2. Vision e Processi Decisionali

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1 2. Vision e Processi Decisionali La definizione della vision o immagine obiettivo rappresenta il primo passo di un progetto di riqualificazione fluviale. In questa fase, tale vision rappresenta una sorta di ispirazione generale di come dovrebbe essere il corso d acqua alla fine del progetto (LWRRDC, 1999). Una definizione generale e più ampia possibile ( multiobiettivo ) potrebbe essere la seguente (AaVv, 2006): Un fiume che, secondo la specificità territoriale, mantenga una buona qualità dell ecosistema, possibilmente uno stato di selvaticità (wilderness) da tutelare, o si concilii con le aspettative e gli interessi umani di fruizione e uso delle risorse senza più essere una imprevedibile minaccia per insediamenti, infrastrutture e vite umane, ma sempre mantenendo una elevata qualità dell ecosistema. Un fiume che permetta un miglioramento continuo della qualità della vita. VISION O IMMAGINE OBIETTIVO oggi ieri domani (vision) La vision non si intende come restauro di condizioni naturali, ma piuttosto di movimento verso condizioni desiderabili, possibilmente più vicine a quelle naturali preesistenti 1

2 VISION O IMMAGINE OBIETTIVO La vision rappresenta il più delle volte un compromesso di esigenze ed interessi in conflitto La vision non va necessariamente nella direzione di soddisfare tutti gli obiettivi possibili (anche se dovrebbe) (es. naturalità, sicurezza, fruizione, ecc.) ma può privilegiare alcuni obiettivi rispetto ad altri Bisogna specificare la vision definendo obiettivi misurabili. Tuttavia la definizione di obiettivi misurabili è rimandata ad una fase successiva (step 7): solo quando si sono quantificati gli attributi relativi allo stato attuale, si possono definire gli obiettivi misurabili. GUADAGNARE SUPPORTO Bisogna ottenere il supporto da parte di coloro che possono finanziare il progetto e parte dei portatori di interesse (stakeholders), o definire le strategie per incrementarlo (step 2). Obiettivi, usi ed interessi lungo un corso d acqua Si possono schematicamente raggruppare in varie categorie: a) Sicurezza delle attività antropiche e sviluppo - sicurezza idraulica ed idrogeologica (esondazioni, erosione, ecc.) - spazio per edificare - stabilità di alvei 2

3 Obiettivi, usi ed interessi lungo un corso d acqua b) Usi economico - produttivi legati all acqua - approvvigionamento idrico civile, industriale, irriguo - recapito di scarichi - navigazione - pesca e acquacoltura - produzione idroelettrica c) Usi ricreativi e fruizione - pesca sportiva, canoa, rafting, balneazione, ecc. - bellezza, piacevolezza, atmosfera, fascino e interesse del paesaggio d) Valore ecologico - ambientale - Naturalità e funzionalità degli ecosistemi, biodiversità, rarità, ecc. - servizi ambientali (es. potere autodepurante) Gli obiettivi ed interessi precedentemente elencati sono spesso in conflitto. Esempi a) Non si può soddisfare da una parte le esigenze dei pescatori o dei canoisti e, dall altra, la domanda irrigua, perché il primo obiettivo richiede una buona portata in alveo mentre il secondo richiede di prelevarla. b) Mantenere elevata naturalità e biodiversità è in conflitto con mantenere un elevato livello di fruizione: il primo obiettivo richiede di non interferire con le dinamiche naturali, mentre il secondo porterebbe alla realizzazione di piste ciclabili, punti di ristoro e a far affluire molti visitatori. 3

4 Naturalità e sicurezza idraulica sono, almeno apparentemente, un altro caso di obiettivi in conflitto. Il caso del Fiume Tagliamento Problemi di rischio idraulico a Latisana, lungo il tratto finale Per alleviare il problema: progettazione di casse di espansione nel tratto a monte Il caso del Fiume Tagliamento Situazione attuale: punto A, vale a dire molta natura e scarsa sicurezza Situazione ideale: punto Utopia (U), ma non è fattibile secondo le soluzioni prospettate dall AdB Soluzione AdB: punto C, ossia maggiore sicurezza ma minore naturalità Scegliere un altra soluzione B disposta sulla curva (detta frontiera di Pareto) non è possibile senza esprimere un giudizio politico di importanza relativa degli obiettivi: ogni soluzione è peggiore per un obiettivo ma migliore per l altro rispetto ai punti A e C, ma un punto B potrebbe essere un compromesso più accettabile di C. 4

5 RISCHIO IDRAULICO Un incremento degli interventi di difesa dal rischio idraulico possono portare paradossalmente ad un aumento del rischio. Evento A: alta probabilità ma danni ridotti. Evento B: è un evento di minor probabilità ma sempre possibile, che produrrebbe un danno molto maggiore, quindi un rischio maggiore. Un annullamento del rischio potrebbe avvenire solo se si annullasse completamente la probabilità di esondazione. RISCHIO IDRAULICO Obiettivi diversi generalmente presentano dei conflitti, ma non necessariamente. Possono esistere in alcuni casi delle sinergie, vale a dire perseguendo un obiettivo si possono raggiungere almeno in parte anche altri obiettivi. Ad esempio, aumentare la sicurezza idraulica non è necessariamente inconciliabile con l aumento di naturalità, ma in alcuni casi tali obiettivi possono invece conciliarsi e rafforzarsi reciprocamente. E il caso in cui si assegna uno spazio al corso d acqua dove è libero di divagare (laddove non esistono elementi a rischio): ciò va nella direzione di naturalità e allo stesso tempo permette di mitigare il rischio di esondazione a valle. 5

6 In un qualsiasi processo decisionale esistono obiettivi in conflitto. Il problema è come scegliere il compromesso giusto. Processi decisionali partecipativi Classico approccio Decisione Annuncio Difesa o approccio top down ( dall alto al basso ). Consiste nel (1) decidere a tavolino in modo centralizzato; (2) rendere nota la decisione; (3) affrontare le reazioni molto spesso di opposizione o critica degli interessati. Approccio opposto bottom up ( dal basso verso l alto ): attiva la partecipazione e la negoziazione dal basso per giungere ad individuare le decisioni condivise Classico approccio della Pubblica Amministrazione decisione annuncio difesa presenta numerose debolezze. Approccio partecipativo più adatto. Per migliorare i processi decisionali sono necessarie partecipazione e razionalizzazione. Esistono iter precisi da seguire per un processo decisionale partecipativo, suddivisi in fasi quali: 1) ricognizione; 2) organizzazione e avvio della partecipazione pubblica; 3) Costruzione del piano progetto; 4) Valutazione del processo di costruzione del piano (si rimanda a testi specifici sull argomento per approfondimenti) 6

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