E UN PAESE PER GIOVANI FAMIGLIE?

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1 E UN PAESE PER GIOVANI FAMIGLIE? Alessandro Rosina Transizione alla vita adulta come processo che prevede varie tappe Un giovane uomo o donna diventa adulto quando ha varcato una serie di soglie: a) ha concluso la parte più rilevante dell iter formativo b) ha occupato una posizione stabile nella divisione sociale del lavoro c) ha abbandonato la casa dei genitori d) Ha formato un unione di coppia e) ha assunto, con la p/maternità, le sue responsabilità verso la generazione successiva. 2 1

2 Cambiamenti Fra tutti i cambiamenti che sono in atto nel mondo, nessuno è più importante di quelli che riguardano le nostre vite personali: sessualità, relazioni, matrimonio e famiglia. E in atto una rivoluzione globale nel modo in cui pensiamo noi stessi e in cui formiamo legami e connessioni con gli altri, una rivoluzione che avanza in maniera non omogenea nelle differenti culture e regioni, incontrando molte resistenze. Antony Giddens (1999) 3 Caratteristiche della modernità avanzata Società sempre più complessa («sapere induttivo debole»).. Sempre più difficile orientarsi tra vincoli ed opportunità. Sempre più liberi, ma anche soli, di fronte alle scelte di vita (insicurezza, indecisione, posticipazione, moratoria, ecc.). La tarda modernità ha trasformato la costruzione dell identità in un progetto riflessivo : individui sono costantemente forzati a riorganizzare e riadattare le proprio percorso di vita (e quindi rimettere continuamente in discussione e rivedere le proprie scelte) in risposta alle esperienze vissute e alle mutate condizioni del contesto. Nel complesso, cambiamenti quindi sia culturali che strutturali che producono importanti implicazioni sulle vite dei singoli 4 2

3 Difficoltà per le nuove generazioni nei contesti caratterizzati da debole welfare e da istituzioni nazionali meno in grado di guidare anziché subire le trasformazioni in atto (nuove opportunità ma anche nuovi rischi). Difficoltà che contribuiscono a generare insicurezza ed incertezza nel futuro. Conseguenze sia micro che macro: Tendenza a posticipare scelte di autonomia e di assunzione di responsabilità. Minore crescita economica e coesione sociale. Dal successo individuale nel diventare adulti dipende anche il futuro ed il successo della società stessa

4 Quelli che non studiano e non lavorano (Neet in età 15-29) Dipendenza dai genitori (famiglia come «ammortizzatore sociale») Percentuale di giovani (16-30 anni) disoccupati che vivono con i genitori (Fonte: dati ECHP) Italy Spain Ireland Portugal Greece Belgium France UK Germany Sweden Finland Denmark Netherlands Fonte: D.Del Boca, A.Rosina, «Famiglie sole», il Mulino,

5 Fattori culturali Fattori strutturali Le ragioni della lunga dipendenza Negli ultimi tempi in maggior crescita difficoltà oggettive. A - Sorpasso Sud rispetto a Nord B - Alto numero di chi vorrebbe uscire ma non ce la fa (quasi 50%) C Tra i motivi della lunga permanenza, in crescita la mancanza di mezzi economici. 9 Le ragioni della lunga dipendenza - A Permanenza negli ultimi anni aumentata di più nel meridione (maggiormente legata alle difficoltà occupazionali). Percentuale di 18-34enni che vivono con i genitori 2006 rispetto 1993 Tasso occupazione Tasso disoccupaz Nord-Ovest Nord-Est Centro Mezzogiorno Tasso di disoccupazione giovanile e percentuale di 25-34enni con i genitori. Regioni italiane. Anno Istat Rosina A. (2011), I giovani e la famiglia, in E. Ruspini, Studiare la famiglia che cambia, 10 Carocci, Roma. 5

6 Le ragioni della lunga dipendenza - B Progetti di vita inceppati: Intenzione di uscita dalla casa dei genitori ed effettiva realizzazione ( , età anni, Istat). Le ragioni della lunga dipendenza - c Aumentano le difficoltà economiche Giovani anni che vivono con i genitori sotto 40% in quasi tutte le regioni del Nord oltre il 50% in quasi tutto il Sud. Gli occupati, tra chi vive con i genitori: oltre il 60% al Nord meno del 40% nel Sud. Dominano le difficoltà oggettive sui fattori culturali Da 2003 a 2009: motivo «sto bene così, conservo mia libertà» sceso da 40,6% a 31,4%, Le difficoltà economiche (passate da 34% a 40,2%). 12 6

7 Spesa sociale per disoccupazione, casa ed esclusione sociale e % che dip. ec. dai genitori ( ) 4,5 4,0 3,5 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 Rosina A., Voltolina E., «Politiche per l indipendenza intraprendente delle nuove generazioni», in Delll Aringa, Treu, Giovani senza futuro?. il Mulino, Tipologia familiare. Donne e uomini nella fascia d età anni. Alcuni paesi europei. Con i genitori Donne In coppia Sole senza figli In coppia con figli Con i genitori Uomini In coppia Soli senza figli In coppia con figli Paesi Bassi Belgio Francia Germania Austria Portogallo Spagna Italia Grecia Rosina A., Migliavacca M. (2010), Strutture familiari e condizioni lavorative in Italia, in M. Livi Bacci (a cura di), Demografia del capitale umano, Il Mulino, Bologna, pp

8 Numero medio di figli per donna grecia italia spagna germania portogallo austria belgio paesi bassi svezia regno unito finlandia 15 danimarca irlanda francia Tasso di fecondità totale (Italia = 100) 16 8

9 Tasso di fecondità totale (Italia = 100) PROGETTO GIOVANI (IST. TONIOLO) capire chi sono i Millennials (desideri, aspettative, specificità, fragilità) sondare le difficoltà, gli ostacoli che incontrano, ma anche mettere in luce gli aspetti positivi da incoraggiare. Conoscenza scientifica Indicazioni a famiglie, educatori, giovani stessi Policies (livello nazionale e territoriale) 18 9

10 BAMBOCCIONI? CHOOSY? VIZIATI o RASSEGNATI? Pronti a rimboccarsi le mani (consapevoli e concreti) Strategia: adattarsi ma senza rassegnarsi Un giovane su due si adegua ad un salario sensibilmente più basso rispetto a quello che considera adeguato. Una quota molto alta, pari al 47% si adatta a svolgere una attività non coerente con il percorso di studi. 20% pienamente soddisfatto impiego, 25% poco o per nulla Rimangono alte le aspettative sul lavoro: 19 Nonostante la crisi e le difficoltà In maggioranza non rassegnati rispetto al futuro (% di chi ha risposto «abbastanza» e «molto») 20 10

11 Con chiari e consistenti progetti di vita Numero di figli desiderato Meno di 1 su 4 si accontenta di meno di due figli. Quasi il 40% ne desidera almeno tre (45% nel Sud). Realisticamente In assenza di impedimenti 21 Famiglia cellula fondamentale centrata sul matrimonio (% abbastanza o molto d accordo) 22 11

12 Famiglia aiuta a guardare con fiducia alla vita Chi non è stato aiutato in famiglia a guardare alla vita con fiducia presenta percentuale doppia (40%) di preoccupazione nel proprio futuro. 23 Oltre l 85% afferma che la famiglia rappresenta un solido sostegno nel perseguire i propri obiettivi. Famiglia il più importante punto di riferimento e la maggior fonte di aiuto (a fronte delle carenze del welfare pubblico). Aiuto che si pensa di ricevere in caso di matrimonio 24 12

13 Non pensa che me la possa cavare senza di lui/lei (% abb. o molto d accordo) «Cerca per me opportunità nel mondo del lavoro»: 54% Nord, 61% Sud. 25 Condizioni importanti per sposarsi Considerato sempre più requisito importante lavoro per entrambi (mentre occupaz giovani e femminile particolarmente bassa al Sud): 96% Nord, 95% Sud. Più ancora che abitazione adeguata a proprie esigenze: 90% Nord, 89% Sud

14 Le difficoltà delle giovani famiglie con figli (2009) I poveri in termini relativi sono 1 milione e 553 mila tra i 18 e i 34 anni (13,7%). La quota di poveri è particolarmente elevata quando i giovani che hanno costituito una propria famiglia vivono in coppia con almeno 2 figli (24,6% con 2 figli; 41,4% con 3 figli o più). Tra i giovani genitori i sintomi di difficoltà economica sono piuttosto diffusi: - 21,4% dichiara di arrivare alla fine del mese con molta difficoltà (contro un valore medio nazionale di 15,3%); - il 43,1% non può far fronte a una spesa imprevista (contro il 33,3%); - il 45,8% non può permettersi una settimana di vacanza (contro il 40,4%); - il 23,4% ha avuto difficoltà per l acquisto di abiti necessari (contro il 16,9%); Importanti anche le difficoltà legate al peso delle spese per la casa: - il 12,0% non può permettersi di riscaldare adeguatamente l abitazione (contro una media del 10,6%); - il 17,6% è stato in arretrato con le bollette (contro il 9,2%); - il 20,6% è stato in difficoltà con il pagamento dell affitto (contro il 12,9%). Relazione tra livello occupazione e variazione di fecondità. Regioni italiane, periodo Del Boca D. Rosina A. «Figli e lavoro: due regioni, due storie diverse», lavoce.info ( )

15 Numero medio di figli per donna (*) Nord-Ovest 1,05 1,32 1,43 Nord-Est 1,05 1,35 1,45 Centro 1,07 1,27 1,37 Mezzogiorno 1,40 1,32 1,34 Italia 1,19 1,32 1,40 Diff (Mezz It) +0,21 0,0-0,06 Sorpasso inedito e inatteso (Prev Istat base 2001: It. 1,4, ma con Nord 1,23 e Mezz 1,61) Rosina A., Caltabiano M. (2011), Un secolo e mezzo di storia demografica italiana: le dinamiche del passato, i problemi del presente, la sfida del futuro, Quaderni Svimez Numero speciale (31) Nord e Sud a 150 anni dall Unità d Italia, 29 Svimez, Roma. Incidenza nascite straniere 30 15

16 Due regioni, due storie diverse Fecondità in Campania tradizionalmente più elevata rispetto ad Emilia-Romagna. Nel 1995: 1,51 rispetto a 0,97 (Italia 1,19) Nel 2009: 1,42 rispetto 1,48 (Italia 1,41) Occupazione femminile: 27,3% contro 62,1% Risultato spiegabile con diverso investimento in politiche di conciliazione (quantità e qualità): E-R esempio virtuoso, Campania fanalino di coda. (nelle regioni con welfare carente, meno benessere, meno fiducia, si fanno meno figli e i giovani se ne vanno) Del Boca D. Rosina A. «Figli e lavoro: due regioni, due storie diverse», lavoce.info ( ). 31 Evoluzione numero di figli per donna. 16

17 Carenza di politiche integrate e coerenti a sostegno e stimolo dei comportamenti virtuosi, Induce famiglie a rivedere ribasso desideri/aspirazioni: coppie ad avere un figlio in meno, donne a rinunciare a valorizzare capitale umano, giovani a ritardare l uscita dalla famiglia di origine. Welfare che abbia come principale obiettivo quello di far crescere meglio il Paese, mettendo le famiglie nelle condizioni di stare meglio e dare di più (esplicando al miglior livello le proprie potenzialità). 33 Fiducia verso le istituzioni 17

18 Per approfondimenti: 35 18

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