Fidarsi tra operatori: la collaborazione tra professionisti nel processo di affido familiare. Lecco, 14 gennaio 2010 (1 incontro)
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- Michele Biondi
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1 Fidarsi tra operatori: la collaborazione tra professionisti nel processo di affido familiare Lecco, 14 gennaio 2010 (1 incontro) Costanza Marzotto Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia, Università Cattolica, Milano
2 Perchè queste due giornate?: Per la forte necessità di tempi e di luoghi per uno scambio comunicativo e per la cura dei legami collaborativi Perché l affido familiare è anche un percorso di costruzione di una relazione fiduciaria tra i diversi protagonisti
3 Cos è un affido? Uno strumento in aperta crisi ma anche un percorso ad alta valenza terapeutica, una condizione che costringe il bambino a valutare l incapacità dei propri genitori e allo stesso tempo una provocazione alla vita, che chiama alla maturità a fronte della sopravvivenza (Pagnoni, 1995). L affido familiare rappresenta una delle forme di apertura, di attenzione solidale, di generatività sociale del corpo familiare (Scabini, Iafrate, 2006). Cura lo scambio tra le generazioni (Cigoli, 2006)
4 Unione, relazione Taglio ricucitura contatto Rottura lutto Litigi cocci Lontananza difficoltà Conflitto ricostruzione Fatica sofferenza Distacco fisico Dolore buio Rinascita sofferenza Dolore ferita Abbandono sofferenza Scissione unità Conflitto riparazione Conflitto mediazione Separazione e
5 A cosa serve? Ad Accogliere la ferita dell altro (L. Bruni)
6 Perchè un affido? La famiglia è mediatore verso il sociale e può aprirsi nel tempo in termini socialmente generativi. La regolazione dei confini può essere letta quindi anche in senso generativo-generazionale, perché la generatività ha un estensione sociale oltre a quella strettamente parentale che si realizza nei confronti dei propri figli. Crea capitale sociale ( BRAMANTI D. 2009)
7 Che obiettivo ha? Per i figli Per i genitori biologici Per i genitori accoglienti Per i legami sociali prendersi cura dei legami
8 E dunque. Pensare, progettare e realizzare percorsi di affido familiare diventa opportunità preziosa per lavorare attorno ad una zona di confine tra il familiare e di sociale, attorno ad una modalità di vivere la genitorialità che può essere trasformativa per la comunità, per la famiglia affidataria stessa oltre che per il minore in affido e la sua famiglia naturale. Questo a condizione che l apertura fiduciosa che congiuntamente compiono la famiglia accogliente, il minore e la famiglia di origine nel percorso di affido non vada disattesa, che si realizzi dunque un percorso affidabile.
9 Itinerario storico Dopo la ripresa delle deleghe da parte dei comuni (1 gen naio 2006), la Gestione Associata (Lecco, Merate, Bellano) costituisce il Gruppo Tecnico che compie un percorso di analisi dello stato dell arte prima di istituire l Equipe affidi provinciale FASE 1. IL FABBISOGNO/LE RISORSE (da sett a maggio 2008). Degli operatori, 18/6/2007; 11/9/2007; 28/9/2007 Degli istituti per minori, ; Delle associazioni familiari, ; Analisi e progettazione del Gruppo Tecnico FASE 2: IL PROGETTO La nascita del servizio affidi provinciale maggio/agosto2008 Convegno al Lavello: Legami al centro, FASE 3: COSTITUZIONE DELL EQUIPE AFFIDI e OPERATIVITA Assunzione del personale: un coordinatore, due assistenti sociali, due psicologi ed un educatore professionale, settembre/ottobre 2008 Dal 2009 Costruzione strumenti di lavoro; Relazione con i servizi territoriali e l associazionismo; promozione, valutazione e formazione genitori; Supervisione
10 3 incontri con gli operatori (dal verbale delle plenarie, 18/6/2007; 11/9/2007; 28/9/ Nel primo si sono esplorati i loro bisogni, (anche perché era da tempo che non ci si trovava più tra gli operatori di tutte e tre le realtà territoriali, dopo le dismissioni dell asl c era stato proprio un vuoto di pensiero oltre che di lavoro comune). 2. Il secondo incontro si è focalizzato sui bisogni del minore, cercando di identificare a quale minore e a quale famiglia di origine proporre l affido familiare 3. Nel terzo incontro abbiamo messo a tema la famiglia affidataria.
11 Dati emersi Grande investimento teorico ed emotivo nella risorsa dell affido familiare da parte di tutti gli operatori; Riconoscimento comune che «l ambito familiare risulta essere quello maggiormente rispondente ai bisogni e alle esigenze di crescita dei minori» Consapevolezza che affinché il processo di aiuto al minore e alla famiglia di origine vada a buon fine occorre concertare e mettere insieme tutte le risorse per garantire il bene, il benessere del minore.
12 Bisogni evidenziati necessità di un servizio di riferimento, che si occupi di affido con operatori dedicati ed anche specificamente formati per affrontare la complessità dell affido familiare. venir meno del servizio affidi asl, a seguito del passaggio delle deleghe, ha accentuato il fatto che gli operatori hanno dovuto affrontare da soli tematiche molto complesse, e sono stati punto di riferimento per tutti i protagonisti dell affido: minore, famiglia affidataria, famiglia naturale. necessità che il patrimonio delle singole equipe territoriali non vada perso, ma diventi patrimonio comune per la comunità professionale, grazie all esperienza che ne è emersa.
13 Non minori, né sottoposti,ma figli! ogni bambino è dentro una genealogia che giustappunto ha fatto cilecca, non riesce più a tenerlo dentro, ha problemi è ed sottoposto alla tutela di qualche altro soggetto (tribunale, servizi sociali, specialisti, ecc. )
14 Affido nelle metafore degli operatori Nido, Contenitore Casa Verde Ultima Spiaggia Arcipelago, Scoppio Spazio Neutro
15 Un immagine - Affido è
16 Il famigliare Luogo che è generato da una storia e che genera storia Luogo dove si fa l esperienza della diversità di genere, di generazione e di stirpe Si impara la tolleranza
17 Cos è una famiglia. un organizzazione di relazioni intergenerazionali con una storia e che genera storia. Il luogo dove si fa l esperienza della diversità e della tolleranza TRA GENERI, TRA GENERAZIONI TRA STIRPI
18 «La Famiglia come organizzazione che lega insieme le differenze di genere, di generazione e di stirpe» con una struttura gerarchica organizza relazioni tra i generi (legame coniugale) e tra le generazioni (legame genitori-figli e con la parentela) SCAMBIO tra generi, e generazioni è il proprium del familiare, questo scambio avviene e può essere osservato o diventare oggetto dell intervento di un TERZO esterno livello interattivo, relazionale o simbolico
19 Famiglia di origine Famiglia affidataria Minore Network sociale Servizi sociali Equipe Affidi provinciale
20 LA FUNZIONE DELLA COMUNITA, DEL SOCIALE porre limiti all onnipotenza dei genitori ma anche alla loro impotenza e ricorda a tutti che i figli non sono oggetto e proprietà di chi li genera
21 I compiti del Servizio affidi provinciale (dal Progetto Cariplo, 2007) promozione della risorsa affido reperimento di nuove famiglie/ costruzione e gestione di un data base unitario formazione valutazione delle candidature collaborazione con le equipe territoriali, sostegno a genitori e figli coinvolti nel percorso affidatario (individualmente e in gruppo ).
22 Le azioni dell Equipe Affidi Prov. pensare, progettare, verificare gli interventi aperti, per svolgere, agli occhi di tutti gli attori dell affido, il compito prezioso di connettere, fare storia e memoria di frammenti di esperienze intrise di dolore e difficili da decifrare essere reperibile per le famiglie affidatarie decentrarsi sul territorio
23 Metodologia di lavoro Studio e riflessione personale Riunioni d equipe affidi Supervisione Revisione della pratica per la messa a punto di procedure ottimali Predisposizione di documentazione idonea (volantini, brochure, scheda richiesta fam aff. database, regolamento, ecc. Incontri di conoscenza/collaborazione con euipe teritoriali
24 Le virtu dell operatore che si occupa di affido aperta disposizione al confronto rispetto delle differenze ascolto reciproco cooperazione spazi di riflessione
25 La matrice simbolica delle relazioni familiari qualità affettive qualità etiche. Queste qualità vengono identificate come fiducia-speranza (polo affettivo fatto di rapporti concreti ma anche istanza ideale che ricerca sempre nuove espressioni) e giustizia-lealtà (polo etico, normativo), dimensioni introdotte nelle famiglie da parte della madre e del padre
26 il loro opposto la sfiducia e la disperazione, l ingiustizia e la slealtà, come incontriamo sovente nelle famiglie divise, dove i genitori non si fidano più l uno dell altro e ai figli viene meno la speranza e si sentono intrappolati in un conflitto di lealtà.
27 In sintesi Per avviare il processo di reperimento di nuove famiglie disponibili ad accogliere minori appartenenti a famiglie in difficoltà, è indispensabile evidenziare e rinforzare i legami esistenti tra i diversi soggetti coinvolti e far percepire tra di essi l esistenza di vincoli significativi. un affido deve essere un esperienza affidabile, ovvero tutti coloro che collaborano a questa sfida devono potersi fidare gli uni degli altri e condividere obiettivi espliciti e credibili. Un bambino per crescere ha bisogno di una rete relazionale a cui appoggiarsi! (dal progetto Cariplo, 2007)
28 Bibliografia Bramanti D. Le comunità di famiglie, F.Angeli, Milano 2009 Bruni L., La ferita dell altro, Edizioni il Margine, TN, 2007 Cigoli V., L albero della discendenza. Clinica dei corpi familiari, F. Angeli, Greco, O., Iafrate R., Figli al confine: una ricerca multimetodologica sull'affidamento familiare, Milano, F. Angeli, 2001 Greco O., Iafrate R., Tra i meandri dell'affido. Un percorso di ricerca, Vita e Pensiero, Milano, 1993 Scabini E. e Regalia C., Alla radice dell'identità familiare, Famiglia Oggi, A.23, n , pp Scabini E. e Rossi G., La famiglia prosociale, Studi interdisciplinari sulla famiglia, IXX, Vita e Pensiero, 2002 Scabini E., Iafrate R., Psicologia dei legami familiari, Il Mulino, 2003 Zappa M. (a cura di), Ricostruire genitorialità. Sostenere le famiglie fragili per tutelare il benessere dei figli, F. Angeli 2008
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