Argomenti trattati. Modalità di trasmissione. Leading causes of death worldwide

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1 Argomenti trattati 1. Introduzione - Batteriologia generale 2. Virologia generale e replicazione. 3. Micologia generale; alcuni patogeni d interesse clinico 4. Rapporto ospite-parassita, antibiotici, antivirali, meccanismi di resistenza 5. La flora normale e infezioni nosocomiali 6. Gram positivi: Stafilococchi, Streptococchi, Enterococchi, Bacilli, Clostridi. 7. Gram negativi: Enterobatteri, Pseudomonas, Neisserie, Spirochete 8. Virus respiratori 9. Virus esantematici e Virus erpetici 10. Virus delle epatiti virali e Virus dell immunodeficienza umana Modalità di trasmissione 1 2 Leading causes of death worldwide The respiratory tract is a major route of body entry for a wide range of pathogens Viruses Bacteria Parasites ~ 4 million of annual deaths worldwide are the direct result of respiratory infections Fungi 3 Pisa Virology 4 Ancona, 12/10/2007 1

2 Virus trasmessi per via respiratoria Microrganismi (e virus) ed apparato respiratorio Virus Vengono introdotti nell apparato respiratorio circa microrganismi/giorno 5 Virus meno comunemente associati Raffreddore Coriza Rhinovirus, Coronavir u s Influenza e parainfluenza, enterovirus, adenovirus Influenza Influenza virus Parainfluenza, adenovirus Croup Parainfluenza Influenza virus, RSV, adenovirus Bronchiolite RSV Influenza e parainfluenza, adenovirus, hmpv, hbov Broncopolm. Influenza virus, RSV, Adenovirus Parainfluenza,, hmpv, hbov, morbillo, CMV Rosolia Rosolia Virus erpetici (HHV6) Esantema subitum VI malattia Parvovirus B19 Eritema infettivo V malattia Parotite Parotite Virus erpetici (EBV) Mononucleosi infettiva Virus erpetici (VZ) Varicella-Zoster Arenavirus (LCMV Lassa) Meningiti e febbri emorragiche Hantavirus Febbri emorragiche polmoniti Infezione acuta con replicazione confinata alla mucosa del tratto respiratorio Diffusione sistemica e raggiungimento dell organo target dopo la replicazione primaria sulle cellule della mucosa respiratoria 6 Trasmissione attraverso secrezioni respiratorie Virus Associati alle Infezioni Respiratorie Virus comunemente associati Morbillo Infezioni delle alte e basse vie respiratorie Morbillo Virus respiratori In un ambiente chiuso ci sono in media microrganismi/metro cubo Il ritmo di ventilazione (a riposo) è di 6 litri/minuto. Si calcola che vengono inspirati circa litri di aria al giorno Sindrome Patologia correlata (Courtesy-American Assoc. for the Advancement Of Science) 7 Uno starnuto trasmette il virus a 167 km/h coprendo una distanza di 5 metri i 1/10 di secondo 8 2

3 Prevenzione I virus respiratori Lavarsi le mani (molti dei virus trasmessi sono inattivati dal sapone e dall acqua) Evitare la contaminazione di superfici Evitare l inoculo diretto di occhi, bocca e naso Virus respiratori umani Rhinovirus (tutti i tipi) enterovirus Adenovirus respiratori V. parainfluenzali RSV Metapneumovirus Influenza virus A/B Coronavirus Bocavirus Umano Famiglia Picornaviridae Adenoviridae Paramyxoviridae Orthomyxoviridae Coronaviridae Parvoviridae 9 10 Picornaviridae Virus piccoli (22-30 nm) Genoma: RNA positivo a singolo filamento (7-8 Kb) Genere Enterovirus Hepatovirus Rhinovirus PATOLOGIA DELL UOMO ASSOCIATA ALLE INFEZIONI Principali patologie Infezioni del sistema nervoso centrale, del cuore, della muscolatura scheletrica, della cute e delle mucose, alcuni associati ad inf. respiratorie Epatite acuta Raffreddore comune (>100 sierotipi) Parechovirus Gastroenteriti e malattie respiratorie Picornaviridae: il virione PICCOLO: nm ICOSAEDRICO 20 FACCE 12 VERTICI COMPOSTO DA 4 PROTEINE V P1 - V P4 assemblate insieme a formare un protomero GENOMA RNA (+) SPROVVISTO DI ENVELOPE RESISTENTE Il capside a simmetria icosaedrica deriva dall arrangiamento di 60 protomeri (3 per faccia) ciascuno formato dalle 4 proteine, VP1-4. La loro struttura è talmente regolare che Aphtovirus Afta epizootica (raramente colpisce l uomo) facilmente i virioni si associano in formazioni paracristalline nelle cellule infettate. Cardiovirus Nessuna malattia umana (encefalite e miocardite roditori e 11 suini) 12 3

4 Rhinovirus Ciclo di replicazione 8 ore 13 Hanno una replicazione ottimale a 33 C e sono labili a ph acido Esistono più di 100 sierotipi (quindi infezioni ripetute!) Sono responsabili per circa il 50% del raffreddore comune (malattia lieve ed autolimitante) I sintomi sono dovuti al danno sostenuto dall epitelio ciliato del tratto respiratorio superiore (possibili superinfezioni batteriche) Si diffondono per via aerea e per contatto (40-90% viene trasmessa da mani, oggetti contaminati) Generano danno economico (perdita di giorni di lavoro) 14 La diagnosi è sostanzialmente clinica Adenovirus Adenoviridae Adenovirus : sono stimati essere la causa di milioni di raffreddori e mal di gola Causa frequente di sindromi respiratorie acute alle alte vie aeree (es. il comune raffreddore) le caratteristiche di questa famiglia sono: L ampia distribuzione in natura, infettano uccelli e mammiferi uomo incluso Quattro generi Aviadenovirus (virus aviari) Atadenovirus (sia dei mammiferi che aviari) Siadenovirus (della rana e aviari) Mastadenovirus (dei mammiferi) 51 sierotipi che infettano l uomo La possibilità di produrre infezione latente nei tessuti linfoidi che viene riattivata successivamente

5 Replicazione Adenovirus DNA a doppia catena di circa Kbp che ha la capacità teoretica di codificare per geni Senza envelope Capside icosaedrico composto da almeno 10 proteine organizzate in esoni e pentoni Le fibre protrudenti dai pentoni interagiscono con il bersaglio cellulare nm 17 La replicazione del DNA è divisa nelle due fasi PRECOCE e TARDIVA, nella prima vengono prodotte le proteine precoci che hanno lo scopo di indurre la cellula ospite ad entrare nella fase S del ciclo, questo permette la replicazione del DNA virale. Dopo la replicazione del genoma viene favorita l espressione dei geni tardivi per la produzione delle proteine strutturali che si assemblano ed incapsulano il DNA neoformato con formazione di virioni maturi. Il ciclo infettivo dell adeno dura circa 24h il processo di montaggio è poco efficiente. 18 Patogenesi e manifestazioni cliniche ASSEMBLAGGIO I capsomeri si assemblano nel citoplasma La maturazione del capside avviene nel nucleo Le particelle tendono ad accumularsi nel nucleo formando cristalli contenenti DNA che possono persistere molto a lungo (isolamento dai tessuti linfoidi) I corpi inclusi potrebbero essere alla base di riattivazioni o reinfezioni in seguito a lisi accidentali delle cellule infette (infezione occulta) Come tutti i virus senza envelope adenovirus entra ingannando la cellula sfruttando un recettore della membrana e facendo credere di essere una proteina per cui entra per endocitosi L infezione può essere asintomatica, localizzata, generalizzata, persistente/occulta Sindromi respiratorie acute (faringite, rinite e bronchite) Infezioni oculari (congiuntiviti e cheratocongiuntiviti) Gastroenteriti inclusioni basofile nell ospite immunocompetente si hanno infezioni auto-limitanti relative alla sede primaria nell ospite immunocompromesso sono possibili infezioni disseminate con viremia (polmoniti, epatiti fulminanti, diarree incoercibili) e complicazioni severe anche letali nei bambini trapiantati di midollo Non è chiaro il ruolo della possibile riattivazione di forme latenti nel propagare l infezione ad altri tessuti nell ospite immunodepresso 19 Sono infezioni molto diffuse associate a patologia diversa a seconda del sierotipo implicato, dello stato di salute e della qualità di vita 20 5

6 Sindromi cliniche Malattia Categorie a rischio Malattia respiratoria acuta (4, 7, 14, 21) reclute, comunità Faringiti (1, 2, 3, 5, 7) bambini Gastroenterite acuta infantile (40, 41) bambini Congiuntivite follicolare (3, 4, 11) adulti e bambini Polmonite (1, 2, 3, 7) reclute, bambini, trapianti Cheratocongiuntivite epidemica (8, 19, 37) adulti e bambini Cistite acuta emorragica (11, 21) bambini Meningite ( 3, 7) Malattia generalizzata severa (5, 34, 35) AIDS trapiantati 21 Paramyxoviridae sottofamiglia Paramyxovirinae Respirovirus (parainfluenza 1 e 3) Rubulavirus (parainfluenza 2, 4a, 4b e parotite) Morbillivirus (virus del morbillo) sottofamiglia Pneumovirinae Pneumovirus (virus respiratorio sinciziale RSV) Metapneumovirus (metapneumovirus umano hmtv) 22 Medie dimensioni ( nm di diametro) Pleiomorfi (forme sferica o filamentosa) Provvisti di envelope molto fragile Nucleocapside elicoidale formato da RNA a singolo filamento negativo associato a NP e complesso polimerasico Infezione primaria apparato Paramyxoviridae Ciclo replicativo respiratorio

7 Virus Respiratorio Sinciziale (RSV) Principale responsabile delle malattie respiratorie dei bambini tra 1 e 6 mesi di vita (50% bronchioliti e 25% polmoniti nei lattanti ) Frequentemente associato a CAP (community acquired pneumonia) in adulti e anziani Diffusione nei mesi invernali e inizio primavera Trasmissione per via aerogena e per contatto con mani e superfici contaminate 25 Virus Respiratorio Sinciziale (RSV) L infezione non conferisce immunità totale Le infezioni successive alla prima sono però meno gravi Gli anticorpi materni sono protettivi per poco tempo perché il livello degli anticorpi cade rapidamente (indice di diminuzione = 50% al mese) al di sotto di quello protettivo Il ruolo del sistema immune, soprattutto della risposta cellulomediata, nell eziopatogenesi dei sintomi non è chiarito: Sembra che l integrità del sistema immune, soprattutto l immunità cellulomediata sia importante per risolvere l infezione ed evitare la diffusione a sistemi diversi da quello respiratorio (fegato, rene, miocardio) Tuttavia la necrosi dell epitelio respiratorio determinata dalla risposta cellulomediata porterebbe all ostruzione delle vie aeree più piccole 26 Virus Parainfluenzali Infettano le vie respiratorie superiori Sintomatologia simile a influenza o raffreddore Le infezioni più gravi (croup, bronchiolite, polmonite) sono causate dai tipi 1,2 (circolazione autunnale), 3 (circolazione primaverile) Secondi solo a RSV come causa di infezioni gravi alle vie aere inferiori in bambini e neonati Immunità di breve durata perché basata prevalentemente sulla risposta IgA -> sono possibili le reinfezioni (meno severe) La maggiorparte dei bimbi < 5 anni hanno avuto una infezione 27 Metapneumovirus HMPV È stato isolato da bambini olandesi nel corso di una epidemia di polmonite e bronchiolite non sostenuta da RSV nel 2001 L infezione è molto comune nell infanzia ed in genere limitata al tratto respiratorio superiore (virtualmente tutti i bambini sotto i 5 anni sono stati esposti) È causa di 10-20% delle virosi acute dei bambini È tipicamente associato alle infezioni respiratorie di comunità (CAP) Circola prevalentemente in inverno-primavera Nella epidemia di SARS 2003 è stato dimostrato come un patogeno associato in diversi casi È un emergente nella patologia respiratoria pediatrica 28 7

8 I virus influenzali I virus dell influenza infettano dal 5 al 15% della popolazione mondiale causando assenteismo da scuola o dal lavoro, ospedalizzazione in 3-5 milioni di casi complicati, morte di persone in tutto il mondo Spettro d ospite Sottotipo Uomo, suino, cavallo, furetto, cetacei e uccelli. HAx(18) Nax(10) Orthomyxoviridae Influenza B Virus B Mammiferi -- Influenza C Virus C Mammiferi -- Famiglia Genere Specie Influenza A Virus A Causano malattie respiratorie febbrili con sintomi sistemici 29 ORTHOMYXOVIRUSES Virus Influenzale Pleiomorfo, forme sferiche: nm Ø forme filamentose : 2000 x Il genoma consiste di 8 segmenti separati di RNA a singolo filamento negativo Ogni segmento è associato alle NP e al complesso polimerasico con formazione di 8 nucleocapsidi a simmetria elicoidale Ogni segmento codifica per una proteina virale Presenza di envelope Labile nell ambiente (poche ore a TA), resistente per settimane a 31 temperature tra 0 e +4 C HA - hemagglutinin NA - neuraminidase M2 protein helical nucleocapsid RNP (RNA + NP protein) lipid bilayer membrane polymerase (3 PROTEINS) M1 protein Tipizzazione (A,B,C) : NP, M1 Sottotipizzazione: HA or NA protein 9nm 32 8

9 Ciclo di replicazione Trasmissione Il virus è presente in alte concentrazioni nelle secrezioni orali AEROSOL 1,000,000 di virioni / gocciolina INCUBAZIONE ore v DIFFUSIONE ore dopo l inizio dei sintomi 33 Modificazioni patologiche nel tratto respiratorio MUCOSA NORMALE DELLA TRACHEA 3 gg POST-INFEZIONE Le cellule dell epitelio respiratorio muoiono per effetto della replicazione virale per effetto dell attività dell interferon e per effetto successivo della immunità CTL 34 Vengono compromesse le difese naturali del tratto respiratorio. Muco e cellule secernenti muco nonché le cellule ciliate rappresentano infatti il primo sistema di difesa. DIMINUITA CLEARANCE MUCOCILIARE RISCHIO DI INFEZIONE BATTERICA 7 gg POST-INFEZIONE VIREMIA RARA Lycke and Norrby Textbook of Medical Virology

10 SINTOMI complicazioni polmonari I sintomi sono determinati dall IFN e dalla risposta immune citotossica nonché dalla quantità di tessuto epiteliale perso CROUP (laringo-bronco-tracheite acuta) POLMONITE VIRALE (RARA) POLMONITE BATTERICA SECONDARIA FEBBRE (38-40 C) MAL DI TESTA MIALGIA TOSSE SECCA RINITE, FARINGITE SINTOMI OCULARI Streptococcus pneumoniae Staphyococcus aureus Hemophilus influenzae L accumulo di fluidi e muco e la mancata clearence mucociliare provvede un buon ambiente per la crescita batterica Fotofobia, dolori retroorbitali RIGUARDANO PREVALENTEMENTE CATEGORIE DI PAZIENTI A RISCHIO 37 Influenza Anziani, cardiopatici, soggetti con affezioni polmonari croniche, immunodepressi 38 DIAGNOSI Vera influenza Malattia febbrile respiratoria con sintomi sistemici, raramente gastrointestinali Influenza A o influenza B. L infezione da virus C è più lieve e più rara (casi sporadici) Influenza Intestinale Malattia non sempre febbrile eventualmente con esordio respiratorio ma prevalentemente caratterizzata da sintomi quali nausea, vomito e diarrea Causata da una varietà di altri agenti patogeni: virus batteri o persino parassiti 39 In periodo epidemico la diagnosi viene fatta su base di dati anamnestico-clinico-epidemiologici Talvolta è necessario fare una diagnosi di laboratorio per escludere agenti che causano sintomi simili (adenov., v.parainfluenzali, RSV, Mycoplasma pneumoniae, Legionella spp) ISOLAMENTO VIRALE DIMOSTRAZIONE ANTIGENI VIRALI RICERCA GENOMA (RT-PCR) SIEROLOGIA POCO UTILE TEST RAPIDI 40 10

11 TERAPIA ANTIVIRALE Amantadina/Rimantadina Interferiscono con la proteina M2 dell influenza A (la proteina dei canali ionici di membrana) e inibiscono la replicazione virale Non attivi contro H3N2, H1N1v, H9N2, H5N1 e H7N9 (asp in posizione 31 conferisce resistenza) Zanamivir/Oseltamivir Inibitori della neuraminidasi Determinano l aggregazione virale alla superficie della cellula ospite riducendo il numero di virus rilasciati dalla cellula infettata Sono stati usati contro H5N1 ma hanno mostrato una bassa barriera genetica I ceppi umani A/H1N1 hanno una certa propensione a montare mutazioni di resistenza Controllo dell infezione Vaccinazione e profilassi farmacologica MA SOPRATTUTTO RIPOSO LIQUIDI ANTIPIRETICI (NON ASPIRINA SOTTO I 18 ANNI) PROTEZIONE CONTRO LE RE- INFEZIONI La genesi di una variante o di un ceppo pandemico per l uomo Anticorpi verso HA e NA sono importanti Quelli diretti verso HA sono neutralizzanti (e quindi più efficaci) I ceppi influenzali aviari possono mantenere o acquistare la trasmissibilità all uomo in due modi: ü ü Mutazione dei geni virali (antigenic drift) Riassortimento (antigenic shift)

12 ANTIGENIC DRIFT (deriva antigenica) Le HA e NA accumulano mutazioni puntiformi Gli anticorpi preesistenti non proteggono più in maniera completa Casi sporadici, epidemie annuali ANTIGENIC SHIFT (cambio antigenico) Nuove HA e NA Gli anticorpi preesistenti non proteggono affatto Può verificarsi una pandemia Reservoir genetici di FluA Origine dei nuovi sottotipi di virus dell influenza A nell uomo e potenziale pandemico H1, H2, H3 H5, 7, 9 H5N1 H1-12 H14-15 H1-2, 4-7, H9-13, 15 H17 H18 H3, H7 H10 47 H1, H3 Altri uccelli acquatici H16 H1, H3, H4, H7, H13 12

13 Il salto di specie Alcuni aminoacidi di HA sono responsabili della specie animale che il virus infetterà L HA permette l adsorbimento del virus alla cellula tramite il legame con i residui di acido sialico delle glicoproteine delle cellule ospiti. Le HA dei ceppi influenzali umani legano preferenzialmente l acido sialico con legame α 2,6 al galattoso, mentre le HA dei ceppi aviari legano preferenzialmente i residui con legame α 2,3. La diversa affinità per le diverse forme di acido sialico ha una base molecolare HA Virus umani: H2-H3 226leu, 228ser H1 190asp, 225asp da dove vengono le nuove HA e NA? Il suino possiede alla superficie delle cellule degli epiteli mucosi respiratori residui terminali di acido sialico sia con legame α2,6 che α2,3 e può, quindi, essere infettato da virus influenzali A umani ed aviari. HA Virus aviari: H2-H3 226gln, 228gly H1 190glu, 225gly Il minor adattamento dei virus aviari a replicare in cellule umane del naso e della gola determina una considerevole barriera di specie tra 49 gli uccelli e l uomo non facilmente superabile. 50 Si generano così attraverso delle zoonosi le grandi pandemie di inflenza INFLUENZA A la storia delle pandemie Perché non si verificano pandemie da virus B Morti: Spagnola non sono stati mai descritti shift il virus B non infetta gli animali USA Mondo Asiatica USA Hong Kong USA 1918 Spagnola H1N1 H1N1 H2N H1N Asiatica H2N2 Avian PB1, H2, N Russa H1N1 H3N? 1968 Hong Kong H3N2 Avian PB1, H3 H3N2 H1N1 H1N1v2009 H5N1 Dal 1997 H7N7 Dal 1999 H9N2 52 Ryan et al., in Sherris Medical Microbiology Dal 2003 H7N H5N6 Dic

14 Curva epidemiologica dei casi umani di influenza aviaria A(H7N9), periodo Curva epidemiologica dei casi umani di influenza aviaria A(H5N1), periodo Dal 2013 sono stati riportati in Cina 752 casi confermati d infezione da A(H7N9) con 295 decessi (tasso di letalità 39%) Dal 2003 sono stati riportati in 16 paesi 850 casi confermati d infezione da A(H5N1) con 449 decessi (tasso di letalità 53%) Dal 2013 sono stati riportati 11 casi confermati d infezione da A(H5N6) con 6 decessi 54 Prerequisiti per l inizio di una pandemia 55 Il virus aviario H5N1 Primo, deve emergere un nuovo virus nei confronti del quale la popolazione generale ha poca o alcuna immunità Secondo, questo virus deve essere in grado di replicare negli uomini e causare la malattia Terzo, questo virus deve essere trasmesso in modo efficiente da un uomo all altro. La trasmissione è considerata efficiente quando si osserva una catena di trasmissione prolungata che causa epidemie in comunità ampie 56 X 57 14

15 Perché H5N1 preoccupa? Ampia diffusione, epidemia non controllata Muta rapidamente Acquisisce facilmente geni da virus che infettano altre specie animali Aumenta il suo spettro d ospite Infetta direttamente l uomo e causa malattia severa Gli uccelli che sopravvivono all infezione rilasciano virus con le feci e la saliva per almeno 10 giorni Se il virus acquisirà geni più adatti all uomo, sarà facilitata una trasmissione efficiente da uomo a uomo Al momento non c è alcuna prova che questo tipo di trasmissione sia avvenuta 58 March and early April 2009: a new swine-origin influenza A (H1N1) virus (S-OIV) emerged in Mexico and the United States NA 60 Ricostruzione filogenetica del nuovo H1N1 NA HA Given that the divergence between H1 and its nearest serotype neighbour H2 is around 40-46%, the 2009 H1 may 61 be broadly considered as halfway towards a new serotype. The current situation is one of antigenic pseudo-shift Genesis of swine-origin H1N1 influenza viruses. Il nuovo virus H1N1 è il risultato del riassortimento di ben 4 ceppi virali: 1) umano 2) Aviario 3) Suino (diffuso nord America) 4) Suino (diffuso in Europa-Asia) Our results highlight the need for systematic surveillance of influenza in swine,and provide evidence that the mixing of new genetic elements in swine can result in the emergence of viruses with pandemic potential in humans. Nature June 2009 initial transmission to humans occurred several months before recognition of the outbreak

16 Come viene monitorata l influenza aviaria? SORVEGLIANZA: lab. sentinella Laboratori regionali ed epidemiologi sotto il controllo del WHO e CDC testano campioni aviari e umani Questa sorveglianza permette l implementazione delle misure di controllo, se necessario Lo sviluppo di un vaccino per un nuovo ceppo pandemico è una necessità inderogabile, ma prima bisogna conoscere il ceppo pandemico Per il momento vengono messe a punto e standardizzate le procedure per la produzione 64 CDC/Katherine Lord 65 VACCINO (Influenza stagionale) Si tenta di indovinare quale virus circolerà l anno successivo Stagione TIPO A - H1N1 A/California/7/2009 (H1N1)- like TIPO A - H3N2 A/Hong Kong/4801/2014 (H3N2)-like* TIPO B B/Brisbane/60/2008-like* Intensity for week 14/2013 Sia pure con difficoltà salti di specie si possono verificare * nuova variante

17 L epidemia di SARS CoV L EPIDEMIA DI SARS Novembre 2002 Luglio 2003 una nuova sfida per la medicina Nov 2002 Primi casi nella provincia di Guangdong (Cina) Feb 2003 Hotel Metropole Hong Kong: un medico malato proveniente dal sud della Cina è fonte d infezione per 12 ospiti dell hotel Mar 2003 Isolamento del blocco E del complesso di edifici noto come Amoy Garden (diffusione fecale orale) 24 mar 2003 Isolamento di un nuovo coronavirus nei laboratori dei CDC di Atlanta 16 apr 2003 Soddisfatto il 3 postulato di Koch: il virus induce malattia e morte nelle scimmie (Cynomolgous macaques) Feb-Ago La diffusione in più di 30 paesi ha casusato malattia in 8422 persone nei 5 continenti con 916 morti 69 Famiglia Genere Gruppi antigenici: GRUPPO IV: RNA senso(+) Coronaviridae Coronavirus I (α) e II (β) infezioni di mammiferi III (γ) infezioni aviarie All interno di ciascun gruppo sono classificate diverse specie distinte in base allo spettro d ospite, alle relazioni antigeniche, all organizzazione genomica. Determinano infezioni prevalentemente respiratorie ed enteriche, raramente epatite, che possono essere impegnative per gli animali. I due coronavirus umani conosciuti fino al 2003 (HCoV-299E, gruppo I; e HCoV-OC43 gruppo II) sono responsabili di circa il 30% delle infezioni meno gravi alle alte vie respiratorie (per lo più il comune raffreddore). 70 Phylogenetic analysis of Human and Animal Coronaviruses (whole-genome) Graham RL, Donaldson EF, Baric RS. Nat Rev Microbiol Dec;11(12): HCoV-NL63 e in minor misura HCoV-HKU1 sono responsabili di infezioni pediatriche alle alte e basse vie respiratorie MERS-CoV è responsabile di una grave forma respiratoria spesso associata a scompenso renale 71 17

18 Il virione MERS-CoV A new challenge? Globally, from September 2012 to date 2013, Dec 2, WHO has been informed of a total of 163 laboratory-confirmed cases of infection with MERS-CoV, including 71 deaths. (CFR = 44%) 72 Virus rotondeggianti di nm di diametro Formati da: rivestimento esterno glicoproteico formato da unità tozze e ben visibili (aspetto a corona) capside interno elicoidale di 20nm di diametro genoma: RNA monocatenario non segmentato (+) infettante di paia di basi 73 Come si è generato il SARS-CoV? I NUOVI CORONAVIRUS I nuovi coronavirus SARS-CoV e MERS-CoV sono caratterizzati da una maggiore patogenicità. l determinano un infezione respiratoria che può degenerare in una polmonite interstiziale associata a scompenso renale ed è letale nell 11% dei casi di SARS e nel 44% dei casi ospedalizzati di MERS; l sono geneticamente distinti da gli altri coronavirus umani; Successivi salti di specie dal pipistrello ad animali selvatici e da questi ai piccoli mammiferi venduti nei mercati in Cina Questo ha dato origine ad un nuovo CoV in grado di infettare l uomo! l hanno tutte le caratteristiche per essere virus animali che hanno superato la barriera di specie in tempi relativamente recenti; l SARS-CoV ha una alta omologia genetica (99.8%) con alcuni virus isolati da animali (alcuni zibetti e un procione) venduti al mercato di Shenzhen (Guangdong) ma è filogeneticamente distinto da essi; l particolari specie di pipistrelli sono la riserva naturale di questi virus

19 TRASMISSIONE Attraverso la via aerea Per contatto con oggetti inquinati Per contaminazione fecale (SARS) MA PER LA TRASMISSIONE E NECESSARIA UNA ELEVATA CARICA VIRALE per quanto riguarda il SARS-CoV è verosimile che il virus non si sia mai completamente adattato all uomo e per questo motivo, intervenendo rapidamente con misure atte a prevenire il contagio è stato facile interrompere la trasmissione interumana 76 Che imponenti misure di sanità pubblica atte a limitare la diffusione sono state in grado, almeno in questo caso, di controllare l epidemia. Che questo è il modo con cui dovremo in futuro affrontare nuove minaccie virali 77 19

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