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1 . Il Dado Magico A.S.D Associazione Nazionale di Promozione Sociale e Solidarietà Familiare Ente di Formazione Professionale via Piave n Capo d Orlando (ME) in collaborazione con Centro Internazionale Ludoteche Via del Proconsolo Firenze e con il patrocinio di Assessorato della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro Presidenza del Consiglio Provinciale PROVINCIA REGIONALE DI MESSINA Studio Ricerca sulle Ludoteche in Sicilia Anno 2009

2 L Associazione Il Dado Magico A.S.D. ( la cui sede nazionale si trova a Capo d Orlando (ME), opera da 13 anni sul territorio Regionale e Nazionale, specializzandosi nella programmazione, progettazione e gestione di servizi rivolti alla famiglia e a tutti i suoi componenti, con particolare attenzione ai servizi per l infanzia. Rivolgersi ad un target di riferimento così ampio, ma ricco tanto di richieste quanto di risorse interne, è stata una decisione chiara fin dall inizio dell attività dell Associazione, la quale, pertanto, ha scelto di costituirsi come Ente di Promozione Sociale e di Solidarietà Familiare. La formazione e la successiva collaborazione con il Centro Internazionale Ludoteche ci ha sempre più portati a riflettere sul valore fondamentale della Ludoteca come servizio sociale, vista la sua potenzialità intrinseca a rispondere alle diverse esigenze della realtà sociale in maniera mirata ed adeguata. L esperienza maturata nel tempo, però, ha rivelato una profonda carenza legislativa e normativa rispetto al servizio di Ludoteca, come pure una notevole confusione che tuttora alberga nel campo dei servizi per l infanzia e per la famiglia, nonostante il crescente bisogno di strutture funzionali, efficaci ed efficienti, la quale esigenza non trova purtroppo alcun riscontro da parte dei servizi pubblici: basti pensare, a titolo d esempio, alle lunghissime liste d attesa relative agli asili nido della nostra Regione come di altre Regioni italiane; nel 2000 solo il 67,3% delle domande di iscrizione ai nidi venivano accolte, per un numero di bambini in lista di attesa su un totale di richieste di iscrizione di Più recentemente si è assistito ad un ampliamento dei posti disponibili, nonostante ciò, però, il problema non ha trovato un riscontro risolutivo, come si evince, peraltro dai seguenti dati: Sulla base di una recente indagine svolta da Cittadinanzattiva, è possibile confrontare l andamento delle domande di ammissione e dei posti disponibili con riferimento alle strutture comunali nei soli capoluoghi di provincia. Esprimendo le due variabili in rapporto alla popolazione con meno di tre anni residente e aggregando per regione, per gli anni tra il 2002 e il 2005 si segnala un ricorrente legame positivo tra ampliamento dei posti disponibili e crescita delle liste di attesa. In altri termini, le liste di attesa presso le strutture pubbliche anziché ridursi spesso si allungano all aumentare dei posti disponibili 2. Analizzando tutto ciò, appare chiaro che il settore privato assume anch esso grande rilevanza in relazione all offerta di servizi ludico-educativi; da ciò è inevitabilmente scaturita una profonda riflessioni sulla quantità e qualità dei servizi rivolti all infanzia e alla famiglia nel territorio siciliano, la quale ha stimolato ulteriormente il nostro interesse nel raggiungere delle conoscenze il più aderente possibile alla realtà. Proprio a questo scopo, supportati dalla collaborazione con il Centro Internazionale Ludoteche, nella persona del Direttore del Centro Giorgio Bartolucci, 1 Elaborazioni IRES su dati del Centro Nazionale di documentazione e analisi per l infanzia e l adolescenza 2 Da Il difficile accesso ai servizi di istruzione per la prima infanzia in Italia: i fattori di offerta e di domanda di Francesco Zollino su

3 abbiamo programmato un indagine conoscitiva riguardante la realtà delle Ludoteche nella nostra Regione, la quale ha previsto la somministrazione telefonica di un questionario, elaborato dal Centro Internazionale Ludoteche, con la Nostra collaborazione, a tutti i Comuni della Sicilia e alle Ludoteche attive sul territorio, al fine di creare una banca dati tracciando una mappatura dei servizi esistenti, ma, soprattutto, avendo come chiaro riferimento le linee guida elaborate dal Gruppo Europeo delle Ludoteche, con lo scopo di valutare quale sia l offerta pubblica e privata e quanto i servizi che ricadono attualmente sotto il nome di Ludoteca possano essere realmente definiti tali. Il questionario, il quale è composto da 82 quesiti suddivisi in 9 sezioni, è comprensivo di una prima parte, somministrata ai responsabili dei servizi sociali, relativa alla presenza e alla tipologia di servizi sul territorio di riferimento, richiedendo anche dati per contattare le Ludoteche, mentre la seconda parte, più ampia, è stata proposta ai responsabili delle Ludoteche stesse, ai quali sono state richieste informazioni riguardanti: L utenza (fascia d età, numero di iscritti, frequenza giornaliera, ecc.); L organizzazione ( giorni di apertura, servizio di prestito dei giocattoli, utilizzo di schede di registrazione, ecc); I locali (n. locali disponibili, presenza di spazi esterni, presenza di locali riservati ai genitori, ecc); I giocattoli (dotazione iniziale e attuale, presenza di un laboratorio di costruzione dei giocattoli, ecc); Il personale (n. risorse umane, presenza di volontari, titolo di studio, ecc); Le attività ( presenza e tipologia di laboratori permanenti e/o periodici, attività sul territorio, ecc); La ludoteca come servizio sociale/educativo (partecipazione dei genitori alle attività, rapporti con le scuole, gli ospedali, l assistenza sociale, ecc). Dai 441 questionari somministrati, i quali hanno permesso la rilevazione di n.113 ludoteche presenti su tutto il territorio regionale (su n.390 Comuni), emergono elementi complessi per la loro variabilità. Data la grande mole dei dati rilevati, abbiamo deciso di presentare in questa sede solo alcuni di essi, rappresentativi, comunque, della realtà emersa e sintetizzati come di seguito esposto. In riferimento ai quesiti dedicati ai Comuni (sezione 01- n. 11 domande), rivolti, nello specifico, ai responsabili degli Uffici Servizi Sociali, questi ultimi al quesito Avete ludoteche sia pubbliche che private? - hanno risposto nel seguente modo: - 57 Si, No, - 51 Non So/Non Risponde;

4 si può dunque affermare che, almeno nel 13,10% dei casi è riscontrabile un assoluta carenza di comunicazione tra l Ente pubblico e i possibili servizi attivi sul proprio contesto territoriale. Molti dei Comuni intervistati, infatti, non hanno saputo fornire alcuna notizia sui servizi esistenti sul territorio, giungendo ad affermarne l inesistenza anche laddove questi erano invece presenti. Anche nel caso in cui esiste una collaborazione tra Ente pubblico e privato ad esempio le Ludoteche finanziate con i fondi della L. 328/00 e della L. 285/97- alcuni Responsabili dei Servizi Sociali contattati non hanno fornito in merito alcune indicazioni, eppure, in questi casi, come confermato dai Responsabili delle Ludoteche stesse, gran parte degli utenti vengono segnalati ed inviati dagli stessi Servizi Sociali. Rispetto alla tipologia del servizio (quesito 01.02), gli intervistati hanno risposto in tal modo: - 25 Pubbliche, - 68 Private, - 20 Non so/non Risponde. Dalla sezione 02 alla sezione 09, i quesiti sono stati rivolti direttamente ai responsabili delle Ludoteche, al fine di raccogliere dati più attendibili e rispondenti alla reale gestione ed organizzazione del servizio. Riguardo alla frequenza giornaliera (quesito 02.05), si può affermare che i dati emergenti, confrontati con il numero degli iscritti (quesito 02.04), rimandano a realtà territoriali variegate, tanto che, se in alcuni contesti il confronto è positivo, denotando una costante presenza quotidiana, in altri gli utenti giornalmente frequentanti risultano essere inferiori al 50% delle iscrizioni. Rispetto alla possibilità di somministrazione dei pasti all interno dei locali (quesito 02.09), - nel 59, 29% dei casi la risposta è negativa, - nel 23% dei casi non vi è risposta o si dichiara di non essere a conoscenza del dato richiesto, - mentre il 17,7% dei soggetti intervistati rispondono affermativamente. In quest ultimo caso il protocollo richiedeva di specificare dove i pasti vengono preparati (quesito 02.10), i dati a riguardo sono i seguenti: - nel 50%dei casi la preparazione dei pasti avviene direttamente in struttura, - nel 10% dei casi si tratta di pasti e/o merende portati da casa, - 1 solo responsabile tra quelli intervistati dichiara che vengono utilizzate entrambe le metodologie, - mentre solo il 15% delle Ludoteche si serve, per tale servizio, di ditte esterne, affermando anche che all interno della struttura è presente uno spazio specificamente adibito all accettazione pasti. In realtà tali dati risultano altamente esplicativi della confusione che alberga nel settore, poiché il servizio Ludoteca non prevede alcun locale adibito a cucina. Gli stessi dati, inoltre, risultano negativi poiché indicano chiaramente l utilizzo della Ludoteca quale servizio di custodia, una

5 funzione che caratterizza altre strutture, ma non di certo le Ludoteche. Ciò, dunque, potrebbe essere spunto di riflessione, poiché denota una forte richiesta di servizi a cui i genitori possano affidare i propri figli quando si trovano impegnati nell attività lavorativa. Questa necessità emerge anche dalla rilevazione riguardante la fascia d età dell utenza (quesito 02.01), dalla quale emerge che, nella maggior parte dei casi, le strutture contattate sono frequentate da bambini sotto i sei anni d età; questo dato sembrerebbe evidenziare che molti dei servizi definiti ludoteche sono in realtà asili e/o nidi mascherati. Forse, anziché offrire questi ultimi servizi, altamente regolamentati a tutela del bambino, si preferisce, attraverso vie più percorribili dal punto di vista burocratico, aprire servizi indicati come Ludoteche, di fatto, ancora, senza alcuna regolamentazione. Con ciò, di certo, non si vuole colpevolizzare una tipologia d azione che vuole soddisfare i bisogni di un territorio altamente carente di servizi per la prima infanzia, ma, piuttosto, l intento è, ancora una volta, quello di stimolare e autorità competenti a promuovere un programma che comprenda ed integri i servizi educativi e sociali rivolti a questa fascia d età, procedendo attraverso un attenta analisi dei bisogni rispetto al territorio di riferimento. Allo stesso modo, si rende necessaria una regolamentazione anche della Ludoteca, per valorizzare la sua valenza sociale e ludico-educativa, come pure diviene fondamentale un riconoscimento per altre tipologie di servizi che potranno avere una loro denominazione specifica che ne identifichi le finalità e le attività. Un attenzione particolare è da rivolgere alla Sezione 03, interamente rivolta ad indagare l organizzazione delle diverse Ludoteche, ciò al fine di effettuare un confronto con le linee guida proposte dal Gruppo Europeo delle Ludoteche; le risposte agli specifici quesiti, infatti, denotano in maniera chiara, ancora una volta, come, nella maggior parte dei casi, nell organizzazione delle Ludoteche non siano previsti alcuni servizi o attività fondamentali. Un esempio di ciò è rappresentato dal dato relativo al prestito dei giocattoli (quesito 03.04), secondo il quale solo 13, ossia il 11,5%, delle Ludoteche affermano di effettuare tale attività. In questa sezione, inoltre, si è voluto rilevare l utilizzo di schede di registrazione (quesito 03.05), il quale è risultato effettivo solo nel 31,86% dei casi, il 44,25% dei soggetti intervistati ha affermato di non utilizzare tale strumento, nel 23,89% dei casi non si è rilevata alcuna risposta (non so/non risp.). Rispetto alla presenza di tessere di iscrizione, - il 42,48% dei responsabili intervistati ha risposto affermativamente, - il 32,74% ha fornito un riscontro negativo, - nei restanti casi non si è rilevata alcuna risposta significativa. Al fine di vagliare l organizzazione strutturale del servizio, è stata costruita una sezione (sez. 04) del questionario che comprende quesiti relativi ai locali. Da questa emerge che:

6 a) in relazione agli spazi disponibili, si sono sintetizzati i dati creando degli intervalli relativi alla superficie complessiva dei locali: meno di 50 mq 2,67% delle ludoteche intervistate da 51 a 150 mq 16,81% da 151 a 300 mq 28,32% da 301 a 500 mq 4,42% da 501 a 1000 mq 1,77% più di 1000 mq 0,88% non so 12,39% nessuna risposta 32,74% b) sono presenti spazi all aperto (quesito 04.05) nel 40,71% dei casi, nel 37,17% dei casi si è registrata una risposta negativa, mentre il 22,12% degli intervistati non ha fornito alcuna indicazione. c) È stata effettuata una progettazione degli spazi (quesito 04.06) nel 41,59% delle strutture contattate, il 17,70% di queste non ha previsto una progettazione di tal tipo, mentre la restante parte ha risposto non so o non ha fornito alcun dato significativo. d) Il quesito risulta di sostanziale importanza, poiché indaga la presenza di spazi riservati ai genitori, presupposto fondamentale per un servizio che dovrebbe rivolgersi all intera famiglia, accogliendo un utenza da 0 a 99 anni. Uno spazio riservato alle famiglie: - è presente solo nel 39,82% dei casi, - è totalmente assente nel 32,75% delle Ludoteche intervistate, - mentre nei restanti casi non ci è stato fornito il dato richiesto. In una Ludoteca, ovviamente, uno spazio e una valenza fondamentale devono essere rivolti al giocattolo, inteso in tutte le sue accezioni; la sezione 05, pertanto, è dedicata a rilevare alcuni aspetti strettamente correlati a tale argomento. Uno dei più significativi è senza dubbi la presenza di laboratori di costruzione dei giocattoli, la quale attività dovrebbe essere uno dei segni distintivi di una Ludoteca per diversi ordini di motivi: attraverso essa, infatti, si stimola la manualità, la fantasia, la creatività, si sperimenta e si esercita la coordinazione motoria, soprattutto in riferimento ai movimenti fini degli arti, si promuove la conoscenza dei materiali, anche attraverso un educazione rivolta alla salvaguardia dell ambiente, mostrando agli utenti, inoltre, come ci si può divertire con poco, per la promozione di una cultura che contrasti il consumismo, il tutto, dunque, attraverso un attività che possiede la caratteristica di stimolare la cooperazione, l interazione e la socializzazione, permettendo l espressione delle proprie capacità di problem solving all interno del

7 gruppo e generando una circolarità dal punto di vista comunicativo. I dati rilevati riassumono una realtà in cui: - solo nel 43,36% delle strutture si costruiscono giocattoli, - mentre nel 46,6% non si svolge tale attività. Questo è di certo un dato fortemente negativo, dettato forse dal fatto che gli operatori, mancando dei punti fermi e delle linee guida precise che possano mettere in luce i bisogni psico-pedagogici, sociali e cognitivi dell utenza e, di conseguenza, promuovere risposte adeguate, non riescono a porre riscontro in maniera puntuale a tali esigenze, in quanto non supportati o da un adeguata attività formativa o da un attenzione ed una presenza significativa delle Istituzioni rispetto a tali servizi, i quali, dunque, si ritrovano senza alcun riferimento fisico e/o normativo. Un dato più confortante deriva invece dall analisi delle risposte relative al quesito Avete libri? - al quale, nel 67,26% dei casi è stata fornita una risposta positiva; tuttavia sarebbe importante che tale percentuale fosse più vicina alla totalità dei casi, in quanto presupposto fondamentale di una Ludoteca è presentare giochi, attività, stimoli vari, di modo che l utente possa approcciarsi a quelli che meglio rispondono alla propria personalità, al proprio gusto o, semplicemente, al proprio stato emotivo dello specifico momento. Rispetto alla presenza di schede di rilevazione per i giocattoli, solo i referenti di 17 Ludoteche ne hanno affermato la presenza, il 54% di essi hanno, invece risposto negativamente, mentre nei restanti casi hanno riferito di non conoscere tale dato o non hanno fornito risposta alcuna. Rispetto all organizzazione e alla formazione del personale (sezione 06) emerge che: - nel 60,17% dei casi è presente all interno della struttura un coordinatore, - nel 4,42% dei casi non è prevista tale figura, - nei restanti casi (35,41%) non è stato fornito alcun dato significativo. I quesiti e mirano a rilevare informazioni riguardo eventuali corsi di formazione specifici svolti dagli operatori, richiedendone, in caso di risposta affermativa, la tipologia. È emerso che, tra il personale specificamente formato: - 10 operatori hanno conseguito la qualifica di Ludotecario, - 16 quella di Animatore, - 3 hanno portato a termine un corso per Operatore Socio-Assistenziale, - una sola persona ha frequentato un corso per Assistente all infanzia. - La maggior parte del personale, invece, possiede titoli di studio che vanno dal Diploma di scuola secondaria di secondo grado alla Laurea in discipline inerente l area umanistica. Guardando i suddetti dati non si può prescindere dall affermare la necessità sostanziale di personale altamente formato che operi all interno della Ludoteca. Tale servizio, infatti, è indubbiamente molto complesso, ma, proprio per questo, in grado di intervenire positivamente sulla crescita

8 dell individuo; ciò, però, può avvenire solamente qualora gli interventi vengano programmati, progettati ed attuati in modo altamente professionale, attraverso, dunque, le competenze di personale adeguatamente formato che possa trasferire le proprie conoscenze e le proprie abilità ludico-educative sul piano pratico. Rispetto alle attività (sezione 07) i dati sono così riassumibili: a) Laboratori permanenti: - sono presenti nel 33,63% delle strutture contattate, - non sono previsti nel 38,94% dei casi, - mentre nella restante parte (27,43%) non sono stati raccolti dati significativi (non so/nessuna risposta); b) Laboratori saltuari o periodici: - sono attivati all interno del 40,71% delle Ludoteche, - non lo sono nel 36,28% dei casi, - mentre nella restante parte non sono stati raccolti dati significativi (non so 1,77% / nessuna risposta 21,24%); c) Progettazione delle attività: avviene nella quasi totalità dei casi (92,92%); d) Riunioni di verifica: - sono svolte nel 58,40% dei casi, - l organizzazione non prevede un attività di tal tipo nel 9,73% dei casi, - mentre nella restante parte (31,87%) non sono stati raccolti dati significativi (non so/nessuna risposta); e) Eventuali attività svolte sul territorio: - si è rilevato un riscontro positivo nel 38,05% dei casi, - una risposta negativa è stata fornita dal25,66% dei referenti contattati, - l 1,77% degli intervistati ha risposto non so, negli altri casi non è stato raccolto alcun dato. La sezione 08 è stata prevista allo scopo di indagare quanto le Ludoteche presenti sul territorio regionali si configurino effettivamente come servizi sociali ed educativi; di seguito i dati emergenti: a) I genitori e/o gli adulti partecipano alle attività (quesito 08.01) - all interno del 51,33% delle strutture, - non si riscontra il loro coinvolgimento nel 22,12% dei casi, - mentre nella restante parte (26,55%) non sono stati raccolti dati significativi (non so/nessuna risposta); b) Rapporti con la scuola: - dichiarano di averne intrapreso il 23% dei soggetti intervistati, - non sussistono nel 37,17% dei casi,

9 - mentre nella restante parte (39,83%) non sono stati raccolti dati significativi (non so/nessuna risposta); c) Rapporti con ospedali o cliniche: - sono presenti nel 18,58% dei casi, - non sussistono nel 46,90% dei casi, - mentre la percentuale restante (34,52%) ricade nelle opzioni non so e non risponde ; d) Rapporti con l Assistenza Sociale: - la Ludoteca fornisce supporto all Assistenza Sociale nel 23% dei casi, - si riscontra una risposta negativa nel 46,90% dei casi, - mentre nella restante parte (30,10%) non sono stati raccolti dati significativi (non so/nessuna risposta); e) Informazioni alla famiglia: - vengono fornite nel 57,52% dei casi, - non si erogano informazioni di alcun tipo nel 15,93 % dei casi, - mentre la percentuale restante (26,55%) ricade nelle opzioni non so e non risponde. 3 I dati raccolti, danno conferma, purtroppo, di quella che è una reale e profonda carenza di conoscenze ed informazione e formazione specifica sulla Ludoteca, la quale è strettamente connessa ad un importante deficit legislativo di settore infatti solo un numero irrisorio di Comuni su tutto il territorio regionale dichiara di aver stilato un regolamento comunale sul servizio Ludoteca. Ciò, dunque, contribuisce ad alimentare la confusione relativa al servizio, permettendo di chiamare tutto ludoteca ed impedendo, pertanto, l erogazione di servizi di qualità realmente basati sui bisogni della famiglia contemporanea ed efficaci nel rispondere adeguatamente alle esigenze sociali, psico-pedagogiche ed educative dell infanzia, rispettandone quindi le tappe evolutive. Troppo spesso, infatti, non è chiaro il profondo valore del giocattoli e del gioco, quest ultimo inteso, non tanto come attività ludica fine a se stessa, quanto, piuttosto come spazio di vita, di crescita, di esperienza potremmo dire, con le parole di Winnicott, come uno spazio che si struttura all interno dell area dell illusione, ossia quell area a ponte tra il mondo esterno ed il mondo interno, in cui prendono vita la fantasia e la creatività e che caratterizza e permette il difficile percorso dallo stato di dipendenza del bambino fino all indipendenza, stimolando l affermazione del Vero Sé. Il gioco, dunque, è, per Winnicott, sempre un'esperienza creativa e la capacità di giocare in maniera creativa permette al soggetto di esprimere l'intero potenziale della propria personalità, "grazie alla sospensione del giudizio di verità sul mondo, a una tregua dal faticoso e doloroso processo di distinzione tra sé, i propri desideri, e la realtà, le sue frustrazioni" 4 3 Tutti i dati esposti derivano dallo Studio-ricerca sulle Ludoteche nella Regione Sicilia condotta dall Associazione Nazionale Il Dado Magico A.S.D. 4 D. W. Winnicott, Gioco e realtà, Armando Editore

10 . In questo modo, attraverso un atteggiamento ludico verso il mondo, e solo qui, in questa terza area neutra e intermedia tra il soggettivo e l'oggettivo, può comparire l'atto creativo, che permette al soggetto di trovare se stesso, di essere a contatto con il nucleo del proprio Sé; inoltre, "l'esperienza culturale comincia con il vivere in modo creativo, ciò che in primo luogo si manifesta nel gioco" 5. La creatività è uno stato di vitalità esistenziale, comune ad ogni essere umano, sia esso bambino o adolescente o adulto, ed è per questo che, per Winnicott, il gioco, intendendo con esso un atteggiamento ludico e creativo verso il mondo, non ha età: "io considero alla stessa stregua il modo di godere altamente sofisticato della persona adulta rispetto alla vita, o alla bellezza o all'astratta inventiva umana, e il gesto creativo di un bambino, che tende la mano alla bocca della madre, e che tocca i suoi denti, e la vede creativamente. Per me, il giocare porta in maniera naturale all'esperienza culturale e invero ne costituisce le fondamenta". Il gioco, dunque, come attività afinalistica, ma certamente deputata allo sviluppo cognitivo, affettivo, motivazionale e di personalità dell individuo, da fasi di sviluppo precoci fino all età adulta e anche più. Winnicott, infatti, introduce una significativa analogia tra l oggetto transizionale, l area dell illusione e l area del gioco : il gioco comincia nello spazio potenziale che si crea tra madre e bambino, la zona dell illusione: nell atto di giocare il bambino è in grado di essere creativo perché fa ancora effettivamente esperienza, in qualche misura, dell onnipotenza, può far uso dell intera personalità, e solo nell essere creativo scopre il Sé. All interno di questo contesto deve svolgersi, la conoscenza della realtà che dovrà essere offerta al bambino non solo gradualmente, ma anche come una sua scoperta, ancora una volta come qualcosa che fa lui, che egli crea. La progressiva disillusione, questa presentazione e conoscenza della realtà, diviene, così, apprendimento. 6 Ecco i grandi valori del gioco e dei giocattoli, le cui caratteristiche il ludotecario dovrebbe avere ben chiare. Da qui, dunque, anche l importanza del prestito dei giochi che dovrebbe caratterizzare ogni Ludoteca, poiché peremette la continuazione dell esperienza e la condivisione di questa all interno del nucleo familiare, dando, inoltre, la possibilità anche alle famiglie in condizioni socio-economiche meno agiate di affermare e soddisfare l inalienabile diritto al gioco di ogni bambino; diritto che, troppo spesso, è invece concesso solo ad alcune fasce d età, come si è evidenziato, infatti, nessuna delle Ludoteche da noi contattate ha affermato di non porre limiti di età per la propria utenza. Tutto ciò devia da quella che è la nostra idea di Ludoteca, intesa come servizio sociale fruibile da tutti i bambini da 0 a 99 anni che abbiano voglia di esprimersi attraverso il gioco, di conoscersi,sperimentarsi, scambiare esperienze in uno spazio costruito per loro e da loro. 5 ibidem 6 ibidem

11 Ci auguriamo, quindi, che quanto esposto fin qui possa essere per tutti spunto di riflessione, per noi è ulteriore motivo per perpetuare il nostro impegno, anche e soprattutto attraverso il coinvolgimento e la sensibilizzazione degli Enti Pubblici in relazione al riconoscimento della Ludoteca come servizio sociale e del Ludotecario quale figura preposta e professionista del settore, questo perché anche noi, come Shaw crediamo che l uomo non smette di giocare perché invecchia, ma invecchia perché smette di giocare. Vorremmo chiudere la nostra breve relazione ringraziando la Provincia Regionale di Messina Ass.to alla Solidarietà Sociale- e la Regione Sicilia Ass.to della Famiglia, delle Politiche Sociali e delle Autonomie Locali le quali hanno gentilmente patrocinato la ricerca presentata, e il Centro Internazionale Ludoteche, nella persona del Direttore Giorgio Bartolucci, la cui collaborazione, come sempre, è risultata preziosa. I Relatori Per L Associazione Il Dado Magico A.S.D. La Presidente La Vicepresidente Irene Catalano Rando Dott.ssa Deborah Bontempo _ Per il Centro Internazionale Ludoteche Il Direttore Dott. Giorgio Bartolucci

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