Iniziativa Comunitaria Equal II Fase IT G2 CAM Futuro Remoto. Approfondimento LE PRINCIPALI FONTI DI FINANZIAMENTO
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1 AREA FINANZA
2 DISPENSE FINANZA Iniziativa Comunitaria Equal II Fase IT G2 CAM Futuro Remoto Approfondimento LE PRINCIPALI FONTI DI FINANZIAMENTO ORGANISMO BILATERALE PER LA FORMAZIONE IN CAMPANIA
3 LE PRINCIPALI FONTI DI FINANZIAMENTO CONOSCENZE Nella scelta delle fonti di finanziamento risultano fondamentali sia l analisi dei fabbisogni di capitali sia la conoscenza del mercato dei capitali. Il primo passaggio è quello della conoscenza della tipologia di fabbisogno dell impresa. All inizio della propria attività l impresa necessita di un fondo di capitali, utili alla copertura delle spese di costituzione della struttura e di alimentazione della gestione corrente. Questo fondo è destinato a crescere in funzione dell aumento delle dimensioni dell impresa ed è soggetto a variazioni periodiche, in relazione alle necessità della gestione. Volendo analizzare e classificare il fabbisogno aziendale è possibile individuarne quattro tipologie: 1. strutturale, permanente nel tempo perché legato alle dimensioni della struttura di impresa; 2. corrente, permanente nel tempo perché legato al volume di attività della gestione corrente; 3. straordinario, legato ad esigenze di lungo periodo, ma presente solo nell arco di quel periodo; 4. occasionale, collegato a fenomeni congiunturali ed imprevedibili, i cui effetti si manifestano solo nel breve periodo. STRUMENTI La classificazione suddivide il fabbisogno in rapporto alla natura e alla permanenza nel tempo, il che evidenzia come accanto ad esigenze connaturate alla struttura e all attività dell impresa, si possono presentare esigenze destinate ad esaurirsi perché legate a fenomeni temporanei e contingenti. La conseguenza è che a seconda delle caratteristiche del fabbisogno l azienda dovrà reperire capitali a diversa scadenza e con differente modalità di vincolo. La scelta delle fonti di finanziamento deve ottimizzare le possibilità offerte dal mercato in funzione degli obiettivi di elasticità, economicità, flessibilità ed omogeneità. E necessario tener conto anche del fatto che il processo di scelta delle fonti può partire dalle fonti di finanziamento come un dato fisso, oppure può estendersi anche alla valutazione di un ridimensionamento (o di un ampliamento) del livello di indebitamento. Partendo da questa seconda ipotesi, uno dei problemi che si pone per l impresa è il livello di indebitamento da considerare accettabile. Questa scelta è influenzata da una serie di fattori concernenti 2
4 qualitativi quali la rischiosità e la rigidità, ma soprattutto è influenzata dall effetto del fattore leva finanziaria. La redditività del capitale investito nell impresa può, infatti, essere migliorata o peggiorata dal fattore leva: sarà migliorata se la redditività del capitale investito è superiore al costo dell indebitamento; sarà peggiorata se gli oneri finanziari supereranno la redditività dell investimento. L espressione leva finanziaria viene utilizzata per indicare la capacità dell indebitamento di ampliare la redditività aziendale. E possibile, infatti, che il ricorso a capitale di terzi funga da moltiplicatore delle opportunità di investimento e, di conseguenza, possa fungere da generatore del reddito addizionale per l impresa (Esempio 1). Esempio 1. Le aziende Alfa, Beta e Gamma Beta presentano la seguente struttura finanziaria (Prospetto A). La prima presenta un capitale proprio pari a con assenza di indebitamento. La seconda è finanziata per metà con capitale proprio (1.000) e per metà con capitale di terzi (1.000). La terza è finanziata per il 25% con capitale proprio (500) e per la restante parte con capitale di terzi (1.500). PROSPETTO A - Condizioni di leva in rapporto a differenti strutture finanziarie (mln di ) AZIENDA INDEBITAMENTO TOTALE CAPITALE PROPRIO CAPITALE INVESTITO FATTORE LEVA Alfa % Beta % Gamma % In base alle indicazioni presenti nella tabella sottostante calcoliamo il rapporto tra reddito netto e capitale proprio (ROE) presupponendo differenti condizioni economiche di partenza. Per calcolare il ROE è necessario sottrarre al reddito complessivo gli interessi (che nel caso dell azienda Alfa sono nulli perché non è indebitata). Successivamente si sottraggono le imposte (poste pari al 53%) e si ottiene il reddito netto che rapportato al capitale proprio permette di ottenere un ROE che varia dal 2,15% (nel caso di condizioni economiche molto sfavorevoli) al 14,10% nel caso di condizioni economiche molto buone. 3
5 Condizioni economiche Molto sfavorevoli Sfavorevoli Normali Buone Molto buone - Tasso di redditività 5% 10% 20% 25% 30% - Reddito sul capitale investito AZIENDA BETA (Fattore leva = 0%) Reddito complessivo meno interessi (20%) Reddito lordo meno imposte (53%) Reddito netto Reddito percentuale sul cap. proprio 2,15% 4,70% 9,40% 11,75% 14,10% La situazione è radicalmente diversa per l azienda Beta. In questo caso per giungere al calcolo del reddito lordo sarà necessario sottrarre al reddito complessivo gli interessi (pari al 20% dell indebitamento: in questo caso). Come si evince dalla tabella sottostante l azienda Beta avrà un ROE negativo nel caso di condizioni molto sfavorevoli, nullo nel caso di condizioni sfavorevoli, ma l indicatore di redditività diverrà positivo e assumerà valori sempre più elevati nel caso di condizioni sempre migliori. Come è possibile vedere i risultati che raggiungerà nel caso di condizioni buone e molto buone saranno addirittura migliori rispetto a quello dell azienda Alfa proprio per l effetto leva finanziaria. Ciò sta ad indicare che in condizioni particolarmente favorevoli, l azienda avrà interesse il ricorso a capitali di terzi funge da moltiplicatore delle opportunità di investimento. 4
6 Molto sfavorevoel Condizioni economiche Sfavorevoli Normali Buone Molto buone - Tasso di redditività 5% 10% 20% 25% 30% - Reddito sul capitale investito AZIENDA BETA (Fattore leva = 50%; Indebitamento = 1000) Reddito complessivo meno interessi (20%) Reddito lordo meno imposte (53%) Reddito netto Reddito percentuale sul cap. proprio -10,00% - 9,40% 14,10% 18,80% L azienda Gamma risentirà in misura anche maggiore, rispetto all azienda Beta, dell effetto leva allorquando le condizioni economiche saranno molto buone. Anche in questo caso la leva finanziaria avrà un effetto moltiplicatore. Condizioni economiche Molto sfavorevoli Sfavorevoli Normali Buone Molto buone - Tasso di redditività 5% 10% 20% 25% 30% - Reddito sul capitale investito AZIENDA GAMMA (Fattore leva = 75%; Indebitamento = 1500) Reddito complessivo meno interessi (20%) Reddito lordo meno imposte (53%) Reddito netto Reddito percentuale sul cap. proprio -40,00% -20,00% 9,40% 18,80% 28,20% 5
7 L effetto leva dipende dal divario esistente tra il rendimento netto del capitale investito ed il costo del capitale preso a prestito. Le conclusioni a cui si può giungere è che se la congiuntura è favorevole l effetto leva è positivo perché i ritorni dell investimento sono superiori rispetto al costo del capitale di terzi. COMPETENZE La scelta del livello di leva finanziaria s inquadra nel disegno strategico e può indurre, sulla base delle previsioni circa gli andamenti della redditività aziendale e del costo del capitale preso a prestito, a dilatare o restringere le risorse finanziarie globali. Il problema dell indebitamento no si concreta solo nel decidere fino a quanto conviene indebitarsi per ampliare la redditività aziendale, ma interviene anche nella scelta tra il ricorso a mezzi di terzi e mezzi propri. L investimento in capitale proprio rappresenta una fonte di finanziamento a lungo termine perché i mezzi immessi nella gestione sono destinati a permanervi durevolmente. Assimilabile al capitale proprio è l autofinanziamento che, in condizioni normali, dovrebbe servire a coprire i nuovi finanziamenti. Nell ipotesi di un occasionale bisogno di capitali, i soci potrebbero intervenire con capitali propri per far affluire nuovi fondi sotto forma di finanziamento diretto. In contrapposizione al ricorso ai mezzi propri, si pongono le fonti esterne, tra le quali il maggiore rilievo è riconosciuto all indebitamento bancario. Il credito bancario può assumere una differente estensione temporale e concentrarsi in forme tecniche diverse. Il finanziamento può essere ottenuto per tempi lunghi (mutuo) o per tempi brevi (apertura di credito). In Italia il ricorso al credito bancario rappresenta una delle principali forme di finanziamento dell attività industriale. Questa particolarità ha portato le banche a specializzare e ad innovare i prodotti offerti. In particolare le operazioni possono distinguersi in autoliquidantesi o non autoliquidantesi. Le prime sono rappresentate dagli anticipi su fatture e sono destinate ad estinguersi con l incasso dei crediti ceduti; le seconde, invece, sono concessioni di fido allo scoperto per le quali la banca può richiedere garanzie personali e/o reali. A volte è la stessa banca che, su richiesta dell impresa, può concedere dei crediti di firma, ossia avalli, fideiussioni, crediti documentari ed accettazioni bancarie. Alle tradizionali forme di finanziamento si affiancano il leasgin ed il factoring. Il primo può essere di due tipi: finanziario; operativo. 6
8 Il leasing finanziario è attuato da società finanziarie che acquistano il bene oggetto di leasing; il leasing operativo è realizzato direttamente dalle società produttrici del bene e rappresenta una fonte di finanziamento diretto di tipo mercantile. Il grande vantaggio di questa operazione risiede nel fatto che l azienda non è costretta ad acquistare il bene, ma di ottenerlo mediante un contratto di locazione con diritto di riscatto dopo un certo numero di anni e ad un prezzo prefissato. L azienda ottiene il bene di cui necessita senza effettuare un esborso finanziario, ma pagando periodicamente un canone di locazione e riservandosi, alla fine del contratto, l opzione di acquistare il bene. Una forma particolare di leasing è il lease-back con il quale una società cede un bene posseduto con l impegno di richiederlo in leasing alla società acquirente. La deducibilità degli oneri finanziari (i canoni del leasing) rende questa forma di finanziamento particolarmente appetibile. Anche il factoring rappresenta una innovativa forma di finanziamento perché consente di rendere liquidi crediti che non sono accompagnati da apposita documentazione e, pertanto, non scontabili commercialmente. Anche in questo caso è possibile distinguere due differenti tipologie di factoring: pro-solvendo; pro-soluto. Nella formula pro-solvendo il rischio di insolvenza viene condiviso tra il debitore ed il cedente il credito. Nella formula pro-soluto il rischio viene condiviso tra debitore e factor (colui che acquisisce il credito). Data la rischiosità dell operazione la formula pro-soluto non ha avuto molta diffusione. Il factoring consiste nell affidare a istituti specializzati (factor) la gestione del portafoglio clienti, delegando tutta l attività di recupero crediti. Per tale operazione al factor spetta una commisione di factoring. Di solito il factor concede anche una anticipazione del credito e per tale operazione riscuote degli interessi (sotto forma di sconto). Altra forma sofisticata di finanziamento è il forfaiting, di solito utilizzato negli scambi con l estero. L operazione consiste nella cessione pro-soluto di effetti cambiari che, i rapporto alla loro scadenza e la grado di rischio, vengono ceduti in base al valore facciale decurtato in ragione di un tasso di sconto. Per l impresa esistono diverse strade, alternative e complementari molto spesso, per approvvigionarsi dei capitali necessari (Figura 1). La scelta delle fonti di finanziamento richiede un processo valutativo che presuppone una comparazione nono solo della costosità delle singole fonti, ma anche delle condizioni contrattuali. 7
9 Tabella 1. Classificazione delle fonti di finanziamento Fonte Scadenza Tipo di fabbisogno coperto Capitale proprio Lunghissima Strutturale Autofinanziamento Lunghissima Strutturale Finanziamento soci Medio-breve Occasionale Obbligazioni Lunga Straordinario Mutuo bancario Lunga Straordinario Leasing Media Straordinario e occasionale Credito bancario a breve Breve Corrente ed occasionale Factoring Breve Corrente Forfaiting Breve Corrente Prestiti dipendenti Medio-breve Corrente Una delle regole da rispettare è quella di assumere le corrette scelte di finanziamento in corrispondenza delle reali esigenze di investimento. E necessario, infine, tener presente, nella comparazione tra differenti forme di finanziamento, i riflessi fiscali delle scelte finanziarie poiché nell ipotesi di indebitamento il costo sarà pari al tasso di interesse al netto del risparmio ottenuto per la deducibilità della voce interessi ai fini dell imposta sul reddito. In alcuni casi, pertanto, potrà verificarsi una preferenza a ricorrere al capitale di terzi per effetto del beneficio fiscale. Bibliografia di riferimento Brealey R. A., Myers S. C., Sandri S. (1999), Principi di finanza aziendale, McGraw-Hill, Milano. Dallocchio M., Previdero A. (2004), Finanza aziendale. Casi ed applicazioni, McGraw-Hill, Milano. Sciarelli S. (2004), Fondamenti di economia e gestione delle imprese, Cedam, Padova. 8
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