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1 Sezione Provinciale di Bologna REPORT DEGLI INTERVENTI IN EMERGENZA AMBIENTALE ANNO 2003

2 INDICE 1. Gli interventi in emergenza ambientale effettuati nel 2003 dal Servizio Territoriale della Sezione Provinciale di Bologna 1 I

3 1. GLI INTERVENTI IN EMERGENZA AMBIENTALE EFFETTUATI NEL 2003 DAL SERVIZIO TERRITORIALE DELLA SEZIONE PROVINCIALE DI BOLOGNA L anno 2003 è stato caratterizzato da n.75 interventi per emergenze ambientali, dei quali n.43 in Servizio di Pronta Disponibilità e n.32 durante il normale orario di servizio. Sulla base di quanto riportato nel documento interno sulla pronta Disponibilità attualmente vigente la Sezione Provinciale di Bologna garantisce interventi in emergenza nel caso di: 1. inquinamento di corpi idrici superficiali e sotterranei 2. emissioni di inquinanti atmosferici, accidentali e non, da insediamenti produttivi 3. incendi in insediamenti produttivi e non 4. incidenti stradali o ferroviari con sversamento di sostanze pericolose o radioattive 5. ritrovamento di sostanze abbandonate non identificabili 6. emergenze connesse ad aziende a rischio di incidente rilevante 7. spandimento di deiezioni animali o fanghi non corretto 8. scarichi anomali in arrivo ad impianto di depurazione centralizzato di acque fognarie 9. combustione di rifiuti Il presente documento si prefigge lo scopo di riassumere ed analizzare statisticamente gli interventi effettuati. Per la registrazione degli interventi sono stati utilizzati i format previsti nelle linee guida ARPA sul Servizio di Pronta Disponibilità, nonché nel citato Documento della Sezione Provinciale; detti format sono stati inseriti in uno specifico Data-Base e successivamente elaborati per le valutazioni del caso. Nella sottostante Tabella 1 e nel Grafico 1 si riporta la suddivisione degli interventi effettuati secondo la loro diversa tipologia. Tabella 1 Tipo emergenza Interventi in PD in Orario Servizio Totali % Inquinamento corpo idrico ,7 Emissione polveri-fumi-incendi ,7 Moria di pesci ,7 Esalazioni maleodoranti ,7 Sversamento liquami ,7 Incidente stradale ,7 Inquinamento del suolo ,3 Abbandono di rifiuti ,7 Altro ,7 Scarichi idrici ,3 Totale ,0 Pagina 1 di 8

4 Grafico 1 Dall analisi dei dati riportati in Tabella 1 emerge chiaramente che la principale tipologia di emergenza registrata nel 2003 riguarda fenomeni di inquinamento di corsi d acqua superficiali che, unitamente ai fenomeni di moria di pesci, supera il 40% degli interventi complessivi. Da registrare anche un 23% di emissione di polveri e fumi, gran parte dei quali riguardano interventi a seguito di incendi di insediamenti produttivi. Da un analisi più dettagliata dei singoli interventi si possono trarre le seguenti indicazioni: a) Inquinamento di corpo idrico superficiale: Trattasi di eventi sui quali è opportuno intervenire in quanto il rischio ambientale è quasi sempre valutabile esclusivamente sul posto. Nel 2003 si segnala, come principale intervento, l emergenza ambientale causata da uno scarico di notevole portata proveniente da uno scolmatore di piena del collettore fognario delle acque reflue urbane a San Lazzaro di Savena, con immissione nel torrente Zena. L evento, che ha prodotto anche la moria di numerosi pesci, è stato originato da un malfunzionamento delle pompe a servizio di una stazione di sollevamento delle acque reflue urbane. b) Emissione di polveri e fumi - incendi: Trattasi di eventi che possono costituire un rilevante rischio ambientale, soprattutto nel caso di incendi di insediamenti produttivi. In genere il ruolo di ARPA è concordato con i VV.FF che sono presenti sul posto ed ai quali i gli operatori di questa Agenzia sono subordinati per tutto ciò che comporta problemi di sicurezza. Pagina 2 di 8

5 Nel 2003 si segnala, come principale intervento, l emergenza ambientale causata dall incendio di una ditta la cui attività consiste nel recupero e preparazione per il trattamento di rifiuti solidi; nell occasione l incendio è stato originato dalla miscelazione di rifiuti pericolosi da trattare. Da segnalare che la stessa ditta è stata oggetto di un altra emergenza nel 2003 sempre a causa di un incendio. c) Esalazioni maleodoranti: Trattasi quasi sempre di eventi di scarsa significatività legati ad emissioni di odori o fumi di portata limitata e contenuti nel tempo; in genere il problema risulta superato al momento dell'arrivo della squadra in emergenza sul luogo dell'evento. Come interventi significativi del 2003 si segnala un emergenza dovuta a vapori provenienti da terreno contaminato e un emergenza dovuta a odore di gasolio nella rete fognaria interna di un condominio. Nel primo caso il problema è stato originato da lavori di ristrutturazione di un edificio con demolizione di un pozzetto interno in cui erano contenuti reflui di una precedente attività da tempo dimessa. Nel secondo caso l emergenza è stata originata dalla fuoriuscita di gasolio per riscaldamento da una cisterna interrata a servizio di un condominio. d) Incidente stradale: Rappresenta una tipologia di intervento in espansione rispetto al passato a conferma dell'incremento dei flussi di traffico, anche pesante, che caratterizza il Ns. territorio. In molti casi trattasi di incidente che vede coinvolti mezzi pesanti con rottura del serbatoio e fuoriuscita di carburante che si disperde sulla sede stradale e può interessare anche corpi idrici superficiali posti nelle vicinanze. In alcuni casi l'emergenza è stata caratterizzata dalla fuoriuscita della merce trasportata. Trattasi di emergenze certamente significative e in alcuni casi ad alto rischio ambientale proprio per le caratteristiche delle sostanze trasportate. In genere l'intervento è facilmente gestibile se avviene in autostrada, potendo mobilitare le attrezzature a disposizione di Soc. Autostrade, mentre risulta molto più problematico nel caso in cui si verifichi sulla normale rete stradale. Nel 2003 si segnalano, come interventi rilevanti, il ribaltamento in autostrada di un autocisterna contenente solvente altamente infiammabile e il ribaltamento, sempre in autostrada, di un autocarro trasportante acqua minerale con fuoriuscita di gasolio in una scarpata in prossimità del torrente Setta. La rilevanza di questo secondo intervento è dovuta al fatto che l immissione di gasolio nelle acque del torrente Setta ha dirette conseguenze sulla centrale di potabilizzazione Hera sita a Sasso Marconi. In Tabella 2 e Grafico 2 si riporta la suddivisione territoriale delle emergenze ambientali. Pagina 3 di 8

6 Tabella 2 Distretto N Interventi in PD in Orario Servizio Totali Urbano ,3 Pianura ,4 Montagna ,0 Imolese ,3 Totale ,0 % Grafico 2 N Interventi in emergenza ambientale Imolese 29,3% Urbano 33,3% Montagna 16,0% Pianura 21,3% Dall analisi della Tabella in questione si osserva che il 63% delle emergenze sono equamente concentrate nei territori dei Distretti Urbano e Imolese, mentre gli altri due Distretti contribuiscono per il restante 37% con prevalenza della Pianura rispetto alla Montagna. Di un certo interesse è l analisi relativa alle modalità di attivazione delle emergenze; a tal fine si riporta in Tabella 3 e Grafico 3 la suddivisione degli interventi secondo la provenienza della segnalazione. Pagina 4 di 8

7 Tabella 3 Segnalante N Segnalazioni in PD in Orario Servizio Totali Vigili del fuoco ,7 Privati ,3 Polizia Municipale ,3 Comune ,3 Carabinieri ,3 Altro ,7 Guardie ecologiche , ,3 Vigili Provinciali ,0 Provincia ,3 Totale ,0 % Grafico 3 Numero segnalazioni emergenze Vigili del fuoco Privati Polizia Municipale Comune Carabinieri Altro Guardie ecologiche 118 Vigili Provinciali Provincia Si osserva che contrariamente a quanto riscontrato negli anni precedenti le segnalazioni provengono da numerosi soggetti, anche se le richieste di intervento da parte del Corpo dei Vigili del Fuoco costituiscono sempre il maggior numero con oltre il 25% del totale a conferma del ruolo centrale di tale Corpo nella gestione delle molteplici criticità, ambientali e non, che possono verificarsi sul territorio (es. incendi, incidenti stradali, calamità naturali, ecc ). Rispetto al 2002 risultano in aumento le segnalazioni dei privati, segno di una miglior consapevolezza da parte della popolazione del ruolo istituzionale di ARPA. L esperienza 2003 ha tuttavia evidenziato anche la persistenza di alcune difficoltà nell attivazione dell Agenzia, nel caso soprattutto di emergenza in orario di servizio pomeridiano. Pagina 5 di 8

8 A tal fine sono attualmente in corso specifici incontri con altri Enti coinvolti nella gestione delle emergenze ambientali (es. VV.FF e Protezione Civile) finalizzati a superare tali problematiche. Sono altresì in corso incontri con personale dei VV.FF finalizzati a verificare la possibilità di organizzare momenti formativi comuni tra gli operatori dei due Enti coinvolti nella gestione delle emergenze. Dall analisi dei dati riportati nei format di registrazione delle emergenze 2003 si osserva che nel 24% del casi (18 su 75) si è reso necessario procedere ad un attività di campionamento con successivo inoltro al Dipartimento Tecnico per l esecuzione di analisi di laboratorio. Molto meno significativa è risultata essere la necessità di esecuzione di analisi sul campo (1 caso su 75 pari al 1,3%). Nel 39% degli interventi (29 su 75) si è inoltre reso necessario adottare uno o più provvedimenti immediati per contenere o rimuovere le cause dell inquinamento. Nella sottostante Tabella 4 e Grafico 4 si riporta la distribuzione di tutti i provvedimenti adottati su segnalazione o richiesta del personale ARPA intervenuto. Tabella 4 Tipologia provvedimento immediato Provvedimento in PD in Orario Servizio Totali Contenimento Asportazione Messa in sicurezza Rimozione Chiusura Bonifica Altro Diluizione Totale Pagina 6 di 8

9 Grafico 4 Tipologia provvedimenti immediati Contenimento Asportazione Messa in sicurezza Rimozione Chiusura Bonifica Altro Diluizione In molti di questi casi l'intervento è consistito nel contenimento e/o rimozione delle sostanze inquinanti (liquami, fanghi, rifiuti, ecc..). Si è pertanto reso necessario reperire attrezzature e materiali idonei allo scopo. Tale evenienza ripropone una questione tuttora irrisolta, rappresentata dalla difficoltà, se non impossibilità di reperire attrezzature e materiali idonei presso strutture pubbliche (es. Comuni, VVFF) e nel contempo delle problematiche che si aprono nel caso in cui si richieda l'attivazione di una ditta privata. Nel caso in cui sia ARPA a richiedere l'intervento ad una ditta privata specializzata in bonifiche ambientali si ripropone il quesito relativo a chi spetti l'onere economico conseguente, pertanto nel dubbio ad oggi si continua a suggerire al privato (nel caso in cui sia nota la responsabilità dell'evento) o al Comune (nel caso in cui non sia stato possibile accertare responsabilità di terzi) l'attivazione delle ditte specializzate. La questione già segnalata nel corso degli anni precedenti non ha ancora trovato una risposta soddisfacente e pertanto si ritiene opportuno segnalarla come meritevole di un approfondimento nel corso di specifici incontri tra gli operatori di ARPA e di altri Enti coinvolti nella gestione delle emergenze ambientali. Per ultimo si riporta un breve confronto fra l attività svolta in Pronta Disponibilità negli anni 2002 e 2003 da cui si osserva che in questo ultimo anno si è registrato un aumento del numero di interventi in Pronta Disponibilità pari al 19,4%. Pagina 7 di 8

10 Tabella 5 Confronto PD anni variazione % Interventi ,4 Pagina 8 di 8

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