Funzioni Conformazione
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- Pio Gasparini
- 7 anni fa
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1 APPARATO RADICALE Funzioni Assorbimento di acqua e sali minerali Ancoraggio e sostegno della pianta al terreno Conformazione 1. Fascicolate 2. Fittonanti 3. Orizzontale 4. a candelabro
2 Caratteristiche delle radici degli alberi 1. Si sviluppano in orizzontale in modo da coprire la proiezione della chioma 2. Si sviluppano in superficie tra i 60 e gli 80 cm di profondità:lavorazioni e concimazioni 3. Il loro sviluppo è influenzato dai seguenti fattori : terreno,tecnica di impianto,irrigazione, concimazione 4. Le radici si accrescono maggiormente in primavera e in autunno: periodi adatti per concimazione e innesti
3 Chioma Costituita da tronco,branche,rami,gemme,foglie,fiori e frutti Portamento -Conico -espanso ad ombrello -ovoidale -piangente -Cespuglioso -colonnare
4 Modi di vegetare Acrotono: melo,pero e pesco basitono: olivo Mesotono Nella frutticoltura moderna le piante sono poco voluminose e non molto alte per fare in modo che le operazioni colturali possano essere compiute da terra. La chioma ridotta poi consente un maggior numero di piante per ettaro e favorisce la precoce entrata in produzione
5 GEMME Composte da tessuto meristematico sono situate sui nodi all ascella delle foglie. Si classifcano : Secondo ciò che originano Gemme a legno Gemme a fiore gemme miste Secondo l epoca di sviluppo: Ibernanti o dormienti Pronte Latenti In base alla posizione sulla pianta Apicali Ascellari Avventizie
6 RAMI A LEGNO E A FRUTTO Germogli,rami,branche 1. Succhioni: rami verticali che si sviluppano nella chioma sterili 2. Polloni rami verticali che si sviluppano al colletto o nelle radici sterili 3. Rami a frutto sono di diverso tipo a)pomacee: dardo,lamburda brindillo, ramo misto b) Drupacee : ramo misto,mazzetto d maggio,brindillo Nella vite le gemme sono tutte miste, nell olivo gemme a legno, a fiore e miste.
7 SVILUPPO DELLE GEMME Le gemme dei fruttiferi a foglia caduca si formano in un anno e si sviluppano nell anno successivo Gemme a legno: all inizio si sviluppa prima la gemma apicale e poi quelle sottostanti che non si sviluppano subito per il fenomeno della dominanza apicale. Fabbisogno in freddo per il superamento della dormienza
8 FIORITURA E IMPOLLINAZIONE Piante monoiche e dioiche Fioritura: inizia con il corbezzolo, nocciolo,poi mandorlo,albicocco,pesco. Impollinazione 1. Piante autoimpollinanti e eteroimpollinanti 2. Impollinazione anemofila: nocciolo,olivo,vite. 3. Impollinazione entomofila:fruttiferi in genere.nel frutteto vanno messe 5-6 arnie per ettaro
9 FECONDAZIONE E ALLEGAGIONE, ALTERNANZA DI PRODUZIONE Piante autocompatibili e eterocompatibili Piante autocompatibili e eterocompatibili In media solo il 10-15% dei fiori allega Partenocarpia : si formano i frutti senza la fecondazione,in genere senza semi. Cascola :delle foglie,dei fiori,dei frutti(ad allegagione,di giugno,pre-raccolta) Alternanza di produzione tipica dell olivo
10 ACCRESCIMENTO DEL FRUTTO E MATURAZIONE Il frutto si accresce attraverso due fenomeni, di divisione cellulare e distensione cellulare Maturazione :procesi biochimici e processi ormonali(etilene ormone della maturazione) Frutti climaterici (melo pesco,pero)e aclimaterici Tipi di maturazione: - di raccolta -di consumo -fisiologica
11 PROPAGAZIONE DELLE PIANTE ARBOREE Più diffusa è la propagazione agamica. Metodi di Propagazione 1. Talea : di ramo,di foglia, di radice. Più diffusa rami di un anno. Attenzione alla polarità. - capacità di radicazione varia con le specie - la radicazione è favorita da ormoni:auxine e citochinine - trattamenti rizogeni con auxine e IBA(acido indolburrico) - nebulizzazione:ad intermittenza - Riscaldamento basale: C
12 INNESTO Innesto è unione vegetativa tra due parti: portainnesto e marza Scopi: 1. Favorire l ambientamento al terreno e al clima 2. Resistere a parassiti e malattie 3. Regolare sviluppo,longevità e precocità 4. Migliorare l impollinazione
13 Condizioni di attecchimento -condizioni ambientali C -affinità d innesto -polarità
14 TIPI DI INNESTO A) A gemma:vegetante o dormiente ( a scudetto,a zufolo o anello,a pezza,alla maiorchina) B) A marza : a spacco e a corona ( a doppio spacco inglese nella vite,a penna nell olivo)
15 IMPIANTO 1. CLIMA : deve essere favorevole alla specie coltivata piove, neve ;grandine evento sempre sfavorevole come brinate tardive. lotta contro la grandine passiva e attiva. Temperature,venti 2. TERRENO :profondo di medio impasto;attenzione al calcare. Sistemazione:drenaggio o campi lunghi di metri
16 IMPIANTO 1. Cultivar e portainnesto: portainnesti deboli o di media vigoria. Cultivar produttive,diverse nei frutteti per ampliare il calendario di raccolta e commercializzazione 2. Sesti impianto: a quadrato,a rettangolo,quinconce,a settonce
17 IMPIANTO :OPERAZIONI DI 1. Livellamento 2. Scasso e ripuntatura CAMPAGNA 3. Concimazione:letame,perfosfato minerale e solfato potassico 4. Tracciamento 5. Messa a dimora 6. Palificazione Epoca d impianto : autunno e febbraio-marzo per le sempreverdi
18 CLIMA Deve essere favorevole alla specie e alla cultivar La peggiore avversità meteorica è la grandine che fa i maggiori danni dalla fioritura alla maturazione:lotta attiva e passiva Per quanto riguarda la temperatura bisogna temere soprattutto le brinate primaverili Fabbisogno in freddo: quantità di basse temperature per completare il ciclo produttivo Es. il pesco I venti forti possono ostacolare l impollinazione
19 TERRENO Come tutte le piante anche gli arboreti prediligono un terreno di medio-impasto,profondo,non eccessiva presenza di calcare, ben drenato. Sistemazione superficiali : in pianura campi lunghi m e larghi 40-50m; in collina sistemazione per traverso o a rittochino Drenaggio:impianti in PVC profondo cm adatto sia per la pianura che per la collina Reimpianto sconsigliato per la stanchezza del terreno
20 Epoca impianto Normalmente è l autunno ma per le sempreverdi si preferisce piantare in febbraio-marzo: in autunno e in primavera inizia l accrescimento delle radici e la loro massima attività
21 GESTIONE DEL SUOLO A) LAVORAZIONI: con erpici leggeri in epoca primaverile o autunnale della profondita di 10-15cm B) INERBIMENTO :solo in climi umidi e terreni fertilivantaggi e svantaggi C) DISERBO: meccanico o chimico D) PACCIAMATURA:per controllare le erbe infestanti, migliora disponibilità idrica,aumenta temperatura terreno e acosì anticipa ripresa vegetativa E) IRRIGAZIONE: i metodi più diffusi sono per aspersione o a pioggia e microirrigazione.
22 GESTIONE DEL SUOLO concimazione Gli elementi minerali Azoto:regolatore attività vegetativa Fosforo: importante per la lignificazione dei rami Potassio:è l elemento più importante per la frutticoltura e per la viticoltura in quanto influenza il grado zuccherino di frutti e la serbevolezza dei frutti Calcio:importanza per terreno, no in eccesso Microelementi:Magnesio,Zolfo,FerroBoro,Zinco, Concimazione 1) Di impianto: sostanza organica,fosforo e potassio ( se necessario) 2) Di produzione : in autunno letame e fosfo- potassici, in primavera concime azotati N.B. I terreni italiani sono abbastanza ricchi di potassio
23 POTATURA Potatura ordinaria: - di trapianto - di allevamento - di produzione Potatura straordinaria: -di ringiovanimento di riforma di risanamento La potatura può essere distinta in: Secca e verde Ricca e povera Lunga,corta,mista
24 Operazioni di potatura Asportazione rami Accorciamento :speronatura e spuntatura Inclinazione,piegatura e curvatura dei rami Spollonatura,scacchiatura,cimatura Diradamento dei frutti
25 FORME DI ALLEVAMENTO
26
27
28 MONOCONO
29 RACCOLTA E l operazione colturale che incide maggiormente sul costo di produzione. Manuale: forme di allevamento basse Meccanica : forme di allevamento adatte Meccanizzata o agevolata: carri di raccolta
30 CONSERVAZIONE Trattamenti post-raccolta :per prevenire malattie, fisiopatie e per agevolare conservazione Conservazione a) in celle frigorifere ad atmosfera normale: temperatura prossima allo o e umidità intorno al 90% per evitare la traspirazione dei frutti b) in celle frigorifere ad atmosfera controllata:con aumento di CO2,consente di tenere temperature più alte e quindi evita danni da freddo
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