CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
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- Ottaviano Grassi
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1 M I N I S T E R O D E L L A P U B B L I C A I S T R U Z I O N E I S T I T U T O C O M P R E N S I V O D I S C U O L A I N F A N Z I A, P R I M A R I A E S E C. I G R A D O Via Michelangelo, SAN VITO CHIETINO (CH) Cod. Fisc DISTRETTO SCOLASTICO N. 10 Tel Fax VADEMECUM PER L INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Indicazioni utili per l organizzazione dell attività di sostegno 1
2 PREMESSA Il Vademecum è nato dal desiderio di fornire uno strumento di consultazione per gli insegnanti specializzati di sostegno che lavorano nel nostro istituto. Esso sviluppa i seguenti aspetti: - adempimenti e compiti dell insegnante di sostegno; - soggetti ed enti coinvolti nell integrazione; - documenti dell integrazione e organi deputati a ciò; - disposizioni e normative varie. Si legge nel nostro POF : L'inserimento nella nostra scuola di alunni diversamente abili è stata, nel corso degli anni, un'esperienza altamente positiva per l'intera comunità scolastica, dal momento che gli alunni sono stati portatori di contributi specifici alla comunità stessa, sia per il loro valore personale, sia per i valori umani, familiari, sociali e per gli atteggiamenti positivi che hanno suscitato. Tutto ciò si è tradotto nel corso degli anni in occasioni preziose 2
3 di riqualificazione degli interventi educativi nel loro complesso: la nostra scuola si è attivata per rispondere alle diverse esigenze di alunni in situazione di difficoltà predisponendo interventi didattico-pedagogici e strutturali che sono sostanzialmente benefici per la totalità degli alunni. La normativa scolastica offre alle scuole la possibilità di attuare differenti percorsi per favorire l integrazione di ogni persona nello sviluppo delle proprie soggettive potenzialità. Perché questa autonomia venga attuata, non è sufficiente la normativa ma è necessario che ci sia la volontà d essere flessibili, sensibili e collaborativi al fine di realizzare Piani e Percorsi formativi orientati all integrazione. 3
4 Denominazione del documento Cos è Chi Quando A cosa serve Note operative Diagnosi clinica Certificazione ai sensi dell art. 3 della L. 104/92 E una diagnosi clinica redatta secondo una codificazione internazionale (ICD10) a)la Neuropsichiatria Infantile (N.P.I.) la rilascia, su richiesta della famiglia dell alunno/a. b) La famiglia la consegna alla scuola al momento dell iscrizione. Al momento della prima Iscrizione a qualsiasi Ordine di scuola (solitamente gennaio) o eventualmente nel corso della carriera scolastica, non appena venga individuata la disabilità. Viene aggiornata in caso di cambiamenti importanti. Viene rivista in ogni momento di passaggio di grado scolastico (per esempio, dalla primaria alla secondaria) A garantire il diritto costituzionale all integrazione che prevede, in ambito scolastico, il diritto allo studio (per esempio, l insegnante di sostegno). Viene conservata nel Fascicolo riservato dell alunno/a, nell armadietto in Vicepresidenza Previa richiesta, è sempre consultabile dal docenteche ha in carico il caso. A settembre i docenti di classe si documentano leggendo il fascicolo personale dell alunno/a. Ogni docente che subentri in corso d anno e che prenda in carico l alunno/a è tenuto a prenderne visione. 4
5 Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.) E il documento che Descrive tutti gli interventi scolastici diretti all integrazione predisposti per l alunno, ai fini della realizzazione del diritto all istruzione e all educazione. E predisposto dal Consiglio di classe/sezione, a cura dell insegnante di sostegno, in collaborazione con gli altri attori della rete coinvolti nel processo integrazione, compresa la famiglia. di E redatto entro i primi mesi di ogni anno scolastico. Da consegnare entro la metà di dicembre E verificato due o più volte l anno, a cura del team docente o del Consiglio di Classe, di norma in sede di scrutinio e nei GLH operativi E strumento di lavoro, dinamico e flessibile, in riferimento alle accertate esigenze ed alle particolari situazioni di vita dell alunno Deve essere il più concreto possibile, poco generico e descrivere le attività programmate, sia di classe che personalizzate(per esempio laboratori, attività in piccolo gruppo ecc.). Il PEI dovrà essere aggiornato entro il mese di novembre proponendo obiettivi, contenuti, metodologie concordati con tutti i docenti curricolari ed eventuali operatori al fine di evitare il non coinvolgimento di tutte le persone che ruotano attorno all alunno con difficoltà e che porterebbe ad un suo inevitabile isolamento. 5
6 Programmazione disciplinare personalizzata E il documento che descrive gli interventi didattici, integrati e equilibrati tra loro, riferiti alla crescita intellettuale, fisica e psicoaffettiva che si realizza in sezione o in classe. Si raccorda con la programmazione di classe in particolare per gli obiettivi trasversali. La programmazione può anche essere differenziata, solo nei casi in cui l handicap imponga percorsi specifici volti all acquisizione di abilità sociali e/o non prettamente scolastiche E predisposta dai singoli docenti disciplinari, assieme all insegnante di sostegno. Costituisce un allegato del P.E.I. E redatto entro i primi mesi di ogni anno scolastico Specifica operativamente le linee e gli interventi definiti nel P.E.I. La programmazione Disciplinare personalizzata, da non confondersi con la programmazione per obiettivi minimi, da considerarsi comunque curricolare, deve essere stilata per quelle discipline per le quali l alunno non è in grado di seguire la programmazione di classe. Viene redatta in base ad un apposita griglia che prevede, tra l altro, l indicazione di abilità/capacità, conoscenze e attività da svolgersi con insegnante di sostegno o in autonomia con la classe. 6
7 Profilo Dinamico Funzionale (P.D.F.) È un documento che viene redatto in base alla Diagnosi Funzionale E predisposto, durante il GLHO, dal Consiglio di classe o dal team dei docenti, in collaborazione con gli altri attori della rete coinvolti nel processo di integrazione, compresa la famiglia. E la base essenziale per la successiva formulazione del P.E.I. E verificato e aggiornato a conclusione di ogni ordine di scuola frequentata per il passaggio al grado successivo. Indica: - cosa l alunno sa fare e come; - i progressi che si ipotizza l alunno possa conseguire con gli opportuni interventi scolastici. Esso costituisce la base su cui si innesta l attività dell a.s. successivo. Costituisce un punto di Riferimento imprescindibile per la redazione del P.E.I. relativo a ogni singolo anno scolastico. E necessario allegare a fine anno adeguata documentazione: soprattutto la relazione finale, ma, eventualmente, anche elaborati,verifiche, quaderni per facilitare il passaggio d informazioni e per descrivere il percorso svolto. Tale documentazione va conservata nel fascicolo personale. (i quaderni e gli elaborati più significativi possono essere conservati in classe o in formato digitale). 7
8 Sintesi del PEI È una scheda di sintesi del P.E.I, in forma conclusiva con l indicazione della richiesta dei servizi necessari: docente di sostegno, assistenza generica, assistenza specialistica. Nella suddetta scheda dovranno essere riportate, inoltre, le caratteristiche fisiche, psichiche, sociali ed affettive dell'alunno in situazione di handicap, con particolare riguardo alla necessità di ausili ed al grado di autonomia personale e sociale raggiunto dal soggetto. È redatto dall insegnate di sostegno. A metà gennaio. Viene inviato nella documentazione per la richiesta dell organico di sostegno per il prossimo anno scolastico. È redatto su un modello fornito dalla F.S e presente sul sito della scuola. 8
9 GLI ORGANI DI LAVORO Denominazione del documento Cos è Chi Quando A cosa serve Note operative Gruppo Lavoro Handicap (G.L.H.) di Istituto di E un gruppo di studio e di lavoro costituito presso ogni istituto scolastico. Ha una connotazione tecnico-professionale. È formato dal Dirigente Scolastico e da tutti gli insegnanti di sostegno in servizio, in corso d anno, nei diversi plessi della scuola. 3 incontri in tutto: 1 ad inizio d anno, 1 a fine primo quadrimestre ed 1 a fine anno scolastico. il GLH si occupa di: a) analizzare la situazione complessiva nell ambito dei plessi; b) analizzare le risorse umane dell istituto, umane e programmare il loro utilizzo; c)verificare periodicamente gli interventi a livello di istituto; d) formulare proposte per la formazione e l aggiornamento del personale anche non docente, impegnato nei processi di integrazione 9
10 Gruppo Lavoro Handicap (G.L.H.) Operativo di Il GLH operativo - definisce i criteri generali per la redazione di ogni singolo PDF e PEI che dovranno poi essere approvati dal team docente o dal Consiglio di classe di ogni singolo alunno; - propone l acquisto di materiale didattico o attrezzature necessarie all alunno disabile. Coincide con il team docente o il Consiglio di Classe, gli operatori sociosanitari, la famiglia dell alunno disabile, ed eventualmente il personale educativoassistenziale ed eventualmente i collaboratori scolastici che sono impegnati su ogni singolo caso. Si riunisce, a scuola. A condividere il caso: è indispensabile la più vasta partecipazione in quanto è l unico momento in cui si riunisce tutta la rete che sostiene l alunno disabile. Ogni riunione dev essere regolarmente verbalizzata su di un apposito modello scaricabile dal sito della scuola. Il verbale dovrà essere Conservato nel fascicolo riservato dell alunno. La partecipazione ai GLH rientra nella funzione docente. Agli incontri d equipe partecipano tutti gli insegnanti. Quando ciò non è possibile, partecipano il coordinatore di classe, l insegnante di sostegno (l assistente educativa), con l alternarsi dei docenti curriculari. 10
11 L insegnante di sostegno DEVE, quindi, curare tutta la documentazione rispetto agli alunni assegnati e la relativa modulistica (registri, griglie di osservazione, PDF, PEI, Relazioni Finali) da compilare durante l anno. Tali documentazioni devono essere consultate in ambiente scolastico, tenuto conto che sono strettamente personali, soggette a privacy, tenute in fascicoli protetti e quindi il loro contenuto e consultazione, non può essere pubblico. Si ricorda che i fascicoli personali sono in Segreteria Didattica, quindi è necessario rivolgersi al personale di Segreteria per poter prenderne visione. Il docente di sostegno provvederà ad inserire personalmente la copia nel fascicolo personale dell alunno. L insegnante di sostegno inoltre deve : - adempiere a tutti i doveri contrattuali; - stendere i verbali degli incontri GLHO; - partecipare a tutti i consigli di classe e/o d interclasse, in quanto contitolare; - partecipare ai Gruppi H d Istituto - consegnare il proprio orario di servizio alla Funzione Strumentale È, inoltre, auspicabile che l insegnate accompagni l alunno nelle visite di istruzione, verificando con il responsabile dell uscita che si sia tenuto conto della presenza e delle esigenze del ragazzo certificato. Il docente di sostegno non è tenuto all assistenza igienica del ragazzo che è di competenza degli operatori di assistenza o dei collaboratori scolastici, designati. In caso di assenza di un alunno diversamente abile l insegnante di sostegno è tenuto a : - restare in classe e aiutare gli altri alunni nelle attività didattiche oppure - recarsi dagli altri alunni che ha in carico presenti nel medesimo plesso. 11
12 Gli insegnanti di nuova nomina DEVONO: -confrontarsi con gli insegnanti che hanno già lavorato con l alunno -leggere il fascicolo personale dell alunno -richiedere un colloquio con la famiglia per conoscere le problematiche e le esigenze dell alunno diversamente abile. A fine anno l insegnante di sostegno dovrà : -stendere una relazione finale specificando le linee essenziali di quanto fatto e gli obiettivi raggiunti. Questa dovrà essere consegnata assieme a registri opportunamente compilati in ogni sua parte. Nel caso in cui il ragazzo debba sostenere l esame, la relazione finale dovrà essere pronta entro la data prevista dal Dirigente Scolastico. -riconsegnare i libri, dvd e materiali presi in prestito dalla Biblioteca di Pedagogia Speciale d Istituto. Buon anno scolastico, F.S. Area 3 Integrazione e disagio Insegnante Gabriella Nanni 12
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