1 LEZIONE: Disturbi Specifici dell Apprendimento e Bisogni Educativi Speciali - INQUADRAMENTO TEORICO

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1 Corso Tutor per studenti con DSA ed altri BES LEZIONE: Disturbi Specifici dell Apprendimento e Bisogni Educativi Speciali - INQUADRAMENTO TEORICO Dott.ssa Elena Del Torre elena.deltorre@hattivalab.org

2 Cosa affronteremo oggi: Il concetto di BES Quali sono e quanti sono i BES Approfondiamo le caratteristiche principali dei disturbi nei BES Concetti chiave per concludere

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5 Bisogni e necessità che ogni bambino può incontrare durante il suo percorso scolastico Tutte le difficoltà che ostacolano o impediscono l adeguato apprendimento e che quindi necessitano di un intervento specifico per poter essere risolte

6 D.M. 27/12/2012 p.1 «Strumenti d intervento per alunni con BES e organizzazione territoriale per l inclusione scolastica» «Ogni alunno con continuità o per determinati periodi può manifestare dei Bisogni Educativi Speciali per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta» OBIETTIVO: potenziare la cultura dell inclusione

7 Bisogno Educativo Speciale Prende in considerazione l alunno nella sua interezza con le sue abilità e le sua disabilità E un concetto psicopedagogico non una categoria clinica Non esiste, quindi, una diagnosi di BES, ma esistono bambini che hanno BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI NON SI FA UNA CERTIFICAZIONE DI UN ALUNNO BES, MA «Si certifica che Luca ha un profilo di XXX, si suggerisce quindi che la scuola applichi per lui le disposizioni sui Bisogni Educativi Speciali»

8 B.E.S. 3 grandi aree Disabilità Legge 104/1992 Disturbi Evolutivi Specifici Svantaggio Ritardo cognitivo DSA L.170/10 socio economico Minoranze fisiche, psichiche, sensoriali FIL Area verbale e non verbale ADHD culturale linguistico

9 Disabilità Ritardo cognitivo Minoranze fisiche, psichiche, sensoriali Disturbi Evolutivi Specifici DSA Dislessia Disortografia Disgrafia Discalculia Sensoriale Motoria Intellettiva Altra (DSA in comorbilità con altri disturbi, ADHD severo ecc..) Area verbale Area non verbale Disturbi del linguaggio Bassa intelligenza verbale associata ad alta intelligenza non verbale Disturbo della Coordinazione Motoria (DCD) Disprassia Disturbo non-verbale Bassa intelligenza non verbale associata ad alta intelligenza verbale Disturbo dello spettro autistico lieve Disturbo evolutivo specifico misto Funzionamento Intellettivo Limite (FIL) DDAI/ADHD Svantaggio Detto anche «border cognitivo» o «cognitivo borderline» Disturbo da Deficit di Attenzione/iperattività (Attention Deficit Hyperactivity Disorder Socio-economico, culturale, linguistico

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11 QUANTI SONO GLI ALUNNI BES? Circa 1 milione Disabilità: (sc statale) DSA: a.s. 2010/ casi; a.s. 2011/ casi; ?? (incidenza 3-5%) ADHD: I.S.S circa, ma ne stima almeno (0,9% pop. scolastica) FIL: 2,5% (Dir. Ministeriale); 4-7% (Vianello,2008); 13,6% (Ruggerini, 2013). Disturbo spettro autistico lieve: - Disagio socioeconomico linguistico e culturale: stima del 26%

12 Nota Ministeriale 27/06/2013 Chiarimenti in merito alle disposizioni sugli strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali Chiarimenti relativi all adozione e stesura del Piano Didattico Personalizzato «nell esercizio dell autonomia didattica le istituzioni scolastiche possono adottare tutte le forme di flessibilità che ritengono opportune e tra l altro: l attivazione di percorsi didattici individualizzati, nel rispetto del principio generale dell integrazione degli alunni nella classe e nel gruppo» (art.4) Distinzione tra ordinarie difficoltà di apprendimento (non dovrebbe indurre ad un PDP), gravi difficoltà e disturbi di apprendimento. Snellimento adempimenti burocratici e sottolineatura sulla personalizzazione che può presentarsi in diversi modi: «informali o strutturati, secondo i bisogni e la convenienza» «in presenza di richieste dei genitori accompagnate da diagnosi che però non hanno dato diritto alla certificazione di disabilità o DSA, il Consiglio di Classe è autonomo nel decidere se formulare o non formulare il PDP, avendo cura di verbalizzare le motivazioni della decisione»

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15 DEFINIAMO NELLO SPECIFICO I B.E.S.

16 Disabilità Ritardo cognitivo Minoranze fisiche, psichiche, sensoriali Disturbi Evolutivi Specifici DSA Dislessia Disortografia Disgrafia Discalculia Sensoriale Motoria Intellettiva Altra (DSA in comorbilità con altri disturbi, ADHD severo ecc..) Area verbale Area non verbale Disturbi del linguaggio Bassa intelligenza verbale associata ad alta intelligenza non verbale Disturbo della Coordinazione Motoria (DCD) Disprassia Disturbo non-verbale Bassa intelligenza non verbale associata ad alta intelligenza verbale Disturbo dello spettro autistico lieve Disturbo evolutivo specifico misto Funzionamento Intellettivo Limite (FIL) DDAI/ADHD Svantaggio Detto anche «border cognitivo» o «cognitivo borderline» Disturbo da Deficit di Attenzione/iperattività (Attention Deficit Hyperactivity Disorder Socio-economico, culturale, linguistico

17 AREA DELLA DISABILITA Ritardo cognitivo Minorazioni fisiche, psichiche e sensoriali Disabilità Legge 104/1992 Area regolata dalla Legge 104/1992 la stesura del PEI rimane il documento di riferimento, non viene sostituito dal PDP, ma può essere completato con la parte relativa agli strumenti compensativi e dispensativi.

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19 AREA DEI DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI DSA Disturbi Evolutivi Specifici DISTURBI DELL AREA VERBALE DISTURBI DELL AREA NON VERBALE

20 Disabilità Ritardo cognitivo Minoranze fisiche, psichiche, sensoriali Disturbi Evolutivi Specifici DSA Dislessia Disortografia Disgrafia Discalculia Sensoriale Motoria Intellettiva Altra (DSA in comorbilità con altri disturbi, ADHD severo ecc..) Area verbale Area non verbale Disturbi del linguaggio Bassa intelligenza verbale associata ad alta intelligenza non verbale Disturbo della Coordinazione Motoria (DCD) Disprassia Disturbo non-verbale Bassa intelligenza non verbale associata ad alta intelligenza verbale Disturbo dello spettro autistico lieve Disturbo evolutivo specifico misto Funzionamento Intellettivo Limite (FIL) DDAI/ADHD Svantaggio Detto anche «border cognitivo» o «cognitivo borderline» Disturbo da Deficit di Attenzione/iperattività (Attention Deficit Hyperactivity Disorder Socio-economico, culturale, linguistico

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25 25 DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO L. 170/10 Art. 1: Riconoscimento e definizione di dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia 1. La presente legge riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati «DSA», che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana.

26 26 DEFINIZIONI DAI MANUALI «è un disturbo del neurosviluppo con un origine biologica che è alla base delle anomalie a livello cognitivo che possono essere associate ai sintomi comportamentali del disturbo Una caratteristica essenziale del disturbo specifico dell apprendimento è la persistente difficoltà di apprendimento delle abilità scolastiche chiave (criterio A) con esordio durante gli anni scolastici (cioè il periodo dello sviluppo). DIAGNOSTICI «sono disturbi nei quali le modalità normali di acquisizione delle capacità in questione sono alterate già nelle fasi iniziali dello sviluppo. Essi non sono semplicemente una conseguenza di una mancanza di opportunità di apprendere e non sono dovuti a una malattia cerebrale acquisita. Piuttosto si ritiene che i disturbi derivino da anomalie nell elaborazione cognitiva legate in larga misura a qualche tipo di disfunzione biologica.» (DSM-5, APA, 2014). 315 Disturbo specifico dell apprendimento (ICD-10, OMS, 1992). F.81 Disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche

27 D.S.A. D come DISTURBO : condizione innata, in quanto caratteristica neurobiologica dell individuo, si è, ad esempio, dislessici fin dalla nascita anche se ciò non si rende del tutto evidente finché non ha inizio la scolarizzazione attorno ai 6 anni. S come SPECIFICO: interessa un dominio circoscritto di abilità, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale, che risulta nella media. A come APPRENDIMENTO: interessa i principali domini di apprendimento scolastico: lettura, scrittura e calcolo.

28 CONCETTI CHIAVE PER DEFINIRE I DSA Deficit specifico QI nella norma e superiore alla resa scolastica Criterio di Discrepanza: permette di stimare la differenza tra successo scolastico e abilità intellettive generali Resistenza al trattamento: permette di stabilire la persistenza del disturbo a fronte di un adeguato e mirato trattamento Criteri di Esclusione: deficit sensoriali, Disturbi Emotivi, Basso livello socio-culturale

29 Prove di Apprendimento Risorse cognitive

30 30 DISLESSIA [F81.0] = disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà nell'imparare a leggere, in particolare nella decifrazione dei segni linguistici, ovvero nella correttezza e nella rapidità della lettura. DISORTOGRAFIA [F81.1] = disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nei processi linguistici di transcodifica.

31 31 DISGRAFIA [F81.8 Altri disturbi evolutivi delle abilità scolastiche]= disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nella realizzazione grafica. DISCALCULIA [F81.2] = disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà negli automatismi del calcolo e dell'elaborazione dei numeri. Disturbo Misto degli Apprendimenti = Disturbi Misti delle Capacità Scolastiche [F81.3] = Dislessia + Disortografia + Discalculia

32 COMORBILITA Spesso il disturbo si presenta in associazione ad altri disturbi specifici dell apprendimento (disortografia, disgrafia, discalculia) e/o dello sviluppo in generale (DSL, DCM, DDAI, DOP, disturbi dell umore, disturbi d ansia) Si tratta di disturbi diversi, con manifestazioni cliniche e cause diverse, che sono compresenti nello stesso individuo (sindrome dislessica o disturbo misto degli apprendimenti scolastici) Necessità di capirne la relazione Maggiore attenzione nell identificazione diagnostica

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34 AREA VERBALE Disturbi Evolutivi Specifici DISTURBI DEL LINGUAGGIO BASSA INTELLIGENZA VERBALE ASSOCIATA AD ALTA INTELLIGENZA NON VERBALE

35 Disabilità Ritardo cognitivo Minoranze fisiche, psichiche, sensoriali Sensoriale Motoria Intellettiva Altra (DSA in comorbilità con altri disturbi, ADHD severo ecc..) Disturbi Evolutivi Specifici DSA Dislessia Disortografia Disgrafia Discalculia Area verbale Area non verbale Disturbi del linguaggio Bassa intelligenza verbale associata ad alta intelligenza non verbale Disturbo della Coordinazione Motoria (DCD) Disprassia Disturbo non-verbale Bassa intelligenza non verbale associata ad alta intelligenza verbale Disturbo dello spettro autistico lieve Disturbo evolutivo specifico misto Funzionamento Intellettivo Limite (FIL) DDAI/ADHD Detto anche «border cognitivo» o «cognitivo borderline» Disturbo da Deficit di Attenzione/iperattività (Attention Deficit Hyperactivity Disorder

36 DISTURBI SPECIFICI DEL LINGUAGGIO (DSL) ICD 10: F 80 Disturbo evolutivo specifico dell'eloquio e del linguaggio Disturbi in cui l'acquisizione delle normali abilità linguistiche è compromessa sin dai primi stadi dello sviluppo. Essi non sono direttamente attribuibili ad alterazioni neurologiche o ad anomalie dei meccanismi dell'eloquio, a compromissioni sensoriali, a ritardo mentale o a fattori ambientali. I disturbi evolutivi specifici dell'eloquio e del linguaggio sono spesso seguiti da problemi associati, come difficoltà nella lettura e nella compitazione, anomalie nelle relazioni interpersonali e disturbi emotivi e comportamentali. DSM 5: Disturbi della comunicazione (Eloquio, Linguaggio, Comunicazione) Disturbo del linguaggio Disturbo fonetico-fonologico Disturbo della fluenza con esordio nell infanzia (balbuzie) Disturbo della comunicazione sociale (pragmatica) Disturbo della comunicazione senza specificazione

37 DSL I DSL possono essere suddivisi in vari sottotipi in relazione ai deficit che investono le diverse aree e lo sviluppo dei diversi settori linguistici. I DSL rappresentano un insieme di quadri sindromici caratterizzati da un ritardo o disordine in uno o più ambiti dello sviluppo linguistico, in assenza di deficit cognitivi, sensoriali, motori, affettivi e di importanti carenze socioambientali. I bambini con disturbi specifici del linguaggio presentano difficoltà di vario grado nella comprensione, produzione e uso del linguaggio, in una o in tutte le componenti linguistiche (fonologia, semantica, sintassi e pragmatica) ed una evoluzione nel tempo che varia in rapporto alla gravità e persistenza del disturbo linguistico

38 ETÀ E CARATTERISTICHE DEL DSL Primi 3 anni di vita: il disturbo interessa il livello fonologico, l acquisizione del lessico e della combinatoria sintattica Età prescolare: sono più evidenti i deficit fonologici- morfosintattici che interessano la costruzione della frase. Possibile ritardo/deficit lessicale spesso associato ad un ritardo/deficit esteso al versante recettivo Età scolare: il peso dei disturbi fonologici e morfosintattici si riduce sensibilmente, mentre diviene più evidente la difficoltà nella gestione delle parti del discorso. Età adolescenziale e adulta: il disturbo è più difficile da individuare l interpretazione metaforica e inferenziale del discorso può risultare compromessa Sul versante espressivo il discorso risulta povero e scarsamente articolato.

39 COMORBILITA DSA DDAI DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO DISTURBO DELLO SVILUPPO DELLA COORDINAZIONE DISTURBO DELLA COMUNICAZIONE SOCALE (PRAGMATICA)

40 BASSA INTELLIGENZA VERBALE CON ALTA INTELLIGENZA NON VERBALE Punteggi agli Indici che valutano le abilità verbali: < 84 Carenti abilità verbali: comprensione, espressione, produzione orale e scritta, memorizzazione Punteggi Indici non verbali: > 115 Buone-ottime abilità di performance: prassiche, visuo costruttive, visuospaziali, di coordinazione, di memorizzazione a livello visivo e spaziale.

41 BASSA INTELLIGENZA VERBALE caratteristiche DIFFICOLTA DI COMPRENSIONE DI: Un enunciato(ascoltato o letto) Un enunciato in lingua straniera (ascoltato o letto) Un concetto, una spiegazione Un testo narrativo e esplicativo(ascoltato o letto) Il testo di un problema matematico(ascoltato o letto) La consegna di un esercizio(ascoltato o letto) La struttura grammaticale di una frase Il significato di vocaboli (mediamente conosciuti da alunni della sua età)

42 BASSA INTELLIGENZA VERBALE caratteristiche DIFFICOLTA DI ESPRESSIONE LINGUISTICA: Difficoltà nell esposizione orale Difficoltà a esporre in modo adeguato e/o rapido (oralmente e per iscritto in italiano e in lingua straniera) il significato dei vocaboli che conosce, i termini specifici alle varie discipline, un concetto che ha appreso o una narrazione. Difficoltà a pronunciare parole complesse e/o articolare frasi lunghe e grammaticalmente corrette, in modo adeguato e/o rapido (oralmente e per iscritto, in italiano e in lingua straniera) Difficoltà di memorizzazione a livello verbale

43 AREA NON VERBALE DCM Disturbi Evolutivi Specifici DISPRASSIA DISTURBO NON VERBALE BASSA INTELLIGENZA NON VERBALE ASSOCIATA AD ALTA INTELLIGENZA VERBALE

44 AREA NON VERBALE DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO LIEVE DISTURBO EVOLUTIVO SPECIFICO MISTO

45 Disabilità Ritardo cognitivo Minoranze fisiche, psichiche, sensoriali Disturbi Evolutivi Specifici DSA Dislessia Disortografia Disgrafia Discalculia Sensoriale Motoria Intellettiva Altra (DSA in comorbilità con altri disturbi, ADHD severo ecc..) Area verbale Area non verbale Disturbi del linguaggio Bassa intelligenza verbale associata ad alta intelligenza non verbale Disturbo della Coordinazione Motoria (DCD) Disprassia Disturbo non-verbale Bassa intelligenza non verbale associata ad alta intelligenza verbale Disturbo dello spettro autistico lieve Disturbo evolutivo specifico misto Funzionamento Intellettivo Limite (FIL) DDAI/ADHD Svantaggio Detto anche «border cognitivo» o «cognitivo borderline» Disturbo da Deficit di Attenzione/iperattività (Attention Deficit Hyperactivity Disorder Socio-economico, culturale, linguistico

46 DISTURBO DELLO SVILUPPO DELLA COORDINAZIONE Dal DSM 5 (APA, 2014) Disturbi del movimento- CRITERI DIAGNOSTICI A. L acquisizione e l esecuzione delle abilità motorie coordinate risultano notevolmente inferiori rispetto a quanto atteso considerate l età cronologica dell individuo e l opportunità che l individuo ha avuto di apprendere e utilizzare tali abilità. Le difficoltà si manifestano con goffaggine (per es. cadere o sbattere contro oggetti) così come con lentezza e imprecisione nello svolgimento delle attività motorie (per es., afferrare un oggetto, usare forbici o posate, scrivere a mano, guidare la bicicletta o partecipare ad attività sportive). B. Il deficit delle abilità motorie indicato nel criterio A interferisce in modo significativo e persistente con le attività della vita quotidiana adeguate all età cronologica (per es. nella cura e nel mantenimento di sé) e ha un impatto sulla produttività scolastica, sulle attività professionali, sul tempo libero e il gioco.

47 DISTURBO DELLO SVILUPPO DELLA COORDINAZIONE Dal DSM 5 (APA, 2014) Disturbi del movimento- CRITERI DIAGNOSTICI C. L esordio dei sintomi avviene nel primo periodo dello sviluppo. D. I deficit delle abilità motorie non sono meglio spiegati da disabilità intellettiva (disturbo dello sviluppo intellettivo) o da deficit visivo e non sono attribuibili a una condizione neurologica che influenza il movimento (per es. paralisi cerebrale, distrofia muscolare, disturbo degenerativo).

48 DISTURBO DELLO SVILUPPO DELLA COORDINAZIONE PREVALENZA: 5-6% nei bambini tra i 5 e gli 11 anni COMORBILITA : disturbo del linguaggio e dell eloquio; DSA ADHD Disturbo dello spettro autistico Problemi di regolazione comportamentale ed emotiva

49 CARATTERISTICHE DEI BAMBINI CON DCD Il bambino può avere difficoltà a bilanciare l'esigenza di essere veloce con l'esigenza di essere preciso. Ad esempio, la scrittura a mano può essere molto chiara ma estremamente lenta. Il bambino può avere difficoltà con materie scolastiche quali matematica, ortografia o lingua scritta, che richiedono una grafia precisa e ben organizzata sulla pagina. Il bambino può avere difficoltà con attività della vita quotidiana (ad es. correre, saltare, vestirsi, usare un coltello e una forchetta, lavarsi i denti, chiudere le cerniere, preparare uno zaino). Il bambino può avere difficoltà a completare un lavoro entro un limite di tempo previsto. Dato che in questo caso l'attività richiede uno sforzo molto maggiore, i bambini possono essere più portati ad agitarsi e diventare frustrati nello svolgere un'attività che dovrebbe essere semplice. Il bambino può avere difficoltà generali ad organizzare il proprio banco, l'armadietto, i compiti o persino lo spazio su una pagina.

50 DISPRASSIA EVOLUTIVA DSM 5: rientra nel Disturbo dello Sviluppo della Cooordinazione ICD 10, F82 Disturbo evolutivo specifico della funzione motoria. La principale caratteristica di questo disturbo è una grave compromissione dello sviluppo della coordinazione motoria, che non è solamente spiegabile in termini di ritardo intellettivo generale o di una patologia neurologica congenita o acquisita. È abituale che l impaccio motorio si associ ad una certa compromissione della prestazione nei compiti cognitivi visuo-spaziali

51 DISPRASSIA EVOLUTIVA La Disprassia è l'incapacità di compiere movimenti volontari, coordinati sequenzialmente tra loro, in funzione di uno scopo. Vengono a mancare le istruzioni operazioni motorie. relative a come poter costruire I bambini disprassici imparano una cosa ma fanno fatica a generalizzare, associare, trovando strategie. La prevalenza del disturbo è stimata intorno al della popolazione infantile tra i 5 e gli 11 anni.

52 DISPRASSIA EVOLUTIVA Nei casi di Disprassia Primaria o «pura» il livello cognitivo è nella norma (non associata ad altra patologia e senza segno neurologici evidenti) Disprassia Secondaria (associata ad altre patologie o sindromi: S. di Down, Williams, Disturbi pervasivi dello sviluppo, ADHD) Disprassia generalizzata Disprassia Verbale Disprassia Orale Disprassia dell abbigliamento Disprassia degli arti superiori Disprassia della scrittura Disprassia di sguardo Disprassia della marcia Disprassia del disegno Disprassia costruttiva

53 CARATTERISTICHE goffaggine: caratterizzata ma movimenti impacciati, alterati nelle sequenze temporali, maldestri e poco o affatto efficaci; posture inadeguate, dipendenti da scarsa consapevolezza del proprio corpo, le quali interferiscono sia sul mantenimento di un buon equilibrio sia sulla coordinazione del movimento; confusione della lateralità con difficoltà ad orientarsi nello spazio e di trovare il proprio posto in una situazione nuova; problemi di consapevolezza del tempo con difficoltà nel rispettare gli orari e nel ricordare i compiti nella giornata; ipersensibilità al contatto fisico e problemi a portare vestiti in modo confortevole; problemi nell'eseguire attività fisiche come correre, prendere ed usare attrezzi, tenere la penna e scrivere; ridotto sviluppo delle capacità di organizzazione, con conseguenti evidenti difficoltà nell'eseguire attività che richiedono sequenze precise; facile stancabilità; scarsissima consapevolezza dei pericoli; comportamenti fobici, compulsavi ed immaturi.

54 I BAMBINI CON DISPRASSIA Nello specifico presentano le seguenti difficoltà: fare i lacci alle scarpe abbottonarsi scrivere disegnare copiare, scrivere assemblare puzzle costruire modelli giochi di pazienza giochi di costruzione giocare a palla lanciare ed afferrare una palla fare attività sportive comprendere percorsi nel linguaggio: articolazione di parole, fonemi

55 DISTURBO NON VERBALE Il bambino ha cadute specifiche in compiti di natura non-verbale (ad es. incolonnamento dei numeri, geometria, comprensione di grafici e tabelle, disegno, scrittura, ricordo di posizioni nello spazio, lettura dell orologio) associate a prestazioni sufficienti in compiti verbali (ad es. lettura, ricordo di informazioni verbali meccaniche).

56 CARATTERISTICHE DEL DISTURBO NON VERBALE 1. Un intelligenza verbale superiore a quella spaziale, cadute significative in compiti di memoria visuo-spaziale 2. Difficoltà scolastiche nell'area della matematica o in altre discipline che sottendono il coinvolgimento di abilità visuo-spaziali e grafo-motorie, quali geometria, disegno, scienze, comprensione di testi che implicano una rappresentazione spaziale. Criteri di esclusione per gli altri DSA - I deficit non sono conseguenza di disgrafia, discalculia

57 DIFFICOLTA TIPICHE 1. Nella percezione tattile bilaterale 2. Coordinazione psicomotoria bilaterale 3. Organizzazione visuospaziale 4. Adattarsi a situazioni nuove e/o complesse con tendenza ad adottare comportamenti ripetitivi e inappropriati 5. Risoluzione dei problemi e formazione di concetti di natura spaziale 6. Capacità di stimare lo scorrere nel tempo 7. Abilità e memoria verbale meccanica ben sviluppate ma non con materiale complesso 8. Verbosità, scarsa prosodia, uso pragmatico del linguaggio compromesso 9. In aritmetica anche per compiti meccanici (lettura ok, comprensione del testo può essere compromessa) 10. Percezione, giudizio e interazione sociale

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59 BASSA INTELLIGENZA NON VERBALE CON ALTA INTELLIGENZA VERBALE Punteggi agli Indici che valutano le abilità di performance - non verbali: < 84 Carenti abilità non verbali: prassiche, visuo costruttive, visuo-spaziali, di coordinazione, di memorizzazione a livello visivo e spaziale. Punteggi Indici verbali: > 115 Buone-ottime abilità verbali comprensione, espressione, produzione orale e scritta, memorizzazione

60 DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO LIEVE L autismo è un disturbo generalizzato dello sviluppo che si manifesta entro i 3 anni di età Deficit dell area della comunicazione sociale (verbale e non verbale e della capacità di interazione sociale) Deficit di «immaginazione» (repertorio ristretto di interessi e attività, comportamenti ripetitivi e stereotipati) «LIEVE» forme a normale o elevato funzionamento, quindi senza ritardo cognitivo: deficit di comunicazione e nelle interazioni sociali, mancanza di empatia, rifiuto dei cambiamenti anche minimi

61 Disabilità Ritardo cognitivo Minoranze fisiche, psichiche, sensoriali Disturbi Evolutivi Specifici DSA Dislessia Disortografia Disgrafia Discalculia Sensoriale Motoria Intellettiva Altra (DSA in comorbilità con altri disturbi, ADHD severo ecc..) Area verbale Area non verbale Disturbi del linguaggio Bassa intelligenza verbale associata ad alta intelligenza non verbale Disturbo della Coordinazione Motoria (DCD) Disprassia Disturbo non-verbale Bassa intelligenza non verbale associata ad alta intelligenza verbale Disturbo dello spettro autistico lieve Disturbo evolutivo specifico misto Funzionamento Intellettivo Limite (FIL) DDAI/ADHD Svantaggio Detto anche «border cognitivo» o «cognitivo borderline» Disturbo da Deficit di Attenzione/iperattività (Attention Deficit Hyperactivity Disorder Socio-economico, culturale, linguistico

62 FUNZIONAMENTO INTELLETTIVO LIMITE O BORDERLINE COGNITIVO E una condizione evolutiva caratterizzata da un funzionamento cognitivo borderline, zona di confine tra «normalità» e «disabilità» Rappresenta il limite di separazione tra disabilità e disturbo specifico Per il DSM IV-TR QI compreso tra 71 e 84 (APA, 2011; D.M. 27/12/2012) quindi non inferiore a 70 (ritardo mentale), ma non nella completa norma (tra 90 e 110) E fondamentale nella pratica clinica usare tale etichetta riferendosi non solo al QI ma considerando anche la presenza di difficoltà di adattamento (le stesse della DI) e con esordio prima dei 18 anni: dovrebbe apparire chiara l importanza e l estrema delicatezza di differenziare una situazione di DI lieve da una di FIL.

63 FUNZIONAMENTO INTELLETTIVO LIMITE O BORDERLINE COGNITIVO (DSM 5, 2014) Funzionamento intellettivo borderline «Questa categoria può essere utilizzata quando il funzionamento intellettivo borderline di un individuo è l oggetto di attenzione clinica oppure ha un impatto sul trattamento o sulla prognosi dell individuo. Differenziare il funzionamento intellettivo borderline e la disabilità intellettiva lieve (disturbo dello sviluppo intellettivo) richiede un attenta valutazione delle funzioni intellettive e di adattamento e le loro discrepanze, in particolare la presenza di disturbi mentali concomitanti che possono influenzare la compliance del paziente alle procedure standardizzate dei test (per es., schizofrenia o disturbo da deficit di attenzione/iperattività con grave impulsività)»

64 FUNZIONAMENTO INTELLETTIVO LIMITE O BORDERLINE COGNITIVO

65 VARI TIPI DI FIL Determinato da cause biologiche: patologia obiettiva che spiega il livello cognitivo Da svantaggio socioculturale: impoverimento cognitivo dovuto a cause ambientali (QI decrescente) Situazioni naturali : esclude le cause di tipo biologico e ambientale.

66 FUNZIONAMENTO INTELLETTIVO LIMITE O BORDERLINE COGNITIVO Molto spesso il profilo cognitivo è omogeneamente basso, quindi non emerge la specificità che si osserva nei casi di DSA. I problemi nell apprendimento possono essere diffusi, cioè coinvolgere diverse aree dell apprendimento scolastico, soprattutto gli aspetti complessi (e.g. comprensione del testo, espressione scritta, calcolo, ragionamento, studio)

67 FIL - CARATTERISTICHE Lentezza nell acquisire le conoscenze e non generalizzazione Sufficienti competenze strumentali negli apprendimenti di base (lettura ad alta voce, aspetti di base del calcolo) mentre Gli apprendimenti complessi (comprensione del testo, problem solving) sono spesso compromessi. Scarsa autonomia Dal punto di vista emotivo-motivazionale, si associano vissuti di inefficacia, bassa autostima e a volte depressione.

68 Disabilità Ritardo cognitivo Minoranze fisiche, psichiche, sensoriali Disturbi Evolutivi Specifici DSA Dislessia Disortografia Disgrafia Discalculia Sensoriale Motoria Intellettiva Altra (DSA in comorbilità con altri disturbi, ADHD severo ecc..) Area verbale Area non verbale Disturbi del linguaggio Bassa intelligenza verbale associata ad alta intelligenza non verbale Disturbo della Coordinazione Motoria (DCD) Disprassia Disturbo non-verbale Bassa intelligenza non verbale associata ad alta intelligenza verbale Disturbo dello spettro autistico lieve Disturbo evolutivo specifico misto Funzionamento Intellettivo Limite (FIL) DDAI/ADHD Svantaggio Detto anche «border cognitivo» o «cognitivo borderline» Disturbo da Deficit di Attenzione/iperattività (Attention Deficit Hyperactivity Disorder Socio-economico, culturale, linguistico

69 ADHD o DDAI DSM 5 (APA, 2014): «Persistente pattern di disattenzione e/o iperattivitàimpulsività che interferisce con il funzionamento o lo sviluppo» CRITERI: 6 o più sintomi della sfera dell iperattività/impulsività (sottotipo prevalentemente iperattivo/impulsivo) oppure 6 o più sintomi della sfera dell inattenzione (sottotipo prevalentemente inattento) oppure 6 o più sintomi di disattenzione e 6 o più sintomi di iperattività/impulsività (sottotipo combinato)

70 ADHD o DDAI Età dell esordio Pervasività Interferenza Prevalenza Comorbilità alcuni sintomi devono essere comparsi prima dei 7 anni di età un deficit funzionale dovuto a tali sintomi deve essere presente in almeno due diversi contesti (es. scuola, lavoro, casa, sport) interferenza significativa con le abilità quotidiane 5% dei bambini e 2,5 % degli adulti DOP, DC, DSA, disturbi dell umore, disturbo d ansia

71 DISORGANIZZAZIONE- NON AUTOREGOLAZIONE DIMENSIONI SINTOMATOLOGICHE CARDINE DELL ADHD Deficit di attenzione Iperattività Impulsività

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73 Disabilità Ritardo cognitivo Minoranze fisiche, psichiche, sensoriali Sensoriale Motoria Intellettiva Altra (DSA in comorbilità con altri disturbi, ADHD severo ecc..) Disturbi Evolutivi Specifici DSA Dislessia Disortografia Disgrafia Discalculia Area verbale Area non verbale Disturbi del linguaggio Bassa intelligenza verbale associata ad alta intelligenza non verbale Disturbo della Coordinazione Motoria (DCD) Disprassia Disturbo non-verbale Bassa intelligenza non verbale associata ad alta intelligenza verbale Disturbo dello spettro autistico lieve Disturbo evolutivo specifico misto Funzionamento Intellettivo Limite (FIL) DDAI/ADHD Svantaggio Detto anche «border cognitivo» o «cognitivo borderline» Disturbo da Deficit di Attenzione/iperattività (Attention Deficit Hyperactivity Disorder Socio-economico, culturale, linguistico

74 SVANTAGGIO SOCIO ECONOMICO, LINGUISTICO E CULTURALE CAUSE: Famiglia (svantaggio socioculturale o atteggiamenti educativi inadeguati) Svantaggio Contesto relazionale (povertà di relazioni, carenze affettive, isolamento, ) Scuola (carenza nella struttura e organizzazione o metodologia d insegnamento) Contesto sociale (provenienza ambientale o culturale)

75 SVANTAGGIO SOCIO ECONOMICO, LINGUISTICO E CULTURALE MANIFESTAZIONI: Difficoltà di apprendimento (povertà di contenuti e strutture cognitive, stile di apprendimento non funzionale) Ritardo maturativo (bassa autostima, scarsa motivazione, immaturità dell Io, inadeguato stile di attribuzione, senso di impotenza appreso) Apatia (immobilità o riduzione dell attività, mancanza di curiosità e interessi, chiusura in se stessi, stanchezza generalizzata) Difficoltà di relazione ed emozionali (iper-emotività, disturbi d ansia, stati depressivi)

76 SVANTAGGIO SOCIO ECONOMICO, LINGUISTICO E CULTURALE CONSEGUENZE: Disagio dell alunno (delle famiglie e docenti) Insuccesso scolastico (ripetenza, dispersione, abbandono) Marginalizzazione e devianza

77 TUTTI GLI ALUNNI STRANIERI SONO BES??? «per coloro che sperimentano difficoltà derivanti dalla non conoscenza della lingua italiana per es. alunni di origine straniera di recente immigrazione e, in specie, coloro che sono entrati nel nostro sistema scolastico nell ultimo anno- è parimenti possibile attivare percorso individualizzati e personalizzati, oltre che adottare strumenti compensativi e misure dispensative» (C.M. 8/2013, p. 3) «cura nel monitorare l efficacia degli interventi affichè siano messi in atto per il tempo strettamente necessario» Misure a carattere TRANSITORIO e attinenti aspetti didattici Strategie educative e didattiche personalizzate più che compensative e dispensative Solo eccezionalmente viene redato un PDP

78 I BAMBINI «GIFTED» Bambini plus dotati o ad alto o altissimo potenziale cognitivo Hanno doti intellettive superiori alla norma: QI sopra 115 (WISC): alto potenziale (5% pop. scolastica) QI sopra 130 (WISC): plusdotazione intellettiva - «gifted» (2,14% pop. Scolastica; oltre bambini) Spesso subiscono un insuccesso scolastico Alcuni vengono individuati come ADHD

79 I BAMBINI «GIFTED» Rischio di fenomeno dell «underachievement» discrepanza tra risultati scolastici e i potenziali intellettivi di questi bambini che arrivano anche ad abbandonare gli studi («gifted underachievers») «Gli alunni con competenze intellettive nella norma o anche elevate, che per specifici problemi- possono incontrare difficoltà a scuola, devono essere aiutati a realizzare piamente le loro potenzialità» (D.M. 27/12/2912, p. 2)

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81 CONCETTI CHIAVE PER CONCLUDERE L alunno «standard» non esiste più Impossible «disegnare» un alunno-tipo La diversità non può più essere considerata un problema, ma una risorsa su cui investire L insegnante non può più adottare una didattica «standard» ed è chiamato a modificare il suo approccio Il «vecchio» concetto di integrazione (consentire e facilitare al «diverso» la massima partecipazione alla vita scolastica degli «altri») deve lasciare il posto a quello di inclusione (strutturare contesti educativi in modo tale che siano adeguati alla partecipazione di tutti, ciascuno con le proprie modalità)

82 NON E UNA ETICHETTA, MA UNA CONDIZIONE DI BISOGNO CHE NECESSITA DI ATTENZIONE E PERSONALIZZAZIONE NON SONO QUALCOSA DI «ALTRO» CHE SI COLLOCA IN PARALLELO ALLA DIDATTICA «NORMALE» MA QUALCOSA CHE ARRICCHISCE CON QUALITA SPECIALI LA DIDATTICA DI TUTTI

83 CONCETTI CHIAVE per il prossimo incontro

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85 BIBLIOGRAFIA e da consultare Ciambrone R. e Fusachia G. (2014). I BES Come e cosa fare. Guida operativa per insegnanti e dirigenti. Ed Giunti Scuola Le guide Erickson. (2013) Dislessia e altri DSA a scuola. Strategie efficaci per insegnanti. Ed Erickson Le guide Erickson. (2013) ADHD a scuola. Strategie efficaci per insegnanti. Ed Erickson Stella G. e Grandi L. (a cura di). (2011). Come leggere LA DISLESSIA E I DSA. Ed Giunti Scuola Vio C., Tressoldi P. e Lo Presti G. (2012). Diagnosi dei Disturbi Specifici dell Apprendimento Scolastico. Ed Erickson Cornoldi C. (a cura di) (2007) Difficoltà e Disturbi dell Apprendimento. Ed Il Mulino

86 BIBLIOGRAFIA e da consultare Siti utili da consultare:

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