali. I sesti di piantagione adottati nelle aziende sono 1,2 1,4 metri tra le file binate; 0,9 1 metro tra le file della bina; 0,35 / 0,4 lungo la fila. Il materiale di propagazione, un tempo prodotto direttamente in azienda, proviene da vivai specializzati; attualmente si utilizzano piante in alveolo. Lungo le file vengono disposti pali tutori a distanza di 5 6 metri e, successivamente, si distendono fili in plastica laterali al fine di mantenere eretta la vegetazione. Le piante di peperone Corno di Carmagnola raggiungono altezze medio elevate e pertanto necessitano di tutori robusti. Le raccolte sono scalari e iniziano a partire da fine luglio / prima decade di agosto proseguendo poi sino ad ottobre inoltrato quando, con l abbassamento delle temperature, si blocca la fase di maturazione. Gli stacchi avvengono secolarmente durante l estate con cadenza pressoché settimanale. Le bacche vengono staccate quando hanno raggiunto una maturazione (variazione di
2 colore ) su circa il % della superficie esterna. Normalmente vengono privilegiate, nella coltivazione, le bacche di colore giallo (c.a 80 % del totale) mentre il colore rosso è apprezzato, in particolare, per la sua intensità. La linea locale di peperone presenta bacche di elevate dimensioni, in particolare per quanto attiene alla lunghezza della bacca, alla spalla ampia e piatta ed all apice estroflesso. I frutti presentano una leggera curvatura nella zona distale; il mesocarpo presenta uno spessore medio elevato con valori superiori ai dati rilevati su molti ibridi commerciali. Le colorazioni sono intense con buon contrasto delle tonalità in fase di inizio pieno viraggio. È interessante la stabilità di colorazione che caratterizza le bacche anche in fase di cottura dei frutti. La produzione in tunnel migliora sensibilmente gli aspetti di lucentezza della bacca mantenendo integra l epidermide. La selezione locale si distingue, rispetto agli ibridi commerciali, per una maggior lunghezza della bacca e regolarità della superficie. Inoltre i frutti presentano una marcata aromaticità non riscontrata su altri ibridi oggi in commercio. All interno delle progenie normalmente non si evidenzia il carattere della piccantezza. La linea viene riprodotta annualmente dall'azienda; in fase di raccolta si scelgono bacche provenienti da piante ben sviluppate, di ottima struttura vegetativa e con assenza di alterazioni fitopatologiche. Dai frutti in fase avanzata di maturazione si estraggono poi i semi che saranno utilizzati per i nuovi impianti. Questa tecnica di coltivazione e selezione è attualmente utilizzata da tutte le aziende del settore; una scarsa attenzione alla fase di selezione delle bacche portaseme può determinare degenerazioni della linea evidenziando ed accentuando la variabilità genetica all interno della popolazione. Il lavoro di selezione condotto nell ambito del progetto (selezione delle linee migliori e prelievo del seme dalle progenie che evidenziano un minor grado di variabilità genetica) ha consentilo di ridurre la variabilità nella popolazione migliorando sensibilmente la qualità delle produzioni. Per questo motivo si ritiene necessario proseguire, nel tempo, nell attività di selezione in campo al fine di assicurare una buona omogeneità dei frutti associata ad una costante produttività delle piante. Il prodotto, opportunamente confezionato viene commercializzato sia localmente (vendita diretta) sia presso il C.A.T. di Torino e/o presso catene locali di distribuzione; parte della produzione viene poi convogliata sui mercati di Milano dove questo prodotto è particolarmente apprezzato. Obiettivi e rilievi effettuati Gli obiettivi primari dell attività di selezione che ha caratterizzato il lavoro sulla tipologia di peperone Corno di Carmagnola sono stati: Valutare i cicli di coltivazione del peperone Corno di Carmagnola nei tipici areali di produzione; Caratterizzare la locale tipologia di peperone in oggetto mediante la determinazione di parametri vegeto produttivi; Verificare i livelli di variabilità genetica presenti all interno delle popolazioni mediante analisi molecolari al fine di uniformare le popolazioni di piante; Migliorare gli aspetti produttivi e qualitativi della coltura offrendo nuove possibilità ed alternative agli operatori agricoli locali. Per il raggiungimento di questi obiettivi sono stati effettuati controlli all interno delle popolazioni di peperone utilizzando, dapprima, linee provenienti da diverse aziende dell areale carmagnolese e, successivamente, concentrando l attenzione su alcune progenie che manifestavano una discreta omogeneità delle bacche associata ad una buona produttività. La selezione finale è stata condotta presso l az. Giraudi Mario di Carmagnola all interno della quale erano state individuate le migliori linee di peperone corno osservate.
3 Caratterizzazione morfologica Nella scheda allegata si riportano i valori medi di campo relativamente ai rilievi effettuati nel biennio. Altezza media della pianta (cm) 200,9 Fusto numero di dicotomie medio 9,77 Diametro basale del fusto (mm) 22,03 Diametro del fusto alla I dicotomia (mm) 16,07 Distanza tra il terreno e la prima dicotomia (cm) 13,57 Colore nodo ed internodo Internodo di colore verde medio chiaro con medio marcate striature non presenti su tutte le piante osservate Sezione del fusto e tomentosità Sezione circolare con costolature marcate tendente al quadrangolare. Assenza di tomentosità sul fusto Larghezza della foglia (mm) 55,81 Lunghezza della foglia (mm) 109,90 Colore della foglia Verde medio abbastanza regolare Portamento della bacca Forma della bacca Pendulo, lungo l asse della pianta. Allungata appuntita con apice estroflesso; leggermente ricurva nella zona distale Spalla medio ampia con attaccatura piana Spessore mesocarpo (mm) 5,10 Colore epicarpo Rosso intenso con sfumature brunastre in fase di pieno viraggio; giallo intenso marcato con ottimo contrasto con il verde di fondo. Buona lucentezza e stabilità di colore alla cottura Numero medio di logge / bacca 3,1 Caratteristiche delle bacche selezionate nel 2008 su cui si è prelevato la semente: Peso medio della bacca gialla (g) Larghezza media bacca (cm) Altezza media bacca (cm) Rapporto tra i diametri ortogonali L/A Spessore mesocarpo (mm) Linee a bacca rossa Peso medio della bacca rossa (g) Larghezza media bacca (cm) Altezza media bacca (cm) Rapporto tra i diametri ortogonali L/A Spessore mesocarpo Peso di 100 semi Contenuto capsicina Produttività per unità di superficie 203,1 5,3 22,9 0,23 5., 156,9 4,85 20,1 0,24 5,5 8 g Assente 450 / 500 q/ha
4 Caratterizzazione molecolare L attività è stata condotta da Di.Va.P.R.A., settore di Genetica Agraria dell Università di Torino in stretta collaborazione con il servizio tecnico del CReSO. Nel progetto sono state dapprima identificate diverse linee genetiche provenienti dalle aziende dell areale carmagnolese; per ciascuna di esse, sono state caratterizzate 30 piante a livello molecolare, mediante l applicazione di 2 classi di complementari di marcatori: AFLP (Amplified Fragment Length Polymorphism) ed SSR (Simple Sequence Repeat). Questa prima fase ha consentito di definire il livello di differenziazione genetica nell ambito di ciascun ecotipo. Le analisi molecolari, unitamente a quelle morfologico produttive condotte da CReSO, hanno consentito di identificare le popolazioni più rappresentative ed uniformi e di individuare quella che maggiormente risponde all ideotipo dell ecotipo. Successivamente sulle linee giudicate più interessanti ai fini produttivi sono state condotte ulteriori analisi molecolari; i soggetti che evidenziavano una minor variabilità genetica sono state utilizzate per la produzione di seme. Nel dendogramma allegato si riportano i valori di variabilità presenti all interno delle popolazioni e, in evidenza, le linee utilizzate per la produzione di seme. L analisi dei dati molecolari ha consentito di definire la necessità ed in che modo è opportuno procedere per ridurre la base genetica del materiale in coltivazione, ciò allo scopo di ottenere i requisiti di uniformità necessari per l iscrizione al Registro delle Varietà da conservazione. La semente allegata alla presente relazione è stata ottenuta da queste selezioni; una parte del seme delle singole linee è stato depositato, in inverno, nella Banca del Germoplasma presente presso il Di.Va.P.R.A. genetica Agraria di Torino. Si riporta, in allegato, il dendogramma con l esito finale delle analisi molecolari condotte dal Laboratorio del Di.Va,.P.R.A. Genetica Agraria nel 2008.
5 F Coefficient CornoC2-1/1 CornoC2-1/2 CornoC3-3/9 CornoC3-3/1 CornoC2-1/5 CornoC3-3/2 CornoC2-1/4 CornoC3-3/6 CornoC2-1/7 CornoC2-1/3 CornoC3-3/8 CornoC3-3/4 Quadrato5/1F Quadrato2/2C Quadrato2/2D Quadrato2/2E Quadrato2/4D Quadrato2/4C Quadrato2/4F Quadrato2/4A CuneoG11 CuneoG13 CuneoG19 CuneoG15 CuneoG26 CuneoG16 CuneoR24 CuneoR10 CuneoR21 CuneoR36 Trottola24E Trottola24C CuneoR30 Trottola24F Trottola24G Trottola25A Trottola25C Trottola25E Trottola25F Cuneo 28 maggio 2009 Dr. Michele BAUDINO
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