Esercitazione 19 aprile Capitolo 14

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1 Esercitazione 19 aprile 2011 Capitolo Quale delle seguenti NON è una variabile economica aggregata? a. Il tasso di disoccupazione. [Errato. La disoccupazione è una variabile economica aggregata, perché fornisce un quadro di sintesi dell andamento generalizzato del mercato del lavoro.] b. Il livello generale dei prezzi. [Errato. Il livello generale dei prezzi è una variabile economica aggregata, perché fornisce un quadro di sintesi del livello dei prezzi in un sistema economico.] c. Il prezzo di un azione Fiat. [Corretto. Il prezzo di un azione Fiat NON è una variabile economica aggregata, perché non sintetizza i dati relativi a una molteplicità di mercati di beni, servizi, fattori di produzione, ma è un dato relativo a un particolare titolo di una particolare azienda operante in un particolare settore.] d. Le esportazioni dell Italia verso il resto del mondo. [Errato. Le esportazioni dell Italia verso il resto del mondo sono una variabile economica aggregata, perché forniscono un quadro di sintesi delle vendite dei settori italiani che esportano all estero.] 2. Che cosa si intende per ciclo economico? a. Il tempo necessario per completare la produzione di un particolare bene manifatturiero. [Errato. Per ciclo economico si intende l alternanza di periodi di espansione e di periodi di recessione nel breve periodo.] b. L andamento altalenante dei corsi azionari nei principali mercati. [Errato. Per ciclo economico si intende l alternanza di periodi di espansione e di periodi di recessione nel breve periodo.] c. Gli alti e bassi della domanda legati a fattori stagionali. [Errato. Per ciclo economico si intende l alternanza di periodi di espansione e di periodi di recessione nel breve periodo.] d. L alternanza di periodi di espansione e di periodi di recessione nel breve periodo. [Corretto. È opinione comune presso gli economisti che lo Stato possa intervenire per attenuare in una certa misura le fluttuazioni associate al ciclo economico, attraverso le cosiddette politiche di stabilizzazione.] 3. Se in un sistema economico ci sono individui disoccupati e individui occupati, il tasso di disoccupazione è pari a: a. 27,9%. [Corretto. Il tasso di disoccupazione è pari al rapporto tra il numero di disoccupati e la forza lavoro, che comprende sia gli occupati sia i disoccupati.] b. 38,7%. [Errato. Rammentate che il tasso di disoccupazione è pari al rapporto tra il numero di disoccupati e la forza lavoro.] c. 63,3%. [Errato. Rammentate che il tasso di disoccupazione è pari al rapporto tra il numero di disoccupati e la forza lavoro.] d. 72%. [Errato. Rammentate che il tasso di disoccupazione è pari al rapporto tra il numero di disoccupati e la forza lavoro.] 4. Quale delle seguenti affermazioni è FALSA? a. Le due misure del livello generale dei prezzi più comunemente usate sono il deflatore del PIL e l indice dei prezzi al consumo. [Errato. Questa affermazione è VERA. Gli indici dei prezzi, quali il deflatore del PIL e l IPC, vengono usati per misurare il tasso di inflazione, cioè il tasso di crescita del livello generale dei prezzi.] b. Il salario nominale è il miglior indicatore dell effettivo potere d acquisto dei lavoratori. [Corretto. Questa affermazione è FALSA. Il salario nominale non è un buon indicatore dell effettivo potere d acquisto dei lavoratori, perché non tiene conto della variazione dei prezzi nel corso del tempo. Per questa ragione, gli economisti sono soliti indicare il salario in termini reali.] c. La misura reale di una variabile economica è depurata degli effetti dell inflazione.

2 [Errato. Questa affermazione è VERA. Le misure nominali, invece, non tengono conto della variazione dei prezzi nel corso del tempo.] d. La deflazione è una diminuzione del livello generale dei prezzi. [Errato. Questa affermazione è VERA. L aumento del livello generale dei prezzi, invece, è chiamato inflazione.] CAPITOLO Considerate un ipotetica economia che produce tre beni: libri, gelati e cappotti. La quantità (Q) e il prezzo (P) di ciascun bene negli anni 1 e 2 sono riportati nella tabella che segue. Libri Gelati Cappotti Q P ( ) Q P ( ) Q P( ) Anno , , Anno , , Di quanto è cresciuto il PIL nominale dall anno 1 all anno 2? a. Del 10 per cento. [Errato. La crescita del PIL nominale è pari alla variazione percentuale del PIL nominale dall anno 1 all anno 2, dove il PIL nominale è il valore della produzione calcolato ai prezzi correnti nell anno di riferimento.] b. Del 20 per cento. [Errato. La crescita del PIL nominale è pari alla variazione percentuale del PIL nominale dall anno 1 all anno 2, dove il PIL nominale è il valore della produzione calcolato ai prezzi correnti nell anno di riferimento.] c. Del 30 per cento. [Corretto. Il PIL nominale nell anno 1 è pari a: 1000 ξ 12,00 euro ξ 1,30 euro ξ 150 euro = euro. Il PIL nominale nell anno 2 è pari a 1200 ξ 13,00 euro ξ 1,50 euro ξ 180 euro = euro. Di conseguenza, la crescita del PIL nominale è pari a ( euro euro)/ euro = 0,3, ovvero il 30 per cento.] d. Del 40 per cento. [Errato. La crescita del PIL nominale è pari alla variazione percentuale del PIL nominale dall anno 1 all anno 2, dove il PIL nominale è il valore della produzione calcolato ai prezzi correnti nell anno di riferimento.] 2. Considerate l ipotetica economia descritta dalla tabella dell esercizio 1. Se l anno 1 è preso come anno base, a quanto ammonta il PIL reale nell anno 2? a euro. [Errato. Il PIL reale nell anno 2 è pari al valore della produzione dell anno 2 misurato ai prezzi dell anno 1 (l anno base).] b euro. [Corretto. Il PIL reale nell anno 2 è pari al valore della produzione dell anno 2 misurato ai prezzi dell anno 1 (l anno base): 1200 ξ 12 euro ξ 1,3 euro ξ 150 euro = euro.] c euro. [Errato. Il PIL reale nell anno 2 è pari al valore della produzione dell anno 2 misurato ai prezzi dell anno 1 (l anno base).] d euro. [Errato. Il PIL reale nell anno 2 è pari al valore della produzione dell anno 2 misurato ai prezzi dell anno 1 (l anno base).] 3. Che cosa si intende per crescita senza occupazione (jobless recovery)? a. Una situazione caratterizzata da un tasso di crescita positivo ma contenuto e di un aumento del tasso di disoccupazione. [Corretto. Le riprese senza occupazione sono fenomeni piuttosto rari: generalmente, in una fase espansiva, all aumentare della produzione il tasso di disoccupazione diminuisce, perché le imprese assumono nuovi lavoratori per espandere la produzione.] b. Una situazione caratterizzata da un tasso di crescita positivo ma contenuto e da una diminuzione del tasso di disoccupazione. [Errato. Si ha una ripresa senza occupazione quando, all aumentare della produzione in una fase espansiva, il tasso di disoccupazione non dimiuisce o addirittura aumenta.] c. Una situazione caratterizzata da un tasso di crescita negativo e da un aumento del tasso di inflazione.

3 [Errato. Si ha una ripresa senza occupazione quando, all aumentare della produzione in una fase espansiva, il tasso di disoccupazione non dimiuisce o addirittura aumenta.] d. Una situazione caratterizzata da un tasso di crescita positivo e da un aumento del tasso di inflazione. [Errato. Si ha una ripresa senza occupazione quando, all aumentare della produzione in una fase espansiva, il tasso di disoccupazione non dimiuisce o addirittura aumenta.] 4. Considerate un ipotetica economia, che produce zucchine, patate e carote. Prezzi al kg (P) e quantità in kg (Q) di ciascun bene negli anni 2003, 2004 e 2005 sono riportati nella tabella che segue. Zucchine Patate Carote Q P ( ) Q P ( ) Q P( ) , , , , , , , , ,20 Qual è l indice dei prezzi al consumo del 2004, prendendo come anno base il 2003? a [Errato. Rammentate che l indice dei prezzi al consumo relativo a un dato anno si calcola come: (Costo del paniere di mercato nell anno considerato/costo del paniere di mercato nell anno base) ξ100.] b. 105,2. [Errato.] c. 109,6. [Corretto. L indice dei prezzi al consumo del 2004 è pari a: IPC(2004) = [(Costo del paniere di mercato nel 2004)/ (Costo del paniere di mercato nell anno base)] ξ 100 = [(550 ξ 1, ξ 0, ξ 1,05)/(500 ξ 1, ξ 0, ξ 1,00)] ξ 100 = 2466,25/2250 = 109,6.] d. 98,3. [Errato.] 5. Considerate l ipotetica economia descritta nella tabella dell esercizio 14. Qual è stato il valore del tasso di inflazione tra il 2004 e il 2005? [Suggerimento: Calcolatelo usando gli indici dei prezzi al consumo del 2004 e del 2005.] a. 5,3%. [Errato. Rammentate che il tasso di inflazione tra il 2004 e il 2005 si calcola come: [IPC(2005) IPC(2004)]/IPC(2004).] b. 10,3%. [Corretto. Il tasso di inflazione tra il 2004 e il 2005 è pari a: [IPC(2005) IPC(2004)]/IPC(2004) = (120,93 109,61)/109,61 = 0,103, ovvero 10,3%.] c. 11,3%. [Errato] d. 13,3%. [Errato CAPITOLO La curva di offerta aggregata di breve periodo esprime la relazione tra: a. I salari e i profitti per unità di prodotto. [Errato. La curva di offerta aggregata di breve periodo esprime la relazione tra il livello generale dei prezzi e la produzione aggregata.] b. L occupazione e la produzione aggregata. [Errato. La curva di offerta aggregata di breve periodo esprime la relazione tra il livello generale dei prezzi e la produzione aggregata.] c. Il livello generale dei prezzi e la produzione aggregata. [Corretto. Gli economisti ipotizzano che la curva di offerta aggregata di breve periodo abbia pendenza positiva, a causa dell effetto delle variazioni del livello generale dei prezzi sui profitti per unità di prodotto.] d. Il livello generale dei prezzi e i salari. [Errato. La curva di offerta aggregata di breve periodo esprime la relazione tra il livello generale dei prezzi e la produzione aggregata.]

4 2. Quale delle seguenti coppie di eventi provoca uno spostamento verso destra della curva OABP? a. Un aumento del prezzo dei fattori o uno shock tecnologico positivo. [Errato. Un aumento del prezzo dei fattori provoca uno spostamento verso sinistra della curva OABP, perché fa sì che le imprese a parità di prezzo siano disposte a produrre di meno.] b. Un aumento del prezzo dei fattori o uno shock tecnologico negativo. [Errato. Entrambi questi eventi provocano uno spostamento verso sinistra della curva OABP, perché fanno sì che le imprese a parità di prezzo siano disposte a produrre di meno.] c. Una riduzione del prezzo dei fattori o uno shock tecnologico positivo. [Corretto. Entrambi questi eventi provocano uno spostamento verso destra della curva OABP, perché fanno sì che le imprese a parità di prezzo siano disposte a produrre di più.] d. Una riduzione del prezzo dei fattori o uno shock tecnologico negativo. [Errato. Uno shock tecnologico negativo provoca uno spostamento verso sinistra della curva OABP, perché fa sì che le imprese a parità di prezzo siano disposte a produrre di meno.] 4. Tutti i seguenti eventi, a parità di altre condizioni, provocano uno spostamento della curva di domanda aggregata, tranne uno. Quale? a. Un aumento della propensione al risparmio dei nuclei familiari. [Errato. Un aumento della propensione al risparmio, a parità di altre condizioni, provoca una contrazione della spesa per consumi e dunque una contrazione della domanda aggregata.] b. Un aumento della spesa pubblica per la sanità e l istruzione. [Errato. Un aumento della spesa pubblica per l acquisto di beni e servizi, a parità di altre condizioni, provoca un aumento della domanda aggregata.] c. Un crollo del mercato azionario. [Errato. Un crollo del mercato azionario fa diminuire il valore reale delle attività patrimoniali dei nuclei familiari; di conseguenza, provoca una riduzione della spesa per consumi e una contrazione della domanda aggregata.] d. Un aumento del prezzo dell acciaio. [Corretto. Una variazione del prezzo delle materie prime, quali l acciaio, si riflette sulle decisioni di produzione delle imprese e dunque sulla curva di offerta aggregata, e non ha alcun effetto sulla curva di domanda aggregata.] 6. Ipotizzando una propensione marginale al consumo (PMC) pari a 0,75, a quanto ammonta il moltiplicatore di questa economia? a. 0,57. [Errato. Ricordate che il moltiplicatore è pari a 1/(1 PMC), dove PMC è la propensione marginale al consumo.] b. 0,75. [Errato] c. 1,33. [Errato] d. 4. [Corretto. Ricordate che il moltiplicatore permette di calcolare la variazione totale del PIL reale causato da una variazione autonoma della spesa aggregata, cioè l entità dello spostamento della curva di domanda aggregata.] 8. Partendo da un equilibrio di lungo periodo, quale dei seguenti NON è una conseguenza di uno shock espansivo della domanda? a. Nel lungo periodo, il PIL ritorna al suo livello potenziale e i prezzi aumentano. [Errato. Questa è una conseguenza di uno shock espansivo della domanda. Uno shock positivo della domanda ha un effetto solo temporaneo sulla produzione; nel lungo periodo, l aumento dei costi unitari del lavoro provoca uno spostamento verso sinistra della curva OABP, che riporta la produzione al suo livello potenziale. Di conseguenza, nel lungo periodo, uno shock espansivo della domanda produce unicamente un aumento dei prezzi.] b. La curva della domanda aggregata si sposta verso destra. [Errato. Questa è una conseguenza di uno shock espansivo della domanda. Uno shock positivo, causato ad esempio da un aumento della spesa pubblica, provoca un aumento della domanda a parità di livello dei prezzi, e ciò si traduce in uno spostamento verso sinistra della curva della domanda aggregata.] c. I costi unitari del lavoro tendono a diminuire. [Corretto. Questa NON è una conseguenza di uno shock espansivo della domanda. Partendo da un equilibrio di lungo periodo, uno shock espansivo della domanda crea un differenziale espansionistico, che a sua volta genera una pressione al rialzo sui salari e un aumento dei costi unitari del lavoro.] d. Nel tempo, la curva OABP si sposta verso sinistra.

5 [Errato. Questa è una conseguenza di uno shock espansivo della domanda. Uno shock positivo della domanda ha un effetto solo temporaneo sulla produzione; nel lungo periodo, l aumento dei costi unitari del lavoro provoca uno spostamento verso sinistra della curva OABP, che riporta la produzione al suo livello potenziale. Di conseguenza, nel lungo periodo, uno shock espansivo della domanda si ripercuote unicamente sul livello dei prezzi.] 9. Quale delle seguenti affermazioni è FALSA? a. Una stagflazione pone un dilemma di politica economica, perché le autorità fiscali e monetarie possono intervenire solo sulla domanda aggregata. [Errato. Questa affermazione è VERA. Di conseguenza, i responsabili della politica economica devono decidere se intervenire con una politica fiscale/monetaria espansiva, al costo di un ulteriore aumento dell inflazione; o lasciare che l economia si autocorregga, al costo di un periodo prolungato di recessione.] b. Se una recessione è accompagnata da un aumento dei prezzi, allora è causata da uno shock negativo della domanda. [Corretto. Questa affermazione è FALSA. Se una recessione è accompagnata da un aumento dei prezzi, allora è probabile che sia causata da uno shock negativo dell offerta.] c. Le imposte pagate dai nuclei familiari allo Stato non fanno parte della domanda aggregata. [Errato. Questa affermazione è VERA. Le imposte pagate dai nuclei familiari allo Stato riducono il reddito disponibile e dunque la spesa per consumi e la domanda aggregata. Di conseguenza, non fanno parte della domanda aggregata.] d. Le politiche di stabilizzazione sono generalmente desiderabili, anche se possono comportare dei costi nel lungo periodo. [Errato. Questa affermazione è VERA. Nel lungo periodo le politiche di stabilizzazione possono avere un effetto negativo sulla crescita, attraverso l effetto di spiazzamento della spesa pubblica sull investimento privato; inoltre, se l intervento non è ben calibrato, le politiche di stabilizzazione possono aggravare, anziché attenuare, un eventuale differenziale inflazionistico o recessivo.] Pag 371 es. 10 1) IP 2002 = 100; 2) IP 2003 = 109; 3) IP 2004 = 118 2) FINANZA AZIENDALE-il primo anno del 10%, il secondo del 3,6%, complessivamente del 14% circa. MATEMATICA-nel primo anno del 2,8%, nel secondo del 2,77%, nei due anni del 5,7% circa. ECONOMIA-nel prmo anno del 12,5%, nel secondo dell'11%, nei due anni del 25% circa. 3) Variazione percentuale dell'indice dei prezzi, tasso di inflazione= (IP2004-IP2002)/IP2002=18 Pag. 371 es. 12 Deflatore del PIL = 100 volte il rapporto tra PILn e PIL r IPC = (costo paniere/costo paniere anno base)x100 Tasso di inflazione = 2,28; 2,68 Pag. 401 es. 6 Variazione ASA = 40; OCC = PMC = 0,5; OR = PMC = 0,75 Pag. 401 es. 7 a) PMC = 2/3; Variaz. ASA= 25; Variaz. Y = 16,7 b) PMC = 0,8; Variaz. I = -40; Variaz. Y = 5(-40) =-200 c) PMC = 0,6; Variaz. G = 60; Variaz. Y = 2,5(60) = 150 Pag. 403 es. 16 a) Nel BP il livello generale dei prezzi aumenta e la produzione diminuisce. Il fenomeno si chiama stagflazione; b) c) I provvedimenti possono essere di non facile applicazione: è difficile influire sulla redditività delle imprese, per cui non ci sono manovre di politica economica in grado di riportare la curva di offerta sulla sula posizione originaria. Infatti combattere la contrazione della produzione fa aumentare i prezzi, e quindi l'inflazione, ma combattere l'inflazione fa rallentare la crescita economica. Pag. 403 es. 15

6 a) Recessivo: si ha quando la produzione aggregata è minore della potenziale. b) c) Al differenziale recessivo è spesso associata una elevata disoccupazione, cui segue una riduzione dei salari e dei prezzi vischiosi, inducendo i produttori ad aumentare la produzione. Da qui, la curva di offerta si sposta lentamente verso destra. Questo fino a quando non si raggiunge il livello di produzione potenziale e il livello generale dei prezzi si riduce. Nel LP l'economia si autocorregge. d) Un intervento di politica economica volto a correggere il differenziale recessivo può agire solo sul lato della domanda con effetti inflazionistici. Pag. 402 es. 11 a) si riducono i costi per l'impresa e la curva di offerta si sposta verso destra; b) Politica fiscale espansiva, la curva di domanda si sposta verso destra; c) Un aumento delle tasse incide sul reddito disponibile dei consumatori, questa riduzione porta ad un calo della domanda per consumi, quindi della produzione e del reddito. La curva di domanda si sposta verso sinistra. d) Una riduzione della spesa militare...

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