La terapia fotodinamica. Dott. S. Santoro Dott.ssa C. Sannace U.O. di Oculistica P.O. S.Maria degli Angeli A.U.S.L. BA/5 Putignano
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1 La terapia fotodinamica Dott. S. Santoro Dott.ssa C. Sannace U.O. di Oculistica P.O. S.Maria degli Angeli A.U.S.L. BA/5 Putignano
2 E una nuova metodica per il trattamento della CNV che prevede l utilizzo di un agente fotosensibilizzante, la verteporfina, e la sua successiva attivazione luminosa con laser a diodo semiconduttore a 690 nm.
3 Verteporfina Sostanza lipofilica fotosensibile Derivato mono-acido dell anello A della benzoporfina (BPD-MA) sintetizzato dalla protoporfina IX Non ricostituita si trova in una fiala di polvere secca liofilizzata, sotto forma di preparazione liposomica, di colore verde scuro e contiene: Sost. Attiva: 15 mg di verteporfina Eccipienti: Lattosio, fosfatidil glicerolo Antiossidanti: E304, E321
4 Meccanismo d azione Il 91,1% della verteporfina iniettata nel sangue si coniuga velocemente con le lipoproteine plasmatiche a bassa densità e ricche di colesterolo che la trasportano fino ai recettori per le LDL, particolarmente numerosi nelle membrane plasmatiche delle cellule endoteliali proliferanti Il 6% si lega alle albumine del plasma e il resto ad altre frazioni lipoproteiche L endotelio neovascolare ha una fortissima affinità chimica per la verteporfina ed ha un potere di assorbimento maggiore rispetto alle cellule del tessuto sano
5 Meccanismo d azione La verteporfina viene fotoattivata da una laser a diodo a 690 nm, reagisce con il substrato e trasferisce la sua energia all ossigeno molecolare generando una reazione fotodinamica che produce singlet oxygen citotossico per le strutture biologiche cellulari attraverso l inibizione di particolari sistemi enzimatici di membrana Il danno alle membrane endoteliali determina il rilascio di sostanze vasoattive e di fattori procoagulanti che portano all aggregazione delle piastrine, alla formazione di coaguli di fibrina e all occlusione dei neovasi mediante un processo di fototrombosi selettiva focale
6 Meccanismo di azione della PDT
7 Metabolismo Il farmaco viene eliminato per via epatobiliare ed eliminato dal sangue dopo circa 24 ore Clearance bifasica: fase rapida (emivita <20 min) e fase lenta (emivita <8 h)
8 IL TRATTAMENTO 6 mg/m 2 di superficie corporea Potenza: 600 mw/cm con una fluenza di 50 J/cm 2 Tempo di esposizione: 83 sec Diametro dello spot variato fino a 5400 microns CALCOLO DELLO SPOT Dimensione lineare massima microns
9 Controindicazioni e precauzioni Controindicazione: porfirie, gravidanza e allattamento Cautela: malattie del fegato con alterazioni della funzionalità epatica e allergie importanti Occhiali scuri di protezione evitando l esposizione alla luce del sole e alle sorgenti di luce alogena finchè il farmaco non sia stato completamente eliminato dal corpo nell arco di 2-3 giorni.
10 Indicazioni I risultati degli studi clinici hanno dimostrato che la PDT con verteporfina riduce il rischio di perdita visiva rispetto al placebo nei seguenti casi: DMLE essudativa e CNV prevalentemente o minimamente classica subfoveale DMLE e CNV occulta MP e CNV subfoveale
11 Nelle CNV subfoveali idiopatiche o secondarie a: strie angioidi POHS Coroidite multifocale il trattamento con verteporfina, pur non essendoci studi controllati che ne dimostrino l efficacia, può essere, comunque preso in considerazione, in casi selezionati.
12 Requisiti clinici e angiografici ideali per un risultato terapeutico più efficace AV tra 1/10 e 5/10 Meglio se con insorgenza recente dei sintomi Neovasi subfoveali CNV con componente classica > 50% Dimensione lineare massima della CNV di 5400 microns Bordo nasale dista 200 microns dal disco ottico
13 Complicanze Generali: rottura della vena, necrosi del braccio (1 caso), nausea (2%), reazioni di fotosensibilizzazione come eritema e reazione cutanea nelle 48 ore successive (2%), dolori alla schiena durante la perfusione (2%), gran male epilettico post traumatico (1 caso), reazioni allergiche Oculari: riduzione acuta del visus (1% in TAP e 4% in VIP) con perdita permanente nel 2% (occlusione coriocapilare), disturbi transitori della visione (annebbiamenti e fastidi) nel 22%, atrofia dell EPR, emorragie retiniche (1%), emorragie vitreali (1/200), rottura dell EPR.
14 Andamento favorevole della sintomatologia Metamorfopsie ridotte Visione soggettivamente stabile rispetto ai controlli precedenti
15 Aspetti angiografici favorevoli Riduzione del leakage e alone ipofluorescente pigmentato Margini rettilinei della CNV Ridotte dimensioni e circostante atrofia dell EPR Aspetto asciutto della CNV e granularità del margine pigmentato
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