CORSO COMUNICAZIONE D IMPRESA. PROF. GIAN PAOLO BONANI

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1 CORSO COMUNICAZIONE D IMPRESA PROF. GIAN PAOLO BONANI g.bonani@libero.it bonani

2 Sessione 6 L impresa come sistema di knowledge e di funzioni bonani

3 Cos è l impresa (azienda) Una risposta alla complessità? PRESTAZIONI PRODUTTIVE Ambiente Tecnologia Mercato Società PRESTAZIONI SOCIALI Risultati Struttura Disegno organizzativo PRESTAZIONI ORGANIZZATIVE Comportamenti Interpretazioni dei ruoli bonani

4 Modelli di organizzazione come far fronte alla dis-organizzazione Meccanico Burocrazia gerarchica - Divisione del lavoro spinta - Gli uomini: parti di ricambio - Cultura della dipendenza e dell esecuzione Organico Network di sistemi autoregolati - Ruoli professionali basati sulla minima specificazione critica - Risorse umane come componenti del sistema - Cultura dell interazione e della soluzione

5 La gestione della Conoscenza e delle Competenze

6 I fondamenti del knowledge management Stile direzionale Leadership Supporta Infrastruttura Tecnologica Abilitano Cultura Management delle R.U. Sistemi premianti Ispirano/indirizzano/guidano I VALORI

7 I fattori umani del knowledge management Approvvigionamento esterno Benchmarking/Intelligence Letture/Studio Esperienze Mobilità Formazione On the job/affiancamento Coaching Learning teams Communities of practices Alimentano Gestione delle competenze e dell apprendimento delle persone Competenze delle R.U. PERFORMANCES INDIVIDUALI E DI PROCESSO

8 I fattori tecnologici del knowledge management Capitalizzazione/Consolidamento esperienze Best practices Lessons learned Repertori di soluzioni Memorie tecniche Depositi di conoscenza Acquisizione esterna PERFORMANCES INDIVIDUALI E DI PROCESSO Basi di conoscenza Gestione delle basi di conoscenza esplicita Rende possibile Fornisce risorse

9 LAVORO E FUNZIONI AZIENDALI bonani

10 Henri Fayol Francia Funzioni Tecnologia Commeciale Finanza Sicurezza Amminisrazione Gestione Gestione Previsione Organizzare Comandare Coordinare Controllare

11 Le 14 componenti di Fayol Divisione del lavoro Autorità Disciplina Unità di comando Unità di direzione Subordinazione individuale all interesse comune Remunerazione Centralizzazione/ decentramento Gerarchia/catena scalare Ordine Equità Stabilità del posto di lavoro Iniziativa Spirito di corpo

12 Fred Taylor Usa La scienza del lavoro come calcolo ottimale delle risorse 2. Selezione scientifica del lavoratore 3. Combinazione fra 1 e 2 4. Collaborazione continua fra manager e lavoratori Shovelling Quale è la palata ottimale (quantità di terra da estrarre) Quale lama rende di più (affilamento, dimensione, peso)? Metallo più adatto? Quanto tempo per quante palate? Quale incentivo sul risultato?

13 Scuola delle Risorse Umane Elton Mayo ( ) Esperimenti di Hawthorne (Harvard) Il lavoratore è motivato più dalla partecipazione che dagli incentivi a breve Douglas Mc Gregor ( ) Teoria X: l uomo rifiuta il lavoro e richiede disciplina Teoria Y: i lavoratori amano lavorare, completare l opera e prendersi responsabilità Teoria Z: più alto il coinvolgimento, più alta la produttività

14 L iceberg organizzativo Sottosistemi Hard Struttura organizzativa Struttura produttiva Struttura finanziaria Sottosistemi Soft Motivazione del personale Stili di leadership Clima aziendale Valori Esperienze Senso di appartenenza bonani

15 Le componenti del sapere aziendale da sorvegliare bonani

16 Organigramma di una impresa manifatturiera Direttore generale Dir. Commer. Dir. Operativo Dir. Lavori Dir. Ammin. Finanza MKTG Vendite Progett. R&D Personale Produz. Acquisti Cantieri Manut. Logistica Qualità Spediz. Contabilità Sist. Inform. Amministraz. Controllo gest. Mercato Project manager

17 Responsabilità individuali Responsabilità nell organizzazione a matrice Direttore Generale Direttore di Progetti Responsabile Progetto A Status del progetto Controllo di qualità sulle attività Piano Attività Piano Tempi Piano Costi Direttore Funzionale Rappresentante Progetto A Direttore Funzionale Chi Staff Controllo e Pianificazione Progetto Status delle parti di progetto Direttore Attività Specialist. Direttore Attività Specialist. Come

18 Perché vi sono funzioni diversificate: stabilire gli orientamenti produttivi Sviluppo ambientale 1 Top Management Pianificazione tecnologica Prodotti Processi Materiali 2 Sviluppo della ricerca Prodotti e materiali nuovi, modificati 2 1 Engineering Processi nuovi, modificati 3 Programmi investimento capitali Innovazioni scientifiche Top Management Decision Making 4 Indirizzi del potenziale umano Cambiamenti tecnologici che riguardano l organizzazione circa: struttura attività processo potenziale umano Criteri di promozione Criteri di assunzione Educazione e formazione

19 Ma l impresa è un insieme di flussi SUPPLY CHAIN, CATENA DEL VALORE E GOVERNO D IMPRESA bonani

20 Profitto Conoscenza Professionalità Compensi Interazione Ipertestualità Community FATTORI ABILITANTI Connettività / standard Accesso bonani

21 Tre orientamenti alla produzione A. Processo stimolato dai mezzi R & D Manufacturing Marketing Cliente B. Processo stimolato dai bisogni Marketing R & D Manufacturing Cliente C. Processo stimolato dal ruolo Manufacturing Marketing Cliente R & D

22 Ricordati la catena del valore Vista del cliente Costi Vista del produttore bonani 2013 Processi 22 (Bonani)

23 Infrastruttura aziendale Attività di supporto Gestione delle risorse umane Sviluppo della tecnologia Procurement Attività primarie Logistica in entrata Operations Logistica in uscita Marketing e vendita Servizi bonani

24 AMBIENTE INTERNET ATTIVITA SECONDARIE (Infrastrutture, HR, Tecnologia, Procurement) INTRANET ATTIVITA PRIMARIE (Produzione, Logistica, Commerciale, Servizi) EXTRANET AMBIENTE INTERNET bonani

25 FORNITORI CLIENTI Il network strategico aziendale NUOVI MERCATI Alleanze di diversificazione Alleanze a monte Obiettivo strategico aziendale (organizzazione) Alleanze a valle Alleanze orizzontali CONCORRENTI bonani

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