FRATTURE E FAGLIE - I

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "FRATTURE E FAGLIE - I"

Transcript

1 CORSO DI LAUREA IN SCIENZE GEOLOGICHE A.A Corso di GEOLOGIA STRUTTURALE Docente: Antonio Funedda E FAGLIE - I E FAGLIE Le fratture sono zone tabulari (con due dimensioni fortemente prevalenti), spesso descritte come superfici, che costituiscono una discontinuità nelle proprietà meccaniche delle rocce. Nomenclatura Il termine Frattura include : Faglie (fault) Giunti o Diaclasi (joint, giunti di estensione o fratture in s.s.) Clivaggio in vecchi testi (cleavage) Fessurazioni (fissure) Vene (vein) 1

2 Giunti o diaclasi: discontinuità lungo le quali un ammasso roccioso perde di continuità, senza che un blocco si muova rispetto all altro lungo la superficie di discontinutà (Fratture di Tipo I e Tipo IV), se la discontinuità è riempita di materiale si chiameranno vene. Faglie: discontinuità lungo le quali un ammasso roccioso perde di continuità, e un blocco si è mosso rispetto all altro (Tipo II e Tipo III). da Fossen, 2010 Orientazione dei vari tipi di frattura rispetto al campo degli sforzi principali oppure mode IV da Fossen,

3 GIUNTI FAGLIE Una roccia si frattura quando lo sforzo differenziale a cui è sottoposta è superiore alla sua resistenza alla deformazione 3

4 Una roccia si frattura quando lo sforzo differenziale a cui è sottoposta è superiore alla sua resistenza alla deformazione I criteri di rottura sono equazioni che permettono di definire sia lo stato di sforzo al punto di rottura, sia l orientazione delle fratture e quindi permettono di prevedere se un certo stato di sforzo causerà o meno la rottura e che tipi di fratture si svilupperanno. CRITERIO DI ROTTURA DI COULOMB (1773) c f resistenza al taglio coesione tan nf coefficiente d'attrito interno angolo d'attrito interno o di resistenza al taglio 4

5 CRITERIO DI ROTTURA DI COULOMB (1773) f c nf Quando lo stato di sforzo su una roccia è tale che su un piano con una certa orientazione le componenti dello sforzo soddisfano l'equazione, una frattura di taglio si svilupperà su quel piano Interpretazione fisica Per sviluppare un piano di taglio entro a un corpo devono essere superate due resistenze: 1. La coesione "c" è la resistenza alla fratturazione per taglio su un piano sul quale lo sforzo normale è nullo; è determinata dall attrazione intermolecolare, che va superata per creare la frattura. 2. La resistenza al movimento che è uguale alla componente dello sforzo normale sulla superficie al punto di rottura per il coefficiente di attrito interno del materiale. c e μ (coesione e coefficiente di attrito interno) sono due costanti caratteristiche di ciascun materiale che caratterizzano le proprietà del materiale portato a rottura; 5

6 LIMITI DEL CRITERIO DI ROTTURA DI COULOMB (1773) Il criterio di Coulomb non è applicabile con sforzi normali a trazione. Anche per sforzi normali compressivi il criterio non è esente da critiche: per le rocce l inviluppo sperimentale è sensibilmente curvo e per alti valori di pressione di confinamento si discosta in modo notevole dall inviluppo di Coulomb. Le terre invece hanno sviluppi di rottura sensibilmente rettilinei; per cui il criterio di Coulomb è universalmente adottato in geotecnica. c e non rappresentano caratteristiche fisiche del terreno, ma sono costanti della retta che approssima l'inviluppo di rottura nel settore tipico della compressione per basse pressioni di confinamento (inferiori al limite di snervamento). 6

7 Orientazione dei vari tipi di frattura rispetto al campo degli sforzi principali Sforzo di taglio critico in casi reali * t Perché l'angolo di frattura α f invece che essere = 45, angolo in cui lo σ t è massimo, nei materiali reali è in genere inferiore? α f dipende dall ottimizzazione dei valori per cui σ N è minimo e σ t è massimo da Twiss & Moores, 1992 Valori indicativi di resistenza delle rocce ad alta e bassa pressione di confinamento e a temperatura ambiente. 7

8 Crescita e propagazione di fratture di estensione e di taglio σ 3 σ 1 Lo sviluppo di fratture, sia di estensione che di taglio, avviene per connessione di microfratture preesistenti nella roccia, quando queste sono orientate in maniera adeguata rispetto al campo di sforzi generale. scala submillimetrica σ 3 σ 1 scala centimetrica da Fossen, 2010 Principio degli sforzi efficaci Terzaghi trovò che una pressione dell acqua u nei pori di una terra o di una roccia causa una riduzione dell intensità degli sforzi principali di una quantità uguale a u (Concetto di Pressione efficace). σ 1 ' = σ 1 - u σ 2 ' = σ 2 - u σ 3 ' = σ 3 - u La Pressione efficace è la pressione effettiva che agisce sulle pareti degli interstizi tra i granuli, ed è data dalla Pressione idrostatica Pressione neutra 8

9 Cerchio di Mohr per sforzi totali e per sforzi efficaci Lo sforzo differenziale (D σ = σ 1 -σ 3 ) non è influenzato dalle pressioni neutre, infatti ' ' 3 ( 1 u) ( 3 1 u ) E così anche lo sforzo di taglio massimo (p= raggio del cerchio di Mohr) 1 p 3 2 Al contrario lo sforzo normale medio efficace σ' dipenderà dalle pressioni neutre (σ'= coordinate del cerchio di Mohr) ' u ' u ' 1 ' ' u Cerchio di Mohr per sforzi totali e per sforzi efficaci Il cerchio di Mohr per sforzi efficaci ha lo stesso raggio di quello per sforzi totali, ma è spostato lungo l asse degli sforzi normali verso sinistra di una quantità uguale alla pressione neutra e quindi facilita il verificarsi del criterio di rottura per fratture di estensione da Twiss & Moore,

10 Effetti della pressione neutra L aumento della pressione neutra determina uno spostamento verso sinistra del cerchio di Mohr, che corrisponde a un avvicinamento allo stato limite rappresentato dall'inviluppò del criterio di rottura. Se l aumento della pressione neutra è sufficientemente elevato il cerchio di Mohr può diventare tangente all inviluppo di rottura. Sforzo efficace Sforzo applicato Il tipo di fratture che si svilupperanno dipenderà dal valore dello sforzo differenziale (diametro del cerchio di Mohr). (vedi diapositiva successiva) Effetti della pressione neutra Sforzo efficace Sforzo applicato Se lo sforzo differenziale è piccolo, come comunemente accade nella crosta, si svilupperanno fratture di tensione. Con elevate pressioni neutre può svilupparsi fratturazione di estensione anche a grande profondità. Se invece lo sforzo differenziale è relativamente grande, si svilupperanno fratture di taglio. 10

11 Conclusioni su: Effetti della pressione neutra (in ambito non metamorfico) Abbassa lo sforzo differenziale necessario per causare la rottura. Permette la fratturazione a profondità alle quali la roccia o sarebbe stabile o si troverebbe in regime deformativo duttile. Cambia il tipo di deformazione: da flusso cataclastico a scorrimento lungo una frattura. Il massimo sforzo di taglio che può essere sopportato da una terra è determinato più dalle condizioni in cui la deformazione si realizza (pressione media e quindi anche pressione dei fluidi) che dalle proprietà intrinseche del materiale. E FAGLIE 11

12 E FAGLIE giunto faglia vena O GIUNTI Plumose structure foto da Nova geoblog 12

13 O GIUNTI Cronologia di sovrapposizione: criteri Morfologia della superficie di un giunto B Plumose structure (A) Fratture coniugate (B) Spostamento anche a scala microscopica A Slickenline. direzione di propagazione da Allmendinger da Fossen, 2010 da Van Der Pluijm & Marshak O GIUNTI Importanza dello studio dei sistemi di frattura nell attività estrattiva; nell ingegneria civile; nell analisi della circolazione delle acque; nei giacimenti minerari legati a circolazione idrotermale. Nonostante siano diffusi ovunque negli ammassi rocciosi superficiali, ed abbiano grossa importanza nella pratica, in genere non è semplice analizzarli età difficilmente determinabile; in genere riattivati più volte; molti meccanismi di origine possibili; giunti legati ad attività tettonica e giunti non connessi ad attività tettonica; si presentano spesso in sistemi: insiemi di famiglie di giunti paralleli e spaziati.. Diminuiscono di importanza in profondità: massima profondità circa 6 km, per pressioni di circa 40MPa. 13

14 O GIUNTI Dipartimento di Scienze della Terra - Cagliari Distinguere se le fratture hanno una disposizione sistematica (si possono riconoscere famiglie di giunti, ecc.). Presenza o assenza di riempimento o patine. Orientazione delle varie famiglie, interazione. Relazioni di sovrapposizione (permettono di definire l'età). Descrivere la morfologia della frattura. Dimensioni delle fratture (Aspect ratio). Spaziatura e densità. Quali litologie sono interessate e come (relazione tra spaziatura fratture e spessore strati). Connessione tra le fratture. Relazione con le altre strutture. Cronologia di sovrapposizione: criteri Presenza o assenza di riempimento o patine. In presenza di vene, eventuali fratture sub-parallele senza riempimento sono da considerarsi più giovani. Anche la presenza di colorazione (patine di ossidazioni) sono da considerarsi come traccia di fluidi. Analisi più sofisticate includono lo studio delle inclusioni fluide all interno delle vene. Aspect ratio delle fratture. Poiché spesso le descrizioni della forma delle fratture può essere troppo soggettiva è meglio definire dei valori numerici che descrivano la geometria delle fratture. O GIUNTI Interazione tra fratture di sistemi diversi. Nel caso di Giunti: rapporto tra Lunghezza e ampiezza del vuoto Nel caso di fratture di taglio (Faglie): rapporto tra lunghezza e rigetto. Spesso nell'analisi di sovrapposizione cronologica tra diversi giunti di fratturazione vale la regola per cui un giunto più giovane si blocca contro uno più vecchio in quanto questo costituisce una superficie libera dove non esistono componenti dello sforzo. Spesso assumono una terminazione a J curvandosi verso la superficie libera. giunto vecchio giunto giovane da Allmendinger 14

15 Cronologia di sovrapposizione: criteri O GIUNTI Modalità di terminazione di fratture di taglio (faglie) Ri-orientazione locale della direzione di propagazione una frattura in prossimità di una frattura preesistente. La nuova frattura cresce verso quella preesistente cercando di mantenere un angolo di 90 con σ 3. a) La geometria suggerisce che σ 1 sia compressivo con raccorciamento parallelo alla vecchia frattura. b) Se la nuova frattura curva contro la precedente σ 1 e σ 3 sono probabilmente simili in dimensione e l estensione è parallela alla frattura vecchia. da Fossen, 2010 Cronologia di sovrapposizione: criteri Interazione tra fratture di sistemi diversi. O GIUNTI Caso presentato a studenti di geologia da Price. da Price & Cosgrove 15

16 Cronologia di sovrapposizioni: criteri Interazione tra fratture di sistemi diversi. Fratture L opzione 7 è in genere quella che la maggior parte di noi geologi (sbagliando) sceglie dopo aver perso un po di tempo ad osservare affioramenti simili. da Price & Cosgrove, La maggior parte ritiene più probabile l opzione 2, perché? A prima vista 1-1a e 2-2a sono dislocate da 3a perciò A è più vecchio di C. B più giovane perché non dislocato. In realtà 4a non è dislocato, in 5 il movimento è opposto a quello di 1-1a. Quindi A non è dislocato da C e 1 e 1a sono fratture diverse più giovani di 3a. Osservando il dettaglio in (b) si vede che il sistema B è fatto di vene e le fratture coniugate indicano uno spostamento dell'alto verso destra. Quindi sembrerebbe valida l'opzione 4. Le relazioni tra 1a e 3c non sono però coerenti. L'assunto che tutte le fratture parallele siano coeve è probabilmente sbagliato! In realtà è probabile che le fratture più lunghe siano le più vecchi dello stesso sistema, e quindi bisogna individuare diversi sistemi, paralleli, ma di età diversa. O GIUNTI Esfoliazione cipollare dovuta alla diminuzione del carico litostatico da Allmendinger Meccanismo di formazione: 1. controllo esercitato dalla topografia sulla loro orientazione. 2. i giunti di esfoliazione influenzano la topografia. da Fossen,

17 O GIUNTI Giunti da scarico (unloading joint) O GIUNTI Quali litologie sono interessate e come (relazione tra spaziatura fratture e spessore strati). Poiché le arenarie possono sopportare uno D maggiore di una argillite, a parità di sovraccarico (overburden) le prime hanno un σ 3 minore e quindi necessitano di una pressione neutra u minore per raggiungere la fratturazione idraulica. 17

18 Fratturazione idraulica O GIUNTI In bacini sedimentari tettonicamente "quiescenti" per profondità inferiori a 3 km: u < P idrost. P eff = P idrost - P fluidi Se aumenta la profondità la Pressione neutra u aumenta più velocemente di 3 -> la compattazione e l'effetto termico dell'acqua provocano la Fratturazione idraulica Le differenti caratteristiche meccaniche delle rocce influenzano la comparsa di giunti di fratturazione. Poiché le arenarie possono sopportare uno D maggiore di una argillite, a parità di sovraccarico (overburden) le prime hanno un σ 3 minore e quindi necessitano di una pressione neutra u minore per raggiungere la fratturazione idraulica. Giunti colonnari O GIUNTI Sono sistemi di frattura tipici in rocce vulcaniche che isolano elementi colonnari a base prismatica (esagonale). Lo sforzo che li origina è dovuto a: raffreddamento (contrazione termica): maggiore nel corpo vulcanico che nelle rocce adiacenti effetto di saldatura tra il corpo vulcanico e le rocce incassanti: impedisce qualsiasi spostamento relativo. Ne consegue che: N è parallelo al contatto basale, è tensile nella vulcanite parallelo alle isoterme durante il raffreddamento, bilanciato da un N compressivo nella roccia incassante. Essendo le rocce più facilmente deformabili per uno sforzo tensile, il corpo vulcanico si frattura perpendicolarmente alle superfici isoterme. La forma esagonale è quella che permette un sistema di giunti più "compatto". La contrazione termica è dovuta sia al coeff. di espansione termica del materiale, che alla differenza di temperatura. Per contrazione legata a essiccamento si formano in maniera analoga i "mud-cracks" 18

19 O GIUNTI Per contrazione legata ad "essiccamento" con geometria analoga ai giunti colonnari si formano i "mud-cracks" Strutture da "essiccamento" (mud-cracks) nella successione cretacica della Sardegna centrale Giunti colonnari O GIUNTI Colata lavica eruttata a 1020 C da Allmendinger La colata lavica si raffredda a 20 C. La deformazione, quindi la formazione di fratture, legata alla variazione di temperatura è data da e= α ΔT, dove α è il coefficiente di espansione termica Considerando α =2,5 x 10-6 C -1 e un ΔT= C => e = 2,5 x 10-6 C -1 x C Se la lunghezza iniziale della colata è 1000 m, allora l'elongazione subita sarà: f ww i w e w ew i 5, ,2 m w i i I giunti si formano perché la colata si raccorcia di 2,5 m. Poiché il flusso è saldato alla base, non può raccorciarsi uniformemente in maniera continua (duttile) ma si suddividerà in colonne. Sommando tutti gli spazi che si formano tra le colonne in una colata lunga 1000m questi equivalgono a 2,5 m 19

20 O GIUNTI Spaziatura dei giunti Esiste un rapporto tra spaziatura dei giunti e spessore dello strato fratturato cambia lo spessore di argilliti intercalate Probabili cause: Pressione dei fluidi u rapporto tra decremento della u in un area dove si forma la rottura in rapporto alla permeabilità della roccia. da Twiss & Moores, 1992 Relazione tra fratture ed altre strutture geologiche Le fratture spesso sono delle strutture deformative secondarie di altre strutture. Quando la stessa roccia è interessata da diverse fratture indicative di contesti strutturali differenti ad esempio in seppellimento ed in sollevamento. Strutture duttili prima di fragili. Fratture associate a Faglie Spesso le Faglie sono accompagnate da fratture di taglio coniugate che si sviluppano in aree adiacenti. Di questo tipo sono anche le tension gash e altre da Twiss & Moores,

21 Relazione tra fratture ed altre strutture geologiche Fratture associate a Faglie Relazione tra fratture ed altre strutture geologiche Fratture associate a Faglie 21

22 Relazione tra fratture ed altre strutture geologiche Fratture associate a Faglie Relazione tra fratture ed altre strutture geologiche Dipartimento di Scienze della Terra - Cagliari Fratture associate a Pieghe da Twiss & Moores, 1992 Due sistemi coniugati: Ortogonali alla stratificazione; con angoli minori di 45 rispetto a 1 b = parallelo all asse della piega; a = perpendicolare a b e contenuto sul piano della stratificazione; c = perpendicolare ad a e b. Le proiezioni stereografiche mostrano l orientazione del sistema di coordinate, la stratificazione se non orizzontale (linee a punto) e le fratture (linee continue) 22

23 Relazioni geometriche VENE da Van der Pluijm & Marshak Baccu Olioni, Villaputzu Disposizione planare Disposizione "stockwork" Porto su Tramatzu, Villaputzu Relazioni geometriche VENE Sistema di vene planari composto da due famiglie ortogonali Torre dei Corsari, Sant'Antonio di Santadi 23

24 Caratteristiche riempimento VENE Riempimento granulare da Van der Pluijm & Marshak Riempimento con fibre Limousin, Francia Baccu Trebini, Villaputzu VENE Le caratteristiche del riempimento (accrescimento in fibre) possono registrare stati dello strain incrementale. da Allmendinger Le inclusioni fluide nelle vene registrano le condizioni termo-bariche del momento in cui si sono formate le vene. 24

25 VENE E importante distinguere il tipo di materiale che forma le vene. da Allmendinger Materiale nella vena con diversa composizione di quello della roccia incassante Materiale nella vena con stessa composizione di quello della roccia incassante (es.: vene di calcite in un calcare) N.B. Le fibre delle vene non sono deformate, ma crescono durante la deformazione. VENE E importante distinguere il tipo di materiale che forma le vene. Vene sintassiali Materiale nella vena con stessa composizione di quello della roccia incassante (es.: vene di calcite in un calcare). Vene antitassiali Materiale nella vena con diversa composizione di quello della roccia incassante. Cambridge University Press 2016 N.B. Le fibre delle vene non sono deformate, ma crescono durante la deformazione. 25

26 VENE Tension gashes VENE (Tension gashes) 26

27 VENE (Tension gashes) da Allmendinger VENE (Tension gashes) 27

28 VENE (Tension gashes) da Mercier & Vergely Definizioni FAGLIE - Una superficie lungo cui si può individuare un movimento. - Un volume tabulare di roccia con una superficie di scorrimento centrale formata per un intensa fratturazione di taglio ed un volume di roccia circostante interessato da una deformazione fragile meno intensa dovuta alla faglia. - Una discontinuità (frattura) con un movimento parallelo alla superficie dove domina un meccanismo deformativo fragile. - Una zona di faglia è data da una serie di faglie o superfici di taglio subparallele sufficientemente vicine da definire una zona. da Twiss & Moores,

DEFORMAZIONE SEMI-FRAGILE E/O SEMI-DUTTILE

DEFORMAZIONE SEMI-FRAGILE E/O SEMI-DUTTILE DEFORMAZIONE SEMI-FRAGILE E/O SEMI-DUTTILE Molte zone di taglio hanno caratteristiche intermedie tra quelle della deformazione fragile e quella della deformazione duttile. Alcune rocce possono infatti

Dettagli

Insegnamento di GEOLOGIA STRUTTURALE

Insegnamento di GEOLOGIA STRUTTURALE CORSO DI LAUREA IN SCIENZE GEOLOGICHE A.A. 2017-2018 Insegnamento di GEOLOGIA STRUTTURALE Docente: Antonio Funedda Lineazioni LINEAZIONI Le lineazioni sono strutture lineari a piccola scala che interessano

Dettagli

FRATTURE E FAGLIE - I

FRATTURE E FAGLIE - I CORSO DI LAUREA IN SCIENZE GEOLOGICHE A.A. 2012-13 Corso di GEOLOGIA STRUTTURALE Docente: Antonio Funedda FRATTURE E FAGLIE - I FRATTURE E FAGLIE Nomenclatura Il termine Frattura include : Faglie Giunti

Dettagli

QUESTE DISPENSE SONO DESTINATE ESCLUSIVAMENTE AGLI STUDENTI DELLA LAUREA IN SCIENZE DELLA TERRA A.A. 2007-2008 CHE SEGUONO IL CORSO DI

QUESTE DISPENSE SONO DESTINATE ESCLUSIVAMENTE AGLI STUDENTI DELLA LAUREA IN SCIENZE DELLA TERRA A.A. 2007-2008 CHE SEGUONO IL CORSO DI Corso di ELEMENTI DI GEOLOGIA STRUTTURALE Docente: Antonio Funedda sito web per scaricare le dispense: http://www.unica.it/antoniofunedda/didat_ita.html 24 ore frontali lezioni ed esercitazioni + 12 ore

Dettagli

CORSO DI LAUREA IN SCIENZE GEOLOGICHE A.A Corso di GEOLOGIA STRUTTURALE. Docente: Antonio Funedda PIEGHE-2 PIEGAMENTI SOVRAPPOSTI

CORSO DI LAUREA IN SCIENZE GEOLOGICHE A.A Corso di GEOLOGIA STRUTTURALE. Docente: Antonio Funedda PIEGHE-2 PIEGAMENTI SOVRAPPOSTI CORSO DI LAUREA IN SCIENZE GEOLOGICHE A.A. 2017-2018 Corso di GEOLOGIA STRUTTURALE Docente: Antonio Funedda PIEGHE-2 Possono esistere diversi motivi per cui si osservano dei piegamenti sovrapposti: 1.

Dettagli

CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN SCIENZE GEOLOGICHE (8015) CORSO: PRINCIPI DI MECCANICA DELLE TERRE E DELLE ROCCE L ACQUA NEL MEZZO POROSO.

CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN SCIENZE GEOLOGICHE (8015) CORSO: PRINCIPI DI MECCANICA DELLE TERRE E DELLE ROCCE L ACQUA NEL MEZZO POROSO. CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN SCIENZE GEOLOGICHE (8015) CORSO: PRINCIPI DI MECCANICA DELLE TERRE E DELLE ROCCE L ACQUA NEL MEZZO POROSO Docente: Alessandro Gargini (E-mail: alessandro.gargini@unibo.it)

Dettagli

LEZIONE 7 CRITERI DI RESISTENZA

LEZIONE 7 CRITERI DI RESISTENZA LEZIONE 7 CRITERI DI RESISTENZA La resistenza di un materiale e definita dallo stato tensionale ultimo che esso puo sopportare prima della rottura. Un CRITERIO DI RESISTENZA (o di ROTTURA) e una relazione

Dettagli

CIRCOLAZIONE IDRICA NEGLI AMMASSI LAPIDEI FRATTURATI: MODELLI CONCETTUALI E APPLICAZIONI RIASSUNTO

CIRCOLAZIONE IDRICA NEGLI AMMASSI LAPIDEI FRATTURATI: MODELLI CONCETTUALI E APPLICAZIONI RIASSUNTO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II Corso di Laurea in Ingegneria per l Ambiente e il Territorio Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale (DICEA) Tesi di laurea in Geologia Applicata

Dettagli

RELAZIONI FRA STRESS E STRAIN

RELAZIONI FRA STRESS E STRAIN RELAZIONI FRA STRESS E STRAIN Il comportamento dei materiali varia in funzione del tipo di materiale, delle sue caratteristiche e delle condizioni esistenti al momento della deformazione. I materiali possono

Dettagli

CORSO DI LAUREA IN SCIENZE GEOLOGICHE A.A Corso di GEOLOGIA STRUTTURALE. Docente: Antonio Funedda PIEGHE PIEGHE

CORSO DI LAUREA IN SCIENZE GEOLOGICHE A.A Corso di GEOLOGIA STRUTTURALE. Docente: Antonio Funedda PIEGHE PIEGHE CORSO DI LAUREA IN SCIENZE GEOLOGICHE A.A. 2017-2018 Corso di GEOLOGIA STRUTTURALE Docente: Antonio Funedda PIEGHE PIEGHE Una piega è una struttura prodotta quando una superficie originariamente piana

Dettagli

Corso di Geologia Applicata

Corso di Geologia Applicata Scienze e Tecnologie per i Beni Culturali Corso di Geologia Applicata Dott. Maria Chiara Turrini Stress Sforzo Ancora un piccolo sforzo e poi al ferro vecchio! Ancora 20 km e poi siamo arrivati. Resistete!

Dettagli

Corso di GEOLOGIA STRUTTURALE

Corso di GEOLOGIA STRUTTURALE Università degli Studi di Cagliari Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche Facoltà di Scienze Via Trentino, 51 09127 Cagliari LAUREA IN SCIENZE GEOLOGICHE A.A. 2017-2018 Corso di GEOLOGIA STRUTTURALE

Dettagli

Le Rocce Il ciclo delle rocce Le rocce ignee Le rocce sedimentarie Le rocce metamorfiche

Le Rocce Il ciclo delle rocce Le rocce ignee Le rocce sedimentarie Le rocce metamorfiche Polo di Rieti Richiami di geologia Introduzione Il pianeta Terra all interno del sistema solare La composizione della Terra La Geologia Moderna Il principio dell attualismo geologico La Tettonica delle

Dettagli

Lezione 4 GEOTECNICA. Docente: Ing. Giusy Mitaritonna

Lezione 4 GEOTECNICA. Docente: Ing. Giusy Mitaritonna Lezione 4 GEOTECNICA Docente: Ing. Giusy Mitaritonna e-mail: g.mitaritonna@poliba.it - Lezione 4 A. Cenni sul moto di filtrazione nelle terre B. Tensioni efficaci in presenza di forze di filtrazione C.

Dettagli

Dal duttile al fragile al duttile: faglie e zone di taglio

Dal duttile al fragile al duttile: faglie e zone di taglio Dal duttile al fragile al duttile: faglie e zone di taglio Immagini e fotografie tratte da: - Alvarez W., Engelder T., Geiser, P.A., 1978. Classification of solution cleavage in pelagic limestones. Geology,

Dettagli

CORSO DI LAUREA IN SCIENZE GEOLOGICHE. Modulo di Geologia strutturale Cartografia Geologica. Lettura ed interpretazione delle carte geologiche

CORSO DI LAUREA IN SCIENZE GEOLOGICHE. Modulo di Geologia strutturale Cartografia Geologica. Lettura ed interpretazione delle carte geologiche Università degli Studi di Cagliari Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche Facoltà Scienze Via Trentino, 51 09127 Cagliari CORSO DI LAUREA IN SCIENZE GEOLOGICHE Modulo di Geologia strutturale Cartografia

Dettagli

Dal duttile al fragile al duttile: faglie e zone di taglio

Dal duttile al fragile al duttile: faglie e zone di taglio Dal duttile al fragile al duttile: faglie e zone di taglio Immagini e fotografie tratte da: - Alvarez W., Engelder T., Geiser, P.A., 1978. Classification of solution cleavage in pelagic limestones. Geology,

Dettagli

REOLOGIA e MECCANISMI DEFORMATIVI

REOLOGIA e MECCANISMI DEFORMATIVI CORSO DI LAUREA IN SCIENZE GEOLOGICHE Corso di GEOLOGIA STRUTTURALE Docente: Antonio Funedda Proprietà meccaniche delle rocce: REOLOGIA e MECCANISMI DEFORMATIVI Dipartimento di Scienze chimiche e geologiche

Dettagli

FRATTURE E FAGLIE - II

FRATTURE E FAGLIE - II CORSO DI LAUREA IN SCIENZE GEOLOGICHE A.A. 2017-18 Corso di GEOLOGIA STRUTTURALE Docente: Antonio Funedda FRATTURE E FAGLIE - II Definizioni FAGLIE - Una superficie lungo cui si può individuare un movimento.

Dettagli

CORSO DI LAUREA IN SCIENZE GEOLOGICHE A.A Corso di GEOLOGIA STRUTTURALE Docente: Antonio Funedda. Cenni di Meccanica delle rocce:

CORSO DI LAUREA IN SCIENZE GEOLOGICHE A.A Corso di GEOLOGIA STRUTTURALE Docente: Antonio Funedda. Cenni di Meccanica delle rocce: CORSO DI LURE IN SCIENZE GEOLOGICHE.. 01-013 Corso di GEOLOGI STRUTTURLE Docente: ntonio Funedda Cenni di Meccanica delle rocce: LO SFORZO (STRESS) STRESS = SFORZO Lo Stress è la causa della deformazione

Dettagli

RILEVAMENTO GEOLOGICO-STRUTTURALE

RILEVAMENTO GEOLOGICO-STRUTTURALE RILEVAMENTO GEOLOGICO-STRUTTURALE Stage Didattico 4-7 Giugno 2013 Ammasso roccioso fratturato L ammasso roccioso è costituito da masse aventi caratteristico fisico-meccaniche simili (ROCCIA INTATTA), separate

Dettagli

Corso di Geologia Applicata

Corso di Geologia Applicata Tecnologie per i Beni Culturali Corso di Geologia Applicata Dott. Maria Chiara Turrini Cerchio di Mohr P σ 3 σ 1 È un metodo grafico che consente di avere i valori degli sforzi che agiscono in un punto,

Dettagli

1) Finestra tettonica, sovrascorrimento vs. faglia inversa;

1) Finestra tettonica, sovrascorrimento vs. faglia inversa; 1) Finestra tettonica, sovrascorrimento vs. faglia inversa; 2) Traiettorie flat-ramp-flat; 3) Catene a sovrascorrimenti; 4) Critical taper. 1) finestra tettonica, sovrascorrimento vs. faglia inversa; I

Dettagli

Cenni sulle proprietà elastiche dei solidi

Cenni sulle proprietà elastiche dei solidi Cenni sulle proprietà elastiche dei solidi La nozione di corpo rigido deriva dal fatto che i corpi solidi sono caratterizzati dall avere una forma ed un volume non facilmente modificabili. Nella realtà

Dettagli

Problemi in condizioni limite Opere di sostegno. La teoria di Rankine La teoria di Coulomb

Problemi in condizioni limite Opere di sostegno. La teoria di Rankine La teoria di Coulomb Problemi in condizioni limite Opere di sostegno La teoria di Rankine La teoria di Coulomb Opere di sostegno Muri strutture rigide Paratie strutture deformabili Il problema geotecnico è la valutazione delle

Dettagli

CORSO DI LAUREA IN SCIENZE GEOLOGICHE. Modulo di Geologia strutturale Cartografia Geologica. Lettura ed interpretazione delle carte geologiche

CORSO DI LAUREA IN SCIENZE GEOLOGICHE. Modulo di Geologia strutturale Cartografia Geologica. Lettura ed interpretazione delle carte geologiche Università degli Studi di Cagliari Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche Facoltà Scienze Via Trentino, 51 09127 Cagliari CORSO DI LAUREA IN SCIENZE GEOLOGICHE Modulo di Geologia strutturale Cartografia

Dettagli

FONDAMENTI DI GEOLOGIA GENERALE FONDAMENTI DI GEOLOGIA GENERALE

FONDAMENTI DI GEOLOGIA GENERALE FONDAMENTI DI GEOLOGIA GENERALE FONDAMENTI DI GEOLOGIA GENERALE TERRA: sferoide con raggio medio 6370 km Struttura non omogenea: - Densità media 55 kn/m 3 - Densità rocce superficiali 20-30 kn/m 3 Crosta: spessore da pochi km a 60 km

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE. DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE Sezione geotecnica SPINTA DELLE TERRE

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE. DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE Sezione geotecnica SPINTA DELLE TERRE UNIVERSIT DEGLI STUDI DI FIRENE DIRTIMENTO DI INGEGNERI CIVILE SINT DELLE TERRE CorsodiFondamentidiGeotecnica Scienze dell Ingegneria Edile,.. 005\006 Dott. Ing. Johann Facciorusso UNIVERSIT DEGLI STUDI

Dettagli

PROBLEMI DI STRATIMETRIA

PROBLEMI DI STRATIMETRIA PROBLEMI DI STRATIMETRIA Metodi per la determinazione della direzione, immersione ed inclinazione di una successione di unità litologiche Metodo delle linee di direzione La Figura (pagina seguente) mostra

Dettagli

Grandezze: Statiche Cinematiche Idrauliche

Grandezze: Statiche Cinematiche Idrauliche 1 Approccio Rigoroso Meccanica mezzi discontinui Solido particellare + Fluido continuo Approccio Ingegneristico Meccanica continuo Solido & Fluido = continui sovrapposti Grandezze: Forze interparticellari

Dettagli

Faglie e migrazione di fluidi: aspetti importanti per lo stoccaggio geologico. Sabina Bigi

Faglie e migrazione di fluidi: aspetti importanti per lo stoccaggio geologico. Sabina Bigi Faglie e migrazione di fluidi: aspetti importanti per lo stoccaggio geologico Sabina Bigi Roma, 13 Luglio 2015 Le faglie nella ricerca per lo stoccaggio geologico Le faglie sono anisotropie fonte di incertezza

Dettagli

Corso di Geologia Applicata

Corso di Geologia Applicata Tecnologie per i Beni Culturali Corso di Geologia Applicata Dott. Maria Chiara Turrini Applicando uno sforzo (stress carico - pressione) crescente al mattone questo, superata una certa soglia di carico

Dettagli

ESERCIZI DA ESAMI ( ) Spinta delle terre

ESERCIZI DA ESAMI ( ) Spinta delle terre ESERCIZI A ESAMI (1996-23) Spinta delle terre Esercizio 1 Calcolare le pressioni a lungo e a breve termine esercitate dal terreno sul paramento verticale di un muro di sostegno, nell'ipotesi di assenza

Dettagli

Il dimensionamento di una struttura e, conseguentemente, i costi ed i rischi connessi alla sua realizzazione, dipendono dalla MISURA DELLA SICUREZZA

Il dimensionamento di una struttura e, conseguentemente, i costi ed i rischi connessi alla sua realizzazione, dipendono dalla MISURA DELLA SICUREZZA LEZIONE 9 LE VERIFICHE DI SICUREZZ Il dimensionamento di una struttura e, conseguentemente, i costi ed i rischi connessi alla sua realizzazione, dipendono dalla MISUR DELL SICUREZZ Un aspetto importante

Dettagli

UNIVERSITA DI FERRARA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA

UNIVERSITA DI FERRARA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA INGEGNERIA CIVILE [1227] Classe LM23 CORSO DI FONDAZIONI [012388] --- AA 2017-2018 PROF. ING. CLAUDIO COMASTRI mail claudio.comastri@unife.it ing.comastri@studiothesis.it tel.

Dettagli

Modulo di registrazione per scivolamenti profondi successivi al maltempo. Dott. H. Raetzo, Ufficio federale dell ambiente UFAM, v3/08

Modulo di registrazione per scivolamenti profondi successivi al maltempo. Dott. H. Raetzo, Ufficio federale dell ambiente UFAM, v3/08 Modulo di registrazione per scivolamenti profondi successivi al maltempo Dott. H. Raetzo, Ufficio federale dell ambiente UFAM, v3/08 1. Dati di base 11 Numero UFAM:... 12 Cantone. Comune Toponimo.. 13

Dettagli

Lezione Circolazione idrica sotterranea

Lezione Circolazione idrica sotterranea Lezione Circolazione idrica sotterranea Obiettivi La lezione pone l attenzione sulle modalità di circolazione idrica sotterranea, partendo dalla scala dei pori fino a giungere alla scala di bacino, attraverso

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II FACOLTA DI INGEGNERIA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II FACOLTA DI INGEGNERIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II FACOLTA DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN INGEGNERIA PER L AMBIENTE E IL TERRITORIO (CURRICULUM DIFESA DEL SUOLO) DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA IDRAULICA,

Dettagli

Capitolo 12 Le acque sotterranee

Capitolo 12 Le acque sotterranee Capitolo 12 Le acque sotterranee Acque sotterranee: si organizzano in corpi idrici con caratteristiche differenti a seconda del tipo di materiale Rocce cristalline o sedimentarie: circolano prevalentemente

Dettagli

a.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 Proprietà elastiche 28/2/2006

a.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 Proprietà elastiche 28/2/2006 a.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 Proprietà elastiche 28/2/2006 Deformazione dei materiali Un asta di acciaio posta su due appoggi si flette sotto l azione del suo

Dettagli

Carico limite per una Fondazione Superficiale. Docente: Davide Lavorato Progettazione Strutturale 2mB

Carico limite per una Fondazione Superficiale. Docente: Davide Lavorato Progettazione Strutturale 2mB Carico limite per una Fondazione Superficiale Docente: Davide Lavorato Progettazione Strutturale 2mB 2016-2017 Fondazioni e Carico Portante La fondazione è una parte strutturale che trasmette il carico

Dettagli

1) definizione dei tratti geologici essenziali (morfologia superficiale e sepolta, eventuali discontinuità strutturali) Rilievi geologici

1) definizione dei tratti geologici essenziali (morfologia superficiale e sepolta, eventuali discontinuità strutturali) Rilievi geologici 1 Rilievi geologici 1) definizione dei tratti geologici essenziali (morfologia superficiale e sepolta, eventuali discontinuità strutturali) geotecniche 2) identificazione della geometria e delle proprietà

Dettagli

Lineamenti idrogeologici e geotermici della. Sicilia Occidentale

Lineamenti idrogeologici e geotermici della. Sicilia Occidentale UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PALERMO Scuola delle Scienze di Base e Applicate ORDINE REGIONALE DEI GEOLOGI DI SICILIA Partinico, 10 05-17 Lineamenti idrogeologici e geotermici della Sicilia Occidentale Prof.

Dettagli

Unità didattica 3. Terza unità didattica (Fisica) 1. Corso integrato di Matematica e Fisica per il Corso di Farmacia

Unità didattica 3. Terza unità didattica (Fisica) 1. Corso integrato di Matematica e Fisica per il Corso di Farmacia Unità didattica 3 Elasticità dei materiali Deformazione di un solido..2 Legge di Hooke.. 3 Forza elastica.. 4 Deformazione elastica di una molla... 5 Accumulo di energia attraverso la deformazione elastica..6

Dettagli

Corso di Chimica Generale CL Biotecnologie

Corso di Chimica Generale CL Biotecnologie Corso di Chimica Generale CL Biotecnologie STATI DELLA MATERIA Prof. Manuel Sergi MATERIA ALLO STATO GASSOSO MOLECOLE AD ALTA ENERGIA CINETICA GRANDE DISTANZA TRA LE MOLECOLE LEGAMI INTERMOLECOLARI DEBOLI

Dettagli

a) determinare le fasi presenti, la loro quantità (percentuale) e la loro composizione in una lega Pb30% - Sn a 300, 200 e 184, 180 e 20 C.

a) determinare le fasi presenti, la loro quantità (percentuale) e la loro composizione in una lega Pb30% - Sn a 300, 200 e 184, 180 e 20 C. ESERCIZIO 1 E dato il diagramma di stato del sistema Pb-Sn (figura). a) determinare le fasi presenti, la loro quantità (percentuale) e la loro composizione in una lega Pb30% - Sn a 300, 200 e 184, 180

Dettagli

Capitolo 6 Rilevamento geologico

Capitolo 6 Rilevamento geologico Capitolo 6 Rilevamento geologico Rilevamento geologico: finalizzato a fornire informazioni sulle caratteristiche geologiche (litologia rocce affioranti, datazione, rapporti spaziali) di una determinata

Dettagli

Ordine dei Geologi del Friuli Venezia Giulia. STABILITA DEI PENDII IN MATERIALI SCIOLTI 24 aprile 2009

Ordine dei Geologi del Friuli Venezia Giulia. STABILITA DEI PENDII IN MATERIALI SCIOLTI 24 aprile 2009 Ordine dei Geologi del Friuli Venezia Giulia STABILITA DEI PENDII IN MATERIALI SCIOLTI 24 aprile 2009 CRITERI DI SCELTA DEI PARAMETRI GEOTECNICI DI RESISTENZA AL TAGLIO IN CONDIZIONI STATICHE 1 SCHEMA

Dettagli

IDROSTATICA leggi dell'equilibrio. IDRODINAMICA leggi del movimento

IDROSTATICA leggi dell'equilibrio. IDRODINAMICA leggi del movimento IDROSTATICA leggi dell'equilibrio IDRODINAMICA leggi del movimento La materia esite in tre stati: SOLIDO volume e forma propri LIQUIDO volume proprio ma non una forma propria (forma del contenitore) AERIFORME

Dettagli

RESISTENZA AL TAGLIO DEI TERRENI

RESISTENZA AL TAGLIO DEI TERRENI RESISTENZA AL TAGLIO DEI TERRENI CorsodiFondamentidiGeotecnica Scienze dell Ingegneria Edile, A.A. 2005\2006 Dott. Ing. Johann Facciorusso Rappresentazione degli stati tensionali PIANI E TENSIONI PRINCIPALI

Dettagli

RICHIAMI SUL CALCOLO DELLE SPINTE SUI MURI DI SOSTEGNO

RICHIAMI SUL CALCOLO DELLE SPINTE SUI MURI DI SOSTEGNO RICHIAMI SUL CALCOLO DELLE SPINTE SUI MURI DI SOSTEGNO Quasi tutte le immagini sono tratte da: Lancellotta, Costanzo, Foti, PROGETTAZIONE GEOTECNICA Hoepli Ed. 2011 GENERALITÀ Sono strutture di sostegno

Dettagli

ESERCIZI DA ESAMI ( ) Stabilità dei pendii

ESERCIZI DA ESAMI ( ) Stabilità dei pendii ESERCIZI DA ESAMI (1996-2003) Stabilità dei pendii Esercizio 1 Si vuole eseguire uno scavo di sbancamento in un deposito di argilla omogenea satura sovrastante uno stato rigido (bedrock). Determinare con

Dettagli

Misura della giacitura di un piano o di una linea

Misura della giacitura di un piano o di una linea Misura della giacitura di un piano o di una linea direction), a 90 dalla direzione Per un piano: (a) Direzione (strike) (a); (b) Direzione di immersione (Dip (c) inclinazione (b) (dip) Per una linea: (a)

Dettagli

Comportamento meccanico dei terreni

Comportamento meccanico dei terreni Comportamento meccanico dei terreni Terreni non coesivi Metodi di analisi Non è possibile raccogliere campioni indisturbati di terreni non coesivi Si ricorre a prove in sito per la determinazione delle

Dettagli

Il fenomeno della frattura ha assunto una notevole importanza solo in tempi relativamente recenti.

Il fenomeno della frattura ha assunto una notevole importanza solo in tempi relativamente recenti. Il fenomeno della frattura ha assunto una notevole importanza solo in tempi relativamente recenti. In passato, infatti, i materiali e le tecnologie di costruzione non avevano mai messo in luce questo fenomeno.....finché

Dettagli

PROVA SCRITTA DI TECNICA DELLE COSTRUZIONI DEL 05/12/2011 Esercizio n 1

PROVA SCRITTA DI TECNICA DELLE COSTRUZIONI DEL 05/12/2011 Esercizio n 1 PROVA SCRITTA DI TECNICA DELLE COSTRUZIONI DEL 05/1/011 Esercizio n 1 Sia data una sezione di c.a. avente dimensioni 40 x 60 cm. I materiali impiegati sono: a) calcestruzzo Rck=0 N/, b) acciaio tipo B450C.

Dettagli

Dove si trovano i vulcani di fango?

Dove si trovano i vulcani di fango? Il fango dalle viscere della terra di Alessandra Sciarra e Tullio Ricci I vulcani di fango sono strutture geologiche caratterizzate dalla emissione di argilla mista ad una miscela di acqua e gas. In genere

Dettagli

Prof. Capuzzimati Mario - ITIS Magistri Cumacini - Como SISTEMI

Prof. Capuzzimati Mario - ITIS Magistri Cumacini - Como SISTEMI Sistemi - Definizioni SISTEMI DEFINIZIONI SISTEMA: insieme di elementi, parti, che interagiscono coordinati per svolgere una deteminata funzione. COMPONENTI: parti di cui il sistema è costituito. PARAMETRI:

Dettagli

Presentazione dell edizione italiana

Presentazione dell edizione italiana Indice Presentazione dell edizione italiana Prefazione Nota sulle unita di misura Glossario dei simboli L alfabeto greco XIII XVII XIX XX XXIV 1 Introduzione all ingegneria geotecnica 1 1.1 Che cos e l

Dettagli

Tecnologia dei Materiali e Chimica Applicata Soluzione Esercitazione IV Prof. Dott. Bernhard Elsener

Tecnologia dei Materiali e Chimica Applicata Soluzione Esercitazione IV Prof. Dott. Bernhard Elsener Tecnologia dei Materiali e Chimica Applicata Soluzione Esercitazione IV ESERCIZIO 4.1 E dato il diagramma di stato del sistema Pb-Sn (figura 1). Figura 1 Diagramma di stato Pb-Sn 1. Determinare le fasi

Dettagli

INDAGINI GEOTECNICHE prove geotecniche di laboratorio

INDAGINI GEOTECNICHE prove geotecniche di laboratorio INDAGINI GEOTECNICHE prove geotecniche di laboratorio CONCLUSA L ANALISI DELLA COMPRESSIBILITÀ EDOMETRICA DELLE TERRE AFFRONTIAMO IL CAPITOLO DEDICATO A DEFORMABILITÀ E RESISTENZA A ROTTURA Con il termine

Dettagli

PROCESSO DELL ASPORTAZIONE DEL METALLO

PROCESSO DELL ASPORTAZIONE DEL METALLO PROCESSO DELL ASPORTAZIONE DEL METALLO Formazione del truciolo La lavorazione meccanica di un elemento, ha lo scopo di mutarne la forma e le dimensioni per ottenere un particolare meccanico conforme alle

Dettagli

SEZIONI GEOLOGICHE. Esempio di rappresentazione di una sezione geologica

SEZIONI GEOLOGICHE. Esempio di rappresentazione di una sezione geologica SEZIONI GEOLOGICHE Una volta costruita, correttamente, la sezione topografica, il passo successivo è costituito dalla rappresentazione della successione di formazioni geologiche che sono presenti nel sottosuolo

Dettagli

Metodo del cerchio attrito attrito TAYLOR

Metodo del cerchio attrito attrito TAYLOR Metodo del cerchio d attrito TAYLOR Prof. Ing. Marco Favaretti Università di Padova Facoltà di Ingegneria Dipartimento di Ingegneria Idraulica, Marittima, Ambientale e Geotecnica (I.M.A.GE.) Via Ognissanti,

Dettagli

Corso di Laurea Scienze Geologiche Geologia Applicata

Corso di Laurea Scienze Geologiche Geologia Applicata Corso di Laurea Scienze Geologiche Geologia Applicata (GEO/05) Dott.ssa Stefania Da Pelo sdapelo@unica.it '... if you do not know what you should be looking for in a site investigation, you are not likely

Dettagli

Elementi di Geologia Applicata per l Ingegneria Civile e Ambientale

Elementi di Geologia Applicata per l Ingegneria Civile e Ambientale Elementi di Geologia Applicata per l Ingegneria Civile e Ambientale Dott. Geol. Valeria Bellini info@studioassociatobellini.eu 1.1 Casi di studio: Progetto di riqualificazione dell edificio ex fonderie

Dettagli

MECCANICA DEL CONTINUO - TENSIONI

MECCANICA DEL CONTINUO - TENSIONI MECCANICA DEL CONTINUO - TENSIONI Si consideri un corpo continuo in equilibrio sotto l azione di un sistema di forze esterne (P 1, P,, P N ). Per studiare l effetto di queste sollecitazioni in un generico

Dettagli

CORSO DI LAUREA IN SCIENZE GEOLOGICHE. Modulo di Geologia strutturale Cartografia Geologica. Lettura ed interpretazione delle carte geologiche

CORSO DI LAUREA IN SCIENZE GEOLOGICHE. Modulo di Geologia strutturale Cartografia Geologica. Lettura ed interpretazione delle carte geologiche Università degli Studi di Cagliari Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche Facoltà Scienze Via Trentino, 51 09127 Cagliari CORSO DI LAUREA IN SCIENZE GEOLOGICHE Modulo di Geologia strutturale Cartografia

Dettagli

Indice 1. Presentazione dell opera 2. Meccanica ondulatoria dei mezzi porosi

Indice 1. Presentazione dell opera 2. Meccanica ondulatoria dei mezzi porosi Indice 1. Presentazione dell opera... pag. 11 1.1. Introduzione all opera...» 11 1.2. Volume I: Introduzione al metodo degli elementi finiti...» 13 1.3. Volume II: Introduzione alla Meccanica del Continuo...»

Dettagli

le variazioni del campo si propagano nello spazio con velocità finita

le variazioni del campo si propagano nello spazio con velocità finita Campi elettromagnetici e circuiti II, a.a. 2013-14, Marco Bressan LEGGI FONDAMENTALI Lo studio dell interazione elettromagnetica è basato sul concetto di campo elettromagnetico le variazioni del campo

Dettagli

ESERCIZIO SVOLTO. 6 Le murature 6.1 Le murature: il metodo agli stadi limite

ESERCIZIO SVOLTO. 6 Le murature 6.1 Le murature: il metodo agli stadi limite 1 ESERCIZIO SVOLTO 0Determinare le spinte in chiave e all imposta di una volta circolare a sesto ribassato in muratura di mattoni pieni che presenta le seguenti caratteristiche geometriche: spessore costante

Dettagli

LE FRANE. Definizione: Movimento di masse di terreno o di roccia lungo un pendio

LE FRANE. Definizione: Movimento di masse di terreno o di roccia lungo un pendio LE FRANE Definizione: Movimento di masse di terreno o di roccia lungo un pendio Agente morfogenetico: Gravità principalmente, ma anche acqua nel terreno ha un ruolo importante Materiali: 1. Roccia: materiale

Dettagli

ELEMENTI DI PROGETTAZIONE INGEGNERIA INDUSTRIALE

ELEMENTI DI PROGETTAZIONE INGEGNERIA INDUSTRIALE ELEMENTI DI PROGETTAZIONE INGEGNERIA INDUSTRIALE SOLUZIONI STANDARD PER PROBLEMI SEMPLICI La modellazione è parte della progettazione Nelle fasi iniziali di un progetto si usano modelli approssimati Con

Dettagli

INDAGINI GEOTECNICHE prove geotecniche di laboratorio

INDAGINI GEOTECNICHE prove geotecniche di laboratorio INDAGINI GEOTECNICHE prove geotecniche di laboratorio CONCLUSA L ANALISI DELLA COMPRESSIBILITÀ EDOMETRICA DELLE TERRE AFFRONTIAMO IL CAPITOLO DEDICATO A DEFORMABILITÀ E RESISTENZA A ROTTURA Con il termine

Dettagli

LE ROCCE. (seconda parte) Lezioni d'autore. di Simona Mazziotti Tagliani

LE ROCCE. (seconda parte) Lezioni d'autore. di Simona Mazziotti Tagliani LE ROCCE (seconda parte) Lezioni d'autore di Simona Mazziotti Tagliani VIDEO VIDEO Le rocce sedimentarie (I) Le rocce sedimentarie, seppur in quantità minore nella crosta terrestre rispetto alle metamorfiche

Dettagli

Meccanica delle Terre Geotecnica Prova scritta di esame 11/06/2014

Meccanica delle Terre Geotecnica Prova scritta di esame 11/06/2014 Prova scritta di esame 11/6/214 # 1. Con riferimento alla situazione stratigrafica mostrata nella figura seguente, deve essere realizzato un serbatoio cilindrico di acqua di grandi dimensioni (D = 14 m),

Dettagli

LA GEOMETRIA DELLE FAGLIE DIRETTE ED ASSOCIAZIONI DI FAGLIE DIRETTE

LA GEOMETRIA DELLE FAGLIE DIRETTE ED ASSOCIAZIONI DI FAGLIE DIRETTE LA GEOMETRIA DELLE FAGLIE DIRETTE ED ASSOCIAZIONI DI FAGLIE DIRETTE Per faglia si intende una discontinuità meccanica lungo cui si é sviluppato un movimento apprezzabile Consideriamo una successione di

Dettagli

PROVINCIA DI SIENA COMUNE DI SARTEANO PROGETTO DI ESCAVAZIONE E RIPRISTINO DELLA CAVA DENOMINATA SFERRACAVALLI IN LOCALITA MADONNA LA TEA **********

PROVINCIA DI SIENA COMUNE DI SARTEANO PROGETTO DI ESCAVAZIONE E RIPRISTINO DELLA CAVA DENOMINATA SFERRACAVALLI IN LOCALITA MADONNA LA TEA ********** PROVINCIA DI SIENA COMUNE DI SARTEANO PROGETTO DI ESCAVAZIONE E RIPRISTINO DELLA CAVA DENOMINATA SFERRACAVALLI IN LOCALITA MADONNA LA TEA ********** VERIFICHE DI STABILITA Committente: GOSTI S.R.L. Località

Dettagli

Uno di questi casi è rappresentato dal cedimento in elementi di strutture soggetti a carichi di compressione che danno luogo ad instabilità elastica

Uno di questi casi è rappresentato dal cedimento in elementi di strutture soggetti a carichi di compressione che danno luogo ad instabilità elastica In alcuni casi una struttura soggetta a carichi statici può collassare con un meccanismo diverso da quello del superamento dei limiti di resistenza del materiale. Uno di questi casi è rappresentato dal

Dettagli

SCAMBIO TERMICO PER CONVEZIONE

SCAMBIO TERMICO PER CONVEZIONE SCAMBIO TERMICO PER CONVEZIONE Almeno uno dei due corpi che si scambiano calore è un fluido; Il fluido sia in moto relativo rispetto all altro corpo con cui scambia calore; La parte essenziale del fenomeno

Dettagli

IL LEGNO COME MATERIALE STRUTTURALE E LE SUE PROPRIETA MECCANICHE

IL LEGNO COME MATERIALE STRUTTURALE E LE SUE PROPRIETA MECCANICHE Corso di formazione: SISTEMI COSTRUTTIVI DI COPERTURA IN LEGNO LAMELLARE Ordine degli Ingegneri di Napoli 5 e 6 maggio 2014 IL LEGNO COME MATERIALE STRUTTURALE E LE SUE PROPRIETA MECCANICHE Parte 2: IL

Dettagli

Definizione: movimento della terra

Definizione: movimento della terra Terremoti Definizione: movimento della terra ESISTONO 3 TIPI: DA CROLLO:cedimento strutturali di una montagna e/o del soffitto di una grotta; DA ERUZIONE VULCANICA: risalita del magma; DI ORIGINE TETTONICA:

Dettagli

PROPRIETÀ MECCANICHE DEI MATERIALI

PROPRIETÀ MECCANICHE DEI MATERIALI PROPRIETÀ MECCANICHE DEI MATERIALI Il comportamento meccanico di un materiale rappresenta la risposta ad una forza o ad un carico applicato 1. Comportamento elastico 2. Comportamento plastico 3. Comportamento

Dettagli

La Meccanica dei Materiali si occupa del comportamento di corpi solidi sottoposti all azione di forze e momenti.

La Meccanica dei Materiali si occupa del comportamento di corpi solidi sottoposti all azione di forze e momenti. Stato di sforzo La Meccanica dei Materiali si occupa del comportamento di corpi solidi sottoposti all azione di forze e momenti. Questo comportamento include deformazioni, fratture e separazione di parti,

Dettagli

Analisi e Mitigazione del Rischio Idrogeologico

Analisi e Mitigazione del Rischio Idrogeologico Relazione finale dell attività di tirocinio Analisi di uno scivolamento in un ammasso roccioso interessato da fasce cataclastiche Daniela Santosuosso matricola 1682093 Tutor: Paolo Tommasi CNR-IGAG Centro

Dettagli

Prova di compressione monoassiale

Prova di compressione monoassiale Prova di compressione monoassiale σ σ f σ y Y G ε e F OY : comportamento elastico YF : comportamento elastoplastico GB : scarico - ricarico F : rottura σ y : tensione di snervamento σ f : tensione di rottura

Dettagli

Del Ben Anna - Interpretazione Sismica - Sismica Crostale

Del Ben Anna - Interpretazione Sismica - Sismica Crostale La base della crosta continentale (Moho) è stata definita come quella superficie sopra cui la crosta è caratterizzata da velocità media delle onde P pari a 6 km/sec, con valori che possono raggiungere

Dettagli

TERREMOTI. PAOLO BALOCCHI v. 2015

TERREMOTI. PAOLO BALOCCHI v. 2015 PAOLO BALOCCHI v. 2015 DEFINIZIONE TERREMOTO è un movimento brusco e repentino provocato da un'improvviso rilascio di energia in un punto profondo della Litosfera; da questo punto si propagano in tutte

Dettagli

Insegnamento di Progetto di Infrastrutture viarie

Insegnamento di Progetto di Infrastrutture viarie Insegnamento di Progetto di Infrastrutture viarie Opere in terra Caratteristiche di un terreno Compressibilità e costipamento delle terre Portanza sottofondi e fondazioni stradali Instabilità del corpo

Dettagli

Il ruolo dell'agricoltura nella prevenzione del dissesto 28 OTTOBRE 2016

Il ruolo dell'agricoltura nella prevenzione del dissesto 28 OTTOBRE 2016 Cristiano Guerra frana dei papaveri Il ruolo dell'agricoltura nella prevenzione del dissesto 28 OTTOBRE 2016 Sede SALA EUROPA COMUNE DI PREDAPPIO (FC) Fenomeni di dissesto geomorfologico in aree agricole

Dettagli

Lezione 10 GEOTECNICA

Lezione 10 GEOTECNICA Lezione 10 GEOTECNICA Docente: Ing. Giusy Mitaritonna e-mail: g.mitaritonna@poliba.it 1 - Lezione 10 A. Opere di sostegno B. Spinta delle Terre C. Teoria di Rankine (1857) D. Teoria di Coulomb (1776) 10.A

Dettagli

Lezione 3 GEOTECNICA. Docente: Ing. Giusy Mitaritonna

Lezione 3 GEOTECNICA. Docente: Ing. Giusy Mitaritonna Leione 3 GEOTECNICA Docente: Ing. Giusy Mitaritonna e-mail:g.mitaritonna@poliba.it - Leione 3 A. Principio delle tensioni efficaci B. Valutaione dello stato tensionale litostatico MODELLI PER LO STUDIO

Dettagli

Tecnologia dei Materiali e Chimica Applicata Soluzione Esercitazione IV Prof. Dott. Bernhard Elsener

Tecnologia dei Materiali e Chimica Applicata Soluzione Esercitazione IV Prof. Dott. Bernhard Elsener Tecnologia dei Materiali e Chimica Applicata Soluzione Esercitazione IV ESERCIZIO 4.1 E dato il diagramma di stato del sistema Pb-Sn (figura 1). Figura 1 Diagramma di stato Pb-Sn 1. Determinare le fasi

Dettagli

Comportamento termico dei conduttori percorsi da sovracorrenti 1/38

Comportamento termico dei conduttori percorsi da sovracorrenti 1/38 Comportamento termico dei conduttori percorsi da sovracorrenti 1/38 Portata di un cavo a) Il conduttore. b) L isolante. c) La portata I z. /38 Il conduttore Un conduttore percorso da corrente assume una

Dettagli

LAUREA MAGISTRALE INTERCLASSE in SCIENZE GEOLOGICHE E GEOFISICHE (Classi LM 74 e LM-79) Petrography and Microstructures of Fault Rocks

LAUREA MAGISTRALE INTERCLASSE in SCIENZE GEOLOGICHE E GEOFISICHE (Classi LM 74 e LM-79) Petrography and Microstructures of Fault Rocks Principali informazioni sull insegnamento Titolo insegnamento Corso di studio A.A. 2018-2019 Petrografia e Microstrutture delle Rocce di Faglia LAUREA MAGISTRALE INTERCLASSE in SCIENZE GEOLOGICHE E GEOFISICHE

Dettagli

Statica delle murature

Statica delle murature Statica delle murature Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Edile - A.A. 2006-2007 Università degli Studi di Cagliari Prof. ing. Antonio Cazzani antonio.cazzani@ing.unitn.it http://www.ing.unitn.it/~cazzani/didattica/sdm

Dettagli

ESERCITAZIONE RIEPILOGATIVA TECNOLOGIE DELLE COSTRUZIONI AEROSPAZIALI. Prof. Claudio Scarponi Ing. Carlo Andreotti

ESERCITAZIONE RIEPILOGATIVA TECNOLOGIE DELLE COSTRUZIONI AEROSPAZIALI. Prof. Claudio Scarponi Ing. Carlo Andreotti TECNOLOGIE DELLE COSTRUZIONI AEROSPAZIALI ESERCITAZIONE RIEPILOGATIVA Prof. Claudio Scarponi Ing. Carlo Andreotti Ing. Carlo Andreotti 1 ESERCIZIO N 1 In un componente meccanico è stato determinato il

Dettagli

Cristina Cavazzuti, Laura Gandola, Roberto Odone. Terra, acqua, aria

Cristina Cavazzuti, Laura Gandola, Roberto Odone. Terra, acqua, aria 1 Cristina Cavazzuti, Laura Gandola, Roberto Odone Terra, acqua, aria Capitolo 2. La crosta terrestre 1. Le proprietà dei minerali 2. I principali tipi di rocce 3. La struttura del suolo 3 Lezione 1 Le

Dettagli