STATO D AVANZAMENTO DEL PROGETTO IL LUPO IN LIGURIA

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1 Regione Liguria Parco Naturale Regionale dell Antola Dipartimento di Biologia Animale Università di Pavia STATO D AVANZAMENTO DEL PROGETTO IL LUPO IN LIGURIA DICEMBRE

2 A CURA DI ALBERTO MERIGGI PIETRO MILANESI LAURA SCHENONE DÉSIRÉE SIGNORELLI AMBRA REPOSSI MARCO LOMBARDINI MATTEO SERAFINI GIUDITTA RAMELLA GAL DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA ANIMALE UNIVERSITÀ DI PAVIA 2

3 PREMESSA Questo rapporto rappresenta uno stato d avanzamento delle ricerche relative al terzo anno del progetto Il lupo in Liguria e contiene i dati raccolti nell autunno del corrente anno, quindi si riferisce ad un periodo limitato a tre mesi. In più nella relazione sono esposti i primi risultati delle analisi dei campioni fecali per lo studio della dieta del lupo in Liguria. Essi si riferiscono alla sola provincia di Genova e a un periodo di un anno, da settembre 2008 ad agosto MATERIALI E METODI Ecologia trofica Le feci rinvenute dal settembre 2008 all agosto 2009 in provincia di Genova costituiscono il campione analizzato (N=133) in questo rapporto tecnico. Gli escrementi raccolti lungo la rete di transetti percorsi con regolarità nel corso delle varie stagioni, e quelli rinvenuti durante i sopraluoghi ai punti di marcatura, sono stati inizialmente registrati, su apposite schede di campo. I campioni, raccolti con le dovute cautele legate alla potenziale presenza di parassiti pericolosi per l uomo, venivano chiusi in sacchetti di PVC e conservati, per un periodo di tempo non inferiore a 30 giorni, in un congelatore ad una temperatura di -20 C, scongiurando la possibilità che alcuni patogeni, come Echinococcus granulosus, possano sopravvivere. Un esigua parte delle feci fresche è stata asportata e riposta in appositi contenitori sterili, contenenti alcol etilico a 96, per le successive analisi genetiche. In laboratorio si è proceduto con le analisi degli escrementi, risciacquati con acqua, attraverso setacci a maglie progressivamente decrescenti (1,5 mm - 0,1 mm), per facilitare la separazione delle diversi componenti e la rimozione della materia amorfa non riconoscibile a causa dei processi digestivi. I residui indigeriti, separati in base alla loro natura (peli, frammenti ossei e unghie, semi e frutti), sono stati utilizzati per le successive identificazioni. Resti scheletrici come mandibole di micromammiferi insettivori e di piccoli roditori sono risultati molto utili per il riconoscimento della specie di appartenenza grazie alle indicazioni fornite dalla dentatura. Il confronto con una collezione di riferimento di peli delle specie di ungulati selvatici e di ungulati domestici presenti nell area di studio, ha permesso, una facile attribuzione dei campioni rinvenuti nelle feci. La pelle dei mammiferi è ricoperta da diversi tipi di peli: i lunghi e rigidi peli di giarra sono facilmente distinguibili dal sottopelo formato dai peli di 3

4 borra, più sottili e molto meno rigidi. Il riconoscimento di molti gruppi di mammiferi può essere condotto dall analisi dei soli peli di giarra che possono essere distinti in tre categorie GH0, GH1 e GH2 (Teerink, 1991) sulla base dello spessore e della lunghezza relativa delle diverse porzioni in cui possono essere suddivisi. I peli sono stati, prima, lavati e sgrassati in alcol etilico e, poi, osservati al microscopio ottico a 10X e 40X ingrandimenti, ricercando gli elementi diagnostici nella cuticola, strato più esterno formato da sottili scaglie di cheratina, e nella medulla, più interna e formata da cellule morte densamente addossate le une alle altre. In alcuni casi, per poter attribuire con certezza il contenuto delle feci a livello specifico, è stata osservata al microscopio la sezione trasversale del pelo, per valutare la forma e le variazioni di spessore della cortex e della medulla lungo il pelo. Le osservazioni al microscopio ottico sono state confrontate con atlanti di identificazione (Brunner e Coman, 1974; Debrot et al., 1982; Teerink, 1991). L analisi qualitativa dei componenti della dieta del lupo è stata integrata da un analisi quantitativa volta a determinare la frequenza di comparsa delle diverse categorie alimentari e della biomassa ingerita. Le diverse specie rinvenute nelle feci sono state così raggruppate in 8 categorie alimentari: Ungulati domestici, ungulati selvatici, micro mammiferi, altri mammiferi, frutta, altri vegetali, invertebrati e rifiuti. La frequenza di comparsa percentuale è stata calcolata, sull intero campione di feci raccolte durante l anno di ricerca e per ciascuna stagione, secondo la formula: N di feci in cui compare la categoria i-esima FC i % = N totale di feci L analisi della FC% delle diverse stagioni ha permesso di evidenziare eventuali differenze stagionali nella dieta del lupo. Per la stima della biomassa ingerita è stato stimato il volume medio percentuale delle categorie alimentari presenti in uno stesso campione, basandosi sulle dimensioni relative possedute dalle prede intere. Secondo il metodo proposto da Kruuk e Parish (1981). Per il calcolo del volume medio percentuale è stata adottata la seguente formula: volume% della categoria i-esima in ogni escremento V i % = N totale di feci 4

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6 Monitoraggio e distribuzione Per quanto riguarda la distribuzione della popolazione di lupo sul territorio regionale, sono qui esposti i dati raccolti durante monitoraggio, effettuato, da settembre 2009 a dicembre 2009, ovvero dell intera stagione autunnale. Lo schema del monitoraggio rispecchia quello della seconda fase del progetto ( ), grazie al quale è possibile ottenere informazioni attendibili sulla distribuzione del lupo in Liguria ed individuare eventuali zone di recente o recentissima espansione dell areale. Come per l anno precedente, particolare attenzione è stata data al reperimento di campioni freschi utili per le analisi genetiche, finalizzate alla definizione degli spostamenti dei lupi e alla stima della consistenza della popolazione che occupa l Appennino ligure. Come per la seconda fase del progetto, la terza ha riguardato anche le popolazioni delle potenziali prede del lupo e i possibili competitori. Così sono stati acquisiti dati riguardanti l abbondanza delle popolazioni di ungulati selvatici (cinghiale, cervidi e bovidi), nonché per le popolazioni delle principali specie di carnivori che vivono sul territorio ligure. Per assicurare una copertura uniforme del territorio regionale e per poter individuare le zone d espansione dell areale del lupo in Liguria, è stata sovrapposta alla regione una griglia a maglie quadrate di 10x10 km e all interno di ogni cella definita dalla griglia è stato scelto in modo opportunistico un transetto di lunghezza minima di 2,2 km e massima di 10,4 km. Ogni transetto è stato percorso una volta nella stagione e sono stati registrati i segni di presenza del lupo (feci, impronte, predazioni su animali selvatici e sul bestiame) e quelli delle potenziali specie preda e dei possibili competitori (altre specie di carnivori). A questo scopo sono state predisposte schede di campionamento per la registrazione delle osservazioni, per raccogliere tutte le informazioni necessarie alle successive elaborazioni. Inoltre, sono state raccolte e registrate tutte le segnalazioni di terzi riguardanti avvistamenti, ululati, predazioni sul bestiame e i lupi abbattuti illegalmente, provenienti da tutta la regione. Inoltre, sempre nel periodo tra settembre e dicembre 2009 è stato effettuato un campionamento intensivo, comprendente sia transetti standardizzati che punti di marcatura, nel territorio del Parco Regionale del Monte Antola e sono qui riportati i primi dati raccolti. 6

7 Sulla base della griglia di riferimento di 10 km di lato, sovrapposta al territorio della regione, sono stati selezionati 64 transetti per una lunghezza totale di 288,7 km e media di 4,5 km (DS=1,5). Oltre ai transetti, sono stati individuati 31 punti di marcatura per la raccolta degli escrementi da destinare alle analisi genetiche. Il massimo numero di transetti è stato individuato per la provincia di Genova (n=20) e quello minimo per la provincia di La Spezia (n=10); in provincia di Genova i transetti hanno avuto la lunghezza media maggiore, mentre quella minima è risultata per la provincia di La Spezia (Tab. 1); come per i transetti, è Genova la provincia con il maggior numero di punti di marcatura (N=13), seguita da Imperia e Savona (entrambe con N=7) e La Spezia (N=4). Tab. 1 - Statistiche descrittive della lunghezza dei transetti selezionati in ogni provincia della Liguria. Provincia N TRANSETTI Min. Max. Media DS Totale Imperia , , , , ,63 Savona , , , ,58 Genova , , , ,63 La Spezia , , ,05 369, ,50 Regione , , , , ,36 7

8 RISULTATI Ecologia alimentare Tra il mese di settembre del 2008 e quello di agosto del 2009 sono stati raccolti 133 campioni fecali rinvenuti lungo la rete di transetti e sui punti di marcatura in provincia di Genova. Nell autunno sono stati trovati 37 campioni ( 27,81%), 35 in inverno( 26,31%), 37 in primavera (27,81%) e 24 in estate (18,04%). L analisi dei campioni fecali raccolti ha permesso di determinare 8 categorie alimentari: 1. Ungulati domestici (cavallo, capra, vacca, pecora) 2. Ungulati selvatici (cinghiale, capriolo, cervo, daino) 3. Micromammiferi (ghiro, moscardino) 4. Altri mammiferi (lepre, faina, tasso, volpe) 5. Frutta (rosaceae) 6. Altri vegetali (graminaceae) 7. Invertebrati 8. Rifiuti 8

9 La categoria alimentare con frequenza di comparsa complessivamente più elevata è stata quella degli ungulati selvatici (62,4%), mentre gli ungulati domestici sono comparsi nel 37,6% dei campioni analizzati. I mammiferi di media mole (lepre, volpe, tasso) sono stati osservati nell 11,3% delle feci. Sono stati trovati anche resti vegetali (frutta e altri vegetali), per un totale del 22,6%, di micromammiferi ed invertebrati, entrambi con l esigua percentuale dello 0,8%. Non sono mai stati rinvenuti rifiuti nelle feci (Fig. 2) Fig. 2 - Frequenze di comparsa percentuali complessive delle categorie alimentari nella dieta del lupo 9

10 Alcune delle categorie alimentari hanno avuto notevoli variazioni stagionali (Fig.3), in particolare gli ungulati selvatici hanno avuto un massimo in inverno (77,1%) e minimo in estate (45,8%) quando gli ungulati domestici sono risultati presenti con la frequenza di comparsa massima (54,2%). Per quanto riguarda i mammiferi di media mole è stato registrato un minimo in inverno (2,9%) e un massimo in autunno (18,9%). I micromammiferi sono comparsi marginalmente solo in autunno (2,7%) gli invertebrati solo in primavera (2,7%), mentre i vegetali sono stati utilizzati in tutte le stagioni, con un minimo in estate (16,7%) ed un massimo in autunno (32,4%). Fig. 3 - Variazioni stagionali delle frequenze di comparsa percentuali delle categorie alimentari rinvenute nelle feci di lupo 10

11 Tra gli ungulati selvatici la specie con frequenza di comparsa maggiore è stata il cinghiale (29,3 %), seguita dal capriolo (12,8%), daino (12,8%) e cervo (9%) (Fig. 4) Fig. 4 - Frequenze di comparsa percentuali complessive contenenti ungulati selvatici nella dieta del lupo 11

12 La frequenza di comparsa del cinghiale è variata dal 40% in inverno, al 16,7% in estate. Il capriolo è stato utilizzato soprattutto in inverno (20%), come il daino (20%). Infine il cervo è comparso nella dieta con un massimo in autunno(13,5%) ed un minimo in primavera (5,4 %). (Fig. 5) Fig. 5 - Variazioni stagionali delle frequenze di comparsa percentuali degli ungulati selvatici rinvenuti nelle feci di lupo 12

13 Complessivamente la categoria alimentare con volumi medi percentuali più elevata è stata quella degli ungulati selvatici (50,2%), seguita dagli ungulati domestici (33,9%), dai vegetali (frutta e altri vegetali) per un totale del 9,1%. I mammiferi di media mole hanno raggiunto il 6,8%, mentre i micromammiferi e gli invertebrati hanno avuto volumi medi inferiori al 1% (Fig. 6). Fig. 6 - Volumi medi percentuali complessivi delle categorie alimentari rinvenute nelle feci di lupo 13

14 Il volume degli ungulati selvatici ha avuto un massimo in inverno (34,4%) e un minimo in estate (19,5%) quando gli ungulati domestici sono risultati presenti con la percentuale massima (35,8%). Per quanto riguarda i mammiferi di media mole è stato registrato un minimo in inverno (0,4%) e un massimo in autunno (46,5%). I micromammiferi sono comparsi solo in autunno (100%) e gli invertebrati solo in primavera (100%). Per quanto riguarda i vegetali, i frutti sono stati utilizzati solo in primavera (87,9%) ed in estate (12,1%)(Fig.7). Fig. 7 - Variazioni stagionali dei volumi medi percentuali delle categorie alimentari rinvenute nelle feci di lupo 14

15 Tra gli ungulati selvatici, la specie con volume medio percentuale maggiore è stata il cinghiale (46,2%), seguita dal capriolo (20,1%), dal daino (17,4%) e dal cervo (16,3%). (Fig. 8) Fig. 8 - Volumi medi percentuali complessivi degli ungulati selvatici nella dieta del lupo 15

16 Per il cinghiale sono risultate variazioni del volume medio percentuale da un massimo del 36,9%, in inverno, ad un minimo del 12,2%, in estate. Il capriolo è stato utilizzato soprattutto in inverno (36,7%) e minimamente in primavera (16,3%). Il daino è stato rinvenuto nei campioni soprattutto in inverno (44,9%), e marginalmente in estate (8,6%). Infine il cervo è comparso nella dieta con un picco in estate (37,3 %) e un minimo in inverno (16,1%). (Fig. 9). Fig. 9 - Variazioni stagionali dei volumi medi percentuali degli ungulati selvatici rinvenuti nelle feci di lupo 16

17 Distribuzione delle osservazioni Dal mese di settembre a quello di dicembre 2009 sono state raccolte in totale 104 osservazioni, di cui 45 sui transetti standardizzati e 59 sui punti di marcatura. I segni di presenza di lupo sono stati rinvenuti principalmente lungo transetti standardizzati e sui siti di marcatura. Il numero dei transetti stabiliti durante l avviamento del secondo anno di studio erano rispettivamente 16 in provincia di Imperia, 18 in Provincia di Savona, 20 in Provincia di Genova e 10 in Provincia di La Spezia (Tab.2). Tab. 2 Copertura dei transetti in totale e per provincia PROVINCIA N TRANSETTI TRANSETTI PERCORSI IMPERIA 16 5 SAVONA GENOVA LA SPEZIA REGIONE Nel periodo di studio, considerando la percentuale dei transetti percorsi, in provincia di Imperia su una percentuale del 31,2% di transetti percorsi, risultano positivi alla presenza del lupo l 80%; in provincia di Savona sul totale dei transetti percorsi, quelli positivi sono risultati il 16,6%, in quella di Genova il 35% e a La Spezia il 40% (Tab.3). Tab. 3 - Numero e percentuale di transetti positivi in totale e per provincia PROVINCIA AUTUNNO TRANSETTI POSITIVI IMPERIA 5 4 (80,0%) SAVONA 18 3 (16,6%) GENOVA 20 7 (35,0%) LA SPEZIA 10 4 (40,0%) REGIONE 53 1 (34,0%) 17

18 Nei transetti positivi, la presenza del grande carnivoro è stata accertata grazie ai segni di presenza da lui lasciati. Segni inequivocabili del lupo sono stati gli escrementi, le piste di impronte e gli eventi di predazione. Considerando le diverse province, sono stati ritrovati maggiormente segni presenza del carnivoro in provincia di Genova, dove in 7 transetti postivi sono stati ritrovati 21 segni di presenza, seguita da Savona, con 8 tracce di lupo in 3 transetti positivi, Imperia con 12 escrementi in 4 transetti positivi e La Spezia, dove sono state trovate 4 feci in 4 transetti (Tab.4). Tab. 4 - N di segni di presenza di lupo sui transetti per provincia, per tipo e in totale PROVINCIA AUTUNNO FECI IMPRONTE PREDAZIONI IMPERIA SAVONA GENOVA LA SPEZIA REGIONE

19 Considerando i differenti tipi di osservazione di lupo raccolti in tutta la regione è risultata maggiore la percentuale di escrementi, il secondo tipo per importanza sono state le piste di impronte e il terzo le predazioni; questi tre tipi hanno costituito il 100% di tutte le osservazioni, mentre marcature con urina, peli e avvistamenti di lupi non sono stati registrati (Fig.10). Fig Ripartizione percentuale dei tipi di osservazione di lupo in totale 0,24% 0,24% 4,37% 7,04% 7,28% Peli Urina Avvistamenti Predazioni Tracce Escrementi 80,83% In particolare, considerando solo gli escrementi raccolti sui transetti, sono stati prelevati 4 campioni biologici utili per le indagini genetiche in provincia di Genova e Savona e 3 in provincia di Imperia (Tab. 5). Tab. 5 - N di campioni freschi sui transetti in totale e per provincia PROVINCIA FECI FECI FRESCHE IMPERIA 12 3 SAVONA 7 4 GENOVA 19 4 LA SPEZIA

20 REGIONE Oltre ai segni di presenza di lupo sono stati raccolti anche quelli delle potenziali prede e dei competitori. E stato dunque possibile calcolare gli indici chilometrici di abbondanza (IKA) per il lupo (Tab.6), che hanno raggiunto il massimo in provincia di Genova, e per ogni specie rilevata (Tab. 6 e 7) Tab. 6 - IKA del lupo per provincia PROVINCIA Min. Max. Media DS IMPERIA 0 0,9 0,5 0,39 SAVONA 0 1,1 0,1 0,31 GENOVA 0 2,6 0,2 0,61 LA SPEZIA 0 0,7 0,2 0,26 Tab. 7 Indici di abbondanza (DS) delle potenziali prede del lupo nelle quattro province liguri PROVINCIA Cinghiale Capriolo Daino Cervo Camoscio IMPERIA 1,8 (3,29) 0,5 (0,96) 0,1 (0,22) 0,4 (0,78) 0,3 (0,67) SAVONA 1,3 (1,11) 0,5 (1,08) 0,5 (0,67) - - GENOVA 1,6 (1,32) 0,3 (0,47) 0,1 (0,27) - - LA SPEZIA 0,7 (0,40) Analizzando ora il campionamento effettuato sui punti di marcatura di tutta la regione sono risultati positivi, per il ritrovamento di segni di presenza, il 21,5% dei controlli effettuati, con una percentuale massima in provincia di Imperia (100%) (Tab. 8). 20

21 Tab. 8 - Numero e percentuale dei punti di marcatura positivi su quelli ripetuti, in totale e per provincia PROVINCIA N PUNTI N RIPETIZIONI N POSITIVI IMPERIA SAVONA GENOVA LA SPEZIA REGIONE La provincia in cui è stato raccolto il maggior numero di escrementi sui punti di marcatura è stata Genova, seguita, nell ordine, da Savona, Imperia e La Spezia (Tab. 9). Tab. 9 - N di feci raccolte sui punti di marcatura in totale e per provincia PROVINCIA N PUNTI POSITIVI N FECI N FECI FRESCHE IMPERIA SAVONA GENOVA LA SPEZIA REGIONE

22 Parco Regionale dell Antola Durante il monitoraggio intensivo, svolto nel territorio che ricade all interno del Parco Regionale del Monte Antola, dal mese di settembre a quello di novembre 2009 sono stati raccolte in totale 23 osservazioni, 15 sui transetti e 8 sui punti di marcatura. Sul totale di 26 transetti standardizzati individuati, di cui il 100% è stato perlustrato, quelli positivi sono risultati 8, ovvero il 30,7% dei casi. Durante la perlustrazione dei transetti è stato rinvenuto un totale di 15 segni di presenza di lupo, composto da 14 feci e una pista di impronte, riferibili ad un singolo individuo (Tab. 10). Tab N di segni di presenza raccolti sui transetti in totale, per tipo e per mese Tipo di segno AUTUNNO Settembre Ottobre Novembre Feci Impronte Tra le 14 feci raccolte, 8 sono risultate fresche e dunque utili per le indagini genetiche (Tab.11). Tab.11 - N di feci fresche raccolte sui transetti in totale e per mese AUTUNNO Settembre Ottobre Novembre Oltre ai segni di presenza di lupo sono stati raccolti anche quelli delle potenziali prede e dei competitori. E stato dunque possibile calcolare gli indici chilometrici di abbondanza (IKA) per ogni specie rilevata (Tab.11). 22

23 Tab IKA delle specie preda e competitrici registrati sui transetti Specie IKA Min. IKA Max. IKA Medio DS Lupo 0 0,82 0,13 0,24 Cinghiale 0 2,48 1,20 0,73 Capriolo 0 0,22 0,01 0,05 Daino 0 2,76 0,57 0,69 Mustelidi 0 1,29 0,16 0,30 Volpe 0 1,77 0,47 0,53 Per quanto riguarda gli 11 punti di marcatura, monitorati ogni 15 giorni, per un totale di 66 controlli, solo 7 sono risultati positivi alla presenza del predatore, raggiungendo appena il 10,6% dei casi totali. Nei 7 punti di marcatura positivi sono stati raccolti 8 escrementi (Tab.12), 2 dei quali sono risultati freschi e dunque utili per le indagini genetiche (Tab.13). Tab N di escrementi raccolti sui punti di marcatura in totale e per mese AUTUNNO Settembre Ottobre Novembre Tab.13 - N di feci fresche raccolte sui punti di marcatura AUTUNNO Settembre Ottobre Novembre

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