PROGETTO Libera dalla Violenza RELAZIONE FINALE DI VALUTAZIONE
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- Evangelista Rizzo
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1 A.A PROGETTO Libera dalla Violenza RELAZIONE FINALE DI VALUTAZIONE A cura del Servizio Fe.n.ice - Associazione SOS Donna 1 di 22
2 PREMESSA La seguente relazione nasce con lo scopo di fare una valutazione sull andamento del progetto Libera dalla violenza nell anno scolastico settembre giugno Questo è un importante momento di valutazione dell efficacia dell intervento che si è voluto inserire all interno di una metodologia di lavoro che verrà d ora in avanti svolta annualmente per quanto riguarda il progetto scuola. Questa sintesi contiene un approfondita analisi qualitativa e quantitativa dei dati emersi attraverso gli incontri e la somministrazione dei questionari. Questi ultimi, in particolare, sono riferiti a tutti gli anni in cui è stato svolto il progetto, quindi dal 2000 e sono stati elaborati tramite un programma informatico (SPSS) con il quale è stato possibile svolgere un analisi delle frequenze. La metodologia di lavoro prevedeva la somministrazione di un questionario diverso per le classi quarte e per le quinte, a seconda dei moduli svolti all interno di esse, pertanto anche la presente relazione segue questa suddivisione; troverete quindi un paragrafo specifico sull analisi dei questionari delle quarte e uno per le quinte. Nel corso degli anni sono state visitate molte classi, appartenenti alle seguenti scuole: liceo classico, scientifico e linguistico, istituto grafico, turistico, aziendale, agrario, industriale, alberghiero, d arte, ragioneria e geometra. La raccolta di questi dati fornisce informazioni interessanti sul mondo giovanile, sul rapporto con l altro sesso e sulla loro percezione rispetto al concetto di violenza di genere. Pertanto questa relazione può essere utile per ulteriori approfondimenti o sperimentazioni in merito alla progettazione di altri interventi psico-educazionali nelle scuole. IL PROGETTO Libera dalla Violenza nasce nell anno 2000 e rappresenta uno dei più importanti progetti di prevenzione realizzati dal Servizio Fe.ni.ce Associazione SOS Donna al fine di contrastare il fenomeno della violenza alle donne. Lo scopo del progetto era infatti quello 2 di 22
3 di sensibilizzare la popolazione giovanile sul tema della violenza di genere, di fornire informazioni sui vari comportamenti aggressivi e sulle eventuali strategie di prevenzione e difesa. Fondamentale, inoltre, era portare gli studenti a una riflessione sul concetto di differenza di genere e sui meccanismi che stanno alla base dei comportamenti violenti, cercando di scardinare alcuni stereotipi e pregiudizi presenti nella cultura tradizionale. Un ulteriore scopo era favorire la conoscenza del Servizio Fe.n.ice - Associazione SOS Donna e dei servizi che essa offre. L azione prevista per il raggiungimento di tali obiettivi consiste nella realizzazione di interventi psico-educazionali rivolti agli studenti delle scuole superiori del comprensorio di Faenza, nelle classi quarte e quinte, della durata di circa due ore. Il Progetto si è articolato in 2 fasi: - 1 modulo rivolto alle classi IV sulla violenza alle donne, - 2 modulo rivolto alle classi V (le stesse classi che l anno precedente avevano partecipato al 1 modulo) sulle differenze di genere. Il gruppo di lavoro era composto da una psicologa, da alcune volontarie dell Associazione e da alcune tirocinanti della Facoltà di Psicologia di Bologna, sede di Cesena. La realizzazione dell intervento è sempre stata completamente gratuita per le scuole. METODOLOGIA Struttura degli incontri L intervento si sviluppava in tre fasi per la durata di circa un ora e mezzo/due ore: 1. Brainstorming 2. Discussione con gli alunni dei risultati 3. Presentazione del Servizio Fe.n.ice Associazione SOS Donna 4. Distribuzione di un breve questionario finale di valutazione del progetto Durante gli incontri l insegnante era invitato ad uscire dalla classe al fine di creare un clima il più possibile neutro e libero da voti. Una caratteristica importante degli incontri è 3 di 22
4 stata infatti la creazione di un clima di confronto su queste tematiche e quindi il gruppo di lavoro si è posto in maniera non giudicante e pronta ad accogliere le diversità di pensiero. Dopo una breve presentazione del gruppo di lavoro, dell incontro e delle sue finalità, si svolgeva l attività di brainstorming con tutta la classe sulla parola Violenza (nelle classi quarte) o su Maschio e Femmina, svantaggi e vantaggi (nelle classi quinte). La parte più importante dell incontro era la discussione sul concetto di violenza/differenza di genere, che favoriva la riflessione nei ragazzi su questi temi e sui meccanismi che stanno alla base di questi comportamenti. Le tirocinanti e la volontaria portavano anche vari stimoli, statistiche ed esempi per far comprendere meglio i concetti spiegati. A questi, spesso seguivano interventi dei ragazzi che a loro volta raccontavano esperienze personali o di amici. Alla fine dell incontro la psicologa proponeva una sintesi dell incontro e procedeva ad una restituzione di quanto emerso. Dopo di chè la volontaria presentava la storia dell associazione, fornendo anche alcuni dati sulla tipologia di donne che si rivolgono al centro e sulle caratteristiche degli autori. Queste informazioni incuriosivano molto i ragazzi e li spingevano a fare domande sul servizio Fe.n.ice. La parte conclusiva dell incontro prevedeva la somministrazione di un questionario (anonimo) al fine di sondare la loro opinione e conoscenza sul tema della violenza/differenze di genere e di verificare l efficacia e il gradimento dell intervento. L incontro si concludeva con la distribuzione di materiale informativo: un piccolo opuscolo creato appositamente per le scuole con informazioni sui vari tipi di violenze, con consigli utili per evitare tali manifestazioni e infine un confronto sui pregiudizi-stereotipi su tale fenomeno, insieme ad alcuni gadget (penne, segnalibri). 4 di 22
5 ANALISI QUESTIONARI CLASSI QUARTE Il campione è composto da 668 studenti di età compresa tra i 17 e 19 anni, in particolare 290 maschi (il 51,1%) e 277 femmine (il 48,9%). I restanti 101 soggetti non hanno indicato il sesso. Ai fini dell analisi, le scuole precedentemente citate sono state da noi raggruppate nelle seguenti categorie: licei (classico, scientifico e linguistico), istituti professionali (grafico, turistico, aziendale, agrario, ipsia, alberghiero, d arte) e istituti tecnici (geometra, ragioneria). In base a tale suddivisione il campione risulta così distribuito: - Licei 107 soggetti (16%) - Professionali 506 soggetti (75,7%) - Tecnici 55 soggetti (8,3%) Il questionario può essere suddiviso in tre parti riguardanti rispettivamente la conoscenza dell Associazione, la conoscenza, esperienza e rappresentazione della violenza e infine la valutazione dell incontro. PRIMA PARTE - Hai mai sentito parlare del servizio Fe.n.ice gestito dall Associazione S.O.S Donna? Alla domanda hanno risposto 667 soggetti su 668, di cui 69 (10,3%) hanno indicato Sì mentre 598 (89,7%) No. 5 di 22
6 Istogramma Frequenza ,5 1 1,5 2 2,5 Hai mai sentito parlare del Servizio Fe.ni.ce gestito dall'associazione? Mean = 1,9 Std. Dev. = 0,305 N = Sapevi di cosa si occupa? Dei 665 soggetti che hanno risposto, il 9,5% ha affermato di esserne a conoscenza a differenza del restante 90,5%. - E importante, secondo te, che esista questo servizio nella tua città? Dei 658 soggetti che hanno risposto, un solido 97,7% è convinto dell importanza del servizio contro un debole 2,3%. SECONDA PARTE - Quali tipi di violenza conosci? Per questa domanda è prevista una risposta a scelta multipla con la possibilità di 6 di 22
7 selezionare più di una tra le seguenti opzioni, quindi le percentuali che indichiamo devono essere considerate singolarmente rispetto al numero totale dei soggetti che hanno risposto (665) - violenza fisica 97,3% - violenza sessuale 96,8% - violenza economica 15,8% - violenza psicologica 91,1% - Hai mai avuto un esperienza violenta? (Con esperienza violenta intendiamo tutte e quattro le tipologie di violenza sopra indicate) Su 658 soggetti il 35,1% ha risposto Sì e il 64,9% ha risposto No. - Conosci qualcuno che abbia avuto un esperienza violenta? Sorprendentemente, ben il 65,3% dei 659 soggetti che hanno risposto afferma di avere conoscenti che hanno subito una qualsiasi forma di violenza, contro il restante 34,7%. - Come immagini che sia una persona violenta? Anche per questa domanda le risposte possibili sono molteplici e il criterio di lettura delle percentuali è lo stesso indicato sopra. - Estraneo 54,5% - Conoscente 43,1% - Disturbato 61,6% - Alcolizzato 56,2% - Appartenente al ceto basso 15,5% - Appartenente al ceto medio-alto 12% - Appartenente ad una categoria specifica (da indicare) 4,5% Alcuni esempi di categorie specifiche maggiormente segnalate dai ragazzi sono: extracomunitari, tossicodipendenti e zingari. 7 di 22
8 - Come ti immagini la vittima? (risposta multipla con possibilità di scegliere più opzioni) - Disturbata 10,8% - Responsabile 11,6% - Innocente 43 % - Bisognosa 89,9% - Come giudichi l ambiente in cui vivi? I soggetti possono scegliere una sola fra le tre opzioni: - Pericoloso 17,3% - Normale 41,6% - Sicuro 41,1% TERZA PARTE - Cosa di questo incontro ti ha maggiormente colpito? (risposta multipla con possibilità di scegliere più opzioni) - Temi 62,1% - Libertà di espressione 27,9% - Storia dell Associazione 11,2% - Altro 24,1% - Ritieni che questo incontro possa essere stato utile? 651 soggetti su 668 hanno risposto affermativamente per il 93,5% e negativamente per il 6,5%. 8 di 22
9 Istogramma Frequenza ,5 1 1,5 2 2,5 Ritieni che questo incontro possa essere stato utile? Mean = 1,06 Std. Dev. = 0,246 N = Quale critica muoveresti? (risposta multipla con possibilità di scegliere più opzioni) - Nessuna, l incontro è stato di mio gradimento 56,5% - Troppo lungo 1,7% - Troppo breve 38% - Poco interessante 2,6% - Altro 7,4% 9 di 22
10 CORRELAZIONI In una seconda e più dettagliata analisi abbiamo messo in relazione il sesso con: l avere o meno subito un esperienza violenta, la percezione dell abusante e della vittima, la percezione dell ambiente e l utilità dell incontro. Infine abbiamo analizzato il rapporto tra l aver subito un esperienza violenta e la percezione che si ha dell abusante e della vittima. Il primo risultato da noi ottenuto è la non significatività della relazione tra l aver subito o meno un esperienza violenta e il sesso. Questo dato è particolarmente interessante perché indica che, contrariamente alle nostre aspettative, maschi e femmine possono essere vittime di violenza in egual misura. Per quanto riguarda la relazione tra sesso di appartenenza e la percezione dell abusante essa è significativa solo nel caso delle seguenti tre categorie: conoscente (p =.000), appartenenza al ceto basso (p =.000) e appartenenza al ceto medio-alto (p =.042). Nello specifico, tra i 240 soggetti che hanno indicato l abusante come conoscente il 58,3% sono ragazze mentre i ragazzi costituiscono il restante 41,7%. Dei 91 soggetti che considerano l abusante appartenente al ceto basso il 69,2% sono maschi mentre il 30,8% sono femmine. Infine, dei 74 soggetti che considerano l aggressore appartenente al ceto medio-alto il 62,2% sono maschi mentre il 37,8% sono femmine. A proposito della percezione della vittima rapportata al sesso essa risulta significativa in due categorie: disturbata (p =.004) e responsabile (p =.000). In particolare, nel primo caso, dei 53 soggetti che reputano la vittima disturbata il 69,8% appartiene al sesso maschile contro il 30,2% del sesso femminile. Nel secondo caso, invece, dei 63 soggetti che ritengono la vittima responsabile il 77,8% sono maschi mentre il 22,2% sono femmine. La relazione tra percezione dell ambiente e il sesso di appartenenza risulta significativa (p =.002), soprattutto per quanto riguarda la percezione dell ambiente come sicuro: dei 237 soggetti che hanno indicato questa risposta il 58,6% sono maschi, mentre solo il 41,4% sono femmine. Negli altri due casi (ambiente visto come pericoloso e normale), invece, la ripartizione tra maschi e femmine è più equilibrata. 10 di 22
11 Nella valutazione dell utilità dell incontro, la sua correlazione col genere di appartenenza risulta significativa (p =.000), soprattutto riguardo alla percezione dell incontro come non utile: dei 35 soggetti che non l hanno ritenuto utile l 85.7% sono maschi mentre il restante 14,3% femmine. Dopodiché abbiamo messo in relazione l incidenza che ha l aver subito un esperienza violenta con la rappresentazione che si ha dell abusante e della vittima. Nella prima analisi risultano significative le correlazioni con l abusante visto come conoscente (p =.000), disturbato (p =.002), alcolizzato (p =.003) e appartenente ad una categoria specifica (p =.032). Dei 230 soggetti che hanno subito un esperienza violenta il 58.7% ha indicato l abusante come conoscente e il 53.5% come disturbato. (Ricordiamo che era prevista la possibilità di indicare più di una risposta) Invece solo il 7% ritiene l abusante appartenente ad una categoria specifica. Per quanto riguarda la considerazione dell abusante come alcolizzato il 60.6% dei soggetti che non hanno avuto un esperienza violente ritiene che chi compie atti violenti sia alcolizzato, contro un 39.4% dei soggetti che invece hanno subito un esperienza violenta. Nella seconda analisi risulta significativa solo le correlazione con la vittima vista come innocente (p =.012): dei 280 soggetti che hanno indicato questa risposta il 70.4% non ha mai subito un esperienza violenta, mentre il 29.6% sì. Nel questionario sono presenti anche due domande che richiedono una risposta aperta: Cosa intendi per comportamento violento? e Cosa ne pensi dei recenti fatti di cronaca che hanno visto omicidi tra familiari e fidanzati? Per poter procedere alla loro analisi, abbiamo dovuto raggruppare le risposte ottenute in macrocategorie da noi create in base agli stili di risposta più frequenti, a loro volta suddivise in varie sottocategorie. Di seguito, riportiamo le categorie ottenute e alcuni esempi di risposte: CATEGORIA 1 FORME DI VIOLENZA Violenza fisica, sessuale, psicologica 11 di 22
12 Aggressione, maltrattamento, abuso, aggressività, comportamento aggressivo Imporsi, fare pressione, andare contro la volontà altrui, obbligare, abuso di potere, non rispettare, dominio fisico e psicologico, Caratteristiche del gesto violento Violenza istintiva (sfogo, azione difficile da compiere, istinto) Ledere la personalità, i diritti, l identità, la libertà dell altro Dolore, sofferenza, disagio, ferire i sentimenti, fare del male, dominio fisico e psicologico, danneggiare CATEGORIA 2 ATTRIBUTI / PROFILO DELL ABUSANTE Persona che volutamente provoca del male Persona possessiva, prepotente, che pensa di poter decidere per gli altri, egoista, impositiva Persona nervosa, che agisce d impulso provocando dolore Persona che a sua volta ha subito violenza, con problemi CATEGORIA 3 GIUDIZIO MORALE Comportamento poco educato, irrispettoso, ingiusto, incivile, sbagliato; cattiveria Esagerazione di un comportamento CATEGORIA 4 - ATTRIBUTI / PROFILO DELLA VITTIMA Una persona maltrattata in qualsiasi maniera E un comportamento che subiscono i più deboli ed alcune volte anche degli innocenti L abuso di una donna da parte di un uomo 12 di 22
13 CATEGORIA 5 VIOLENZA COME COMUNICAZIONE Arrivare alle mani, picchiare, maltrattare, abusare sessualmente, non saper risolvere le situazioni attraverso il dialogo Quando non si usano più le parole ma si passa alle mani Intendo ricorre alla violenza per farti rispettare o conoscere CATEGORIA 6 ALTRO Qualcosa che comporta reazioni negative dentro di me, qualcosa di cui nessuno s accorge Mi è indifferente Io penso che prima di commettere una cosa del genere bisogna esserne certi altrimenti si è malati di mente In base a queste categorie, e tenendo presente che risposte particolarmente lunghe e/o complesse sono state calcolate come appartenenti a più categorie, i dati ottenuti si possono così suddividere: Categoria 1 Categoria 2 Categoria 3 Categoria 4 Categoria 5 Categoria soggetti 40 soggetti 79 soggetti 18 soggetti 11 soggetti 13 soggetti Per quanto riguarda la seconda domanda le categorie ottenute sono le seguenti (in questo caso non sono state create sottocategorie): 13 di 22
14 CATEGORIA 1 FOCUS SU EMOZIONI / REAZIONI E sconcertante questa cosa È molto preoccupante Fanno sicuramente riflettere su queste problematiche CATEGORIA 2 FOCUS SU SOCIETA Il mondo sta crollando Che è una situazione critica la società ha bisogno di aiuto La società sta degenerando CATEGORIA 3 FOCUS SU AUTORI DEL GESTO Sono persone con problemi mentali Persone che avrebbero avuto bisogno di aiuto a causa di problemi Sono dei pazzi, non capisco come nessuno se ne sia accorto CATEGORIA 4 FOCUS SU PROBLEMI RELAZIONALI Che sono sempre più frequenti. Sono causati dall impazzimento per colpa della gelosia (mai giustificati). Che la violenza è un problema molto diffuso all interno delle coppie e delle famiglie Che non c è più sicurezza neanche nelle persone a cui vuoi bene e che in teoria dovrebbero proteggerti CATEGORIA 5 FOCUS SU GIUDIZI MORALI E POSSIBILI CAUSE Sono terribili, praticamente per me sono inconcepibili. Una vergogna Sono cose molto brutte, che non dovrebbero più succedere Sono impensabili 14 di 22
15 CATEGORIA 6 FOCUS SU PROPOSTE PER PREVENIRE TALI GESTI Tutte le persone che commettono omicidi dovrebbero essere bruciati Andrebbero messi all ergastolo Sono da punire con molta severità CATEGORIA 7 ALTRO No comment Sono cose molto brutte ma finché non riguarda miei parenti o amici possono fare quello che vogliono L uomo è forse il peggiore degli animali In base a queste categorie, e tenendo presente che risposte particolarmente lunghe e/o complesse sono state calcolate come nella domanda precedente, i dati ottenuti si possono così suddividere: Categoria 1 Categoria 2 Categoria 3 Categoria 4 Categoria 5 Categoria 6 Categoria 7 70 soggetti 72 soggetti 190 soggetti 58 soggetti 229 soggetti 16 soggetti 40 soggetti 15 di 22
16 ANALISI QUESTIONARI CLASSI QUINTE Nel caso del secondo modulo, effettuato nelle classi quinte superiori, si è dovuto distinguere tra i dati degli anni passati e quelli di quest anno, in quanto il questionario utilizzato è stato parzialmente modificato. ANNI PRECEDENTI Il campione è formato da 282 soggetti. 132 di essi non hanno indicato il sesso di appartenenza, mentre dei restanti 150, 78 sono maschi e 72 femmine. Ai fini dell analisi, le scuole visitate sono state da noi raggruppate nelle seguenti categorie: licei, istituti professionali e istituti tecnici. In base a tale suddivisione il campione risulta così distribuito: - Licei 96 soggetti (34%) - Professionali 152 soggetti (53.9%) - Tecnici 34 soggetti (12.1%) Il questionario verteva prevalentemente sulla valutazione dell incontro e dei temi trattati. DOMANDE - Cosa di questo incontro ti ha maggiormente colpito? Per questa domanda è prevista una risposta a scelta multipla con la possibilità di selezionare più di una tra le seguenti opzioni, quindi le percentuali che indichiamo devono essere considerate singolarmente rispetto al numero totale dei soggetti che hanno risposto (270) Temi 54.1% Libertà d espressione 51.5% Attività di gruppo 4.1% Altro 7.4% 16 di 22
17 - Ritieni che l incontro sia stato utile? Sì 82.5% No 17.5% - Ritieni che le differenze di ruolo e gli stereotipi sull essere maschio o femmina siano presenti ancora oggi? Sì 96.4% No 3.6% Istogramma Frequenza ,5 1 1,5 2 2,5 Ritieni che le differenze di ruolo e gli stereotipi sull'essere maschio o femmina siano presenti ancora oggi? Mean = 1,04 Std. Dev. = 0,186 N = L incontro ti ha portato a fare considerazioni nuove rispetto a quello che pensavi prima? Sì 45.5% No 54.4% 17 di 22
18 - Avresti dei suggerimenti o delle proposte? (risposta multipla con possibilità di scegliere più opzioni) - Fare più incontri durante l anno 75.4% - Più discussione 15% - Più attività di gruppo 4.2% - Parlarne con gli insegnanti 30.8% - Parlare di altri argomenti 9.6% - Quali critiche muoveresti? (risposta multipla con possibilità di scegliere più opzioni) - Nessuna 53.6% - Incontro troppo lungo 1.4% - Incontro troppo breve 30.9% - Incontro poco interessante 6.5% Abbiamo poi tentato di fare alcune correlazioni tra il sesso di appartenenza e le risposte date. Tuttavia il campione è risultato così omogeneo da non far emergere alcuna significatività. ANNO 2004/2005 Nell anno 2004/2005 il modulo è stato svolto unicamente in tre classi dell Istituto Alberghiero Riolo Terme. Il campione risulta quindi composto di soli 52 soggetti, di cui 23 maschi e 29 femmine. DOMANDE - Cosa di questo incontro ti ha maggiormente colpito? (risposta multipla con possibilità di scegliere più opzioni) 18 di 22
19 - Temi 82.7% - Libertà d espressione 44.2% - Storia dell associazione 3.8% - Altro 3.8% - Ritieni che l incontro sia stato utile? Sì 98% No 2% - Ritieni che le differenze di ruolo e gli stereotipi sull essere maschio o femmina siano presenti ancora oggi? Sì 94.1% No 5.9% Istogramma Frequenza ,5 1 1,5 2 2,5 Ritieni che le differenze di ruolo e gli stereotipi sull'essere maschio o femmina siano presenti ancora oggi? Mean = 1,06 Std. Dev. = 0,238 N = di 22
20 - L incontro ti ha portato a fare considerazioni nuove rispetto a quello che pensavi prima? Sì 63.5% No 36.5% - Avresti dei suggerimento o delle proposte? (risposta multipla con possibilità di scegliere più opzioni) - Nessuno 23.1% - Fare più incontri durante l anno 67.3% - Parlare di altri argomenti 5.8% - Parlarne con gli insegnanti 44.2% - Quali critiche muoveresti? (risposta multipla con possibilità di scegliere più opzioni) - Nessuna 69.2% - Incontro troppo lungo 1.9% - Incontro troppo breve 30.8% - Incontro poco interessante 1.9% Anche in questo caso abbiamo tentato di fare alcune correlazioni tra il sesso di appartenenza e le risposte date, ma il campione è risultato troppo ristretto e omogeneo per far emergere una qualche significatività. Nel questionario era presente anche una domanda a risposta aperta: Cosa ne pensi della parità tra uomo e donna?. A tale domanda hanno risposto 49 studenti su 52: fra i 44 di essi che si dichiarano a favore della parità, 30 sostengono che si è già realizzata, mentre 14 ritengono che non si è ancora raggiunta; 5 sostengono che debbano essere mantenute e valorizzate le differenze tra uomo e donna mentre solo 2, entrambe femmine, sostengono che la parità non potrà mai essere raggiunta. 20 di 22
21 OSSERVAZIONI E CONCLUSIONI Anche se la maggior parte degli studenti ignora la presenza del servizio Fe.n.ice, la sua importanza viene riconosciuta, non solo in risposta alla domanda specifica. Infatti, dalle risposte degli studenti si evince che, nonostante non tutti considerino la vittima innocente, la quasi totalità dei soggetti la ritiene bisognosa d aiuto. Da questo risultato si può dedurre l importanza dell esistenza di centri antiviolenza. Come si può notare dai dati riportati in precedenza, le rappresentazioni più diffuse tra i ragazzi della persona violenta sono legate all estraneità, all abuso di alcol e a disturbi mentali nonostante oggi sia ampiamente documentato che nella maggior parte dei casi l abusante sia un conoscente o addirittura un familiare, privo di diagnosi patologiche. Pochi soggetti invece attribuiscono importanza allo status socio-economico di colui che esercita violenza. In questo caso la percezione dei ragazzi è concorde con i dati presenti in letteratura in quanto il ricorso alla violenza non è correlato alla classe sociale di appartenenza. A questo proposito, vediamo che le percezioni di ragazze e ragazzi in merito variano considerevolmente. Correlando sesso e percezione dell abusante, abbiamo visto che i maschi tendono più di frequente a considerare le opzioni relative allo status sociale (dei 91 soggetti che considerano l abusante appartenente al ceto basso il 69,2% sono maschi, e dei 74 soggetti che considerano l aggressore appartenente al ceto medio-alto lo sono il 62,2%), a differenza delle ragazze, che si concentrano più su altre caratteristiche, come la dicotomia estraneo/conoscente (tra i 240 soggetti che hanno indicato l abusante come conoscente il 58,3% sono ragazze). Le ragazze hanno quindi una rappresentazione dell abusante più vicina alla realtà rispetto ai ragazzi, i quali invece si concentrano di più sul versante socio-economico che nella vita quotidiana è di scarsa rilevanza. Una possibile spiegazione per questo potrebbe essere che le ragazze abbiano una maggiore percezione di sé stesse come possibili vittime di violenza e quindi si documentino meglio in proposito, ad esempio seguendo con più attenzione rispetto ai coetanei maschi vicende di cronaca che riguardano questo fenomeno. 21 di 22
22 Abbiamo accennato prima al concetto di vittima come bisognosa d aiuto, ma il discorso non si esaurisce a questo. Mettendo in relazione la percezione della vittima col sesso di appartenenza abbiamo visto che i ragazzi sono più inclini ad attribuire responsabilità alla vittima per la violenza subita e a considerarla disturbata (termine su cui nutriamo qualche riserva in merito alla sua comprensione da parte dei ragazzi; infatti la nostra intenzione originaria era di descrivere una condizione precedente alla violenza mentre può essere stata interpretata come un disturbo conseguente ad essa). Si potrebbe dunque pensare che le ragazze, considerandosi più facilmente a rischio di ricoprire questa posizione, si sentano anche più vicine alla vittima e disponibili a comprenderla e reputarla innocente. Per quanto riguarda le quinte, sia degli anni passati che di quest ultimo, è interessante notare che gli adolescenti sono ben consci della permanenza degli stereotipi di genere anche in una società teoricamente aperta come quella odierna. Questo ci porta a considerare l utilità di interventi di sensibilizzazione come i nostri, in modo da invitare i ragazzi a riflettere e si spera di contribuire a indebolire i luoghi comuni sui ruoli di genere ancora presenti. PROPOSTE Dai questionari e dalle discussioni avvenute in classe emerge il bisogno dei ragazzi di parlare maggiormente delle tematiche trattate, anche nel corso della normale vita scolastica. A questo proposito, possiamo suggerire la possibilità che prima dell incontro un insegnante introduca l argomento con la classe ed eventualmente lo riprenda dopo l intervento effettuato, in modo da favorire una maggiore continuità dell esperienza e far sì che non si riduca ad un evento sporadico e di limitato impatto. Per questo stesso motivo gli incontri potrebbero essere aumentati nel corso dell anno scolastico, previa collaborazione dell istituto, così da lasciare più spazio allo sviluppo della tematica e alla discussione di un problema che tocca da vicino la realtà quotidiana degli studenti. Si potrebbe inoltre coinvolgere i ragazzi del secondo e terzo anno, in quanto sia la tematica che la metodologia sono adeguati a questo target e anzi, si potrebbero ottenere maggiori risultati vista la loro giovane età ed elasticità di pensiero. OF/of/P:\PET collaboratori DOC condivisi\marco Zanelli\pari opportunità\sito PO\2005_allegato1_relazione_superiori_2004_2005.doc 22 di 22
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