Negli allevamenti suinicoli italiani è
|
|
- Claudio Gentili
- 5 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 SPAZI ADEGUATI E COMFORT PER CRESCERE BENE Gliobiettividiunafase tantodelicatadellavita delsuinettosonoquelli dilimitarelamortalità edifavorireelevate performancezootecniche. Ibeneficiditecniche eattrezzatureidonee. di Paolo Rossi, Alessandro Gastaldo Negli allevamenti suinicoli italiani è largamente diffuso lo svezzamento a giorni, che garantisce un adeguato sfruttamento produttivo della scrofa e favorisce un buon accrescimento dei suinetti. La normativa europea per la protezione dei suini, peraltro, ha posto il divieto di separare i suinetti dalla scrofa prima che questi abbiano compiuto i 28 giorni d'età, a meno che la permanenza presso la madre abbia un effetto negativo sul benessere o sulla salute dei lattonzoli o della scrofa. Tuttavia i lattonzoli possono essere svezzati al compimento del 21 giorno d età qualora siano trasferiti in impianti specializzati che vengano svuotati e accuratamente puliti e disinfettati prima dell introduzione di un nuovo gruppo e che siano separati dagli impianti in cui sono tenute le scrofe, in modo da ridurre al minimo i rischi di trasmissione di malattie ai piccoli (punto 3, paragrafo C dell allegato alla direttiva 2001/93/CE). In pratica, lo svezzamento dei suinetti a 21 giorni è ammesso nel caso in cui l allevamento sia dotato di specifica porcilaia da svezzamento suddivisa in sale, condotta con la tecnica del g Foto 1 Sala da svezzamento con gabbie tipo flat deck (archivio Crpa). tutto pieno tutto vuoto (Tptv) e nettamente separata dalle porcilaie destinate alle scrofe. Lo svezzamento causa stress ai suinetti in seguito a una serie di eventi sfavorevoli, fra i quali si ricordano la separazione dalla madre, la privazione del capezzolo materno, il cambiamento nel tipo di alimentazione e lo spostamento in un altro settore dell'allevamento. Al fine di limitare gli effetti negativi di tali eventi risulta molto importante la creazione di un ambiente fisico e sociale ottimale, valutando attentamente sia i parametri termo-igrometrici e il ricambio d'aria, sia le esigenze di superficie disponibile per capo e di spazio alla mangiatoia. I gruppi di suinetti devono essere il più possibile omogenei, preferibilmente composti da soggetti provenienti dalla stessa nidiata; in questo modo le lotte per la definizione della scala gerarchica si esauriscono nelgirodipocheoreesiriduconoleperdite di suinetti. Gli obiettivi della fase di svezzamento sono quelli di limitare la mortalità e di favorire elevate performance zootecniche. Dati di riferimento validi per molti allevamenti suinicoli italiani indicano tempi medi di giorni dalla nascita ai 20 kg di peso vivo e di giorni dalla nascita ai 30 kg di peso vivo, con accrescimenti medi giornalieri di circa 400 g/giorno dallo svezzamento ai 20 kg e di circa 420 g/giorno dallo svezzamento ai 30 kg. È molto importante il rispetto delle esigenze minime di spazio per suinetto, in quanto gabbie sovraffollate causano un peggioramento delle performance e un aumento del nervosismo e dell'aggressività all'interno del gruppo, con possibile scatenamento di patologie (malattia delle orecchie, morsicatura della coda). La conduzione a Tptv risulta essenziale per il settore di svezzamento; in queste condizioni i suinetti immessi in una sala presentano più o meno la stessa età e hanno il medesimo sviluppo, cosa che consente di mantenere i parametri ambientali ai livelli ottimali per le diverse fasi di crescita. È stato ampiamente dimostrato, inoltre, che i 60 Suinicoltura n. 12 dicembre 2008
2 g Foto 2 Box da svezzamento con pavimento parzialmente grigliato (fonte Schauer). g Foto 3 Porcilaia prefabbricata per svezzamento (archivio Crpa). suinetti svezzati a 3-4 settimane, in un momento nel quale i sistemi immunitari non sono completamente sviluppati, traggono grande beneficio nell essere trasferiti in sale di post-svezzamento accuratamente pulite, asciutte e con temperatura ottimale. Al termine di ogni ciclo di occupazione, quindi, si deve provvedere allo svuotamento completo delle vasche liquami eventualmente presenti sotto il pavimento grigliato, a un accurato lavaggio e alla disinfezione della sala; deve poi seguire un periodo di vuoto sanitario non inferiore a 4 5 giorni. Tecniche di stabulazione I suinetti in svezzamento sono sempre allevati in gruppo, ma l organizzazione del settore può variare per la durata del periodo e per il tipo di attrezzature impiegate. Le tecniche di stabulazione oggi adottate sono le seguenti: n gabbie tipo flat-deck n box parto-svezzamento n box a pavimento grigliato ALIMENTAZIONE E ACQUA DI BEVANDA L alimento può essere somministrato in forma secca (farina o pellet) o in forma liquida (pastone). La distribuzione a secco è la forma tradizionale di alimentazione nel settore di svezzamento e viene realizzata con sistemi manuali o meccanici, in mangiatoie multiposto a tramoggia d acciaio inox, lamiera zincata o plastica. La distribuzione manuale con carrello è ancora adottata, soprattutto negli allevamenti di dimensione media, in quanto non comporta un eccessivo aggravio di manodopera, assicura il controllo dei suinetti e permette l agevole somministrazione di mangime medicato a singole nidiate. La distribuzione automatica è effettuata con sistemi a rosario o a spirale che prevedono singole calate, dotate di saracinesca, in grado di rifornire 2 o 3 mangiatoie; è una tecnologia abbastanza diffusa nelle realizzazioni più recenti che prevedono la disposizione in serie delle sale e delle gabbie. In alternativa alle tradizionali tramogge multiposto si possono adottare mangiatoie monoposto con paletta dosatrice del mangime azionata dai suini ed abbeveratoio incorporato (tramogge mangia e bevi ). Altre tipologie innovative di tramoggia consentono al suinetto di alimentarsi a secco oppure di farsi la zuppa, grazie alla presenza di un piatto dispensatore di mangime secco e di mangiatoie a vaschetta laterali con abbeveratoio a bottone sovrastante. Negli ultimi anni è aumentato l interesse nei confronti dell alimentazione liquida anche per questa fase d allevamento; il motivo risiede nella possibilità di alimentare a liquido i suini per tutto il ciclo d allevamento, eliminando i traumatici cambi di alimentazione da liquido a secco fra maternità e svezzamento e da secco a liquido fra svezzamento o accrescimento e ingrasso, con benefici in termini di salute dei soggetti e di performance zootecniche. Gli impianti proposti di recente sono essenzialmente di due tipi: quelli che prevedono il trasporto dell alimento secco e dell acqua su linee separate e la loro miscelazione a livello dei truogoli o di particolari tramogge miscelatrici e quelli che prevedono, invece, una vasca di preparazione e distribuzione con trasporto della broda tramite tubazioni e calate. Il consumo dell acqua di bevanda da parte dei suinetti aumenta rapidamente con l inizio dell assunzione dei mangimi prestarter. I fabbisogni medi giornalieri, per suinetti in svezzamento dai 6 ai 25 kg di peso, variano da 1 a 5 l/capo. La somministrazione dell acqua avviene, nella generalità dei casi, tramite abbeveratoi a imbocco con una portata di circa 1 l/min. Di regola l abbeveratoio è installato sul lato opposto a quello della mangiatoia, ai fini di favorire la turnazione dei suinetti all alimento e l occupazione più uniforme della gabbia o del box. In presenza di pavimentazione parzialmente fessurata, gli abbeveratoi devono essere collocati in corrispondenza della zona fessurata. Suinicoltura n. 12 dicembre
3 g Fig.1.Schema di porcilaia per svezzamento con box a lettiera di paglia (archivio Crpa). n box a lettiera n strutture da svezzamento esterne. Gabbia tipo flat-deck Lagabbia flat-deck(aunsolopiano)èsicuramente la tipologia d'attrezzatura più diffusa, perché consente una sensibile riduzione dei tempi di lavoro e ottimi accrescimenti degli animali. Prevede pavimento grigliato e divisori in tubolari o tondini metallici ed è idonea ad ospitare suinetti dai 5-6 kg sino ai kg di peso vivo (foto 1). Una delle quattro pareti della gabbia è occupata totalmente o parzialmente dalla mangiatoia a tramoggia per l alimentazione secca ad libitum, con ingombro preferibilmente Tab. 1 - Allevamento del suinetto dalla nascita ai 20 kg di peso vivo: confronto fra due soluzioni organizzative Parametri Soluzioni P+S Periodo di accrescimento dalla nascita ai 20 kg di peso vivo (d) Periodo totale di vuoto sanitario per ogni ciclo completo (d) 16 5 Periodo totale di occupazione dei settori per ogni ciclo completo (d) Numero box P o PS Numero posti S Superficie coperta indicativa (m2): per settore P o PS per settore S totale Costo di ostruzione indicativo ( ): per settore P o PS per settore S totale P=parto; S=svezzamento; PS=parto-svezzamento. (252 scrofe in ciclo, svezzamento a 28 giorni) PS esterno alla gabbia stessa. Le gabbie, di norma, consentono l'assemblaggio in serie mediante imbullonamento o incastro. La forma e le dimensioni della gabbia flatdeck variano nei diversi modelli disponibili sul mercato anche se, in pratica, le tipologie oggi più diffuse sono essenzialmente due: la gabbia rettangolare con dimensioni medie di1x2mequellaquadrataconlatodi1,5m. In base alla normativa vigente, la superficie liberadisponibilepersuinettifinoa20kgdi peso vivo è pari a 0,2 m 2 ; quindi, le gabbie del tipo descritto sono adatte a ospitare, rispettivamente, fino a un massimo di 10 e di11suinettidipesononsuperioreai20kg. Box parto-svezzamento Questa soluzione prevede la permanenza dei suinetti nel box parto dopo l'allontanamentodellascrofa,finoapesidicirca14-20 kg; per questo il box deve essere dotato di particolari accorgimenti che lo distinguono dal tradizionale box parto-allattamento. Gli elementi di contenzione della scrofa devono essere mobili, di norma ribaltabili o apribili lateralmente, per permettere la libera circolazione dei suinetti dopo lo svezzamento e per facilitare le operazioni di cattura degli animali. Il pavimento è di norma totalmente grigliato, con adozione dei tondini d'acciaio, delle barrette triangolari d'acciaio o dei pannelli in plastica. La notevole variazione delle dimensioni dei suinetti durante il periodo di occupazione del box richiede un abbeveratoio con doppia erogazione o ad altezza regolabile se del tipo a succhiotto. La mangiatoia a tramoggia viene introdotta al momento dello svezzamento in sostituzione di quella più piccola impiegata per la somministrazione del mangime prestarter ai lattonzoli. I box parto-svezzamento sono in genere del tipo con scrofa disposta diagonalmente, con ingombro totale di 2-2,1 x 1,6-1,8 m. La tecnica del parto-svezzamento presenta indubbi vantaggi in termini di minore mortalità e di maggior accrescimento dei suinetti; inoltre, si riducono le richieste di lavoro 62 Suinicoltura n. 12 dicembre 2008
4 per le operazioni di spostamento degli animali e di lavaggio e disinfezione delle sale a fine ciclo. Il costo di questi box è indubbiamente superiore rispetto alle gabbie flat-deck, ma la valutazione del costo d'investimento deve tenere conto dell'organizzazione complessiva dei settori di maternità e svezzamento e dei tempi di occupazione che determinano i numeri di box e di gabbie necessari. Nella tabella 1 si riporta un confronto fra differenti impostazioni della fase d'allevamento del suinetto compresa fra la nascita e il post-svezzamento. Box a pavimento grigliato I suinetti svezzati possono essere ospitati in box in grado di contenere da 2 a 4 nidiate; il rimescolamento anticipato dei giovani suini sembra essere meno stressante per gli animali rispetto a rimescolamenti più tardivi e agevola, quindi, il successivo trasferimento nei settori di accrescimento-ingrasso. Quest'ultimo aspetto, fra l'altro, è richiamato dall allegato alla direttiva 2001/93/Ce laddove si dice che Qualora si debbano mescolare suini che non si conoscono, occorre farlo il prima possibile, di preferenza prima dello svezzamento o entro una settimana dallo svezzamento. Il box a pavimento totalmente o parzialmente grigliato (foto 2) utilizzato per lo svezzamento è assimilabile ai box impiegati per la successiva fase di accrescimento; di fatto, questo box non è altro che una gabbia flatdeck di maggiori dimensioni, che consente di ospitare suinetti. A ciascun capo del peso finale massimo di 30 kg deve essere garantitaunasuperficieutiledi0,3-0,32m 2 su pavimento integralmente grigliato e di 0,36-0,38m 2 supavimentoparzialmentegrigliato. Nelle tipologie di box a pavimento parzialmente grigliato è possibile prevedere il riscaldamento a pavimento, con serpentine a ricircolo di acqua calda, nella porzione di pavimento pieno, di norma collocata verso il centro della porcilaia; in talune soluzioni la pavimentazione piena è posta nella parte centrale del box, racchiusa fra due zone a grigliato. Di recente sono state proposte piccole porcilaie prefabbricate per lo svezzamento dei g Foto 4 Porcilaia da svezzamento con box a lettiera e nicchia riscaldata (archivio Crpa). suinetti in box a pavimento grigliato. Queste strutture (foto 3), fornite in kit di montaggio e dal costo competitivo rispetto a porcilaie tradizionali, prevedono struttura portante d acciaio, tamponamenti e copertura in pannelli prefabbricati coibentati con superfici perfettamente pulibili e impianto coordinato di ventilazione e riscaldamento artificiali, con dispositivo per la ventilazione di soccorso in caso di black out. Box a lettiera Soluzioni diffuse soprattutto nel Centro e Nord Europa prevedono box con zone più o meno ampie a lettiera, che favoriscono il benessere degli animali e consentono una limitazione della produzione di liquami. Queste soluzioni sono spesso inserite in edifici parzialmente aperti e non coibentati e prevedono la lettiera di paglia nella zona di riposo-esercizio, mentre la zona di alimentazione viene realizzata su pavimento pieno sopraelevato; le due aree sono collegate mediante una rampa o un gradino. È possibile prevedere, in un settore dell'area a lettiera, un pannello orizzontale sospeso che crea una nicchia protetta nella quale gli animali, durante la stagione fredda, possono trovare un ambiente termicamente più confortevole rispetto a quello delle altre zone del box. La presenza della lettiera, comunque, è già sufficiente ad abbassare la temperatura critica inferiore dei suinetti rispetto a soluzioni a pavimento grigliato: secondo Brumm e Reese (1996) l aggiunta di uno strato di paglia di circa 25 mm di spessore equivale ad un aumento della temperatura a livello degli animali di circa 4 C. Una diversa configurazione del box prevede l area di alimentazione-riposo a pavimentazione piena e la zona a lettiera posta ad un livello inferiore (figura 1); nella zona priva di lettiera può essere prevista una nicchia ad altezza regolabile, anche dotata di lampade per il riscaldamento localizzato (foto 5). La gestione della lettiera prevede, di norma, l aggiunta di paglia ogni 1-2 settimane, in corrispondenza dell asportazione della lettiera esausta; l operazione può essere eseguita agevolmente se si prevedono cancelli in grado di chiudere momentaneamente i suinetti nella zona di riposo. La superficie da assegnare a ciascun suinetto delpesofinaledi30kgèparia0,45-0,5m 2 e in ogni box possono essere ospitati fino a un massimo di 70 capi. Strutture per esterno Le soluzioni stabulative per lo svezzamento che non fanno uso di edifici sono di vario tipo e vengono utilizzate, in genere, negli allevamenti suinicoli all aperto; ragioni economiche o di opportunità, tuttavia, possono consigliarne l impiego anche negli allevamenti intensivi, in alternativa alle tipologie tradizionali di svezzamento al chiuso. 64 Suinicoltura n. 12 dicembre 2008
5 g Foto 5 Capannina da svezzamento in batteria con area esterna fessurata (fonte Fontana). La soluzione inglese, nota come piglet bungalow, prevede l alloggiamento dei suinetti dai 6 ai 35 kg di peso in unità modulari da disporre in serie direttamente sul terreno (Freriks, 1987). Ciascuna unità è suddivisa in due aree, di cui una è coperta e adibita a zona di riposo mentre l altra, scoperta, è adibita a zona di alimentazione, abbeverata e defecazione. L area esterna scoperta può essere a pavimentazione grigliata e presentare dimensioni analoghe a quelle dell area coperta; in alternativa, può disporre di fondo in terra e lettiera di paglia e presentare una superficie doppia rispetto alla prima soluzione. Gli abbeveratoi del tipo a succhiotto sono installati nell area scoperta. Una diversa soluzione per lo svezzamento è costituita da capannine realizzate in vetroresina o in lamiera d acciaio zincata e coibentata, provviste anteriormente di un area a cielo aperto con pavimentazione grigliata e divisori pieni (foto 6). La capannina può prevedere una pavimentazione in legno, oppure essere del tipo senza fondo da utilizzarsi con abbondante lettiera di paglia. Gli abbeveratoi, a succhiotto o a tazzetta, sono installati nel parchetto esterno. La somministrazione dell alimento avviene all interno della capannina, in mangiatoie a tramoggia installate sul tamponamento posteriore e rifornite dall esterno, mediante il sollevamento del coperchio di protezione. Generalmente le capannine dispongono di sportelli laterali o di camini regolabili per favorire la ventilazione naturale, soprattutto durante la stagione estiva. In taluni casi queste strutture da svezzamento vengono poste in serie al di sotto di tettoie, al fine di evitare la raccolta di acqua piovana nelle fosse sotto grigliato. Gli autori sono del Crpa spa, Reggio Emilia Suinicoltura n. 12 dicembre
I principali aspetti legislativi del BA in allevamento
I principali aspetti legislativi del BA in allevamento Paolo Rossi, CRPA SpA di Reggio Emilia - SANA Salone Internazionale del Naturale EU Food-CT-2004-506508 BA, ambiente e strutture umidità velocità
Dettagli2. TECNOLOGIE PER IL RISPARMIO ENERGETICO
2. TECNOLOGIE PER IL RISPARMIO ENERGETICO L'Azione 3 del progetto, intitolata Analisi delle tecnologie per il risparmio energetico, si propone di analizzare i costi e i benefici dell'applicazione di alcune
DettagliALLEGATO A3 Dgr n del 28/04/2009 pag. 1/10
giunta regionale 8^ legislatura ALLEGATO A3 Dgr n. 1105 del 28/04/2009 pag. 1/10 NUMERO DI CAPI CHE DETERMINA IL SUPERAMENTO DELLA SOGLIA LIMITE DI NH 3 >10T/ANNO IN RELAZIONE ALLE DIVERSE STRUTTURE STABULATIVE
DettagliPrincipali norme che disciplinano le condizioni di allevamento dei suini in termini di benessere animale:
Il benessere animale negli allevamenti suini Principali norme che disciplinano le condizioni di allevamento dei suini in termini di benessere animale: D.lgs. N. 534/1992 in attuazione della Direttiva 91/630/CEE
DettagliDATI IN INTERNO IN ESTERNO
DATI IN INTERNO IN ESTERNO numero suinetti 40 40 peso totale e medio 279/6,97 241/6,0 età 21 20 scarti prodotti 1 di kg.5 1 di kg.5 morti prodotti 1 di kg.13 0 alimento kg. 677 630 età finale 59 58 peso
DettagliSUINI SU PAGLIA E BIOGAS
Fondazione CRPA Studi Ricerche (FCSR) Viale Timavo 43/2 Reggio Emilia Sito internet. www.crpa.it SUINI SU PAGLIA E BIOGAS Caratteristiche degli allevamenti suinicoli nell area del sisma Alessandro Gastaldo
DettagliBENESSERE DEI SUINI IN ALLEVAMENTO
BENESSERE DEI SUINI IN ALLEVAMENTO CRPA S.p.A. Centro Ricerche Produzioni Animali Reggio Emilia Laboratorio di Benessere animale, Etologia applicata e Produzioni sostenibili Dipartimento di Medicina Veterinaria
DettagliBREF: Migliori tecniche disponibili in allevamento
BREF: Migliori tecniche disponibili in allevamento ALESSANDRA PANTALEO ARPA Lombardia Settore Monitoraggi Ambientali Modellistica qualità dell'aria e inventari inemar@arpalombardia.it Direttiva europea
DettagliIl benessere dei suini in allevamento: criticità e soluzioni possibili
Il benessere dei suini in allevamento: criticità e soluzioni possibili Mercoledì 25 settembre 2013 Sicura & QsA Giuseppe Diegoli Servizio Veterinario ed Igiene degli alimenti Regione Emilia Romagna 1 Normativa
DettagliSTABULAZIONE LIBERA. Prof.ssa Marina Gentili
STABULAZIONE LIBERA Prof.ssa Marina Gentili Nella stabulazione libera gli animali possono muoversi liberamente nella stalla. Si distinguono quattro zone: ZONA DI ZONA DI ZONA DI SALA DI ALIMENTAZIONE RIPOSO
DettagliEsperienze di ricerca, dall'edilizia zootecnica vengono risposte
Esperienze di ricerca, dall'edilizia zootecnica vengono risposte BENESSERE ANIMALE Fin dove è sostenibile per la zootecnica emiliano-romagnola? Paolo Rossi Ufficio Edilizia del CRPA Regione Emilia-Romagna
DettagliDIPARTIMENTO DI MEDICINA VETERINARIA
DIPARTIMENTO DI MEDICINA VETERINARIA Impatto delle innovazione gestionali e strutturali sul benessere dei suini: alcuni risultati Hanno partecipato al progetto Elisabetta Canali, Sara Barbieri, Emanuela
DettagliRELAZIONE TECNICA (ai sensi art. 6 Reg. CE 852/2004 e della Determina della Regione Emilia Romagna n del 3 novembre 2013)
RELAZIONE TECNICA (ai sensi art. 6 Reg. CE 852/2004 e della Determina della Regione Emilia Romagna n. 14738 del 3 novembre 2013) ALLEVAMENTO SUINO NB: la compilazione delle parti evidenziate in grigio
DettagliBenessere animale e bovini da ingrasso
Fondazione CRPA Studi Ricerche (FCSR) Viale Timavo 43/2 Reggio Emilia Sito internet. www.crpa.it CONVEGNO Benessere animale e bovini da ingrasso 11 maggio 2015 Eurocarni Fiera di Verona Benessere animale
DettagliTECNICA SPERIMENTATA IN AZIENDA. Porcilaia sperimentale. Matteo Barbari, Paolo Rossi, Alessandro Gastaldo, Marzia Borciani
TECNICA SPERIMENTATA IN AZIENDA Svezzare i suinetti su lettiera dà buoni risultati L esperienza condotta dal Crpa ha portato a buoni risultati: gli indici di accrescimento e conversione dei suinetti sono
DettagliIl benessere degli animali riduce i costi dell allevamento
INCONTRO - DIBATTITO Le scelte per migliorare l efficienza tecnica dell allevamento e la qualità del latte 28a Mostra Regionale BOVINI RAZZE DA LATTE Paolo Rossi CRPA spa - Reggio Emilia Fiere di Reggio
DettagliLATTE ALLEVAMENTO DI VACCHE DA LATTE INGRASSO. TORI >18 mesi TORELLI 6-18 mesi. VITELLI < 6 mesi VACCHE
ALLEVAMENTO DI VACCHE DA LATTE TORI >18 mesi TORELLI 6-18 mesi VACCHE VITELLI < 6 mesi MANZETTE 6-12 mesi MANZE 12-20 mesi GIOVENCHE (prima gravidanza) LATTE SCOTTONE 6-15 mesi VITELLONI 6-15 mesi VITELLI
DettagliAzienda... Indirizzo:. comune:... Legale Rappresentante..
Al Distretto Veterinario di ASL di Mantova Schede per la valutazione, in fase di parere su progetto di strutture zootecniche, dei requisiti strutturali e gestionali legati al benessere suino Studio Tecnico..
DettagliPotenzialità e presenza media in allevamenti suinicoli
Workshop 11-12-novembre 2015 Controlli su attività IPPC 6.6 Potenzialità e presenza media in allevamenti suinicoli Patrizia Turconi Città metropolitana di Milano 1 Ciclo d allevamento: ingrasso suino leggero,
DettagliProgramma di Sviluppo Rurale Sardegna
Allegato 2 Direzione generale Servizio Sostenibilità e qualità delle produzioni agricole e alimentari Programma di Sviluppo Rurale Sardegna 2014 2020 MISURA 14 Benessere degli Annualità 2019 TABELLA DEGLI
DettagliTipologie e parametri dimensionali di cuccette per bovini da latte
SEMINARIO C.R.P.A. Stalle a cuccette per vacche da latte Reggio Emilia, 30 maggio 2007 Tipologie e parametri dimensionali di cuccette per bovini da latte Dott. Agr. Paolo Rossi Settore Edilizia Strutture
DettagliAZIENDA.. (N..) SCHEDA C MACELLO (scheda di valutazione della fase di scarico dei suini dai veicoli di trasporto e di attesa premacellazione)
AZIENDA.. (N..) SCHEDA C MACELLO (scheda di valutazione della fase di scarico dei suini dai veicoli di trasporto e di attesa premacellazione) C1 Dati generali impianto di macellazione (rilievo eseguito
DettagliALLEGATO II - RELAZIONE TECNICA
ALLEGATO II - RELAZIONE TECNICA Schema tipo per gli interventi sugli allevamenti di consistenza inferiore a 2.000 capi suini equivalenti (Art. 4 comma 3) A - Elementi descrittivi dell'allevamento prima
DettagliRipartizione N al campo (kg/t p.v./a) Peso vivo. Volumi effluenti (m3/ t p.v. x anno) Azoto al campo
Tabella 1: - Parametri per la stima degli effluenti prodotti in allevamento in termini di volumi e azoto al campo; elaborata sulla base delle tab.1 e 2 dell allegato 1 della Delibera dell Assemblea Legislativa
DettagliCRITERI DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO TAGLIO CODA
Parametro previsto dalla raccomandazione (EU 2016/336) 1. Materiale di arricchimento i suini devono avere accesso permanente a una quantità sufficiente di materiali che consentano loro adeguate attività
DettagliSoluzioni progettuali e costi di ristrutturazione degli allevamenti suinicoli per l adeguamento alla direttiva 2008/120/CE
Soluzioni progettuali e costi di ristrutturazione degli allevamenti suinicoli per l adeguamento alla direttiva 2008/120/CE Paolo Rossi, CRPA spa Reggio Emilia OPAS-AMA San Giorgio di Mantova (MN), 27 febbraio
DettagliBovini da ingrasso: benessere animale, sistemi di stabulazione e costi
ATTUALITÀ Bovini da ingrasso: benessere animale, sistemi di stabulazione e costi di Alessandro Gastaldo, Marzia Borciani, Riccardo Compiani, Carlo Angelo Sgoifo Rossi, Giulia Lalinga, Giovanni Mario Sorlini
DettagliCHECK-LIST INTEGRATA SUINI
CHECK-LIST INTEGRATA SUINI DATA / / Operatori. Tempistica. COD / / ASL PROPRIETARIO DETENTORE Indirizzo.. Tipologia allevamento: riproduzione ciclo chiuso riproduzione ciclo aperto solo ingrasso altro
DettagliSINTESI NON TECNICA A.I.A. ROSSINI STEFANO E GIORGIO SOCIETA' AGRICOLA SEMPLICE UBICATA NEL COMUNE DI BONAVIGO LOC. SAN PIETRO
SINTESI NON TECNICA A.I.A. ROSSINI STEFANO E GIORGIO SOCIETA' AGRICOLA SEMPLICE UBICATA NEL COMUNE DI BONAVIGO LOC. SAN PIETRO DESCRIZIONE INTERVENTO L allevamento avicolo della Società Agricola Rossini
DettagliSCHEDA DI RILEVAZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI IN ALLEVAMENTO Anno 2009
SCHEDA DI RILEVAZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI IN ALLEVAMENTO Anno 00 SUINI A. Dati generali dell'allevamento. Nominativo azienda:.... Località:.... Provincia:.... Zona altimetrica: pianura collina montagna.
DettagliBovini da latte e bufalini
PSR Lazio 2014/2020 - Misura 14 Benessere degli animali: possibili risposte alle criticità del settore zootecnico Impegni suddivisi per macroarea (Reg. 807/2014 art. 10) Gli impegni richiesti, in materia
DettagliDott. Silvio Zavattini, DMV SIPAS Società Italiana di Patologia ed Allevamento dei Suini Modena, 9 maggio 2014
Dott. Silvio Zavattini, DMV SIPAS Società Italiana di Patologia ed Allevamento dei Suini www.sipas.org Modena, 9 maggio 2014 Due prove recenti condotte in svezzamento e ingrasso utilizzando diversi arricchimenti
DettagliAllevamento A Anamnesi generale di allevamento
Attività di Gruppo Stimare la prevalenza aziendale Analizzare le singole fasi di rischio Stendere un piano di gestione sanitaria in funzione del rischio evidenziato in ogni fase Allevamento A Anamnesi
DettagliCategoria animale e tipologia di stabulazione (kg/capo) (m3/t p.v. / anno) (t/t p.v. / a ) (m3/t p.v. / a) (kg/t p.v. /giorno)
SUINI RIPRODUZIONE Scrofe (160-200 kg) in gestazione in box multiplo senza corsia di defecazione esterna: 180 pavimento pieno, lavaggio ad alta pavimento parzialmente fessurato (almeno 1,5 m di larghezza)
DettagliNorme minime per la protezione dei suini
Norme minime per la protezione dei suini Benessere degli animali Pamela Possenti Atto C17 direttiva 2008/120/Ce articoli 3 e 4. Ambiti di interesse Questa misura interessa le aziende che si occupano dell
DettagliVALUTAZIONE DEL RISCHIO TAGLIO CODA SUINO DA INGRASSO E SVEZZAMENTO CReNBA. Sono presenti in allevamento animali con la coda tagliata?
1 ALLEVAMENTO CITTÀ VETERINARIO COMPILATORE DATA CODICE ALLEVIX RAZZA / TIPO GENETICO DATI AZIENDALI SVEZZAMENTO INGRASSO Numero animali per ciclo % Morti Numero tipologie Tipologia di BOX 1* Tipologia
DettagliDipartimento federale dell'interno DFI Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria USAV Protezione degli animali
Dipartimento federale dell'interno DFI Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria USAV Protezione degli animali Informazioni tecniche Protezione degli animali Misure minime per la detenzione
DettagliIl metodo IBA - Indice di Benessere dell Allevamento
Il metodo IBA - Indice di Benessere dell Allevamento Valutazione del benessere dei bovini in Emilia-Romagna, Alessandro Gastaldo - Settore Edilizia del C.R.P.A. spa - SANA Salone Internazionale del Naturale
DettagliEFFLUENTI ZOOTECNICI: VOLUMI E AZOTO PRODOTTI PER CATEGORIA ANIMALE E TIPOLOGIA DI STABULAZIONE
ALLEGATI - Programma d Azione regionale per la protezione delle acque dall inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole nelle zone vulnerabili ai sensi della Direttiva nitrati 91/676/CEE
DettagliACCETTABILITA SOCIALE DEGLI IMPIANTI A BIOGAS UNA CORRETTA COMUNICAZIONE E UN PIANO DI CERTIFICAZIONE VOLONTARIA
ACCETTABILITA SOCIALE DEGLI IMPIANTI A BIOGAS UNA CORRETTA COMUNICAZIONE E UN PIANO DI CERTIFICAZIONE VOLONTARIA Marino Berton presidente Aiel 8 INFO BIOGAS LA SVOLTA ENERGETICA Montichiari (BS) Giovedì
DettagliAllegato A5. Tabella A
Tabella A Si riporta nella tabella che segue, in relazione alla specie allevata e alla tipologia di ed in conformità al DM del 7 aprile 2006 e alla DGR della Campania n. 583 del 2.08.2010 per l bufalino:
DettagliCHECK LIST: PROTEZIONE DEGLI ANIMALI NEGLI ALLEVAMENTI
CHECK LIST: PROTEZIONE DEGLI ANIMALI NEGLI ALLEVAMENTI (dettaglio Suini ) D.Lgs. 122/2011, Dec.2006/778/CE Integrare dalla Check list PROTEZIONE DEGLI ANIMALI NEGLI ALLEVAMENTI (dettaglio Altre specie
DettagliPerchè una corretta area di svezzamento a tutto capannone è importante?
How To... Perchè una corretta area di è importante? Lo svezzamento sono I primi 7-10 giorni di vita dei pulcini, lo scopo durante questo periodo è quello di fornire ai pulcini condizioni ottimali per lo
DettagliGIORNATE ZOOTECNICHE PIEMONTESI. Fossano, 5 Aprile 2008
GIORNATE ZOOTECNICHE PIEMONTESI IMPATTO DELLE SOLUZIONI TECNICHE SUI COSTI DI PRODUZIONE DELLA CARNE SUINA Fossano, 5 Aprile 2008 Kees de Roest, Eugenio Corradini Azoto prodotto da animali di interesse
DettagliCALOR PROTECT LA SOLUZIONE PER LO STRESS DA CALORE
CALOR PROTECT LA SOLUZIONE PER LO STRESS DA CALORE PROGRAMMA ALIMENTARE suini durante l estate In situazioni di temperatura superiore a 32 C, il SUINO soffre lo stress da calore: Aumento del RITMO RESPIRATORIO.
DettagliLe tappe di un corretto razionamento
Il razionamento Le tappe di un corretto razionamento - definizione dei fabbisogni individuali e di gruppo - conoscenza delle caratteristiche degli alimenti disponibili (composizione, valore nutritivo,
DettagliSCHEDA TECNICA N. 1. Porcilaia di gestazione
SCHEDA TECNICA N. 1 relativa al progetto di Porcilaia di gestazione Descrizione generale Stabulazione Principali caratteristiche costruttive Pavimento del box Capienza massima Porcilaia per la fase di
DettagliCircolare P-12/12/2012 sul benessere animale dei suini
Circolare 0022766-P-12/12/2012 sul benessere animale dei suini Finalmente dopo lunghi mesi di attesa è uscita il 12 Dicembre 2012 la circolare ministeriale sugli ambiti interpretativi della Direttiva 2008/120/CE
Dettagli44. Stato di applicazione delle BAT Bat Applicazione Note GENERALI. Attuazione di programmi di informazione formazione del personale
Foto 3 capannone 2 già ristrutturato e attivo. Foto 4 Locale selezione e confezionamento uova del capannone 2. Pagina 37 di 43 Foto 5 essiccazione pollina capannone 2. Foto 6 Stoccaggio su platea coperta
DettagliSCHEDA PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI TRASMISSIONE DELL INFEZIONE PARATUBERCOLARE NEGLI ALLEVAMENTI DI BOVINE DA LATTE
Manuale PTBC-latte Rev. 0 All. SCHEDA PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI TRASMISSIONE DELL INFEZIONE PARATUBERCOLARE NEGLI ALLEVAMENTI DI BOVINE DA LATTE A. SALA PARTO Dal momento che la recettività all
DettagliA.R.T..A. Regolamento (CE) n.1257/1999 del 17 maggio 1999 PIANO DI SVILUPPO RURALE DELLA REGIONE TOSCANA
D.Lgs. 30 dicembre 1992 n 534 Attuazione della direttiva 91/630/CEE che stabilisce le norme minime per la protezione dei suini CAMPO DI APPLICAZIONE Si applica ai suini allevati da ingrasso e da allevamento.
DettagliFORCIX. Un modo semplice ed efficace per prevenire i disturbi digestivi nei suinetti durante la lattazione
FORCIX Un modo semplice ed efficace per prevenire i disturbi digestivi nei suinetti durante la lattazione Il 70-80 % della mortalità dei suinetti avviene entro i primi giorni dopo la nascita a causa dello
DettagliALLEGATOA1 alla Dgr n del 03 luglio 2012 pag. 1/5
giunta regionale 9^ legislatura ALLEGATOA1 alla Dgr n. 1299 del 03 luglio 2012 pag. 1/5 CRITERI PER LA DETERMINAZIONE DELLA POTENZIALITA MASSIMA DELL ALLEVAMENTO GALLINE OVAIOLE Le norme minime da rispettare
DettagliLa normativa e gli sviluppi futuri in Europa
81 a Fiera Agricola Zootecnica Italiana BENESSERE ANIMALE: LA VACCA DA LATTE dalle parole ai fatti e gli sviluppi futuri Luigi Bertocchi Istituto Zooprofilattico Sperimantale della Lombardia ed Emilia-Romagna
DettagliIl controllo ambientale nelle stalle per vacche da latte
81 a Fiera Agricola Zootecnica Italiana BENESSERE ANIMALE: LA VACCA DA LATTE dalle parole ai fatti Montichiari, 15 febbraio 2009 Paolo Ferrari Centro Ricerche Produzioni Animali - CRPA S.p.A. Convegno
DettagliCALOR PROTECT LA SOLUZIONE PER LO STRESS DA CALORE
CALOR PROTECT LA SOLUZIONE PER LO STRESS DA CALORE CALOR PROTECT PROGRAMMA ALIMENTARE suini durante l estate In situazioni di temperatura superiore a 32 C, il SUINO soffre lo stress da calore: Aumento
DettagliLa scadenza è vicina!
01-01-2013 La scadenza è vicina! Benessere animale e normativa: pavimenti, alimentazione, interpretazioni Francesco Tonon Medico veterinario Libero professionista Docente a contratto Università di Padova
DettagliCiascun locale deve disporre di: termometro a mercurio;
fase calda fauna32 - fagiano3-allevamento-giovani.ppt 17/01/2012 Le condizioni di ambiente per lo sviluppo dei fagiani sono: - temperatura decrescente col progredire dell età (a livello degli animali 37
DettagliProgramma di Sviluppo Rurale Sardegna
Allegato 5 Direzione generale Servizio Sostenibilità e qualità delle produzioni agricole e alimentari Programma di Sviluppo Rurale Sardegna 2014-2020 MISURA 14 Benessere Annualità 2019 TABELLA DEGLI ED
DettagliUno dei principali ostacoli
Dieta con meno azoto risparmio e minor impatto Riducendo il contenuto proteico con la sostituzione totale o parziale della soia l alimentazione è più cara ma diminuiscono i costi di spandimento dei liquami
DettagliCaratterizzazione degli effluenti zootecnici e dimensionamento dei contenitori di stoccaggio e trattamento
Allegato I Caratterizzazione degli effluenti zootecnici e dimensionamento dei contenitori di stoccaggio e trattamento Valutazione della quantità di effluente zootecnico prodotta I dati in Tabella 1 corrispondono
Dettagli1) MANIPOLATORI PER SACCHI (Foto5490) -MODELLO: Liftronic. -CARICO: contenitori con peso massimo di 100 Kg.
1) MANIPOLATORI PER SACCHI (Foto5490) -MODELLO: Liftronic -CARICO: contenitori con peso massimo di 100 Kg. -CICLO DI LAVORO: Presa da carrello altezza 500 mm o 700 mm, pezzo in posizione orizzontale con
DettagliRelazione tecnica per rifugio animali
Rev. 1.0 del 01/01/2015 [spazio riservato all ente] Relazione tecnica per rifugio animali Classificazione meticci Provenienza/scopo dell allevamento animali allevati razze selezionate Razze allevate peso
DettagliPrincipali caratter dei pavimenti fess
DOSSIER PAVIMENTAZIONE Principali caratter dei pavimenti fess È il più comodo perché autopulente, ma prima di installarlo occorre valutarne la tipologia e la dimensione delle fessurazioni. Una questione
DettagliALLEGATO 7 SCHEDE TECNICHE
GARA A PROCEDURA APERTA FINALIZZATA ALL AFFIDAMENTO DELLA FORNITURA DI RICOVERI TEMPORANEI PER BOVINI E OVINI A SEGUITO DEL SISMA DEL AGOSTO 0 AI SENSI DELL ARTICOLO DELL ORDINANZA DEL CAPO DEL DIPARTIMENTO
DettagliAUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE ALLEVAMENTO SUINICOLO RIASSUNTO NON TECNICO
Regione FRIULI VENEZIA GIULIA Provincia di PORDENONE Comune di VIVARO Ditta : Azienda Agricola LA RIZZA di Zolin Antonio e Cesaratto Maria Rosa S.s. Via Maniago, 11 33099 VIVARO AUTORIZZAZIONE INTEGRATA
DettagliSTABULAZIONE DELLE VACCHE DA LATTE STABULAZIONE FISSA. Posta lunga Posta corta con paglia senza paglia STABULAZIONE LIBERA
STABULAZIONE DELLE VACCHE DA LATTE STABULAZIONE FISSA Posta lunga Posta corta con paglia senza paglia STABULAZIONE LIBERA ZONA DI ALIMENTAZIONE corsia di alimentazione corsia di foraggiamento ZONA DI ESERCIZIO
DettagliPORTONI SEZIONALI. Catalogo F.4.4
PORTONI SEZIONALI Catalogo F.4.4 Idea Outdoor propone porte basculanti, sezionali, serrande avvolgibili, portoni scorrevoli e a Libro, porte tagliafuoco e multiuso progettate e realizzate da primaria azienda
DettagliLegislazione e benessere vitello
Legislazione e benessere vitello Centro Veterinario S. Martino Dott. Marmiroli Mauro quindi... NASCITA in luogo pulito IMMEDIATA disinfezione RISCALDAMENTO IDENTIFICAZIONE VI RICORDO... CONDIZIONALITA
DettagliAttrezzature Zootecniche
Attrezzature Zootecniche Made in Italy FDA-000001 FDA-000022 FDA-000002 3/8 piccolo per suinetti es. 17 Tubo 16 Perno 6 1/2 piccolo per suinetti es. 21 - Tubo 16 - Perno 5 1/2 medio per magroni es. 21
DettagliSINTESI NON TECNICA. A.I.A. Soc. Agr. Ceretta Felice e Mario s.s. UBICATA NEL COMUNE DI ZIMELLA
SINTESI NON TECNICA A.I.A. Soc. Agr. Ceretta Felice e Mario s.s. UBICATA NEL COMUNE DI ZIMELLA DESCRIZIONE INTERVENTO La Società Ceretta Felice e Mario ha in progetto la costruzione di un nuovo centro
DettagliAZIONE 215 PAGAMENTI PER IL BENESSERE ANIMALE (tabella 1)
Legenda: (tipologia di costi considerati ai fini del calcolo del premio) Aumento del lavoro Aumento delle superfici Costi alimentazione Spese energetiche Adeguamento alle innovazioni introdotte Spese sanitarie
DettagliDipartimento federale dell'interno DFI Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria USAV Protezione degli animali
Dipartimento federale dell'interno DFI Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria USAV Protezione degli animali Informazioni tecniche Protezione degli animali Pavimenti nella detenzione
DettagliEmissioni di odori dagli allevamenti zootecnici Laura Valli, Alessandra Immovilli Nicola Labartino, Giuseppe Moscatelli CRPA spa Reggio Emilia
Convegno la normativa, gli impatti e le soluzioni tecniche per il monitoraggio Ecomondo, Rimini 7 novembre 2013 allevamenti zootecnici Laura Valli, Alessandra Immovilli Nicola Labartino, Giuseppe Moscatelli
Dettagli4.37 Allevamenti di bestiame di cui alla parte II, dell allegato IV alla parte V, del DLgs 152/2006 e smi
4.37 Allevamenti di bestiame di cui alla parte II, dell allegato IV alla parte V, del DLgs 152/2006 e smi Campo di applicazione La presente autorizzazione di carattere generale ha per oggetto gli allevamenti
DettagliDESIGNAZIONE DEI LAVORI par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE R I P O R T O
pag. 2 R I P O R T O LAVORI A MISURA 1 Elemento prefabbricato monoblocco per uso spogliatoio, S01.01.002.0 refettorio, dormitorio, uffici; con pannelli di tamponatura 1.a strutturali, tetto in lamiera
DettagliMaternità con scrofa libera: soluzioni stabulative
Il benessere animale negli allevamenti suinicoli Mercoledì 31/01/2018 Eurocarne Fiera di Verona Paolo Rossi C.R.P.A. S.p.A. di Reggio Emilia Centro Ricerche Produzioni Animali C.R.P.A. S.p.A. Settore di
DettagliBENESSERE SUINI CREMONA 07 FEBBRAIO 2017
BENESSERE SUINI CREMONA 07 FEBBRAIO 2017 MISURE DI PROTEZIONE DEI SUINI D.Lgs. 122/2011 Tutte le aziende che detengono suini confinati per l allevamento (riproduzione) e l ingrasso devono soddisfare i
DettagliQUESTIONARIO INSEDIAMENTI ZOOTECNICI (presentato in duplice copia)
QUESTIONARIO INSEDIAMENTI ZOOTECNICI (presentato in duplice copia) AZIENDA: COMUNE: LOCALITÀ : N Fabbricati zootecnici: Esistenti Di progetto: N complessivo fabbricati zootecnici Numero di lavoratori dipendenti:
DettagliMODULO A : COSTRUZIONI RURALI - I MATERIALI DA COSTRUZIONE E GLI ELEMENTI COSTITUTIVI DI UN FABBRICATO U.D. Conoscenze Abilità Competenze
CLASSE Quinta INDIRIZZO Gestione Ambiente e Territorio DISCIPLINA Genio Rurale ORE SETTIMANALI 2 MODULO A : COSTRUZIONI RURALI - I MATERIALI DA COSTRUZIONE E GLI ELEMENTI COSTITUTIVI DI UN FABBRICATO U.D.
DettagliOrdinanza del DFE concernente i sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi degli animali
Ordinanza del DFE concernente i sistemi di stabulazione particolarmente rispettosi (Ordinanza SSRA) Modifica dell 11 dicembre 2000 Il Dipartimento federale dell economia ordina: I L ordinanza del DFE del
DettagliValutazione del benessere dei suini durante le fasi di trasporto al macello e di attesa premacellazione
Seminario Il benessere dei suini durante il trasporto, l attesa pre-macellazione e la macellazione Sala Corazzieri Provincia di Mantova 15 luglio 2010 dei suini durante le fasi di Paolo Rossi, Alessandro
DettagliChecklist per il controllo integrato dell allevamento suino
Checklist per il controllo integrato dell allevamento suino Numero checklist. REGIONE ASL DISTRETTO RAGIONE SOCIALE CODICE AZIENDALE VIA COMUNE PROV CAP DETENTORE PROPRIETARIO TIPOLOGIA ALLEVAMENTO: CICLO
DettagliBenessere animale 2013:
Manerbio, 10 Aprile 2013 Benessere animale 2013: aggiornamenti normativi e applicazioni pratiche in allevamento Francesco Tonon Med. Vet. Lib. Prof. Università di Padova Facoltà di Medicina Veterinaria
DettagliCentro di Referenza Nazionale per il Benessere Animale. Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell Emilia Romagna - Brescia
Centro di Referenza Nazionale per il Benessere Animale Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell Emilia Romagna - Brescia 1 Adeguamento degli allevamenti suini al D.L.122/2011. Problematiche
DettagliLiquami e letami suini e produzione di biogas: come ottimizzare l approccio
Liquami e letami suini e produzione di biogas: come ottimizzare l approccio Seminario tecnico Suini su lettiera e produzione di biogas Novellara (RE), 11 dicembre 2014 Lorella Rossi, Centro Ricerche Produzioni
DettagliL esperienza dell applicazione del D.Lvo 7 luglio 2011 n 122. Sicura Modena Dr. P. Corradi AUSL di Reggio Emilia
L esperienza dell applicazione del D.Lvo 7 luglio 2011 n 122 Sicura Modena Dr. P. Corradi AUSL di Reggio Emilia Premessa D.Lgs 7 luglio 2011 n 122 Attuazione della direttiva 2008/120/CE che stabilisce
DettagliINTERVISTA A ENRICO ZAVAGLIO Titolare dell azienda FATTORIE NOVELLA SENTIERI
INTERVISTA A ENRICO ZAVAGLIO Titolare dell azienda FATTORIE NOVELLA SENTIERI Intervista tenuta il 18/12/2015 presso Cappella Cantone (CR) Marco Toia (Deatech): Potrebbe farci una presentazione generale
DettagliAllevamento suincolo all aperto:
Allevamento suincolo all aperto: A) allevamento all aperto: prevalente impiego di alimenti esogeni rotazione delle superfici impiegate fasi all aperto: riproduzione, raramente il finissaggio B) allevamento
DettagliPROGRAMMA ALIMENTARE SUINI DURANTE L ESTATE
PROGRAMMA ALIMENTARE SUINI DURANTE L ESTATE Le soluzioni del Progetto Optiporc per lo stress da calore Lo STRESS DA CALDO nell allevamento suino e soprattutto sulla scrofa, che è quella che soffre di più,
DettagliRealizzazione di una nuova pista ciclo-pedonale da Via Genoa Lido degli Scacchi a Via Ercole d'este Lido di Pomposa Primo Lotto
Committente: Lavori: Comune di Comacchio Settore V - LL.PP. Realizzazione di una nuova pista ciclo-pedonale da Via Genoa Lido degli Scacchi a Via Ercole d'este Lido di Pomposa Primo Lotto COMPUTO ONERI
DettagliRealizzazione di una nuova pista ciclo-pedonale da Via Genoa Lido degli Scacchi a Via Ercole d'este Lido di Pomposa Secondo Lotto
Committente: Lavori: Comune di Comacchio Settore V - LL.PP. Realizzazione di una nuova pista ciclo-pedonale da Via Genoa Lido degli Scacchi a Via Ercole d'este Lido di Pomposa Secondo Lotto COMPUTO ONERI
DettagliLa pulizia della stalla
1 La pulizia della stalla La seconda operazione di governo degli animali, dopo la distribuzione della razione alimentare e prima della mungitura è la gestione delle deiezioni degli animali. L intervento
DettagliDirezione Agricoltura Settore A1707A provincia di Torino Flavia Domenighini Giancarlo Bellone
Flavia Domenighini Giancarlo Bellone Processo di riordino e di riallocazione delle funzioni amministrative conferite alle province in attuazione della legge 7 aprile 2014 n. 56 (Disposizioni sulle città
DettagliEmissioni di gas e odori e produzione di biogas da letame suino
Convegno Opportunità economica per una suinicoltura innovativa e sostenibile Tecnopolo di Reggio Emilia (RE), 25 novembre 2015 Laura Valli, Centro Ricerche Produzioni Animali CRPA, Reggio Emilia Centro
DettagliAnalisi tecnico economica delle misure previste dall accordo Area Bacino Padano
Incontro tecnico Confagricoltura Riduzione delle emissioni al 2030: le sfide del settore agricolo e zootecnico ECOMONDO - Rimini 10 Novembre 2016 economica delle misure previste dall accordo Area Bacino
DettagliClassificazione degli allevamenti avicoli, suinicoli e bovini
Società Italiana Medicina Veterinaria Preventiva Allevamenti: Aspetti ambientali e zootecnici Classificazione degli allevamenti avicoli, suinicoli e bovini dott. Nicola Benini dott. Fabrizio Cestaro VERONA
Dettagli