Dalla certificazione delle competenze alla didattica: un percorso a ritroso

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1 Dalla certificazione delle competenze alla didattica: un percorso a ritroso A cura di Renata Rossi

2 «Sogno un mondo abitato da persone che siano capaci di pensiero critico e creativo, nonché di partecipazione attiva ai dibattiti su scoperte e scelte nuove, disposte ad affrontare i rischi per ciò in cui credono». Howard Gardner

3 La sfida che la scuola si trova ad affrontare è il passaggio dalla trasmissione di percorsi preconfezionati entro i saperi tradizionali alla dotazione di autonoma organizzazione concettuale Il possesso dei contenuti deve essere finalizzato alla capacità della loro elaborazione

4 E necessario quindi Ripensare all insegnamento Siamo dentro un tempo in cui si vivono grandi cambiamenti, le certezze sono poche e si risente della crisi che ha investito il mondo. La scuola come luogo deputato all educazione e alla costruzione della cultura, deve saper leggere le caratteristiche della società di oggi, per tradurle in bisogni educativi a cui dare risposte La scuola è investita da una domanda che comprende insieme, l apprendimento e il saper stare al mondo

5 Centralità della persona Le finalità della scuola devono essere definite a partire dalla persona che apprende Fin dai primi anni della scolarizzazione è necessario, quindi, valorizzare la relazione educativa e costante tra adulti e bambini e cruciale è la distinzione tra bisogni fondamentali e desideri dei bambini e adolescenti. Importante è anche : il richiamo alla cura sollecita in funzione della formazione della classe come gruppo la cura alla promozione dei legami di gruppo, il riferimento alla formazione per tutta la vita e la competenza trasversale dell apprendere ad apprendere

6 Per una nuova cittadinanza La scuola persegue una doppia linea formativa: verticale e orizzontale. La linea verticale esprime l esigenza di impostare una formazione che possa poi continuare lungo l intero arco della vita; quella orizzontale indica la necessità di un attenta collaborazione fra la scuola e gli attori extrascolastici con funzioni a vario titolo educative: la famiglia in primo luogo

7 Profilo dello studente al termine del primo ciclo d istruzione La presenza di un profilo dell allievo di 14 anni impegna la scuola di base (istituto comprensivo) nella formazione di competenze culturali e di cittadinanza richieste dopo 11 anni di percorso formativo coerente ed unitario, proiettato verso un ulteriore biennio d istruzione obbligatoria che dovrebbe garantire una equivalenza di risultati. Il profilo mantiene un carattere dinamico, aperto alla prospettiva del cambiamento e del miglioramento e non cristallizza singole prestazioni e abilità.

8 Ripensare la didattica Per incrementare l efficacia degli apprendimenti in termini di competenza, ovvero di spendibilità in tempi e in contesti diversi da quelli di acquisizione; Per promuovere un approccio attivo all apprendimento; per esplicitare i prerequisiti richiesti e rilevare le preconoscenze; Per assicurare accompagnamento e feed- back; Per favorire la personalizzazione dei percorsi formativi; Per curare il clima d aula e la relazione fra gli alunni; Per valutare secondo modalità congruenti con gli apprendimenti attesi

9 Ripensare nuovi modelli organizzativi Affrontare i nodi disciplinari in un ottica più evolutiva spaziando tra le competenze di un bambino di tre anni e quelle di un adolescente di quattordici; Immaginare interventi fondati e differenziati su un lungo arco di tempo (3-14 Anni); Condividere idee tra docenti con professionalità differenti e capire come si ragiona in altri ordini di scuola; Ripensare ai tempi dedicati al lavoro, alla composizione dei gruppi, alle modalità di rendicontare;

10 Rivedere gli organismi a supporto della crescita professionale a cui assegnare compiti specifici, affinchè siano riconosciuti ma anche monitorati per evitare derive autoreferenziali; Privilegiare l approccio sperimentale per potenziare la didattica, in tutti i suoi aspetti, dalla metodologia alla valutazione

11 E necessario quindi Ripensare un percorso di ricerca-azione dall infanzia alla secondaria di primo grado partendo da un traguardo di competenza di fine ciclo e approntare un modello che preveda le fasi del percorso E la costruzione del curricolo il processo attraverso il quale si sviluppano e si organizzano la ricerca e l innovazione didattica

12 Curricoli per competenza e non per contenuti OGGI L espansione del quadro totale degli scambi e La crescita esponenziale dei saperi Rende Sempre più problematica la costruzione cognitiva individuale Sempre più irrealistica la pretesa della scuola di assolvere il suo compito mediante trasmissione di saperi pre-confezionati

13 L organizzazione del curricolo L idea di curricolo fa riferimento alla progettazione reticolare per co-costruire conoscenze, per realizzare una didattica centrata sullo studio intensivo e criticamente approfondito e non sullo studio estensivo di molti contenuti Il curricolo deve essere organizzato attorno ai nuclei fondanti delle discipline per sostenere gli allievi nell acquisizione di conoscenze e competenze stabili e generative di ulteriori approfondimenti

14 La costruzione del curricolo non è un adempimento formale, ma è il processo attraverso il quale si sviluppano e organizzano la ricerca e l innovazione educativa è un cammino di costante miglioramento dell aspetto centrale della scuola, il processo di insegnamentoapprendimento

15 Caratteri propri del curriculum sono trasversalità: discipline e saperi si raccordano orizzontalmente intorno ai principi di: formazione cognitiva acquisizione di competenze assimilazione di conoscenze e abilità coordinate da criteri di base di chi si vuol formare

16 verticalità: relativa allo sviluppo del curricolo per ordini e gradi di scuola

17 organicità e coerenza: nella progressione attraverso età diversificate per strutture cognitive capacità comunicative organizzazione verbale sviluppo etico e sociale crescita di paradigmi culturali, didattici ed epistemologici

18 Secondo Frabboni il curricolo mostra due immagini: prende il volto dell avvocato difensore del soggetto che apprende, riabilita e dà volto ai suoi bisogni; è un ponte di collegamento tra i diversi luoghi e le varie tappe che corredano la vita scolastica

19 La costruzione del curricolo Ogni scuola, come è previsto dal Regolamento dell Autonomia, predispone il curricolo all interno del PTOF con riferimento: Al profilo dello studente al termine del primo ciclo d istruzione, Ai traguardi per lo sviluppo delle competenze; Agli obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina

20 Attività di studio Questo processo richiede: Attività di formazione e di ricerca da parte di tutti gli operatori scolastici ed in primo luogo da parte dei docenti è un processo dinamico e aperto L elaborazione del curricolo rappresenta per la comunità scolastica un occasione di partecipazione e di apprendimento continuo I traguardi sono prescrittivi e rappresentano le «mete» da raggiungere

21 Le unità di apprendimento A partire dal curricolo d istituto I docenti individuano Le esperienze di apprendimento più efficaci; Le scelte didattiche più significative; Le strategie più idonee, con attenzione all integrazione fra le discipline e alla loro possibile integrazione in aree

22 Operazioni preliminari Individuare un nucleo centrale del sapere ovvero una tematica; Coinvolgere i colleghi che condividono lo stesso nucleo del sapere; Identificare le competenze mirate, prevalenti e concorrenti, delle discipline e l insieme delle risorse mobilitate (conoscenze e abilità) operando una prima selezione; Pensare ad un compito il più vicino possibile alla realtà, che abbia dentro di sé un problema non scontato, specificando il prodotto da realizzare, dotato di valore e riferito ad un interlocutore che non sia il docente; Operare,sulla base della precedente, una nuova selezione/ identificazione di abilità e conoscenze in relazione al compito scelto

23 La scelta della tematica Deve essere significativa: deve avere aspetti problematici e stimolanti, appassionanti per i ragazzi; Per sceglierla interdisciplinare deve prestarsi a prospettive diverse: i ragazzi superano la divisione disciplinare e imparano per problemi e approcci diversi; Si possono attingere idee da: caratteristiche, interessi, motivazioni, bisogni della classe, del territorio, delle famiglie all interno della quota riservata alle singole istituzioni scolastiche

24 TRA AUTONOMIA E PROFESSIONALITA DOCENTE AZIONI E ATTORI DEL CAMBIAMENTO Indicazioni nazionali per il curricolo CURRICOLO di scuola/ istituto ISTITUTO COMPRENSIVO PROGETTAZIONE di classe/i TEAM DOCENTE UNITA DI APPRENDIMENTO

25 Che cosa è un UA Sono delle piste di lavoro adatte per una particolare classe Offrono spunti operativi, legati a chiari riferimenti valoriali e culturali che ogni docente, tenendo conto della specifica realtà in cui opera, dovrà modificare ed adattare al suo contesto Devono essere strutturate secondo uno schema condiviso e sperimentato E necessario condividere preliminarmente, con i docenti che intervengono sullo stesso gruppo classe, la scelta di alcune competenze da perseguire

26 L UA è un indirizzo metodologico, cioè un idea e un indicazione su come organizzare e gestire l attività di apprendimento/ insegnamento; l UA è un evento, cioè lo svolgersi ed il dispiegarsi concreto dell attività educativa e didattica; l UA è lo strumento progettuale per organizzare l attività apprendimento e insegnamento. (Ermanno Puricelli)

27 Caratteristiche dell UA È una metodologia, ma è reale e non astratta: è costituita da parti ed ha un titolo. È un insieme (unità organica ed effettiva) di occasioni di apprendimento che consentono all allievo di entrare in un rapporto personale con il sapere attraverso compiti che conducono a prodotti. Prevede quindi sempre compiti reali (o simulati) a partire dalle risorse (conoscenze, abilità) da mobilitare per far diventare lo studente competente. Ogni UA deve sempre mirare ad almeno una competenza tra quelle presenti nel repertorio di riferimento

28 Dalle Indicazioni: «Sono occasioni per sviluppare in maniera armonica le capacità (intellettuali, esteticoespressive, motorie, operative, sociali, morali e religiose) di ciascuno, ponendolo nelle condizioni di capire il mondo e di trasformarlo, mentre conosce e trasforma se stesso.

29 Che cosa s intende per UA? E un occasione didattica significativa per gli alunni tiene conto dell unità del sapere non si limita alla sola trasmissione di conoscenze e abilità disciplinari tende alla formazione integrale della persona sviluppa competenze (trasversali e disciplinari) attraverso l utilizzo di una didattica laboratoriale pone il ragazzo al centro dell azione didattica richiede la sua partecipazione attiva in modo individuale o di gruppo favorisce la costruzione personale delle conoscenze ricorrendo anche ad attività e strumenti diversificati anche innovativi e tecnologici consente la personalizzazione dell apprendimento

30 Struttura dell UA Ogni Unità di apprendimento è costituita dalle seguenti sezioni: TITOLO: formulato all infinito perché evidenzia la competenza che il docente intende sviluppare mediante la situazione di lavoro o di studio indicate nel percorso laboratoriale; COMPITO UNITARIO: indica il prodotto e il percorso (cosa) i ragazzi devono realizzare concretamente durante e/o al termine dell UA e quali sono le operazioni chiave che sono sollecitati a compiere durante il processo didattico

31 COMPETENZA: si dichiara la competenza prevalente che s intende perseguire con una particolare UA scelte fra: le otto competenze chiave di cittadinanza o le competenze indicate nel Profilo in uscita o nei traguardi di competenze disciplinari.. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO: si elencano 2/3 obiettivi di apprendimento irrinunciabili tratti dalle Indicazioni Nazionali; OBIETTIVI FORMATIVI: sono la riformulazione degli obiettivi di apprendimento ritenuti indispensabili per lo sviluppo della competenza attesa

32 ATTIVITA LABORATORIALI: al centro della sezione c è l operatività degli alunni e quindi si illustrano le modalità di svolgimento delle attività, i passaggi operativi che i ragazzi devono compiere, le azioni e le attenzioni dell insegnante. La descrizione dell attività è articolata in fasi, con indicazione dei tempi e dei materiali necessari, se il percorso è individuale, in gruppo o a classe intera, Il lavoro va monitorato in itinere per intervenire prontamente nei momenti problematici o di suggerire strategie opportune Va tenuto presente che in una classe reale sono presenti anche alunni in difficoltà, alunni con problemi di attenzione o livelli di partenza e prerequisiti molto bassi

33 VERIFICA, VALUTAZIONE; MONITORAGGIO: la dimensione della valutazione accompagna, in forme diverse, tutto il processo didattico, vanno tenuti presenti i seguenti aspetti Il monitoraggio: indicazioni su come effettuare l osservazione e la registrazione sistematica dei comportamenti e dei processi più rilevanti del percorso didattico; individuazione degli snodi fondamentali del processo di apprendimento e delle strategie per controllarli; Riflessione dell alunno sul contributo fornito e sul gradimento dell attività (opportune domande o stimoli di riflessione)

34 La verifica : del livello di acquisizione delle conoscenze e delle abilità previste per gli obiettivi formativi mediante osservazioni, prove, test, esercitazioni,analisi del prodotto finale. La valutazione: che in base ad espliciti parametri e criteri consente di definire i livelli di accettabilità e di eccellenza, si prevede anche l utilizzo di rubriche valutative, che attraverso una serie di indicatori, contribuisce ad evidenziare il livello raggiunto nello sviluppo delle competenze

35 FORMAT UNITA DI APPRENDIMENTO La configurazione del percorso didattico e il processo di sviluppo L UA dovrà quindi: Riportare competenze da sviluppare e risorse impiegate (abilità,conoscenze) Definire un compito di realtà Individuare il periodo scolastico in cui si realizza Definire il monte ore Definire le fasi in cui si struttura (sviluppo attività) Individuare la metodologia /contesto di realizzazione Definire le risorse di docenza e gli apporti professionali Indicare una o più prove da somministrare agli studenti (intermedie disciplinari, finale interdisciplinare) Indicare i criteri di valutazione dell UA.

36 UN CONFRONTO UNITA DIDATTICA Mette al centro il lavoro del docente È un modo per scomporre la disciplina nelle sue parti costitutive ( frazioni, parti del programma) È concepita per obiettivi cognitivi e non cognitivi Ha una funzione didattica UNITA DI APPRENDIMENTO Mette al centro lo studente con i suoi bisogni, problemi, interessi nell ottica del suo percorso di apprendimento (è sempre in divenire) È concepita per dare con strategie diversificate abilità, conoscenze da tradurre in competenze Il punto d arrivo è: lo studente competente Ha una funzione formativa e didattica

37 Il vero viaggio di scoperta non significa cercare nuove terre ma avere nuovi occhi (Proust)

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