COMUNE di CONCOREZZO Provincia di Monza e della Brianza TEL.039/ FAX 039/ C.F P.I
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- Sibilla Meli
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1 FINALITA PROGETTO DI INCLUSIONE SPAZIO EDUCATIVO scuola dell infanzia, primaria e secondaria di 1 grado A.S. 2016/17 Il progetto continua dall esigenza di sostenere il percorso scolastico: - di tre bambini in situazione di disabilità grave nei delicati momenti di inserimento ed integrazione alla scuola dell infanzia; - di sette bambini in situazione di disabilità grave alla scuola primaria; - di due ragazzi in situazione di disabilità grave alla scuola secondaria di 1 grado; al fine di: - sostenere lo sviluppo armonico dei bambini attraverso l esercizio del diritto allo studio in un contesto scolastico adeguato alle relative problematiche - sostenere le famiglie in questo percorso costruendo per loro e con loro un progetto che aiuti a costruire il futuro dei loro figli - sostenere l istituzione scolastica nell integrazione e inserimento dei bambini, con interventi strutturali e strumentali integrati dal Servizio Pubblica Istruzione e del Servizio Sociale - sostenere, attraverso l integrazione di competenze diverse, l inclusione tramite supporti didattici, educativi e metodologici innovativi che favoriscano lo sviluppo e l apprendimento in un contesto di reale partecipazione scolastica e sociale UTENZA Il progetto si rivolge espressamente a bambini in situazione di disabilità grave del territorio, che non potrebbero trarre vantaggio con il solo inserimento nella sezione e con il solo sostegno statale, ma che necessitano di interventi educativi integrati a quelli scolastici. L esperienza dell integrazione nelle classi è inoltre occasione per tutti i bambini di vivere a contatto con la diversità in un contesto naturale: la scuola. CARATTERISTICHE PEDAGOGICHE DEL PROGETTO Lo Spazio Educativo ha carattere essenzialmente di intervento socio-educativo integrato con gli interventi scolastici, lo scopo infatti è di offrire alla scuola strumenti diversi per sostenere e sviluppare le potenzialità dei bambini in situazioni di disabilità, anche grave e, parallelamente essere luogo di incontro e apprendimento con il gruppo dei pari dove il fare insieme è occasione di crescita per tutti, uno strumento della scuola e per la scuola. Altro scopo è affiancare la scuola nel sostenere percorsi metodologici innovativi che rispondano ai bisogni diversi dei bambini in situazione di handicap grave, nel rispetto del mandato scolastico. L obiettivo a lungo termine è di incidere sull approccio culturale della scuola alla problematica del supporto alla disabilità e dell inclusione. LUOGO Vengono utilizzati alcuni spazi delle rispettive scuole (Via Verdi, P.zza Falcone e Borsellino, Don Gnocchi, G.Marconi e L. da Vinci), spazi risistemati per favorire la realizzazione di ambienti adeguati all attività sia di laboratorio che individuali e/o a piccolo gruppo. Luoghi, quindi, che arricchiscono l offerta della scuola a favore di tutti i bambini e le loro famiglie.
2 I bambini frequentano la loro classe e lo Spazio Educativo seguendo un piano di intervento concordato e condiviso dalle insegnanti di sezione, dagli educatori comunali, dalla psicopedagogista e dagli esperti che seguono la situazione specifica (terapisti, psicomotricista messa a disposizione dal Casc nell ambito del progetto di educazione motoria/sportiva, altri operatori...). I locali/spazi interni nei singoli plessi sono stati pensati in modo differenziato ed articolato per offrire ad ogni attività educativa e alle relative attrezzature uno spazio adeguato. Vi sono infatti angoli per attività diverse: cucina (solo per la primaria e la secondaria di 1 grado) questo spazio è stato pensato sia per attività di laboratorio di classe o a piccolo gruppo per attività individuali, sia per il momento del pasto con il bambino e/o il gruppo piccolo di compagni; attività espressive angolo attrezzato per educazione all immagine, con il gruppo classe, dotato di materiale adeguato alle difficoltà dei bambini ed ausilii di supporto; attività cognitive è un angolo pensato per facilitare interventi individuali a sostegno di specifiche competenze, dove si richiede maggiore attenzione al compito, dove il materiale è accuratamente pensato in relazione alle difficoltà di apprendimento e di comunicazione dei bambini. Parallelamente sono previste attività pensate come gioco-apprendimento per tutti i bambini; angolo morbido è uno spazio individuato come risposta alle esigenze di pausa dei bambini, un angolo dove il benessere psico-fisico è prioritario nelle esigenze del bambino ma può diventare un piccolo rifugio psicomotorio con il gruppo dei pari; bagno spazio attrezzato con materiale accuratamente scelto per le esigenze dei bambini in situazione di handicap grave. PERSONALE DELLA SCUOLA La scuola è il contesto naturale del progetto Spazio Educativo e conseguentemente si attiva per il percorso di inserimento nelle classi, per la valutazione del team di riferimento alla classe, per l assegnazione del sostegno. La scuola inoltre promuove, in continuità, i progetti di interventi specialistici come la psicomotricità, il nuoto e il laboratorio di animazione teatrale, attività proposte ai gruppi classe per interventi educativi e non riabilitativi. PERSONALE SPAZIO EDUCATIVO Educatori professionali La figura dell educatore professionale è complementare alle competenze degli insegnanti di sostegno e di sezione e favorisce, con interventi specifici, lo sviluppo delle potenzialità dei bambini in tutte le aree di intervento: nella programmazione di attività individuali, nella programmazione di classe, nell attivazione delle risorse necessarie alle attività che saranno programmate, monitorate e verificate con l intero team dei docenti di sezione. La competenza specifica dell educatore professionale viene utilizzata al fine di integrare gli obiettivi specificatamente scolastici con gli obiettivi educativi più generali ed adeguati alle esigenze dei bambini in un contesto di crescita e sviluppo. Tutte le attività dell educatore, pur con strumenti e tempi differenti da quelli della programmazione di sezione, seguiranno gli obiettivi educativi presenti nel P.E.I. ( Piano Educativo Individualizzato) dei bambini, condiviso con le famiglie.
3 L intervento dell educatore va è altresì diretto sia all allestimento, alla cura dello spazio fisico dell aula denominata appunto Spazio Educativo, sia a supporto degli interventi di cura dei bambini nei momenti di igiene personale e del pranzo. Nell ambito del progetto di inclusione Spazio Educativo la figura dell educatore si spende inoltre sul contesto scuola attraverso l apertura di laboratori a tutte le sezioni del plesso. Con tale modalità e con la compresenza del docente di sostegno della sezione in cui è inserito l alunno con disabilità, si favorisce la conoscenza, l approccio e la relazione dei bambini della scuola con i compagni disabili, creando opportuni momenti di condivisione, di interazione e di lavoro didattico nell ambito della quotidianità. Ogni anno vengono così decisi i laboratori, tenendo conto della programmazione del plesso e delle specifiche esigenze dell alunno con disabilità. Psicopedagogista Il progetto Spazio Educativo ha come caratteristica principale l integrazione di diverse competenze per sostenere lo sviluppo armonico dei bambini che necessitano di interventi diversi ed articolati per specifiche competenze. La necessità di mantenere una costante attenzione a tale complessità, che permetta, a tutti gli attori coinvolti, di esprimere consapevolmente la propria professionalità su obiettivi e percorsi chiari e condivisi, rimanda alla figura della psicopedagogista il compito di sostenere e vigilare su tale complessità, permettendo al progetto di mantenere la sua integrità. La psicopedagogista si fa garante della realizzazione dell inclusione, cioè del fatto che tutte le risorse messe a disposizione possano ricadere non solo sui bambini con disabilità, per i quali vengono originariamente attivate, ma anche sugli altri utenti della scuola, in modo da creare percorsi di educazione alla diversità e alla cura degli altri per tutti i bambini della scuola. Inoltre, la psicopedagogista si preoccupa anche di informare-formare sul campo gli adulti che intervengono nel processo educativo (insegnanti, educatori, genitori, collaboratori, altri esperti), in modo da creare le condizioni per un contesto accogliente e propositivo, ma anche professionalmente preparato a lavorare in maniera integrata e consapevole. La psicopedagogista diviene anche punto di collegamento tra l equipe dei servizi di territorio (sociali e pubblica istruzione) e con quella medico-sanitaria che segue il bambino disabile e la scuola al fine garantire l unitarietà degli intenti e dei percorsi. Il sapere psicopedagogico e quello esperienziale vengono così messi a disposizione della scuola e del territorio per: - organizzare le risorse del progetto Spazio Educativo; - specificare i ruoli e il lavoro di ciascuno e supportarne le difficoltà e le fatiche quotidiane; - creare e condurre gruppi di lavoro di docenti e educatori sul progetto spazio educativo; - supervisionare, tramite sistematiche osservazioni le attività dello spazio educativo e l andamento del percorso dell alunno; - garantire i collegamenti con le attività della sezione e della scuola; - curare la continuità nei vari ordini di scuola e la rete delle risorse a disposizione; - curare la realizzazione del piano educativo, in collaborazione con la scuola e con la famiglia;
4 ASPETTI METODOLOGICI Le attività educative dell intero progetto sono articolate sulla base di un ipotesi di lavoro, ipotesi che prenderà forma dal contributo di tutti gli attori, le insegnanti di sezione e gli insegnanti di sostegno, l educatore e le figure specialistiche interne alla scuola e riferite ai bambini. Questo gruppo di lavoro promuove la proposta per gli interventi nelle diverse aree, affettiva-relazionale, comprensione e linguaggio, autonomia, definendo inoltre gli obiettivi generali. Le insegnanti di sezione e di sostegno, con l educatore declinano le attività, sia di inserimento in classe che nello Spazio Educativo, in obiettivi specifici. La programmazione delle attività e degli spazi di inserimento in classe sono definiti in relazione alla programmazione della sezione e sulla base dei bisogni dei singoli bambini. Tutte le fasi di programmazione e di verifica del P.E.I. (Piano Educativo Individualizzato) saranno sostenute e condivise con la psicopedagogista. TEMPI E MODALITA gruppo definito staff (gli incontri vengono stabiliti nel Piano Annuale Attività) psicopedagogista, rappresentante di plesso, insegnanti e educatori delle due sezioni facenti parte del progetto: si incontra 3-4 volte per ogni anno scolastico per definire il piano di lavoro, confrontarsi sulle dinamiche e sulle problematiche dei singoli e dei gruppi classe, condividere le fatiche e i piccoli successi, continuare la formazione in itinere. Gruppo definito team (gli incontri vengono stabiliti nel Piano Annuale Attività) incontri con specialisti esterni (terapisti di riferimento, centri di riabilitazione), uno-due all anno. Tre incontri all anno per la progettazione, la stesura, il monitoraggio, la verifica del Progetto Educativo Individualizzato, definito dal team di sezione, l educatore professionale e la psicopedagogista (e gli eventuali esperti interni alla scuola). Due incontri con i genitori per la consegna del P.E.I. e la sua verifica. Presentazione del progetto nelle assemblee dei genitori e/o di interclasse. Gruppo degli educatori, insegnanti di sostegno, psicopedagogista. Si incontra sistematicamente in momenti stabiliti insieme sulla base delle disponibilità. VERIFICA Nella valutazione del progetto si valutano il processo, gli apprendimenti disciplinari, trasversali, educativi e formativi. Il processo e gli apprendimenti si tengono costantemente sotto controllo durante la realizzazione delle varie fasi, perché sono gli elementi che aiutano a monitorare il cammino e indicano la necessità di cambiare strada. A metà e al termine dell anno scolastico la valutazione del percorso dei bambini/ragazzi con disabilità verrà sintetizzata nella scheda apposita predisposta dallo staff. Un progetto di questa portata deve inoltre prevedere anche una valutazione qualitativa, che possa, cioè, verificare la partecipazione e la condivisione degli obiettivi da parte di tutti i componenti dell equipe, dei destinatari (tutti i bambini e le loro famiglie), il livello di coinvolgimento del territorio, di chi lo amministra, la modificazione del clima culturale.
5 A distanza di dieci anni dall attivazione del progetto, si possono trarre le seguenti considerazioni: - è necessario promuovere costantemente un supporto continuo, psicologico ed emotivo alle famiglie, ai docenti e a tutti gli operatori. - occorre monitorare continuamente il coordinamento delle risorse umane impiegate e della loro professionalità. - occorre promuovere iniziative per favorire un più ampio cambiamento culturale e sociale nella direzione di una sempre maggiore possibilità di integrazione delle persone con disabilità nella scuola, nella società, sul territorio. Concorezzo, novembre 2016 Allegato al Piano per il Diritto allo studio 2016/2017
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