L ECONOMIA DELLA PROVINCIA ATTRAVERSO I BILANCI DELLE IMPRESE DI CAPITALE EDIZIONE / Fondazione Nord Est
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- Filippo Silvano Montanari
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1 EDIZIONE / 2017 Gianluca Toschi Ricercatore Fondazione Nord Est Area studi economici Fondazione Nord Est L ECONOMIA DELLA PROVINCIA ATTRAVERSO I BILANCI DELLE IMPRESE DI CAPITALE
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3 3 I principali risultati Se le società di capitale con sede nella provincia di Trento prese in considerazione nell analisi dei bilanci fossero un unica grande imprese, il 2015 (ultimo anno disponibile) si sarebbe chiuso con una crescita dei ricavi del 3,3%. Un dato positivo in un anno non facile per l economia della provincia. Il 2015 si è chiuso, infatti, con un arretramento del Pil (-0,3%) mentre le ultime previsioni danno il 2016 in crescita dello 0,9%. I principali risultati riprendono gli investimenti (+1,7%) che mostrano però ancora un evidente gap rispetto ai livelli raggiunti nella fase precedente alla crisi: il loro valore nel 2015 risulta di 13,1 punti percentuali inferiore rispetto a quello del Scomponendo il dato aggregato, si evidenzia come il commercio abbia contribuito per +1,7 punti percentuali alla crescita dei ricavi, seguito dal manifatturiero (1,2 p.p.) 1. Arretrano, invece, i ricavi delle imprese nel settore acqua, energia elettrica, gas e rifiuti, -9,5% che in termini di contributo alla variazione si traduce in un -1,2 p.p. Analizzando in dettaglio il manifatturiero, colpiscono positivamente gli exploit del comparto macchinari e apparecchiature (+8,6%). In controtendenza il settore chimica, farmaceutica e petrolio che vede una riduzione dei ricavi del 5,2%. Da sottolineare inoltre che l andamento dello stesso parametro tra le imprese del turismo alloggio e ristorazione è in crescita del 10,1% ma soprattutto in maniera diffusa: 80% delle aziende. Si registra un leggero miglioramento anche nella redditività: il valore mediano del ROS passa da 3,1 a 3,3%. Anche in questo caso spicca l andamento del settore alloggio e ristorazione in cui il 68,7% delle imprese vede migliorare la propria redditività, un dato molto vicino a quello che si registra nel comparto estrazione di minerali. Il 77,1% delle imprese ha chiuso il 2015 con un bilancio in utile, in miglioramento di 4 punti percentuali rispetto all anno precedente (93,3% nell agricoltura, 89,3% nei servizi ICT). Chiude l immobiliare col 56,6%, un settore con evidenzia ancora i segni della lunga crisi. Migliora la solidità delle imprese: il rapporto debt/equity infatti si riduce in maniera generalizzata. Allargando lo sguardo, è possibile affermare che i dati della provincia confermano un andamento generale che si registra a livello nazionale. Negli ultimi anni l economia italiana ha, infatti, sperimentato una progressiva divaricazione nelle performance delle imprese con aziende che continuano a crescere con buoni livelli di redditività e il resto che arranca o addirittura arretra. Le analisi condotte da Fondazione Nord Est negli ultimi anni hanno evidenziato come spesso la capacità di leggere gli scenari competitivi da parte degli imprenditori o dei manager rappresenti il vero elemento di divaricazione tra le imprese che hanno già avviato con successo percorsi di sperimentazione che legano nuove tecnologie a nuovi modelli di business e quelle che rimangono ancorate a un passato con scarse prospettive di crescita. Gli ingredienti del successo sono noti e sono riconducibili alla capacità di individuare e poi sfruttare la tecnologia più adeguata sul fronte dei processi produttivi, all adozione di strategie finalizzate alla costruzione del brand e/o adeguate strategie di comunicazione, alla capacità di rispondere all esigenze di una domanda sempre più sofisticata attraverso strategie di personalizzazione del prodotto, all internazionalizzazione dei mercati, all attenzione verso le risorse umane, alle politiche di upgrading dei prodotti ma anche delle formule organizzative. Le imprese faro sono quelle capaci di combinare, spesso in maniera originale questi elementi, generando modi di competere diversi rispetto al paradigma economico che ci stiamo lasciando alle spalle. Osservare i leader e provare a intuire il modo in cui questi mescolano i diversi ingredienti per produrre ricette per il successo diventa un esercizio importante sia per le imprese follower che per chi si trova a dover disegnare politiche di accompagnamento a favore di un sistema economico che vive una fase di delicata transizione. 1 Il contributo alla variazione misura l incidenza delle singole variazioni sulla variazione totale e quindi tiene conto del peso dei settori.
4 4 I commenti di Confindustria Trento, Fondazione Nord Est, Mediocredito Trentino Alto Adige Giulio Bonazzi, presidente di Confindustria Trento: "La strategia messa in campo dalla nostra Associazione negli ultimi anni si è mossa prevalentemente lungo due direttrici: innovazione e internazionalizzazione. Le performance aziendali, lette attraverso i dati di bilancio, sembrano confermare questa nostra scelta. Le imprese che hanno investito in ricerca e sviluppo di nuovi prodotti, che hanno ottimizzato i processi produttivi, che hanno cercato nuovi mercati all'estero, sono cresciute anche negli ultimi difficili anni. La nuova sfida ora si chiama Industria 4.0. Confindustria Trento si sta attrezzando per affiancare le imprese e fare loro cogliere anche questa importante opportunità." Franco Senesi, presidente di Mediocredito Trentino Alto Adige: Nella nostra attività quotidiana, a stretto contatto con le piccole e medie imprese del territorio, abbiamo notato questa connessione tra strategia e performance, confermata dai numeri della ricerca. Le imprese che tendono ad attuare una politica difensiva nel confronto del mercato, molto spesso finiscono per ridimensionare la loro attività, mentre quelle che in questi anni hanno investito in capitale umano, attività innovativa e intense relazioni produttive con altri soggetti, hanno raggiunto risultati di grande soddisfazione, anche in termini di quote di mercato. Gianluca Toschi, ricercatore della Fondazione Nord Est: Negli ultimi anni l economia italiana ha sperimentato una progressiva divaricazione nelle performance delle imprese e appare oggi sempre più spaccata in due, con un gruppo di aziende che continua a crescere con buoni livelli di redditività e il resto che arranca o addirittura arretra. Una dinamica che si riscontra anche nella provincia di Trento. Le imprese si differenziano per la capacità di leggere gli scenari competitivi e questo divarica le performance tra le imprese che hanno già avviato con successo percorsi di sperimentazione che legano nuove tecnologie a nuovi modelli di business e quelle che invece non hanno ancora scelto la propria strada. Nota metodologica IL CAMPIONE ANALIZZATO Imprese di capitale con sede legale nella provincia con bilanci disponibili negli anni 2015 e Sono state escluse dall analisi le imprese dei settori Attività finanziaria e assicurativa. Tabella 1 Distribuzione delle imprese per settore (numero e ricavi totali) Settore Imprese % Ricavi 2015 % ricavi mediani Agricoltura e pesca 60 2, , Alloggio e ristorazione 156 6, , , , , , Energia, gas, acqua e rifiuti 150 6, , Estrazione di minerali 17 0, , , , , , Noleggio, agenzie viaggio e altri servizi 94 4, , Servizi alla persona 116 5, , , , Servizi professionali 91 3, , Trasporto e magazzinaggio 111 4, ,
5 5 Andamento dei ricavi La somma dei ricavi delle società considerate nell analisi è cresciuta, rispetto all anno precedente, del 3,3% (graf. 1). Spicca il balzo del settore immobiliare (+25,4%) un dato che difficilmente può essere considerato come indicatore di un inversione di tendenza, dato che l aumento dei ricavi appare più legato all exploit di alcune imprese che a una crescita generalizzata della domanda. Crescono anche il settore dei servizi, noleggio e agenzie viaggi (+13,9%), le costruzioni (+11,7%), il comparto estrazione di minerali (+11,1%) e quello degli alloggi e ristorazione (10,1%). Diminuiscono rispetto al 2014 i ricavi tra le imprese dell energia, gas acqua e rifiuti (-9,5%), nei servizi professionali (-3,9%) e nel comparto Agricoltura e pesca (-1,9%). GRAFICO 1 Andamento dei ricavi per settore (variazione percentuale ) Noleggio, agenzie viaggio e altri servizi Estrazione di minerali Alloggio e ristorazione Servizi alla persona Trasporto e magazzinaggio Agricoltura e pesca Servizi professionali Energia, gas, acqua e rifiuti -9,5-3,9-1,9 0,3 7,0 5,7 4,1 3,4 3,3 13,9 11,7 11,1 10,1 25,4-15,0-1 -5,0 5,0 1 15,0 2 25,0 3 Se si passa ad analizzare il contributo alla variazione (che misura l incidenza delle singole variazioni sulla variazione totale e quindi tiene conto del peso dei settori) risulta evidente che la parte più consistente della crescita totale (3,3%) è dovuta alle variazioni positive nel commercio, che apporta 1,7 punti percentuali alla variazione totale, del manifatturiero (1,2 p.p.) e delle costruzioni (0,6 p.p.). Arretra, invece, il settore Energia, gas, acqua e rifiuti che perde il 9,5% del volume dei ricavi totali e contribuisce negativamente alla crescita totale per -1,2 punti percentuali (graf. 2). GRAFICO 2 Contributo alla variazione totale dei ricavi per settore (val. %). Noleggio, agenzie viaggio e altri servizi Alloggio e ristorazione Servizi alla persona Estrazione di minerali Trasporto e magazzinaggio Servizi professionali Agricoltura e pesca Energia, gas, acqua e rifiuti -1,2-0,1-0,1 0,6 0,4 0,2 0,2 0,1 0,1 1,2 1,7 3,3-1,5-1,0-0,5 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0
6 6 Approfondendo l analisi del comparto manifatturiero, si evidenzia l andamento particolarmente positivo di due comparti importanti per l economia provinciale, quello degli altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (vetro, refrattari, materiali da costruzione) in cui i ricavi crescono del 16,8%, apportando 0,8 p.p. alla crescita totale, e quello dei macchinari e delle apparecchiature, che registra una crescita dell 8,6%, ma un contributo alla variazione pari a 2,1 p.p. Arretra, invece, la chimica, -5,2% nel 2015, con un apporto negativo alla crescita pari a 0,7 p.p (graf. 3). GRAFICO 3 Andamento dei ricavi per settore, dettaglio nell'industria manifatturiera ( ) Variazione percentuale Altri prodotti delle lavorazioni Mobili Macchinari e apparecchiature Altro manifatturiero Mettallurgia e prodotti in metallo Legno, carta e stampa Computer e apparecchiature elettriche Agroindustria Sistema moda Gomma plastica Mezzi di trasporto Chimica, farmaceutica e petrolio Riparazione e manutenzione -18,3-5,2-1,9-0,6-0,7 11,6 8,6 5,7 5,3 4,7 4,1 3,4 2,9 16, ,0-1 -5,0 0 5,0 1 15,0 2 Contributo alla variazione (val. %) Macchinari e apparecchiature Altri prodotti delle lavorazioni Legno, carta e stampa Agroindustria Mettallurgia e prodotti in metallo Computer e apparecchiature elettriche Altro manifatturiero Mobili Gomma plastica Mezzi di trasporto Sistema moda Chimica, farmaceutica e petrolio Riparazione e manutenzione -0,7-0,4 0,1 0,8 0,6 0,5 0,5 2,1-1,0-0,5 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5
7 7 La crescita dei ricavi ha interessato quasi 6 imprese su 10 (59,8%) con punte del 79,5% tra quelle del comparto alloggio e ristorazione, 69,8% nei servizi alla persona, 65,5% nei servizi ICT. Soffrono, invece, le imprese dei comparti agricoltura e pesca, dato che solamente un terzo vede crescere i propri ricavi rispetto al 2014, ma anche quello dei servizi professionali (49,5% di imprese con ricavi in crescita) (graf. 4). GRAFICO 4 Imprese con ricavi in crescita rispetto al 2014 per settore (val. %) Alloggio e ristorazione Servizi alla persona Noleggio, agenzie viaggio e altri servizi Trasporto e magazzinaggio Estrazione di minerali Energia, gas, acqua e rifiuti Servizi professionali Agricoltura e pesca 33,3 69,8 67,0 65,5 61,4 60,4 60,3 59,8 56,1 52,9 52,7 51,9 49,5 79, Tra le imprese del manifatturiero gli andamenti maggiormente positivi in termini di diffusione dei percorsi di crescita riguarda i mezzi di trasporto (83,3%) e computer e apparecchiature elettriche (74,1%) che si contraddistinguono per valori decisamente più elevati rispetto a quelli medi (61,4%). Tra le imprese del sistema moda solamente il 42,9% vede crescere i propri ricavi, 50% nel comparto gomma plastica (graf. 5). GRAFICO 5 Imprese con ricavi in crescita rispetto al 2014 per settore (val. %) Mezzi di trasporto Computer e apparecchiature elettriche Riparazione e manutenzione Legno, carta e stampa Mobili Macchinari e apparecchiature Altro manifatturiero Chimica, farmaceutica e petrolio Altri prodotti delle lavorazioni di minerali non metalliferi Mettalurgia e prodotti in metallo Agroindustria Gomma plastica Sistema moda 42,9 74,1 71,4 69,3 69,2 63,1 62,5 61,4 61,1 60,5 57,5 54,9 5 83,
8 8 Redditività Rispetto al 2014 migliora la redditività generale: il valore mediano del ROS (Return on sales) si attesta a 3,3%, mentre era 3,1% (graf. 6) il dato dell anno precedente. Una lieve variazione positiva che nasconde peraltro un andamento molto più articolato. Il settore dell alloggio e ristorazione fa segnare la crescita più importante: il valore mediano del ROS cresce di 3 punti percentuali passando da 5,7% a 8,7%. Un exploit sostanzialmente isolato che vede diversi settori registrare variazioni negative della redditività. Nel settore immobiliare il ROS passa da 7,5% a 1,8%, nei servizi alla persona da 6,9% a 5,4%. GRAFICO 6 ROS (Return on sales), valori mediani per settore (confronto ) 1 9,0 8,7 8,0 7,0 4,0 6,0 5,7 6,8 6,5 6,9 5,4 7,5 5,0 4,3 4,2 4,1 4,14,0 4,0 3,0 2,0 1,0 3,5 3,1 3,3 2,0 3,0 1,6 2,5 2,3 1,9 2,1 2,1 1,8 2,0 1,7 1,3 1,1 Alloggio e ristorazione Energia, gas, acqua e rifiuti Servizi alla persona Estrazione di minerali Noleggio, agenzie viagio e altri servizi Trasporto e magazzinaggio Servizi professionali Agricoltura e pesca ROS2014 ROS2015 A testimoniare questa situazione di incertezza sul fronte della redditività i dati sulla diffusione dell aumento del ROS. Tra le imprese considerate poco più della metà (54,3%) vedono migliore la redditività rispetto all anno precedente. Bene estrazione di minerali (68,8%) e alloggio e ristorazione (68,7%) mentre i settori maggiormente in difficoltà risultano essere quelli dei servizi ICT, dei servizi alla persona, agricoltura e pesca e servizi professionali, nei quale la maggior parte delle imprese ha visto ridursi il ROS (graf. 7).
9 9 GRAF. 7 ROS (Return on sales), imprese con variazione di ROS positiva rispetto al 2014 (val. %) Estrazione di minerali Alloggio e ristorazione Trasporto e magazzinaggio Noleggio, agenzie viaggio e altri servizi Energia, gas, acqua e rifiuti Servizi professionali Agricoltura e pesca Servizi alla persona 61,3 59,4 56,5 55,9 54,3 54,0 52,8 52,1 49,4 47,5 45,5 42,3 68,8 68, L analisi della distribuzione per quartili del ROS evidenzia, nel passaggio tra 2014 e 2015, un aumento della divaricazione nelle performance delle imprese. Il ROS delle imprese con la redditività più elevata (le imprese del terzo quartile, p75, ovvero il 25% delle imprese con il ROS più elevato) cresce di più sia rispetto al valore mediano che a quello delle imprese meno performanti. Un andamento che si evidenzia sia sul totale delle imprese che nel sottoinsieme delle imprese manifatturiere (graf. 8). GRAF. 8 ROS, , distribuzione per quartile (primo, mediana e terzo). Tutti i settori Imprese manifatturiere 7,1 3,1 0,8 ROE2014 7,8 3,3 0,9 ROE ,5 8, ,1 4, ,6 1, ROE2014 ROE2015 p75 p50 p25 p75 p50 p casi 514 casi Fonte: elaborazioni FNE su dati Aida Bvd Un andamento analogo lo evidenzia il ROE (Return on Equity) che misura la redditività del capitale proprio. Il dato mediano nel 2015 segna un miglioramento, passando da 5% a 6,1% (graf. 9). Il ROE del TOP25% delle imprese passa da 16,9% a 18,7% facendo crescere la distanza tra le imprese che hanno le migliori performance e le altre. Una tendenza che non si registra tra le imprese manifatturiere.
10 10 GRAF. 9 ROE, , distribuzione per quartile (primo, mediana e terzo). Tutti i settori Imprese manifatturiere 18,7 18,9 16, , ,1 10 7,2 5,0 6,8 10 0,5 5 0,8 5 0,1 0,5 0 0 ROE2014 ROE2015 ROE2014 ROE2015 p75 p50 p25 p75 p50 p25 Fonte: elaborazioni FNE su dati Aida Bvd La quota di imprese con bilancio in utile cresce rispetto al 2014, passando da 73% a 77,1% (graf. 10). I diversi settori evidenziano andamenti differenziati. Tra le imprese del comparto agricoltura e pesca il 99,3% presentano un bilancio in utile (in crescita rispetto all anno precedente), un valore che si arresta al 59,6% nell immobiliare. GRAF. 10 ROS (Return on sales), imprese con variazione di ROS positiva rispetto al 2014 (val. %) Agricoltura e pesca 88,3 93,3 Noleggio, agenzie viaggio e altri servizi Servizi alla persona Alloggio e ristorazione Estrazione di minerali Trasporto e magazzinaggio Energia, gas, acqua e rifiuti Servizi professionali 56,1 59,6 77,6 73,0 77,1 76,5 66,7 75,7 72,0 75,3 76,9 71,4 67,7 71,2 85,7 89,3 75,5 85,1 75,0 80,2 76,8 77,9 73,6 77, ,9 65,4
11 11 Solidità Tra i vari indicatori disponibili per analizzare la solidità dell impresa si è scelto di utilizzare il rapporto debt/equity che confronta la posizione finanziaria netta complessiva (debt) e il patrimonio netto (equity). All aumentare del risultato del rapporto aumenta l esposizione nei confronti dei terzi 2. Il valore mediano del rapporto debt/ equity diminuisce da 0,66 a 0,57, evidenziando un maggior grado di solidità delle imprese analizzate. Il rapporto ha valori decisamente diversi negli specifici settori, ma in generale è possibile affermare che il miglioramento riguarda la quasi totalità dei comparti. Le uniche eccezioni sono il manifatturiero, alloggio e ristorazione e il commercio (graf. 11). GRAF. 11 Rapporto debt/equity, valori mediani per settore ( ) 0,97 1,69 Estrazione di minerali 0,97 1,20 Alloggio e ristorazione 0,80 0,86 Agricoltura e pesca 0,83 0,93 0,72 0,76 0, ,53 0,55 0,47 0,79 Trasporto e magazinaggio 0,47 0,66 Energia, gas, acqua e rifiuti 0,46 0,83 0,35 0,37 Servizi alla persona 0,22 0,16 Servizi professionali 0,17 0,16 Noleggio, agenzie viaggio 0,13 e altri servizi 0,15 0,20 0,40 0,60 0,80 1,00 1,20 1,40 1,60 1, Nel 2015, rispetto al 2014, diminuisce la quota di imprese con debt/equity > 2 da 24,7% a 23,2%, imprese che si trovano nella zona a rischio 3, che caratterizza le imprese con debiti pari a oltre il doppio del patrimonio netto. I valori più elevati si riscontrano nel comparto dell energia, gas, acqua e rifiuti (34%) e nelle costruzioni (31,5%). Quelli meno elevati tra le imprese che si occupano dei servizi alla persona (12,9%) e che operano in agricoltura (15%) (graf. 12). 2 Per ulteriori approfondimenti si rimanda a Fazzini, M. (2013). Analisi di bilancio: metodi e strumenti per l interpretazione delle dinamiche aziendali. IPSOA, Gruppo Wolters Kluwer. 3 Il parametro rappresenta, ovviamente, una generalizzazione che non tiene conto delle caratteristiche di ogni singolo settore, elementi che dovranno essere considerati per un eventuale approfondimento.
12 12 GRAF. 12 Imprese con debt/equity > 2 per settore ( ) 45,0 4 38,7 35,0 3 25,0 34,0 35,3 31,5 30,6 28,8 24,3 23,6 24,7 23,2 26,3 23,1 26,3 22,8 23,3 2 15,0 19,8 19,419,2 17,617,1 16,0 17,9 15,5 15,0 14,7 12,9 1 5,0 Energia, gas, acqua e rifiuti Trasporto e magazzinaggio Alloggio e ristorazione Servizi professionali Estrazione di minerali Noleggio, agenzie viagio e altri servizi Agricoltura e pesca Servizi alla persona Nel comparto manifatturiero le imprese con debt/equity superiore a 2 aumentano nel comparto gomma - plastica - legno - carta e computer. In riduzione la quota in tutti gli altri settori (graf. 13). GRAF. 13 Imprese con debt/equity > 2 dettaglio manifatturiero ( ) 45,0 4 35,0 39,3 35,7 33,3 37,5 3 25,0 28,6 28,0 23,9 27,3 25,9 25,0 26,3 23,7 26,4 24,7 23,6 23,2 22,2 2 15,0 1 11,1 17,9 16,7 15,4 11,1 7,1 5,0 Gomma plastica Sistema moda Mezzi di trasporto Agroindustria Legno, carta e stampa Computer e apparecchiature elettriche Altro manifatturiero Altri prodotti delle lavorazioni Metallurgia e prodotti in metallo Macchinari e apparecchiature Mobili Chimica, farmaceutica e petrolio Riparazione e manutenzione
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