modulo Laboratorio di Disegno
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- Bruno Gasparini
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1 A.A Ingegneria Civile lez 5 modulo Laboratorio di Disegno Docente: Ing. Cristina Vanini, PhD
2 il linguaggio grafico progettuale
3 Introduzione il linguaggio grafico progettuale Come già introdotto nelle lezioni iniziali, il linguaggio grafico è il mezzo di comunicazione primario della pratica progettuale. Nella pratica professionale si viene incontro a diverse fasi di ideazione/gestione del progetto per le quali si presentano diverse esigenze di comunicazione. Variano la qualità e la quantità di informazioni che il disegno deve veicolare e variano i destinatari della comunicazione grafica. Per questo motivo le possibilità del disegno progettuale sono molteplici e determinano molteplici forme e sfaccettature nella sua pratica.
4 Introduzione il linguaggio grafico progettuale Per far si che si verifichino le condizioni fondamentali alla base del valore comunicativo del disegno progettuale, occorre che questo rispetti due ipotesi fondamentali: - l uso di metodi proiettivi, tratti dalla Geometria Descrittiva, e pertanto scientificamente regolati e interpretabili (proiezioni ortogonali, assonometria, prospettiva, proiezioni quotate); - l adozione di convenzioni e norme grafiche, universalmente note, che rendano il segno grafico univocamente leggibile.
5 Il linguaggio grafico progettuale fasi progettuali e tipi di elaborati grafici Il processo progettuale è caratterizzato da diverse fasi che si susseguono in ordine logico e temporale: - una fase ideativa, che si attua attraverso un tipo di disegno d intuizione, veloce e molto personale, utile al progettista per materializzare ed esprimere la propria idea : lo schizzo progettuale; - la definizione del progetto in livelli di successivo approfondimento: - progetto preliminare; - progetto definitivo; - progetto esecutivo. A seconda delle informazioni contenute nei disegni, si possono distinguere: - disegni architettonici; - disegni strutturali; - disegni degli impianti (elettrico, idrico, riscaldamento, etc.) - altri contenuti particolari.
6 Il linguaggio grafico progettuale norme e convenzioni Gli elaboratici grafici, oltre che sui sistemi proiettivi, si basano anche su una serie di norme e convenzioni grafiche, che definiscono la comunicazione dei contenuti del progetto, ad esempio: - lo spessore delle linee; - la posizione dei piani di sezione; - la simbologia di impianti e materiali utilizzati; - il numero e il tipo degli elaborati; - la scala di rappresentazione; - l indicazione delle misure; - il formato del foglio, dei testi e del layout. La rappresentazione grafica dell opera diventa dunque l archivio ordinato e universale di tutte le informazioni che la riguardano e che ne permettono anche la futura gestione.
7 disegno architettonico
8 Disegno architettonico Sistema descrittivo Ogni organismo architettonico, in relazione alla sua complessità, ha bisogno di essere descritto per livelli successivi, partendo da una rappresentazione generale che ne definisca l insieme e la relazione con il contesto, sino a definirne maggiormente tutte le caratteristiche, con disegni a scala più ingrandita, che precisano aspetti via via più dettagliati. Pertanto il progetto deve essere corredato da diversi tipi di elaborati, a diverse scale di rappresentazione. La definizione di questi elaborati è di solito convenzionale, ma può variare a seconda delle esigenze e della complessità dell oggetto rappresentato.
9 Disegno architettonico Sistema descrittivo Gli elaboratici tipici, che descrivono un organismo architettonico, si compongono generalmente di piante, sezioni e prospetti. Per esigenze particolari, si possono usare disegni in assonometria (disegni del volume intero, spaccati assonometrici, esplosi assonometrici, disegni volumetrici di elementi costruttivi). Per esprimere soprattutto l apparenza di uno spazio nella sua fruizione si possono usare disegni prospettici (es. simulazioni virtuali, rendering). Le diverse rappresentazioni di uno stesso progetto devono essere correlate tra loro, derivando le une dalle altre, poiché fanno parte di un unico sistema descrittivo.
10 Sistema descrittivo Criteri di designazione delle parti L opera viene dunque descritta per livelli successivi di dettaglio, partendo da disegni di carattere generale a piccola scala, che forniscono una VISIONE GLOBALE CON MAGGIORE SINTESI sino a disegni a scala più grande che definiscono DETTAGLI dell organismo o di sue parti. Tutti gli elaborati di progetto devono essere organizzati e ordinati in riferimento ai disegni di carattere più generale, che hanno il compito di correlare tra loro le varie parti di dettaglio. Per gestire con ordine e criterio la suddivisione necessaria per descrivere la complessità degli organismi edilizi, le norme UNI ISO* hanno introdotto un sistema di designazione e un codice di designazione degli edifici, delle loro parti e dei loro elementi. *Norme UNI ISO 4157, designazione di edifici e di parti di edifici e designazione dei vani e delle altre superfici connesse.
11 Sistema descrittivo Criteri di designazione delle parti e correlaz. elaborati Esempi di designazione delle parti Gerarchie: parti principali e parti subordinate. Designazione di piani e livelli di calpestio. Designazione di solai. Esempi di correlazione tra elaborati grafici: planimetria d insieme e disegni esecutivi.
12 Sistema descrittivo Scale di rappresentazione Il livello di sintesi del disegno si basa sulla definizione delle SCALE DI RAPPRESENTAZIONE. L impiego di diverse scale di rappresentazione è definito nelle norme UNI*. Definiamo la scala dimensionale (o di rappresentazione), come il rapporto tra la dimensione dell oggetto sul disegno (Dd) e la dimensione reale corrispondente (Dr): Scala = Dd/Dr Le scale normalizzate sono: - Scale di ingrandimento: 50:1-20:1-10:1-5:1-2:1 - Scala reale (o naturale): 1:1 - Scale di riduzione: 1:2-1:5-1:10-1:20-1:50-1:100-1:200 1:500-1:1000-1:2000-1:5000 1: : : : *Norme UNI 3967, scale dimensionali da usare per l esecuzione dei disegni tecnici.
13 Scale di rappresentazione Scale normalizzate e non, scale grafiche Scale normalizzate e loro campi d uso. Tabella. La pratica impone sovente l uso di scale non normalizzate, ad esempio 1:25 o 1:250. Ove indicata con testo numerico, la scala di chiama scala nominale. Invece, per particolari esigenze o, laddove il disegno sia destinato ad essere riprodotto senza necessariamente rispettare la scala nominale, è utile o meglio sarebbe indispensabile, che il disegno fosse accompagnato dall indicazione della scala grafica (o scala metrica). La scala grafica è un segmento graduato (in metri o centimetri), in corrispondenza delle dimensioni reali. Confrontando il segmento graduato con la lunghezza misurata sul disegno è possibile determinare il rapporto tra misure reali e disegnate, e dunque risalire al fattore di scala (esempi di scale grafiche). *Norme UNI 3967, scale dimensionali da usare per l esecuzione dei disegni tecnici.
14 Il linguaggio grafico progettuale tipi e spessori delle linee Diversi tipi e spessori delle linee sono stati unificati e vengono usati nel disegno progettuale con diversi specifici significati, secondo un codice d applicazione (norme UNI*). La dimensione trasversale delle linee è definita grossezza o spessore. Come già detto, le norme fissano anche gli spessori unificati delle linee, che spesso non sono rispettati a causa dei limiti degli strumenti di disegno. Il rapporto tra spessori di linee usate nello stesso disegno non deve essere inferiore a due (es. Linee grosse per le parti sezionate 0,5 mm e linee fini per le parti non sezionate 0,25 mm e meglio ancora 0,18 mm). L interspazio tra due linee parallele non deve essere mai inferiore al doppio dello spessore della linea di spessore maggiore e mai inferiore a 0,70 mm. *Norme UNI 3968
15 Il linguaggio grafico progettuale denominazione e applicazioni dei tipi di linee Norme UNI Norme UNI EN ISO Norme UNI EN ISO Si assumono come riferimento, ma non è richiesto memorizzarle. Nella pratica abbiamo già applicato alcune delle indicazioni fornite dalle norme per il tipi di linea utilizzati.
16 Sistema descrittivo Sintesi grafica e simboli L uso di simboli nel disegno è strettamente collegato alla scala di rappresentazione. Nel disegno a grande scala (ad esempio 1:1), gli elementi possono essere rappresentati realisticamente, quindi non vi è necessità di ricorrere ad un linguaggio grafico simbolico. Nell uso di scale più piccole, man mano che si riducono le dimensioni dell oggetto nella rappresentazione, occorre usare segni più sintetici, ed è utile ricorrere ad una simbologia normalizzata in grado di aggiungere informazioni in modo universalmente leggibile. Riducendo la scala di rappresentazione è sempre utile omettere informazioni sintetizzando il grafico, poiché diversamente il disegno risulta illeggibile. Un metodo utile per rendersi conto di quali elementi rappresentare è calcolarne la dimensione nella scala di rappresentazione ed escludere gli elementi troppo piccoli e di difficile rappresentazione anche in funzione della resa grafica.
17 Sistema descrittivo Sintesi grafica e simbologia Alcune norme UNI* in particolare definiscono l uso delle Proiezioni Ortogonali nei disegni tecnici (tutti i settori), sia in applicazione alle Viste d insieme che alle Sezioni. In particolare è codificata l indicazione del piano di sezione ed il tipo di linea e campitura degli elementi sezionati. Inoltre si specificano i tipi di tratteggi delle campiture in funzione dei tipi di materiali rappresentati. *Norme UNI 3970 (Proiezioni Ortogonali-Viste) e 3971 (Proiezioni Ortogonali-Sezioni). UNI 3972 (Tratteggi per rappresentare i materiali nelle sezioni)
18 Simbologia Tratteggio nelle sezioni Secondo le norme, le parti sezionate si possono riempire con un tratteggio (generico o simbolico del materiale), oppure possono essere riempite completamente se l elemento nel disegno è piccolo. Infine è anche possibile non riempire le aree sezionate, ma le linee che le delimitano devono essere di spessore grosso (almeno il doppio delle linee per elementi non sezionati). Riferimento alla UNI 3971 (Proiezioni Ortogonali-Sezioni) e UNI 3972 (Tratteggi per rappresentare i materiali nelle sezioni) UNI 3972 (Tratteggi per rappresentare i materiali nelle sezioni).
19 elaborati di progetto
20 Elaborati di progetto Caratteristiche generali Un progetto si compone di diversi disegni, correlati tra loro, che insieme descrivono in modo completo l opera rappresentata. Tali elaborati variano in tipo e numero a seconda della complessità dell opera. I disegni sono eseguiti a diverse scale di rappresentazione in funzione di ciò che debbono rappresentare. In linea generale si possono avere: - planimetrie generali o d insieme - piante dei vari livelli - sezioni - prospetti - disegni di dettaglio - disegni di volume
21 Elaborati di progetto Planimetrie d insieme Le planimetrie d insieme rappresentano l opera nel suo insieme e in rapporto al contesto d inserimento. Si realizzano nelle scale 1:500, 1:1000, 1:2000 e anche 1:5000. La simbologia usata nel disegno si deve adattare alla scala di rappresentazione, diventando sempre più sintetica nelle scale più piccole. L astrazione della scala 1:500 permette di rappresentare anche l arredo esterno. Mentre nelle scale più piccole si omettono via via le informazioni e non si definiscono le partizioni dell edificio e le articolazioni volumetriche ma si indicano solo i contorni degli edifici.
22 Elaborati di progetto Planimetrie d insieme_esempi Esempio di planimetria in scala 1:2000, si vedono soltanto i contorni degli isolati e dei volumi pieni, oltre ad altre indicazioni in codice. Si nota che, laddove non sia esplicitamente indicato l orientamento (FRECCIA INDICANTE IL NORD apposta nel foglio del disegno), è sottointeso che il disegno sia orientato con il Nord in alto lungo la verticale. Esempio di Planivolumetrico in scala 1:200 (1:500) con le ombre a 45 che evidenziano i volumi. Le ombre si indicano con direzione e inclinazione convenzionali se non ci sono esigenze specifiche.
23 Elaborati di progetto Piante La pianta è la proiezione ortogonale della sezione orizzontale di un edificio o di una sua parte su un piano parallelo a quello si sezione. Grazie a questa prassi, la pianta rappresenta le vere proporzioni della sezione praticata. Per questo, dalle piante si possono dedurre le misure d impianto dell opera. Per convenzione, la pianta degli edifici, costituisce la sezione orizzontale attuata ad altezza tra 1,20 e 1,40 metri dal piano di calpestio. Questa convenzione è dettata dal fatto che, sezionando in questo intervallo, riusciamo a descrivere più informazioni dell ambiente, poiché sezioniamo le finestre. Se, per necessità di rappresentazione, la sezione viene attuata ad una diversa altezza, occorre indicarlo nel disegno.
24 Elaborati di progetto Piante convenzioni tipi di linee Per il disegno delle piante si usano DUE SPESSORI: uno grosso (almeno 0,5) ed uno fine (almeno la metà dell altro). Gli elementi sezionati si disegnano con linee continue di spessore grosso. Gli elementi non sezionati, che stanno sotto il piano di sezione e sopra quello di calpestio, con linee continue di spessore fine. Se è necessario rappresentare elementi che stanno sopra il piano di sezione, questi vengono proiettati sul piano di calpestio (in vista virtuale) e disegnati con linee fini tratteggiate (per le volte, linee punteggiate). Porte e finestre si rappresentano con spessore fine.
25 Elaborati di progetto Piante scale di rappresentazione In genere le piante di un edificio si rappresentano in scala 1:200, 1:100 e poi si precisano in scala 1:50 (progetto esecutivo) sino a dettagliarne i particolari in scale di dettaglio (1:20, 1:10). Non si può passare da una scala all altra semplicemente ingrandendo o rimpicciolendo la stessa pianta. Infatti con l aumento della scala di rappresentazione devono essere rappresentati dettagli che nelle scale più piccole non compaiono. Se l edificio presenta una struttura portante, i suoi elementi possono essere differenziati all interno della muratura e campiti con apposita simbologia. Come indicato nelle norme, la parte sezionata può essere campita con linee a 45 o annerita completamente (vedi norme UNI )
26 Elaborati di progetto Piante tipi ed esempi Le piante dell edificio possono contenere diverse informazioni, oltre a quelle di forma e distribuzione degli ambienti. Esistono infatti vari tipi di piante: - piante arredate; - piante quotate; - piante con indicazioni della struttura; - piante con indicazioni degli impianti; - piante con indicazioni funzionali; - etc. Esempi di piante in scala 1:100 1:50 1:20. Confronto del dettaglio e della grafica.
27 Elaborati di progetto Piante variazione di simbologie per scala di rappres LIVELLO SI SINTESI PER UNA SCALA 1:200 LIVELLO SI SINTESI PER UNA SCALA 1:100 LIVELLO SI SINTESI PER UNA SCALA 1:50 LIVELLO SI SINTESI PER UNA SCALA 1:20
28 Elaborati di progetto Piante variazione di simbologie per scala di rappres LIVELLO SI SINTESI PER UNA SCALA 1:200 LIVELLO SI SINTESI PER UNA SCALA 1:100 LIVELLO SI SINTESI PER UNA SCALA 1:50 LIVELLO SI SINTESI PER UNA SCALA 1:20
29 Elaborati di progetto Piante simbologie per arredi livelli di sintesi LIVELLO SI SINTESI ELEVATO PER UNA SCALA 1:100 LIVELLO SI SINTESI SCHEMATICO PER UNA SCALA 1:50 LIVELLO SI SINTESI DETTAGLIATO PER UNA SCALA 1:20
30 Elaborati di progetto Sezioni Anche le sezioni (verticali) sono proiezioni ortogonali della parte di edificio rimanente dopo un operazione di taglio. Le sezioni possono essere eseguite secondo un unico piano o più piani paralleli. In quest ultimo caso, dobbiamo indicare il cambiamento della posizione del piano. La posizione del piano (o dei piani) deve essere segnata in pianta con una linea tratto punto mista fine e grossa alle estremità, con due frecce agli estremi, orientate nel verso della proiezione ortogonale. Accanto ad ogni freccia si riporta la stessa lettera maiuscola, orientata nel verso di lettura della tavola. La sezione corrispondente si nomina con la lettera maiuscola ripetuta e separata da un trattino (Es. Sezione A-A). Richiamo alla UNI 3971 (Sezioni).
31 Elaborati di progetto Sezioni esempi Per il disegno della sezione valgono le stesse norme grafiche indicate per la pianta: linee continue di spessore grosso per elementi sezionati e spessore fine per elementi in vista. Campiture o riempimento pieno come per le piante (in coerenza con la scelta rappresentativa per la pianta). Inoltre le sezioni devono mostrare gli aspetti più significativi dell edificio: - se sono presenti elementi di collegamento verticale il piano di sezione deve attraversarli, possibilmente disponendosi nel senso longitudinale delle rampe, in modo da mostrare la forma dei gradini; - stessa cosa per cortili, cavedi, etc.; - i muri vanno preferibilmente sezionati in corrispondenza di porte e/o finestre Il piano o i piani scelti devono generare una sezione facilmente leggibile e che non generi equivoci (dunque è meglio non far cambiare direzione troppe volte al piano). Esempio di indicazione della sezione in pianta ed alzato. *Norma UNI 3971 (Sezioni).
32 Elaborati di progetto Prospetti I prospetti sono le proiezioni ortogonali dell esterno dell edificio. In essi pertanto si usano linee continue si solo spessore fine, a parte la linea di terra che si indica con spessore grosso in quanto rappresenta il terreno sezionato. Il principio di variazione di dettaglio al variare della scala di rappresentazione è valido anche per i prospetti. Nei prospetti, in genere, accanto ad elementi convenzionali, si usa più libertà espressiva. I prospetti si possono identificare in diversi modi: - in relazione all orientamento dell edificio, secondo i punti cardinali (Es. Prospetto Sud); - in relazione al contesto d inserimento (es. prospetto su via Rossi); - in relazione all edificio stesso (Es. Prospetto anteriore) *Norma UNI 3971 (Sezioni).
33 Elaborati di progetto Prospetti simbologie in variazione di scala Esempi di simbologie di finitura in prospetto in variazione di scala 1:100 1:50 (convenzione grafica non unificata). Esempi di prospetti in variazine di scala: confronto. Simbologie in prospetto di serramenti esterni, UNI Simbologia porte interne, UNI 7962.
34 esercitazione_tavole 9
35 esercitazione_tavole 9 (A e B) TAV. 9. DISEGNO ARCHITETTONICO: PLANIMETRIA D INQUADRAMENTO. PIANTA ARREDATA. PROSPETTI. - planimetria d inserimento in scala 1:1000 o 1: pianta arredata e prospetti in scala 1:100 Ogni studente esegue la tavola a partire dall unità abitativa scelta, della quale si è procurato la pianta catastale, apportando le seguenti modifiche - Si deve scegliere un piano solo, da reinterpretare come piano terra di un edificio ad un unico livello; - dunque verranno eliminati eventuali elementi di collegamento verticale, balconi e terrazze, se presenti; - la copertura dell edificio si ipotizza piana, non praticabile; - la muratura esterna, se si ipotizza un edificio con scheletro portante deve essere da 40 cm (pilastri 25x25cm), altrimenti se con muratura portante, da 30 cm; i muri di partizione interna da 10 cm. (Da valutare caso per caso); - l edificio non è in aderenza con altri edifici ed è posizionato all interno di un lotto dai cui confini dista almeno 5 m.
36 esercitazione_tavole 9 PRECISAZIONI ED INDICAZIONI GRAFICHE Le tavole, in formato A3, devono essere eseguite prima a matita su foglio bianco, poi con inchiostro nero su foglio lucido. Si devono indicare il nome dell elaborato, la scala nominale e l orientamento (Nord). L intestazione è sempre in basso a destra, come per tutte le tavole. TIPI DI LINEA: si useranno due spessori, uno grosso per le parti sezionate e l altro fine (almeno la metà dell altro) per le parti in vista. La muratura sezionata può essere vuota con contorni grossi, campita a 45 con linee fini o colorata completamente con riempimento pieno. Porte, finestre e arredi assumono un carattere simbolico e si disegnano con spessore fine.
37 Esempio di tavola 9A (ogni studente deve riprodurre l unità abitativa della propria pianta catastale, con le opportune modifiche secondo le indicazioni).
38 Esempio di tavola 9A tipo di grafica alternativa - (ogni studente deve riprodurre l unità abitativa della propria pianta catastale, con le opportune modifiche secondo le indicazioni).
39 Esempio di tavola 9B (ogni studente deve riprodurre l unità abitativa della propria pianta catastale, con le opportune modifiche secondo le indicazioni).
40 bibliografia Per l argomento svolto, ci si è riferiti in particolare ai due testi in bibliogafia: - Docci M., Mirri F., La redazione grafica del progetto architettonico. - Docci M., Manuale di disegno architettonico, da pag. 172 a Docci, Gaiani, Maestri, Scienza del disegno, da pag. 347 (l argomento è poco approfondito). - Le norme UNI, UNI EN ISO, citate, sono riportate nella manualistica di settore e sono di facile reperibilità.
elaborati di massima che offrono gli elementi principali per le fasi preliminari;
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