Infiammazione cronica e guarigione delle ferite
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- Flavia Orlandi
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1 Infiammazione cronica e guarigione delle ferite
2 Infiammazione cronica Infiammazione di lunga durata in cui il processo infiammatorio attivo, il danno tissutale e il processo di guarigione avvengono contemporaneamente Infezioni persistenti Esposizione prolungata ad agenti esogeni ed endogeni potenzialmente tossici Autoimmunità
3 L infiammazione cronica é istologicamente caratterizzata da: Infiltrazione da cellule mononucleate (macrofagi, limfociti e plasma cellule) Distruzione del tessuto che coesiste con tentativi di riparazione Riparazione è caratterizzata da angiogenesi e fibrosi (tessuto di granulazione==>organizzazione)
4 Potenziale proliferativo determina il processo riparativo Cellule Labili - si dividono in continuazione Epidermide, epitelio delle mucose, epitelio del tratto GI, etc Cellule Stabili - basso livello di replicazione Epatociti, epitelio dei tubuli renali, acini pancreatici Cellule Permanenti - non dividono mai (?!) Cellule del sistema nervoso, miociti cardiaci, miotubi del muscolo scheletrico
5 Rigenerazione e Riparazione Rigenerazione del tessuto danneggiato con cellule parenchimali dello stesso tipo Riparazione sostituzione di tessuto perduto con tessuto connettivo (fibrosi) Infiammazione Tessuto di granulazione cicatrice
6 Riparazione e Organizzazione Avviene quando la riparazione per rigenerazione delle cellule parenchimali non é sufficiente Coinvolge tessuto di Granulazione Il tessuto composto da cellule parenchimali viene sostituito da fibroblasti proliferanti e cellule endoteliali vascolari Organizzazione: indica il processo mediante il quale il tessuto di granulazione digerisce e rimuove tessuto morto, fibrina, qualsiasi materiale assorbibile (punti di sutura). L organizzazione è un evento di pulizia (molecolare e cellulare) su larga scala responsabile della rimozione dell infarto.
7 Cellule caratteristiche dell infiammazione cronica Infiltrati ricchi di macrofagi, linfociti e plasma cellule Alcuni testi riferiscono anche la presenza di eosinofili, ma questi NON CARATTERIZZANO l infiammazione cronica Gli eosinofili sono caratteristici delle infezioni da parassiti e Asma. Mastociti sono distribuiti nei tessuti e possono partecipare all infiammazione cronica.
8 Infiammazione Granulomatosa Aggregazione di macrofagi aventi un aspetto ingrossato e simile alle cellule epiteliali (Cellule epitelioidi (macrofagi trasformati) Granuloma = Accumulo nodulare di macrofagi epitelioidi circondato da un cerchio di linfociti Cellule giganti da corpo estraneo e di Langhans. Sono dei sincizi metabolicamente attive caratterizzare da un burst ossidativo volte superiore a quello dei macrofagi. L granuloma è un organo secretorio: citochine, prostaglandine e radicali liberi.
9 Infiammazione Granulomatosa Infezioni Batteriche Tubercolosi Lebbra Infezioni da parassiti Schistosomi Funghi Istoplasmosi Blastomicosi Metalli/Polvere Berilliosi Silicosi Corpo estraneo Spine Suture Materiale da impianto Sarcoidosi
10 IL-2 IL-8 TNF IFN Anticorpi anti TNF bloccano lo sviluppo del granuloma
11 Fattori che influenzano la necrosi caseosa Produzione locale incontrollata di TNF per azione dei micobatteri Macrofagi e cellule NK diventano cellule citotossiche non-specifiche Ischemia e trombosi dei vasi: blocco della circolazione sanguigna.
12 Cellule Giganti di Langhans Granuloma Cerchio Linfocitario Necrosi caseosa Macrofagi Epitelioidi
13 Granuloma with GC Macrofagi Epitelioidi
14 Ulcera Erosione/escavazione di una superficie di un tessuto di rivestimento dovuta al distacco di frammenti di tessuto infiammato ed in necrosi Ulcere della pelle dovute ad ischemia Ulcera Peptica é cronica per definizione i.e. la superficie é erosa e disomogenea su una base che mostra segni di infiammazione cronica e fibrosi
15 Ascesso Accumulo di pus in cavità neoformata. Parte centrale comprende detriti cellulari una zona periferica che circonda l accumulo di cellule morte costituita da tessuto di granulazione (membrana piogenica) Destino dell ascesso -pus diventa sterile, e il pus viene riassorbito dalla membrana piognica -se i batteri non vengono uccisi l ascesso continua a crescere (litri!) -l ascesso si svuota attraverso un canale patologico(fistola)
16 Ascesso *
17 Fibrosi Fibrosi indica un eccesso di tessuto fibroso. E un aspetto importante nei processi di difesa poiché contribuisce a isolare gli agenti patogeni (es. collare di fibroblasti nei granulomi, membrana che delimita gli ascessi). La fibrosi eccessiva contribuisce a processi patologici: a livello epatico (cirrosi) polmonare.
18 Citochine Ischemia Silicosi Asbestosi Serotonina Stimoli che inducono fibrosi.
19 Effetti sistemici dell infiammazione (reazione di fase acuta): Febbre Anoressia Aumento della degradazione delle proteine del muscolo scheletrico Sintesi di proteine di fase acuta (es. Complemento) Alterazioni nella circolazione di globuli bianchi Velocità di EritroSedimentazione VES
20 Le reazioni di fase acuta sono mediati da: Citochine prodotte dai leucociti in risposta ad infezioni o danno TNF induce la produzione di IL-1 che a sua volta stimola la produzione di IL-6 TNF e IL
21 Termoregolazione
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23 o C Decorso della febbre Brivido Vasocostrizione Stimolazione del Simpatico Sudorazione Vasodilatazione Ore
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25 Leucocitosi Conta leucociti /mm 3 Possono presentarsi casi simili alle leucemie con aumenti di volte della conta dei globuli bianchi Rilascio di globuli bianchi dal midollo osseo Incluse cellule immature = shift a sinistra
26 Leucocitosi PMN s -Batteri Eosinofili- Parassiti Linfociti-Virus Molti Virus inducono Leucopenia
27 Proteine di fase acuta Aumento Proteina C reattiva SAA (Amiloide sierica) Proteine del complemento C3 Fibrinogeno Ceruloplasmina Alfa1 antitripsina Diminuzione Transferrina Albumina
28 Proteine fase acuta andamento temporale
29 Effetti sistemici dell infiammazione (reazione di fase acuta): Febbre Anoressia Aumento della degradazione delle proteine del muscolo scheletrico Sintesi di proteine di fase acuta (es. Complemento) Alterazioni nella circolazione di globuli bianchi Velocità di EritroSedimentazione VES
30 Guarigione delle ferite Emostasi Induzione di una risposta infiammatoria acuta da un danno iniziale Migrazione e proliferazione delle cellule parenchimali e cellule del tessuto connettivo Riparazione: 1) sintesi delle proteine della MEC; 2) rimodellamento del tessuto connettivo; 3) riorganizzazione del collagene che determina la resistenza meccanica della ferita.
31 Guarigione delle ferite
32 Guarigione per prima intenzione Emostasi (sec-min) Infiammazione Migrazione di leucociti, fibroblasti, cellule epiteliali, monconi vasi capillari (24 ore) (Demolizione) A 3 giorni inizia la riparazione Monociti in maggioranza rispetto ai neutrofili, fibroblasti attivi, Angiogenesi (Orgaizzazione) A 7-10 giorni inizia la formazione della cicatrice 30g giorni/anni maturazione Della ferita
33 Resistenza alla tensione della ferita Dopo rimozione dei punti di sutura, la forza della ferita é circa il 10% della forza della pelle non ferita (legge di Walker) Dopo 3-4 mesi, la forza della ferita é pari a circa 80% della forza della pelle non ferita (legge di Walker)
34 Ipossia stimola la neoangiogenesi
35 Il tessuto di granulazione é composto da fibroblasti e gemme di capillari Aspetto rosato, granulare, edematoso, soffice presente sulla superficie delle ferite. Durante la fase di vascolarizzazione sanguina facilmente. L organizzazione del tssuto di granulazione causa la formazione di una cicatrice (tessuto fibroso)
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37 STIMOLAZIONE INIBIZIONE Rimodellamento delle cicatrici é sotto il controllo delle ATTIVAZIONE metalloproteinasi e dei loro inibitori Matrice extracellulare Matrice extracellulare degradata
38 GUARIGIONE PER SECONDA INTENZIONE Contrazione della ferita Guarigione per seconda intenzione, danno piu esteso, ascessi, infarti. Processo é simile ma Risulta in una cicatrice piu grande seguita da CONTRAZIONE
39 Contrazione della ferita
40 Complicazioni della guarigione delle ferite Condizioni generali: diabete, tumori, chemioterapia, esposizione a radiazioni, avitaminosi C, trattamento con farmaci stereoidei, nutrizione, movimento rallenta la guarigione. Carenza di ossigeno dovuta a difetti della circolazione sanguigna Corpi estranei nelle ferite tendono ad aumentare la virulenza batterica e a rallentare la guarigione e a favorire infezioni. Cheloidi: iperproduzione di tessuto di granulazione Dimensione, tipo e localizzazione influenzano la guarigione
41 ASPETTI PATOLOGICI DELLA GUARIGIONE DELLE FERITE Formazione insufficiente della ferita 1) Deiscenza ; 2) Ulcerazione Eccessiva formazione dei componenti del processo ripartivo 1) cheloidi Contratture della ferita 1) deformazione deturpani (es nelle ustioni)
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43 Autovalutazione (6) 1)Relazione tra la cinetica della crescita batterica e la formazione dell essudato infiammatorio 2)Evoluzione dei granulomi: differenze tra corpo estraneo e da cause immunologiche 3) Caratteristiche istologiche dell infiammazione cronica. 4)Differenze tra morfologiche tra infiammazione cronica ed acuta 5) Sono utili gli antipiretici nelle ipertermie non febbrili? Perché? 6) Cos è e a che serve la Proteina C reattiva? 7) Caratteristiche biologiche delle cellule giganti. 8) Guarigione delle ferite per prima intenzione: fasi. 9) Guarigione delle ferite per seconda intenzione. 10) Miofibroblasti: cosa sono e a che servono. 12) Componenti e funzioni del tessuto di granulazione. 13) Evoluzione temporale della resistenza meccanica delle ferite 14) Complicazioni della guarigione delle ferite: generali e locali
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