I TERREMOTI CAPITOLO 7 APPROFONDIMENTO I TERREMOTI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "I TERREMOTI CAPITOLO 7 APPROFONDIMENTO I TERREMOTI"

Transcript

1 I TERREMOTI I terremoti sono eventi naturali difficilmente prevedibili che scuotono la Terra e sprigionano la loro forza in pochi secondi. Le conoscenze attuali permettono di capire come il terremoto agisce e dove si può verificare. Sulla scorta di tali informazioni sono state individuate le zone maggiormente a rischio nei diversi continenti e sono stati condotti studi per la progettazione di edifici capaci di resistere all azione del sisma. L Italia è una regione geografica ad alto rischio sismico: oltre il 60% del territorio nazionale, sul quale vive più del 40% della popolazione, è interessato da fenomeni tellurici. Nel corso del XX secolo i terremoti hanno causato la morte di circa persone. Per questi motivi, nelle zone a rischio di terremoti (figura 7.17) gli edifici pubblici e le abitazioni private devono essere costruite nel rispetto delle norme antisismiche nei modi indicati dall apposita normativa: DM del 2/7/1981; DM del 20/11/1987; DM del 16/1/1996; circolare ministeriale n. 65 del 10/4/1997; legge 61/98. Figura 1 Mappa di pericolosità sismica dell Italia (fonte: Gazzetta Ufficiale. n. 108 dell 11/05/2006). La lettera g in legenda indica il valore dell accelerazione di gravità (g = 9,8 m/s 2 ). C. Cavalli, Nuovo Ecologia e geopedologia, Ulrico Hoepli Editore S.p.A

2 Sulla scorta dei valori riportati nella figura 1, il territorio nazionale è stato suddiviso in quattro categorie (tabella 1): quella a maggiore rischio è la 1 a categoria. Alla 4 a categoria appartengono i territori non classificati. Tabella 1 Assegnazione delle zone a rischio sismico in funzione ai valori di pericolosità. Categorie di rischio 1 (zona altamente a rischio) 2 (zona a rischio) 3 (zona a basso rischio) 4 (zona non classificata) Valori di pericolosità > 0,25 g 0,15 0,25 g 0,05 0,15 g < 0,05 Come avviene il fenomeno naturale Un terremoto può essere causato da fenomeni vulcanici (movimenti profondi del magma), da fenomeni tettonici oppure da cause locali (deformazioni della superficie terrestre, maree). Il terremoto di origine tettonica è la conseguenza dello scorrimento lungo una frattura di due blocchi rocciosi appartenenti a placche diverse. Il processo che porta al manifestarsi di un terremoto è lento, a volte secolare. In prossimità delle faglie, a seguito degli sforzi tettonici che si sviluppano fra i due blocchi, si accumula energia elastica. Nell istante in cui l attrito tra le due masse rocciose non riesce più a contrastare tale azione, i blocchi scivolano l uno sull altro (figura 2). Per esemplificare il processo si pensi alla compressione di una molla metallica (per esempio il caricamento di una balestra oppure a una molla schiacciata tra due dita di una mano che si avvicinano tra loro) che per l azione della forza cui è sottoposta si deforma ma nello stesso tempo accumula energia. La molla può rimanere compressa per un tempo indeterminato, tuttavia è sufficiente che le forze vincolanti perdano intensità perché questa scatti e, istantaneamente, liberi tutta l energia accumulata (si provi a far scivolare le dita una in direzione opposta all altra, la molla schizza via perché non più trattenuta da alcun vincolo). L energia del terremoto si sprigiona da un punto sotterraneo, detto ipocentro (punto in cui la faglia cede), e si propaga quindi attraverso onde sismiche la cui intensità fa tremare la Terra, a volte con effetti catastrofici. I terremoti sono definiti: di superficie, quando l ipocentro si colloca tra 0 e 70 km di profondità; di profondità intermedia, quando l ipocentro viene individuato tra 70 e 300 km di profondità; profondi, qualora la profondità dell ipocentro risulti essere superiore a 300 km. Il punto sulla superficie terrestre a minore distanza dall ipocentro è detto epicentro. Esso individua l area geografica maggiormente colpita dal terremoto (figura 3). 2 C. Cavalli, Nuovo Ecologia e geopedologia, Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2012

3 Figura 2 Il fenomeno del terremoto può essere suddiviso in quattro fasi, secondo la teoria del rimbalzo elastico: 1 i volumi rocciosi divisi dalla faglia sono in stato di riposo, non si registrano tensioni; 2 i due blocchi iniziano a deformarsi; le forti tensioni che si generano fanno sì che si accumuli molta energia; 3 l energia accumulata è maggiore della forza di attrito che tiene uniti i due blocchi, così che questi iniziano a scorrere l uno sull altro; il movimento causa il terremoto; 4 scaricata tutta l energia (fase di assestamento), i due blocchi trovano un nuovo equilibrio. A e B sono le placche a contatto. Prima fase faglia faglia Seconda fase A B A B Terza fase Quarta fase epicentro (E) faglia B scorrimento di faglia A A B ipocentro (I) La ricerca dell epicentro L individuazione dell epicentro di un terremoto è un operazione importante, soprattutto perché stabilire in tempo reale dove si è verificato il sisma permette ai responsabili della Protezione Civile e del Ministero dell Interno, di inviare celermente i soccorsi. In Italia, i sismologi, per assolvere a questo compito, hanno sviluppato modelli matematici in grado di elaborare i dati provenienti dalle rete delle stazioni sismiche, coordinata dal Centro Nazionale Terremoti (CNT) dell INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) costituita da oltre 150 stazioni sismiche. L obiettivo è quello di determinare, con sempre maggiore precisione, la correlazione che esiste tra il tempo (espresso in secondi) di propagazione delle onde sismiche e la distanza (espressa in km) dal punto d origine del sisma al centro di rilevamento. Al verifi- C. Cavalli, Nuovo Ecologia e geopedologia, Ulrico Hoepli Editore S.p.A

4 carsi di un terremoto, i tecnici, interpretando il tracciato fornito dal sismografo (strumento che trasforma le onde sismiche in un grafico), riescono a calcolarne l intensità, l epicentro e a stabilirne l ora. Figura 3 L ipocentro del terremoto è il punto in cui si originano le onde sismiche. L energia accumulata negli anni si libera in pochi secondi con effetti che possono essere catastrofici. L epicentro è l area geografica più vicina all ipocentro, all interno della quale l effetto del terremoto è maggiore che in altre parti. epicentro superficie terrestre crosta terrestre onde sismiche ipocentro La distanza epicentrale La distanza epicentrale (De) è la distanza che intercorre tra l epicentro e il centro di rilevamento all interno del quale è posto il sismografo. Lo strumento registra per primo le onde di tipo P e successivamente quelle di tipo S (si veda più avanti). L intervallo temporale (espresso in secondi) che intercorre tra le due registrazioni è il dato di partenza per determinare, con precisione, la distanza epicentrale. Questa può essere determinata nei due modi illustrati di seguito (figura 4). 1) Direttamente dal sismografo mediante la formula De = (tempo S tempo P) x 8 (1) Figura 4 Esempio di tracciato registrato da un sismografo. P S t S t P 4 C. Cavalli, Nuovo Ecologia e geopedologia, Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2012

5 Dal tracciato si evince che tempo S tempo P = 16 secondi. Applicando la formula (1) si ottiene la De. De = 16 x 8 = 128 km 2) Mediante l uso del diagramma dei tempi di tragitto delle onde sismiche. Si ricorre a questo metodo quando la De supera i 200 km. Il diagramma serve a compensare la curvatura della Terra (si ricorda che a ogni 111,194 km di distanza da un punto all osservatore corrisponde un angolo di curvatura della Terra pari a 1 ; figura 5). L intervallo di tempo d arrivo tra l onda P e l onda S, registrato dal sismografo, viene riportato sull ordinata del grafico in modo da intersecare le curve S e P. L ascissa corrispondente fornisce la De. Figura 5 Esempio di diagramma dei tempi di tragitto delle onde sismiche. All incremento dell intervallo temporale corrisponde l aumento della De. tempo (minuti) t S t P onde tipo S onde tipo P km Individuazione dell epicentro Per individuare praticamente l epicentro si ricorre al metodo della triangolazione, così definito perché l individuazione dell epicentro è possibile solo con l interpolazione dei dati provenienti da tre centri di rilevamento. Questo metodo si sviluppa in tre fasi (figura 6). 1 Ogni centro di rilevamento determina la propria De. 2 Inserimento dei dati in rete per la loro elaborazione. 3 Tracciamento, sulla mappa, delle circonferenze con raggio pari alla De. Il punto di intersezione di tre di queste corrisponde, con ottima approssimazione, all epicentro del sisma. Le onde sismiche Le onde sismiche trasportano nel sottosuolo l energia sprigionata dal sisma e si propagano velocemente. Si suddividono in tre grandi gruppi: onde P, onde S, onde L. 1 Onde P: queste onde, chiamate anche primarie (perché sono le prime ad essere avvertite) o longitudinali, sono generate dalle forze di compressione che il terremoto sprigiona a carico delle rocce che vengono compresse e stirate violentemente. Si propagano con una velocità di circa 5 12 km/s e causano il movimento sussultorio (figura 7). Si propagano sia nei solidi sia nei liquidi. C. Cavalli, Nuovo Ecologia e geopedologia, Ulrico Hoepli Editore S.p.A

6 Figura 6 Metodo della triangolazione. 1 De 1 E De 2 De Onde S: queste onde, definite anche secondarie o trasversali, sono generate dalle forze di taglio che causano la deformazione delle rocce. Si propagano più lentamente delle onde longitudinali (a seconda della densità delle rocce da 3 a 6 km/s) e determinano il caratteristico movimento ondulatorio del suolo (figura 8). Si propagano nei solidi ma non nei liquidi. 3 Onde L: sono onde superficiali, molto potenti e per questo distruttive. Le onde L sono il risultato della combinazione delle onde P e S. I tecnici le suddividono in due tipologie. Figura 7 Onda P. Figura 8 Onda S. onda P onda S 6 C. Cavalli, Nuovo Ecologia e geopedologia, Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2012

7 a) Onda di Love: il movimento ondulatorio risulta essere perpendicolare alla direzione di propagazione dell onda sismica. b) Onda di Rayleigh: genera un movimento ondulatorio che si propaga a spirale ed è più lenta dell onda di Love. Intensità dei terremoti L intensità dei terremoti viene espressa mediante due tipi di scale basate su parametri differenti: la scala Mercalli e la scala Richter. La scala Mercalli (dal nome del vulcanologo e sismologo italiano vissuto tra il 1850 e il 1914) si basa sulla descrizione del danno che l area colpita ha effettivamente subìto. Proposta nel 1902, nel tempo è stata più volte modificata: inizialmente era suddivisa in 10 gradi, attualmente ne contempla 12 (tabella 2). Il limite della scala Mercalli sta nel fatto che, a parità di energia liberata, si possono registrare differenti tipi di danni. Questo perché le costruzioni realizzate con criteri antisismici non subiscono gravi danni, mentre a carico di quelle edificate senza rispettare tali criteri si registrano danni notevoli. La scala Richter prende il nome dal suo ideatore, che la propose alla comunità scientifica nel 1935, e si basa sulla quantità di energia emessa in un terremoto. È una scala logaritmica che esprime l intensità dei terremoti in magnitudo (logaritmo in base dieci dell ampiezza, misurata in micrometri, dell onda massima rilevata dal sismografo posto a 100 km di distanza dall epicentro). La formula matematica utilizzata da Richter prevede l uso di fattori di correzione che tengono conto del luogo in cui si è verificato il terremoto, delle caratteristiche fisiche delle rocce attraversate dal sisma, della reale distanza tra l epicentro e la stazione di rilevamento. Il massimo valore di magnitudo finora registrato è pari a 8,9 (terremoto verificatosi in Cile nel 1960), per questo la scala Richter va da 0 a 8,9. I terremoti di magnitudo compresa tra 0 e 3 sono impercettibili, rilevabili solo dalla strumentazione, quelli a magnitudo 3 6 sono percettibili dall uomo e causano danni alle cose e quelli con valore superiore a 6 sono distruttivi, disastrosi e catastrofici. L energia elastica che un terremoto sviluppa dipende dal luogo in cui l evento accade, poiché le caratteristiche fisiche delle rocce influenzano notevolmente la propagazione delle onde sismiche. Tabella 2 Scala Mercalli e scala Richter a confronto. Mercalli Che cosa succede Richter XI, XII X terremoto catastrofico, tutti gli edifici crollano 8,9 8 VIII, IX terremoto disastroso, la maggior parte degli edifici crolla 7 VI, VII crollo di muri e di fondazioni 6 IV, V si rompono vetri, in casa si spostano i mobili 5 gli alberi ondeggiano vistosamente 4 I, II, III terremoto avvertito solo ai piani alti 3 evento sismico registrato solo dagli strumenti 2 1 C. Cavalli, Nuovo Ecologia e geopedologia, Ulrico Hoepli Editore S.p.A

8 Lo tsunami Lo tsunami, parola giapponese che significa onda del porto, è un onda d acqua che quando si infrange sulla costa, il più delle volte, si rivela catastrofica (tabella 3). L ultimo fenomeno devastante si è verificato, alla fine del mese di dicembre dell anno 2004, poco distante dalla costa di Sumatra (oceano Indiano) ed ha provocato la morte di oltre persone, tra le quali alcuni italiani. L onda anomala si origina per vari motivi, i principali dei quali sono: i terremoti (lo tsunami da terremoto, con epicentro in mare o nell oceano, è il più frequente); le eruzioni di vulcani sottomarini localizzati nelle vicinanze delle zone costiere; le frane; le esplosioni sottomarine; la caduta in mare di grossi meteoriti. Tabella 3 Scala di Ambraseys-Sieberg di intensità degli tsunami. Intensità Valutazione Descrizione I Molto debole Onda percettibile solo dai mareografi. II Debole Onda avvertita da persone che vivono vicino alla spiaggia ed evidente solo su spiagge piatte. III Abbastanza forte Onda avvertita da tutti. Piccole imbarcazioni spinte sulla spiaggia. Danni alle strutture non in muratura vicino alla costa. Negli estuari, la corrente dei fiumi inverte la sua direzione. IV Forte Inondazione delle spiagge fino a un altezza variabile. Erosione dei terreni. Danni lievi alle strutture in muratura sulla costa. Rottura degli ormeggi delle imbarcazioni leggere. Detriti galleggianti lungo le coste. V Molto forte Inondazione delle spiagge a un altezza variabile, comunque molto elevata. Danni ingenti alle strutture in muratura. Distruzione completa delle strutture non in muratura. Erosione accentuata del suolo. Oggetti galleggianti e animali marini sparsi sulla riva e lungo la costa. Rottura degli ormeggi delle imbarcazioni piccole, medie e medio grandi. Danni fisici alle persone (anche decessi). Onda accompagnata da un forte rombo. VI Disastroso Totale o parziale distruzione di tutto quanto l onda raggiunge. Questo tipo di tsunami provoca molte vittime. 8 C. Cavalli, Nuovo Ecologia e geopedologia, Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2012

9 Formazione dello tsunami In prossimità dell epicentro del terremoto si genera un onda alta pochi centimetri (30-80) che si propaga in tutte le direzioni a velocità elevata (figura 9). In prossimità della costa, per la ridotta profondità dell acqua, l onda perde sensibilmente di velocità (prossima ai 50 km/ora); di contro, aumenta notevolmente la sua altezza (15-30 m). L energia dell onda è così forte che la massa d acqua penetra nell entroterra per centinaia di metri, a volte, quando il litorale è piatto, anche per migliaia di metri (figura 10). Quando l onda è prossima alla costa si verificano due fenomeni, veri e propri indicatori premonitori dell imminenza del pericolo per l uomo. 1 drawdown: l acqua del mare o dell oceano si ritira anche per centinaia di metri. 2 run-u: il livello dell acqua si alza repentinamente. Al manifestarsi di uno dei due fenomeni, per non essere travolti dall onda anomala è indispensabile allontanarsi rapidamente dalla costa e portarsi il più in alto possibile. Figura 9 Calcolo della velocità dell onda dello tsunami. La velocità dell onda dello tsunami dipende soprattutto dall altezza della massa d acqua interessata. V = g x h [m/s] dove: V = velocità dell onda [m/s] g = accelerazione di gravità = 9,8 [m/s 2 ] h = profondità dell acqua [m] Esempio Profondità marina = 1000 m V = 9,8 [m/s 2 ] x 1000 [m] = 99 [m/s] = 356,4 [km/h] (si ricorda che 1 km/h = 3,6 [m/s]) Figura 10 Formazione dello tsunami. In prossimità della costa le caratteristiche (altezza e velocità) dell onda cambiano, rimane costante la sua energia, in molti casi catastrofica. lunghezza d onda mare l onda si infrange sulla costa alla velocità di km/h ad altezza variabile (5-30 metri) costa faglia inizialmente l onda è alta cm e la sua velocità è prossima agli 800 km/h C. Cavalli, Nuovo Ecologia e geopedologia, Ulrico Hoepli Editore S.p.A

Che cos è un terremoto?

Che cos è un terremoto? TERREMOTI Che cos è un terremoto? Un terremoto, o sisma, è un'improvvisa vibrazione del terreno prodotta da una brusca liberazione di energia da masse rocciose situate in profondità (tra 10 e 700 Km);

Dettagli

Definizione: movimento della terra

Definizione: movimento della terra Terremoti Definizione: movimento della terra ESISTONO 3 TIPI: DA CROLLO:cedimento strutturali di una montagna e/o del soffitto di una grotta; DA ERUZIONE VULCANICA: risalita del magma; DI ORIGINE TETTONICA:

Dettagli

I terremoti (o sismi) sono movimenti più o meno violenti, rapidi ed improvvisi, della crosta terrestre. Le rocce della crosta terrestre sono

I terremoti (o sismi) sono movimenti più o meno violenti, rapidi ed improvvisi, della crosta terrestre. Le rocce della crosta terrestre sono I TERREMOTI I terremoti (o sismi) sono movimenti più o meno violenti, rapidi ed improvvisi, della crosta terrestre. Le rocce della crosta terrestre sono sottoposte a compressioni e stiramenti che tendono

Dettagli

I TERREMOTI COSA É IL TERREMOTO

I TERREMOTI COSA É IL TERREMOTO I TERREMOTI COSA É IL TERREMOTO Il terremoto, sisma o scossa tellurica, è un fenomeno naturale che si manifesta con un'improvvisa, rapida vibrazione del suolo provocata dallo spostamento improvviso di

Dettagli

Jay Phelan, Maria Cristina Pignocchino. Scopriamo le scienze della Terra

Jay Phelan, Maria Cristina Pignocchino. Scopriamo le scienze della Terra Jay Phelan, Maria Cristina Pignocchino Scopriamo le scienze della Terra Capitolo 5 I terremoti 3 1. Che cosa sono i terremoti /1 Un terremoto o sisma è un improvvisa e rapida vibrazione del terreno, causata

Dettagli

Propagazione delle onde sismiche

Propagazione delle onde sismiche Capitolo 8B I terremoti Propagazione delle onde sismiche Lezione 20B 2 8.1 Il terremoto Il terremoto, detto anche scossa tellurica o sisma, consiste in rapidi movimenti del terreno prodotti, di solito,

Dettagli

TERREMOTI 1. Vibrazione movimento periodico che si può immaginare come una oscillazione intorno a un punto di equilibrio

TERREMOTI 1. Vibrazione movimento periodico che si può immaginare come una oscillazione intorno a un punto di equilibrio TERREMOTI 1 Definizione Vibrazioni più o meno forti della Terra prodotte da una rapida liberazione di energia meccanica in qualche punto al suo interno. Vibrazione movimento periodico che si può immaginare

Dettagli

Lusevera 25/05/2002 Md 2.5, distanza 4 km

Lusevera 25/05/2002 Md 2.5, distanza 4 km Terremoto Con questo termine si indica lo spostamento istantaneo lungo una faglia, il conseguente rilascio di energia in forma di onde sismiche e il risultante scuotimento del suolo. Causa di tale spostamento

Dettagli

6. I TERREMOTI. Salvi Vittorio-Elena Napolitano-Taulant Ramadani INDICE

6. I TERREMOTI. Salvi Vittorio-Elena Napolitano-Taulant Ramadani INDICE 6. I TERREMOTI Salvi Vittorio-Elena Napolitano-Taulant Ramadani INDICE 6.1 PREMESSA 6.2 CHE COS'è UN TERREMOTO? 6.3 LE CAUSE DI UN TERREMOTO 6.4 DANNI CAUSATI DA UN TERREMOTO 6.5 I SISMOGRAFI 6.6 SCALA

Dettagli

TERREMOTI. PAOLO BALOCCHI v. 2015

TERREMOTI. PAOLO BALOCCHI v. 2015 PAOLO BALOCCHI v. 2015 DEFINIZIONE TERREMOTO è un movimento brusco e repentino provocato da un'improvviso rilascio di energia in un punto profondo della Litosfera; da questo punto si propagano in tutte

Dettagli

MONTE S.ELENA. CALDERA di YELLOWSTONE

MONTE S.ELENA. CALDERA di YELLOWSTONE MONTE S.ELENA 18 maggio 1980 (dopo circa 180 anni d inattività) Nube di cenere 100 km/h Oscura tutto nel raggio di 200 km Il giorno prima dell esplosione Si trova lungo la CINTURA DI FUOCO DEL PACIFICO

Dettagli

I terremoti: cause ed effetti

I terremoti: cause ed effetti Laboratorio progettuale (strutture) Anno accademico 2005/06 I terremoti: cause ed effetti Perché avvengono i terremoti? Catania, 8 marzo 2006 Aurelio Ghersi Zolle crostali e terremoti Il meccanismo che

Dettagli

Lezione 2. I terremoti: cause ed effetti. Laboratorio progettuale (Tecnica delle Costruzioni)

Lezione 2. I terremoti: cause ed effetti. Laboratorio progettuale (Tecnica delle Costruzioni) Lezione 2 I terremoti: cause ed effetti Laboratorio progettuale (Tecnica delle Costruzioni) Perché avvengono i terremoti? La struttura della terra L evoluzione della terra La tettonica a zolle Le principali

Dettagli

La forza dei terremoti

La forza dei terremoti Capitolo 8B I terremoti Lezione 21B La forza dei terremoti 2 8.8 Energia dei terremoti Per determinare l energia rilasciata da un terremoto, i sismologi usano la scala Richter, messa a punto nel 1935 dal

Dettagli

I terremoti in Italia

I terremoti in Italia I TERREMOTI I terremoti in Italia Data Intensità (scala Mercalli) Magnitudo Regione Note 8 settembre 1905 X 6.8 Calabria 557 vittime, 300.000 senzatetto 28 dicembre 1908 XI 7.1 Calabro-Messinese Circa

Dettagli

PROGETTO SCUOLEINSIEME

PROGETTO SCUOLEINSIEME Bando Fondazione Cariplo PROMUOVERE PERCORSI DI INTEGRAZIONE INTERCULTURALE TRA SCUOLA E TERRITORIO PROGETTO SCUOLEINSIEME UNITÀ DIDATTICA SEMPLIFICATA Elaborata da: Dott.ssa Bellante Ilaria A cura di:

Dettagli

IL TERREMOTO ipocentro o fuoco del terremoto

IL TERREMOTO ipocentro o fuoco del terremoto Rischio Sismico IL TERREMOTO Un terremoto si manifesta come moto vibratorio del terreno che ha origine in un punto più o meno profondo della Terra (ipocentro o fuoco del terremoto) da cui si sprigionano

Dettagli

Un terremoto o sisma (dal latino terrae motus - movimento della terra) è una vibrazione del terreno causata da una liberazione di energia.

Un terremoto o sisma (dal latino terrae motus - movimento della terra) è una vibrazione del terreno causata da una liberazione di energia. Un terremoto o sisma (dal latino terrae motus - movimento della terra) è una vibrazione del terreno causata da una liberazione di energia. La liberazione di energia si verifica in seguito alla frattura

Dettagli

VULCANESIMO E TERREMOTI

VULCANESIMO E TERREMOTI VULCANESIMO E TERREMOTI SI PARLA DI VULCANESIMO QUANDO IL MAGMA (UN INSIEME DI ROCCE ALLO STATO FUSO, GAS E MATERIALI SOLIDI ALLA TEMPERATURA DI CIRCA 1.000 C.) RISALE DALLA LITOSFERA E FUORIESCE SULLA

Dettagli

COSTRUZIONI IN ZONA SISMICA

COSTRUZIONI IN ZONA SISMICA COSTRUZIONI IN ZONA SISMICA Filippo DACARRO European Centre for Training and Research in Earthquake Engineering Università degli Studi di Pavia, Italy filippo.dacarro@eucentre.it COS È UN TERREMOTO? Improvviso

Dettagli

Presentazione realizzata dall Opuscolo gratuito a cura dell'istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Conoscere il Terremoto

Presentazione realizzata dall Opuscolo gratuito a cura dell'istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Conoscere il Terremoto Presentazione realizzata dall Opuscolo gratuito a cura dell'istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Conoscere il Terremoto A cura di Annarita Ruberto 1 Uno sguardo alla Terra... Un terremoto si

Dettagli

PROPAGAZIONE DELLE ONDE SISMICHE

PROPAGAZIONE DELLE ONDE SISMICHE PROPAGAZIONE DELLE ONDE SISMICHE faglia epicentro ipocentro o fuoco Ipocentro: punto in cui ha origine la scossa sismica o rilascio di energia Epicentro: intersezione della verticale all ipocentro con

Dettagli

Capitolo 2 - Fenomeni Endogeni Principali TERREMOTI TERREMOTI

Capitolo 2 - Fenomeni Endogeni Principali TERREMOTI TERREMOTI Dovuti a improvvise rotture o dislocazioni di grandi masse rocciose della litosfera sottoposte a sforzi continuati oltre il loro limite di deformazione elastica Rottura avviene in corrispondenza di un

Dettagli

~ I TERREMOTI ~ I TERREMOTI. I.C. 2 Cassino a. s Classe 3 a E Prof. V. Colagiacomo

~ I TERREMOTI ~ I TERREMOTI. I.C. 2 Cassino a. s Classe 3 a E Prof. V. Colagiacomo ~ I TERREMOTI ~ I TERREMOTI I.C. 2 Cassino a. s. 2016-17 Classe 3 a E Prof. V. Colagiacomo I terremoti Un terremoto è una vibrazione del terreno ~ 1.000.000 ogni anno ~ 1 ogni 30 DOVE? Aree sismicamente

Dettagli

Ciascun grado della scala Richter corrisponde ad un livello di energia 31,6 volte più grande di quello rappresentato dal grado precedente.

Ciascun grado della scala Richter corrisponde ad un livello di energia 31,6 volte più grande di quello rappresentato dal grado precedente. Scala di Richter E' una scala i cui valori variano da 0 a 9 e sono ottenuti con formule matematiche complesse che tengono conto del'ampiezza indicata al sismografo e della distanza che separa il sismografo

Dettagli

9. I fenomeni sismici

9. I fenomeni sismici 9. I fenomeni sismici «Mi tremava anche il sogno!»: è l esperienza del terremoto raccontata attraverso le parole e gli occhi dei bambini di Serravalle di Chienti. È il terremoto del 1997: l evento naturale

Dettagli

TERREMOTI 1. Vibrazione movimento periodico che si può immaginare come una oscillazione intorno a un punto di equilibrio

TERREMOTI 1. Vibrazione movimento periodico che si può immaginare come una oscillazione intorno a un punto di equilibrio TERREMOTI 1 Definizione Vibrazioni più o meno forti della Terra prodotte da una rapida liberazione di energia meccanica in qualche punto al suo interno. Vibrazione movimento periodico che si può immaginare

Dettagli

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE MODULO: Dinamica interna della Terra UNITÀ DIDATTICA: I fenomeni sismici CONTENUTI (sequenza degli argomenti da trattare): Natura e origine di un terremoto (teoria del rimbalzo

Dettagli

Master in Comunicazione delle Scienze

Master in Comunicazione delle Scienze Master in Comunicazione delle Scienze Le Scienze della Terra 5. Sismologia Terremoti (EQ) (dal latino terrae motus) Scosse telluriche (Tellus, dea latina della Terra ) Stress (forze) agiscono continuamente

Dettagli

Pericolosità sismica Svizzera. Quando, dove e con quale frequenza si verificano determinate scosse in Svizzera?

Pericolosità sismica Svizzera. Quando, dove e con quale frequenza si verificano determinate scosse in Svizzera? Pericolosità sismica Svizzera Quando, dove e con quale frequenza si verificano determinate scosse in Svizzera? Pericolosità La mappa della pericolosità indica dove e con quale frequenza ci si deve attendere

Dettagli

Pericolosità sismica Svizzera. Quando, dove e con quale frequenza si verificano determinate scosse in Svizzera?

Pericolosità sismica Svizzera. Quando, dove e con quale frequenza si verificano determinate scosse in Svizzera? Pericolosità sismica Svizzera Quando, dove e con quale frequenza si verificano determinate scosse in Svizzera? Modello di pericolosità sismica 2015 I terremoti sono i pericoli naturali dal potenziale di

Dettagli

Gli eventi sismici e il comportamento degli edifici in muratura in funzione delle onde sismiche

Gli eventi sismici e il comportamento degli edifici in muratura in funzione delle onde sismiche Gli eventi sismici e il comportamento degli edifici in muratura in funzione delle onde sismiche diriccardo Rossi ecarlo Petri Con la collaborazione di Claudio Garlatti (DRPC-FVG) Andrea D Odorico (VVFF

Dettagli

Qui abbiamo voluto ricordare alcuni dei terremoti catastrofici dell ultimo secolo

Qui abbiamo voluto ricordare alcuni dei terremoti catastrofici dell ultimo secolo Qui abbiamo voluto ricordare alcuni dei terremoti catastrofici dell ultimo secolo 1908, Messina e Reggio Calabria Il terremoto di Messina è citato come il terremoto più catastrofico del XX secolo in Italia.

Dettagli

TSUNAMI: GENESI ED EFFETTI. Prof. Tina Nunziata

TSUNAMI: GENESI ED EFFETTI. Prof. Tina Nunziata TSUNAMI: GENESI ED EFFETTI Prof. Tina Nunziata Gli tsunami, o maremoti, sono onde generate in una massa d acqua da un disturbo impulsivo che sposta verticalmente la colonna d acqua e che, avvicinandosi

Dettagli

SVEP. Prov.Piacenza. In collaborazione Ist.Com. G.Parini -Podenzano-S.giorgio. Ist.Com: Bobbio -scuole-travo,coli,bobbio,corte Brugnatella Ottone.

SVEP. Prov.Piacenza. In collaborazione Ist.Com. G.Parini -Podenzano-S.giorgio. Ist.Com: Bobbio -scuole-travo,coli,bobbio,corte Brugnatella Ottone. SVEP Prov.Piacenza In collaborazione Ist.Com. G.Parini -Podenzano-S.giorgio Ist.Com: Bobbio -scuole-travo,coli,bobbio,corte Brugnatella Ottone. Come era la terra tanti anni fa In caso di pericolo, l essenziale

Dettagli

RAPPORTI TRA FRANE E TERREMOTI: CASI STUDIO IN ITALIA CENTRALE

RAPPORTI TRA FRANE E TERREMOTI: CASI STUDIO IN ITALIA CENTRALE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II Corso di laurea triennale in INGEGNERIA PER L AMBIENTE E IL TERRITORIO Tesi di laurea: RAPPORTI TRA FRANE E TERREMOTI: CASI STUDIO IN ITALIA CENTRALE RELATORE

Dettagli

Capitolo 4 I fenomeni sismici. Lupia Palmieri, Parotto, Il Globo terrestre e la sua evoluzione ed. blu Zanichelli editore

Capitolo 4 I fenomeni sismici. Lupia Palmieri, Parotto, Il Globo terrestre e la sua evoluzione ed. blu Zanichelli editore 1 Epicentri di circa 30 000 terremoti registrati in un decennio (Servizio Geodetico Costiero degli Stati Uniti d America). 2 Il meccanismo del rimbalzo elastico (o reazione elastica). Posizione geografica

Dettagli

Capitolo 4 - Catalogazione dei terremoti

Capitolo 4 - Catalogazione dei terremoti Capitolo 4 - Catalogazione dei terremoti A partire dai primi secoli dopo Cristo, vengono redatte cronache sugli avvenimenti sismici più rilevanti; successivamente, con gli inizi del XIX secolo, tali cronache

Dettagli

Vulcanesimo e Terremoti

Vulcanesimo e Terremoti Vulcanesimo e Terremoti Si parla di vulcanesimo quando il magma (un insieme di rocce allo stato fuso, gas e materiali solidi alla temperatura di circa 1.000 C.) risale dalla litosfera e fuoriesce sulla

Dettagli

WHERE DO WE COME FROM? WHO ARE WE? WHERE DO WE HEAD

WHERE DO WE COME FROM? WHO ARE WE? WHERE DO WE HEAD WHERE DO WE COME FROM? WHO ARE WE? WHERE DO WE HEAD Progetto Multilaterale Comenius VULCANI E TERREMOTI Classe 3^ C, Scuola Secondaria I «Galileo Galilei» - Tradate, May 2012 AUTORI IL TERREMOTO. Che cos

Dettagli

I terremoti. Scuola Classe. I terremoti...1. Sommario...1. I Terremoti...2. La crosta terrestre...3. Ipocentro...3. Epicentro...4. Onde sismiche...

I terremoti. Scuola Classe. I terremoti...1. Sommario...1. I Terremoti...2. La crosta terrestre...3. Ipocentro...3. Epicentro...4. Onde sismiche... I terremoti Scuola Classe Sommario I terremoti...1 Sommario...1 I Terremoti...2 La crosta terrestre...3 Ipocentro...3 Epicentro...4 Onde sismiche...5 Discontinuità di Mohorovičić...5 Crosta oceanica...6

Dettagli

LA PREVENZIONE RESTA IL MODO PIU EFFICACE PER PROTEGGERSI DAI TERREMOTI. Geol. Raffaele Cappiello

LA PREVENZIONE RESTA IL MODO PIU EFFICACE PER PROTEGGERSI DAI TERREMOTI. Geol. Raffaele Cappiello LA PREVENZIONE RESTA IL MODO PIU EFFICACE PER PROTEGGERSI DAI TERREMOTI Geol. Raffaele Cappiello Roma 5 febbraio 2017 NATURA E ORIGINE DI UN TERREMOTO Il terremoto (dal latino terrae motus movimento della

Dettagli

Corso di Costruzioni in Zona Sismica

Corso di Costruzioni in Zona Sismica Corso di Costruzioni in Zona Sismica Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale Ernesto Grande e.grande@unicas.it +39.0776.299.3478 Informazioni generali Obiettivi Il corso affronta tematiche

Dettagli

I TERREMOTI: CONOSCENZA E PREVENZIONE

I TERREMOTI: CONOSCENZA E PREVENZIONE FESN Friuli Experimental Seismic Network SQUADRA COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE DI POZZUOLO DEL FRIULI I TERREMOTI: CONOSCENZA E PREVENZIONE La FESN Friuli Experimental Seismic Network Nata da un idea di:

Dettagli

COSTRUZIONI IN ZONA SISMICA - I

COSTRUZIONI IN ZONA SISMICA - I Sussidi didattici per il corso di COSTRUZIONI EDILI Prof. Ing. Francesco Zanghì COSTRUZIONI IN ZONA SISMICA - I AGGIORNAMENTO 05/11/2012 Corso di COSTRUZIONI EDILI Prof. Ing. Francesco Zanghì COSTRUZIONII

Dettagli

Cos è successo? Essere informati rapidamente sulle conseguenze di un terremoto grazie alle ShakeMap e alle mappe di scuotimento

Cos è successo? Essere informati rapidamente sulle conseguenze di un terremoto grazie alle ShakeMap e alle mappe di scuotimento Cos è successo? Essere informati rapidamente sulle conseguenze di un terremoto grazie alle ShakeMap e alle mappe di scuotimento ShakeMap relativa al terremoto di Zugo, occorso l 11 Febbraio 2012 alle 23:45,

Dettagli

Terremoti. Cause ed effetti

Terremoti. Cause ed effetti Terremoti Cause ed effetti L'energia accumulata Immaginiamo di avere una morsa e un mattone e di comprimere il mattone aumentando lo sforzo applicato. In un primo momento il mattone si deformerà accumulando

Dettagli

accelerometro strumento che misura l'accelerazione del suolo (vedi anche RAN).

accelerometro strumento che misura l'accelerazione del suolo (vedi anche RAN). Glossario sismico accelerometro strumento che misura l'accelerazione del suolo (vedi anche RAN). accelerazione spostamento al suolo dovuto alle azioni dinamiche del sisma, misurato in m/sec2. asismico,

Dettagli

Analisi del rischio tsunami applicata ad un tratto della costa Ligure

Analisi del rischio tsunami applicata ad un tratto della costa Ligure Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria - DIMSET Analisi del rischio tsunami applicata ad un tratto della costa Ligure Bacino F., Poggi P., Cosso T., Federici B., Sguerso D., Rebaudengo

Dettagli

Le forze endogene ed esogene della Terra

Le forze endogene ed esogene della Terra Le forze endogene ed esogene della Terra a cura di Danilo Testa danilo.testa@uniroma2.it Le forze endogene ed esogene della Terra Forze endogene: agiscono all interno del pianeta Vulcanismo e i movimenti

Dettagli

PARTE II LO STUDIO DEI TERREMOTI

PARTE II LO STUDIO DEI TERREMOTI PARTE II LO STUDIO DEI TERREMOTI Nel 1751, epoca in cui il terremoto era visto ancora dalla maggior parte delle persone come un castigo di Dio per punire e purificare le anime dei peccatori, il frate benedettino

Dettagli

LE ONDE nella Fisica classica

LE ONDE nella Fisica classica LE ONDE nella Fisica classica Le onde costituiscono un trasporto di energia da un punto a un altro, senza spostamento di materia. Caratteri principali: Lunghezza d onda: Distanza percorsa dall onda durante

Dettagli

Istituto Comprensivo Silvi Scuola Primaria L. Da Vinci

Istituto Comprensivo Silvi Scuola Primaria L. Da Vinci Istituto Comprensivo Silvi Scuola Primaria L. Da Vinci Inventore e genio Assistente del Prof. POF La Terra è un grosso «UOVO SODO» Il punto della superficie terrestre posto verticalmente sopra l

Dettagli

Ci sono due tipi di scosse:

Ci sono due tipi di scosse: 1 Il terremoto è un fenomeno naturale che non si può prevedere: possono avvenire in qualunque momento dell anno, con qualunque tempo atmosferico e in qualunque ora del giorno o della notte. Un terremoto

Dettagli

I FENOMENI SISMICI. A cura di Ballan Giacomo, Bellio Martina, Pegorin Matteo & Talli Pietro

I FENOMENI SISMICI. A cura di Ballan Giacomo, Bellio Martina, Pegorin Matteo & Talli Pietro I FENOMENI SISMICI A cura di Ballan Giacomo, Bellio Martina, Pegorin Matteo & Talli Pietro COS'È UN TERREMOTO? I TERREMOTI, o SISMI, sono VIBRAZIONI NATURALI del suolo, provocate dalla liberazione repentina

Dettagli

Struttura interna della Terra

Struttura interna della Terra Struttura interna della Terra Seguendo l esempio degli scienziati possiamo paragonare la struttura della Terra a quella di una pesca. La pesca ha una buccia sottile, una polpa carnosa e un nocciolo duro

Dettagli

I terremoti. Appunti di geografia per gli studenti delle sezioni C e D a cura della prof.ssa A. Pulvirenti.

I terremoti. Appunti di geografia per gli studenti delle sezioni C e D a cura della prof.ssa A. Pulvirenti. I terremoti Appunti di geografia per gli studenti delle sezioni C e D a cura della prof.ssa A. Pulvirenti. Le immagini presenti in questo file sono state reperite in rete o modificate da testi cartacei

Dettagli

FONDAMENTI DI GEOLOGIA GENERALE FONDAMENTI DI GEOLOGIA GENERALE

FONDAMENTI DI GEOLOGIA GENERALE FONDAMENTI DI GEOLOGIA GENERALE FONDAMENTI DI GEOLOGIA GENERALE TERRA: sferoide con raggio medio 6370 km Struttura non omogenea: - Densità media 55 kn/m 3 - Densità rocce superficiali 20-30 kn/m 3 Crosta: spessore da pochi km a 60 km

Dettagli

24/8/2016 Amatrice- Accumoli (Lazio) 6,0 283

24/8/2016 Amatrice- Accumoli (Lazio) 6,0 283 Adeguamento sismico 24/8/2016 Amatrice- Accumoli (Lazio) 6,0 283 Il terremoto La sorgente sismica (o terremoto) può essere definita come una dislocazione di taglio, in pratica uno spostamento di masse

Dettagli

L altra domanda è: quali sono le scale utilizzate per misurare e rilevare l entità e l intensità dei terremoti?

L altra domanda è: quali sono le scale utilizzate per misurare e rilevare l entità e l intensità dei terremoti? L idea di creare uno strumento che rilevi i terremoti è molto antica: il primo congegno di cui si abbia notizia è un invenzione cinese risalente circa all anno 132 d.c. denominato sismoscopio di Zhang

Dettagli

Il 6 aprile 2009 un terremoto ha colpito la città dell Aquila capoluogo dell Abruzzo e parte della sua provincia.

Il 6 aprile 2009 un terremoto ha colpito la città dell Aquila capoluogo dell Abruzzo e parte della sua provincia. Il 6 aprile 2009 un terremoto ha colpito la città dell Aquila capoluogo dell Abruzzo e parte della sua provincia. Il terremoto dell Aquila del 2009 consiste in una serie di eventi sismici, iniziati nel

Dettagli

Capitolo 2 - Caratteristiche del terremoto

Capitolo 2 - Caratteristiche del terremoto Capitolo 2 - Caratteristiche del terremoto I movimenti delle zolle determinano in profondità condizioni di sforzo e di accumulo di energia; quando lo sforzo a cui sono sottoposte le rocce supera il loro

Dettagli

La degradazione meteorica

La degradazione meteorica La Degradazione meteorica chimica (alterazione) comporta un cambiamento nella natura chimica delle rocce, con formazione di nuove sostanze Acqua piovana (idratazione) La degradazione meteorica Ossigeno

Dettagli

1. I vulcani e le eruzioni 2. I terremoti 3. Il rischio sismico 4. La distribuzione e l origine di vulcani e terremoti

1. I vulcani e le eruzioni 2. I terremoti 3. Il rischio sismico 4. La distribuzione e l origine di vulcani e terremoti 1. I vulcani e le eruzioni 2. I terremoti 3. Il rischio sismico 4. La distribuzione e l origine di vulcani e terremoti 1 I vulcani e le eruzioni la struttura di un cono vulcanico cratere principale camera

Dettagli

I terremoti. Le cause, la classificazione e lo studio del fenomeno.

I terremoti. Le cause, la classificazione e lo studio del fenomeno. I terremoti Le cause, la classificazione e lo studio del fenomeno. Terremoti: definizione I terremoti sono vibrazioni più o meno forti della terra, prodotti da una rapida liberazione di energia meccanica

Dettagli

SCIENZE DELLA TERRA. I terremoti e la tettonica delle placche. Osserva le seguenti figure e rispondi alle domande. COGNOME / NOME

SCIENZE DELLA TERRA. I terremoti e la tettonica delle placche. Osserva le seguenti figure e rispondi alle domande. COGNOME / NOME COGNOME / NOME CLASSE DATA SCIENZE DELLA TERRA Esercizio per valutare le COMPETENZE DI BASE PER L ASSE SCIENTIFICO-TECNOLOGICO A) Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale

Dettagli

STUD'S. Risultati dell'indagine "Valutazione della conoscenza pregressa in materia di salute e sicurezza

STUD'S. Risultati dell'indagine Valutazione della conoscenza pregressa in materia di salute e sicurezza STUD'S Risultati dell'indagine "Valutazione della conoscenza pregressa in materia di salute e sicurezza Campione: studenti della scuola secondaria di I grado Villa Reatina Rischio sismico Che cosa è un

Dettagli

I TERREMOTI LA LEZIONE

I TERREMOTI LA LEZIONE I TERREMOTI LA LEZIONE Introduzione L attività sismica e quella vulcanica sono la testimonianza più evidente della dinamicità del nostro Pianeta. I fenomeni sismici sono molto più frequenti di quanto pensiamo.

Dettagli

Il terremoto del Centro Italia: cause ed effetti geologici

Il terremoto del Centro Italia: cause ed effetti geologici Il terremoto del Centro Italia: cause ed effetti geologici Pavia, 16 novembre 2016 Silvio Seno, Giovanni Toscani Dipartimento di Scienze della Terra e dell Ambiente, Università di Pavia 2 Origine e cause

Dettagli

Terremoto dell isola di Ischia del 21 agosto 2017: prime valutazioni sismiche e macrosismiche

Terremoto dell isola di Ischia del 21 agosto 2017: prime valutazioni sismiche e macrosismiche Terremoto dell isola di Ischia del 21 agosto 2017: prime valutazioni sismiche e macrosismiche La storia sismica dell isola di Ischia, e dell abitato di Casamicciola Terme in particolare, mostra come l

Dettagli

Federico DELLA PUPPA. Non chiamiamola emergenza

Federico DELLA PUPPA. Non chiamiamola emergenza Federico DELLA PUPPA Non chiamiamola emergenza ITALIA, TERRA DI SANTI, POETI, NAVIGATORI E TERREMOTI E Mappa dei terremoti rilevati negli ultimi 365 giorni con magnitudo superiore a 3 TERREMOTI PIÙ FORTI

Dettagli

Prof.. Pietro Battaglia Docente di Scienze Naturali. Fenomeni endogeni dell area mediterranea

Prof.. Pietro Battaglia Docente di Scienze Naturali. Fenomeni endogeni dell area mediterranea Prof.. Pietro Battaglia Docente di Scienze Naturali Fenomeni endogeni dell area mediterranea I fenomeni sismici nel Mediterraneo Dove? Mappa degli eventi con magnitudo minore di 4 dell'area mediterranea

Dettagli

LE SCALE SISMICHE E L E N A G O V O N I

LE SCALE SISMICHE E L E N A G O V O N I LE SCALE SISMICHE E L E N A G O V O N I Prerequisiti Le strutture tettoniche (faglie, falde di sovrascorrimento, pieghe) Le rocce e le loro principali caratteristiche Gli aspetti fondamentali del sisma

Dettagli

DINAMICA ENDOGENA. Insieme delle forze interne della Terra. Struttura interna della Terra. OSSERVAZIONI DIRETTE alcuni km di profondità

DINAMICA ENDOGENA. Insieme delle forze interne della Terra. Struttura interna della Terra. OSSERVAZIONI DIRETTE alcuni km di profondità Struttura interna della Terra DINAMICA ENDOGENA Insieme delle forze interne della Terra jmetodo DI STUDIO OSSERVAZIONI DIRETTE alcuni km di profondità attraverso miniere trivellazioni OSSERVAZIONI INDIRETTE

Dettagli

PREVENZIONE E VALUTAZIONE DEL RISCHIO SISMICO. Relatore: ing. Francesco de Cillis

PREVENZIONE E VALUTAZIONE DEL RISCHIO SISMICO. Relatore: ing. Francesco de Cillis PREVENZIONE E VALUTAZIONE DEL RISCHIO SISMICO Relatore: ing. Francesco de Cillis SIRIA 2016 AMATRICE 2016 ALEPPO 2015 ACCUMULI 2016 MA PERCHE LA TERRA TREMA? I MOTI CONVETTIVI TETTONICA A PLACCHE 6 ORIGINI

Dettagli

Lo spazio della vita Terra tre involucri concentrici geosfera idrosfera atmosfera geosfera Terra solida globo due Poli litosfera involucro solido

Lo spazio della vita Terra tre involucri concentrici geosfera idrosfera atmosfera geosfera Terra solida globo due Poli litosfera involucro solido Lo spazio della vita La Terra è formato da tre involucri concentrici: la geosfera, l idrosfera, l atmosfera. La geosfera è la Terra solida, che ha la forma di un globo leggermente schiacciato ai due Poli

Dettagli

COSTRUZIONI IN ZONA SISMICA - I

COSTRUZIONI IN ZONA SISMICA - I Sussidi didattici per il corso di PROGETTAZIONE, COSTRUZIONI E IMPIANTI Prof. Ing. Francesco Zanghì COSTRUZIONI IN ZONA SISMICA - I AGGIORNAMENTO 03/10/2014 Caratteristiche e misura dei terremoti I terremoti

Dettagli

ESPERIENZA INSEGNA 2017: l AMBIENTE

ESPERIENZA INSEGNA 2017: l AMBIENTE ESPERIENZA INSEGNA 2017: l AMBIENTE DUE AMBIENTI A CONFRONTO : L AMBIENTE VULCANICO E L AMBIENTE SISMICO La parola ambiente rimanda a mille significati differenti. Per ambiente, in generale, si intende

Dettagli

terremoti o sismi Vibrazioni naturali del suolo, brevi talvolta violente, causate dalla liberazione di energia meccanica nella litosfera.

terremoti o sismi Vibrazioni naturali del suolo, brevi talvolta violente, causate dalla liberazione di energia meccanica nella litosfera. i fenomeni sismici. terremoti o sismi Vibrazioni naturali del suolo, brevi talvolta violente, causate dalla liberazione di energia meccanica nella litosfera. Quanti terremoti avvengono in un anno? Circa

Dettagli

Il 44% del territorio e il 36% delle persone sono esposte al rischio sismico

Il 44% del territorio e il 36% delle persone sono esposte al rischio sismico Negli studi per la valutazione delle azioni sismiche è indispensabile considerare la pericolosità sismica di base, intesa come la probabilità che un evento sismico di una certa magnitudo avvenga in un

Dettagli

Gli effetti del D.Lgs. 105/2015 sulle attività degli stabilimenti a rischio di Incidente Rilevante Attuazione della direttiva 2012/18/UE SEVESO III

Gli effetti del D.Lgs. 105/2015 sulle attività degli stabilimenti a rischio di Incidente Rilevante Attuazione della direttiva 2012/18/UE SEVESO III Gli effetti del D.Lgs. 105/2015 sulle attività degli stabilimenti a rischio di Incidente Rilevante Attuazione della direttiva 2012/18/UE SEVESO III Eventi naturali come potenziali cause di incidenti rilevanti

Dettagli

Il terremoto di Anzio del 22 agosto 2005 alle ore Internal technical Report

Il terremoto di Anzio del 22 agosto 2005 alle ore Internal technical Report Il terremoto di Anzio del 22 agosto 2005 alle ore 12.02 Geol. Fabio Meloni Regione Lazio - Area Difesa Suolo Servizio geologico (D2/2A/08) Internal technical Report Il terremoto di Anzio del 22 agosto

Dettagli

COSTRUZIONI IN ZONA SISMICA - I

COSTRUZIONI IN ZONA SISMICA - I Sussidi didattici per il corso di PROGETTAZIONE, COSTRUZIONI E IMPIANTI Prof. Ing. Francesco Zanghì COSTRUZIONI IN ZONA SISMICA - I AGGIORNAMENTO 25/09/2016 Caratteristiche e misura dei terremoti I terremoti

Dettagli

TERREMOTO - RISCHIO SISMICO IN ITALIA: COME DIFENDERCI By studiarapido

TERREMOTO - RISCHIO SISMICO IN ITALIA: COME DIFENDERCI By studiarapido TERREMOTO - RISCHIO SISMICO IN ITALIA: COME DIFENDERCI By studiarapido Terremoto. Rischio sismico in Italia Un terremoto (o sisma) è una rapida e improvvisa vibrazione della crosta terrestre, che si verifica

Dettagli

Terremoto Abruzzo 06 aprile 2009 ore 03:32

Terremoto Abruzzo 06 aprile 2009 ore 03:32 Terremoto Abruzzo 06 aprile 2009 ore 03:32 Paolo Federici, Bergamo 29/04/2009 Premessa Terremoto Abruzzo 06 aprile 2009 ore 03:32 Localizzazione e sequenza sismica Meccanismo Spostamenti superficiali Accelerazione

Dettagli

REPORT SULLA SEQUENZA SISMICA IN ATTO NELL AREA DELL APPENNINO PRATESE-PISTOIESE

REPORT SULLA SEQUENZA SISMICA IN ATTO NELL AREA DELL APPENNINO PRATESE-PISTOIESE REPORT SULLA SEQUENZA SISMICA IN ATTO NELL AREA DELL APPENNINO PRATESE-PISTOIESE AGGIORNAMENTO 23/01/2015, ORE 9.00 Dalla notte del 23 gennaio 2015 è in atto una sequenza sismica in un area compresa tra

Dettagli

Regione PUGLIA - Note storiche

Regione PUGLIA - Note storiche Regione PUGLIA - Note storiche Terremoto del 1627. Mappa con la descrizione dei danni secondo una scala macrosismica a quattro gradi riportata in legenda. [in ENEA (1992), Terremoti in Italia dal 62 a.d.

Dettagli

La vulnerabilità: come si comportano gli edifici in caso di terremoto

La vulnerabilità: come si comportano gli edifici in caso di terremoto La vulnerabilità: come si comportano gli edifici in caso di terremoto Sergio Castenetto DPC - Ufficio Rischio sismico e vulcanico Angelo Masi Univ. della Basilicata e Reluis Cosa succede alla casa durante

Dettagli

Obiettivi. Illustrare la distribuzione geografica dei vulcani e spiegarne il significato secondo il modello della tettonica delle placche

Obiettivi. Illustrare la distribuzione geografica dei vulcani e spiegarne il significato secondo il modello della tettonica delle placche Obiettivi Illustrare la distribuzione geografica dei vulcani e spiegarne il significato secondo il modello della tettonica delle placche Dove sono localizzati i vulcani? Dove sono localizzati i terremoti?

Dettagli

Bollettino di Sorveglianza Vulcani Campani Gennaio 2013

Bollettino di Sorveglianza Vulcani Campani Gennaio 2013 Via Diocleziano, 328 80124 NAPOLI - Italia Tel.: (39) 081.6108111 Telefax: (39) 081.6100811 email: aoo.napoli@pec.ingv.it website: www.ov.ingv.it Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Sezione

Dettagli

Territorio e sismicità

Territorio e sismicità Associazione Culturale Bandistica Città dei Lauri Montasola (Rieti), 20 marzo 2010 Territorio e sismicità Il rischio sismico in Sabina Dr. Geol. Andrea Banchelli Via Fratelli Bruni, 2 Poggio Mirteto (Rieti)

Dettagli

Insegnare e apprendere con le mappe concettuali

Insegnare e apprendere con le mappe concettuali Se un uomo ha fame gli puoi dare un pesce,ma meglio ancora è dargli una lenza e insegnargli a pescare". Seymour Papert Insegnare e apprendere con le mappe concettuali Importanza della mappa per esame:

Dettagli

4. LE FORZE E LA LORO MISURA

4. LE FORZE E LA LORO MISURA 4. LE FORZE E LA LORO MISURA 4.1 - Le forze e i loro effetti Tante azioni che facciamo o vediamo non sono altro che il risultato di una o più forze. Le forze non si vedono e ci accorgiamo della loro presenza

Dettagli

Elementi di sismologia

Elementi di sismologia Elementi di sismologia Profondità in km 1 crosta 30 km mantello 0 C 2900 km nucleo nucleo 1000 C 6400 km 3500 km 4300 C 3700 C nucleo ( 3200 km) 2 americhe eurasia pacifica africa indo-australiana antartica

Dettagli

PIANO DI PROTEZIONE CIVILE COMUNALE Comune di Ravenna Compilatore: GEB srl IN SE SR. Piano Emergenza Rischio Sismico

PIANO DI PROTEZIONE CIVILE COMUNALE Comune di Ravenna Compilatore: GEB srl IN SE SR. Piano Emergenza Rischio Sismico Aggiornato al: 18.09.2009 SCENARI DI EVENTO pag. 2.1 2 SCENARI DI EVENTO Il primo passo nella redazione di un Piano di Emergenza di Protezione Civile si realizza con la creazione degli Scenari di Evento.

Dettagli

Ministero dell Interno Ministero della Pubblica Istruzione

Ministero dell Interno Ministero della Pubblica Istruzione Ministero dell Interno Ministero della Pubblica Istruzione Seminario Nazionale per la diffusione della cultura della protezione civile nella scuola dell obbligo Indice Il rischio sismico Il rischio sismico

Dettagli

crosta mantello nucleo ( 3200 km) 30 km 0 C 2900 km nucleo nucleo 1000 C 3500 km 3700 C 6400 km 4300 C

crosta mantello nucleo ( 3200 km) 30 km 0 C 2900 km nucleo nucleo 1000 C 3500 km 3700 C 6400 km 4300 C crosta 30 km mantello 0 C 2900 km nucleo nucleo 1000 C 6400 km 3500 km 4300 C 3700 C nucleo ( 3200 km) americhe eurasia pacifica africa indo-australiana antartica MOTI DIVERGENTI MOTI CONVERGENTI : MOTI

Dettagli

Le onde elastiche e il suono. à 8

Le onde elastiche e il suono. à 8 Le onde elastiche e il suono à 8 1. Le onde Un'onda è una perturbazione che si propaga trasportando energia senza trasporto di materia. Ad esempio l'onda in una pozzanghera in cui cade una goccia d'acqua:

Dettagli

quando avviene un terremoto

quando avviene un terremoto quando avviene un terremoto Ogni terremoto è diverso da tutti gli altri, perché è diversa l'energia liberata, il modo con cui questa viene liberata, come le onde sismiche vengono amplificate o attenuate.

Dettagli