I bambini visti dagli insegnanti
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- Leo Valentini
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1 ESTRATTO DAL LIBRO CRESCERE SGOMITANDO TRA I GRANDI. VITA QUOTIDIANA DELLE BAMBINE E DEI BAMBINI IN UMBRIA AGENZIA UMBRIA RICERCHE, 2018, SCARICABILE DAL SITO I bambini visti dagli insegnanti Mario Acciarri Il difficile mestiere di studente Ogni studente suona il suo strumento, non c è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un orchestra che prova la stessa sinfonia. (Daniel Pennac) Come sono gli alunni in classe? Agli occhi degli insegnanti gli studenti appaiono coinvolti nell organizzazione delle attività da svolgere in classe e sembrano dotati di un elevato spirito collaborativo. Il 95% di essi ritiene che in classe si viva un clima positivo, percepisce un ottima condivisione con gli alunni sulle regole da osservare le quali, per questo, risultano perlopiù rispettate.
2 Rispetto delle regole in classe Peso delle aspettative dei genitori nei confronti dei figli/e Coinvolgimento degli alunni/e nella organizzazione dell attività in classe Condivisione con gli alunni/e sulle regole da osservare in classe Clima positivo in classe 78% 80% 88% 91% 95% Risposte: «molto/abbastanza» Non sono emerse particolari segnalazioni sulla frequenza dei conflitti ed incomprensioni con gli alunni. Tuttavia tale idilliaca visione, resa dagli insegnanti, cozza con quella restituita da non pochi giovani i quali, pur ponendo al primo posto la scuola come luogo dove imparare cose nuove e utili, la considerano carente in termini di empatia e libertà d espressione e nel favorire la possibilità di scelta in piena autonomia ed indipendenza. Le occasioni di discussione Ciò che genera insoddisfazione nella maggior parte degli insegnanti (59%) è la disattenzione dei ragazzi durante le ore di lezione. È questo l aspetto che con maggiore frequenza genera momenti di confronto in classe. Un 37% segnala un comportamento iperattivo degli studenti. Al discutere sull iperattività e soprattutto sulla disattenzione dei bambini I BAMBINI VISTI DAGLI INSEGNANTI 2
3 in classe segue il confronto sull argomento disordine (51%), ovvero su come gli studenti tengono le loro cose. Non di rado capita di dibattere con i propri studenti anche per i compiti non fatti. Disattenzione Come tengono in ordine le loro cose Compiti non fatti Iperattività Mancanza di puntualità o continui ritardi 59% 51% 47% 37% 23% Risposte: «sempre/spesso» Crescendo si cambia Gli insegnanti della scuola secondaria di primo grado percepiscono, rispetto ai loro colleghi della primaria, un minor coinvolgimento degli studenti in vari aspetti della vita scolastica; le regole vengono infrante con maggiore frequenza e aumentano sia i casi in cui si cerca di copiare e fare i furbi sia il manifestarsi di disturbi comportamentali. Quanto conta essere maschio o femmina? Più della metà degli insegnanti segnala che il genere influenza le interazioni in classe, generando in alcuni casi una separatezza tra maschi e femmine per quanto riguarda la scelta degli amici, il decidere con chi fare le cose e con chi giocare. A dire degli insegnanti, nelle cose da mangiare, nell avere coraggio e nel fare attività sportiva non si percepiscono importanti differenze tra maschi e femmine. I BAMBINI VISTI DAGLI INSEGNANTI 3
4 Invece, è nelle cose che più interessano e piacciano, nel modo di apparire, di farsi notare, e nei giochi che si avvertono le maggiori diversità comportamentali. Elementi di diversità tra maschi e femmine Nei giochi 4% 46% 48% Nelle cose da mangiare 5% 31% 62% Nelle cose che più interessano, piacciono Nel modo di apparire, farsi notare Nel coraggio Nel fare attività sportiva 5% 10% 14% 21% 25% 19% 45% 47% 43% 45% 56% 52% Molte differenze Poche differenze Nessuna differenza La differenza a 100 è data dalle risposte «non saprei» L intelligenza (intesa come il «capire le cose») va al di là del genere, così come l andare d accordo con gli insegnanti e con i propri genitori. Se volessimo forzare l interpretazione dei dati raccolti, le femmine - per questi due aspetti appena menzionati - risultano più brave. Anche per l andare d accordo con gli amici non sono percepite particolari differenze, tuttavia i maschi da alcuni insegnanti sono ritenuti più inclini in tal senso. È invece nel mettere in ordine le proprie cose che il genere fa la differenza, e le bambine, in questo, primeggiano. I BAMBINI VISTI DAGLI INSEGNANTI 4
5 Sono più bravi i maschi o le femmine? Capire le cose, essere intelligenti 7% 12% 79% Mettere in ordine le proprie cose 0% 39% 59% Andare d'accordo con i genitori 2% 12% 63% Andare d'accordo con amiche e amici 9% 22% 64% Andare d'accordo con gli insegnanti 1% 14% 83% Sono "più bravi" i maschi Sono "più brave" le femmine Non ci sono differenze La differenza a 100 è data dalle risposte «non saprei» Quanto sono influenzati dagli amici e dalla pubblicità? A prescindere dall età biologica, sono molteplici le variabili che influenzano il comportamento di acquisto e di consumo. Secondo gli insegnanti, il condizionamento tra pari risulta molto forte e, per alcune cose, come i videogiochi, il cellulare e l abbigliamento, si potenzia quando il ragazzo fa il suo ingresso nella scuola secondaria di primo grado. I BAMBINI VISTI DAGLI INSEGNANTI 5
6 Anche i messaggi pubblicitari hanno una grande influenza sulle scelte dei giovani. Come si è avuto modo di dimostrare in altri studi, occorre tenere sempre presente che il consumo risulta una pratica sociale a forte impronta negoziale in cui i bambini si dimostrano esperti, ingegnosi ed attivi. Videogiochi Giocattoli non elettronici, altri gadget Cibo, alimenti, bevande Figurine e giornalini Vestiti, abbigliamento Cellulare 68% 53% 92% 80% 85% 84% 83% 77% 80% 69% 74% 61% pubblicità amici Risposte: «molto/abbastanza» Gli insegnanti danno i voti anche ai genitori I genitori degli studenti risultano interessati alle attività che i loro figli svolgono in classe e partecipano alle iniziative scolastiche, c è dialogo e non mancano dimostrazioni di apprezzamento per il lavoro svolto. I genitori vengono promossi per il livello d interesse, di partecipazione e di dialogo che, tuttavia, si attenua nella scuola secondaria di primo grado. I BAMBINI VISTI DAGLI INSEGNANTI 6
7 I genitori vengono bocciati per l atteggiamento iperprotettivo nei confronti dei figli. Una questione peculiare della società italiana, questa, che permea molti ambiti di vita dei nostri giovani: la campana di vetro, costruita dagli adulti per cercare di fare del bene, si dimostra nel lungo periodo una protezione che può ostacolare l emancipazione stessa dei giovani. Il mondo in classe I docenti ritengono che la scuola in cui insegnano garantisca un ottimo livello di inclusione. Sul versante dell inclusione degli studenti di origine straniera, la maggior parte degli insegnanti ritiene che in classe la nazionalità, la cultura e il credo religioso non siano fattori che frequentemente determinano atteggiamenti di preclusione o separatezza. I bambini, davanti a persone dal colore della pelle diverso dal nostro, non hanno alcun guizzo emozionale, non avvertono paura, timore, rabbia o aggressività. Secondo Lei, la scuola dove insegna persegue efficacemente l inclusione degli studenti di origine straniera? 5% poco 1% per niente 38% abbastanza 56% molto Il 71% di insegnanti che hanno risposto al questionario ha detto di avere in classe alunni con disabilità certificata. Per la maggior parte dei rispondenti, la scuola in cui si insegna viene ritenuta in grado di perseguire l inclusione degli studenti che hanno difficoltà psichiche e/o fisiche. I BAMBINI VISTI DAGLI INSEGNANTI 7
8 La maggior parte degli insegnanti non riscontra importanti atteggiamenti di preclusione o di separatezza imputabili alla condizione di disabilità, dentro e fuori l edificio scolastico: i bambini estendono a tutti l invito a partecipare alle feste, non fanno prepotenze, non rubano le cose e non offendono chi è in una situazione psicologica e fisica delicata. Secondo Lei, la scuola dove insegna persegue efficacemente l inclusione degli studenti con disabilità? 64% molto 33% abbastanza 3% poco 0,2% per niente La scuola sembra dunque perseguire efficacemente l inclusione degli studenti di origine straniera e di quelli che hanno difficoltà psichiche o fisiche. E questo è un bene perché è la scuola il terreno principe su cui si gioca gran parte della partita sociale dell inclusione. È tra i banchi di scuola che si instaura una varietà di rapporti, ci si conosce in profondità, si stringono amicizie e si creano i gruppi. E l inclusione è un concetto multidimensionale: oltre all acquisizione del sapere, interessa la sfera emotiva e relazionale, lungo un continuum del vissuto scolastico e del tempo extrascolastico che si estende nel corso della vita. Crescendo si diventa «grandi»? Gli occhi dei bambini vedono il mondo senza alzare barriere e senza pregiudizi, individuano naturalmente l essenza delle cose nella loro variegata e sorprendente verità. E più si è piccoli e più questo è vero. Di fatto, l analisi delle risposte in base alla scuola di provenienza degli insegnanti attesta che più si è piccoli e più rari sono i momenti di chiusura per l altro. I BAMBINI VISTI DAGLI INSEGNANTI 8
9 Così come per gli atteggiamenti di preclusione determinati dall appartenere a una cultura diversa e/o dal colore della pelle, anche per alcune aree indagate per la condizione di disabilità (inviti a feste, collaborazione in attività scolastiche, cerchia di amici, partecipazione ai giochi durante la ricreazione, condivisione di oggetti e livello di considerazione), i docenti della scuola secondaria di primo grado riscontrano chiusure maggiori verso chi si trova in una situazione di difficoltà psico-fisica rispetto agli insegnanti della scuola primaria. In definitiva, con il passare del tempo la spontaneità con cui i più giovani affrontano la vita e il mondo si tende a mettere da parte. Agenzia Umbria Ricerche - Via Mario Angeloni, 80A Perugia Tutti i diritti riservati L utilizzo, anche parziale, è consentito a condizione che venga citata la fonte I BAMBINI VISTI DAGLI INSEGNANTI 9
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