LE MEDIE IMPRESE INDUSTRIALI DEL NORD OVEST ( ) ( )

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1 LE MEDIE IMPRESE INDUSTRIALI DEL NORD OVEST ( ) LE MEDIE IMPRESE INDUSTRIALI DEL NORD OVEST ( )

2 Mediobanca Unioncamere LE MEDIE IMPRESE INDUSTRIALI DEL NORD OVEST ( ) I.

3 MEDIOBANCA DECRETO LEGISLATIVO n. 196 DEL SULLA TUTELA DELLA PRIVACY INFORMATIVA Ai sensi dell art. 13 del Decreto Legislativo n. 196 del , recante disposizioni a Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento di dati personali, si precisa che i dati personali da noi raccolti potranno essere oggetto, nel rispetto della normativa sopra richiamata e conformemente agli obblighi di riservatezza cui è ispirata l attività della nostra società di trattamenti che consistono nella loro raccolta, registrazione, organizzazione, conservazione, elaborazione, modificazione, selezione, estrazione, utilizzo, blocco, comunicazione, diffusione, cancellazione ovvero nella combinazione di due o più di tali operazioni. Tali dati vengono trattati per finalità di ricerca economica e statistica ed in particolare per la realizzazione del volume Le Medie Imprese Industriali del Nord Ovest e delle opere digitali su CD e Web, opere destinate alla pubblicazione e alla diffusione in Italia e all estero, e di altre pubblicazioni contenenti dati per singola società o aggregati. Il trattamento dei dati potrà avvenire anche attraverso strumenti automatizzati atti a memorizzarli, gestirli e trasmetterli, mantenuti in ambienti di cui è controllato l accesso. Il trattamento dei dati potrà essere effettuato, per conto della nostra società, con le suddette modalità e con criteri di sicurezza e riservatezza equivalenti, da società, enti o consorzi che ci forniscano specifici servizi elaborativi, nonché da società, enti (pubblici o privati) o consorzi che svolgano attività connesse, strumentali o di supporto a quella della nostra società. L elenco delle società, enti o consorzi sopra indicati è riportato nel prospetto, tempo per tempo aggiornato, tenuto a disposizione presso i nostri locali. Ai sensi dell art. 7 del Decreto Legislativo l interessato può esercitare i suoi diritti e, in particolare, può ottenere dal titolare la conferma dell esistenza o meno di propri dati personali e che tali dati vengano messi a sua disposizione in forma intellegibile. L interessato può altresì chiedere di conoscere l origine dei dati nonché la logica e le finalità su cui si basa il trattamento; di ottenere la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge nonché l aggiornamento, la rettifica o, se vi è interesse, l integrazione dei dati; di opporsi, per motivi legittimi, al trattamento stesso. La presente informativa è redatta tenendo conto delle regole fissate dall articolo 2, comma 2 del Codice di deontologia relativo al trattamento dei dati personali nell esercizio dell attività giornalistica, ed in esecuzione del provvedimento autorizzativo del Garante per la Protezione dei dati personali in data 20 ottobre Ulteriori informazioni potranno essere richieste presso la sede di Mediobanca, oppure, per iscritto al: titolare al trattamento dei dati: MEDIOBANCA S.p.A., Piazzetta E. Cuccia, Milano, iscritta al n dell albo banche; responsabile del trattamento dei dati (in atto Dott. Vincenzo Tortis) presso la sede di Mediobanca. ISSN Copyright 2013 by Ufficio Studi Mediobanca e Centro Studi Unioncamere Mediobanca - Ufficio Studi Foro Buonaparte, 10 - Milano Tel Internet: ufficio.studi@mediobanca.com Unioncamere - Centro Studi Piazza Sallustio, 21 - Roma Tel Internet: centrostudi@unioncamere.it II.

4 INDICE pag. Premessa... Glossario Il metodo dell indagine... IX 2. Distribuzione territoriale e tendenze demografiche... XI 3. Specializzazione produttiva e contenuto tecnologico... XIV 4. Profilo economico-finanziario... XVI 5. Struttura patrimoniale e finanziaria... XVIII V VI TABELLE DI SINTESI E ALLEGATI Tabelle (dalla 1 alla 20)... Allegato 1 Codici Ateco 2007 dei settori... Allegato 2 Medie Imprese dei distretti industriali... Allegato 3 Codici Ateco 2007 e province dei distretti... Allegato 4 Medie Imprese di altri sistemi produttivi locali... Allegato 5 Codici Ateco 2007 e province di altri sistemi produttivi locali... XXIII XLVIII XLIX L LI LII TABELLE STATISTICHE Totale Nord Ovest... 2 Piemonte e Valle d Aosta Liguria Lombardia Società appartenenti a distretti Società appartenenti ad altri sistemi produttivi locali Società non appartenenti a distretti e ad altri SPL Settori del made in Italy Alimentare Beni per la persona e la casa Carta e stampa Chimico e farmaceutico Meccanico Metallurgico Altri settori CRITERI DI ELABORAZIONE III.

5 Premessa Questo fascicolo riporta statistiche economico-finanziarie derivate dalla rielaborazione dei dati di bilancio delle medie imprese industriali aventi sede nel Nord Ovest. Il lavoro riguarda il periodo ed è frutto dell indagine sull universo delle medie imprese italiane condotta annualmente dal Centro Studi di Unioncamere e dall Ufficio Studi di Mediobanca. I dati nazionali sono stati pubblicati lo scorso ottobre nel fascicolo Le medie imprese industriali italiane. Le statistiche qui presentate sono disponibili in formato elettronico nel sito che rende inoltre scaricabili informazioni dettagliate sui singoli comparti dell alimentare, dei beni per la persona e la casa e della meccanica, nonché l analisi dell aggregato delle imprese del made in Italy in base alla sede in distretti, altri sistemi produttivi locali e altre ubicazioni. Milano, dicembre 2013 V.

6 Glossario Attivo corrente Disponibilità, circolante e altre attività correnti. (*) Attivo corrente netto (ACN) Attivo corrente al netto delle disponibilità, dei fornitori e delle altre passività correnti. Attivo immobilizzato netto (AIN) Immobilizzazioni materiali nette, immobilizzazioni immateriali, partecipazioni nette ed altri immobilizzi di natura finanziaria. (*) Attivo immobilizzato tangibile (AIT) Attivo immobilizzato netto dedotte le attività immateriali. Capitale investito (CI) Debiti finanziari e capitale netto (inclusi gli interessi di terzi). Capitale investito tangibile (CIT) Capitale investito dedotte le immobilizzazioni immateriali. Capitale netto (CN) Capitale sociale, riserve, risultato d esercizio e interessi di terzi. (*) Capitale netto tangibile (CNT) Capitale netto dedotte le immobilizzazioni immateriali. Circolante Rimanenze e crediti verso i clienti, al netto dei relativi fondi rettificativi. (*) Costo del lavoro (CL) Salari, oneri sociali e contributi, accantonamenti al TFR. (*) Debiti finanziari (DF) Debiti finanziari a breve e m/l termine, verso banche, altri finanziatori, società consociate e costituiti da prestiti obbligazionari. (*) Disponibilità Cassa, banche e titoli a reddito fisso. (*) Fatturato all esportazione Fatturato realizzato fuori dal paese di residenza della società. Margine operativo lordo (MOL) Valore aggiunto dedotto il costo del lavoro. (*) Margine operativo netto (MON) Mol dedotti gli ammortamenti di immobilizzazioni materiali e immateriali. Oneri finanziari (OF) Oneri su finanziamenti, obbligazioni e di natura diversa. Return on equity (ROE) Rapporto percentuale tra il risultato d esercizio ed il capitale netto dedotto il risultato d esercizio. Return on investment (ROI) Rapporto percentuale tra la somma di Mon e proventi finanziari e il capitale investito. Risultato corrente prima delle imposte Mon al netto del saldo tra oneri e proventi finanziari. (*) Valore aggiunto (VA) Fatturato netto meno costi d acquisto e servizi più costi capitalizzati e ricavi operativi diversi. (*) (*) Per il dettaglio analitico si vedano le Tavole statistiche (pag. 2 e ss.). VI.

7 Settori e intensità tecnologica (metodologia OCSE) Alta tecnologia Medio-alta tecnologia Medio-bassa tecnologia Bassa tecnologia Farmaceutico, elettronico, aerospaziale e della difesa, strumenti medicali e ottici, orologi. Meccanico ed elettro-meccanico, mezzi di trasporto, chimico e cavi. Metallurgico, energetico, prodotti per l edilizia, vetro e gomma, costruzioni navali. Alimentare e bevande, tessile e abbigliamento, carta, stampa ed editoria, legno e mobili, pelli e cuoio, altri settori manifatturieri (occhialeria, gioielleria, tabacco, costruzioni, ecc.). VII.

8 FIG. 1 LOCALIZZAZIONE DELLE MEDIE DEL NORD OVEST NEL 2011 IMPRESE INDUSTRIALI FIG. 2 LOCALIZZAZIONE DELLE IMPRESE DEL NORD OVEST DIVENUTE MEDIE NEL PERIODO VIII.

9 1. Il metodo dell indagine L indagine copre l universo delle medie imprese industriali italiane ubicate nell Area Nord occidentale, considerando tali le società di capitali che ( 1 ): hanno una forza lavoro compresa tra 50 e 499 unità e un volume di vendite non inferiore a 15 e non superiore a 330 milioni di euro; hanno un assetto proprietario autonomo, con esclusione delle società comprese nel perimetro di consolidamento di gruppi italiani che eccedono i limiti di cui al punto precedente oppure controllate da persone fisiche o giuridiche residenti all estero; appartengono al comparto manifatturiero, ovvero, in prima approssimazione, alla classe C della codifica Ateco 2007 (cfr. Allegato 1). L indagine è censuaria e pertanto gli insiemi da cui sono desunti gli aggregati economico-finanziari esaminati in questo rapporto hanno, di norma, natura aperta. Apposite elaborazioni, opportunamente segnalate, sono state condotte con finalità comparative su un insieme chiuso di 755 imprese che hanno costantemente rispettato i requisiti di inclusione nel decennio. Dall analisi dei registri camerali e dalla verifica dei soci di controllo sono state individuate 3449 imprese manifatturiere che nel 2011 soddisfacevano i parametri di fatturato. La verifica degli ulteriori requisiti ha portato ad escludere: 894 imprese non coerenti con le soglie relative ai dipendenti; 416 imprese controllate da gruppi italiani di maggiori dimensioni; 626 imprese con proprietà riconducibile a soggetti stranieri ( 2 ). (1) Per maggiori dettagli sulla metodologia si rimanda all edizione che riporta i dati nazionali, MEDIOBANCA-UNIONCAMERE, Le medie imprese industriali italiane ( ), Milano, (2) Le 626 imprese di medie dimensioni, prive di autonomia proprietaria poiché riconducibili a controllo estero, hanno una casa madre europea nel 75,7% dei casi, nordamericana nel 18,8% e asiatica nel 4,8% (il residuo è frammentato tra le aree restanti). Con riferimento alle singole nazioni, la predominanza spetta agli Stati Uniti (18,4%), alla Germania (16,6%), alla Francia (14,9%), ai Paesi Bassi (9,7%), al Regno Unito (8,9%) e alla Svizzera (7,7%). I restanti paesi hanno quote individuali inferiori al 5%. IX.

10 Tali decurtazioni hanno portato ad una consistenza finale di 1513 imprese che passa a 1498 imprese e gruppi considerando, ove redatti, i bilanci consolidati ( 3 ). Nella lettura degli aggregati economico-finanziari è inoltre opportuno considerare che: il totale generale dell Area Nord Ovest rappresenta l aggregato dell universo e privilegia, ove disponibili, i conti consolidati (1498 imprese e gruppi); gli aggregati regionali sono stati elaborati assumendo i bilanci delle sole case madri (1513), allo scopo di limitare l effetto dei gruppi plurilocalizzati; i dati per settore sono stati elaborati assumendo, ove disponibili, i conti consolidati; l attività economica è classificata utilizzando i codici Ateco (2007 NACE Rev. 2; cfr. Allegato 1) che fanno riferimento alle attività manifatturiere (classe C) con l esclusione delle attività C.19 (fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio) e l inclusione di alcune attività afferenti l editoria (J.58) ( 4 ); gli aggregati delle società appartenenti a distretti e altri sistemi produttivi locali (SPL) ( 5 ), come pure quelli dei settori del made in Italy, sono stati elaborati assumendo i bilanci delle singole società, sempre allo scopo di limitare l effetto dei gruppi plurilocalizzati; gli Allegati da 2 a 5 riportano alcuni principali dati per ciascun distretto e per ciascun altro SPL (negli Allegati 4 e 5, per completezza, gli altri sistemi locali comprendono le imprese dei distretti che ne fanno parte, anche se nel testo di questo rapporto salvo espressa menzione esse saranno escluse). (3) Le statistiche pubblicate nelle precedenti edizioni di questa indagine sono state ritoccate recependo i risultati di successive ricognizioni e aggiornamenti degli archivi camerali. Gli aggiustamenti che ne sono conseguiti hanno prodotto una revisione marginale dei dati (poco più del 2% nel 2009 ultimo anno nella precedente edizione in termini di totale di bilancio). (4) L inclusione è motivata da ragioni di continuità con la codifica Ateco vigente prima della versione NACE Rev. 2. (5) Per la metodologia si rimanda all Appendice dell edizione che riporta i dati nazionali, MEDIOBANCA-UNIONCAMERE, Le medie imprese industriali italiane ( ), Milano, 2013; p. XXV e ss. X.

11 2. Distribuzione territoriale e tendenze demografiche La Fig. 1 mostra la georeferenziazione sul territorio nord occidentale delle sedi delle medie imprese, con l avvertenza che la concentrazione di più imprese nello stesso comune viene evidenziata con un unico segno di riferimento. I dati per regione sono riepilogati nella Tab. 1 e mostrano che la regione più densamente popolata di medie imprese è la Lombardia, che ne ospita il 75,1% (74,4% delle imprese manifatturiere di capitale del Nord Ovest). È decisamente più bassa la concentrazione in Piemonte e Valle d Aosta 22,2% (21,4%) e in Liguria, dove la presenza di medie imprese (2,7%) è inferiore a quella delle imprese manifatturiere di capitale (4,2%). Inoltre, 445 medie imprese (ovvero il 29,4% del totale) hanno sede in distretti e 215 (14,2%) in altri SPL. La distribuzione delle medie imprese del Nord Ovest in base al numero di dipendenti, suddivisi in classi equispaziate di 50 unità, presenta una significativa concentrazione nelle prime tre fasce dimensionali (ovvero fino a 199 dipendenti) le quali cumulano il 79,7% delle osservazioni (Tab. 4). La sola categoria dipendenti raggiunge il 43% del totale. Le prime tre classi rappresentano inoltre il 57,3% del totale degli occupati. Circa l evoluzione nel decennio della numerosità dell universo delle medie imprese e la dinamica dei valori medi e mediani di alcuni indicatori di dimensione (Tab. 5), si osserva che: dopo il massimo raggiunto nel 2007 (1855 imprese), per l effetto congiunto della crisi e della revisione delle soglie dimensionali, l universo delle medie imprese ha toccato il minimo di 1342 unità nel 2009 per poi risalire a 1498 nel 2011, 357 imprese in meno rispetto al 2007; per fatturato, dipendenti e totale attivo la mediana è sempre inferiore alla media per effetto dell asimmetria distributiva evidenziata; l occupazione media per impresa non è cresciuta nel decennio, segnando anzi una flessione sia in termini medi (da 150 a 145 unità, -3,3%) che mediani (da 120 a 112, -6,7%); il fatturato medio nel 2011 si è attestato a 44,5 milioni di euro, in crescita del 30,9% sul 2002 (+11,3% in termini reali); il totale attivo medio è stato pari a 48,4 milioni, in aumento del 45,3% sull inizio del decennio (+23,6% deflazionato); si segnala che nel medesimo periodo il Pil italiano a prezzi correnti è cresciuto del 21,2%. XI.

12 Tra le 1498 medie imprese censite nel 2011 ve ne sono 427 (479 nel 2002) che, essendo a capo di un gruppo formale, hanno redatto il bilancio consolidato (Tab. 6). Le società da esse integralmente consolidate sono state 2296 (2267), delle quali 442 costituite da medie imprese manifatturiere (essenzialmente le capogruppo), 411 da imprese manifatturiere italiane di piccola dimensione, 213 da manifatturiere estere, 558 da società di servizi italiane e 645 da società di servizi estere. Tenuto conto delle società consolidate, gli aggregati esaminati in questa indagine riguardano complessivamente 3367 imprese, delle quali 1071 medie imprese che non redigono il consolidato e 2296 società che rientrano, anche come capogruppo, nei conti consolidati delle 427 case madri. Quando le medie imprese si organizzano in gruppi il loro perimetro comprende poco più di cinque società. Le società estere consolidate integralmente sono passate dal 31,5% del totale nel 2002 al 37,4% nel 2011; tra di esse, quelle con attività manifatturiera sono cresciute dal 10,1% del 2002 al 24,8% del Le imprese italiane sono passate dal 68,1% al 61,5%, ma sono state solo le manifatturiere italiane a cadere dal 46,8% del totale nel 2002 al 37,2% del 2011, essendo quelle di servizi cresciute dal 21,3% al 24,3%. Ne è conseguito che il rapporto tra manifatturiere estere e italiane è passato dal 7% circa del 2002 (una straniera ogni quattordici domestiche) al 25% del 2011 (una ogni quattro). Nel 2011 al gruppo delle società controllate si affiancano ulteriori 351 imprese collegate ( 6 ). Di esse, il 38,5% ha sede all estero e, di queste ultime, il 23% svolge attività produttiva. La distribuzione geografica delle controllate manifatturiere estere ha subìto una significativa modificazione tra il 2002 e il 2011 che ha portato ad una maggior rilevanza dell Asia e del Medio Oriente cresciuti dal 5,6% al 20,7% (14,6% la sola Cina) cui hanno fatto riscontro le diminuzioni dei Paesi dell Unione Europea, passati dal 59,6% al 53,5% del totale, e delle Americhe (dal 23,6% al 16,9%), a causa del minor peso assunto dal Centro Sud America (dal 15,3% all 8,5%), con il Nord America rimasto pressoché invariato (circa 8%) (Tab. 7). Si è mantenuta costante la presenza dei Paesi europei extra UE ed appartenenti all area dell ex Unione Sovietica (si tratta nel complesso di circa il 6%). Modesto, infine, il contributo del continente africano (nel 2011: 2,8%). (6) Sono tali ai sensi dell art del Codice Civile quelle nelle quali la partecipante esercita un influenza notevole che si presume realizzata quando in assemblea ordinaria può essere esercitato almeno un quinto dei voti ovvero un decimo se la società ha azioni quotate in un mercato regolamentato. XII.

13 Il saldo negativo di 219 unità (Tab. 8) che ha interessato l universo delle medie imprese del Nord Ovest tra il 2002 e il 2011 è derivato da movimenti in ingresso (1420 unità) e in uscita (1639) che hanno prodotto un tasso di turnover, ovvero il rapporto tra movimenti complessivi e consistenza di inizio periodo, pari al 178%. Il saldo relativo ai soli movimenti derivanti dal superamento delle soglie è positivo per 41 unità, frutto di 1355 ingressi e 1314 uscite, mentre vi è un ampio deflusso netto non legato ai parametri dimensionali (260 unità) che deriva da 65 ingressi e 325 fuoriuscite. Quanto al primo saldo si rileva che: la gran parte della turbolenza si verifica attorno alle soglie inferiori che danno conto del 91% dei movimenti totali (94,8% in ingresso e 87,1% in uscita); la soglia di fatturato ha generato il 77,4% dei movimenti complessivi (77,3% in ingresso e 77,5% in uscita), la soglia dei dipendenti il residuo 22,6%; le variazioni di fatturato sono all origine dell 84,1% dei movimenti attraverso la soglia inferiore, le variazioni di dipendenti del 90% dei movimenti attraverso la soglia superiore; si tratta di evidenze in parte riconducibili al fatto che la crescita dalle fasce dimensionali inferiori è innescata da fenomeni prevalentemente commerciali mentre il passaggio a classi dimensionali superiori comporta anche l adozione di assetti organizzativi più strutturati. Si ricorda che, tra le medie imprese che nel hanno varcato le soglie dimensionali superiori accedendo all area delle società medio-grandi, il 38% ha mantenuto a tutto il 2012 la propria autonomia proprietaria, mentre il 56% l ha perduta subendo l acquisizione da parte di un grande gruppo italiano (30%) oppure di un soggetto straniero (26%). Il restante 6% è andato incontro a procedure concorsuali. Circa il saldo prodotto da cause indipendenti dalle soglie dimensionali, le liquidazioni e le cessazioni dovute a procedure concorsuali sono alla base del 45,2% dei deflussi e rappresentano nel decennio un fenomeno ampiamente superiore rispetto a quello di segno opposto rappresentato dalle nuove costituzioni (-147 contro +53). Le fusioni e i consolidamenti sono la seconda causa di depauperamento numerico (34,5% delle uscite non legate alle soglie) pur rappresentando un fenomeno modesto in termini assoluti, avendo riguardato mediamente ogni anno lo 0,8% delle imprese con un impatto trascurabile sulla dimensione media. La perdita dell autonomia proprietaria a causa del passaggio a proprietà straniera rappresenta un ulteriore 18,5% delle uscite (60 casi), non compensato dall acquisizione di attività straniere da parte di imprenditori domestici (12 casi): per ogni 5 imprese rilevate ad opera di azionisti esteri solo una è passata a proprietà italiana, 3,5 è il dato nazionale, che conferma una qualche maggiore attrattività delle imprese collocate nel Nord Ovest. XIII.

14 3. Specializzazione produttiva e contenuto tecnologico L attività prevalente delle medie imprese del Nord Ovest riguarda i settori tipici del made in Italy, anche se la loro rappresentatività è inferiore alla media nazionale. Essi raggiungono il 54,4% del fatturato (60,5% per l Italia), il 55,2% del valore aggiunto (60%), il 58,5% delle esportazioni (65%) e il 57,3% dei dipendenti (62,4%) (Tab. 9). Come per l Italia, ma qui con ancora maggiore evidenza, il settore più rilevante è la meccanica che nel 2011 ha assorbito il 37% delle vendite (33,4% il dato nazionale), il 44,1% del valore aggiunto (40,8%) e il 48,1% delle esportazioni (44,1%). Il secondo comparto è il chimico e farmaceutico che ha realizzato nel 2011 il 16,2% del valore aggiunto e il 14,6% delle esportazioni. Seguono l alimentare (9,6% il valore aggiunto e 6,1% l export) e il metallurgico (8% e 10,4%). I settori ora menzionati, formano un insieme di quattro comparti produttivi che vale il 78% del fatturato di tutte le medie imprese del Nord Ovest e il 79% in termini di export. I restanti settori mostrano, come a livello nazionale, segni più o meno accentuati di ritardo o regresso. La quasi totalità di essi rientra nell ampio coacervo delle produzioni relative ai beni per la persona e la casa che, nel loro insieme, hanno subìto un forte arretramento: le vendite sono cadute dal 22,2% del 2002 al 14,6% del 2011, il valore aggiunto dal 22,5% al 14,1%, le esportazioni dal 23,7% al 15,4% e i dipendenti dal 24,9% al 18,5%. La ricomposizione della struttura ponderale dei settori tra il 2002 ed il 2011 consegue a variazioni ampiamente differenziate nel periodo delle grandezze economicopatrimoniali di riferimento (Tab. 10). Si conferma, come per la totalità delle medie imprese italiane, l andamento deludente dei settori riconducibili ai beni per la persona e la casa che segnano dal 2002 progressioni ampiamente al di sotto di quelle dell universo delle medie imprese del Nord Ovest. Il fatturato è aumentato del 14,5% (45,3% il totale dell area), il valore aggiunto del 6,3% (31,1%) e le esportazioni del 26,4% (69,8%). Analizzando la ripartizione territoriale delle medie imprese, la regione più rappresentativa è la Lombardia che ha contribuito nel 2011 al 77% circa del fatturato e del valore aggiunto, al 78% delle esportazioni e al 75% degli occupati. Le incidenze di Piemonte e Valle d Aosta oscillano tra il 20% e il 22%, la quota della Liguria non supera il 3% in tutti i parametri esaminati (Tab. 11). La meccanica prevale in tutte le regioni ma con percentuali diverse. È la Liguria ad evidenziare i valori maggiori per fatturato (45,2%) ed esportazioni (56,8%), seguita da Piemonte e Valle d Aosta (40,6%, 49,7%) e Lombardia (34,7%, 47,3%). Per quanto riguarda i restanti settori, il chimico e XIV.

15 farmaceutico si colloca al secondo posto in Lombardia (15,4% del fatturato), mentre nelle restanti regioni il secondo maggiore apporto è del comparto alimentare (20,4% del fatturato in Piemonte e Valle d Aosta e 23,9% in Liguria). Risulta similare l apporto dei beni per la persona e la casa che, ad eccezione della Liguria, si attesta tra il 14-15% circa in termini di valore aggiunto. La presenza delle medie imprese nei settori convenzionalmente definiti high tech è marginale (Tab. 12). In base alla tassonomia dell OCSE, che utilizza l intensità delle spese di ricerca, la fascia che comprende l Alta e la Medio-alta tecnologia si fissa al 35,7% del fatturato, superiore alla media nazionale (30,8%). Tale tendenza si ripresenta sia a livello di esportazioni (43,3% contro 39,9%) che di valore aggiunto (42,6% contro 37,3%). La lettura di questi dati sconta il modello attraverso cui le medie imprese realizzano l innovazione: essa viene acquisita dall esterno in quanto incorporata nei cespiti tecnici oppure realizzata internamente sulla scorta dell interazione con il cliente o il fornitore senza che vi sia necessariamente una funzione di R&S ad essa dedicata ( 7 ). (7) Per una disamina dei modelli innovativi delle medie imprese si veda, tra gli altri: A. BONACCORSI, Anatomia dei processi di innovazione nelle medie imprese italiane;inmediobanca-unioncamere, Indagine sulle medie imprese industriali italiane - Commenti 2008; Roma, XV.

16 4. Profilo economico-finanziario L analisi di alcuni indicatori economici relativi al periodo consente di individuare alcune fasi temporali caratterizzate da tendenze distinte (Tab. 13). Una prima fase si esaurisce nel 2003 quando si arresta una prolungata traiettoria di caduta della redditività che ha portato il roi ( 8 ) dal 15,9% del 1996 al 9,4% del È quindi seguita una fase di ripresa dei margini che ha consentito alla redditività del capitale investito di raggiungere il 12,3% nel 2007, superando i livelli del biennio La terza fase è stata aperta dalla crisi finanziaria che ha prodotto un repentino tracollo dei margini con ripiegamento del roi al 6,8% del Il periodo finale, limitato al biennio , ha visto il recupero del roi che ha saldato nel 2011 all 8,8%. La redditività netta, dopo una fase di crescita culminata nel 1999 (11%), si è successivamente ridotta fino a toccare il 4,2% nel 2003, per poi risalire progressivamente al 9,1% nel 2007, crollare al 2,6% nel 2009 e infine saldare al 5,9% nel Nel periodo , quando la media del roi si è attestata al 10,6%, l apporto della gestione finanziaria (rapporto tra proventi finanziari e valore aggiunto) si è ridotto, passando dal 3,2% al 2,4%; il tasso di rotazione del capitale investito (valore aggiunto/capitale investito) ha marginalmente ripiegato dal 43,6% al 41,9%, così che la crescita del roi è stata integralmente tributaria dei progressi di efficienza e competitività che hanno sostenuto il rapporto tra margini industriali (Mon) e valore aggiunto, salito dal 22,2% del 2002 al 27% del Successivamente alla crisi globale, che si è manifestata con maggiore evidenza sui margini nel 2009, la ripresa del roi è derivata tanto dal recupero del rapporto tra Mon e valore aggiunto, risalito dal 19,9% del 2009 al 24% del 2011, quanto da quello del turnover del capitale investito (da 30,5% a 33,6%). Quest ultimo, tuttavia, è bruscamente caduto di oltre sette punti rispetto alla media pre-crisi, confermando l importante cedimento dei livelli produttivi rispetto alla capacità complessiva. Concludendo, quindi, i margini indicano un recupero oltre i livelli del 2009, ma una permanenza sotto quelli del periodo pre-crisi: si tratta di 1,7 punti in meno per il roi e 0,6 punti in meno per il roe. Nel valutare la redditività netta si deve tener conto dell incidenza del tax rate sulle medie imprese (Tab. 14). Nel periodo il carico fiscale medio (rapporto tra (8) Il roi (return on investment) è calcolato come rapporto tra margine operativo netto e capitale investito, quest ultimo pari alla somma del patrimonio netto, depurato delle azioni proprie, e dei debiti finanziari complessivi. Per omogeneità con il denominatore, il numeratore del rapporto comprende, in aggiunta al margine operativo, anche i proventi finanziari. L altro indicatore utilizzato è il rendimento dei soli mezzi propri, roe (return on equity), calcolato come rapporto tra risultato dell esercizio e patrimonio netto (sempre depurato delle azioni proprie) escluso lo stesso risultato. XVI.

17 imposte ed utile ante imposte) si è assestato al 45,1%, sostanzialmente in linea con il dato nazionale (44,5%). Dopo una progressiva riduzione tra il 2006 e il 2010, nel 2011 l imposizione fiscale è risalita al 39,3% (+1,6 punti sul 2010). Con riferimento al 2011 e ad un insieme di oltre 850 medie imprese del Nord Ovest che rendono disponibile il dettaglio, le imposte sul reddito sono derivate per il 72% dall Ires e per la quota residua dall Irap. Nei casi in cui il valore aggiunto è modesto, ed è quindi assorbito in misura preponderante dal costo del lavoro (residuando quote trascurabili al profitto), il carico fiscale può superare il 60% arrivando, in media, anche al 90% degli utili ante imposte. In questo ultimo caso l Irap rappresenta il 70% del carico fiscale complessivo. Osservando gli indicatori economici suddivisi per regione (Tab. 15), emerge che nel 2011 le medie imprese localizzate in Lombardia hanno conseguito la maggiore redditività sia rispetto al capitale investito (9,1%) che ai mezzi propri (6,8%), realizzando valori superiori alla media nazionale (rispettivamente 7,5% e 4,4%). Le medie imprese lombarde hanno inoltre mostrato una maggiore capacità di ripresa dopo la crisi segnando, rispetto al 2009, il più alto recupero sia in termini di roi (+1,7 punti) che di roe (+3,2 punti). Se si analizza la performance media precedente la crisi, si osserva un ritardo in tutte le regioni sia in termini di roi che di roe fatta eccezione, per quest ultimo indicatore, per il Piemonte e Valle d Aosta che segnano un progresso dello 0,6%. A livello di roi si evidenzia un profilo differente tra le medie imprese ubicate in aree distrettuali (8,2%), in altri SPL (9%) e quelle domiciliate in altre aree (9,2%); il roe è invece sostanzialmente in linea, con valori che oscillano tra il 6,3% e il 6,7%. Osservando i dati aggregati per tipo di produzione prevalente (Tab. 15), il chimico e farmaceutico ha registrato nel 2011 livelli elevati di roi (11%) e roe (10,3%) rispetto alla media dell Area Nord occidentale (+2,2 punti per roi e ben +4,4 punti per roe), precedendo la meccanica (10,3% il roi, 7,4% il roe). I beni per la persona e la casa hanno sofferto tanto in termini di roi (6%) che soprattutto di roe (0,3%), pagando il profilo deludente dei prodotti per l edilizia (-11,9% il roe) e del tessile (-2,2%). Questi ultimi risultati hanno oscurato i buoni rendimenti di altri comparti, in particolare delle lavorazioni di pelli e cuoio (roe al 9,9%). Ciononostante, il coacervo dei beni per la persona e la casa resta maggiormente distaccato dai propri livelli di redditività pre-crisi (2,9 punti in meno di roi e 3,9 punti in meno di roe). I settori tipici del made in Italy hanno una redditività maggiore della media dell area, sia in termini di capitale investito (9,2% contro 8,8%) che di mezzi propri (6,8% contro 5,9%), ma resta in linea il mancato recupero dei valori pre-crisi (1,9 punti meno di roi e 0,4 punti in meno di roe). XVII.

18 5. Struttura patrimoniale e finanziaria La struttura patrimoniale e finanziaria delle medie imprese del Nord Ovest presenta alcuni caratteri distintivi che ne denotano la complessiva solidità già evidenziata dai dati a livello nazionale (Tab. 16). In primo luogo, la dotazione di mezzi propri appare sempre sufficiente a finanziare integralmente le immobilizzazioni materiali, ovvero i cespiti produttivi. Nel periodo il patrimonio netto tangibile si è attestato al 42,7% della somma del capitale investito tangibile e dei fondi, risultando sufficiente a coprire gli immobilizzi materiali che a loro volta si sono ragguagliati al 38,3%. Tenuto conto che le attività immobilizzate di natura finanziaria hanno un incidenza limitata al 5,4% del totale, la provvista di risorse a tempo indeterminato (mezzi propri) e a medio lungo termine (debito finanziario) risulta ampiamente sufficiente a coprire gli impieghi immobilizzati (62,7% contro 43,7%). Le attività correnti nette hanno una consistenza superiore a quella dei debiti finanziari scadenti entro l esercizio successivo (43,1% contro 28,2%). È questo un aspetto rilevante alla luce dell obiezione che la prevalenza del debito finanziario a breve termine su quello a più lunga scadenza possa costituire un elemento di vulnerabilità nella struttura finanziaria della media impresa. Si tratta di un timore infondato, poiché la prevalenza del finanziamento a breve termine è coerente con la struttura dell attivo che esso va a finanziare e che risulta costituito per una quota rilevante da attività operative a breve termine. Tale aspetto discende dalla struttura tendenzialmente leggera delle medie imprese che frammentano i processi produttivi lungo la filiera delle imprese fornitrici. Infine, nelle medie imprese del Nord Ovest, come per l insieme delle italiane, le attività liquide hanno una rilevanza relativamente contenuta (13,2% del totale), confermando che la conduzione dell impresa è concentrata sulle attività operative e produttive e non cede alla diversificazione in impieghi di natura finanziaria, se non nella misura in cui essi sono strumentali alla gestione industriale. Relativamente al 2011 sono Piemonte e Valle d Aosta e Lombardia (Tab. 17) a mostrare una struttura patrimoniale più robusta rispetto al totale dell Area Nord occidentale: i mezzi propri tangibili sono pari rispettivamente al 112,4% e 109,5% dell attivo immobilizzato tangibile, valori che segnano un distacco massimo di 17 punti con la Liguria (95,4%). Altri indicatori relativi alla struttura patrimoniale confermano il profilo mediamente migliore per queste due regioni: il rapporto tra Mol e oneri finanziari è pari a 7,6 volte in Lombardia, 7,4 volte in Piemonte e Valle d Aosta e 4,7 volte in Liguria, mentre quello tra debiti finanziari e Mol vede la Liguria posizionarsi a un XVIII.

19 livello superiore pari a 4,9 volte rispetto a 3,3 volte delle restanti regioni. Sotto il profilo merceologico, i migliori tassi di copertura dell attivo immobilizzato sono registrati dai settori dei beni per la persona e la casa (abbigliamento 184,6% e lavorazioni di pelli e cuoio 164,3%) e dal meccanico (125,6%), nonché dai settori tipici del made in Italy che evidenziano un tasso superiore a quello medio dell area (117,8% contro 105,7%). XIX.

20 TABELLE DI SINTESI E ALLEGATI

21 TAB. 1 NUMERO DI IMPRESE MANIFATTURIERE PER REGIONE dati MB-UC dati MB-UC dati UC (*) Medie imprese Medie imprese Totale imprese Totale società di capitale numero di imprese Classe addetti totale imprese Classe addetti società di capitale Piemonte e Valle d Aosta Liguria Lombardia Totale Piemonte e Valle d Aosta... 22,2 21,3 26,7 21,4 24,0 24,0 Liguria... 2,7 2,3 6,6 4,2 2,7 2,7 Lombardia... 75,1 76,4 66,7 74,4 73,3 73,3 Totale ,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 in % (*) Fonte: Elaborazioni Centro Studi Unioncamere su dati Registro Imprese e Archivio Statistico Imprese Attive. TAB. 2 NUMERO DI IMPRESE MANIFATTURIERE PER CLASSE DI ADDETTI dati MB-UC dati MB-UC dati UC (*) Classe di addetti Medie imprese Medie imprese Classe addetti totale imprese italiane numero di imprese Classe addetti totale imprese del Nord Ovest Classe addetti società di capitale del Nord Ovest Totale ,1 44,7 59,3 57,5 57, ,2 48,4 32,1 32,8 33, ,7 6,9 8,6 9,7 9,7 Totale ,0 100,0 100,0 100,0 100,0 (*) Fonte: Elaborazioni Centro Studi Unioncamere su dati Registro Imprese e Archivio Statistico Imprese Attive. in % XXIII.

22 TAB. 3 NUMERO DI ADDETTI DELLE IMPRESE MANIFATTURIERE DELLA CLASSE dati MB-UC dati MB-UC dati UC (*) Classe di addetti Medie imprese Medie imprese Nord Ovest Italia 000 di dipendenti % 000 di dipendenti % 000 di dipendenti % 000 di dipendenti % ,9 29,9 47,0 26,2 157,1 32,5 392,0 34, ,5 57,4 101,4 56,4 196,8 40,8 463,2 40, ,9 12,7 31,2 17,4 129,1 26,7 280,1 24,7 Totale ,3 100,0 179,6 100,0 483,0 100, ,3 100,0 (*) Fonte: Elaborazioni Centro Studi Unioncamere su dati Registro Imprese e Archivio Statistico Imprese Attive. TAB. 4 RIPARTIZIONE DELLE MEDIE IMPRESE PER CLASSE DI DIPENDENTI NEL 2011 Classe di dipendenti Imprese Dipendenti numero in % numero in % , , , , , , , , , , , , , , , , , ,4 Totale , ,0 XXIV.

23 TAB. 5 EVOLUZIONE DEL NUMERO DELLE MEDIE IMPRESE E DI ALCUNI PARAMETRI DIMENSIONALI N. imprese Fatturato Dipendenti Totale attivo media mediana media mediana media mediana milioni di euro numero milioni di euro ,0 25, ,3 23, (*) ,8 24, ,3 24, ,2 24, ,4 24, ,3 25, ,2 25, ,7 26, ,0 25, ,0 27, ,1 26, (*) ,3 30, ,4 31, ,9 29, ,4 36, ,7 30, ,1 35, ,5 30, ,4 32,8 Var. % 2011/ ,8 +30,9 +21,2-3,3-6,7 +45,3 +37,2 Var. % 2011/2002 reale (º)... n.c. +11,3 +3,1 n.c. n.c. +23,6 +16,7 (*) Anno di revisione della soglia di fatturato. (º) Deflazionata con l indice dei prezzi alla produzione dell Istat. XXV.

24 TAB. 6 AREA DI CONSOLIDAMENTO DELLE MEDIE IMPRESE Consolidate integralmente Collegate numero imprese Medie imprese manifatturiere italiane Altre imprese manifatturiere italiane Imprese di serivizi italiane Totale Imprese manifatturiere estere Imprese di servizi estere Totale In liquidazione Totale generale Per memoria Medie imprese redigenti il consolidato Medie imprese non redigenti il consolidato Totale TAB. 7 LOCALIZZAZIONE DELLE CONTROLLATE MANIFATTURIERE ESTERE in % delle controllate manifatturiere estere Unione Europea... 59,6 53,5 Eurozona... 33,3 27,7 Est UE... 20,8 20,2 Altri UE... 5,5 5,6 Americhe... 23,6 16,9 Nord America... 8,3 8,4 Centro e sud America... 15,3 8,5 Asia e Medio Oriente... 5,6 20,7 Europa no UE... 5,6 6,1 Africa... 4,2 2,8 Australia e Oceania... 1,4 Totale ,0 100,0 XXVI.

25 TAB. 8 MOVIMENTAZIONE DELL UNIVERSO DELLE MEDIE IMPRESE TRA IL 2002 ED IL 2011 Movimenti delle imprese Entrate Uscite Saldo Turbolenza (a) (b) (a-b) (a+b) Attraverso la soglia inferiore di cui per: variazione di fatturato variazione dei dipendenti Attraverso la soglia superiore di cui per: variazione di fatturato variazione dei dipendenti Totale relativo alle soglie di cui per: fatturato dipendenti Altri movimenti di cui per: nuove costituzioni acquisizione della proprietà italiana perdita della proprietà italiana fusioni e consolidamenti liquidazioni e procedure concorsuali altre variazioni Totale XXVII.

26 TAB. 9 COMPOSIZIONE SETTORIALE DELLE MEDIE IMPRESE Fatturato Valore aggiunto Esportazioni Dipendenti Totale attivo in % Meccanico... 35,2 37,0 40,6 44,1 44,8 48,1 42,4 44,1 38,0 41,4 Chimico e farmaceutico... 13,2 15,6 13,8 16,2 13,1 14,6 11,3 13,5 12,9 14,3 Alimentare... 12,9 14,9 8,2 9,6 4,8 6,1 7,1 8,7 10,3 11,7 Metallurgico... 9,5 10,6 7,2 8,0 8,3 10,4 6,6 6,8 8,6 9,6 Carta e stampa... 5,2 5,0 5,8 5,5 3,2 3,0 5,3 5,8 5,5 5,0 Tessile (*)... 8,3 4,3 9,6 4,4 10,1 4,4 11,0 6,4 8,8 4,7 Legno e mobili (*)... 3,3 2,9 3,0 2,6 3,5 2,9 3,2 3,2 3,3 3,0 Abbigliamento (*)... 3,9 2,6 3,2 2,5 4,4 3,0 4,1 3,1 3,9 2,7 Altri settori... 1,8 2,3 1,9 2,5 2,1 2,4 2,4 2,6 1,7 2,2 Pelli e cuoio (*)... 1,5 1,8 1,1 1,6 1,9 2,5 1,3 1,7 1,4 1,5 Ceramiche e prodotti per l edilizia (*)... 3,2 1,7 3,3 1,5 1,0 0,8 2,8 2,2 3,5 2,5 Beni diversi per la persona e la casa (*)... 1,4 1,0 1,6 1,2 2,0 1,4 1,9 1,4 1,4 1,1 Gioielleria e oreficeria (*) 0,6 0,3 0,7 0,3 0,8 0,4 0,6 0,5 0,7 0,3 Totale ,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Beni per la persona e la casa 22,2 14,6 22,5 14,1 23,7 15,4 24,9 18,5 23,0 15,8 di cui: made in Italy (º)... 57,2 54,4 56,9 55,2 61,8 58,5 59,4 57,3 58,2 56,4 N.B. - Settori ordinati in base all incidenza del fatturato (*) Compresi nel coacervo dei Beni per la persona e la casa. (º) Alimentare; legno, mobili e piastrelle; prodotti in metallo; macchine, attrezzature ed elettrodomestici; imbarcazioni, moto, bici e articoli sportivi; tessile, abbigliamento e moda. XXVIII.

27 TAB. 10 INDICI DI SVILUPPO NEL PERIODO ( 1 ) Fatturato Valore aggiunto Esportazioni Dipendenti Totale attivo variazione percentuale Meccanico ,5 +41,1 +72,9 +8,8 +83,2 Chimico e farmaceutico.. +46,2 +30,7 +70,4 +11,8 +65,7 Alimentare ,5 +33,4 +118,8 +18,7 +61,5 Metallurgico ,5 +50,7 +126,8 +11,4 +100,4 Carta e stampa ,7 +9,3 +74,5-0,5 +38,1 Tessile (*)... +5,4-6,6 +13,0-3,2 +29,4 Legno e mobili (*) ,6 +40,0 +54,2 +10,2 +67,8 Abbigliamento (*) ,2 +16,9 +26,7-12,7 +38,7 Altri settori ,2 +59,5 +102,8 +5,5 +69,2 Pelli e cuoio (*) ,5 +27,5 +43,4 +20,6 +30,2 Ceramiche e prodotti per l edilizia (*) ,8-42,4-15,3-6,1 +24,5 Beni diversi per la persona e la casa (*) ,5 +36,1 +19,2 +10,2 +90,0 Gioielleria e oreficeria (*) +20,8 +125,0-31,8 +66,7 +11,5 Totale ,3 +31,1 +69,8 +8,0 +67,6 Beni per la persona e la casa ,5 +6,3 +26,4 +0,7 +40,8 Made in Italy ,2 +32,6 +62,9 +8,0 +67,4 Società distrettuali ,3 +31,8 +66,1 +7,1 +69,0 Società appartenenti a SPL +46,9 +36,8 +79,1 +11,2 +61,5 Società non distrettuali/spl +42,6 +29,5 +71,2 +7,8 +68,2 N.B. - Ordinamento dei settori di cui alla Tab. 9. (1) Elaborazioni su insieme chiuso e su dati non consolidati. (*) Compresi nel coacervo dei Beni per la persona e la casa. XXIX.

28 TAB. 11 COMPOSIZIONE SETTORIALE DELLE REGIONI NEL 2011 Fatturato Lombardia Piemonte e Valle d Aosta Liguria Valore Esportazioni Dipendenti aggiunto Fatturato Valore Esportazioni Dipendenti aggiunto Fatturato in % in % in % Valore Esportazioni Dipendenti aggiunto Meccanico... 34,7 41,7 47,3 40,7 40,6 49,8 49,7 49,3 45,2 44,4 56,8 48,6 Chimico e farmaceutico 15,4 16,4 13,3 14,4 11,9 12,0 12,2 9,2 17,6 19,4 26,6 18,1 Alimentare... 14,1 8,8 4,6 8,4 20,4 14,0 10,3 12,9 23,9 19,5 7,3 18,4 Metallurgico... 13,2 9,9 13,3 8,4 5,2 4,5 5,6 4,9 5,0 4,0 2,2 3,8 Carta e stampa... 5,2 5,5 3,1 5,8 4,5 4,1 3,1 4,6 2,4 5,2 3,9 Tessile (*)... 4,4 4,6 4,1 6,7 5,7 6,3 8,8 7,9 Legno e mobili (*)... 3,3 3,2 3,6 3,7 2,1 1,4 0,7 2,4 1,0 1,6 1,8 1,8 Abbigliamento (*)... 2,6 2,5 3,3 2,8 3,2 3,0 2,3 3,2 Altri settori... 2,6 2,9 3,0 3,0 1,3 1,5 0,9 1,9 1,2 1,7 2,9 1,6 Pelli e cuoio (*)... 1,9 1,9 2,4 2,2 1,5 0,5 2,5 0,4 Ceramiche e prodotti per l edilizia (*)... 1,6 1,3 0,7 2,3 1,5 1,3 1,0 1,5 2,3 2,7 2,4 2,6 Beni diversi per la persona e la casa (*).. 1,0 1,3 1,2 1,5 0,9 0,6 1,3 0,8 1,4 1,5 1,2 Gioielleria e oreficeria (*)... 0,1 0,1 1,2 1,0 1,6 1,0 Totale ,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Beni per la persona e la casa... 14,8 14,8 15,4 19,3 16,1 14,1 18,2 17,2 4,7 5,8 4,2 5,6 Made in Italy... 52,8 54,1 57,7 56,1 61,3 61,5 63,1 62,2 61,5 54,5 50,6 57,5 Regione in % del totale Nord Ovest... 76,9 76,7 78,0 75,0 20,2 20,7 20,0 22,4 2,9 2,6 2,0 2,6 N.B. - Ordinamento dei settori di cui alla Tab. 9. (*) Compresi nel coacervo dei Beni per la persona e la casa. TAB. 12 LIVELLO TECNOLOGICO NEL 2011 Settori Medie imprese del Nord Ovest Medie imprese italiane Fatturato Esportazioni Valore aggiunto Fatturato Esportazioni in % in % Valore aggiunto Alta tecnologia... 4,7 4,2 7,1 4,1 3,8 6,2 Medio-alta tecnologia... 31,0 39,1 35,5 26,7 36,1 31,1 Medio-bassa tecnologia... 30,4 32,8 28,9 27,6 27,8 28,2 Bassa tecnologia... 33,9 23,9 28,5 41,6 32,3 34,5 Totale ,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: Elaborazioni basate su classificazioni OCSE (ISIC Rev. 3 Technology Intensity Definition OECD, online document; XXX.

29 TAB. 13 INDICATORI DI REDDITIVITÀ in % Variazione Variazione 2011/media in p.p. Medie imprese del Nord Ovest VA / Fatturato... 25,4 25,1 25,1 24,8 24,3 24,0 22,7 24,2 24,1 23,7-0,5-0,8 CL / Fatturato... 15,3 15,4 15,3 15,2 14,5 14,0 13,8 15,2 14,8 14,5-0,7-0,3 Roi...(a+b)*(c/100) 11,1 9,4 9,7 10,1 11,0 12,3 9,7 6,8 8,0 8,8 +2,0-1,7 Mon / VA...(a) 22,2 19,6 20,9 21,8 24,3 27,0 24,7 19,9 22,6 24,0 +4,1 +1,1 Proventi finanziari / VA...(b) 3,2 3,0 2,1 2,6 2,1 2,4 3,1 2,3 1,9 2,0-0,3-0,6 VA/ Capitale investito (c) 43,6 41,7 42,4 41,3 41,7 41,9 34,9 30,5 32,5 33,6 +3,1-7,4 Roe... 6,9 4,2 6,2 6,7 7,2 9,1 4,9 2,6 5,0 5,9 +3,3-0,6 Medie imprese italiane VA / Fatturato... 24,1 23,8 23,8 23,5 23,0 22,9 21,9 23,2 23,0 22,4-0,8-0,8 CL / Fatturato... 14,5 14,7 14,7 14,6 14,0 13,7 13,6 14,9 14,5 14,2-0,7-0,1 Roi...(a+b)*(c/100) 10,7 9,1 9,2 9,3 10,0 10,9 8,4 6,1 7,2 7,5 +1,4-2,2 Mon / VA...(a) 22,5 19,6 20,7 21,3 23,5 25,5 22,6 18,7 21,0 21,4 +2,7-0,8 Proventi finanziari / VA...(b) 3,4 3,4 2,3 2,8 2,3 2,4 3,1 2,2 2,0 2,0-0,2-0,8 VA/ Capitale investito (c) 41,2 39,4 40,0 38,5 38,8 39,1 32,7 29,4 31,1 31,9 +2,5-6,6 Roe... 7,3 4,0 5,6 6,1 6,5 8,1 4,2 2,2 4,2 4,4 +2,2-1,5 TAB. 14 IMPOSIZIONE FISCALE SUI PROFITTI DELLE IMPRESE (º) 2005 (º) imposte in % dell utile lordo (*) Media Nord Ovest... 47,0 52,6 50,6 48,9 51,0 45,4 40,0 38,5 37,7 39,3 45,1 Medie imprese italiane... 45,1 51,3 50,3 48,6 50,3 44,7 39,0 38,2 37,9 39,7 44,5 (º) Calcolate escludendo gli effetti del disinquinamento fiscale. (*) Escluse le imprese con risultato ante imposte in perdita. XXXI.

30 TAB. 15 INDICI DI REDDITIVÀ PER REGIONE E SETTORE ROI 2011 Variazione MON / VA VA / CI ROE ROI in % MON / VA VA / CI ROE in p.p. Lombardia... 9,1 24,6 33,2 6,8 +1,7 +3,3 +2,5 +3,2 Piemonte e Valle d Aosta... 8,8 21,9 36,4 6,4 +1,4 +2,0 +3,0 +2,6 Liguria... 5,4 14,8 31,4 2,0 +0,7 +1,9 +1,4 +0,9 Meccanico... 10,3 24,7 38,5 7,4 +1,5 +2,4 +3,4 +2,0 Chimico e farmaceutico... 11,0 29,5 35,6 10,3 +1,5 +3,5 +1,1 +3,0 Alimentare... 7,3 24,4 28,1 5,7-0,9-2,4-1,6-1,5 Metallurgico... 6,7 24,7 25,0 3,9 +2,9 +9,1 +4,9 +5,3 Carta e stampa... 5,9 13,5 37,7 1,6 +2,7 +6,8 +0,8 +7,9 Tessile (*)... 3,7 9,8 28,6-2,2 +4,8 +18,4 +6,0 +7,2 Legno e mobili (*)... 5,6 17,8 28,7 3,1 +1,6 +5,3 +1,6 +4,7 Abbigliamento (*)... 10,1 31,1 28,4 3,7 +1,8 +1,8 +1,9-0,6 Pelli e cuoio (*)... 12,9 35,0 34,9 9,9 +6,4 +13,3 +9,4 +6,7 Ceramiche e prodotti per l edilizia (*)... 0,5 1,3 20,7-11,9 +0,8 +4,5 +3,3-3,4 Totale Nord Ovest... 8,8 24,0 33,6 5,9 +2,0 +4,2 +3,1 +3,3 Beni per la persona e la casa.. 6,0 18,6 28,4 0,3 +3,4 +10,2 +4,5 +3,9 Made in Italy... 9,2 24,1 34,0 6,8 +1,2 +1,5 +2,1 +1,8 Società distrettuali... 8,2 23,8 31,8 6,3 +1,8 +3,6 +3,1 +3,9 Società appartenenti a SPL... 9,0 23,4 34,3 6,5 +1,7 +1,8 +4,2 +1,0 Società non distrettuali/spl.. 9,2 23,8 34,7 6,7 +1,5 +2,9 +2,0 +3,0 segue XXXII.

31 segue: TAB. 15 Variazione 2011-(media ) ROI MON / VA VA / CI ROE in p.p. Lombardia... -1,8 +0,9-7,7-0,7 Piemonte e Valle d Aosta... -1,8 +0,6-7,0 +0,6 Liguria... -5,2-8,0-9,8-5,4 Meccanico... -2,0 +1,8-9,3-0,7 Chimico e farmaceutico... +0,8 +6,3-4,2 +4,3 Alimentare... -1,0-0,3-2,8 +0,6 Metallurgico... -3,9-3,0-9,7-5,5 Carta e stampa... -3,1-3,0-9,1-2,1 Tessile (*)... -3,1-5,0-9,3-2,5 Legno e mobili (*)... -4,5-6,1-8,8-2,7 Abbigliamento (*)... -0,2 +2,3-3,9-1,7 Pelli e cuoio (*)... +5,3 +14,6 +2,6 +3,8 Ceramiche e prodotti per l edilizia (*)... -8,1-20,9-14,1-17,2 Totale Nord Ovest... -1,7 +1,1-7,4-0,6 Beni per la persona e la casa.. -2,9-3,2-8,3-3,9 Made in Italy... -1,9 +0,4-7,4-0,4 Società distrettuali... -2,3 +0,2-8,1-0,6 Società appartenenti a SPL... -1,5 +1,1-7,6-0,3 Società non distrettuali/spl.. -1,8 +0,7-7,4-0,6 N.B. - Ordinamento dei settori di cui alla Tab. 9. (*) Compresi nel coacervo dei Beni per la persona e la casa. XXXIII.

32 TAB. 16 STRUTTURA PATRIMONIALE E FINANZIARIA Medie imprese del Nord Ovest in % Media Immobilizzi materiali (a) 36,8 36,9 36,2 36,6 35,5 35,4 41,8 42,1 41,4 40,7 38,3 Immobilizzi finanziari (b) 6,1 6,1 5,7 5,2 5,2 5,0 4,5 5,0 5,5 5,3 5,4 Attivo immobilizzato (a+b) 42,9 43,0 41,9 41,8 40,7 40,4 46,3 47,1 46,9 46,0 43,7 Attività correnti nette..(c) 45,2 45,3 45,4 44,8 45,7 45,8 41,3 38,6 38,6 39,8 43,1 Disponibilità...(d) 11,9 11,7 12,7 13,4 13,6 13,8 12,4 14,3 14,5 14,2 13,2 Attivo corrente netto (c+d) 57,1 57,0 58,1 58,2 59,3 59,6 53,7 52,9 53,1 54,0 56,3 Totale ,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Debiti finanziari a breve.. 32,0 31,1 29,9 27,7 28,8 29,4 27,9 25,3 24,5 25,2 28,2 Debiti finanziari a m/l... 19,0 19,3 19,5 19,9 21,0 21,8 20,3 20,4 19,9 18,9 20,0 Fondi a m/l... 9,9 9,8 10,3 10,3 10,3 9,1 8,0 8,0 7,8 7,3 9,1 Patrimonio netto tangibile 39,1 39,8 40,3 42,1 39,9 39,7 43,8 46,3 47,8 48,6 42,7 Totale ,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 MOL / Oneri finanziari.. 4,9 4,9 5,6 6,1 5,9 5,1 4,2 5,3 7,5 7,2 5,7 Debiti finanziari / MOL.. 3,0 3,2 3,1 3,1 3,1 3,0 3,5 4,0 3,5 3,3 3,3 Medie imprese italiane in % Media Immobilizzi materiali (a) 37,9 38,3 37,6 37,6 36,7 36,4 43,2 44,2 43,1 42,1 39,7 Immobilizzi finanziari (b) 6,6 6,2 6,2 6,0 5,9 5,7 5,3 5,5 6,1 6,1 6,0 Attivo immobilizzato (a+b) 44,5 44,5 43,8 43,6 42,6 42,1 48,5 49,7 49,2 48,2 45,7 Attività correnti nette..(c) 44,2 44,5 44,5 44,3 45,2 45,6 41,1 38,5 38,3 39,8 42,6 Disponibilità...(d) 11,3 11,0 11,7 12,1 12,2 12,3 10,4 11,8 12,5 12,0 11,7 Attivo corrente netto (c+d) 55,5 55,5 56,2 56,4 57,4 57,9 51,5 50,3 50,8 51,8 54,3 Totale ,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Debiti finanziari a breve.. 33,0 32,6 31,6 30,3 31,4 32,3 30,0 27,6 26,3 27,6 30,3 Debiti finanziari a m/l... 18,7 19,2 19,3 19,7 20,7 21,1 19,6 20,5 20,1 18,7 19,7 Fondi a m/l... 9,1 9,0 9,5 9,5 9,5 8,4 7,5 7,4 7,3 7,0 8,4 Patrimonio netto tangibile 39,2 39,2 39,6 40,5 38,4 38,2 42,9 44,5 46,3 46,7 41,6 Totale ,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 MOL / Oneri finanziari.. 4,6 4,6 5,1 5,5 5,1 4,4 3,6 4,7 6,5 6,1 5,0 Debiti finanziari / MOL.. 3,2 3,5 3,4 3,5 3,5 3,5 4,1 4,6 4,0 4,0 3,7 XXXIV.

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