Il lavoro verde in cifre. I dati forniti dall Istat attestano

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1 Agosto 2017 Lavorare in campagna: i rischi per la salute

2 LAVORARE IN I RISCHI PER Il lavoro verde in cifre I dati forniti dall Istat attestano che, nel 2016, i lavoratori impiegati nel settore agricolo sono stati circa il 5% in più rispetto al Si tratta di addetti; la metà di essi lavora nel Mezzogiorno ( unità, il 5,5% in più rispetto all anno precedente), mentre unità sono impiegate nelle regioni del Nord (+2,5%) e le residue unità nelle regioni del Centro, dove si registra un forte aumento rispetto al 2015 (+9,2%). In un ottica di genere, i maschi costituiscono il 74% della forza lavoro. Nel 2016, dunque, l agricoltura (compresi l allevamento, la silvicoltura e la piccola pesca) ha contribuito per il 3,9% al totale degli occupati dell anno (22,8 milioni) e per il 2% al valore del Pil nazionale, confermandosi un settore fondamentale per l economia italiana. 2

3 CAMPAGNA: LA SALUTE Gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali L agricoltura è uno dei settori produttivi a maggior rischio d infortunio. Le cause vanno ricercate nella peculiarità delle lavorazioni agricole, particolarmente intense e faticose, nella forte componente di opera manuale richiesta, nelle caratteristiche dei mezzi meccanici spesso pesanti ed obsoleti. Tuttavia, nel quinquennio , si è registrata una notevole diminuzione del fenomeno infortunistico: si è passati dalle oltre denunce all Inail del 2011 alle del 2015 (-19,2%), mentre per i casi mortali il calo è stato più contenuto (da 184 decessi a 166). Anche per il 2016, i dati confermano una diminuzione del fenomeno sia per gli infortuni sul lavoro (-5%) che per le morti bianche (-13%). A livello territoriale, sono le regioni del Nord-Est a registrare, nel quinquennio osservato, il maggior numero di denunce nel complesso: 3

4 Inas Cisl - numero verde Emilia Romagna e Veneto (rispettivamente 13,2% e 8,8% del totale degli eventi accaduti in Italia) sono in testa alla classifica. Gli infortuni più frequenti sono legati all uso di macchine agricole e alla caduta dall alto (dagli alberi durante la raccolta o la potatura dei rami e dalle scale nelle fasi di salita e discesa), alla scivolosità degli scalini per la presenza di fango e per il terreno irregolare e non livellato. Diversamente dagli infortuni sul lavoro, le denunce di malattia professionale hanno fatto registrare un aumento del 52,6% tra il 2011 ed il Nel 2016 sono state le malattie professionali denunciate all Inail, il 3% in più rispetto all anno precedente, ad indicare che il fenomeno tecnopatico è in controtendenza rispetto a quello infortunistico. Le malattie professionali più diffuse sono quelle causate dall esposizione a fattori presenti nell ambiente di lavoro (umidità, polveri organiche, pelo di animale, allergeni, ecc.) dall esposizione a sostanze nocive (antiparassitari, prodotti fitosanitari, ecc.), dall uso prolungato di strumenti di lavoro, dalle posizioni incongrue assunte durante l attività e dallo spostamento di carichi pesanti e voluminosi. Infatti, il contatto con prodotti chimici e altamente urticanti, l uso di pesticidi e la manipolazione di concimi sia naturali che di sintesi senza idonee protezioni costituisce un grave rischio per l insorgenza di patologie allergiche sia acute che croniche. Inoltre, la movimentazione manuale dei carichi, le continue torsioni del busto, la frequenza delle azioni, l applicazione di forza per compiere le attività e la carenza di periodi di recupero provocano patologie muscoloscheletriche come ernia del disco, lombalgie e tendiniti che, se non adeguatamente curate, rendono quasi impossibile lo svolgimento dell attività lavorativa. Non vanno trascurati nemmeno i rischi da esposizione prolungata al rumore provocato dagli strumenti da lavoro e dalle macchine agricole (trattori, aratri), né i pericoli legati alla radiazione solare ultravioletta, che può comportare serie conseguenze per la salute di chi lavora all aperto, con effetti sia a breve che a lungo termine. Oltre a fenomeni quali eritemi e ustioni, infatti, è noto che l esposizione ripetuta e continuata ai raggi solari è responsabile di altri due fenomeni rilevanti a carico della cute: il foto-invecchiamento e la foto-carcinogenesi (tumori cutanei e melanoma, desquamazione della cute sulle braccia, sul viso, sul naso e sulle orecchie). 4

5 IL RISCHIO CHIMICO IN AGRICOLTURA L agricoltura è uno dei settori nei quali vengono utilizzati più di frequente prodotti chimici e fitosanitari, diffusi per la difesa delle piante dai parassiti, dalle erbe infestanti, nonché concimi e fertilizzanti. Il contatto attraverso le mani, la bocca o per inalazione con queste sostanze può risultare estremamente dannoso per l uomo. I prodotti fitosanitari, in particolare, (antiparassitari, pesticidi, agrosanitari impiegati per proteggere le colture da organismi nocivi come batteri, funghi, insetti, acari e per eliminare le piante parassite) a causa della loro diffusione su larga scala per la semplicità d impiego e la loro efficacia costituiscono la principale causa di patologie respiratorie, cutanee e tumorali. Recenti studi hanno messo in evidenza l incremento di tumori in gruppi di lavoratori esposti professionalmente ad alcuni pesticidi e a prodotti fitosanitari; nello specifico, è stata documentata l insorgenza di neoplasie come la leucemia. Le conseguenze di tali esposizioni possono rivelarsi particolarmente gravi addirittura a basse dosi e provocare danni anche al sistema neurologico. Vi è ormai evidenza (confermata a livello scientifico) di una forte correlazione fra esposizione a pesticidi e patologie neurodegenerative come Parkinson, Alzheimer e sclerosi laterale amiotrofica (SLA), autismo, deficit di attenzione ed iperattività. Inas Cisl - numero verde La tutela Inail La tutela Inail per i lavoratori agricoli costituisce una disciplina distinta e autonoma da quella del settore industriale, in considerazione del diverso contesto socio-economico, della diversità dell attività, delle prestazioni svolte. In comune ai due settori è la nozione di evento assicurato e il procedimento per conseguire le prestazioni. Tale tutela opera nei confronti di coloro che svolgono abitualmente lavori agricoli, ovvero: i lavori di coltivazione dei fondi, la silvicoltura e l allevamento degli animali, anche se svolti con macchine; le lavorazioni connesse che, pur non essendo riferite direttamente alla produzione agricola sono da considerarsi preparatorie, complementari ed accessorie e sono dirette alla migliore utilizzazione del fondo. 5

6 Inas Cisl - numero verde Gli impiegati e dirigenti in agricoltura, invece, anche qualora siano addetti a lavori manuali o di sovrintendenza, non rientrano nella tutela Inail ma sono assicurati presso l Enpaia (Ente nazionale di previdenza ed assistenza impiegati agricoli). In caso di infortunio sul lavoro (anche in itinere) o di malattia professionale, il lavoratore ed il datore di lavoro sono obbligati, per legge, a denunciare gli eventi lesivi. Per quanto attiene ai lavoratori, occorre operare una distinzione tra: lavoratore agricolo dipendente; lavoratore agricolo autonomo. Il lavoratore agricolo dipendente in caso di infortunio deve dare immediata notizia dell evento lesivo, anche se di lieve entità, al proprio datore di lavoro o al preposto all azienda agricola: entro 3 giorni successivi a quello dell infortunio deve recarsi a visita dal medico. In caso contrario, per il pagamento dell indennità, verrà considerata come data dell infortunio quella della prima visita medica effettuata. Sarà il medico, entro i successivi 10 giorni, a presentare all Inail il certificato-denuncia. Le prestazioni Inail L Inail eroga prestazioni economiche, sanitarie e integrative ai lavoratori che hanno subìto un infortunio o hanno contratto una malattia professionale. Ricevuta la denuncia dell evento lesivo, l ente aprirà un procedimento amministrativo per verificare le condizioni di assicurabilità del lavoratore e le circostanze dell evento. In caso di accoglimento dell istanza, erogherà al lavoratore le relative prestazioni economiche. Le principali sono: l indennità giornaliera per inabilità temporanea assoluta; l indennizzo in capitale del danno biologico; la rendita diretta per inabilità permanente. 6 Nel caso in cui il lavoratore agricolo autonomo si trovi nell impossibilità di provvedere alla denuncia di infortunio, l obbligo di darne notizia all Inail grava sul medico che per primo ne abbia constatato le conseguenze. In caso di malattia professionale, i lavoratori subordinati a tempo determinato e quelli autonomi devono presentarsi a visita medica entro 15 giorni da quello di astensione dal lavoro. Indennità giornaliera per inabilità temporanea assoluta Nel caso in cui il danno, a seguito di infortunio o malattia professionale, comporti l astensione dal lavoro per più di 3 giorni, l Inail è tenuto a pagare al lavoratore un indennità giornaliera. L indennizzo è pari al 60% della retribuzione media giornaliera fino al 90 giorno, ed al 75%, sempre della

7 retribuzione media giornaliera, dal 91 giorno fino alla guarigione clinica del lavoratore. La retribuzione media giornaliera va calcolata in base a quella effettivamente corrisposta nei 15 giorni antecedenti l evento. Indennizzo in capitale del danno biologico Il danno biologico è la lesione dell integrità psicofisica suscettibile di valutazione medico-legale della persona e viene riconosciuto per gli infortuni verificatisi dal 25 luglio 2000 e per le malattie professionali denunciate dalla stessa data. Nel caso in cui il grado di menomazione subìta dal lavoratore risulti compreso tra il 6% ed il 15%, l indennizzo del danno biologico è in capitale e determinato sulla base di un apposita tabella che tiene conto del sesso, dell età e del grado di menomazione subìta. Rendita diretta per inabilità permanente Per i danni valutati tra il 16% ed il 100%, viene erogata una rendita vitalizia costituita da 2 quote: la prima relativa al danno biologico, è determinata secondo un apposita tabella con indicazione degli importi in corrispondenza dei diversi dati percentuali di menomazione, la seconda, relativa al danno patrimoniale, è calcolata sulla base della retribuzione percepita dal lavoratore nell anno precedente il giorno dell evento, del grado di menomazione e del corrispondente coefficiente stabilito secondo un apposita tabella. Inoltre, agli agricoltori titolari di rendita per inabilità permanente derivante da infortunio sul lavoro e malattia professionale, l Inail riconosce una ulteriore prestazione che permette loro di riscattare in tutto o in parte la rendita. Infatti, i titolari possono ottenere, a determinate condizioni, la liquidazione in capitale degli ulteriori ratei di rendita che spettano loro. Le forme di riscatto previste sono 2: la prima riguarda le rendite per inabilità di grado non superiore al 20%, che possono essere riscattate, su domanda dell interessato, quando sia trascorso un decennio dalla loro costituzione. La seconda dà facoltà al lavoratore (con coniuge e/o figli e che non abbia ancora compiuto 65 anni) titolare di una rendita non inferiore al 50%, di richiederne il riscatto da utilizzare esclusivamente per investimenti in beni terrieri, macchine agricole e miglioramenti del fondo. Per gli infortuni sul lavoro verificatisi e per le malattie professionali denunciate dal 1 gennaio 2007, quest ultima richiesta può essere avanzata dai soggetti che presentano una menomazione dell integrità psicofisica di grado non inferiore al 35%. Inas Cisl - numero verde

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