La salute della colonna vertebrale
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- Aloisio Tortora
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1 Parte quarta: L educazione alla salute e alla sicurezza Cªpitºlº 21 Pressmaster - Fotolia La salute della colonna vertebrale OBIETTIVI Sapere quali sono i principali paramorfismi cos è la scoliosi e come riconoscerla il ruolo dell attività fisica nel mal di schiena Saper fare gli esercizi utili per i paramorfismi il test per riconoscere una scoliosi vera i movimenti che evitano i mal di schiena L età dell accrescimento è una fase molto importante per il futuro stato di benessere della colonna vertebrale; in questo periodo, infatti, si acquisiscono e si strutturano le posture che faranno parte integrante e permanente del nostro modo di stare e di muoverci (Fig. 1). La colonna vertebrale è una struttura molto complessa e in costante equilibrio assicurato da molti fattori come la conformazione delle vertebre, le tensioni dei loro muscoli e legamenti, il peso del corpo, la tonicità dei muscoli addominali, l attitudine psicologica ecc. Quando, per qualche motivo, l equilibrio non è più ottimale, la colonna Fig. 1 La colonna vertebrale vertebrale si adegua sempre alle forze a cui è sottoposta, creando tuttavia scompensi e i cosiddetti vizi del portamento chiamati anche paramorfismi. 210
2 Capitolo 21: La salute della colonna vertebrale I paramorfismi I paramorfismi sono piccole alterazioni della forma normale del corpo, che si presentano durante l età evolutiva e facilmente confondibili con patologie vere e proprie. La loro caratteristica principale consiste nella possibilità di correggerli volontariamente: se chiediamo a una ragazzo, per esempio con un atteggiamento scoliotico, di stare dritto, riuscirà a rettificare la posizione della sua colonna vertebrale. I paramorfismi sono infatti causati da posture errate e quindi potenzialmente correggibili (Fig. 2). Fig. 2 Postura errata e corretta I paramorfismi principali sono 1 l atteggiamento scoliotico, il 2 dorso curvo astenico, le 3 scapole alate, le 4 spalle anteriorizzate, il 5 piede piatto paramorfico e il cosiddetto 6 abito astenico, definito anche portamento rilassato, che è una sommatoria di più paramorfismi. 1 L atteggiamento scoliotico è una deviazione laterale della colonna vertebrale vista sul piano frontale, rispetto al quale dovrebbe presentarsi diritta e senza curve. Questa deviazione è riscontrabile in una radiografia con la quale si può anche valutare se i corpi vertebrali sono privi di rotazioni delle vertebre o modificazioni strutturali; in questo caso non si tratta di dimorfismo della scoliosi, ma di semplice atteggiamento scoliotico. Esiste anche un altro sistema per distinguere una scoliosi vera da un atteggiamento scoliotico: il controllo del gibbo. Se una persona con un atteggiamento scoliotico si flette in avanti, le due parti del dorso, divise longitudinalmente dalla colonna vertebrale, appariranno alla stessa altezza (Fig. 3). ATTEGGIAMENTO SCOLIOTICO Deviazione della colonna vertebrale sul piano frontale senza alterazioni ossee delle vertebre. Fig. 3 Controllo del gibbo I dimorfismi, invece, sono vere e proprie patologie causate da alterazioni strutturali delle ossa e non sono quindi modificabili (almeno volontariamente). 211
3 Parte quarta: L educazione alla salute e alla sicurezza Nel caso di una scoliosi vera, invece, una parte del dorso risulterà più elevata dell altra; questa differenza viene comunemente chiamata gibbo e la sua entità (assieme all angolo della curva espresso in gradi) ne definisce la gravità. Gli esercizi utili per l atteggiamento scoliotico e le scoliosi vere leggere sono tutti quelli che mirano a potenziare le percezioni posturali, a rinforzare i muscoli addominali e dorsali (questi ultimi con lavoro isometrico) e a migliorare la respirazione; sono quindi indicati anche tutti gli sport nei quali la corsa sia un elemento importante dell attività. Nelle scoliosi vere, anche se di lieve entità, le flessioni e, soprattutto, le estensioni della colonna vertebrale, sono invece sicuramente da evitare, in quanto aggravano il movimento patologico di estensione intervertebrale il quale determina appunto la scoliosi vera. 2 Il dorso curvo astenico si manifesta con la curva dorsale della colonna vertebrale più accentuata rispetto alla norma. Anche in questo caso, si può confondere con un dimorfismo che presenta la stessa caratteristica. Il test per distinguerli si effettua facendo flettere il ragazzo in avanti e, dopo aver messo una mano sul dorso per fare opposizione, gli si chiede di estendere il busto in alto: se la curva sotto la mano si spiana vuol dire che il dorso curvo è sicuramente paramorfico, in caso contrario occorrerà ricorrere a un medico per un analisi più approfondita. Gli esercizi efficaci per il dorso curvo astenico sono quelli che rinforzano i muscoli posteriori della colonna, mobilizzano la curva dorsale e migliorano la respirazione e la postura. In questo caso, il nuoto sul dorso può essere considerata un attività particolarmente utile sul piano muscolare, ma comunque da integrare in una ristrutturazione posturale. Sono invece da evitare gli esercizi mirati al potenziamento dei muscoli addominali, nei quali (dalla posizione a terra) si porta il busto verso le gambe o (dalla posizione in piedi) le flessioni in avanti del busto in quanto, con queste manovre, la curvatura cifotica si accentua. 3 Le scapole alate appaiono come uno scollamento delle scapole rispetto al dorso; questa condizione è abbastanza frequente nei soggetti magri e viene diagnosticata quando la parte interna (mediale) e anche l angolo inferiore della scapola si distaccano dalle coste posteriori. Gli esercizi usati per migliorare la posizione delle scapole sono quelli che rinforzano i muscoli che uniscono la parte interna e l angolo inferiore della scapola alle vertebre, principalmente i muscoli romboide e fasci medi e inferiori del trapezio (come riportato nella parte del libro che tratta la chinesiologia muscolare). Questi esercizi possono essere specifici, ma si possono anche effettuare spinte in avanti, lanci di palloni, ar- 212
4 Capitolo 21: La salute della colonna vertebrale rampicate alla corda ecc. Occorre ricordare che gli esercizi devono essere sempre adeguati alle reali possibilità dei muscoli, che uniscono la scapola al torace, di poter sopportare il carico. L esercizio della carriola, spesso usato proprio per migliorare le scapole alate, è viceversa controindicato se i muscoli non sono in grado di sopportare un simile impegno; si può infatti constatare che, durante questo esercizio, sovente le scapole non si accostano al torace ma, al contrario, se ne distaccano notevolmente. 4 Le spalle anteriorizzate risultano posizionate più avanti rispetto alla norma. In alcuni casi questo paramorfismo è causato da particolari situazioni psicologiche del soggetto, come la timidezza delle bambine, all inizio della la pubertà, provocata dalla crescita del seno che cercano di nascondere anteponendo le braccia, o dei bambini, più alti della media dei loro compagni di classe, che tendono a piegarsi per sembrare più bassi, o come la tendenza a chiudersi in se stessi ecc. È quindi importante non solo un rinforzo della muscolatura posteriore della colonna vertebrale, ma soprattutto una rilevante rieducazione posturale mirata alla consapevolezza, all accettazione e all apprezzamento della propria persona. In questo quadro di rieducazione, i cosiddetti reggispalle hanno soltanto una funzione di mantenimento meccanico. Si può essere in presenza di anteriorizzazione delle spalle se il soggetto, rilassato ed eretto, con i piedi uniti e in fase di espirazione profonda, presenta i palmi delle mani tendenti all intrarotazione o intraruotati, ovvero che guardano indietro. Obiettivo su... La curva e il gibbo Per valutare la gravità di una scoliosi, osi, i medici ortopedici misurano due elementi ementi fondamentali: ntal ali: la curva e il gibbo. bo La curva viene espressa ssa in gradi (detti Cobb) e risulta dall incontro della retta passante ante per il bordo superiore dell immagine della vertebra ebra neutra superiore con quella la passante sante per il bordo inferiore i re della la vertebra neutra inferiore (la vertebra neutra è quella che determina il passaggio sagg dalla convessità alla la concavità della curva e risulta la più orizzontale). o Il gibbob è espresso sso in millimetri limetr e si valuta mettendo endo una livella la sul dorso del soggetto to (che è in piedi col busto flesso in avanti) e rilevando la differenza di altezza za delle l due parti della la schiena. Naturalmente, te, l ortopedico deve valutare anche molti altri elementi e en come l età, lo sviluppo, po, la velocità di crescita ecc. c. 213
5 Parte quarta: L educazione alla salute e alla sicurezza 5 Il piede piatto paramorfico. La parte inferiore del piede presenta una concavità nella sua parte interna e, se noi guardiamo l orma lasciata dai nostri piedi quando sono bagnati, possiamo notare che non tutto il piede tocca terra: la parte che rimane sospesa si chiama, infatti, volta plantare e consente al piede di adattarsi alle asperità del terreno e ammortizzare il peso del corpo durante il cammino. Quando nel piede piatto la volta plantare si riduce, il piede non riesce più a trasmettere le spinte adeguate al suolo, l ampiezza del movimento diminuisce e il cammino, ma soprattutto la corsa, diventano difficoltosi. Il piede si considera normale quando da ⅓ a ½ della parte anteriore del piede tocca terra, in caso contrario si distinguono vari livelli di gravità (Fig. 4). Fig. 4 Il piede piatto Tªllºne ªnteriºre Vuºtº dellª vºltª plªntªre Istmº III II Livelli di grªvità I Tªllºne pºsteriºre Fino a sette anni circa, la struttura osseolegamentosa del piede è ancora in formazione e quindi è possibile utilizzare esercizi fisici per i gradi meno elevati di piattismo: loro scopo è tonificare i muscoli (essenzialmente il muscolo peroneo lungo) che tendono la volta plantare, favorirne la formazione e migliorare la percettività sensoriale. È quindi utile camminare scalzi, stare in punta di piedi (a condizione di sollevare molto i talloni e spingere il peso verso la base dell alluce) e mantenere la posizione seduta sui talloni per più tempo possibile (con i talloni che si toccano fra loro). Il classico esercizio di camminare sui talloni con le dita dei piedi che stringono delle matite mette in forte tensione il muscolo tibiale anteriore; poiché da studi anatomici, e anche da semplici osservazioni, è stata dimostrata l azione fortemente piattizzante di questo muscolo, l esercizio indicato prima, anche se descritto in molti testi, sembra sconsigliabile. 214
6 Capitolo 21: La salute della colonna vertebrale Fig. 5 Posizione delle ginocchia 6 L abito astenico. Come detto, il portamento rilassato rappresenta un insieme di più paramorfismi, ed è caratterizzato dall evidente sbilanciamento della colonna vertebrale che dà l impressione di appoggiarsi sul bacino; questa instabilità determina uno squilibrio laterale (atteggiamento scoliotico), indietro (atteggiamento cifotico) o in avanti (atteggiamento lordotico) del rachide, accompagnato dai necessari aggiustamenti delle spalle e delle scapole. Se inoltre è presente un piede piatto, anche le ginocchia assumeranno una posizione non corretta (Fig. 5). Gli esercizi utili per l abito astenico sono tutti quelli che rinforzano l organismo in genere, meglio se svolti attraverso un attività piacevole e divertente; sono quindi adatte tutte le attività sportive, in particolare quelle praticate all aperto e in compagnia. Occorre comunque tener presente che, specialmente in questo caso, occorre non solo rinforzare muscoli e legamenti, ma aumentare la fiducia in se stessi e la motivazione all attività in genere. La scoliosi La scoliosi è una deviazione laterale della colonna vertebrale causata da una iperestensione intervertebrale che porta il rachide a proiettarsi prima in avanti (formando un ampia lordosi) e poi lateralmente; gli studi più accurati di questa patologia, infatti, evidenziano che l 80% della deviazione scoliotica si produce in avanti, e solo il 20% di lato. La radiografia di una scoliosi mostra le apofisi spinose delle vertebre spostate lateralmente rispetto alla linea mediana e, spesso, una modificazione dei corpi vertebrali; la curva si può inoltre presentare con la convessità a destra, a sinistra, a forma di S, e situata a livello cervicale, lombare o dorsale. Il gibbo, che si manifesta nella flessione avanti del busto, è provocato delle vertebre che, spostandosi in modo irregolare a causa della loro rotazione, trascinano le coste dalla parte della convessità della curva. La grande maggioranza delle scoliosi è di lieve entità e non si aggrava 215
7 Parte quarta: L educazione alla salute e alla sicurezza molto nel tempo, ma una piccola parte evolve rapidamente e causa rilevanti deformità del torace. Nelle femmine, colpite per più dell 80% circa da questa patologia, il periodo di maggior aggravamento inizia con lo sviluppo e termina con il completarsi dell ossificazione del bacino; anche nei maschi il periodo critico è sempre legato allo sviluppo. Poiché le cause della maggioranza delle scoliosi sono sconosciute, non si può imputare la malattia a un atteggiamento scorretto, agli zainetti troppo carichi, a un particolare tipo di sport o al modo in cui si sta seduti, anche se è vero che le situazioni elencate possono costituire delle aggravanti alla patologia che si è istaurata. Occorre quindi prestare attenzione all attività fisica che si svolge, evitando esercizi o movimenti che prevedano flessioni e soprattutto estensioni della colonna, ma non rinunciando a essa, specialmente se si tratta delle lezioni di educazione fisica che non hanno un fine esasperatamente agonistico e sono sempre condotte da professionisti dell attività motoria. Il mal di schiena La colonna vertebrale (detta anche rachide) è una struttura particolarmente robusta e complessa che sostiene il nostro corpo e protegge il midollo spinale al suo interno; è formata da 24 vertebre poste una sopra l altra, unite fra loro da articolazioni, muscoli e legamenti. Tra una vertebra e l altra esiste una struttura, chiamata disco intervertebrale, che ha lo scopo di ammortizzare e distribuire uniformemente le forze che caricano la colonna. 216
8 Capitolo 21: La salute della colonna vertebrale Vista di fronte, la colonna si presenta rettilinea mentre, osservata di fianco, mostra una serie di 3 curve, chiamate lombare, dorsale e cervicale, che la rendono allo stesso tempo più forte ed elastica. Purtroppo si rivela anche un complesso facilmente esposto a dolori e patologie. Infatti circa l 80% delle persone, nell arco della vita, subisce almeno un episodio di mal di schiena e questa è la causa, nel mondo, della perdita del maggior numero di ore di lavoro; inoltre patologie come scoliosi, dorso curvo (nei giovani), discopatie, artrosi, ernie discali ecc. (negli adulti) sono estremamente diffuse e spesso motivo di forti preoccupazioni. L attività fisica svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione dei dolori del rachide; infatti la maggior parte di essi è causata da posizioni scorrette, da tono ed elasticità muscolare scarsi, movimenti errati nel lavoro e a casa, tutte condizioni che si possono migliorare con la conoscenza della colonna vertebrale e l apprendimento delle giuste abitudini di vita. È importante sapere che il 90% dei mal di schiena regredisce entro 1 mese dalla manifestazione del dolore anche senza aver effettuato alcun tipo di trattamento. Spesso, però, si possono avere altre ricadute e, per questo motivo, è importante apprendere e applicare quelle tecniche che consentono di ridurre al minimo le sollecitazioni a cui è esposto il rachide. La posizione seduta (che in genere teniamo) deve essere più corretta possibile, dato che è molto faticosa per la colonna vertebrale. Occorre innanzitutto usare una sedia con un altezza tale che ci consenta di mantenere le anche e le ginocchia flesse a 90, con un sedile non troppo lungo e uno schienale sufficiente per la parte lombare e dorsale della schiena. Dobbiamo Obiettivo su... Il peso delle cartelle Le cartelle scolastiche ch pesano decisamente troppo e, nonostante nostante te i numerosi e svariati tentativi ti di alleggerirle, er le, è difficile conciliare iare le richieste iest di una didattica tica più complessa con l ingombro che queste determinano. Viene quindi da chiedersi quali danni può causare are un peso di alcuni chili sulle spalle le di un organismo in evoluzione. A questa domanda da ha tentato di rispondere una recente ricerca rca evidenziando enzi do che, negli studenti t della scuola media, uno zainetto to di 8-9 chili di peso può provocare ocar mal di schiena nei soggetti più sedentari e deboli, mentre quelli che praticano ano una sufficiente iente attività tività tà motoria sopportano orta meglio il carico degli zaini. i. 217
9 Parte quarta: L educazione alla salute e alla sicurezza sederci portando indietro il bacino in modo da farlo appoggiare allo schienale e ricreare la curva lombare che, altrimenti, scomparirebbe affaticando l intera colonna (Fig. 6a); per leggere e scrivere conviene inclinare il busto in avanti e appoggiare i gomiti sul tavolo. Tuttavia anche la migliore posizione, se tenuta a lungo, affatica la schiena, per cui è importante muoversi, cambiare posizione (anche se non corretta) e alzarsi spesso. In automobile occorre regolare il sedile in modo da sedere con la parte lombare della colonna appoggiata e poter premere a fondo i pedali senza muovere il bacino; il sedile deve essere inclinato in modo che l altezza delle spalle sia poco al di sotto della parte superiore del volante, per poterlo così impugnare con le braccia flesse (Fig. 6b). Dovendo guidare per lungo tempo, occorre comunque fermarsi ogni tanto per scendere e muoversi un po. Stare in piedi a lungo tende ad aumentare la curva lombare e ad affaticare la colonna; ogni tanto è quindi utile ridurre la curva lombare portando in dentro la pancia e flettendo leggermente le ginocchia. Anche in questo caso è importante muoversi e cambiare spesso posizione. Occorre poi: prendere l abitudine di piegare le gambe invece di flettere la schiena; tenere i pesi da sollevare il più possibile vicino al corpo; portare una gamba in avanti quando si deve mantenere la posizione col busto inclinato. L attività motoria, oltre a rinforzare le ossa e a migliorare la tonicità dei muscoli della colonna vertebrale, aumenta la produzione di endorfine, antidolorifici prodotti naturalmente dall organismo stesso. Fig. 6 Posizioni corrette ª b 218
10 Rispondi alle seguenti domande 1 Cosa avviene durante l età dell accrescimento? 2 Cosa avviene se la colonna vertebrale perde il suo equilibrio? 3 Cosa sono i paramorfismi e come si riconoscono? 4 Descrivi l atteggiamento scoliotico e gli esercizi da fare e da evitare. 5 Descrivi il dorso curvo astenico e gli esercizi da fare e da evitare. 6 Descrivi le scapole alate e gli esercizi da fare e da evitare. 7 Descrivi le spalle interiorizzate e gli esercizi da fare e da evitare. 8 Descrivi il piede piatto paramorfico e gli esercizi da fare e da evitare. 9 Descrivi l abito astenico e gli esercizi da fare e da evitare. 10 Parla della scoliosi. Colonna vertebrale Età di accrescimento squilibri scompensi 1 Atteggiamento scoliotico 2 dorso curvo astenico 3 scapole alate Paramorfismi Scoliosi 4 spalle anteriorizzate 5 piede piatto paramorfico 6 abito astenico Deviazione laterale iperestensione vertebrale tipi di curva e livello gibbo evoluzione cause attività motoria MAPPA CONCETTUALE LA SALUTE DELLA COLONNA VERTEBRALE Struttura colonna vertebrale: 24 vertebre muscoli e legamenti disco intervertebrale 3 curve Mal di schiena Evoluzione: 90% regredisce entro 1 mese ricadute Posizione seduta: posizione faticosa posizione corretta movimento In automobile: regolazione posizione fermarsi e muoversi In piedi: ridurre curva lombare piegare gambe pesi vicino al corpo gamba avanti 219
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