Piano Territoriale Provinciale di Catania (ex art.12 L.R.9/86) RELAZIONE GENERALE DELLO SCHEMA DI MASSIMA.
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1 I SERVIZI A RETE. La Provincia Regionale di Catania, in base a quanto previsto dagli artt. 19, 20 e 21 della L.R. 9/86 attuate con Decreto del Presidente della Regione in data 10 agosto 1995, ha recentemente (1998) avviato le attività conoscitive preliminari finalizzate allo svolgimento delle funzioni previste dall art. 21 della L. 9/86 con particolare riferimento alla gestione del servizio di distribuzione dell acqua potabile e del gas, mediante uno studio commissionato al CSEI-Catania (Centro Studi di Economia applicata all Ingegneria) acquisendo in tal modo informazioni fondamentali sia tecniche che gestionali sulle attuali reti di distribuzione idrica e del gas relativamente alla città capoluogo ed all area metropolitana. Tali conoscenze risultano indispensabili in quanto, in una prima fase, occorrerà avvalersi delle strutture preesistenti stipulando con gli attuali Enti Gestori appositi accordi di programma e specifiche convenzioni al fine di ottimizzare l erogare dei servizi a rete per arrivare in una seconda fase ad un assetto definitivo di gestione che possa assicurare quantità e qualità in condizione di uniformità di tariffa. Compito non facile se si pensa che nella città capoluogo e nell area metropolitana alla data del suddetto censimento erano presenti 16 enti gestori d acqua e 7 gestori di gas. Nella presente relazione preliminare relativa agli indirizzi che s intendono seguire nello studio si terrà conto esemplificativamente dei dati già acquisiti (quindi relativi alla città capoluogo ed all area metropolitana) e successivamente ampliati alle altre due aree senza particolari dettagli mentre nella stesura del piano di settore saranno presi in considerazione tutte le aree di riferimento, in quanto si potrà estendere il censimento dettagliato alle aree calatino e pedemontano-ionica L ACQUA. La popolazione residente nella città capoluogo e nell area metropolitana (nel complesso 27 comuni) è in atto pari a circa abitanti (Dati ISTAT al 31/12/1999). L approvvigionamento idropotabile dei comuni ricadenti nell Area Metropolitana di Catania è alimentato quasi totalmente dalle falde sotterranee etnee, ed è gestito da numerosi Enti e da aziende private Mediamente sono prelevati circa 125 milioni di metri cubi l anno pari a circa 450 litri per abitante il giorno che corrispondono ad una portata 59
2 media complessiva di circa 4050 litri/sec. Le perdite stimate sono notevolissime cioè pari a circa 1800 litri/sec ovvero circa il 45% della portata. Le funzioni di regolazione e di riserva sono assicurate da 134 serbatoi per una capacità complessiva di circa 100 milioni di metri cubi. Le conclusioni delle indagine svolte dal CSEI-Catania, oltre a dimostrare la frammentazione della rete distributiva, dovuta all alto numero dei gestori della rete idrica, hanno evidenziato puntualmente l inefficienza complessiva del sistema e la disuniformità tra aree contigue sia per quanto attiene la qualità ed il costo che per quanto riguarda la quantità. Tali incongruenze riguardano anche le aree pedemontana-ionica e calatina ENTI GESTORI RETE IDROPOTABILE CITTA CAPOLUOGO Consorzio Acquedotto Etneo S.IDR.A ENTI GESTORI RETE IDROPOTABILE AREA METROPOLITANA Comune di Acicatena Comune di Acireale Acque Sud Acque Aurora Carcaci del Fasano Acque di Casalotto Comune di Misterbianco Comune di Motta S. Anastasia Azienda Municipale Acquedotto di Paternò Acquedotto S. Pavone Comune di Santa Venerina Sogea Manganelli Comune di Zafferana Acque Cremona 60
3 ENTI GESTORI RETE IDROPOTABILE AREA PEDEMONTANA JONICA Azienda Consorziale Servizi Etnei Acque Bufardo Acquedotto S. Pavone Consorzio Sollazzo Consorzio acquedotto etneo Comune di Biancavilla Comune di Bronte Comune di Castiglione di Sicilia Comune di Giarre Comune di Mascali Comune di Riposto ENTI GESTORI RETE IDROPOTABILE AREA CALATINA EAS Comune di Caltagirone Comune di Castel di Judica Comune di Grammichele Comune di Lazzarone Comune di Militello val di Catania Comune di Mineo Comune di Mirabella Imbaccari Comune di Palagonia Comune di Raddusa Comune di Ramacca Comune di San Cono Comune di San Michele di Ganzaria Comune di Scordia Comune di Vizzini Un ulteriore riscontro ha riguardato lo spreco economico che scaturisce dalle innumerevoli perdite, dovute per lo più alla vetustà degli impianti ma anche allo spreco dovuto ad usi impropri e all uso di consegne a bocca tarata anziché a contatore. I criteri tariffari, sviluppati secondo logiche di Azienda assolutamente disomogenee fra di loro, comportano disparità di trattamento anche all interno dello stesso comune ove operano più Enti erogatori. La differenza più evidente è quella relativa alla tariffa che in alcuni casi si basa sull effettivo utilizzo (contatori) e altre su quote fisse (consegne a bocca tarata). In particolare le consegne a bocca tarata scaturiscono dall assenza di contatori o dalla diseconomia per l azienda della lettura dei contatori; tale metodo di misurazione comporta di norma una 61
4 sproporzione fra il servizio ottenuto ed il costo relativo che in ogni caso allontana l utente dal risparmio della risorsa. I consumi di risorse, quali l acqua rappresentano importanti indicatori di pressione ambientale. In campo nazionale i consumi d acqua per uso domestico pro-capite mostrano valori piuttosto eterogenei fra i comuni analizzati dall ISTAT in quanto si hanno valori minimi per città come Firenze (45,6 m3 per abitante) e massimi per Torino (100,3 m3), mentre la Catania si attesta sui 72,4 m3 che corrispondono a circa 200 litri il giorno. La causa di tale disomogeneità territoriale può essere individuata sia nelle condizioni d offerta del servizio sia nelle preferenze manifestate dai consumatori. Anche all interno della provincia di Catania si sono manifestate, come accennato prima, disomogeneità nell ambito dei consumi procapite ma soprattutto nell ambito delle dotazione lorda che secondo la più volte citata indagine CSEI risulta pari a circa 440 litri/abitante.giorno contro una dotazione standard di circa 300 litri/abitante.giorno. Stralcio consumi di acqua Anno 1998 COMUNI Consumi di acqua per uso domestico (m 3 /ab.) Torino Milano Venezia Genova Bologna Firenze Roma Napoli Bari Palermo Catania Cagliari Fonte: Istat, Osservatorio ambientale sulle città. 100,3. 68,0 83,8 69,9 45,6 85,8 72,7 55,3 57,7 72,4 69,2 62
5 Tale dato incrociato con i risultati dell indagine ISTAT non dimostra che gli abitanti della provincia di Catania godono di risorse idriche esuberanti ma che le perdite e gli usi impropri (ad esempio acqua potabile utilizzata per l irrigazione) sono notevoli. Ovviamente i dati citati sono valori medi mentre all interno della provincia la dotazione idrica risulta molto variabile: alta in comuni come Acireale, Camporotondo Etneo, Nicolosi e basse come nel caso di Acicastello e Catania con carenze assi gravi nell Area di Sviluppo Industriale. Per quanto attiene il sistema irriguo occorre rilevare (pur con notevoli differenze riguardanti le varie aree: piana di Catania, zona pedemontana, aree costiere e calatino) che, anche da questo punto di vista, la situazione non è ottimale. Molte sono le cause che creano problemi non facilmente risolvibili come ad esempio l estrema frammentazione fondiaria in alcune zone o il deterioramento delle infrastrutture di accumulo, adduzione e trasporto causato per lo più da mancati investimenti per l ammodernamento nel settore dell agricoltura. Oggi si stima il fabbisogno in circa 250 milioni di metri cubi con un deficit superiore al 50% non colmabile se non con una visione sistemica che tenda al recupero di risorse idriche, da destinare all agricoltura, che in atto vengono disperse (perdite, impianti di depurazione etc). Un discorso a parte merita il capitolo della qualità delle acque che verrà affrontato in fase di piano di settore con l ausilio dei dati che si stanno acquisendo grazie alla collaborazione dell Istituto di Igiene dell Università di Catania che ha un vasto data-base sull argomento. In conclusione si evidenzia come l estrazione delle acque, in maniera non programmata in aree vaste, siano esse urbane, industriali o agricole o nei centri turistici nella provincia di Catania, supera spesso il ricambio naturale delle acque dolci, con ripercussioni sulla qualità non solo nel tratto in cui l acqua viene estratta, ma anche nel resto del corpo idrico, in quanto viene ridotta la capacità di diluizione del corpo idrico stesso. D altra parte con il decreto legislativo 152/99 la tutela del corpo idrico viene messa in relazione non solo con la specificità dei tratti dello stesso, ma anche con la salvaguardia dei corpi idrici appartenenti allo stesso bacino idrografico. Fiumi, torrenti, laghi, acque sotterranee non rispettano frontiere, ma sono interconnessi tra loro e, pertanto, il bacino idrografico costituisce l unità logica da considerare per la loro tutela. La gestione dei bacini idrografici deve essere attuata mediante il coordinamento delle varie amministrazioni territoriali ricadenti nello stesso bacino ed in questo senso la Provincia può rivestire un ruolo di coordinamento con indubbi vantaggi in termini di efficienza, qualità ed economia, effettuando un 63
6 rilievo generale con misure accurate delle portate immesse nelle diverse reti di distribuzione, ottimizzando la rete rilevata anche con la dismissione di rami superflui e ridondanti, ammodernando la rete al fine di ridurre drasticamente le perdite monitorando la stessa anche con l ausilio delle moderne tecnologie (telecontrollo), promovendo una politica che incentivi l economia delle risorse idriche IL GAS. Il sistema di distribuzione del gas nella Provincia Regionale di Catania, se paragonato al sistema di distribuzione idropotabile, è relativamente recente. Anche per il gas è stata condotta, dal CSEI- Catania su incarico della provincia, un accurata analisi ed il censimento relativo ai comuni che ricadono nell area metropolitana. Tali comuni risultano tutti serviti anche se in molti casi l erogazione copre solo una parte (a volte anche modesta) del territorio comunale. Tutti i 27 comuni dell area metropolitana compresa la città capoluogo sono quindi dotati di rete di distribuzione del gas, ad esclusione dei comuni di S. Venerina che non è provvisto di rete ma attraversato dalla tubazione SNAM, e Ragalna che, almeno potenzialmente, risulta servito dalla rete di distribuzione, allacciata tramite la cabina di primo salto che serve Paternò. Lo studio è stato esteso sommariamente anche alle altre due aree (pedemontana ionica e calatina) Gli enti gestori della distribuzione del gas che operano nella Provincia Regionale di Catania sono in atto sette e risultano evidenziati nelle successive tabelle ENTI GESTORI DEL RETE GAS CITTA CAPOLUOGO Azienda Autonoma Municipale di Catania Catania COMUNI SERVITI 64
7 ENTI GESTORI DEL RETE GAS COMUNI SERVITI AREA METROPOLITANA Azienda Autonoma Municipale Gas Acireale di Acireale Ghezzi S. Giovanni La Punta e Valverde Metansicula Misterbianco S.Me.Di.Gas Aci Bonaccorsi, Acicastello, Acicatena, Aci S. Antonio, Belpasso, Camporotondo Etneo, Gravina di Catania, Mascalucia, Motta S. Anastasia, San Gregorio di Catania, San Pietro Clarenza, Sant Agata Li Battiati, Santa Maria di Licodia, Tremestieri Etneo e Zafferana Etnea Siciliana Gas Trecastagni, Pedara, Nicolosi e Viagrande Sicilmetano Paternò e Ragalna ENTI GESTORI DEL RETE GAS COMUNI SERVITI AREA PEDEMONTANA JONICA Siciliana Gas SPA Adrano, Biancavilla, Bronte, Randazzo S.Me.Di.Gas Castiglione di Sicilia, Mascali Metansicula Milo, Piedimonte etneo, Giarre, Riposto, ENTI GESTORI DEL RETE GAS AREA CALATINA Siciliana Gas SPA S.Me.Di.Gas COMUNI SERVITI Raddusa Caltagirone, San Cono San Michele di Ganzaria Mineo Mirabella Imbaccari Metansicula Grammichele, Licodia Eubea, Mazzarone Tutti i gestori di cui sopra sono approvvigionati dalla rete di adduzione della SNAM. La rete fino ad oggi realizzata è ancora gravemente insufficiente anche nella città capoluogo come si evince dalla successiva tabella che riporta il numero di utenze e volumi di gas erogati riferiti al
8 Tali consumi, pur essendo in forte aumento, sono sensibilmente al di sotto della media delle città meridionali (ove il consumo di gas per il riscaldamento è ovviamente fortemente ridotto). In Italia i consumi di gas per uso domestico pro-capite mostrano valori piuttosto eterogenei fra i comuni analizzati, con Cagliari attestata sul valore minimo (13,0 m3 per abitante) e Venezia (701,8 m3) su quello massimo. La causa di tale disomogeneità territoriale può essere individuata sia nelle condizioni d offerta del servizio sia nelle preferenze manifestate dai consumatori. tanto a motivi strutturali, ovvero a condizioni ambientali, quanto a cause soggettive connesse con le preferenze e i modelli di consumo individuali. Il basso consumo attribuito a Catania è da imputarsi ovviamente alle favorevoli condizioni climatiche ma anche e soprattutto nella scarse condizioni d offerta. Ente gestore Comuni serviti Gas erogato nel 1997 (mc) N Utenze servite Az. Municipale Gas Catania Catania Ente gestore Comuni serviti Gas erogato nel 1997 (mc) N Utenze servite Az. Municipale Gas Acireale Acireale 2, San Giovanni la Punta, Ditta Ugo Ghezzi Valverde Metansicula Misterbianco 1,29 72 Siciliana Gas Nicolosi, Pedara, Trecastagni, Viagrande 23, Sicilmetano Paternò, Ragalna 39, Smedigas Aci Bonaccorsi, Acicastello, Acicatena, Aci S. Antonio, Belpasso, Camporotondo Etneo, Catania nord, Gravina di Catania, Mascalucia, Motta S. Anastasia, S. A. Li Battiati, San Gregorio di Catania, San Giovanni Galermo, San P. Clarenza, S. M. di Licodia, Tremestieri Etneo, Zafferana Etnea
9 Consumi di gas per uso domestico e per riscaldamento Anno COMUNI Torino Milano Venezia Genova Bologna Firenze Roma Napoli Bari Palermo Catania Cagliari Consumi di gas per uso domestico e per riscaldamento (m 3 /ab.) 524,2 603,7 701,8 458,2 667,7 482,6 316,6 153,2 199,8 46,0 38,7 13,0 Fonte: Istat, Osservatorio ambientale sulle città. 67
10 IMPIANTI DI DEPURAZIONI E FOGNATURE. Per analizzare la problematica si farà riferimenti ai dati (aggiornati al Marzo 2000) del S.I.De.R.S., Sistema Informativo degli Impianti di Depurazione della Regione Sicilia, aggiornato a partire dal 1990 dal XVI Gruppo dell Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente (COREDA Controllo di Qualità delle Acque Cartografia Tematica ed Elaborazione Dati) che redige e cura il censimento degli impianti di depurazione delle acque reflue relativamente allo stato di fatto ed al controllo degli scarichi terminali delle fognature comunali; di seguito si riporta una sintesi delle soluzioni depurative previste del P.A.R.F (Programma di Attuazione della Rete Fognaria) di tutti i comuni della provincia congruenti con le opere di depurazione delle acque previste dal P.R.R.A. (Piano Regionale di Risanamento delle Acque) approvato nel 1986 suddiviso per aree. COMUNE STATO DI FATTO CITTA CAPOLUOGO NOTE CORPO RICETTORE BACINO IDROGRAFICO CATANIA ESERCIZIO CONSORZIO ASI CANALE JUNGETTO CATANIA CONSORTILE MISTERBIANCO 68
11 COMUNE STATO DI FATTO AREA METROPOLITANA NOTE ACI CONSORTILE ACIREALE BONACCORSI ACI CASTELLO COSTRUZIO COMUNE:SOLO OPERE MURARIE, NE CHIESTA VARIANTE AL PARF ACI CASTELLO COSTRUZIO COMUNE -PRESENTATA VARIANTE NE AL PARF ACI CATENA CONSORTILE ACIREALE ACI CONSORTILE ACIREALE SANT'ANTONIO ACIREALE PREVISTO COMUNE: PROGETTO DI MASSIMA BELPASSO CONSORTILE MISTERBIANCO CAMPOROTON CONSORTILE MISTERBIANCO DO ETNEO GRAVINA DI CONSORTILE CATANIA CATANIA GRAVINA DI CONSORTILE MISTERBIANCO CATANIA MASCALUCIA NON COMUNE - IN RISTRUTTURAZIONE ESERCIZIO MASCALUCIA CONSORTILE MISTERBIANCO MISTERBIANC COSTRUZIO COMUNE - LAVORI DEL 1 LOTTO O NE APPALTATI; PRELIMINARI CONSEGNA MOTTA S. ESERCIZIO COMUNE ANASTASIA NICOLOSI PATERNO' COSTRUZIO NE CONSORTILE MISTERBIANCO COMUNE: CONSEGNA LAVORI PEDARA CONSORTILE MISTERBIANCO RAGALNA CONSORTILE PATERNO' SAN GIOVANNI CONSORTILE ACIREALE LA PUNTA SAN GIOVANNI CONSORTILE CATANIA LA PUNTA S. GREGORIO CONSORTILE CATANIA DI CATANIA SAN PIETRO CONSORTILE MISTERBIANCO CLARENZA SANT'AGATA LI CONSORTILE CATANIA BATTIATI SANTA MARIA ESERCIZIO LIP MBAS DI LICODIA S. VENERINA CONSORTILE ACIREALE TRECASTAGNI CONSORTILE ACIREALE TRECASTAGNI CONSORTILE MISTERBIANCO TREMESTIERI CONSORTILE MISTERBIANCO ETNEO TREMESTIERI CONSORTILE CATANIA ETNEO VALVERDE CONSORTILE ACIREALE VALVERDE CONSORTILE CATANIA VIAGRANDE CONSORTILE ACIREALE ZAFFERANA CONSORTILE ACIREALE ETNEA 69 CORPO RICETTORE BACINO IDROGRAFICO VALLONE CUBBA TORRENTE LIGANI FIUME SIMETO VALLONE SOLPA MANERI
12 AREA CALATINA COMUNE STATO DI FATTO NOTE CORPO RICETTORE BACINO IDROGRAFICO CALTAGIRONE ESERCIZIO LIP - FIUME MARGI- MAT.SED.,SST,NO3 CALTAGIRONE CALTAGIRONE ESERCIZIO LIP FOSSO FONTANA CALTAGIRONE ESERCIZIO ENTE GESTORE VALLONE CAVA BUSACCA/FICUZZA CASTEL DI JUDICA PREVISTO CASTEL DI JUDICA ESERCIZIO CASTEL DI JUDICA ESERCIZIO CASTEL DI JUDICA ESERCIZIO CASTEL DI JUDICA ESERCIZIO CASTEL DI JUDICA ESERCIZIO CASTEL DI JUDICA ESERCIZIO CASTEL DI JUDICA ESERCIZIO CASTEL DI JUDICA ESERCIZIO COMUNE VASCA IMHOFF COMUNE: VASCA IMHOFF COMUNE: MALFUNZIONAMEN TO PER FURTI DI MACCHINARI COMUNE: MALFUNZIONAMEN TO PER FURTI DI MACCHINARI COMUNE: VASCA IMHOFF COMUNE: MALFUNZIONAMEN TO PER FURTI DI MACCHINARI COMUNE: VASCA IMHOFF COMUNE: VASCA IMHOFF COMUNE: MALFUNZIONAMEN TO PER FURTI DI MACCHINARI VALLONE PIANOT.SERRO CALDERARO VALLONE PERGOLA VALLONE PERGOLA VALLONE ULIVO VALLONE CAVALERA VALLONE CINQUEGRANA VALLONE GAMBANERA VALLONE COMUNELLI VALLONE SAN GIUSEPPE GRAMMICHELE ESERCIZIO LIP VALLONE ZACCANO LICODIA EUBEA COSTRUZIONE COMUNE:COMPLET VALLONE ATO 1 LOTTO; ARENATURA AVVIO LAVORI PER COLLETTORI MAZZARRONE NON ESERCIZIO COMUNE: COLLAUDO IN CORSO D OPERA MILITELLO VAL DI CATANIA CONSORTILE SCORDIA MINEO NON ESERCIZIO COMUNE: MANCA ALLACCIAMENTO RETE FOGNARIA VALLONE CAVA VALLONE ZUFFUNATO FIUME CALDO MIRABELLA ESERCIZIO LIP - MAT. SED. TORRENTE GATTA IMBACCARI PALAGONIA PREVISTO LIP - FIUME DEI MONACI RADDUSA NON ESERCIZIO COMUNE: FIUME SECCO LAGO OGLIASTRO RAMACCA ESERCIZIO LIP - VALLONE PIETROSA 70
13 AREA CALATINA COMUNE STATO DI FATTO NOTE CORPO RICETTORE BACINO IDROGRAFICO RAMACCA PREVISTO VALLONE DELLE STRETTE SAN CONO ESERCIZIO LIP TORRENTE VALLE SAN MICHELE DI GANZARIA ESERCIZIO COMUNE: RIAVVIO DOPO MANUTENZIONE STRAORDINARIA SCORDIA ABBANDONATO COMUNE:VASCHE DI SEDIMENTAZIONE ANNI '60; SECONDO PARF SCORDIA COSTRUZIONE COMUNE: REALIZZATO 1 STRALCIO ALBANESE FIUME TEMPIO FIUME SAN LEONARDO VIZZINI ESERCIZIO LIP TORRENTE ULMI- GUZZA VIZZINI ESERCIZIO LIP VALLONE S.ANGELO GIARRUSO 71
14 COMUNE AREA PEDEMONTANA - JONICA STATO DI FATTO NOTE ADRANO ESERCIZIO LIP BIANCAVILLA ABBANDON ATO COMUNE - (ANNI '60) ABBANDONATO SECONDO PREVISIONI DI PARF BIANCAVILLA ESERCIZIO LIP MAT.SED.,SST,BOD5,COD,MBAS,GRA SSI,B,ZN BRONTE ESERCIZIO COMUNE: AVVIATO IN COLLAUDO FASE FINALE CALATABIANO ESERCIZIO COMUNE: AVVIAMENTO IMPIANTO CALATABIANO NON NOE ESERCIZIO CASTIGLIONE ESERCIZIO LIP DI SICILIA CASTIGLIONE DI SICILIA CORPO RICETTORE BACINO IDROGRAFICO TORRENTE SAN FILIPPO FIUME SIMETO FIUME ALCANTARA TORRENTE MINISSALE TORRENTE BRACATO PREVISTO COMUNE VALLONE FEUDO DI MEZZO CASTIGLIONE DI SICILIA PREVISTO COMUNE VALLONE CRASA' FIUMEFREDDO CONSORTILE MASCALI DI SICILIA GIARRE CONSORTILE MASCALI LINGUAGLOSS COSTRUZIO COMUNE: PROGETTO FEMO A NE ALL'ASS. BB.CC.AA. MALETTO NON COMUNE - GUASTO AL MOTORE ESERCIZIO MANIACE ESERCIZIO LIP TORRENTE CUTO' MASCALI ESERCIZIO GESTORE - MBAS TORRENTE MACCHIA MILO PIEDIMONTE ETNEO NON COMUNE: MANCANO COLLETTORI ESERCIZIO FOGNARI ESERCIZIO COMUNE - PROGETTO FINANZIATO DAL GENIO CIVILE RANDAZZO PREVISTO COMUNE: CONCESSA VARIANTE PER IL SITO IMPIANTO RIPOSTO CONSORTILE MASCALI SANT'ALFIO CONSORTILE MASCALI TORRENTE NESPOLA TORRNETE FOGLIARINO- MINISSALE FIUME ALCANTARA 72
15 In definitiva per la Provincia Regionale di Catania il quadro riassuntivo può essere così schematizzato RIEPILOGO DEI DATI SUGLI IMPIANTI DI DEPURAZIONE PROVINCIA DL FL NC ESERCIZIO NON ESERCIZIO PREVISTI COSTRUZIONE ABBANDONA TI CATANIA Fonte SIDERS I RIFIUTI. Uno degli obbiettivi da perseguire nella redazione del piano è espresso dal concetto che la velocità di consumo delle risorse non deve superare quella della rigenerazione delle stesse che si traduce per quanto attiene i rifiuti nel concetto basilare che la quantità dei rifiuti prodotti non può superare la possibilità di assorbimento dell ambiente che li riceve. Coerentemente la Legge quadro, che in Italia regola la gestione dei rifiuti (Decreto legislativo 22/97 ossia il cosiddetto decreto Ronchi e successive modifiche ed integrazioni), ha definito il territorio provinciale come l Ambito Territoriale Ottimale - A.T.O. dove la gestione dei rifiuti urbani (R.S.U) deve avvenire in modo unitario e coordinato. Per quanto attiene i rifiuti la Provincia Regionale di Catania ha da tempo iniziato una politica attiva e propositiva sviluppando ad esempio una Proposta di Piano Provinciale di emergenza per la gestione dei rifiuti solidi urbani. Coerente sia con il D.Lgs 22/97 sia con i principi di cui alla Ordinanza PCM n 298 tale proposta è stata inoltrata alla Regione Siciliana che, per il tramite della Commissione Tecnica Scientifica, ha stilato il piano delle Priorità degli interventi per l emergenza rifiuti tenendo in buona considerazione quanto proposto dalla Provincia Regionale di Catania. Nella buona sostanza vengono stabiliti i principi generali facendo riferimento alla situazione di fatto dell impiantistica presente, all analisi del flusso dei rifiuti, alla gestione della raccolta differenziata e della frazione residuale, alla produzione ed utilizzo di combustibili derivati da rifiuti- CDR. Viene altresì stimato il fabbisogno volumetrico di discarica per arrivare ad una proposta dell'impiantistica necessaria e alle conseguenti valutazioni economiche. L azione della Regione Sicilia pertanto risulta coerente con la normativa statale già citata che definisce i principi ispiratori della gestione dei rifiuti. Tali principi possono essere cosi riassunti: Sulla base di specifiche indicazioni, emanate nell ambito della Comunità Europea, è necessario prevedere una precisa scala gerarchica delle diverse forme di gestione dei rifiuti, in particolare è prioritaria la 73
16 RIDUZIONE delle quantità di rifiuti prodotti, seguita dal RICICLAGGIO dei materiali che costituiscono i rifiuti, preferito a sua volta al RECUPERO di energia (termovalorizzazione). Allo SMALTIMENTO ( inteso come conferimento in discarica) viene assegnato, a regime, un ruolo assolutamente residuale, tant è che tutte le azioni pianificatorie devono essere tese ad evitare lo SMALTIMENTO, ovvero il conferimento dei rifiuti in DISCARICA che è la forma peggiore di trattamento degli stessi. In sostanza allo smaltimento debbono andare solo i rifiuti che non possono trovare altra destinazione Su queste basi si è dato seguito alla ordinanza n 2983 del 31 maggio 1999 del Ministro dell'interno - Delegato al Coordinamento della Protezione Civile - "Immediati interventi per fronteggiare la situazione d emergenza determinatasi nel settore dello smaltimento dei rifiuti urbani nelle Regione Siciliana Di seguito vengono riportati i dati salienti raccolti e le stime prodotte dall Assessorato. Popolazione e produzione Rifiuti Urbani nella Provincia di Catania Provincia d appartenenza comuni Comuni (n.) Abitanti (n.) Produzione RSU (tonn/anno) Produzione RSU (kg/abit./d) Produzione RSU (kg/abit/anno) Catania ,53 559,01 Fabbisogni impiantistici annui per la raccolta differenziata Provincia Regionale Frazione organica (tonn) Frazione secca (CONAI) (tonn) Altre raccolte (tonn) Totale (tonn) Catania Fabbisogni impiantistici a livello provinciale per la produzione e la valorizzazione del CDR Provincia Abitanti Produzione RU Potenzialità impianto produzione CDR n. tonn/anno tonn/ anno tonn/ d Potenzialità sez di biostabilizzazione della fraz organica Potenzialità impianto di termovaloriz. CDR Tonn/anno tonn/d Tonn/ anno tonn/ d Catania Localizzazione previa verifica d impatto amb. 74
17 Fabbisogni d abbancamento in discarica nella fase emergenziale Abitanti Fabbisogni volumetria d abbancamento in discarica Produz Produz Produz Mc ione ione ione RU RU RU Mesi Totale n. Tonn/ kg/abit./ kg/abit./ Raccolta Differenziata 0% Raccolta Differenziata 15% Raccolta Differenziata 20% Raccolta Differenziata 25% mc anno d anno ,53 559, Fabbisogni d abbancamento in discarica a regime Abitanti Produ zione Produ zione Produ zione Compo staggio Produ zione Impian ti filiere RU RU RU CDR Frazioni CONAI Speciali Termo v. Termo v. annuo tonn/anno kg/abit./ d kg/abit./ anno Tonn/ anno tonn/anno tonn/ anno tonn/ anno tonn/ anno tonn/ anno tonn/ anno ,53 559, Fabbisogni d abbancamento in discarica a regime Abitanti Produzione Produzione Produzione annuo Per RU RU RU 10 anni tonn/ann o Kg/abit./d kg/abit./anno mc/anno Mc ,53 559, Per quanto attiene il confronto con la realtà nazionale appare significativo il rapporto ISTAT del 1998 di cui si riportano alcuni dati ritenuti salienti sull argomento 75
18 Indicatori per i rifiuti in alcuni comuni Anno 1998 Rifiuti urbani (kg. per abitante) Raccolta differenziata sul totale della raccolta (%) Numero di contenitori per la raccolta dei rifiuti urbani (a) COMUNI Raccolta indifferenziata Raccolta differenziata Raccolta selettiva Totale Per 1000 abitanti Per km 2 Torino Milano Venezia Genova Bologna Firenze Roma Napoli Bari Palermo Catania Cagliari 423,6 78,6 0,2 502,4 15,6 45,9 320,7 366,6 159,1 0,4 526,1 30,2 61,1 437,9 525,9 123,6 0,4 649,9 19,0 24,1 15,3 444,1 37,5 0,1 481,7 7,8 30,7 81,0 475,0 79,9 0,2 555,0 14,4 39,3 106,8 519,6 81,9 0,3 601,9 13,6 31,1 114,4 489,6 22,2 0,1 511,9 4,3 28,8 59,4 559,2 3,0 0,1 562,3 0,5 15,9 138,6 518,3 19,7 0,1 538,1 3,7 27,8 79,3 584,3 11,1 0,1 595,5 1,9 18,9 81,8 559,6 5,0 0,0 564,7 0,9 15,8 29,6 559,0 1,6 0,1 560,8 0,3 28,8 56,4 Fonte: Istat, Osservatorio ambientale sulle città Il decreto Ronchi del febbraio 1997 ha stabilito che in ogni ambito territoriale ottimale deve essere assicurata una raccolta differenziata dei rifiuti prodotti, pari al 15% entro due anni dall entrata in vigore del decreto, al 25% entro 4 anni e al 35% a partire dal sesto anno. I limiti posti dal decreto Ronchi sono già stati raggiunti o sono in via di raggiungimento in alcune città del nord, Milano (30,2%), Venezia (19%), Bolzano (17,3%), Torino (15,6%).mentre nessuna realtà siciliana è vicina agli obbiettivi prefissati. Tuttavia và rilevato che nel calcolo dell indicatore non vengono considerate le quantità di rifiuti oggetto di raccolta selettiva, ad esempio, pile e farmaci scaduti, in quanto non rispondono alla definizione di raccolta differenziata prevista dalla legislazione perché non destinati al riutilizzo, al riciclaggio o al recupero di materia prima. La carta e il vetro sono stati i primi materiali ad essere raccolti in modo differenziato. Il numero dei contenitori per abitante utilizzati per le varie tipologie di raccolta - indifferenziata, differenziata e selettiva è particolarmente basso a Catania e Napoli (circa 16 contenitori per 1000 abitanti), mentre Trento (72 ogni 1000 abitanti) si colloca in testa alla 76
19 graduatoria. Milano detiene invece il primato sul territorio, con 438 contenitori ogni 100 km 2. Raccolta differenziata Anni 1996 e 1998 (percentuale rispetto al totale della raccolta di rifiuti) Fonte: Istat, Osservatorio ambientale sulle città 77
20 La situazione della raccolta differenziata dei rifiuti relativa alla Provincia Regionale di Catania al 1999 viene rappresentata nella successiva tabella suddivisa per aree CITTA CAPOLUOGO PRODUZIONE RIFIUTI INDIFFERENZIATI RACC. DIFFERENZIATE INGOMB. TOTALI COMUNE ABITANTI TONN. KG/AB. % TONN. KG/AB. % TONN. TONN. Catania ,86 99,36% 1.473,00 4,36 0,64% 0, TOTALE CATANIA ,86 99,36% 1.473,00 4,36 0,64% 0,
21 AREA METROPOLITANA PRODUZIONE RIFIUTI INDIFFERENZIATI RACC. DIFFERENZIATE INGOMB. TOTALI COMUNE ABITANTI TONN. KG/AB. % TONN. KG/AB. % TONN. TONN. Aci bonaccorsi ,34 99,79% 2,25 0,88 0,21% 0, Acicastello ,73 98,76% 132,92 6,91 1,24% 0, Aci Catena ,79 99,91% 9,23 0,35 0,09% 0, Acireale ,96 100,00% 0,00 0,00 0,00% 0, Aci Sant'Antonio ,10 99,60% 30,30 1,91 0,40% 0, Belpasso ,23 99,54% 37,56 1,74 0,46% 0, Camporotondo Etneo ,72 97,98% 25,35 8,79 2,02% 0, Gravina di Catania ,15 99,31% 79,25 2,79 0,69% 0, Mascalucia ,24 99,70% 37,31 1,53 0,30% 0, Misterbianco ,60 99,66% 68,88 1,50 0,34% 0, Motta Sant'Anastasia ,47 99,49% 22,30 2,29 0,51% 0, Nicolosi ,56 99,12% 22,72 3,69 0,61% 10, Paternò ,69 99,75% 44,85 0,93 0,25% 0, Pedara ,39 100,00% 0,00 0,00 0,00% 0, San Giovanni la Punta ,23 99,79% 30,59 1,47 0,21% 0, San Gregorio di Catania ,68 99,96% 1,78 0,17 0,04% 0, San Pietro Clarenza ,10 99,06% 19,47 3,39 0,94% 0, Sant'Agata Li Battiati ,83 99,57% 23,44 2,20 0,43% 0, Santa Maria di Licodia ,13 100,00% 0,00 0,00 0,00% 0, Santa Venerina ,04 99,52% 15,84 2,00 0,48% 0, Trecastagni ,98 99,56% 20,55 2,51 0,44% 0, Tremestieri Etneo ,33 99,35% 55,11 2,74 0,65% 0, Valverde ,88 99,87% 36,15 5,05 0,13% 0, Viagrande ,38 99,58% 13,32 2,10 0,42% 0, Zafferana Etnea ,50 98,88% 28,85 3,52 0,70% 17, Ragalna ,81 100,00% 0,00 0,00 0,00% 0, TOTALE AREA METROP ,66% 758,02 1,77 0,33% 27, Fonte: Commissario Delegato per l emergenza rifiuti in Sicilia 79
22 AREA CALATINA PRODUZIONE RIFIUTI INDIFFERENZIATI RACC. DIFFERENZIATE INGOMB. TOTALI COMUNE ABITANTI TONN. KG/AB. % TONN. KG/AB. % TONN. TONN. Caltagirone ,73 98,31% 182,30 4,65 1,60% 10, Castel di Judica ,93 99,49% 8,49 1,68 0,51% 0, Grammichele ,62 99,40% 29,04 2,10 0,60% 0, Licodia Eubea ,93 100,00% 0,00 0,00 0,00% 0, Mazzarrone ,19 94,87% 72,35 19,58 5,13% 0, Militello in Val di Catania ,46 100,00% 0,00 0,00 0,00% 0, Mineo ,67 96,80% 48,75 8,63 3,20% 0, Mirabella Imbaccari ,04 98,95% 5,15 0,62 0,25% 16, Palagonia ,05 100,00% 0,00 0,00 0,00% 0, Raddusa ,11 96,39% 40,50 11,10 3,61% 0, Ramacca ,62 99,52% 16,17 1,52 0,48% 0, San Cono ,64 100,00% 0,00 0,00 0,00% 0, San Michele di Ganzaria ,43 100,00% 0,00 0,00 0,00% 0, Scordia ,15 99,90% 39,58 2,33 0,10% 0, Vizzini ,86 99,99% 1,20 0,15 0,01% 0, TOTALE AREA CALATINA ,53 99,49 443,53 3,49 0,52% 26, Fonte: Commissario Delegato per l emergenza rifiuti in Sicilia 80
23 AREA PEDEMONTANA- JONICA PRODUZIONE RIFIUTI INDIFFERENZIATI RACC. DIFFERENZIATE INGOMB. TOTALI COMUNE ABITANTI TONN. KG/AB. % TONN. KG/AB. % TONN. TONN. Adrano ,72 99,99% 0,80 0,02 0,01% 0, Biancavilla ,54 99,88% 12,01 0,52 0,12% 0, Bronte ,85 94,93% 306,08 15,54 5,07% 0, Calatabiano ,73 100,00% 0,00 0,00 0,00% 0, Castiglione di Sicilia ,63 99,31% 4,72 1,04 0,35% 4, Fiumefreddo di Sicilia ,36 97,67% 63,29 6,52 1,45% 38, Giarre ,13 99,53% 59,04 2,17 0,44% 3, Linguaglossa ,80 99,04% 22,28 4,10 0,96% 0, Maletto ,88 99,37% 8,11 1,89 0,63% 0, Maniace ,91 100,00% 0,00 0,00 0,00% 0, Mascali ,60 99,60% 25,37 2,31 0,40% 0, Milo ,30 99,24% 4,77 4,22 0,76% 0, Piedimonte Etneo ,49 99,29% 11,26 2,93 0,71% 0, Randazzo ,89 99,58% 16,75 1,45 0,42% 0, Riposto ,14 99,88% 8,57 0,58 0,12% 0, Sant'Alfio ,99 99,44% 3,95 2,36 0,56% 0, TOTALE AREA IONICO - PEDEMONTANA ,37\ 99,27% 547,00 2,85 0,72% 45, TOTALE PROVINCIALE ,08 97,55% 3.221,55 2,92 0,52% 101, Fonte: Commissario Delegato per l emergenza rifiuti in Sicilia 81
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