ASSEMBLEA PARLAMENTARE EURO-LATINOAMERICANA

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1 ASSEMBLEA PARLAMENTARE EURO-LATINOAMERICANA RISOLUZIONE: Relazioni tra l'unione europea e i paesi dell'america latina e dei Caraibi in materia di sicurezza e difesa sulla base della relazione della commissione per gli affari politici, la sicurezza e i diritti umani Correlatore ALC: José B. Pampuro (Parlasur) Giovedì 19 maggio 2011 Montevideo (Uruguay) AT\ doc AP v03-00

2 EUROLAT Risoluzione del 19 maggio 2011 Montevideo (Uruguay) [sulla base della relazione della commissione per gli affari politici, la sicurezza e i diritti umani] Relazioni tra l'unione europea e i paesi dell'america latina e dei Caraibi in materia di sicurezza e difesa L'Assemblea parlamentare euro-latinoamericana, viste le dichiarazioni rilasciate in occasione dei sei vertici dei capi di Stato e di governo dell'america latina, dei Caraibi e dell'unione europea, tenutisi rispettivamente a Rio de Janeiro (28-29 giugno 1999), Madrid (17-18 maggio 2002), Guadalajara (28-29 maggio 2004), Vienna (11 e 13 maggio 2006), Lima (15 e 17 maggio 2008) e Madrid (17-18 maggio 2010), vista la Carta delle Nazioni Unite firmata nel 1945 e in particolare il capitolo I riguardante i suoi fini e principi, i capitoli IV e V sull'assemblea generale e il Consiglio di sicurezza, il capitolo VI sulla risoluzione pacifica delle controversie, il capitolo VII sulle misure in caso di minaccia alla pace, di violazioni della pace o di un atto di aggressione e il capitolo VII sugli accordi regionali, visti il trattato di non proliferazione delle armi nucleari del 1 luglio 1968 e il trattato di Tlatelolco per la messa al bando delle armi nucleari in America latina e nei Caraibi, in vigore dal 25 aprile 1969 nei 33 paesi firmatari che costituiscono la zona libera da armi nucleari, viste la convenzione sulle armi chimiche, del 30 novembre 1992, e quella sulle armi biologiche, del 10 aprile 1972, vista la Carta democratica interamericana adottata l'11 settembre 2001, e il Protocollo di Ushuaia sull'impegno democratico del MERCOSUR, della Repubblica di Bolivia e della Repubblica del Cile nonché la Carta andina per la pace e la sicurezza adottata nel 2002, visto il regolamento di Basilea II approvato dai governatori delle banche centrali dell'unione europea e obbligatorio dal 1 gennaio 2008, vista la Carta dei diritti fondamentali dell'unione europea adottata il 14 dicembre 2007, visti il programma d'azione delle Nazioni Unite volto a prevenire, combattere e debellare il traffico internazionale di armi leggere e di piccolo calibro in tutti i suoi aspetti, il Protocollo del maggio 2001 contro la fabbricazione e il traffico illecito di loro parti e componenti e di munizioni, che integra la convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale, la risoluzione 55/25 dell'assemblea generale delle Nazioni Unite, dell'8 giugno 2001, sulla convenzione e il protocollo suddetti e la convenzione sulle munizioni a grappolo approvata a Oslo nel dicembre 2008, vista la convenzione di Ottawa sull'impiego, lo stoccaggio, la produzione e il trasferimento delle mine antipersona e sulla loro distruzione, adottata il 18 settembre 1997, visti i diciassette strumenti delle Nazioni Unite attualmente in vigore in materia di prevenzione ed eliminazione del terrorismo internazionale, le risoluzioni 1368 e 1373 (2001) e la risoluzione 1267 (1999) del Consiglio di sicurezza, nonché la risoluzione A/RES/60/288 dell'assemblea generale, dell'8 settembre 2006, sulla strategia globale delle Nazioni Unite contro il terrorismo e il piano di azione allegato, visti i comunicati congiunti della XIV riunione ministeriale UE-Gruppo di Rio, svoltasi a AP v /11 AT\ doc

3 Praga il 13 e 14 maggio 2009, e della riunione ministeriale del dialogo di San José tra la troïka dell'unione europea e i ministri dei paesi dell'america centrale, svoltasi a Praga il 14 maggio 2009, vista la dichiarazione di Santa Cruz de la Sierra IX conferenza dei ministri della Difesa delle Americhe del 25 novembre 2010, vista la sua risoluzione e la parte dispositiva dell'8 aprile 2009 su una Carta eurolatinoamericana per la pace e la sicurezza, visti i suoi messaggi del 1 maggio 2008 al V vertice UE-ALC di Lima e del 13 maggio 2009 alla XIV riunione ministeriale Unione europea-gruppo di Rio, svoltasi a Praga, nonché del 15 maggio 2010 al VI vertice UE-ALC di Madrid, visti la dichiarazione e il programma d'azione di Mar de Plata approvati durante il XX vertice iberoamericano del 4 dicembre 2010, vista la convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone dalle sparizioni forzate, approvata dalle Nazioni Unite il 20 dicembre 2006 (UN A/RES/61/177), visto l'articolo 16 del suo regolamento, A. considerando che il concetto di sicurezza tutela la difesa della vita umana (e non la sola sopravvivenza degli Stati), formulando, da un punto di vista complesso e inclusivo, i principi del buon vivere che comprendono lo sviluppo umano, la pace e la conservazione delle risorse naturali, B. considerando che le relazioni di entrambe le regioni devono essere fondate sul dialogo e lo scambio di idee in materia di sicurezza e difesa degli Stati membri, C. considerando che la prima iniziativa di grande rilievo intrapresa dall'ue in relazione all'america latina riguardava proprio la sicurezza internazionale, la ricerca della pace e la democrazia, nella fattispecie la risoluzione politica dei conflitti e delle guerre civili in corso in America centrale negli anni Ottanta del XX secolo, D. considerando che le relazioni nel nuovo ambito in esame contribuiscono al rafforzamento della trasparenza, della fiducia e della cooperazione sulle tematiche della difesa e la sicurezza, e devono includere tutti gli aspetti che presentano un interesse reciproco per ambo le parti in materia di pace, di sicurezza e difesa, di governabilità democratica e di difesa dei diritti umani; e che tali relazioni devono contribuire a generare nella società internazionale un clima di maggiore fiducia e certezza, fondato sul rafforzamento di un multilateralismo, ovvero la base della sicurezza generale di tutti i popoli e gli Stati, E. considerando che l'instaurazione di relazioni più strette in materia di sicurezza e difesa deve altresì contribuire alla governabilità democratica e al consolidamento dei sistemi democratici in entrambe le regioni, in particolare per quanto concerne la subordinazione delle forze armate al potere civile costituito a seguito di elezioni dirette, libere e democratiche, F. considerando che un modo per accrescere la sicurezza degli Stati è la possibilità di studiare le pratiche utilizzate dalle organizzazioni criminali che, oltre al traffico di droga e al sequestro di persona, utilizzano le istituzioni finanziarie per riciclare le risorse monetarie, il che rende necessario rafforzare i sistemi di indagine per congelare tali fondi, confiscarli e, preferibilmente, destinarli alla creazione di programmi di sviluppo sociale, G. considerando che l'esclusione sociale e l'estrema povertà sono ritenute anche causa di AT\ doc 3/11 AP v03-00

4 insicurezza, H. considerando che le relazioni tra l'unione europea e i paesi dell'america latina e dei Caraibi devono essere fondate sul rispetto del principio di non intervento nei territori oggetto di controversia, il che comprende il divieto di effettuare esercitazioni militari in tali aree, sollecitando sempre la risoluzione dei conflitti tramite il dialogo e i negoziati, I. considerando che le questioni legate alla sicurezza e difesa comprendono aspetti particolarmente sensibili per tutti i membri del partenariato strategico come il massimo rispetto della sovranità nazionale, l'integrità territoriale, la governabilità democratica e la stabilità politica e sociale degli Stati, J. considerando l'istituzione, nel 2004, dell'unione delle nazioni sudamericane (UNASUR), cui hanno aderito Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Guyana, Ecuador, Paraguay, Perù, Suriname, Uruguay e Venezuela, e quella del Consiglio di difesa sudamericano, K. considerando l'istituzione della Comunità degli Stati dell'america latina e dei Caraibi (CELAC) come spazio che ha acquisito il patrimonio del Gruppo di Rio e del vertice dell'america latina e dei Caraibi in materia di integrazione e sviluppo riunendo 33 paesi con l'obiettivo di consolidare e proiettare, a livello globale, l'identità latinoamericana, L. considerando che il rafforzamento del multilateralismo è fondamentale per garantire un mondo più sicuro, stabile e pacifico, il che mette in evidenza l'urgenza di attuare una vera riforma delle Nazioni Unite che rafforzi e assicuri l'efficacia, la trasparenza, la rappresentatività e la democratizzazione dei suoi organi principali, in particolare del Consiglio di sicurezza, M. considerando che, spesso, i conflitti derivano dalla violazione dei diritti fondamentali delle persone e dall'impossibilità di accedere alle risorse indispensabili per il loro sviluppo, ragione per cui è fondamentale una politica esterna che eviti l'esigenza del ricorso a interventi militari, 1. raccomanda, attraverso un processo graduale, la cooperazione ministeriale e parlamentare in materia di sicurezza e difesa, governabilità democratica e difesa dei diritti umani tra l'unione europea e i suoi Stati membri e i paesi dell'america latina e dei Caraibi nonché l'inclusione reale ed esplicita di tale cooperazione tra gli elementi costitutivi del Partenariato strategico biregionale, conformemente ai principi e agli obiettivi enunciati nella Carta delle Nazioni Unite; rileva che, nel momento attuale, le relazioni esistenti nel settore in questione sono particolarmente scarse, limitate al solo livello bilaterale e in genere prive di collegamenti reciproci; Valori e interessi comuni nonché principi di base per le relazioni UE-ALC in materia di sicurezza e difesa 2. giudica indispensabile che le relazioni tra i partner europei e latinoamericani membri del Partenariato strategico biregionale in materia di sicurezza e difesa siano ispirate ai valori e agli interessi comuni nonché ai principi fondamentali enunciati nella dichiarazione di Madrid del 2002 e nella Carta euro-latinoamericana per la pace e la sicurezza proposta dall'assemblea nell'aprile 2009, nonché ai principi del diritto internazionale, in particolare alla Carta delle Nazioni Unite; 3. è del parere che le relazioni in oggetto debbano essere fondate sui principi di parità di trattamento, fiducia reciproca, solidarietà, rispetto, protezione e promozione dei diritti umani e delle tradizioni culturali, libertà fondamentali, democrazia e Stato di diritto nonché di cooperazione e coordinamento a livello bilaterale, regionale e multilaterale nella lotta AP v /11 AT\ doc

5 contro le minacce legate alla sicurezza in senso lato (ad esempio il narcotraffico, il terrorismo, il traffico di armi, la tratta degli esseri umani, il riciclaggio di capitali o il degrado ambientale); ritiene altresì che le citate relazioni debbano tenere conto dei principi fondamentali in materia di ecologia e ambiente nonché del pieno rispetto reciproco dell'indipendenza e della sovranità; sottolinea la necessità che le relazioni in esame contribuiscano alla promozione dello sviluppo equo, alla lotta contro l'impunità e la militarizzazione, nonché alla risoluzione esclusivamente pacifica dei conflitti, il che comporta l'esplicita rinuncia all'uso delle minacce o della forza nell'ambito delle relazioni tra gli Stati e il pieno rispetto di tutti gli altri principi applicabili alle relazioni tra gli Stati a norma del diritto internazionale; 4. ritiene che le relazioni in oggetto debbano essere fondate sul pieno rispetto dei principi e degli obiettivi delle Nazioni Unite e dei principi del diritto internazionale, dell'indipendenza e della sovranità reciproche, dei principi di parità di trattamento, della fiducia reciproca, della solidarietà, della cooperazione e del coordinamento a livello bilaterale, regionale e multilaterale nelle questioni di interesse comune in ambito internazionale come il cambiamento climatico, la crisi energetica e alimentare, l'eliminazione della povertà nonché la promozione e il rispetto dei diritti umani, la lotta contro tutte le piaghe legate alla sicurezza in senso lato (ad esempio il narcotraffico, il terrorismo o la tratta degli esseri umani); considera fondamentale mantenere un approccio basato su un concetto di sicurezza condivisa e sulla risoluzione esclusivamente pacifica dei conflitti, che portino all'esplicita rinuncia all'uso della minaccia o della forza nell'ambito delle relazioni tra gli Stati; 5. ritiene che la sicurezza debba essere intesa come un concetto integrale, mantenendo l'approccio collettivo caratteristico della Carta delle Nazioni Unite, integrando la sicurezza alimentare e la sicurezza umana nonché tenendo in considerazione le dimensioni politiche, economiche e sociali; ritiene, inoltre, che la pace e la sicurezza non possano essere separate dalla democrazia, dai diritti umani e dalle libertà fondamentali, da un lato, e dallo sviluppo economico e sociale, dall'altro; ritiene altresì essenziale raggiungere uno sviluppo sostenibile e affrontare le sfide della povertà e della disuguaglianza, rafforzare l'istituzionalità democratica nonché progettare e attuare politiche pubbliche di inclusione sociale; 6. considera fondamentale il primato di un approccio basato su un concetto di sicurezza condivisa, a livello statale, regionale e mondiale, mediante la definizione di una nuova dimensione per il riconoscimento delle potenzialità delle nazioni e degli Stati, fornendo una visione integrale dei conflitti attuali e della loro gestione e volto a garantire il benessere dei popoli tramite il rispetto della vita, dell'integrità e dei diritti delle persone, nonché tramite la tutela delle risorse naturali e la specializzazione delle forze militari nella difesa dell'integrità territoriale contro atti di aggressione e, su richiesta di organismi multilaterali, nella partecipazione a missioni di pace e di contenimento di situazioni dovute a catastrofi naturali e umanitarie; Temi da inserire nell'eventuale programma di cooperazione UE-ALC in materia di sicurezza e difesa 7. propone come ambiti di cooperazione e sforzi congiunti, senza pretesa di completezza, tutti quelli d'interesse reciproco e con il consenso nell'ambito della relazione UE-ALC legati alla cooperazione militare diretta (mantenimento della pace e della sicurezza internazionali, misure di rafforzamento della fiducia reciproca, cooperazione militare, tecnica e in materia di esportazione degli armamenti, volta a contribuire a un reale AT\ doc 5/11 AP v03-00

6 multilateralismo in materia, ecc.) e con una prospettiva strettamente multilaterale e prevista dai meccanismi delle Nazioni Unite, alla sicurezza internazionale in generale (controllo degli armamenti e disarmo, non proliferazione delle armi nucleari, ecc.), alla cooperazione transnazionale in materia di sicurezza interna e giustizia (lotta al narcotraffico, per il controllo delle banche contro il riciclaggio di denaro, al terrorismo o al traffico delle armi leggere e di piccolo calibro, ecc.), ai processi di modernizzazione istituzionale nel settore della difesa come una promozione maggiore della prospettiva di genere nei diversi ambiti della difesa o ad altri aspetti della sicurezza diversi da quelli militari (tratta di esseri umani, violenza di genere, sicurezza ed economia, sicurezza e sviluppo, aspetti ambientali della sicurezza, ecc.); 8. considera che sia un compito fondamentale dei partner europei e latinoamericani aderenti al Partenariato strategico biregionale adoperarsi per abolire e vietare le armi nucleari nel breve termine, e sostenere a tale proposito l'adozione di uno strumento internazionale giuridicamente vincolante con l'obiettivo di eliminare e vietare le armi nucleari; 9. esorta l'unione europea e i paesi dell'america latina a rafforzare gli enti di controllo del sistema finanziario di ciascun paese e a condividere le informazioni con tutte le nazioni, affinché le risorse depositate o investite provenienti da attività delittuose, compresi i fondi ottenuti dallo Stato, siano congelate e usate come prove per condannare i responsabili; 10. sottolinea la propria convinzione che il contributo offerto dagli Stati membri dell'unione e dai paesi dell'america latina e dei Caraibi, nel loro insieme, nell'ambito delle funzioni di mantenimento della pace e della sicurezza internazionali, conformemente alla Carta delle Nazioni Unite, svolte dall'onu e dal suo Consiglio di sicurezza debba costituire un elemento chiave nelle relazioni UE-ALC in materia di sicurezza e difesa; invita i partner europei e latinoamericani membri del Partenariato strategico biregionale a portare avanti il proprio impegno attivo nell'ambito delle missioni umanitarie nonché di mantenimento e salvaguardia della pace condotte sotto l'egida delle Nazioni Unite e da altre organizzazioni regionali, nel rispetto assoluto delle loro leggi nazionali, e al contempo esorta i governi dei paesi del Partenariato strategico biregionale a sostenere un processo di riforma del Consiglio di sicurezza che consenta una maggiore rappresentatività nel processo decisionale in materia di pace e sicurezza internazionali; 11. prende atto, da tale punto di vista, della politica di sicurezza e di difesa comune dell'unione (PSDC), rilevando la partecipazione di paesi latinoamericani nelle azioni condotte nell'ambito della PSDC, così come dimostrano il fatto che il Brasile sia stato il primo paese terzo non membro della NATO a partecipare a un'operazione militare dell'unione (l'operazione "Artemis" del 2003 nella Repubblica del Congo) o la partecipazione di Argentina e Cile all'operazione militare del 2005 "EUFOR-Althea" in Bosnia-Erzegovina; 12. ritiene che la cooperazione e gli sforzi congiunti tra i paesi europei e latinoamericani membri del Partenariato strategico biregionale possano garantire risultati particolarmente positivi soprattutto riducendo la distanza tra le istituzioni diplomatiche, militari e i cittadini, rafforzando il legame tra essi e il processo decisionale relativo a questioni di politica di sicurezza e difesa che sono legate alla vita quotidiana dei cittadini, potenziando le capacità civili nelle situazioni di emergenza e in rapporto alla gestione e alla prevenzione delle catastrofi naturali, tecnologiche, o derivate dell'utilizzo dell'energia nucleare per finalità civili; AP v /11 AT\ doc

7 13. constata che l'america latina è stata e continua a essere il continente con meno spese militari del pianeta e che i governi di tutti i paesi europei e latinoamericani membri del Partenariato strategico biregionale hanno sempre appoggiato attivamente le iniziative delle Nazioni Unite in materia di armamenti, sottosviluppo e disarmo, ed esorta a continuare in tale direzione; 14. accoglie con soddisfazione la decisione del Consiglio sudamericano di difesa dell'unasur di proseguire nella condivisione di informazioni sulle spese militari nella regione, il che aiuterà l'omologazione di tali spese, favorirà le azioni comuni per contrastare le catastrofi naturali e promuoverà lo scambio di conoscenze sulla tecnologia militare; 15. è a conoscenza del trattato di Tlatelolco del 14 febbraio 1967, che fissa lo statuto di denuclearizzazione dell'america latina con riferimento a qualsiasi fine bellico; ricorda altresì che tale statuto prevede, tra l'altro, l'assenza di armi nucleari e l'utilizzo dell'energia nucleare per finalità pacifiche, ovvero elementi che fanno della regione sudamericana la prima area abitata del pianeta libera da armi nucleari; sostiene al contempo lo smantellamento incondizionato degli arsenali nucleari esistenti auspicando l'istituzione di nuove aree libere da armi nucleari; 16. ricorda con soddisfazione che l'america latina e i Caraibi sono la prima area abitata del pianeta libera da armi nucleari, come conseguenza del trattato di Tlatelolco, del 14 febbraio 1967, che aprì la strada all'istituzione di nuove aree simili in altre regioni geografiche del mondo; sottolinea, inoltre, la necessità di fare tutto il possibile affinché il pianeta sia completamente libero da armi nucleari; 17. esorta i governi di tutti i paesi europei e latinoamericani membri del Partenariato strategico biregionale a definire il livello d'impegno relativo alla politica di sicurezza e difesa che consenta di approfondire la cooperazione, il che richiede: a) a considerare la necessità di un dibattito sulla sicurezza e la difesa del ciberspazio, al fine di elaborare quadri normativi, piani e strategie specifici per la difesa del ciberspazio stesso, dal momento che esso costituisce una componente indispensabile delle nostre società e degli strumenti hardware e software che costituiscono le infrastrutture dei sistemi di comunicazione e informatici essenziali per la prestazione di servizi rivolti agli utenti; b) a rispettare gli obblighi e i doveri derivanti dal trattato di non proliferazione delle armi nucleari (TNP), del 1 luglio 1968, e dal trattato di Tlatelolco, del 14 febbraio 1967, nonché dai suoi protocolli relativi alla messa al bando delle armi nucleari in America latina; c) ad attuare al Piano d'azione in materia di disarmo nucleare, non proliferazione e utilizzo dell'energia nucleare per finalità pacifiche adottato con le conclusioni della conferenza di revisione del trattato di non proliferazione nucleare tenutasi a New York dal 3 al 28 maggio 2010; d) ad approfondire il dialogo con tutti gli Stati che possiedono armi nucleari, anche se non riconosciuti dal trattato di non proliferazione delle armi nucleari, affinché assumano impegni concreti in vista dell'avvio di un genuino processo di disarmo nucleare; e) a lavorare congiuntamente per ottenere l'abolizione e il divieto delle armi nucleari all'inizio del XXI secolo; AT\ doc 7/11 AP v03-00

8 f) a esplicare un'azione comune in riferimento all'auspicata adesione e al rispetto del trattato di non proliferazione delle armi nucleari da parte di Israele, India, Pakistan e Corea del Nord oltre che in relazione agli obblighi imposti all'iran dalle risoluzioni del Consiglio di sicurezza e dell'agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA); g) a collaborare per promuovere l'entrata in vigore del trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari (CTBT), invitando i paesi che ancora non hanno ratificato il trattato a procedere in tal senso, e il rafforzamento del mandato dell'aiea; h) a rispettare rigorosamente la lettera e lo spirito dei requisiti e delle salvaguardie imposti dal trattato di non proliferazione delle armi nucleari e dall'aiea in relazione al commercio internazionale di armi nucleari, alla luce del fatto che il commercio e l'utilizzo non autorizzati di materiale nucleare rappresentano una minaccia grave e immediata per la sicurezza mondiale; i) a ratificare e rispettare rigorosamente la convenzione sulla protezione fisica dei materiali nucleari, del 3 marzo 1980, nonché a conformarsi alle raccomandazioni formulate dall'aiea al riguardo; j) a impegnarsi a non riversare materiale radioattivo in mare; k) a cooperare, in funzione dei casi, al rafforzamento della legislazione in materia di esportazioni di materiale nucleare, miglioramento della qualità dei controlli doganali e scambio di informazioni sulle attività industriali e commerciali sospette; l) a creare paesi e zone denuclearizzate, chiedendo lo smantellamento degli arsenali esistenti, sostenendo in particolare la convocazione e i lavori della conferenza speciale prevista per il 2012; 18. insiste sulla necessità che le nuove relazioni in materia di sicurezza e difesa tra i paesi europei e latinoamericani membri del Partenariato strategico biregionale tengano conto di altri principi fondamentali, come quelli di sicurezza economica ed ecologica, e che si prefiggano l'obiettivo di contribuire allo sviluppo, alla prosperità e alla stabilità dei cittadini dei paesi interessati in un contesto di pieno rispetto dei diritti umani e delle tradizioni culturali; nonché al rispetto dei principi di non ingerenza nelle questioni interne degli Stati; 19. considera indispensabile rafforzare il dialogo biregionale in materia di lotta al terrorismo, nel rispetto dei diritti umani, sulla base dell'applicazione di tutti gli strumenti adottati dalle Nazioni Unite e del rigoroso rispetto dello Stato di diritto e del diritto internazionale; giudica più che mai necessaria la cooperazione giudiziaria e di polizia internazionale ai livelli bilaterale, regionale e multilaterale; ricorda che la cooperazione e collaborazione tra Stati, specialmente se tra loro confinanti, rappresenta un elemento cruciale in termini di contributo allo smantellamento delle reti e delle basi operative delle organizzazioni terroristiche; si oppone, inoltre, alla presenza o all'azione di gruppi armati ai margini della legge, che utilizzano o favoriscono la violenza, indipendentemente dalla loro origine o motivazione; chiede, inoltre, che non siano applicati due pesi e due misure nell'analisi di tali questioni in quanto ciò ostacola la loro soluzione; 20. esorta le parti degli Stati europei e latinoamericani aderenti alla Convenzione di Ottawa a essere più perseveranti nelle azioni antimine e condanna fortemente l'impiego di mine antipersona da parte di gruppi armati non governativi in Colombia; AP v /11 AT\ doc

9 21. insiste sulla lotta contro le associazioni internazionali della criminalità organizzata, come le associazioni di narcotrafficanti, che minano la sicurezza e la stabilità delle regioni; 22. si compiace della firma di un accordo sull'estradizione semplificata tra Portogallo, Spagna, Brasile e Argentina, con l'obiettivo di lottare, in modo coordinato, contro la criminalità transfrontaliera e l'impunità, consolidando i meccanismi di cooperazione giudiziaria internazionale attualmente esistenti tra i paesi; 23. invita i paesi europei e latinoamericani membri del Partenariato strategico biregionale a firmare, ratificare e attuare quanto prima, se non l'hanno ancora fatto, il Protocollo delle Nazioni Unite, del maggio 2001, contro la fabbricazione e il traffico illecito delle armi leggere e di piccolo calibro nonché delle loro parti, componenti e munizioni, e la Convenzione sulle munizioni a grappolo; 24. appoggia gli sforzi regionali realizzati nell'ambito del sistema di integrazione centroamericana per il controllo delle armi leggere e di piccolo calibro, per la prevenzione e la lotta contro la violenza armata, per la lotta alla criminalità organizzata e la prevenzione del riciclaggio di denaro, per il rafforzamento del quadro giuridico e per il coordinamento intraregionale e interregionale; 25. esorta i paesi europei e latinoamericani membri del Partenariato strategico biregionale a contribuire sulla base del principio della corresponsabilità, in particolare dei paesi consumatori, a sostenere la revoca del divieto di masticazione delle foglie di coca imposto dall'onu; 26. raccomanda ai governi di inserire in modo permanente le questioni di sicurezza e difesa nei programmi di cooperazione bilaterali, biregionali e multilaterali, al fine di sviluppare le basi democratiche dello Stato di diritto nella strutturazione e nel funzionamento dei settori della sicurezza e della difesa; ritiene che la cooperazione dovrebbe riguardare l'elaborazione di politiche, l'amministrazione, gli ambiti giuridici e la concertazione dei principi fondamentali della politica estera; 27. raccomanda la cooperazione per l'armonizzazione giuridica e delle leggi quadro, nell'ambito di programmi di formazione per realizzare le rispettive riforme giudiziarie, con l'aiuto di delegati oppure osservatori nelle istituzioni regionali e subregionali legate al sistema giudiziario, alle questioni giuridiche, di sicurezza e difesa; 28. raccomanda di sostenere progetti mirati e l'istituzione di una strategia condivisa per l'approvazione di un trattato internazionale sulla sicurezza e la difesa che favorisca l'effettiva attuazione della cooperazione; Quadro politico, giuridico e istituzionale 29. prende nota del fatto che la cooperazione UE-ALC in materia di sicurezza e difesa si è progressivamente articolata, più che intorno all'asse biregionale o degli accordi tra regioni, sul piano bilaterale; 30. rileva l'opportunità rappresentata, in termini di cooperazione tra i paesi membri del Partenariato strategico biregionale, dai diversi accordi bilaterali e/o regionali di terza o quarta generazione contenenti disposizioni specifiche sui diritti umani, sulla protezione sociale e ambientale e la sicurezza su tematiche legate alla lotta al traffico di sostanze stupefacenti, al terrorismo o alle reti della criminalità organizzata; 31. accoglie con favore la dichiarazione commemorativa del XV anniversario del trattato quadro sulla sicurezza democratica in America centrale, che ne ratifica i principi e gli AT\ doc 9/11 AP v03-00

10 obiettivi, e raccomanda altresì di fare leva sul quadro molto più ampio e strutturato, offerto dal pilastro relativo alla politica e alla sicurezza del nuovo accordo di associazione UE- America centrale, per recuperare una serie di aspetti dell'iniziativa legati alla sicurezza e alla difesa, alla democrazia e alla pace, che sono stati alla base delle relazioni tra le due regioni fin dai tempi del gruppo Contadora e dell'avvio del dialogo di San José; 32. appoggia i lavori avviati con il vertice di Santiago del Cile che sono in fase di realizzazione nell'ambito delle riunioni dei direttori dei collegi iberoamericani di sicurezza e difesa, con il fine di favorire il trasferimento di informazioni, studi ed esperienze accademiche, sfruttando i vantaggi della rete virtuale e delle nuove tecnologie dell'informazione, in previsione della possibile istituzione del centro virtuale iberoamericano per gli studi sulla pace e la sicurezza internazionali; al contempo, accoglie con favore lo sviluppo di iniziative di collaborazione nell'ambito della sicurezza e della difesa, al fine di migliorare il benessere, la convivenza, la fiducia e le relazioni tra i nostri popoli; 33. prende atto della marginalità della cooperazione in materia di sicurezza e difesa UE- Mercosur nell'ambito dell'accordo quadro di cooperazione interregionale in vigore dal 1 luglio 1999, che contiene solamente un riferimento esplicito alla cooperazione nella lotta al narcotraffico; raccomanda che nell'ambito del pilastro relativo al partenariato sulle questioni politiche e di cooperazione dell'accordo di associazione UE-Mercosur, attualmente in fase di negoziazione, siano comprese tematiche quali il rafforzamento della democrazia e la difesa dei diritti umani, la promozione della fiducia e della sicurezza, e il sostegno al sistema di sicurezza collettiva delle Nazioni Unite; 34. giudica indispensabile che le riunioni ministeriali UE-Gruppo di Rio e UE-processo di San José superino quanto prima il proprio carattere attuale di forum di discussione politica per trasformarsi in veri e propri centri di cooperazione e coordinamento degli sforzi congiunti sui temi legati alla sicurezza e alla difesa; insiste sulla necessità di conferire una maggiore efficacia al dialogo politico ministeriale nell'ambito della sicurezza in senso lato e sul fatto che tale dialogo deve tradursi in riunioni dei ministri competenti (ivi inclusi i ministri della Giustizia, degli Interni e della Difesa) organizzate con cadenza regolare, in modo che i temi relativi alla pace e alla sicurezza nei loro diversi aspetti siano trattati al più alto livello e attraverso un dialogo costante sul piano parlamentare; 35. propone la conclusione di accordi di cooperazione in materia di sicurezza e difesa tra le varie organizzazioni cui hanno aderito i paesi europei e latinoamericani membri del Partenariato strategico biregionale fondati sul principio di corresponsabilità; propone altresì che tali accordi contengano, per i sopraccitati fini, un'analoga clausola di abolizione, divieto e non proliferazione delle armi di distruzione di massa; 36. appoggia la dichiarazione di Nicaragua come territorio libero da mine antiuomo, tramite la quale l'america centrale diventa la prima regione libera da tale piaga; 37. raccomanda, una volta istituita la nuova fondazione UE-ALC, di tenere seminari biregionali sulle tematiche della pace e la sicurezza per creare le condizioni per prevenire e superare l'insorgenza di conflitti nonché per elaborare misure specifiche a sostegno della fiducia reciproca; ricorda, a tale proposito, le misure avviate a livello bilaterale da Argentina e Regno Unito in seguito alla guerra delle Falkland del 1982 e il fatto che le stesse sono state alla base dell'organizzazione, chiesta alla Commissione europea e all'ex Istituto per le relazioni latino-americane (IRELA) dalla IV riunione ministeriale UE- Gruppo di Rio svoltasi a San Paolo nel 1994, di una serie di seminari biregionali di successo in materia di sicurezza regionale tenutisi tra il 1995, il 1996 e il 1997; AP v /11 AT\ doc

11 38. esorta i paesi che non lo abbiano già fatto a ratificare la convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone dalle sparizioni forzate, approvata dalle Nazioni Unite il 20 dicembre 2006 (UN A/RES/61/177); 39. ribadisce la propria proposta di istituire un centro biregionale di prevenzione delle catastrofi che, sotto il controllo e il coordinamento della nuova Fondazione UE-ALC, si occupi dell'elaborazione di strategie e misure di allerta, preparazione e reazione comuni, destinate a ridurre la vulnerabilità delle due regioni di fronte alle catastrofi naturali o tecnologiche oppure a quelle eventualmente derivanti dall'utilizzo dell'energia nucleare per finalità civili; 40. incarica i suoi copresidenti di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio dell'unione europea e alla Commissione, ai parlamenti degli Stati membri dell'unione europea e di tutti i paesi dell'america latina e dei Caraibi, al Parlamento latino-americano, al Parlamento centroamericano, al Parlamento andino e al Parlamento del Mercosur, al Segretariato della Comunità andina, al Comitato dei Rappresentanti Permanenti del Mercosur e al Segretariato permanente del Sistema Economico Latinoamericano nonché ai Segretari generali della NATO, dell'oea, dell'unasur e delle Nazioni Unite. AT\ doc 11/11 AP v03-00

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