ENDOSCOPIE L endoscopia è un attività medica per la cui esecuzione è necessaria una collaborazione interdisciplinare che può essere vista come segue:
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- Edoardo Biagi
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1 Assistenza al paziente sottoposto ad esami diagnostici invasivi
2 Esami diagnostici Gli esami diagnostici si dividono in esami invasivi e non invasivi. Sono detti esami invasivi quelli eseguiti mediante penetrazione in una cavità dell organismo e vengono indicati nel loro nome con il suffisso scopia (osservazione di un organo eseguito con mezzi ottici o a vista: dal greco skopèo guardare ), ad es. gastroscopia, colonscopia, broncoscopia e cistoscopia. Per tutte le misure diagnostiche siano esse invasive o no, valgono una serie di indicazioni riguardo alle modalità di assistenza e preparazione dei pazienti che devono essere sottoposte agli esami.
3 ENDOSCOPIE L endoscopia è un attività medica per la cui esecuzione è necessaria una collaborazione interdisciplinare che può essere vista come segue: Preparazione del paziente all esame (medico, infermiere, tecnici, ecc ); Esecuzione da parte del medico; Assistenza durante l intervento (infermieristica); Assistenza dopo l esecuzione dell esame (infermieristica);
4 Gli strumenti endoscopici Esistono molti tipi di endoscopio le cui caratteristiche e le modalità d impiego sono però simili per la maggior parte degli strumenti. Principi di funzionamento Gli endoscopici sono strumenti che permettono al medico di osservare le cavità corporee di eseguire in esse degli interventi senza dover aprire chirurgicamente queste cavità. A seconda della posizione anatomica, accessibilità e natura di tali cavità, si usano strumenti rigidi (per es. cistoscopio, tracheoscopio, mediastinoscopio) oppure flessibili (gastroscopio, broncoscopio). In questo tubo rigido o flessibile, è inserito uno speciale sistema ottico per illuminare ed osservare la cavità in esame anche sotto ingrandimento. Questo tubo contiene inoltre, di regola, anche uno o più canali per aspirazione, lavaggio, introduzione di strumenti ecc Gli endoscopi sono strumenti molto sensibili, che esigono di essere maneggiati in modo attento ed esperto (personale infermieristico qualificato), anche per quanto riguarda la conservazione, pulizia e disinfezione.
5 ENDOSCOPIA Endo (dentro) Skopein(guardare) Componenti dell'endoscopio sono; Tubo flessibile di diverso calibro Fonte di luce. Telecamera con fibre ottiche (ingrandimento su video dell immagine). Canale (operativo) d aspirazione di liquido ed aria Canale d insufflazione d aria e acqua distillata. 2 manopole per dirigere il puntale dell endoscopio
6 ENDOSCOPIE E INTERVENTI ENDOSCOPICI C è da distinguere tra endoscopie ed interventi endoscopici. Endoscopia: esame ottico di organi mediante uno strumento speciale (endoscopico). Le varie endoscopie prendono il nome dal rispettivo organo bersaglio. Interventi endoscopici: (o endoscopie operatorie) sono per es. la polipectomia, l emostasi endoscopica, la dilatazione di stenosi, l impianto di endoprotesi nell esofago, la papilloplastica e la sfinteroplastica, nonché il drenaggio delle vie biliari; inoltre la gastrostomia, la rimozione di corpi estranei dall apparato gastro-intestinale e dal sistema bronchiale, l introduzione di sonde per la decompressione nell ileo e l artroscopia. Un particolare procedimento terapeutico è la crioterapia endoscopica del carcinoma del retto.
7 Principali procedure endoscopiche EGDS COLONSCOPIA BRONCOSCOPIA CISTOSCOPIA
8 Endoscopio a fibre ottiche
9 L infermiere in endoscopia Il paziente rappresenta il punto iniziale e finale d ogni singola azione sanitaria. L ACCOGLIENZA, atto e modo d accogliere e dell essere accogliente. ASSISTERE significa essere presenti attivamente e in modo continuo, durante l anamnesi e l esame obiettivo, durante tutto il tempo della degenza e l esame stesso. Personalizzazione dell assistenza Lavoro in equipe Professionalità
10 In ambito endoscopico, l'assistenza deve essere continua e comprende le seguenti fasi: Prima dell esame In reparto, in caso di pz. ricoverato In unità endoscopica In sala d endoscopia durante l esame dopo l esame In sala risveglio In reparto
11 I COMPITI DELL INFERMIERE NELLA PREPARAZIONE ALL ESAME ENDOSCOPICO Informare il paziente: Le informazioni al paziente devono riguardare l esame e le modalità di esecuzione e le motivazioni per cui si rende necessario. Attraverso l informazione, chiara, precisa, esauriente e adeguata al suo livello culturale il paziente potrà capire e accettare lo scopo, lo svolgimento e la durata dell esame, nonché eventuali fastidi e dolori ad esso connessi.una non buona informazione è spesso l ostacolo all ottenimento dell autorizzazione a procedere nella progressione delle cure. Inviare la cartella clinica: La cartella clinica e/o tutta la documentazione relativa devono sempre accompagnare il paziente nei luoghi dove si deve eseguire l esame, perché il medico e il tecnico possono da essa desumere informazioni utili all esecuzione dell esame e poi inserire il risultato dell esame stesso con le modalità in uso presso la struttura.
12 I COMPITI DELL INFERMIERE NELLA PREPARAZIONE ALL ESAME ENDOSCOPICO Somministrare un sedativo: (se richiesto) La necessità di sottoporsi ad esami diagnostici provoca nelle persone uno stato di ansia, che può trasformarsi in paura se non sono state date le dovute informazioni e rassicurazioni. Su prescrizione medica è possibile somministrare al paziente un sedativo e all occorrenza un analgesico. Questo vale soprattutto per esami in cui la tranquillità e un elemento indispensabile. Far svuotare la vescica e l intestino: Se l esame dura più di 15 minuti o, se si presume, che i tempi di attesa possano essere lunghi è bene invitare il paziente a urinare o a evacuare. Accompagnare il paziente: Accompagnare il paziente; Assicurarsi che sia vestito in modo adeguato e opportuno.
13 Assistenza infermieristica durante l esecuzione di esami endoscopici Durante l ESECUZIONE di esami endoscopici: L assistenza è duplice Di sostegno e affiancamento del paziente: posizionamento e ulteriore preparazione, controllo dei parametri vitali e delle condizioni generali, sostegno psicologico in caso di necessità; di aiuto al medico: nell introduzione dell endoscopio, porgendo gli strumenti, in interventi terapeutici come lavaggio, sclerotizzante, ecc ricevimento e inoltro dei campioni al laboratorio.
14 Assistenza infermieristica dopo l esame endoscopico L assistenza successiva dipende dal tipo di indagine e dal distretto esaminato, nonché dalla situazione di base: stato generale del paziente; fattori di rischio eventualmente presenti; possibilità di complicanze; È necessario rispettare scrupolosamente le prescrizioni del medico.
15 Assistenza infermieristica dopo l esame endoscopico In primo luogo sono la sicurezza e il benessere del paziente. In linea di massima valgono le seguenti regole: posizionare comodamente il paziente; dopo interventi endoscopici di una certa importanza può essere indicato il riposo a letto per alcune ore; sorveglianza e controllo dei parametri vitali: PA, FC, FR, stato generale; in caso di endoscopie toraciche controllo del respiro, in caso di endoscopie urologiche controllo della diuresi (su 2-6 ore); alimentazione: in caso di anestesia del cavo orofaringeo, somministrare liquidi almeno 2 ore dopo la fine dell endoscopia; per il resto secondo prescrizione; cercare di cogliere lo stato d animo del paziente, fornire il necessario supporto psicologico, soddisfare il bisogno di informazioni; documentare l andamento dell esame, le reazioni del paziente e comparsa di eventuali complicanze.
16 Broncoscopia Visione diretta dei grossi bronchi con un broncoscopio (un sottile tubo a fibre ottiche) viene introdotto attraverso le cavità nasali o la cavità orale per esaminare le vie aeree e prelevare campioni di lavaggio bronchiale o di tessuto roncopolmonare a fini diagnostici e/o terapeutici. Generalità sull esame: la broncoscopia è una procedura che consente di osservare direttamente la laringe, la trachea ed i bronchi, attraverso le quali l aria raggiunge i polmoni. È effettuata da uno specialista Pneumologo in un ambulatorio diagnostico appositamente attrezzato. È un esame di secondo livello che tradizionalmente viene utilizzato per la diagnosi delle neoplasie polmonari, ma negli ultimi dieci anni sono aumentate le indicazioni anche per alcune malattie infiammatorie, e in particolare per le malattie dell interstizio e le fibrosi polmonari, soprattutto la sarcoidosi, e recentemente per le malattie ostruttive bronchiali come l asma bronchiale e la BPCO, dove l esame delle cellule dei tessuti bronchiali permette una diagnosi più precisa.
17 Preparazione alla Broncoscopia Elenchiamo di seguito, le misure di particolare rilievo da osservare. L esame deve essere preceduto dall esecuzione di un elettrocardiogramma e da alcuni esami ematochimici, per permettere di individuare alcune malattie come ad esempio le cardiopatie in fase instabile che controindicano l esame. Paziente Deve essere digiuno da almeno 6 ore, con un accompagnatore e con tutta la documentazione clinica relativa alla sua malattia; Posizione seduta, semiseduta o distesa. Pre-medicazione con leggero sedativo e inibizione farmacologia dei riflessi e delle secrezioni (l atropina agisce contemporaneamente anche come broncodilatatore). Anestesia locale della mucosa del naso, faringe e laringe mediante inalazione di xilocaina o anestetici locali analoghi. Strumentario Broncoscopio con accessori: endoscopio a fibre ottiche flessibile con pinza flessibile oppure broncoscopio a tubo in acciaio rigido con pinza da biopsia a cucchiaio, tubo guida per l aspirazione; sorgente di luce fredda, unità di illuminazione.
18 Esecuzione della Broncoscopia Anestesia locale delle mucose; introduzione transnasale dell endoscopio flessibile con il paziente in posizione semiseduta. Se invece viene usato l endoscopio rigido, l introduzione avviene con il paziente in posizione supina, con testa iperestesia; il broncoscopio sarà poi spinto dolcemente nelle vie respiratorie e saranno ottenuti dei campioni di tessuto; ulteriori possibilità: -biopsia: prelievo di un campione di tessuto con la pinza; -rimozione di corpi estranei con pinza e sacchettino; -il lavaggio è indicato per raccogliere tessuto per l esame citologico; per l aspirazione terapeutica e di eventuale materiale estraneo ed in presenza di atelettasia; il broncoscopio non determina ostruzione completa delle vie respiratorie e pertanto non compromette la respirazione. In ogni modo la respirazione sarà tenuta sotto controllo mediante un apparecchio chiamato pulso-ossimetro che consente di valutare la necessità di somministrare ossigeno supplementare. La durata dell esame è in media di minuti ma la durata complessiva comprende le fasi preoperatorie e finali è di circa 1 ora.» Rimozione dell endoscopio.
19 Assistenza infermieristica dopo Broncoscopia Al termine dell esame, dopo un periodo di osservazione variabile in base all andamento dell esame stesso, si può tornare al domicilio, ma è opportuno: Non guidare; Rimanere a digiuno per altre due ore; Rimanere a riposo per 24 ore; Osservazione dei parametri vitali (frequenza cardiaca, pressione arteriosa, frequenza respiratoria), aspetto, temperatura corporea; Dopo qualche ora dal termine dell esame può comparire un lieve bruciore alla gola che normalmente passa in uno o due giorni. Le complicazioni sono rare ma se compare difficoltà alla respirazione oppure febbre elevata, tosse con abbondante espettorato ematico, E opportuno rivolgersi a un medico.
20 Complicanze post esami endoscopici In linea di massima esistono i seguenti rischi: emorragia, sepsi; riflessi vagali con ipotensione, arresto cardiocircolatorio e respiratorio; laringospasmo in caso di broncoscopia, gastroscopia e laringoscopia; reazioni a mezzi di contrasto o a farmaci; reazione ansiogene con fenomeni neurovegetativi.
21 Manutenzione e cura degli endoscopi Seguire scrupolosamente le istruzioni per l uso e la manutenzione fornite dal costruttore. Non tutte le parti di un endoscopio possono essere immerse in una soluzione disinfettante e non tutte si possono sterilizzare con il calore (es. fibre ottiche) Uso. Nell uso tenere presente quanto segue: a causa della sua fragilità, l estremità distale di un endoscopio non deve mai essere a colpi o urti; le parti mobili distali devono essere mosse solo tramite l apposita leva di comando, mai direttamente a mano; parti e cavi per introduzioni di strumenti non devono essere piegati; non piegare troppo i cavi che collegano l endoscopio alla sorgente luminosa. Ciò vale in particolare per i cavi a liquido, che sono più rigidi dei cavi in fibra di vetro. Attenzione. Il nome sorgente di luce fredda è fuorviante. L elevata concentrazione luminosa all estremità del cavo ottico e all estremità distale dell endoscopio sviluppa un notevole calore nel fuoco dell ottica. Un applicazione troppo prolungata può causare ustioni. Non appoggiare mai l estremità del cavo ottico sulla coperta o sulla pelle del paziente; Nel collegare e scollegare i cavi ottici prenderli sempre per l impugnatura, mai tirarli; In caso di inserimento orale di endoscopi flessibili, far tener bene aperta la bocca al paziente per evitare danni da morsi allo strumento; In caso di endoscopia operatoria usare sempre involucri protettivi isolanti per oculare, telecamera e teacher, se questi non sono in plastica; Se viene impiegato il laser, usare sempre occhiali protettivi (vedi norme di sicurezza); Eseguire con il massimo scrupolo tutte le altre operazioni prescritte nelle istruzioni per l uso.
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