Luoghi di cura, percorsi assistenziali e prevenzione dei disturbi dell alimentazione. Dr. Riccardo Dalle Grave Dr.
|
|
- Bernardo De Angelis
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Luoghi di cura, percorsi assistenziali e prevenzione dei disturbi dell alimentazione Dr. Riccardo Dalle Grave Dr. Teresa Di Fiandra
2 Argomenti 1. Principi generali alla base del trattamento 2. I luoghi di cura e i percorsi assistenziali 3. Prevenzione dei disturbi dell alimentazione 4. Conclusioni e raccomandazioni
3 1. Principi generali alla base del trattamento Due principi generali 1. Approccio interdisciplinare 2. Molteplicità dei contesti di cura
4 Figure professionali coinvolte Psichiatra Psicologo Internista Endocrinologo Dietista Nutrizionista clinico Infermiere professionale
5 Vantaggi Approccio interdisciplinare La presenza di clinici con competenze multiple può facilitare la gestione di pazienti complessi Svantaggi Nessun terapeuta osserva e apprezza l intero quadro clinico Comunicazione di informazioni contraddittorie ai pazienti (se non è applicato un modello teorico comune)
6 Raccomandazioni 1. L intera équipe dovrebbe ricevere una formazione sul modello di trattamento praticato 2. I terapeuti, pur mantenendo i loro ruoli professionali specifici, dovrebbero condividere la stessa filosofia e utilizzare un linguaggio comune con i pazienti 3. È fondamentale pianificare incontri periodici di revisione tra i membri dell équipe per discutere i vari elementi del trattamento e la loro relazione reciproca
7 2. I luoghi di cura e i percorsi assistenziali Il luogo ideale per il trattamento dei disturbi dell alimentazione è il contesto ambulatoriale Non interrompe la vita del paziente I cambiamenti effettuati tendono a persistere perché conseguiti dal paziente nel suo ambiente abituale di vita Circa il 30% dei pazienti non risponde al trattamento ambulatoriale e ha bisogno di cure più intensive.
8 I livelli d intervento 1 Medico di medicina generale o pediatra di libera scelta 2 3 Terapia ambulatoriale specialistica Terapia ambulatoriale intensiva (centro diurno) 5 Ricovero ordinario e di emergenza 4 Riabilitazione intensiva residenziale
9 Intervento a passi successivi La maggior parte dei pazienti dovrebbe iniziare il percorso terapeutico al livello meno intensivo di cura e accedere ai trattamenti più intensivi in caso di mancato miglioramento, secondo un modello a passi successivi I livelli di intervento dovrebbero far parte di una rete assistenziale articolata sia longitudinalmente sia trasversalmente
10 I livelli d intervento 1 Medico di medicina generale o pediatra di libera scelta 2 3 Terapia ambulatoriale specialistica Terapia ambulatoriale intensiva (centro diurno) 5 Ricovero ordinario e di emergenza 4 Riabilitazione intensiva residenziale
11 Terapia ambulatoriale specialistica Trattamento di elezione per la maggior parte dei pazienti Luogo ideale per applicare le terapie basate sull evidenza Terapia cognitivo comportamentale migliorata (CBT-E): per tutte le categorie diagnostiche Terapia basata sulla famiglia (FBT): per gli adolescenti con anoressia nervosa Terapia interpersonale (IPT): per la bulimia nervosa e il BED Può includere Interventi motivazionali Gestione psicofarmacologica Psicoeducazione Riabilitazione nutrizionale Gestione internistica Supporto e psicoeducazione dei familiari Dati di efficacia (12 mesi follow-up): - CBT-E: remissione 50% (75% nei completers) (Fairburn et al, 2008; 2013; Dalle Grave et al, 2013) - FBT: remissione 50% dei pazienti adolescenti (Lock et al., 2010)
12 I livelli d intervento 1 Medico di medicina generale o pediatra di libera scelta 2 3 Terapia ambulatoriale specialistica Terapia ambulatoriale intensiva (centro diurno) 5 Ricovero ordinario e di emergenza 4 Riabilitazione intensiva residenziale
13 Indicazioni Terapia ambulatoriale intensiva Difficoltà a modificare le abitudini alimentari con la terapia ambulatoriale standard Controindicazioni Condizioni di rischio fisico moderato-grave Uso improprio continuativo di sostanze Depressione maggiore con rischio suicidario Psicosi acuta
14 Terapia ambulatoriale intensiva (cont.) Centro specializzato per il trattamento dei DA Ambulatorio standard medico e psicologico Cucina (con microonde, frigo e frizeer, lavello e lavapiatti) Tavolo per l alimentazione assistita Stanza con TV, internet e tavoli per lo studio
15 Terapia ambulatoriale intensiva (cont.) Obiettivi Affrontare gli ostacoli al trattamento ambulatoriale standard Incapacità di affrontare il recupero del peso Incapacità di ridurre la frequenza degli episodi bulimici, del vomito autoindotto e dell esercizio fisico eccessivo Una volta affrontati con successo questi ostacoli, il trattamento continua con la terapia ambulatoriale standard.
16 Terapia ambulatoriale intensiva: esempio di organizzazione Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì 12:45-13:00 Controllo del peso corporeo Controllo del peso corporeo 13:00-14:00 Pranzo assistito Pranzo assistito Pranzo assistito Pranzo assistito Pranzo assistito 14:00-15:00 Tavola rotonda Tempo libero per studiare o per alter attività Tempo libero per studiare o per alter attività Tempo libero per studiare o per alter attività Tempo libero per studiare o per alter attività 15:00-16:00 Seduta individuale con dietista Seduta individuale con psicologo Visita medica 1 Seduta individuale con psicologo Seduta individuale con dietista 16:30-17:00 Merenda assistita Merenda assistita Merenda assistita Merenda assistita Merenda assistita 17:00-18:30 Tempo libero per studiare o per alter attività Tempo libero per studiare o per alter attività Tempo libero per studiare o per alter attività Tempo libero per studiare o per alter attività Tempo libero per studiare o per alter attività 18:30-19:30 Cena assistita Cena assistita Cena assistita Cena assistita Cena assistita 19:30-19:45 Consegna alimenti per colazione Consegna alimenti per colazione Consegna alimenti per colazione Consegna alimenti per colazione Consegna alimenti per week-end
17 I livelli d intervento 1 Medico di medicina generale o pediatra di libera scelta 2 3 Terapia ambulatoriale specialistica Terapia ambulatoriale intensiva (centro diurno) 5 Ricovero ordinario e di emergenza 4 Riabilitazione intensiva residenziale
18 Riabilitazione intensiva residenziale Riabilitazione intensiva residenziale o riabilitazione psichiatrica - incluse le comunità terapeuticoriabilitative La riabilitazione dei disturbi dell alimentazione è intensiva (cod. 56 o ex art. 26), in quanto la riabilitazione estensiva utilizzata per altri ambiti (ad esempio, geriatrico, ortopedico) non consente l approccio multidisciplinare e l intensità di cura (almeno 180 minuti/die) necessari.
19 Riabilitazione intensiva residenziale Indicazioni (Regione Veneto DGR 94, ) 1. Mancata risposta a un trattamento ambulatoriale ben condotto 2. Rischio fisico che rende inappropriato il trattamento ambulatoriale 3. Rischio psichiatrico che rende inappropriato il trattamento ambulatoriale 4. Difficoltà psicosociali che rendono inappropriato il trattamento ambulatoriale
20 Riabilitazione intensiva residenziale (cont.) Lista d attesa Periodo massimo ottimale < 12 settimane La carenza di strutture (soprattutto nel Sud Italia fa spesso superare questo periodo) Adolescenti vanno inseriti in lista prioritaria Maggiori danni fisici legati alla malnutrizione perché i loro organi non sono ancora sviluppati e lo sviluppo psicofisico non si è ancora completato Migliore risposta al trattamento
21 Riabilitazione intensiva residenziale (cont.) Durata ottimale (circa 90 giorni) Per permettere Normalizzazione dello stato di nutrizione Miglioramento della psicopatologia specifica del disturbo dell alimentazione e attenuazione della psicopatologia generale eventualmente associata Dimissione precoce: aumento del tasso di ricaduta Il testo unico per la compensazione interregionale della mobilità sanitaria prevede un abbattimento oltre il 60 giorno di degenza della tariffa M19 La Regione Veneto, ha fissato il valore soglia per i ricoveri riabilitativi dei disturbi dell alimentazione (cod. 56) a 90 giorni
22 Riabilitazione intensiva ospedaliera (cont.) Procedure Valutazione diagnostica multidimensionale Stato fisico Natura e della gravità del disturbo dell alimentazione Progetto riabilitativo individuale Situazione attuale, outcome globale, funzionale, specifici Aree d intervento Psicoterapia individuale e di gruppo Riabilitazione nutrizionale (pasti assistiti) Riabilitazione fisica Gestione delle complicanze mediche e psichiatriche Per gli adolescenti (incontri con la famiglia, scuola nell ospedale)
23 Riabilitazione intensiva ospedaliera (cont.) Post-ricovero Affrontare i problemi residui Prevenire la ricaduta (maggior problema del trattamento di riabilitazione intensiva ospedaliera) Programmare in modo accurato il passaggio al centro ambulatoriale di riferimento Dati di efficacia sull anoressia nervosa (Dalle Grave et al, in press) -90% completa il trattamento -77,5% normalizza il peso (IMC > 18,5) e migliora in modo significativo la psicopatologia -A 12 mesi di follow-up: 81% adolescenti e 36% adulti con IMC > 18,5
24 I livelli d intervento 1 Medico di medicina generale o pediatra di libera scelta 2 3 Terapia ambulatoriale specialistica Terapia ambulatoriale intensiva (centro diurno) 5 Ricovero ordinario e di emergenza 4 Riabilitazione intensiva residenziale
25 Ricovero ordinario e di emergenza Ricovero in reparti internistici Per gestire le forme più gravi di malnutrizione per difetto e/o la presenza di gravi complicanze fisiche Ricovero in un servizio psichiatrico di diagnosi e cura (SPDC) Per gestire gravi comorbidità psichiatriche: scompenso psicotico, eccitamento maniacale, grave depressione, suicidalità. Il personale deve sviluppare una specifica competenza nella gestione dei pazienti, con una particolare attenzione alla chiarezza della comunicazione e alla definizione delle regole di comportamento
26 Implementazione di una rete di centri di riferimento I servizi specifici per la cura dei disturbi dell alimentazione sono pochi e non sono presenti in tutte le aziende sanitarie Mappa delle strutture dedicate in Italia è disponibile sul sito (costruita all interno di un progetto CCM del Ministero) Medicina di base Centro di coordinamento regionale Osservatorio epidemiologico Unità ambulatoriali specialistiche Unità di riabilitazione intensiva Reparti per ricovero ordinario
27 3. Prevenzione dei disturbi dell alimentazione Programmi di prima generazione Approccio psicoeducativo (didattico) Programmi di seconda generazione Approccio che ha affrontato alcuni fattori di rischio identificati dalla ricerca: Programmi di terza generazione Approccio educativo interattivo ed esperienziale e strategie volte a modificare gli atteggiamenti disfunzionali e i comportamenti non salutari.
28 Prevenzione dei disturbi dell alimentazione Dati da studi controllati e revisioni sistematiche sugli interventi scolastici Programmi di prevenzione universali (diretti a tutti i partecipanti) Migliorano le conoscenze dei partecipanti, ma hanno scarsi effetti positivi sugli atteggiamenti disfunzionali e sui comportamenti non salutari. Programmi di prevenzione selettivi (diretti alle persone a rischio > 15 anni - somministrati da professionisti) Producono effetti positivi sia sugli atteggiamenti disfunzionali che sui comportamenti non salutari (dati preliminari sull efficacia nel ridurre l incidenza) Non esiste alcuna evidenza che i programmi di prevenzione scolastica producano effetti dannosi negli studenti
29 Prevenzione dei disturbi dell alimentazione Direzioni future Implementare programmi basati sulla ricerca dei fattori di rischio Integrare la prevenzione dei disturbi dell alimentazione con quella dell obesità Le due condizioni spesso coesistono Un solo intervento è più economico di due Si evitano messaggi conflittuali e potenziali effetti iatrogeni dei programmi somministrati separatamente Sensibilizzare i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, i familiari e gli insegnanti allo scopo di favorire il ricorso precoce alle cure o agli interventi di prevenzione selettiva Creare sportelli di consulenza (anche siti Internet dedicati)
30 Prevenzione dei disturbi dell alimentazione: Direzioni future È molto improbabile che semplici e brevi programmi scolastici di prevenzione siano in grado di produrre una reale riduzione dell incidenza e della prevalenza dei disturbi dell alimentazione senza azioni finalizzate a modificare i fattori di rischio socioculturali per tali disturbi Passare da modello di prevenzione basato sulla responsabilità personale verso un modello di salute pubblica
31 Possibili target degli interventi di salute pubblica Ambiente tossico che promuove l assunzione di cibo in eccesso e i comportamenti sedentari Industria della dieta Industria della moda e della pubblicità È auspicabile una stretta collaborazione degli operatori della salute con i politici, le industrie alimentari, i media e l industria della moda.
32 4. Conclusioni e raccomandazioni Luoghi di cura e percorsi assistenziali La natura complessa dei disturbi dell alimentazione mette in luce I limiti dell organizzazione rigida dell assistenza Le difficoltà legate all organizzazione delle équipe assistenziali L urgenza di promuovere specifici programmi di formazione per disseminare le psicoterapie basate sull evidenza La carente organizzazione di una rete di centri di riferimento È auspicabile che queste difficoltà siano superate in sede di programmazione sanitaria, al fine di consentire un efficace presa in carico interdisciplinare e multidimensionale dei pazienti
33 Le raccomandazioni della Consensus Conference del 2012 Il percorso diagnostico-terapeutico-riabilitativo dei pazienti con disturbi dell alimentazione dovrebbe sempre includere sia gli aspetti psichiatrici e psicologici, sia quelli nutrizionali e fisici, sia quelli socioambientali, sebbene in misura diversa per le specifiche diagnosi, i diversi decorsi, la gravità e complessità del quadro e le diverse fasi del percorso.
34 4. Conclusioni e raccomandazioni (cont.) Prevenzione I futuri programmi dovrebbero Affrontare i fattori di rischio evidenziati dalla ricerca Integrare la prevenzione dei disturbi dell alimentazione con quella dell obesità Concentrare maggiori risorse sui programmi di prevenzione selettiva Combinare l intervento educativo-preventivo sull individuo con interventi di salute pubblica finalizzati a ridurre i fattori di rischio ambientali Pubblicità dell industria della dieta Promozione dell ideale di magrezza estrema da parte dell industria della dieta Ambiente che promuove uno stile di vita non salutare
Appropriatezza clinica, strutturale e operativa nella prevenzione, diagnosi e terapia dei disturbi dell alimentazione n. 17/22, Luglio-Agosto 2013
Percorsi di cura dei disturbi dell alimentazione nella Regione Veneto Paolo Santonastaso Centro Regionale per i Disturbi Alimentari Dipartimento di Neuroscienze Università di padova Appropriatezza clinica,
DettagliDisegno di Legge 189. Disturbi dell alimentazione
Commissione Igiene e Sanità - Senato della Repubblica 30 ottobre 2018 Disegno di Legge 189 Disturbi dell alimentazione Angela Favaro Dipartimento di Neuroscienze Università degli Studi di Padova Centro
DettagliCopyright 2017 Dr. Riccardo Dalle Grave. Dr. Riccardo Dalle Grave. Argomenti
L'equipe di trattamento, i luoghi di cura e i percorsi assistenziali specialistici nei disturbi dell'alimentazione Dr. Riccardo Dalle Grave Argomenti L equipe di trattamento I luoghi di cura e i percorsi
DettagliLA RETE DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI PER LA PREVENZIONE, DIAGNOSI E CURA DEI DCA NELLA REGIONE ABRUZZO
Una grave epidemia sociale I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE (DCA) Epidemiologia, prevenzione, clinica, riabilitazione Esperienze a confronto LA RETE DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI PER LA PREVENZIONE,
DettagliL'equipe di trattamento, i luoghi di cura e i percorsi assistenziali specialistici nei disturbi dell'alimentazione. Dr. Riccardo Dalle Grave
L'equipe di trattamento, i luoghi di cura e i percorsi assistenziali specialistici nei disturbi dell'alimentazione Dr. Riccardo Dalle Grave Introduzione Negli ultimi anni sono stati compiuti progressi
DettagliL approccio integrato nei Disturbi alimentari. 21 Aprile 2018 Sala Maurizio Gentile OMCeO Terni
L approccio integrato nei Disturbi alimentari 21 Aprile 2018 Sala Maurizio Gentile OMCeO Terni COMPLESSITA dei D.C.A. AMPLIAMENTO FASCIA DI ETA TENDENZA ALLA CRONICIZZAZIONE MOLTEPLICI FORME PARZIALI MULTIDIMENSIONALI
DettagliI Disturbi Del Comportamento Alimentare: terapie, difficoltà al trattamento e questioni bioetiche
I Disturbi Del Comportamento Alimentare: terapie, difficoltà al trattamento e questioni bioetiche Percorso di cura nei pazienti DCA a Ville Turina Amione: Una riabilitazione Dott.ssa Barbara Nicotra Medico
DettagliL esperienza del Programma DCA AUSL Parma. Chiara De Panfilis
L esperienza del Programma DCA AUSL Parma Chiara De Panfilis 1) Trattamento multidisciplinare INTEGRATO - Internisti - Psichiatri/Neuropsichiatri Infantili - Psicologi Psicoterapeuti - Tecnici della Nutrizione
DettagliDeliberazione n. 401 del 23 marzo 2010
A.G.C. 20 - Assistenza Sanitaria - Deliberazione n. 401 del 23 marzo 2010 PROGETTO BI- ENNALE FINALIZZATO AL MIGLIORAMENTO DELLA DIAGNOSI E TERAPIA DELLA GRAVE MALNUTRIZIONE DA DISTURBI DEL COMPORTAMENTO
DettagliUOSD Disturbi alimentari
UOSD Disturbi alimentari Stati Generali della Salute Mentale 2015 UOSD Disturbi Alimentari L esperienza della psicoanalisi multifamiliare nei Disturbi Alimentari (Secchi, Palombo, Marzi) psichiatrico-
DettagliALLEGATOB alla Dgr n. 94 del 31 gennaio 2012 pag. 1/6
giunta regionale 9^ legislatura ALLEGATOB alla Dgr n. 94 del 31 gennaio 2012 pag. 1/6 PROTOCOLLO DI COLLABORAZIONE PER I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE TRA CENTRI PUBBLICI E CASE DI CURA CONVENZIONATE
DettagliRIABILITAZIONE CURA PREVENZIONE CSM
RIABILITAZIONE CURA PREVENZIONE CSM CSM (Centro di Salute Mentale) E il centro di primo riferimento per i cittadini con Disagio Psichico Coordina, nell ambito territoriale, tutti gli interventi di prevenzione,
DettagliI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE IN LOMBARDIA ASPETTI ORGANIZZATIVI
ISS - Roma, 23.02.2018 «Disturbi dell Alimentazione: sensibilizzazione, diagnosi precoce e prospettive future» I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE IN LOMBARDIA ASPETTI ORGANIZZATIVI Franco Milani Dg
DettagliI PERCORSI DI CURA NELLA DEPRESSIONE. Antonio Lora
I PERCORSI DI CURA NELLA DEPRESSIONE Antonio Lora MISURARE LA QUALITA DELLA CURA La nostra conoscenza della qualità della cura è limitata La variazione della qualità della cura tra Regioni e DSM è la regola
DettagliDisturbi del Comportamento Alimentare a Fermo 200 pazienti in cura
Disturbi del Comportamento Alimentare a Fermo 200 pazienti in cura In aumento minori e over 40. Trattamenti diversificati a seconda del disturbo Fermo, 2017-10-04 Sono attualmente 200 i pazienti in carico
DettagliNON ESITARE!!! CONTATTACI
NON ESITARE!!! CONTATTACI PUNTO UNICO DI ACCOGLIENZA c/o CONSULTORIO ADOLESCENTI Via del Terminillo 42 - Blocco 5 Tel. 0746.279400 Attivo il martedì in orario 09:00 13:00 *** *** *** (Immagini tratte dal
DettagliPercorso aziendale obesità
Formazione MMG Disturbi del comportamento alimentare Percorso aziendale obesità Giuseppe Benati Rete di dietetica e nutrizione clinica AUSL Romagna Valutazione delle criticità nazionali in ambito nutrizionale
DettagliEducazione Alimentare
Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana Esperienze di Educazione Alimentare UO POCAS Servizio Dietetico Katia Nardi Definizione SALUTE O.M.S Health is a state of complete physical, mental and social well-being
DettagliCentri di riferimento regionale:best practice.
ROMA 15 MARZO 2019 GIORNATA NAZIONALE DEL FIOCCHETTO LILLA Centri di riferimento regionale:best practice. Laura Dalla Ragione Direttore UOC Disordini Alimentari USL1 dell Umbria Università Campus Biomedico
DettagliASPETTI NUTRIZIONALI NEI DCA RUOLO DEL DIETISTA NEL TEAM
ASPETTI NUTRIZIONALI NEI DCA RUOLO DEL DIETISTA NEL TEAM E NELLA DIETOTERAPIA DOTT. MARCO GIULI DIETISTA U.O.S.D. CENTRO DCA AREA VASTA 4 FERMO Città Sant Angelo 29/09/2018 LINEE DI INDIRIZZO NAZIONALI
DettagliMASTER - TERAPIA E PREVENZIONE DEI DISTURBI DELL ALIMENTAZIONE E DELL OBESITÀ
19^ Edizione MASTER - TERAPIA E PREVENZIONE DEI DISTURBI DELL ALIMENTAZIONE E DELL OBESITÀ Per il conseguimento del 1 st Certificate of Professional Training in Eating Disorders and Obesity APRILE 2017
DettagliScritto da Administrator Lunedì 30 Settembre :43 - Ultimo aggiornamento Martedì 08 Ottobre :10
Mercoledì 11 settembre il dr Amedeo Giorgetti, è stato ricevuto, dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin,, insieme alla Dottoressa Angela Ferracci, Presidente del Comitato Italiano per i diritti delle
DettagliVALUTARE LA QUALITA DELLA CURA IN SALUTE MENTALE ATTRAVERSO I SISTEMI INFORMATIVI CORRENTI: L ESPERIENZA LOMBARDA
VALUTARE LA QUALITA DELLA CURA IN SALUTE MENTALE ATTRAVERSO I SISTEMI INFORMATIVI CORRENTI: L ESPERIENZA LOMBARDA Antonio Lora, Pietro Borelli, Graziella Civenti e Franco Milani MISURARE LA QUALITA DELLA
DettagliLa relazione terapeutica col paziente sovrappesoobeso: la relazione terapeutica classica vs l approccio integrato
FONDAZIONE IRCCS POLICLINICO Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di Diritto Pubblico 27100 PAVIA Viale Golgi, 19 La relazione terapeutica col paziente sovrappesoobeso: la
DettagliEducazione Continua in Medicina
Educazione Continua in Medicina Scheda Evento Denominazione Provider Titolo EFFE EMME SAS DI ANNA MARSIAJ & C. ANORESSIA E BULIMIA...GUARIRE SI PUO' I disturbi dell'alimentazione nell'età evolutiva ID
DettagliPercorsi assistenziali diagnostici integrati nei DCA. Paolo Di Berardino Direttore Dipartimento Medicina ASL Pescara
Percorsi assistenziali diagnostici integrati nei DCA Paolo Di Berardino Direttore Dipartimento Medicina ASL Pescara Raccomandazioni Consensus Conference 2012 Il percorso diagnostico-terapeutico-riabilitativo
DettagliRiabilitazione nutrizionale
Linee di Indirizzo nazionali per la riabilitazione nutrizionale in ambito Disturbi dell Alimentazione Ministero della Salute DIREZIONE GENERALE PER L IGIENE E LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI E LA NUTRIZIONE
DettagliComplessità e specificità in Neuropsichiatria dell Infanzia e Adolescenza: continuità di presa in carico
Complessità e specificità in Neuropsichiatria dell Infanzia e Adolescenza: continuità di presa in carico Aziende Ospedaliere ASL dibrescia A.O Spedali Civili ili Presidio Ospedale dei Bambini i A.O Mellino
DettagliCaso clinico 2. Medico psichiatra psicoterapeuta Dott.ssa Marinella Di Stani
Caso clinico 2 Medico psichiatra psicoterapeuta Dott.ssa Marinella Di Stani Quali sono i fattori predisponenti? Fattori predispon enti: Genere Quali sono i fattori di mantenimento? Fattori di mantenimento
DettagliLa gestione del paziente diabetico dalla dimissione ospedaliera alla presa in carico da parte del Servizio Diabetologico: aspetti infermieristici
LA COMPLESSITA' ASSISTENZIALE DELLA PERSONA CON DIABETE IN OSPEDALE E SUL TERRITORIO: UN UPDATE SULLE PIU' RECENTI ACQUISIZIONI DI GOVERNO CLINICO E GESTIONE DELLA TERAPIA. Cento 28 maggio 2016 La gestione
DettagliIl pasto assistito rientra in un programma di riabilitazione psiconutrizionale che prevede che il paziente sia assistito durante i pasti da un
Il pasto assistito rientra in un programma di riabilitazione psiconutrizionale che prevede che il paziente sia assistito durante i pasti da un operatore (in genere il dietista, l infermiere professionale
DettagliLA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE: IL MODELLO PAI
LA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE: IL MODELLO PAI GIAMPIETRO GASPARINI U O C Oncologia Medica A.C.O. San Filippo Neri Roma RETE SANITARIA IN ONCOLOGIA:OBIETTIVI Presa in carico del paziente in modo globale Riconoscimento
DettagliVILLA PIA NELLA ASL RM G UNA REALTÀ ED UN PERCORSO DI CURA PER PAZIENTI AFFETTI DA DISTURBI ALIMENTARI
Italian Hospital Group Centro per i Disturbi del Comportamento Alimentare e dell Obesità Villa Pia VILLA PIA NELLA ASL RM G UNA REALTÀ ED UN PERCORSO DI CURA PER PAZIENTI AFFETTI DA DISTURBI ALIMENTARI
DettagliSandra Vattini 05/04/16
Sandra Vattini 05/04/16 1 svattini@ausl.pr.it Si prevede la realizzazione di iniziative ed interventi atti a favorire le scelte di salute, l informazione e l educazione nutrizionale, la condivisione ed
DettagliSISCA CAFDAO 8 Perugia, febbraio La Riabilitazione Psiconutrizionale Donatella Ballardini
SISCA CAFDAO8 Perugia,22 23febbraio2012 LaRiabilitazionePsiconutrizionale DonatellaBallardini Dott.ssa Donatella Ballardini Medico Chirurgo Specialista in Scienza dell'alimentazione Specialista in Pediatria
DettagliPRP Prevenzione e riduzione delle recidive dello Scompenso Cardiaco Cronico (SCC) secondario a patologie cronico-degenerative
PRP 2010-2012 Prevenzione e riduzione delle recidive dello Scompenso Cardiaco Cronico (SCC) secondario a patologie cronico-degenerative Cagliari maggio 2011 Premessa Obiettivo: Prevenzione e riduzione
DettagliUna testimonianza ROMA, 18 NOVEMBRE 2017 SESSIONI NURSING AND TECHNICAL I SESSIONE FOCUS SUL PAZIENTE CON SCOMPENSO CARDIACO: CURARE E PRENDERSI CURA
Una testimonianza ROMA, 18 NOVEMBRE 2017 SESSIONI NURSING AND TECHNICAL I SESSIONE FOCUS SUL PAZIENTE CON SCOMPENSO CARDIACO: CURARE E PRENDERSI CURA Gli Associati Il Presidente Una testimonianza La Segreteria
DettagliValutazione psicosociale della malattia diabetica: stato dell arte, criticità e prospettive Dr. Stefano Bartoli Azienda Ospedaliera Universitaria
Valutazione psicosociale della malattia diabetica: stato dell arte, criticità e prospettive Dr. Stefano Bartoli Azienda Ospedaliera Universitaria "S.Maria" di Terni 2016 GIUGNO SETTEMBRE DICEMBRE Secondo
DettagliCARTELLA STAMPA. DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE Direttore: Dott. Antonio M. Ferro
CARTELLA STAMPA Struttura Dipartimento Salute Mentale al 14/05/07 DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE Direttore: Dott. Antonio M. Ferro Il Dipartimento si struttura in due Unità Operative: U.O. Assistenza Psichiatrica
DettagliPercorso assistenziale al bambino con eccesso ponderale: un programma di educazione ai corretti stili alimentari e motori
Percorso assistenziale al bambino con eccesso ponderale: un programma di educazione ai corretti stili alimentari e motori del Fare bambino clic per e modificare dell adolescente lo stile del nell ambulatorio
DettagliCorte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute. Tavolo Tecnico Oncologia 20 Marzo 2014
Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute Tavolo Tecnico Oncologia 20 Marzo 2014 INDICE Contesto ed epidemiologia Il percorso del paziente Gestione appropriata e sostenibilità: - Requisiti
DettagliMASTER - TERAPIA E PREVENZIONE DEI DISTURBI DELL ALIMENTAZIONE E DELL OBESITÀ
19^ Edizione MASTER - TERAPIA E PREVENZIONE DEI DISTURBI DELL ALIMENTAZIONE E DELL OBESITÀ Per il conseguimento del 1 st Certificate of Professional Training in Eating Disorders and Obesity APRILE 2017
DettagliL accesso alle cure territoriali. La situazione nella Regione Sardegna
L accesso alle cure territoriali. La situazione nella Regione Sardegna Firenze, 10 Novembre 2018 Elisabetta Manca di Nissa Presidente Associazione Voci dell Anima Onlus Chi siamo L associazione Voci dell
DettagliI Disordini Alimentari nello scenario nazionale :il modello umbro.
Istituto Superiore di Sanità 23 febbraio 2018 I Disordini Alimentari nello scenario nazionale :il modello umbro. Laura Dalla Ragione Direttore Servizi Aziendali DCA USL1 Umbria Università Campus Biomedico
DettagliIL CORSO È APERTO AD UN NUMERO MASSIMO DI N. 15 PARTECIPANTI,
Presentazione Il Centro per i Disturbi Alimentari dell APS Il Gesto Interiore da anni realizza una serie di attività finalizzate alla lotta contro i disturbi alimentari in Sardegna (DA), che vanno dalla
DettagliObesitàModena. La Terapia Multidisciplinare dell'obesità Grave: dal Medico di Medicina Generale allo Specialista
Impossibile visualizzare l'immagine. La Terapia Multidisciplinare dell'obesità Grave: dal Medico di Medicina Generale allo Specialista Il percorso aziendale come garanzia di adeguata selezione dei pazienti
DettagliQuando e come utilizzare il Day Hospital: opportunità limiti organizzativi e normativi
Lo Scompenso Cardiaco Cronico (SCC): un modello di collaborazione ospedale-territorio per la qualità dell assistenza e l economia l delle risorse 30/11/2010 LE ALTERNATIVE AL RICOVERO ORDINARIO Quando
DettagliIndividuazione del paziente a rischio di malnutrizione: una proposta collaborativa per la qualità dell assistenza
IL PROCESSO ASSISTENZIALE DELLA NUTRIZIONE IN OSPEDALE Modena, 12 dicembre 2014 Individuazione del paziente a rischio di malnutrizione: una proposta collaborativa per la qualità dell assistenza Silvia
DettagliComunità terapeutica «Il Melograno»
Comunità terapeutica «Il Melograno» Piano nazionale per la salute mentale 2013 Nel documento «Piano Nazionale di A zioni per la SaluteMentale-PANSM- elaborato dal gruppo interregionale salute mentale (GISM)
DettagliCOUNSELING CIBO & SALUTE
ASPIC MILANO, via Sangallo 41, 20133 Milano COUNSELING CIBO & SALUTE Formazione e training, nella promozione del benessere e nella gestione dei problemi con l alimentazione, il peso e l immagine corporea
DettagliUNITA OPERATIVA COMPLESSA PSICOSOMATICA E PSICOLOGIA MEDICA
pag. 7 UNITA OPERATIVA COMPLESSA PSICOSOMATICA E PSICOLOGIA MEDICA PRESIDIO OSPEDALE POLICLINICO G.B. ROSSI SCHEDA INFORMATIVA SERVIZI DIAGNOSTICI E SANITARI MA 29 Rev. del 21/03/2016 UOC di Psicosomatica
DettagliProgetto disfagia. Raccomandazioni sulla valutazione e gestione della disfagia nei servizi socio-sanitari
Progetto disfagia Raccomandazioni sulla valutazione e gestione della disfagia nei servizi socio-sanitari 1 Nelle strutture residenziali per anziani viene descritta una prevalenza della disfagia orofaringea
DettagliCOMUNICATO STAMPA del 1 Aprile 2011
COMUNICATO STAMPA del 1 Aprile 2011 IL CENTRO PER I DISTURBI DELL ADOLESCENZA E DELL ALIMENTAZIONE DI NATURA PSICHICA DI PIETRA LIGURE COMPIE 10 ANNI. Il Centro per i disturbi dell adolescenza e dell alimentazione
DettagliIl riconoscimento precoce dei disturbi dell alimentazione. Dr. Riccardo Dalle Grave
Il riconoscimento precoce dei disturbi dell alimentazione Dr. Riccardo Dalle Grave Agenda Disturbi dell alimentazione Come definiamo il problema La dimensione del problema Le conseguenze Screening e diagnosi
DettagliORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO INTEGRATO PER I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE - DCA (AMBULATORIALE E SEMIRESIDENZIALE) DELL ASUITS
ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO INTEGRATO PER I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE - DCA (AMBULATORIALE E SEMIRESIDENZIALE) DELL ASUITS PREMESSA I disturbi del comportamento alimentare (DCA)
DettagliLa presa in carico nei Servizi di Unità Operativa di Neuropsichiatria per l Infanzia e l Adolescenza (UONPIA)
Unità Operativa di Neuropsichiatria per l Infanzia e l Adolescenza (UONPIA) A.O. «G. Salvini» Garbagnate Milanese Direttore: Dr.ssa Simonetta Oriani La presa in carico nei Servizi di Unità Operativa di
DettagliFerrara 23 settembre 2016
IBD UNIT L'esperienza forlivese del «CASE MANAGEMENT» Verso un modello gestionale multiprofessionale Ferrara 23 settembre 2016 Deborah Tumedei U.O. Gastroenterologia Ausl della Romagna 1 Direttore Prof.
DettagliLa continuità del percorso dell assistito tra cure primarie e cure specialistiche. Depressione: una sfida per la salute pubblica
La continuità del percorso dell assistito tra cure primarie e cure specialistiche Percorso di approfondimento, confronto e formazione per medici con ruoli organizzativi Depressione: una sfida per la salute
DettagliL importanza del Sostegno a Domicilio nei pazienti affetti da Disturbo del Comportamento Alimentare. Relatore: Dott.ssa Alessia Lorenzetto
L importanza del Sostegno a Domicilio nei pazienti affetti da Disturbo del Comportamento Alimentare Relatore: Dott.ssa Alessia Lorenzetto Lo Psicologo a Domicilio Un nuovo modo di fare Psicologia modificando
DettagliCorte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute. Dipartimento Psichiatria. Rimini, Novembre 2017
Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute Dipartimento Psichiatria Rimini, 17-19 Novembre 2017 Sintesi dei Lavori Scientifici della Commissione Tecnica Nazionale Corte di Giustizia Popolare
DettagliFragilità: La presa in carico
Giovedi, 28 maggio 2015 Nizza Monferrato La persona fragile L anziano, il disabile, e il malato psichiatrico dalla presa in carico al prendersi cura. Fragilità: La presa in carico Enrico Zanalda Direttore
DettagliAnno XLIV - N.41 Speciale ( ) Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo Pag. 1. Speciale n. 85 del 13 Settembre 2013.
Anno XLIV - N.41 Speciale (12.04.2013) Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo Pag. 1 Speciale n. 85 del 13 Settembre 2013 Sanità Pag. 2 Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo Anno XLIV - N. 85
DettagliLA MALATTIA DI ALZHEIMER Dalla ricerca di base all'assistenza
LA MALATTIA DI ALZHEIMER Dalla ricerca di base all'assistenza Orbassano, 21 marzo 2019 Sala Conferenze Centro Regionale Tavola rotonda: La gestione del paziente demente nei vari setting assistenziali:
DettagliSERVIZIO TOSSICODIPENDENZE
SERVIZIO TOSSICODIPENDENZE Dipartimento salute mentale e dipendenze patologiche 1/6 Premessa Il Dipartimento salute mentale e dipendenze patologiche è la struttura aziendale che ha come finalità la promozione
DettagliIL PERCORSO ORTOGERIATRICO
Direzione Infermieristica e Tecnica IL PERCORSO ORTOGERIATRICO Bologna, 26 novembre 2010 Sandra Nocciolini Coordinatore Infermieristico U.O. Ortopedia Traumatologia LA FRATTURA DI FEMORE IN ETA SUPERIORE
DettagliX-FILES in NUTRIZIONE. CLINICA ed ARTIFICIALE
Il trattamento ospedaliero dei disturbi dell alimentazione! Dott. Arianna Banderali Il trattamento ambulatoriale è la scelta ideale per la cura dei disturbi dell alimentazione! È meno dirompente del ricovero
DettagliIL CASO DEL DIPARTIMENTO ATTIVITA SOCIO-SANITARIE
IL CASO DEL DIPARTIMENTO ATTIVITA SOCIO-SANITARIE Caso a cura di Andrea Martone Le situazioni descritte non intendono rappresentare un paradigma di comportamento, né l autore vuole formulare giudizi sulle
Dettagli55 ECMReg/B Rev. 0 del
Sistema Regionale ECM Pagina 1 di 8 1 LAVORARE IN GRUPPO: COME MIGLIORARE LA RELAZIONE TRA COLLEGHI E RENDERE COSTRUTTIVI I POSSIBILI CONFLITTI ALL INTERNO DEL SERVIZIO PSICHIATRICO DIAGNOSI E CURA DELL
DettagliSEDE E CONTATTI EQUIPE PSICOLOGI PSICOTERAPEUTI. afferente al Dipartimento Qualità e Sicurezza delle Cure. Struttura Semplice Dipartimentale
afferente al Dipartimento Qualità e Sicurezza delle Cure Struttura Semplice Dipartimentale Responsabile: in attesa di nomina SEDE E CONTATTI Ospedale CTO - Ubicazione: Via Zuretti, 29-10126 Torino - Servizio
DettagliLa presa in cura nella fase post acuta delle GCA
Tavola Rotonda I Centri di Neuroriabilitazione : una Rete costruita per le famiglie La presa in cura nella fase post acuta delle GCA L esperienza di una struttura extraospedaliera 2 Conferenza di Consenso,
DettagliLA QUALITÀ DELLA CURA NEI GIOVANI CON PATOLOGIA GRAVE AL PRIMO CONTATTO CON I SERVIZI DI SALUTE MENTALE. Antonio Lora
LA QUALITÀ DELLA CURA NEI GIOVANI CON PATOLOGIA GRAVE AL PRIMO CONTATTO CON I SERVIZI DI SALUTE MENTALE Antonio Lora Alcune parole chiave Un problema di qualità nei servizi di salute mentale. I percorsi
DettagliOSPEDALI DI COMUNITA
OSPEDALI DI COMUNITA Relazione sull attività svolta nell anno 2011 1. Obiettivi e Organizzazione L Ospedale di Comunità è una struttura residenziale, appartenente alla rete dei servizi territoriali, che
DettagliFondazione E.B.R.I.S.
Disturbi dell alimentazione e della nutrizione Comorbidità: dalla schizofrenia ai disturbi di personalità e le patologie del corpo 25.10.2018 Fondazione E.B.R.I.S. SALERNO RAZIONALE SCIENTIFICO I disturbi
DettagliUN MODELLO DI SERVIZIO ALCOLOGICO-RIABILITATIVO
UN MODELLO DI SERVIZIO ALCOLOGICO-RIABILITATIVO Relatore: Dr.ssa Maria Angela Abrami Psicologa, Psicoterapeuta Servizio Alcologia - Responsabile U.O.NOA 4 - Leno Convegno: Alcologia Moderna. Attuali trend
DettagliDipartimenti di Salute Mentale del Veneto: utenza, attività e personale indicatori per la valutazione Area Sanità e Sociale
Dipartimenti di Salute Mentale del Veneto: utenza, attività e personale indicatori per la valutazione 0 Area Sanità e Sociale Sezione Attuazione Programmazione Sanitaria SETTORE SALUTE MENTALE E SANITÀ
DettagliPERCORSI RIABILITATIVI in ETA EVOLUTIVA Veneto. Dott.ssa Anna Marucco Dipartimento di Riabilitazione U.L.S.S. 17 Monselice (PD)
PERCORSI RIABILITATIVI in ETA EVOLUTIVA Veneto Dott.ssa Anna Marucco Dipartimento di Riabilitazione U.L.S.S. 17 Monselice (PD) La Regione Veneto ha approvato le Linee Guida del Ministero della Sanità per
DettagliCriteri diagnostici principali. Bulimia Nervosa. Anoressia nervosa
Linee guida per curare con efficacia i disturbi dell alimentazione e del peso. Cause e conseguenze del disturbo, i soggetti a rischio, l informazione e le terapie più adeguate per la cura e la risoluzione
DettagliMETODICHE DIDATTICHE
Università degli Studi di Genova Facoltà di Medicina e Chirurgia - Dipartimento di Pediatria C.L. Triennale Infermieristica Pediatrica A.A.2007/2008 CORSO INTEGRATO SCIENZE UMANE PSICOPEDAGOGICHE METODICHE
DettagliFabrizio Starace 17/05/2018
Cosa è oggi la psichiatria, a quali domande deve rispondere? Lo stato dei servizi, le criticità del sistema e le culture dominanti, le risorse finanziarie Fabrizio Starace Direttore DSM-DP AUSL Modena
DettagliIL PENSIERO DEL VOLONTARIATO
IL PENSIERO DEL VOLONTARIATO Rispetto alle questioni sollevate lo scorso anno, le associazioni di volontariato richiamano nuovamente l attenzione su alcuni punti: TERRITORIO E INTEGRAZIONE FRA I SERVIZI
DettagliApproccio Multidisciplinare al trattamento dell Obesità
Approccio Multidisciplinare al trattamento dell Obesità Riportiamo integralmente uno studio del Dipartimento di Fisiopatologia Medica sull approccio multidisciplinare al problema dell obesità: LM Donini,
DettagliPROGETTO CORSO DI FORMAZIONE PER STUDENTI SUI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE
PROGETTO CORSO DI FORMAZIONE PER STUDENTI SUI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Regione Umbria Progetto avviato nell'anno 2003 - Ultimo anno di attività : 2005 Abstract I Disturbi del Comportamento
DettagliMODELLO PER IL CURRICULUM VITAE
MODELLO PER IL CURRICULUM VITAE INFORMAZIONI PERSONALI Cognome nome Calabrese Chiara Data di nascita 01/10/1976 Qualifica Struttura complessa/servizio Incarico attuale Dirigente psicologa DSM - Servizio
DettagliSalute Mentale e Medicina generale Collaborazione, modelli, problemi
Salute Mentale e Medicina generale Collaborazione, modelli, problemi LECCO, 24.11.2010 Fabrizio Asioli MOTIVI PER CUI E NECESSARIA UNA BUONA COLLABORAZIONE FRA MEDICINA DI BASE E SERVIZI PSICHIATRICI (Tornicroft
DettagliL esperienza nell UOC Interdistrettuale Dipendenze ULSS 17
L esperienza nell UOC Interdistrettuale Dipendenze ULSS 17 PRESUPPOSTI ORGANIZZATIVI Trattamento individualizzato Coinvolgimento della famiglia Programmi multimodali e multiprofessionali integrati Coinvolgimento
DettagliL offerta assistenziale per. lo stato dell arte
L offerta assistenziale per DCA in Italia: lo stato dell arte DOTT.SSA MARIA VICINI BIOLOGA NUTRIZIONISTA CENTRO DCA «RESIDENZA PALAZZO FRANCISCI» MEMBRO DEL GRUPPO DI GOVERNO DELLA MAPPA DEI SERVIZI DCA
DettagliLe Consensus Conferences
Le Consensus Conferences Paola Mosconi Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri Laboratorio di ricerca sul coinvolgimento dei cittadini in sanità la teoria gli esempi la pratica Milano, 3 aprile
DettagliCentro socio riabilitativo e Reparto sanitario "Sirotti" e "Aurora"
Centro socio riabilitativo e Reparto sanitario "Sirotti" e "Aurora" - Centro "Quinto Sirotti" - Residenziale "Rep.Aurora" - Servizi "Sirotti" "Aurora" - Il ricovero "Sirotti" "Aurora" Centro socio riabilitativo
DettagliDISTURBI COMPORTAMENTO ALIMENTARE
DIPARTIMENTO DI MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE Corso di laurea in Dietistica Anno accademico 2017/2018-3 anno DISTURBI COMPORTAMENTO ALIMENTARE 9 CFU - 1 semestre Docenti titolari dell'insegnamento AGATA
DettagliPrestazioni terapeutiche (sia farmacologiche che di chiarificazione e sostegno psicologico anche attraverso terapia di gruppo);
SERVIZIO PSICHIATRICO DI DIAGNOSI E CURA Nel Dipartimento Salute Mentale dell Azienda Usl Umbria2 operano due Servizi Psichiatrici Diagnosi e Cura: SPDC Foligno situato all interno dell Ospedale San Giovanni
DettagliCONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
Atti consiliari - XVI Legislatura - Documenti - Progetti di legge e relazioni CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA PROPOSTA DI LEGGE N. 53 presentata dai Consiglieri regionali CUCCU - FANCELLO il 23 settembre
Dettaglimartedì 22 gennaio 13 L esperienza nell UOC Interdistrettuale Dipendenze ULSS 17
L esperienza nell UOC Interdistrettuale Dipendenze ULSS 17 L Ambulatorio Gap viene riconosciuto dall Ulss 17 con delibera nel 2011, ma ci occupiamo di pazienti con problematiche di Gioco d Azzardo dal
DettagliI documenti di: quotidianosanità.it. Quotidiano online di informazione sanitaria
I documenti di: quotidianosanità.it Quotidiano online di informazione sanitaria Dossier Documentazione legislativa Studi e ricerche Interventi e relazioni Ministero della Salute DIREZIONE GENERALE PER
DettagliIl Piano Regionale della Prevenzione relativo
Il Piano Regionale della Prevenzione 2010-2012 relativo all obesità infantile Assessorato politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna M.Fridel Parma 27 ottobre 2012 Il percorso di progettazione
DettagliDEMENZE: FAMIGLIE E SOCIETA : QUALE RAPPORTO?
DEMENZE: FAMIGLIE E SOCIETA : QUALE RAPPORTO? Dott.ssa Alessia Ciccola Neuropsicologa Centro dei Disturbi della Memoria Ospedale Civile Rovigo, ULSS18 QUESITI A CUI RISPONDERE OGGI: : QUALE RAPPORTO? 1.
DettagliScompenso cardiaco: Prevenzione secondaria
4th TURIN CARDIOVASCULAR NURSING CONVENTION Scompenso cardiaco: Prevenzione secondaria PL. Temporelli Angela Zappia Fondazione Salvatore Maugeri, IRCCS, Veruno Divisione di Cardiologia Riabilitativa Scompenso
DettagliQuali interventi nutrizionali nei pazienti con DCA?
Una grave epidemia sociale I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE (DCA) Epidemiologia, prevenzione, clinica, riabilitazione - Esperienze a confronto 17 MARZO 2018 Auditorium Palazzo Sirena Francavilla
DettagliCONOSCERE IL PROPRIO TERRITORIO SOCIO- SANITARIO
CONOSCERE IL PROPRIO TERRITORIO SOCIO- SANITARIO Il cambiamento L aumento dell incidenza delle malattie croniche è uno dei principali driver della necessità di riequilibrio ospedaleterritori. Occorre definire
Dettagli