COMUNE DI GAMBOLÒ Provincia di Pavia

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1 COMUNE DI GAMBOLÒ Provincia di Pavia Piano del Governo del Territorio (PGT) Valutazione Ambientale Strategica VAS SINTESI NON TECNICA DEL RAPPORTO AMBIENTALE aprileduemilaundici a cura del COMUNE DI GAMBOLÒ CONSULENTE Studio ing. Allegrini - Pavia

2 INTRODUZIONE Obiettivi generali della valutazione ambientale strategica (VAS) La procedura di VAS, ha lo scopo di evidenziare la congruità delle scelte pianificatorie rispetto agli obiettivi di sostenibilità del PGT e le possibili sinergie con altri strumenti di pianificazione sovra ordinata e di settore. Il processo di valutazione individua le alternative proposte nell elaborazione del Piano, gli impatti potenziali, nonché le misure di mitigazione e compensazione che devono essere recepite dallo stesso strumento urbanistico. La VAS è avviata durante la fase preparatoria del Documento di Piano, costituente il PGT, ed è estesa all intero percorso decisionale, sino all adozione e alla successiva approvazione dello stesso. Essa rappresenta l occasione per integrare nel processo di governo del territorio, sin dall avvio delle attività, i seguenti elementi: aspetti ambientali, costituenti il riferimento di base ambientale ovvero lo scenario di partenza rispetto alla quale valutare gli impatti prodotti dalle scelte di Piano; strumenti di valutazione degli scenari evolutivi e degli obiettivi introdotti dal Documento di Piano, su cui calibrare il sistema di monitoraggio. 2

3 Obiettivi del Documento di Piano Di seguito vengono riportati in modo schematico gli obiettivi del Documento di Piano a cui si rimanda per una descrizione puntuale e comprensiva delle relative azioni. OB1 OB2 Introduzione di un adeguata strumentazione per il soddisfacimento dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni commerciali delle medie strutture di vendita e ricalibrazione dell individuazione delle stesse in seno al tessuto urbano Riqualificazione di alcuni comparti di trasformazione in funzione del loro rapporto con il territorio comunale e con il contesto sovraordinato del Piano Territoriale di Coordinamento del Parco della Valle del Ticino OB3 Promozione, completamenti e sviluppo di aree destinate a servizi per la collettività OB4 Approfondimenti sul grado di fattibilità dei comparti di trasformazione edilizia ed eventuale perfezionamento delle relative modalità attuative OB5 Ridisegno del Corridoio Ecologico sul territorio comunale di Gambolò OB6 OB7 Analisi e nuove previsioni per la mobilità dolce Conseguenti azioni per il PIANO DELLE REGOLE e per il PIANO DEI SERVIZI, correlate e necessarie per l attuazione delle strategie scelte per il Documento di Piano e finalizzate al raggiungimento degli obiettivi connessi Inquadramento legislativo Il Rapporto Ambientale sarà basato sul seguente corpo legislativo e di indirizzo: Direttiva Europea 2001/42/CE e relativi allegati; D.Lgs 152/06 e s.m.i. Norme in materia ambientale ; L.R. 12/0 5 Legge di Governo del Territorio, Regione Lombardia e s.m.i. Criteri attuativi della L.R. 12/05, atto di indirizzo e coordinamento tecnico per l attuazione dell art. 7 comma 2 emessi dalla Regione Lombardia nel Maggio 2006; DCR n. VIII/351 del 13/03/07 Indirizzi generali per la valutazione ambientale di piani e programmi (art. 4 della LR 12/05). DGR VIII/6420 del valutazione ambientale di piani e programmi- VAS ulteriori adempimenti di disciplina di attuazione dell art. 4 della LR 12/05 e degli Indirizzi generali per la valutazione ambientale di piani e programmi approvati con DCR n. VIII/351 del 13/03/07 (art. 4 della LR 12/05). DGR_ _12_09: Modello metodologico procedurale e organizzativo della valutazione ambientale di piani e programmi (VAS) 3

4 SITUAZIONE ATTUALE DELL AMBIENTE 2 QUALITÀ DELL'ARIA SINTESI DATI PROVINCIALI SO 2 NOx COV CH 4 CO CO 2 N 2 O NH 3 PM2.5 PM10 PTS CO 2 eq Precurs. Tot.acid t/anno t/anno t/anno t/anno t/anno kt/anno t/anno t/anno t/anno t/anno t/anno kt/anno t/anno kt/anno O 3 if. (H+) Totale 2005 Totale '177 18'179 23'951 51'102 48'078 7'808 1'273 7'054 2'559 2'960 3'671 9'325 52' '019 17'221 20'220 45'366 22'615 8'961 1'231 6'579 1'797 2'054 2'495 10'356 44' TREND SINTESI DATI PER COMUNE (Gambolò Vs Vigevano) GAMBOLO VIGEVANO ARPA LOMBARDIA REGIONE LOMBARDIA (2010), INEMAR, Inventario Emissioni in Atmosfera: emissioni in Regione Lombardia nell'anno 2007 dati per revisione pubblica. ARPA Lombardia Settore Aria; Regione Lombardia DG Qualità dell'ambiente. Dal confronto sintetico dei totali dei due rilevamenti emerge un sostanziale calo delle emissioni per quasi tutte le sostanze, almeno a livello provinciale: le eccezioni riguardano SO 2, CO 2 e CO 2 eq e tale risultato può essere utilizzato per ritenere la qualità dell aria migliore (ad esempio per le polveri sottili) e per concludere che è opportuno concentrarsi sul controllo di questi ultimi in particolare. In questa direzione è importante ad esempio promuovere iniziative che facilitino la produzione di energia pulita, adottando regolamenti che recepiscano in modo pratico la normativa comunitaria e regionale in materia: questo tipo di tecnologie possono contribuire in maniera significativa alla diminuzione della quantità di CO 2 emessa. La stazione di rilevamento secondo l ultima serie storica non mai fatto registrare superamenti dei limiti di guardia per gli inquinanti rilevati: date l importanza e la vocazione delle due città il confronto è diretto e si può affermare con sicurezza che la qualità dell aria di Gambolò sia migliore di quella di Vigevano. Questa conclusione si deve a considerazioni che riguardano la popolazione residente ed il volume di traffico su gomma oltre che alla minor presenza (per Gambolò) di aree produttive. 4

5 AMBIENTE IDRICO Stato ecologico dei corsi d acqua Stato Ecologico dei Corsi d Acqua: Per il monitoraggio annuale sono state studiate 208 stazioni di campionamento, a rappresentare 134 corsi d acqua. È stato attribuito SECA pari a 1 (qualità elevata) allo 0,5% delle stazioni di monitoraggio, SECA pari a 2 (qualità buona) al 23%, SECA pari a 3 (qualità sufficiente) al 41,8%, SECA pari a 4 (qualità scadente) al 27,2% e SECA pari a 5 (qualità pessima) al 4,7%. Fonte: ARPA Lombardia La zona in esame si trova tra il fiume Ticino ed il torrente Terdoppio e i due corsi d acqua dal 2001 al 2006 hanno mantenuto inalterata la loro qualità, considerata buona. 5

6 SUOLO E SOTTOSUOLO Lo Stato dei suoli della provincia di Pavia Pedopaesaggi della Provincia di Pavia, Gambolò si colloca principalmente nella fascia VA Piane alluvionali 6

7 Fertilità della Provincia di Pavia Per quanto riguarda l'indagine relativa ai metalli pesanti nei suoli raccolti nelle sei aree a valenza prevalentemente industriale, si può osservare come Parona, Giussago, Gambolò, Corteolona, Pieve Porto Morone i valori ottenuti siano usuali e in linea con quelli di suoli analoghi non interessati da una diretta pressione industriale. Lo studio e l'analisi dei campioni di suolo delle sei aree dell'azione di monitoraggio 3 ha messo in evidenza per tutte le aree monitorate, una situazione di fertilità biologica media (Giussago e Voghera), medio-alta (Pieve Porto Morone) e buona (Corteolona) in corrispondenza delle zone del centro e del sud della provincia di Pavia dove già i precedenti livelli di monitoraggio avevano messo in evidenza tali risultati. In particolare il comune di Gambolò, non avendo una stazione di rilevamento apposita non presenta un valore preciso; si nota che il territorio si trova tra situazioni di media fertilità e stress/preallarme dei comuni vicini e ciò non permette in questa sede di effettuare valutazioni generalizzate per tutto il territorio. 7

8 Distribuzione delle zone forestali Sul territorio comunale di Gambolò si trovano delle aree boschive estese a ridosso del fiume Ticino che si estendono lungo tutta zona est del territorio comunale per una macroarea di circa un quarto dello stesso. La loro localizzazione è importante poiché tali aree, indipendentemente dai vincoli paesaggistici che insistono sull area, definiscono un proprio ambiente e di conseguenza un proprio ecosistema distinto dalle aree agricole adiacenti. I boschi presenti inoltre valorizzano ulteriormente l area, che può diventare partenza e destinazione per collegamenti ecologici (ad esempio corridoi di connettività ambientale) verso gli verso altre aree significative dal punto di vista ambientale vicino agli insediamenti principali. Distribuzione aree boschive sul territorio comunale 8

9 Impermeabilizzazione dei suoli Mappa regionale delle impermeabilizzazioni in percentuale In generale la provincia di Pavia non ha un alta percentuale di superficie impermeabilizzata; Gambolò pur non discostandosi molto da tale media, ha un territorio paragonabile a quello dei grandi comuni della provincia: infatti se la media provinciale rimane intorno al 10% e Pavia al 22,8%, il comune in esame ha una percentuale del 6,20%. Fonte R.S.A. 2007, Regione Lombardia 9

10 SISTEMA DELLA MOBILITÀ La rete viaria su scala provinciale Gambolò si trova in una zona ricca di collegamenti sia privati su gomma che di tipo pubblico; ciò è dovuto anche alla notevole presenza di aree produttive che hanno reso importante la Lomellina pur non avendo grandi città di riferimento e pur essendo a carattere prevalentemente agricolo. Più in generale, il comune, sorge al centro tra Pavia ed il resto della Lomellina, quindi anche per questo motivo si trova ad essere anche un territorio di passaggio, oltre che un punto di partenza e di destinazione (produttivo). Proprio per la sua posizione Gambolò è ben servita dal servizio pubblico su gomma, erogato da Ati-Lomellina ed a cui partecipano diverse aziende di trasporti: ai collegamenti ai paesi vicini si affiancano quelli diretti a città rilevanti come Pavia, Voghera e Garlasco. Rete stradale locale L abitato del capoluogo è interessato da una rete viaria a sviluppo radiocentrico, che, secondo gli ultimi studi condotti in proposito, appare di remota origine celtica, con pesanti condizionamenti di epoca medioevale. I fattori storici hanno quindi condizionato anche lo sviluppo urbano, sia per il capoluogo che per le frazioni. In particolare, il capoluogo si è sviluppato sulla direttrice Vigevano-Tromello, Belcreda sulla direttrice Vigevano-Pavia, Remondò sull asse Mortara-Pavia. Dalla planimetria catastale più antica in nostro possesso, risalente al 1700, si dimostra, attraverso una lettura analitica di quanto prospettato, e con il supporto dei dati storici, come lo sviluppo viario fosse già consolidato tra il 1400 ed il Risultavano già ben definite la direttrice Vigevano-Tromello e la direttrice tra Gambolò e lo scomparso Borgo Masuvico in direzione Garbana. Ulteriori planimetrie risalenti alla seconda meta del 700 rivelano un impianto viario di maggior consistenza, a fronte di nuclei abitati ancora esigui. Sono ben evidenti le direttrici Vigevano Pavia (indicate come strade provinciali) e le strade di collegamento con le frazioni di Garbana e Remondò; la strada comunale di collegamento a Belcreda prosegue fino a raggiungere i boschi del Ticino. E nell ultimo secolo che si concretizza la realizzazione dei principali assi viari, relativi ai centri urbani; in particolare negli ultimi cinquant anni, in conseguenza dell aumento considerevole della popolazione, si è avuta, nel caso di Gambolò, una forte espansione abitativa al di fuori del nucleo cosiddetto storico, con la relativa esigenza di assi viari razionali di collegamento 10

11 con la viabilità esterna. Risale agli anni 70 la realizzazione della Via Lomellina, bretella di collegamento delle già esistenti direttrici per Vigevano e Tromello/Pavia. Negli anni immediatamente successivi si è realizzata la costruzione del Corso Garibaldi, con collegamento alla suddetta circonvallazione (Via Lomellina S.P. 183). Negli anni è stata realizzata la circonvallazione esterna della frazione Belcreda, diventata ora provinciale, con la dismissione della vecchia provinciale che attraversava precedentemente l abitato della frazione. Tale realizzazione, oltre alla notevole deviazione del traffico pesante, sta contribuendo alla identificazione della frazione come nucleo a sé. Negli anni successivi è stata potenziata la strada Comunale del Molino, di collegamento tra il capoluogo e le frazioni Stradella e Belcreda. Nel capoluogo, sono attualmente in fase di realizzazione le rotatorie all incrocio tra il Corso Umberto e la Via Lomellina, attuate al fine di agevolare e risolvere le criticità evidenziatesi in questa zona, caratterizzata da un forte flusso di traffico, su assi viari interessati da parecchi innesti; altra rotatoria verrà realizzata all incrocio tra Via Lomellina e la strada comunale del Molino, punto critico teatro di numerosi incidenti stradali, anche mortali. All interno dell abitato, nell ultimo decennio, in attuazione del P.R.G. approvato nel 1993, sono state realizzate parecchie strade di collegamento in previsione, che hanno dato maggior razionalità all abitato, in termini urbanistici, oltre che a garantire ai residenti le necessarie infrastrutture e servizi. In particolare sono state realizzate: - la strada interna alla zona industriale, divenuta comunale - la strade di collegamento Corso Garibaldi-Via Castignolo (ora Via Giovanni Paolo II) - la strada di collegamento Via Castignolo-Via Molino (ora Via Don Giovanni Maggioni) - la strada di collegamento Corso Umberto-Via Vignate (ora Via Unità d Italia) - la strada di collegamento Via Vecchia di Vigevano-Via Rovelleto (ora Via Costa) - la realizzazione di Via delle Ova Alcuni tratti viabili, ceduti successivamente al patrimonio comunale, sono stati realizzati direttamente da privati, all interno degli obblighi previsti in convenzioni di lottizzazione. Questo se da un lato ha garantito un iniziale sgravio di costi all Amministrazione Comunale, dall altro lato, in alcuni casi, ha visto una scarsa qualità esecutiva delle urbanizzazioni, con la conseguenza che, successivamente, l Amministrazione Comunale, ha dovuto intervenire ed ovviare, con propri costi e mezzi, agli inconvenienti creatisi. 11

12 I nuovi assi viari presentano una carreggiata di calibro medio di 7 metri; in parecchi casi sono dotati di marciapiedi e tutti risultano dotati di impianto di illuminazione pubblica. Sempre nell ultimo decennio, l Amministrazione Comunale ha operato la scelta di investire nella manutenzione ordinaria e straordinaria della rete viabile, provvedendo annualmente alla riasfaltatura di alcune strade, a rotazione. Ad oggi, si può dire che l utilizzo di questo sistema di manutenzione ha consentito di raggiungere condizioni generali buone delle rete viabile. Rete stradale principale dell area di Gambolò Rete stradale principale sul territorio di Gambolò 12

13 SISTEMA ECOLOGICO E PAESISTICO-AMBIENTALE PTR Lombardia Dal P.T.R. emergono le delimitazioni delle fasce fluviali definite dal Piano di Stralcio per l Assetto Idrogeologico (P.A.I.). In particolare il territorio comunale di Gambolò, data la vicinanza con il fiume Ticino, è toccato dalle fasce PAI. Un altro aspetto da tenere in considerazione è la presenza del Parco Regionale Valle del Ticino la cui influenza interessa tutto il territorio comunale e che impone all amministrazione un perimetro di iniziativa comunale. Il fiume Terdoppio lambisce a sud l insediamento principale del comune. Dal punto di vista viabilistico occorre tenere presente l importanza della S.P. 206, che collega Garlasco a Vigevano. Stralcio P.T.R. Lombardia relativo a Pavia e Gambolò Il PTR riporta quelli che sono gli orientamenti generali per la pianificazione comunale: l ordine e la compattezza dello sviluppo urbanistico l equipaggiamento con essenze verdi, a fini ecologico-naturalistici e di qualità dell ambiente urbano l adeguato assetto delle previsioni insediative, in rapporto alla funzionalità degli assi viabilistici su cui esse si appoggiano (evitare allineamenti edilizi, salvaguardare i nuovi tracciati tangenziali da previsioni insediative, separare con adeguate barriere fisiche la viabilità esterna dal tessuto urbanizzato.) 13

14 lo sviluppo delle reti locali di mobilità dolce (pedonale e ciclabile) l agevolazione al recupero e alla utilizzazione residenziale di tutto il patrimonio edilizio rurale ed agricolo, dismesso o in fase di dismissione la valorizzazione delle risorse culturali, monumentali, storiche diffuse nel territorio Rete Ecologica Regionale La Rete Ecologica Regionale (RER), riconosciuta come infrastruttura prioritaria del Piano Territoriale Regionale, costituisce strumento orientativo per la pianificazione regionale e locale. La RER, e i criteri per la sua implementazione, si propongono di fornire al Piano Territoriale Regionale il quadro delle sensibilità prioritarie naturalistiche esistenti, ed un disegno degli elementi portanti dell ecosistema di riferimento per la valutazione di punti di forza e debolezza, di opportunità e minacce presenti sul territorio regionale; Dalla tavola della RER si nota la presenza di aree ad elevata naturalità verso il fiume Ticino e la presenza di aree di supporto nelle immediate adiacenze e sul lato ovest anche lungo il torrente Terdoppio. Non sono presenti quindi corridoi primari della pianificazione sovraordinata sul 14

15 territorio comunale. Pertanto si ravvisa la possibilità di infittire la rete ecologica collegando le aree di supporto del Terdoppio e del Ticino: data la vocazione agricola della parte di territorio non costruito e la tendenza a mantenere pressoché inalterati gli insediamenti data dalla presenza del Parco Regionale, la promozione di un corridoio ecologico si colloca bene nell ambito della tutela ambientale già presente: tale corridoio potrebbe svilupparsi come completamento di quello previsto dal vigente PGT lungo la Roggia Nuova. Il PTCP di Pavia Previsione di tutela e valorizzazione delle risorse paesistiche ed ambientali Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, invece, dà indicazioni più precise sulle zone a carattere naturalistico ed agricolo con la rappresentazione di eventuali aree di consolidamento dei caratteri naturalistici, di riqualificazione e ricomposizione della trama naturalistica e dei corridoi ecologici in questo caso non presenti. Nell ambito della stesura delle azioni di piano sarà interessante utilizzare il sistema naturale - boschivo per infittire la rete ecologico-ambientale con dei corridoi nel comune di Gambolò allo scopo di valorizzare le aree di maggior interesse paesistico; una notevole valenza strategica in questo senso potrebbe essere quella di un ulteriore collegamento della rete al sistema Ticino - Terdoppio. Tavola 3.2a - Previsione di tutela e valorizzazione delle risorse paesistiche ed ambientali (stralcio dal P.T.C.P. di Pavia) 15

16 Ambito di influenza delle aree protette del fiume Ticino, Parco Lombardo Valle del Ticino, Parco Naturale del Ticino Il Parco Lombardo del Ticino - primo parco regionale d'italia - nasce nel 1974 per difendere il fiume e i numerosi ambienti naturali della Valle del Ticino dagli attacchi dell'industrializzazione e di un'urbanizzazione sempre più invasiva. Il consorzio che gestisce il Parco, di cui fanno parte 47 Comuni e 3 Province, governa un territorio di oltre 91mila ettari, applicando un sistema di protezione differenziata alle aree naturali, agricole e urbane. L'obiettivo è conciliare le esigenze della protezione ambientale con quelle sociali ed economiche delle numerose comunità presenti nell'aria, una delle più densamente popolate d'italia. Una sfida difficile, ma possibile, la cui parola d'ordine è "sviluppo sì, ma sostenibile". Ciò si attua attraverso l azzonamento necessario a distinguere differenti livelli di vincolo e le peculiarità di ciascuna zona protetta dalle regole del parco. Ai comuni che fanno parte di queste aree protette vengono assegnati dei perimetri entro i quali contenere la propria espansione detti di iniziativa comunale (I.C.). Inquadramento geografico del Parco nella Regione Lombardia 16

17 Parco Regionale Valle del Ticino GAMBOLÒ Parco Lombardo Valle del Ticino, in corrispondenza dell alveo fluviale (Est di Gambolò) La cartografia del Parco Regionale Valle del Ticino indica: il confine regionale del parco, i perimetri delle zone di iniziativa comunale (I.C.), La distinzione dei tipi di vincolo naturalistico nell ambito di aree agricole: o G2: zone di pianura irrigua a preminente vocazione agricola o C2: zone agricole e forestali a prevalente interesse paesaggistico. o B2: zone naturalistiche di interesse botanico forestali. 17

18 Parco Naturale Valle del Ticino GAMBOLÒ Parco Naturale Valle del Ticino, in corrispondenza dell alveo fluviale (Est di Gambolò) La cartografia del Parco Naturale Valle del Ticino indica: il confine naturale del parco, il confine regionale del parco, La distinzione dei tipi di vincolo naturalistico 18

19 Siti Natura 2000 A dieci anni dall entrata in vigore della direttiva Habitat 92/43/CEE, sebbene in tempi più lunghi rispetto alle previsioni, si sta concludendo l iter istitutivo della Rete Natura Essa rappresenta per la Comunità Europea una fondamentale strategia per la conservazione della biodiversità. L Italia, come Stato membro, ha fornito il proprio contributo individuando sul suo territorio numerosi Siti di Importanza Comunitaria e Zone di Protezione Speciale che, confluendo nella Rete europea, rispondono alla coerenza ecologica richiesta dalla direttiva. Per garantire che quanto prodotto fino ad ora diventi una realtà omogenea in tutti gli Stati Membri, è però necessario volgere l attenzione sugli aspetti relativi alla gestione di queste aree. Esse racchiudono al loro interno non solo risorse naturali di interesse continentale, ma anche possibilità di sviluppo socio economico per i territori che sino ad oggi hanno permesso di mantenerli tali. Sul territorio di Gambolò si individua una possibile influenza del piano su due siti di Natura 2000: IT Garzaiza Portalupa IT Basso corso e sponde del Ticino IT Boschi del Ticino In viola sono evidenziate le aree S.I.C. e Z.P.S. con i rispettivi raggi di influenza S.I.C.: IT Basso corso e sponde del Ticino (presente sul territorio) S.I.C.: IT Garzaia Portalupa (fuori dal confine comunale) Z.P.S.: IT Boschi del Ticino (presente sul territorio) Una volta definite le azioni del Documento di Piano e analizzati gli aspetti del Rapporto Ambientale si procederà alla valutazione interferire con i siti di Rete Natura 2000 e nel caso positivo per elaborare gli accorgimenti atti a limitarne gli effetti. 19

20 CONCENTRAZIONE INDUSTRIALE E AZIENDE A RISCHIO INCIDENTE RILEVANTE Il comune di Gambolò si colloca in un area caratterizzata dalla notevole concentrazione industriale e vi si trovano aziende a rischio di incidente rilevante, sia a livello comunale che nei centri vicini. Come si nota dalla tabella la maggior concentrazione della provincia è proprio in Lomellina: in particolare a Gambolò si rileva la presenza di un insediamento specializzato in polimeri e nella vicina Mortara un ausiliario per la chimica. Attenzione per il sito industriale a rischio d incidente rilevante Nel Comune di Gambolò si rileva la presenza di un insediamento specializzato in polimeri. Essendo questa considerata come un sito industriale a rischio d incidente rilevante, è stato richiesto del Comune, uno studio di approfondimento per individuare una metodologia specifica per: identificare gli eventi incidentali di riferimento per la pianificazione territoriale ed ambientale; identificare le soglie incidentali di riferimento per la pianificazione territoriale ed ambientale; identificare le categorie di compatibilità territoriale in funzione della tipologia di incidenti e della qualità della gestione della sicurezza da parte dello stabilimento. Durante l elaborazione del nuovo PGT si è tenuto conto delle aree di compatibilità territoriale, così come individuate dallo studio sopra citato, per le quali sono stati definiti più livelli di rischio, al fine di salvaguardare l esistente e tutelare in particolar modo eventuali servizi sensibili di progetto (scuole, centri sportivi, ecc.) dalle zone più a rischio. 20

21 La ditta PANNELLI PLASTICI s.c.r.l ha i proprio stabilimenti in Via XXV Aprile, Fraz. Belcreda (stabilimento chimico ND197) ed è soggetta agli obblighi previsti dal D.Lgs n. 334/99 in materia di rischi di incidenti rilevanti, secondo l aggiornamento Aprile L attività principale dello stabilimento consiste nella produzione di laminati plastici prevalentemente destinati all industria del mobile e per la produzione di resine fenoliche. Le sostanze pericolose presenti sono: metanolo; formaldeide al 36%; fenolo; resine fenoliche L.C. Per quanto concerne le tipologie di eventi incidentali, si riporta di seguito quanto emerso dalla lettura dello studio di sicurezza: rilascio accidentale di metanolo per sovrariempimento del serbatoio di stoccaggio e successivo innesco (incendio); esplosione dei vapori internamente al serbatoio di stoccaggio; rilascio accidentale di formaldeide per stacco/rottura flessibile durante lo scarico autobotte e successiva evaporazione da pozza. 21

22 RIFIUTI Per valutare la situazione a livello di rifiuti nel comune di Gambolò può essere utile confrontarla con quelle dei comuni vicini più importanti: da una semplice analisi basata sulle statistiche provinciali (produzione e raccolta differenziata) si può dedurre che la produzione pro-capite aumenta proporzionalmente con l aumentare della popolazione e così anche la percentuale di raccolta differenziata. comune abitanti produzione pro-capite raccolta (Kg/ab*giorno) differenziata (%) Gambolò ,46 31 Mortara ,50 33 Vigevano ,61 38 Fonte: ARPA Lombardia (RSA 2007) Provincia di Pavia Il comune di Gambolò non possiede impianti di compostaggio, di discarica o trattamento di rifiuti. Inoltre non sono giunte segnalazioni di discariche abusive sul territorio. 22

23 RUMORE Classificazione acustica Il comune di Gambolò nell ambito della precedente pianificazione, si è dotato di Classificazione acustica del territorio comunale. Dagli elaborati presentati si nota che le aree caratterizzate da una classe alta sono limitate alle principali vie di comunicazione extraurbane e alle zone industriali; la gran parte del territorio, coerentemente con la pressione antropica legata all impermeabilizzazione, è occupata da aree agricole semplici o di rilievo paesaggistico e quindi il livello acustico rimane medio-basso. 23

24 REALTA SOCIO-DEMOGRAFICA Popolazione del comune di Gambolò Il rilevamento è stato eseguito il 31 Dicembre di ogni anno Anno Residenti Variazione ,86% ,06% ,16% ,18% ,59% ,25% ,52% Grafico Abitanti Ultimo rilevamento Proiezione La popolazione di Gambolò ha avuto un incremento dal 2001 al 2008 di 1677 abitanti, con una crescita media annua di 240 unità mentre negli ultimi cinque ha fatto segnare un aumento di 1263 unità; dato che in questo periodo la crescita annua è stata in leggero calo, attestandosi sui 150 abitanti, è prevedibile che tale trend prosegua anche nei prossimi; tuttavia per una previsione più cauta si considererà comunque un incremento medio annuo di 240. La popolazione prevista per i prossimi 5 anni (periodo di validità del Documento di Piano) sarà di: (240 x 5)= che corrisponde ad un incremento di abitanti. Nell analizzare le aree di trasformazione per il successivo calcolo Capacità Insediativa Teorica si verificherà che le residenze previste siano in linea con le previsioni di crescita della popolazione. 24

25 Energia Per quanto riguarda il tema energia, tra i dati che possono essere utili per comprendere il territorio in esame, risulta importante analizzare quelli sui consumi; la direzione giusta per una pianificazione più sostenibile, oltre a quella della ricerca energia da fonti rinnovabili, comprende anche processi che portano alla riduzione dei consumi. Una fonte di dati attendibile è quella riferita a Sistema Informativo Regionale ENergia e Ambiente (SIRENA) per l anno I consumi per settore evidenziano una forte componente industriale. Come si nota dai grafici la provincia di Pavia è tra quelle con i più alti consumi in rapporto agli abitanti con una media di oltre 40 MWh; Gambolò si mantiene su un valore di 25 MWh, in linea con la tendenza ad esempio della provincia di Milano 25

26 VALUTAZIONE AMBIENTALE DEL DOCUMENTO DI PIANO Obiettivi urbani OB Introduzione di un adeguata strumentazione per il soddisfacimento dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni commerciali delle medie strutture di vendita e ricalibrazione dell individuazione delle stesse in seno al tessuto urbano N azioni OB2 Analisi della rete commerciale esistente e definizione della potenzialità commerciale inespressa sul territorio Introduzione dello strumento PII Definizione dei Criteri Definitivi per il rilascio dell autorizzazione di Medie Strutture di Vendita Effetti positivi o potenzialmente negativi POSITIVI POSITIVI POSITIVI Descrizioni effetti Azione di riqualificazione che permette uno sviluppo del commercio commisurato alla quantità (domanda) e con il controllo in termini di localizzazione. Azione di riqualificazione che può avere solo effetti positivi Azione di riqualificazione che permette uno sviluppo del commercio tale da rispettare gli esercizi di vicinato ed impedire l accorpamento di MSV a formare GSV. Eventuali misure di compensazione e/o mitigazione Riqualificazione di alcuni comparti di trasformazione in funzione del loro rapporto con il territorio comunale e con il contesto sovraordinato del Piano Territoriale di Coordinamento del Parco della Valle del Ticino N azioni U2.1 Ridefinizione del perimetro IC Effetti positivi o potenzialmente negativi NESSUN EFFETTO DIRETTO POSITIVI: MENO CONSUMO DI SUOLO Descrizioni effetti Le espansione controllate dell I.C. mirano più che altro a confermare anche a livello normativo situazioni di aree residenziali o produttive già esistenti facilitandone la gestione. Eventuali misure di compensazione e/o mitigazione 26

27 U2.2 OB3 3.1 Aggiornamento elenco edifici rurali dismessi POSITIVI: PREDISPOSIZIONE AL CONTROLLO E AL RECUPERO DI EDIFICI DISMESSI; Le espansione residenziale portano ad un risparmio nel consumo di suolo e diventano occasione per ricavare risorse per una riqualificazione ambientale Promozione, completamenti e sviluppo di aree destinate a servizi per la collettività N azioni OB4 Sviluppo e sistemazione dei servizi per la collettività Effetti positivi o potenzialmente negativi POSITIVI: RIQUALIFICAZIONE, MAGGIORE QUALITA DELLA VITA Descrizioni effetti La possibilità di verificare i risultati del PGT di prima generazione permette una organizzazione più consapevole del sistema dei servizi come regolato dalla LR 12/2005; inoltre con l utilizzo dei PII si pianifica uno sviluppo caratterizzato dalla pluralità delle funzioni. Eventuali misure di compensazione e/o mitigazione Approfondimenti sul grado di fattibilità dei comparti di trasformazione edilizia ed eventuale perfezionamento delle relative modalità attuative N azioni Effetti positivi o potenzialmente negativi Descrizioni effetti Eventuali misure di compensazione e/o mitigazione 4.1 Definizione degli ambiti soggetti a PL, già approvato o da approvarsi, derivanti dallo strumento urbanistico vigente POSITIVI: RIORGANIZZAZIONE DELLA PIANIFICAZIONE SENZA INTRODURRE SOSTANZIALI TRASFORMAZIONI Considerando i piani attuativi approvati e da approvarsi si va di fatto ad evitare l introduzione di nuove aree di espansione rilevanti attribuibili a questa revisione del PGT 27

28 Obiettivi per la tutela ambientale OB5 Ridisegno del Corridoio Ecologico sul territorio comunale di Gambolò 5.1 N azioni OB6 Ridisegno del Corridoio Ecologico Effetti positivi o potenzialmente negativi POSITIVI: RIDIMENSIONAMENTO E RIORGANIZZAZIONE DEL CORRIDOIO PREVISTO Descrizioni effetti Il corridoio previsto dal precedente PGT viene opportunamente prolungato ad est e ad ovest, in modo da collegare due aree di pregio ambientale da sottrarre allo sviluppo Analisi e nuove previsioni per la mobilità dolce Eventuali misure di compensazione e/o mitigazione N azioni OB Verifica della rete mobilità dolce esistente Previsioni per il sistema della mobilità dolce Effetti positivi o potenzialmente negativi POSITIVI: VERIFICA DELLA DOTAZIONE DELLA RETE SECONDO I NUOVI CRITERI REGIONALI POSITIVI: IL SOSTEGNO ECONOMICO REGIONALE PERMETTE L ATTUAZIONE DI TALE RETE Descrizioni effetti Si presenta come azione appositamente ideata per avere effetti positivi ossia promuovere una mobilità non inquinante e favorire l aggregazione Eventuali misure di compensazione e/o mitigazione Conseguenti azioni per il PIANO DELLE REGOLE e per il PIANO DEI SERVIZI, correlate e necessarie per l attuazione delle strategie scelte per il Documento di Piano e finalizzate al raggiungimento degli obiettivi connessi N azioni Aggiornamento del Piano delle Regole Aggiornamento del Piano dei Servizi Effetti positivi o potenzialmente negativi NESSUN EFFETTO DIRETTO NESSUN EFFETTO DIRETTO Descrizioni effetti Si ritiene che il miglioramento funzionale delle normativa non abbia particolari effetti sull ambiente Eventuali misure di compensazione e/o mitigazione 28

29 Report degli effetti sull ambiente delle specifiche azioni di Piano POSITIVI NESSUN EFFETTO DIRETTO POSITIVI E NEGATIVI (ASSENTI) Di 12 azioni 9 hanno effetti soltanto positivi, sono assenti azioni con effetti negativi diretti e ne compaiono invece 3 che non producono alcun effetto diretto. Una prevalenza così netta è dovuta al gran numero di obiettivi ed azioni ambientali estese su tutto il territorio: il numero in sé non è indice di sostenibilità poiché bisognerebbe valutare l effettivo peso degli interventi con effetti negativi; visto il dettaglio schematico delle schede del Documento di Piano (secondo il carattere che si deve dare a tale documento di natura strategia e non prescrittiva) non è possibile valutare a priori gli effetti sull ambiente su tutte le tematiche ambientali di tutte le azioni. Ciò che si vuole dimostrare qui è la volontà dell Amministrazione di prevedere un giusto sviluppo della città ma considerando l ambiente come risorsa da tutelare con azioni di compensazione: in altre parole a trasformazioni per certi versi consistenti ma studiate, corrispondono interventi sulla conservazione delle aree che si è scelto di tutelare. Dovendo quantificare a percentuale, anche soltanto a primo impatto delle tavole del Documento di Piano, si nota: Una tutela assoluta del 20% della superficie data dal Parco Naturale della Valle del Ticino e dalle bellezze di insieme, oltre che da un area C2 (agricolo di pregio paesaggistico) del Parco; 29

30 Una tutela consistente del 70% garantita dalla presenza del Parco Regionale Valle del Ticino che occupa la superficie di tutto il comune. Il restante 10% corrisponde ad aree già compromesse dalla presenza di strade provinciali, dagli insediamenti abitativi e produttivi e comunque le aree comprese nel perimetro di iniziativa comunale; è importante ribadire che queste aree pur essendo urbanizzate sono tutelate dalla presenza del Parco Valle del Ticino e dal vincolo paesaggistico relativo al Dlgs 42/2004 e quindi l antropizzazione ha subito negli anni un notevole limite rispetto ai comuni esterni al parco. Gli effetti negativi causati dalla previsione di nuove trasformazioni sono comunque legati all urbanizzazione di nuove aree ma adiacenti a quelle già esistenti. Inoltre le recenti normative influenzano di molto, in positivo, i sistemi costruttivi e il risparmio energetico portando indirettamente benefici a lungo termine. 30

31 Sintesi degli effetti globali del piano sull ambiente

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