ATTO DI INDIRIZZO. al Collegio dei Docenti P.T.O.F. 2019/20 20/21 21/22. Prot Casale Monferrato, IL DIRIGENTE SCOLASTICO

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1 ATTO DI INDIRIZZO al Collegio dei Docenti P.T.O.F. 2019/20 20/21 21/22 Prot Casale Monferrato, IL DIRIGENTE SCOLASTICO VISTA la Legge 13 Luglio 2015, n. 107 Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti, in particolare il comma 14, punto 4; VISTO l art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59; VISTO il D.P.R. 275/1999 Regolamento in materia di autonomia delle Istituzioni scolastiche, ed in particolare gli artt. 3, come modificato dalla Legge n. 107/2015, comma 1; VISTO il Decreto Interministeriale n. 211 del 7 Ottobre 2010 Indicazioni nazionali per i Licei ; VISTA la Direttiva Ministeriale n. 57 del 15 Luglio 2010 Documento tecnico Linee guida Istituti Tecnici biennio iniziale e Direttiva n. 4 del 16 Gennaio 2012 Documento tecnico Linee guida Istituti Tecnici secondo biennio e quinto anno ; VISTO il comma 7 delle Legge 13 Luglio 2015 n. 107, che descrive gli obiettivi formativi individuati come prioritari, le cui aree di intervento sono state ricondotte, a titolo esemplificativo, ai campi suggeriti dalla Nota del MIUR n del 21/09/2015;

2 VISTO il Decreto Ministeriale del 22 Agosto 2007, n. 139 Regolamento recante norme in materia di adempimento dell obbligo di istruzione; ACCERTATA la consistenza della popolazione scolastica; TENUTO CONTO delle proposte e delle iniziative promosse dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio; TENUTO CONTO delle sollecitazioni e delle proposte formulate dalle famiglie e dagli alunni sia in occasione degli incontri informali e formali (ricevimenti scuola famiglia, riunioni organi collegiali), sia attraverso gli esiti della valutazione annuale della qualità percepita promossa dalla scuola; ASCOLTATO il Collegio dei Docenti (nella seduta del 03/09/2018) relativamente alle istanze ed ai bisogni di formazione dell utenza; CONSIDERATE le criticità rilevate nei Consigli di classe ed i risultati di apprendimento registrati nelle classi e nelle riunioni di dipartimento; SENTITO il DSGA relativamente alle scelte di gestione e di amministrazione; VISTI i risultati delle rilevazioni nazionali degli apprendimenti nella nostra scuola, in rapporto alla media nazionale e regionale; CONSIDERATA la struttura dell Istituto; TENUTO CONTO delle risorse professionali, strumentali e finanziarie de cui l istituzione dispone, nonché delle esperienze maturate nel corso degli anni; RICHIAMATO l art. 1, commi da 1 a 4, della Legge n. 107/2015; CONSIDERATE le Priorità strategiche del Sistema Nazionale di Valutazione; CONSIDERTI gli obiettivi regionali decretati dal Direttore generale, ed, in particolare, realizzare iniziative di formazione in rete o di istituto finalizzate all innovazione didattica e collegate alle priorità indicate dalla scuola nei documenti; CONSIDERATI gli obiettivi assegnati all Istituzione scolastica dal Direttore Generale: in particolare, Abbassare la percentuale degli alunni con giudizio sospeso, Ridurre la varianza dei risultati tra classi e indirizzi, Sviluppo delle competenze digitali e trasversali di tipo relazionale, con particolare riferimento al rispetto delle principali norme costituzionali, delle diversità e al dialogo tra culture ;

3 CONSIDERATI i compiti affidati al Dirigente Scolastico dall art. 25 D.lgs n. 165/2001 e dalla Legge n. 107/2015, ed in particolare dai commi 78 e segg.; VISTI i propri Atti di indirizzo al Collegio dei Docenti per la definizione e l elaborazione del Piano Triennale dell Offerta Formativa prot. n del 24/11/2015 prot. n. 420 C/14b del 15/09/2016 e prot del 18/09/2017 prot 3241U del 10/09/2018; VISTO il PTOF di Istituto elaborato dal Collegio dei Docenti (delibera del 18/10/2016) e approvato dal Consiglio di Istituto (delibera n 10 del 19/12/2016) con successivi aggiornamenti approvati dai competenti OO.CC; TENUTO CONTO dei risultati del Piano di Miglioramento e del Rapporto di Autovalutazione, con relative priorità e traguardi; TENUTO CONTO dell organico assegnato all Istituto; RITENUTO dare indicazioni al Collegio dei Docenti per la stesura del nuovo PTOF per il triennio 2019/20 20/21 21/22, tenendo conto dell integrazione degli obiettivi NECESSARIO nazionali, regionali e specifici dell Istituzione scolastica assegnati dal Direttore Generale con le priorità desunte dal RAV; EMANA il seguente atto di indirizzo, sulla base del quale il Collegio Docenti elaborerà il Piano dell Offerta formativa triennale (triennio 2019/20, 20/21, 21/22) considerato che: il Dirigente scolastico definisce gli indirizzi per le attività della scuola e le scelte di amministrazione e gestione sulla base dei quali il Collegio dei docenti elabora il Piano dell offerta formativa triennale, approvato dal Consiglio di Istituto (L.107/2015 c. 14);

4 le indicazioni per la redazione del PTOF TRIENNIO , che verrà elaborato ai sensi della L. 107/2015, formulate tenendo conto degli esiti del Rapporto di Autovalutazione, costituiscono il punto di partenza del presente atto di indirizzo; il Collegio dei docenti è chiamato a redigere il Piano dell Offerta Formativa, che con la legge 107/2015 diviene triennale ed è soggetto a valutazione degli obiettivi in esso inseriti; il Piano dell Offerta Formativa Triennale deve comprendere le opzioni metodologiche, le linee di sviluppo didattico-educativo, le opzioni di formazione e aggiornamento del personale docente e ATA, il fabbisogno di organico funzionale dell autonomia; per una buona gestione e per una concreta ed effettiva realizzazione del PTOF è necessario l apporto di ogni componente della comunità scolastica; vengono emanati i seguenti indirizzi, in linea di continuità con il piano di offerta formativa del triennio precedente, per le attività della scuola e per le scelte di gestione e di amministrazione relativi alla redazione del PTOF. PRINCIPI GENERALI PER L ELABORAZIONE DEL P.T.O.F. Il piano triennale dell Offerta formativa sarà orientato all innalzamento dei livelli di istruzione e della competenze degli studenti, nel rispetto dei tempi e degli stili di apprendimento. L azione dell istituzione scolastica è espressione dell autonomia della comunità professionale e territoriale, valorizza il contributo di tutte le componenti della comunità scolastica, è orientata all inclusione ed alla valorizzazione delle differenze. Il metodo di lavoro sarà impostato sulla base delle competenze degli organi collegiali e l elaborazione del Piano terrà conto delle istanze degli alunni e delle loro famiglie. Il Collegio dei docenti è invitato a considerare:

5 1. L educazione ad una cittadinanza attiva, consapevole, responsabile, democratica, che rafforzi negli studenti il rispetto di se stessi e degli altri, la conoscenza critica e approfondita della realtà socio-politica contemporanea, il rispetto dell ambiente ed il senso di appartenenza alla comunità. 2. La previsione di strategie orientate all inclusione degli studenti con disabilità nel gruppo dei pari e per sostenere gli studenti stranieri di recente immigrazione, per il potenziamento degli allievi con particolari attitudini disciplinari, per l individuazione dei talenti, la valorizzazione delle eccellenze e l adozione delle iniziative educative e didattiche secondo quanto indicato dalle Linee Guida sui B.E.S. (L. n. 170/2010). 3. L organizzazione di un ambiente di apprendimento che consenta riflessione e capacità critica, partecipazione, cooperazione e creatività, in particolare attraverso: la diffusione di metodologie didattiche attive (apprendimento per problem solving, ricerca, esplorazione e scoperta), individualizzate e personalizzate che valorizzino stili e modalità affettive e cognitive individuali; la promozione di situazioni di apprendimento collaborativo (aiuto reciproco, apprendimento cooperativo e fra pari, lavoro in gruppo, realizzazione di progetti e ricerche come attività ordinaria della classe) e approcci meta cognitivi (modi di apprendere individuali, autovalutazione e miglioramento, consapevolezza, autonomia di studio); l attenzione allo sviluppo di un clima di apprendimento positivo anche mediante la condivisione di regole di comportamento, con l adozione di specifiche strategie per la promozione delle competenze sociali (a solo titolo di esempio, assegnazione di ruoli e responsabilità, attività di cura degli spazi comuni, sviluppo del senso di legalità e di un etica della responsabilità, collaborazione e lo spirito di gruppo, ecc.); il raccordo tra attività di ampliamento dell Offerta formativa ed il curricolo d Istituto, con la chiara individuazione di obiettivi, abilità/competenze;

6 la progettazione di segmenti del curricolo e la realizzazione di attività in continuità tra docenti di gradi d istruzione diversi; la previsione di attività di monitoraggio e di momenti di riflessione sullo sviluppo delle attività previste, migliorando i processi di pianificazione, sviluppo, verifica e valutazione dei percorsi di studio; l opportunità di attivare scambi culturali con i Paesi europei ed extraeuropei e di promuovere la mobilità transnazionale degli studenti; l opportunità di attivare e/o consolidare processi inclusivi per gli adulti, anche in orario serale, finalizzati al rientro in istruzione, anche in collaborazione con il CPIA, secondo quanto previsto dal DPR 263/2012; l opportunità di proporre e/o consolidare nuovi percorsi formativi, con caratteristiche innovative, anche sulla base di esperienze di alternanza scuola-lavoro e di apprendistato con le aziende, in grado di rispondere ai bisogni del territorio; l opportunità di attivare e/o consolidare percorsi di eccellenza che prevedano il potenziamento delle discipline linguistiche, anche attraverso l uso della lingua inglese veicolare in ambito soprattutto tecnico-scientifico; l opportunità di consolidare attività formative mirate allo sviluppo delle competenze, anche attraverso l integrazione delle discipline e l uso delle nuove tecnologie. PRINCIPI ISPIRATORI E STRATEGIE SUGGERITI AL COLLEGIO Si ritiene essenziale che il Collegio sia articolato in strutture di riferimento (es. dipartimenti) per la progettazione didattica e la realizzazione di programmazioni periodiche comuni per ambiti disciplinari e/o classi parallele.

7 Si suggeriscono, inoltre, al Collegio alcuni principi e strategie da declinare nel P.T.O.F.: integrare funzionalmente le attività, i compiti e le funzioni dei diversi organi collegiali; potenziare ed integrare il ruolo dei dipartimenti e delle Funzioni Strumentali al P.T.O.F.; migliorare il sistema di comunicazione, la socializzazione e la condivisione (tra personale, alunni e famiglie) delle informazioni e delle conoscenze interne ed esterne relative agli obiettivi perseguiti, le modalità di gestione, i risultati conseguiti; promuovere la condivisione delle regole di convivenza e di esercizio dei rispettivi ruoli all interno dell istituzione; generalizzare l uso delle tecnologie digitali tra il personale e migliorarne la competenza; migliorare quantità e qualità delle dotazioni tecnologiche; migliorare l ambiente di apprendimento (dotazioni, logistica); sostenere formazione ed autoaggiornamento per la diffusione dell innovazione metodologico-didattica; sostenere la realizzazione di laboratori di ricerca-azione che fornisca il confronto e la condivisione di esperienze didattiche e la crescita professionale; implementare i processi di dematerializzazione e trasparenza amministrativa; mantenere e migliorare le forme di collaborazione con il territorio: reti, accordi, progetti, protocolli, intese; operare per il miglioramento del clima relazionale e del benessere organizzativo. CONTENUTI DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA Il Piano Triennale dell Offerta formativa contiene: analisi dei bisogni del territorio; descrizione dell utenza dell Istituto; azioni della scuola in risposta ai bisogni individuati; descrizione degli obiettivi generali degli indirizzi riferiti al biennio e al triennio;

8 descrizione degli obiettivi specifici di apprendimento articolati in conoscenze, abilità e competenze; il fabbisogno dei posti comuni e di sostegno dell organico dell autonomia, sulla base del monte orario degli insegnamenti e del numero degli alunni con disabilità. L efficace programmazione della quota di autonomia del curricolo e lo sviluppo di spazio di flessibilità sono da considerarsi criteri qualitativi rilevanti nella definizione del fabbisogno organico; il fabbisogno dei posti per il potenziamento dell Offerta formativa, considerati gli obiettivi individuati prioritari tra quelli indicati dal comma 7, definendo i campi di potenziamento (come da C.M. n del 21/09/2015), in relazione alle azioni di miglioramento da porre in atto a seguito dell individuazione delle criticità come emerse nel Rav e delle priorità e traguardi individuati e dei progetti attivati o da attivare. il fabbisogno relativo ai posti del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario. A tal proposito, sentito il DSGA, si forniscono le seguenti linee di indirizzi: considerata la struttura dell Istituto scolastico, articolato in 6 indirizzi (Liceo Scientifico opzione Scienze Applicate, Liceo di Scienze Applicate opzione Internazionale Cambridge, Liceo di Scienze Applicate Quadriennale, Liceo Scientifico Sportivo e Istituto Tecnico settore Tecnologico indirizzi: chimica e materiali, elettronica e telecomunicazioni, informatica, meccanica e meccatronica, trasporti e logistica) e, considerate le attività curricolari ed extra curriculari previste da ogni percorso formativo, si ritiene prioritario garantire le attività previste dai vari profili professionali indicati nei piani di lavoro, secondo principi di qualità ed efficienza e di un organizzazione basata sul principio di economia di scala, tenendo conto anche della direttiva impartita al DSGA da parte dello scrivente; il fabbisogno di infrastrutture e di attrezzature materiali dei dipartimenti e, in relazione alle priorità del Rav/alle segnalazioni dei Consigli di classe/ dei Dipartimenti/del Collegio docenti, il bisogno di infrastrutture ritenute prioritarie dovrà comunque essere coerente con gli obiettivi che il Collegio vorrà individuare nella redazione del Piano triennale, in linea con gli obiettivi previsti dal RAV e dal PON. 4

9 Il Piano dell Offerta formativa triennale, per gli aspetti di progettazione didattica e formativa, contiene inoltre: il Piano di miglioramento dell istituzione scolastica, piano che costituisce uno dei punti di riferimento centrali per la progettazione delle attività dell attività della nostra istituzione scolastica (art. 3 c.3 D.P.R. n. 275/99 come modificato dal c. 14 L. 107/2015). Le modalità di attuazione dei principi di pari opportunità, promuovendo ad ogni livello il rispetto della persona e delle differenze senza alcuna discriminazione (art. 1, c. 16 L. 107/2015 e C.M. n del 15/09/2015); Le azioni volte allo sviluppo di competenze digitali e alla costruzione di ambienti di apprendimento inclusivi (c. 56 L. 107/2015) che si ritengono comunque rilevanti per la progettazione della azioni formative; il potenziamento dei linguaggi non verbali e multimediali, dell uso delle nuove tecnologie anche mediante il ricorso a tecnologie in rete e Wi-Fi. Le attività inerenti i percorsi di orientamento, quelle previste dal DL n. 104/2013 art. 8 legge di conversione 8 Novembre 2013, n. 128) e da eventuali specifici progetti mirati alla comprensione di sé e delle proprie inclinazioni; progetti finalizzati alla scelta del percorso scolastico/universitario successivo, orientamento al territorio e alle realtà produttive e professionali. Le attività e i progetti di orientamento scolastico saranno sviluppati con modalità idonee a sostenere anche le eventuali difficoltà e problematiche proprie degli studenti di origine straniera (art. 1 c. 32 L. 107/2015). Insegnamenti che utilizzano la quota di autonomia e gli spazi di flessibilità (c. 28 della Legge 107/2015). Il potenziamento delle competenze nelle lingue straniere e della conoscenza e comprensione delle culture dei paesi europei ed extra-europei anche attraverso la promozione di scambi culturali e progetti di partenariato. Il potenziamento delle competenze nell area scientifico-tecnologica anche attraverso l implementazione della didattica laboratoriale. Attività di alternanza scuola lavoro come previsto dal c. 33 della Legge 107/2015. Dovranno essere previste attività di formazione in materia di tutela della salute e

10 della sicurezza nei luoghi di lavoro, nei limiti delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili, mediante l organizzazione di corsi rivolti agli studenti inseriti nei percorsi di alternanza scuola-lavoro ed effettuati secondo quanto disposto dal Decreto Legislativo n. 81 del 09 Aprile L obiettivo è di integrare in modo organico nell offerta formativa esperienze di stage ed inserimenti nel mondo del lavoro anche con ricadute nella valutazione del percorso formativo degli studenti. Attività didattiche finalizzate alla diffusione della cultura della sicurezza, della salute e del benessere psico-fisico. Iniziative di formazione rivolte agli studenti, per promuovere la conoscenza delle tecniche di primo soccorso. Eventuali attività extrascolastiche ed in collaborazione con il territorio, attività che dovranno essere caratterizzate da coerenza e continuità con l azione formativa svolta durante l attività curricolare. Attività di valorizzazione delle eccellenze. FORMAZIONE DEL PERSONALE Il Collegio dovrà definire aree per la formazione professionale che siano coerenti con i bisogni emersi e che rispondano ad esigenze di miglioramento dei risultati dell Istituzione scolastica, in particolare in termini di esiti di apprendimento e di sviluppo delle competenze di cittadinanza. Dovrà essere individuata la ricaduta di attesa delle iniziative di formazione nell attività ordinaria della scuola. Potranno essere previste attività di condivisione di buone pratiche e gruppi di lavoro per la produzione di materiali/strumenti, utili per la comunità professionale. Strategia formativa privilegiata sarà da ritenere la ricerca/azione. Per quanto riguarda la formazione del personale tecnico ed ausiliario, si ritiene fondamentale tenere conto delle esigenze eventualmente evidenziate dal personale ATA. E, altresì, richiesta la formulazione di un piano pluriennale di formazione articolato, ben strutturato e flessibile, secondo linee-guida condivise, capace di recepire le indicazioni ministeriali e di rispondere ai bisogni formativi del personale. MONITORAGGIO E VALUTAZIONE

11 Le azioni di monitoraggio sulla realizzazione delle attività previste nel Piano Triennale dell Offerta formativa sono ritenute essenziali per adeguare la progettazione e per introdurre eventuali interventi correttivi. Deve essere previsto un monitoraggio attento ed efficace del servizio erogato, con particolare riferimento al RAV ed al Piano di Miglioramento, a cura del nucleo di autovalutazione di Istituto. La valutazione degli alunni, che deve essere trasparente e tempestiva (D.lgs. n. 122/09, art. 1), ha valore sia formativo che amministrativo ed è uno strumento essenziale di articolazione delle azioni didattiche e di supporto all orientamento personale dell allievo. Indirizzi orientativi per l attività di progettazione della valutazione degli alunni: Definizione di criteri comuni di valutazione per ambiti/discipline, orientati alla valutazione formativa ed all autovalutazione; Costruzione di prove comuni per classi parallele e definizione di criteri comuni di correzione; Inserimento, accanto alle prove tradizionali, di strumenti diversificati per la verifica e valutazione degli studenti, coerenti con la certificazione di competenza e atti alla rilevazione anche di competenze di cittadinanza e costituzione; Progettazione di interventi didattici specifici in esito alla valutazione degli studenti, così da costruire una forte relazione tra le attività di programmazione e quelle di valutazione degli studenti. I risultati della valutazione degli studenti saranno utilizzati in modo sistematico per ri-orientare la programmazione e progettare interventi didattici mirati. Per l attuazione del presente piano è prevista una stretta sinergia con i servizi generali ed amministrativi, per i quali il Dirigente Scolastico, ai sensi dell art. 25, comma 5, D.Lgs. n. 165/2001, fornisce al DSGA le direttive di massima che costituiscono linee guida e di orientamento preventivo circa lo svolgimento delle specifiche attività previste dai servizi. Le Funzioni Strumentali individuate dal Collegio Docenti, i Collaboratori del Dirigente Scolastico e Coordinatori di Indirizzo, i Coordinatori di Classe, i Coordinatori dei

12 dipartimenti disciplinari, le Commissioni, il Nucleo di Autovalutazione, i Docenti ai quali sono stati affidati incarichi, approvati in sede di Collegio dei Docenti, ed i Responsabili dei progetti di ampliamento dell Offerta Formativa, i Responsabili di Laboratorio, i responsabili delle attività di Alternanza Scuola Lavoro, costituiranno i nodi di raccordo tra l ambito gestionale e l ambito didattico, al fine di garantire la piena attuazione del Piano. Il presente Atto, rivolto al Collegio Docenti, è acquisito agli atti della scuola, reso noto agli Organi collegiali competenti e pubblicato sul sito web della scuola. Il presente Atto di indirizzo, contenente i principi generali e gli indirizzi necessari per la stesura del Piano Triennale dell Offerta Formativa, potrà essere oggetto di revisione, modifica o integrazione. IL DIRIGENTE SCOLASTICO Prof. Riccardo ROTA (firma autografa sostituita a mezzo stampa ai sensi dell art. 3, com. 2 D. L.vo 39/1993)

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