Fiscal News La circolare di aggiornamento professionale

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1 Fiscal News La circolare di aggiornamento professionale N Nuove tipologie di interpello Decreto legislativo 24 settembre 2015, n. 156, Circolare dell Agenzia delle Entrate 9/E del 1 aprile 2016 Categoria: Contenzioso Sottocategoria: Con la Circolare n.9/e del 1 aprile 2016 l Agenzia delle Entrate ha fornito importanti chiarimenti in merito alla nuova disciplina degli interpelli, così come riformulata dal Decreto Legislativo 24 settembre 2015, n Giova a tal proposito ricordare come, in considerazione delle novità introdotte, sono ora previste quattro specifiche tipologie di interpello: - ordinario (con riferimento a questa tipologia di interpello possiamo ulteriormente distinguere le ipotesi di interpello ordinario puro e le ipotesi di interpello ordinario qualificatorio ); - probatorio; - antiabuso; - disapplicativo. Premessa Il Decreto Legislativo 24 settembre 2015, n. 156, intervenendo sull articolo 11 della Legge 27 luglio 2000, n. 212 (c.d. Statuto dei diritti del contribuente ), ha profondamente modificato la disciplina in tema di interpelli. Con la Circolare 9/E del 1 aprile 2016 l Agenzia delle Entrate ha fornito importanti chiarimenti in merito alla nuova normativa. 1

2 LE NUOVE FORME DI INTERPELLO Quando vi sono condizioni di obiettiva incertezza sulla corretta interpretazione delle disposizioni tributarie. Quando vi sono incertezze sulla corretta qualificazione della fattispecie. Per chiedere un parere in merito alla sussistenza delle condizioni e la valutazione della idoneità degli elementi probatori richiesti dalla legge per l adozione di specifici regimi fiscali (nei casi in cui la disciplina dell interpello probatorio è espressamente richiamata). Per chiarimenti in merito all applicazione della disciplina sull abuso del diritto ad una specifica fattispecie. Per la disapplicazione di norme tributarie che, allo scopo di contrastare comportamenti elusivi, limitano deduzioni, detrazioni, crediti d imposta, o altre posizioni soggettive del soggetto passivo altrimenti ammesse dall ordinamento tributario, fornendo la dimostrazione che nella particolare fattispecie tali effetti elusivi non possono verificarsi. ordinario puro qualificatorio probatorio antiabuso disapplicativo È OBBLIGATORIA LA PRESENTAZIONE DELL ISTANZA? ordinario puro qualificatorio antiabuso probatorio disapplicativo NO NO Ma se non lo presento devo indicarlo in dichiarazione SI ENTRO QUANTO TEMPO MI RISPONDERÀ L AGENZIA DELLE ENTRATE? ordinario puro qualificatorio probatorio antiabuso disapplicativo 90 giorni 120 giorni 2

3 VALE IL SILENZIO ASSENSO? ordinario puro qualificatorio probatorio antiabuso disapplicativo SI SE LA RISPOSTA È NEGATIVA POSSO IMPUGNARLA? ordinario puro qualificatorio probatorio antiabuso disapplicativo NO SI (può essere proposto ricorso unitamente all atto impositivo). L interpello ordinario Le norme in tema di interpello ordinario puro ricalcano, praticamente, la vecchia disciplina in materia di interpello ordinario. Con l interpello qualificatorio, invece, l istituto dell interpello trova ora applicazione anche nei casi in cui oggetto di obiettiva incertezza non è la norma tributaria in quanto tale, ma la qualificazione giuridico-tributaria della fattispecie prospettata dal contribuente: quando cioè quest ultimo ha dubbi sulla qualificazione del fatto e, dunque, sull applicazione della norma, più che sull interpretazione della medesima. INTERPELLO ORDINARIO Ho dubbi sull interpretazione della norma tributaria Ho dubbi sulla qualificazione giuridico-tributaria della fattispecie ordinario puro qualificatorio 3

4 Si pensi, a tal proposito alle seguenti ipotesi: la valutazione della sussistenza di un'azienda; la valutazione della sussistenza di una stabile organizzazione all estero ai fini dell'esenzione degli utili e delle perdite delle stabili organizzazioni di imprese residenti di cui al nuovo articolo 168-ter del TUIR; la riconducibilità di una determinata spesa alla categoria delle spese di pubblicità ovvero a quelle di rappresentanza (che, prima delle modifiche, rientrava tra le ipotesi di interpello antielusivo di cui all articolo 21, comma 9, della Legge 413 del 1991). probatorio Sicuramente una delle più importanti novità è costituita dalla disciplina in tema di interpelli probatori, ed alla netta distinzione ora prevista tra questa tipologia di interpelli e gli interpelli disapplicativi. Alcune ipotesi, in passato considerate interpello disapplicativo, rientrano tra i nuovi interpelli probatori INTERPELLO DISAPPLICATIVO È obbligatorio INTERPELLO PROBATORIO Non è obbligatorio. La mancata presentazione, la risposta negativa o la risposta positiva devono essere segnalate in dichiarazione, pena l applicazione delle previste sanzioni. L interpello probatorio deve essere presentato solo nei casi tassativamente indicati dalle norme, ovvero: - disciplina Cfc; - disapplicazione della Pex da parte degli enti creditizi (articolo 113 TUIR); - continuazione del consolidato in occasione dell effettuazione di operazioni di riorganizzazione generalmente interruttive del medesimo (articolo 124 del TUIR); - accesso al consolidato mondiale; - disapplicazione penalizzazioni società di comodo; - riconoscimento beneficio Ace. 4

5 Tra le fattispecie alle quali è collegata la presentazione dell interpello probatorio, sicuramente la più rilevante è rappresentata dalla disciplina della società di comodo. SOCIETÀ DI COMODO Nuovo interpello probatorio Non è più obbligatorio La mancata presentazione va segnalata in dichiarazione Posso disapplicare la disciplina sulla base di un autovalutazione della sussistenza delle condizioni. In ognuna delle due caselle indicare i seguenti codici: 1 - accoglimento dell istanza di interpello; 2 - mancata presentazione dell istanza di interpello e sussistenza delle condizioni per la disapplicazione della disciplina delle società di comodo; 3 - presentazione dell istanza di interpello, in assenza di risposta positiva, e sussistenza delle condizioni per la disapplicazione della disciplina delle società di comodo. Pertanto, in virtù delle modifiche introdotte, non essendo più obbligatorio l interpello, è possibile non applicare la disciplina in esame sulla base di un autovalutazione della sussistenza delle condizioni. Ciò comporta effetti rilevanti anche sulla normativa collegata, comprese le disposizioni in tema di rimborso Iva. 5

6 Se la società è di comodo L eccedenza di credito risultante dalla dichiarazione presentata ai fini dell'imposta sul valore aggiunto non è ammessa al rimborso, né può costituire oggetto di compensazione o di cessione. Se non ho presentato interpello ma ritengo comunque sussistenti le condizioni per la disapplicazione (codice 2 indicato) posso chiedere l Iva a rimborso? CHIARIMENTO CIRCOLARE 9/E DEL 1 APRILE 2016 Le società che intendano richiedere il rimborso IVA annuale, possono acclarare la sussistenza delle oggettive situazioni che hanno reso impossibile il conseguimento dei ricavi, degli incrementi di rimanenze e dei proventi nonché del reddito.., presentando una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, mediante sottoscrizione dell apposito campo del quadro VX della dichiarazione IVA. In presenza di dichiarazione sostitutiva sottoscritta e in assenza di ulteriori cause ostative, l ufficio consente l erogazione del rimborso, anche se non è stato presentato interpello. In alternativa alla dichiarazione sostitutiva, le società hanno comunque facoltà di presentare preventivamente un istanza di interpello ai fini della disapplicazione della disciplina delle società non operative e/o della disciplina delle società in perdita sistematica. 6

7 antiabuso La lettera c) del comma 1 dell articolo 11 ha introdotto la figura dell interpello anti abuso con l intento di sostituire l interpello antielusivo di cui all articolo 21, comma 9, della Legge 413 del 1991 (che viene, pertanto espressamente abrogato, dall articolo 7, comma 6, del Decreto). Il nuovo interpello è però limitato a quelle fattispecie ricomprese nel campo di applicazione della vecchia disposizione che si connotavano per una spiccata ed evidente ratio antielusiva, mentre le altre ipotesi (come, ad esempio, le ipotesi oggetto di interposizione) sono ora ricomprese nelle altre forme di interpello. D altro canto, a differenza della vecchia disciplina antielusiva, applicabile solo in materia di imposte sui redditi, la nuova disposizione concerne ogni settore impositivo. disapplicativo L interpello disapplicativo è l unica forma di interpello rimasta obbligatoria. Tuttavia, al fine di delimitare il campo di applicazione di questa particolare tipologia di interpello, tenuto conto che, a differenza delle ipotesi di interpello probatorio, le istanze di interpello disapplicativo non sono tipiche, assume importanza fondamentale definire i caratteri essenziali delle disposizioni suscettibili di disapplicazione, anche sulla base di un analisi dettagliata delle istanze presentate in vigore della vecchia disciplina. disapplicativo È obbligatorio Non sono previste dal legislatore specifiche fattispecie al ricorrere delle quali deve essere presentato interpello disapplicativo. 7

8 L interpello disapplicativo può essere quindi ricondotto ai seguenti casi 1 : INTERPELLO DISAPPLICATIVO SI Disposizioni che limitano l utilizzo delle perdite anche in caso di operazioni straordinarie. Fenomeni di dividend washing La disposizione di cui all articolo 10, comma 6, lettera e) del decreto legislativo 460 del 1997, in forza della quale, nelle Onlus, si considerano in ogni caso distribuzione indiretta di utili o di avanzi di gestione la corresponsione ai lavoratori dipendenti di salari o stipendi superiori del 20 per cento rispetto a quelli previsti dai contratti collettivi di lavoro per le medesime qualifiche. NO Ipotesi espressamente ricomprese tra quelle per le quali è necessario presentare interpello probatorio. Le norme che regolano la residenza delle persone fisiche (art. 2 del TUIR) o dei soggetti diversi (art. 73 TUIR) in quanto le disposizioni in esame, anche nella parte in cui prevedono specifiche presunzioni, non hanno la struttura di norme antielusive specifiche essendo preordinate a presidiare fenomeni di fittizio (quindi evasivo) trasferimento di residenza. La disposizione di cui all articolo 35, comma 10-quater, del decreto legge 223 del 2006 in quanto, pur trattandosi di una disposizione di carattere antielusivo, non è suscettibile di disapplicazione. Si ricorda, che, in forza della richiamata norma le disposizioni in materia di imposte indirette previste per la locazione di fabbricati si applicano, se meno favorevoli, anche per l'affitto di aziende il cui valore complessivo sia costituito, per più del 50 per cento, dal valore normale di fabbricati, determinato ai sensi dell articolo del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n Riproduzione riservata - 1 Si tratta di un elencazione meramente esemplificativa proposta dalla circolare e non di un indicazione tassativa 8

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