Tommaso Stroffolini, Divisione di Gastroenterologia, Ospedale San Giacomo, Roma
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- Filomena Ceccarelli
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1 Epidemiologia dell epatite C: dati italiani Tommaso Stroffolini, Divisione di Gastroenterologia, Ospedale San Giacomo, Roma Indagini policentriche effettuate in Italia hanno evidenziato una notevole frequenza dell infezione cronica da virus C dell epatite in soggetti con cirrosi epatica (1) ed epatocarcinoma (2). Inoltre uno studio policentrico caso-controllo ha evidenziato una forte associazione tra il virus C e lo sviluppo di epatocarcinoma (3). Poiché l infezione è generalmente asintomatica, i soggetti che ne sono affetti vengono di solito identificati in seguito ad occasionale riscontro di lieve alterazione delle transaminasi con conseguente ricerca dell anticorpo specifico anti-hcv. Gran parte delle attuali conoscenze si basano su soggetti con infezione cronica sintomatica che si rivolgono all attenzione medica. Le informazioni che ne derivano sia sull entità di diffusione dell infezione che sulla sua gravità, risultano quindi fortemente distorte dal fenomeno di autoselezione dei soggetti con espressività clinica più severa. D altra parte anche le informazioni provenienti dai donatori di sangue risentono di fenomeni di autoselezione in quanto tale popolazione ha particolari caratteristiche relative ad età, sesso, condizioni socioeconomiche e stato di salute, per cui non è rappresentativa della popolazione generale. Particolarmente carenti sono le informazioni sulle fasce d età più anziane, che non vengono sottoposte ad abituale ricerca di anti-hcv in quanto non appartenenti a particolari categorie quali donatori di sangue o gestanti. La più corretta informazione sull effettiva entità dell infezione da virus C può provenire solo indagini campionarie sulla popolazione generale. Devono comunque essere assicurate due condizioni affinché i dati ottenuti risultino validi: la selezione dei soggetti deve essere casuale (quindi ogni soggetto in una comunità studiata deve avere la stessa probabilità di essere selezionato) ed il tasso di adesione dei soggetti selezionati deve essere molto elevato.
2 Indagini campionarie nella popolazione sono state compiute nel corso degli ultimi anni in varie aree d Italia (4-7). In ognuna vi è stato un tasso di accettazione superiore al 90%. I risultati sono sintetizzati in Tabella 1. Le prevalenze globali sono risultate molto elevate oscillando da un minimo di 8,4% del Lazio al 16,2% della Campania. La gran parte di questi soggetti è risultata viremica (HCV-RNA positivi) e quindi potenzialmente infettante per gli altri membri della comunità (Tabella 2). Anche se queste indagini svolte in piccole comunità non possono essere considerate rappresentative dell intera realtà nazionale che include anche centri urbani, si evidenzia comunque un dato comune molto forte: l omogeneo marcato incremento di prevalenza di anti-hcv in tutte le aree studiate a partire dai 50 anni di età con una circolazione del virus assente o limitata al di sotto dei 30 anni di età. Questi dati attestano un chiaro effetto coorte derivante da una notevole riduzione del rischio di infezione nel corso delle generazioni. In tutte queste indagini lo stato di positività per anti-hcv è risultato fortemente associato all uso passato di siringhe di vetro, pratica molto comune in Italia per i trattamenti terapeutici fino agli anni 70. L abbandono da alcuni decenni dell utilizzo delle siringhe di vetro nella pratica terapeutica spiega la bassa prevalenza del virus nelle più giovani generazioni. Nonostante l elevata percentuale di soggetti viremici e quindi potenzialmente infettanti in queste comunità studiate, il tasso di infezione nei soggetti più giovani risulta basso o quasi assente a testimonianza dell attuale generalmente bassa efficienza di trasmissione di questa infezione, una volta controllata la principale modalità di diffusione rappresentata dall uso di siringhe di vetro. La maggior parte dei soggetti anti-hcv positivi aveva transaminasi normali ed apparente buona condizione di salute. Questo dato, unitamente all età avanzata dei soggetti infetti, suggerisce che l infezione da HCV nel suo complesso ha nella maggior parte dei casi un andamento torpido e scarsamente evolutivo diversamente da quanto si osserva in casistiche di pazienti ospedalizzati.
3 In conclusione, poiché la circolazione del virus C tra le giovani generazioni è attualmente scarsa e comunque prevalentemente limitata a particolari categorie quali i tossicodipendenti, il peso di malattie croniche di fegato HCV correlate non sembra essere destinato ad aumentare in futuro in Italia.
4 BIBLIOGRAFIA 1. De Bac C., Stroffolini T., Gaeta G.B. et al. Pathogenic factors in cirrhosis with and without hepatocellular carcinoma: a multicenter Italian study. Hepatology. 1994; 20: Stroffolini T., Andreone P., Andriulli A., et al. Characteristics of hepatocellular carcinoma in Italy. J. Hepatol. 1999; 29: Stroffolini T., Chiaramonte M., Tiribelli C. et al. Hepatitis C virus infection, HBsAg carrier state and hepatocellular carcinoma: relative risk and population attributable risk from a casecontrol study in Italy. J. Hepatol. 1992; 16: Stroffolini T., Menchinelli M., Taliani G. et al. High prevalence of hepatitis C virus infection in a small central Italian town: lack of evidence of parenteral exposure. Italian. J. Gastroenterol. 1995; 27: Guadagnino V., Stroffolini T., Rapicetta M. et al. Prevalence, risk factors and genotype distribution of hepatitis C virus infection in the general population: a community-based survey in southern Italy. Hepatology. 1997; 26: Maio G., D Argenio P., Stroffolini T. et al. Hepatitis C virus infection and alanine transaminase levels in the general population: a survey in a southern Italy town. J. Hepatol. 2000; 33: Di Stefano R., Stroffolini T., Ferraro D. et al. Endemic hepatitis C virus infection in a Sicilian town: further evidence for iatrogenic transmission. J. Med. Virol (In Press).
5 Tabella 1. Prevalenza (%) età-specifica di anti-hcv nella popolazione generale in diverse aree d Italia. Fascia d età N. Sogg. N. Sogg. N. Sogg. N. Sogg (Rif. 4) (Rif. 5) (Rif. 6) (Rif. 7) < ,3 1,2 0, ,7 2,3 5,2 1, ,4 5,0 6,5 3, ,4 18,4 24,6 22,5 > 60 18,4 33,1 42,1 34,0 Totale 8,4 12,6 16,2 10,4 Tabella 2. Percentuale di soggetti HCV-RNA positivi in soggetti anti-hcv positivi nella popolazione generale in diverse aree d Italia. Riferimento bibliografico N. HCV-RNA+/ % N. anti-hcv /195 74,9 6 43/92 46,7 7 50/75 66,7
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