IL COMPORTAMENTO ALIMENTARE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "IL COMPORTAMENTO ALIMENTARE"

Transcript

1 IL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Predilezione per gli alimenti e le bevande che vengono consumati con regolarità Sapore acquisito e familiare Sicurezza Biologica 1

2 Valore adattativo un attenta, ripetuta e progressiva degustazione di cibi nuovi facilita la scoperta di eventuali conseguenze negative. Nell uomo, lo sviluppo del comportamento alimentare si basa raramente sulla pura esposizione al cibo nuovo. Utilizza l insieme l di informazioni che possono essere apprese attraverso contesti sociali, culturali ed emotivi associati a quel dato cibo e indirizzano verso un accettazione o rifiuto del nuovo. 2

3 Neofobia Alimentare Rifiuto dei cibi nuovi Nei neonati, soprattutto all et età di mesi, quando vengono introdotti gli alimenti solidi, la neofobia per il cibo è pressoché assente. Già dopo una sola somministrazione di un nuovo alimento i bambini mostrano alti livelli di accettazione. 3

4 Nei bambini tra i 18 e i 24 mesi la neofobia alimentare è molto più diffusa. In questa fase delicata, persino i bambini meno schizzinosi spesso iniziano a rifiutare i nuovi alimenti e i nuovi sapori. La neofobia protegge i bambini di quest et età dall ingestione di prodotti nocivi o tossici. All et età in cui i bambini iniziano a camminare e diventano più indipendenti nella scelta degli alimenti, questo comportamento ha un chiaro valore adattativo. 4

5 L accettazione di un nuovo sapore nei bambini fino ai 5 anni si verifica spesso solo dopo una esposizione che va dalle cinque alle dieci volte. Negli adolescenti e negli adulti l innata l neofobia viene superata attraverso l uso l dei principi del gusto: i sapori e gli alimenti nuovi vengono confrontati con quelli vecchi e aggiunti nel repertorio dei sapori esistenti mi ricorda la mela. 5

6 Anche se il rifiuto di nuovi alimenti appare innato, esistono delle differenze individuali e di genere specifiche per la neofobia le donne sembrano essere meno colpite degli uomini Le similitudini all interno della stessa famiglia suggeriscono una componente genetica Le neofobie nei bambini possono essere attenuate o superate. I bambini imparano in modo efficace da esempi e modelli. Genitori Fratelli Amici Protagonisti delle storie 6

7 Se il modello proposto crea delle impressioni positive, i bambini possono adottare in toto il modello comportamentale. Anche l occhio l vuole la sua parte Roth e coll. (1988) SEMPRE PIÙ DOLCE 7

8 Abitudini familiari Scelgo quello che mi ha sempre cucinato la mamma Convenienza economica - Costa poco ed è sufficiente a saziarmi Gusti personali - Mi lascio guidare dalla golosità Praticità - Non ho tempo da perdere in cucina e così opto per cibi precotti o per la fettina che si cuoce in un attimo Compensazione emotiva - Mi consolo con una fetta di torta Pressioni sociali - In questa situazione non posso rifiutare quanto mi viene offerto 8

9 Ideali religiosi od etnici Seguo la tradizione alimentare della mia religione o gruppo etnico Ideali ecologisti - Mangio in modo da non causare morte di animali o danni all ambiente ambiente Mode Consumo alimenti che mi qualifichino come appartenente ad un certo ceto sociale Valore nutrizionale Consumo alimenti che penso forniscano sostanze utili all organismo organismo 9

10 In accordo con la legge del rinforzo e dell incentivo: in condizioni di abbondanza di risorse non necessariamente costretto a mangiare per sopperire ad una carenza energetica particolarmente sensibile all anticipazione anticipazione degli effetti gradevoli degli alimenti o all evento stesso del mangiare spesso più occasione conviviale e sociale che alimentare. Sia fattori interni che esterni agli individui e relativamente svincolati dai nutrienti, modificano il grado di incentivo rappresentato dagli stessi alimenti. 10

11 E vero che l uomo l biologicamente mangia perché ha fame non è certo solo la fame a guidare le scelte alimentari della maggior parte delle persone e la quantità o qualità del cibo ingerito Sazietà Precoce Tre categorie di Stimoli 11

12 Metabolici. La sazietà precoce non sembra essere indotta nén dall'aumento post-prandiale prandiale della glicemia nén da quello degli acidi grassi liberi in netto contrasto con le teorie glucostatica e lipostatica. In particolare nei soggetti diabetici insulino dipendenti non trattati, nei quali l'iperglicemia si accompagna ad ipoinsulinemia,, l'appetito è generalmente aumentato. Il lattato circolante, invece, sembrerebbe rappresentare un segnale metabolico capace di favorire l'interruzione dell'assunzione di cibo. Questo potrebbe essere il motivo per cui l'attività fisica intensa induce, transitoriamente, la soppressione dell'appetito. 12

13 Enterici. La distensione della parete gastrica attiva afferenze vagali dirette al sistema nervoso centrale, rappresentando un potente segnale di sazietà. Chiaramente l'effetto della composizione degli alimenti, agendo sul volume del pasto è determinante per ottimizzare questo effetto, attraverso una ideale distensione delle pareti dello stomaco. In questo senso agisce il potere saziante degli alimenti densità specifico di cui abbiamo già trattato. Alimenti con densità calorica bassa a parità di potenziale energetico avranno un volume maggiore dilatando di più la parete gastrica e facendo insorgere prima il senso di sazietà. Una pressione a livello del piloro gastrico è sufficiente per indurre l interruzione l del pasto. 13

14 Endocrini Il passaggio del cibo dallo stomaco all intestino induce quest ultimo ultimo a rilasciare vari ormoni coinvolti nella regolazione della sazietà. Uno di essi in particolare, il Glucagon-Like Peptide-1 1 (GLP-1), ha un azione anoressizzante, inibendo l appetito. l Anche l insulina, l il principale ormone responsabile dell omeostasi glicemica, svolge un importante ruolo nell induzione della sazietà precoce. 14

15 Sazietà Tardiva Tre categorie di Stimoli Metabolici Il mantenimento di alti livelli di nutrienti energetici, glucosio e acidi grassi, mantiene la sazietà anche se è più corretto dire che il livello dei nutrienti energetici non induce l insorgenza l della fame finché non scende sotto una soglia critica. 15

16 Enterici I tempi di svuotamento gastrico sono determinanti per mantenere il senso di sazietà nel tempo Quando lo stomaco è vuoto ricomincia a produrre l ormone l oressigeno ghrelina. Fintanto che le afferenze vagali continuano a segnalare la distensione gastrica e la pressione pilorica lo stimolo della fame viene inibito e i centri della sazietà stimolati. L'effetto della composizione degli alimenti è determinante per prolungare il senso di sazietà tardiva La presenza di più nutrienti e l associazione l con fibre rallentano lo svuotamento gastrico ed il passaggio del cibo attraverso l intestino. l Questo è l altro motivo per cui i cibi ricchi di fibre hanno un alto potere saziante. 16

17 Endocrini La produzione da parte del tessuto adiposo dell ormone leptina è un importante segnale di sazietà tardiva. Inoltre la permanenza del cibo nell intestino induce quest ultimo ultimo a rilasciare vari ormoni coinvolti nella regolazione della sazietà. Colecistochinina (CCK) Peptide YY La sazietà senso-specifica specifica L appetibilità dei cibi varia prima e dopo averli mangiati a parità di appetito, una seconda porzione di cibo viene mangiata molto più volentieri purché diversa dalla prima. 17

18 Fenomeno dell abituazione (abituation) La somministrazione continua del solito cibo provoca nell uomo un calo progressivo ma subitaneo della quantità ingerita di quel dato cibo sino alla quasi completa astinenza dovuta alla relativamente precoce comparsa di sintomi avversi e assai spiacevoli quali nausea, cefalea, vertigini soggettive, ecc. Il cambio di cibo, se particolarmente piacevole, induce a mangiare anche in caso di sazietà. Queste situazioni, riflettono l importanza l della varietà sull alimentazione. 18

19 Esperimento sui ratti (Rogers( e Blundell 1984) fornendo a ratti di laboratorio la loro solita dieta, ma aggiungendo a questa pane e cioccolata: l assunzione l di calorie aumentò dell 84% e, dopo 4 mesi, il loro peso era aumentato del 49%. Nella specie umana la sazietà senso-specifica specifica di cibi grassi e proteici è maggiore e più duratura di quella di pasta, pane, riso, dolci ed insalata Giocano un ruolo fondamentale anche gli aspetti socioculturali e le abitudini della famiglia e della cultura di provenienza. 19

20 Il meccanismo della sazietà senso specifica ha in ogni caso un forte valore adattativo. Spinge gli animali a variare la dieta, perlomeno nell ambito delle risorse disponibili. Impedisce loro di andare incontro a fenomeni di malnutrizione o di carenze selettive che si possono verificare con alimentazioni monotematiche. Avendo inoltre accesso ad una ampia varietà di cibi, la sazietà senso specifica permette all individuo di mangiare di più ù, immagazzinando così materiali di riserva nei momenti di abbondanza che, in natura, sono di solito piuttosto rari. 20

21 Ruolo della Glicemia L ipotesi glucostatica anche associata a quella lipostatica non è assolutamente in grado di spiegare, tutte le sfaccettature del controllo del comportamento alimentare è innegabile che la glicemia rivesta un ruolo fondamentale nell insorgenza della fame, specialmente negli stati di emergenza, fisiologici e patologici. Prendiamo ad esempio il caso particolare dei pazienti affetti da insulinoma un tumore, solitamente benigno e facilmente risolvibile chirurgicamente, che porta ad una iperproduzione di insulina, e con essa una debilitante sensazione di fame cronica correlata a valori della glicemia sempre molto bassi. 21

22 Tale situazione è correlata, indipendentemente dalle condizioni esterne ed interne in cui il soggetto si trova, alla sintomatologia della fame ipoglicemica craving di carboidrati, stanchezza, tremori, emicrania, fatica, fino ad arrivare a crisi convulsive e sintomi psichiatrici quali amnesia, alterazione della personalità ed irritabilità. Somministrazione di soluzioni di glucosio, in modo da mantenere elevata la glicemia, risolvono, momentaneamente, la sintomatologia anche neurologica e psichiatrica Il trattamento chirurgico che elimina l iperinsulinemia,, e di conseguenza l ipoglicemia cronica, risolve la sintomatologia definitivamente. 22

23 Fame ipoglicemica negli atleti, specialmente nei casi di raggiungimento di condizioni di deplezione glucidica. Fame indotta da cali repentini della glicemia dopo pasti troppo ad alto indice glicemico (ipoglicemia reattiva) Nell uomo, quindi, l abbassamento l della glicemia è uno stimolo efficace nell indurre sensazioni di fame, ma esso può essere più o meno adeguato a seconda della situazione contestuale in cui si manifesta. 23

24 Il ruolo dell abbassamento della glicemia viene influenzato e modulato da fattori estrinseci ed intrinseci quali Le condizioni delle riserve energetiche dell organismo Il valore incentivante degli alimenti La disponibilità delle risorse Le situazioni sociali Il dispendio energetico Eventuali condizioni patologiche. In condizioni di normale nutrizione, con alimentazione bilanciata e carico energetico distribuito nell arco della giornata, certamente l influenza della glicemia nell induzione della fame è relativa in questo caso intervengono altri fattori, come quello edonistico, l incentivo l del cibo, o sociale, il gruppo ed il contesto. 24

25 In situazioni di scarsa disponibilità di cibo, di deplezione glucidica ed in generale di elevato stato ossidativo, il calo glicemico riveste un ruolo fondamentale nell insorgenza della fame. Le riserve energetiche contribuiscono a modulare, soprattutto nella regolazione a lungo termine, l effetto l dello stimolo della fame, come, almeno in parte, preannunciava la teoria lipostatica. Tessuto adiposo Leptina 25

26 L ipotesi ischiometrica Nicolaidis e Even 1984 da ischyos,, potenza il ruolo di segnale per la gestione di fame e sazietà non è svolto dalla concentrazione diretta dei singoli macronutrienti, bensì dallo stato generale del Metabolismo di Fondo (MF), ossia dal rapporto tra la concentrazione di ATP prodotto dalle vie cataboliche e quella di ADP e AMP derivati dalla degradazione dell ATP nelle vie anaboliche. Il metabolismo di fondo è direttamente correlato al metabolismo basale, facilmente misurabile tramite la calorimetria indiretta. Tali misurazioni indicano che il metabolismo è a bassi livelli prima di ogni pasto, durante il quale si innalza repentinamente per raggiungere lo zenit alla fine del pasto stesso 26

27 Ipotesi ischiometrica teoria dell incentivo positivo integrata con le teorie glucostatica e lipostatica in un complesso sistema dinamico. La fame è determinata dall abbassarsi abbassarsi del rating metabolico, ossia del rapporto ATP/ADP sotto una soglia. Tale soglia viene a sua volta modulata da fattori estrinseci come l appetibilitl appetibilità dei cibi e gli stimoli ambientali e sociali. 27

28 Il calo del metabolismo è funzione della diminuzione dei nutrienti energetici disponibili glucosio ematico (glicemia) glucosio epatico acidi grassi liberi nel flusso sanguigno. Le variazioni di grassi e lipidi sono captate da varie stazioni recettoriali sensibili alla variazione di glucosio e acidi grassi: Fegato Cervello: Area Postrema mesencefalica Eminenza Mediana Ipotalamo. 28

29 La rilevazione dei cambiamenti di concentrazione dei nutrienti da parte dei vari recettori viene integrata a livello centrale modifica la velocità delle vie cataboliche modulando così il rapporto ATP/ADP. Per attivare tali cambiamenti devono essere integrate le rilevazioni di più stazioni, rendendo il sistema estremamente duttile e influenzabile da stimoli esterni ad esso, come per esempio gli stimoli sensoriali provenienti dall ambiente ambiente esterno o quelli edonistici provenienti dal sistema limbico. 29

30 Questa ipotesi ha avuto poco successo sino a pochi anni fa, soprattutto perché non si trovava un modello valido per trasmettere l informazione sul rapporto ATP/ADP ai centri di controllo del comportamento alimentare. Williams 2009 meccanismo in grado di segnalare lo stato generale della disponibilità energetica dell organismo. Tale meccanismo viene mediato da cascate enzimatiche intracellulari mediate da due chinasi sensibili alla disponibilità energetica dell organismo: AMP chinasi (AMPK) mammalian target rapamycin (mtor). 30

31 L AMPK, l enzima l che riconverte l AMP l in ADP e quindi in ATP, è stimolato in caso di carenza di energia, ossia basso rapporto ATP/ADP/AMP, L mtor che stimola l ATPasil è inibito dal deficit energetico cioè dal basso rapporto ATP/ADP. Lo stato energetico dell organismo viene segnalato mediante vari fattori, tra cui Leptina Ghrelina Adiponectina Dalla concentrazione di metaboliti energetici quali il glucosio e gli acidi grassi. 31

32 Evoluzione del Comportamento Alimentare Per cercare di comprendere un comportamento filogeneticamente molto antico come quello alimentare, non si può non tenere conto della sua evoluzione in parallelo con la storia e l evoluzione umana. 32

33 Nei paesi occidentali, c èc stata un esplosione dell iperfagia correlata all aumento aumento del peso come fenomeno endemico, Secondo i rapporti della FAO, nel 2010 nel mondo vi erano più di 900 mila persone in vari stati di denutrizione, con una elevatissima incidenza di mortalità. Questo ci riporta a considerare che, nonostante la documentata presenza dell obesit obesità nell antichit antichità ed il suo riconoscimento come un problema medico, in realtà si deve tener conto che per millenni la maggior parte dell umanit umanità ha lottato, ed una parte di essa lotta tuttora, contro la scarsità di cibo. 33

34 Il comportamento alimentare dell uomo moderno nelle società industrializzate è caratterizzato dal consumo di alimenti ad alto potere calorico di facile e costante reperibilità, spesso associati ad un regime alimentare non strutturato e ad un calo dei consumi energetici, dovuto ad un aumento della sedentarietà. Simili modelli di alimentazione si ritrovano anche nei gruppi sociali economicamente più agiati dei paesi emergenti ed in via di sviluppo. Questi dati portano a presupporre che, nell uomo, il comportamento alimentare è regolato in modo che, in condizioni di abbondanza di risorse, tende a portare all iperfagia iperfagia. 34

35 Si deve tener presente però che il sistema di regolazione del comportamento alimentare nell uomo si è sviluppato ed evoluto nel corso di centinaia di migliaia di anni a partire da quello dei nostri progenitori ancestrali. I primi rappresentanti del genere Homo comparvero in Africa tra 1,5 e 2 milioni di anni fa, popolazioni che svilupparono un comportamento alimentare dettato dalla necessità di mantenere un adeguato apporto energetico in ambienti che presentavano limitate risorse alimentari, partendo dagli schemi comportamentali degli ominidi preumani. 35

36 Nel corso dell evoluzione evoluzione umana, con la comparsa di Homo erectus il genere Homo riuscì a colonizzare tutte le terre del blocco euroasiatico. Mutate esigenze climatiche, Maggior stagionalità dei nuovi territori Disponibilità di risorse non solo limitata ma anche discontinua nel tempo In quest ottica di risorse con disponibilità limitata e non continua nel tempo una netta preferenza da parte dell individuo di cibi ad alto contenuto energetico, quando disponibili, risulta estremamente adattativa. 36

37 Da ciò lo sviluppo di sistemi di rinforzo legati alla appetibilità di alimenti ad alto contenuto di grassi e carboidrati ed alla stimolazione dei centri cerebrali del piacere ad essa correlata sempre comunque in funzione di una reale necessità bioenergetica e metabolica. Si deve dunque tener conto che l uomo l ha evoluto un comportamento alimentare tale da permettere un bilancio energetico nel lungo periodo, ma che alternava periodi di grande disponibilità di cibo, facilmente ottenibile con relativamente poco dispendio energetico, ad altri in cui le risorse erano scarse e ottenibili solo con grande dispendio energetico. 37

38 Grande Disponibilità di Risorse Alti Valori Incentivanti Meccanismi Omeostatici Deboli Surplus Energetico Dieta Ipercalorica Scarsa Attività Bassi Consumi Dieta Ipocalorica Elevata Attività Alti Consumi Bilancio Energetico Deficit Energetico Scarsità di Risorse Meccanismi Omeostatici Forti Bassi Valori Incentivanti La successiva evoluzione di Homo sapiens, comparso circa 200 mila anni fa in africa occidentale, porta ad una rapida evoluzione culturale, peraltro già comparsa nelle specie precedenti, con un conseguente aumento della socialità dei gruppi. 38

39 In questi termini l utilizzo l delle risorse non più da parte del singolo individuo o del gruppo familiare, ma di complessi sociali sempre più estesi e compositi porta ad articolate interazioni tra comportamento alimentare e sociale, con l istaurarsi di forme di ritualizzazione. Umore Stress Piacere Sistema limbico Serotonina Bilancio Energetico Asse Ipotalamo-enterico Cortisolo Aspetti socioculturali Cervello Corteccia frontale Comportamento Alimentare 39

IL COMPORTAMENTO ALIMENTARE

IL COMPORTAMENTO ALIMENTARE IL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Edholm 1973 Il peso corporeo nell uomo adulto, così come quello degli animali superiori, tende a rimanere stabile per lunghi periodi di tempo, nonostante variazioni quotidiane

Dettagli

La motivazione a mangiare può dipendere da:

La motivazione a mangiare può dipendere da: La motivazione a mangiare può dipendere da: Anticipazione del cibo che verrà consumato Tempo trascorso dall ultimo pranzo Distanza dall ora dei pasti Quantità e tipo di cibo presenti nell intestino Livelli

Dettagli

Induzione della Fame

Induzione della Fame Induzione della Fame IPOTALAMO Mesencefalo Fame Sazietà NTS Eminenza Mediana Area Postrema? Sistema Simpatico Nervo Vago Grelina Stomaco Svuotamento Gastrico Intestino Ipoglicemia Calo [Acidi Grassi] Recettori

Dettagli

Controllo Neuroendocrino del Comportamento Alimentare

Controllo Neuroendocrino del Comportamento Alimentare Controllo Neuroendocrino del Comportamento Alimentare Dr. Augusto Innocenti, PhD Biologo Nutrizionista Prof. a contratto Università di Parma Perfezionamento in Biochimica e Biologia Molecolare Phd in Neurobiologia

Dettagli

Evoluzione del Comportamento Alimentare

Evoluzione del Comportamento Alimentare Evoluzione del Comportamento Alimentare Per cercare di comprendere un comportamento filogeneticamente molto antico come quello alimentare, non si può non tenere conto della sua evoluzione in parallelo

Dettagli

OMEOSTASI ENERGETICA

OMEOSTASI ENERGETICA OMEOSTASI ENERGETICA Omeostasi energetica: i processi biologici con cui l organismo mantiene costante il peso corporeo, bilanciando l assunzione e la spesa energetica Gli animali tendono a modulare l assunzione

Dettagli

La regolazione del COMPORTAMENTO ALIMENTARE

La regolazione del COMPORTAMENTO ALIMENTARE La regolazione del COMPORTAMENTO ALIMENTARE Bilancio energetico L energia non è rifornita in modo costante all organismo come avviene per l ossigeno Esistono pertanto numerosi meccanismi atti ad immagazzinare

Dettagli

FARMACOLOGIA DEI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE. Chiara Ruzza

FARMACOLOGIA DEI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE. Chiara Ruzza FARMACOLOGIA DEI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Chiara Ruzza chiara.ruzza@unife.it DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE ANORESSIA NERVOSA Patologia caratterizzata da una fobia di obesità, perdita

Dettagli

CONTROLLO DELL ASSUNZIONE DI CIBO. Segnali periferici TEORIA TERMOSTATICA TEORIA GLUCOSTATICA TEORIA LIPOSTATICA

CONTROLLO DELL ASSUNZIONE DI CIBO. Segnali periferici TEORIA TERMOSTATICA TEORIA GLUCOSTATICA TEORIA LIPOSTATICA CONTROLLO DELL ASSUNZIONE DI CIBO Segnali periferici TEORIA TERMOSTATICA TEORIA GLUCOSTATICA TEORIA LIPOSTATICA Sensazioni Gastrointestinali (meccanismo nervoso/ormonale) TEORIA TERMOSTATICA Rapporto tra

Dettagli

Benessere fisico e Alimentazione. Attenzione verso cibi salutari :

Benessere fisico e Alimentazione. Attenzione verso cibi salutari : Benessere fisico e Alimentazione Attenzione verso cibi salutari : Contengono troppi grassi o troppi zuccheri? Contengono additivi? Dove e come sono prodotti? Cibi light Cibi naturali : produzioni biologiche

Dettagli

La motivazione ed il comportamento alimentare

La motivazione ed il comportamento alimentare La motivazione ed il comportamento alimentare La motivazione Il comportamento di ogni essere vivente è orientato alla realizzazione di un certo numero di scopi e alla soddisfazione di determinati bisogni

Dettagli

I fattori che possono influenzare lo sviluppo e l espressione della preferenza. Caterina Dinnella

I fattori che possono influenzare lo sviluppo e l espressione della preferenza. Caterina Dinnella I fattori che possono influenzare lo sviluppo e l espressione della preferenza Caterina Dinnella Sistema di controllo dell appetito: stato di necessità approccio fisiologico tendenza dell organismo all

Dettagli

IL COMPORTAMENTO ALIMENTARE

IL COMPORTAMENTO ALIMENTARE IL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Sazietà Tardiva Sazietà Precoce Pasto Pasto 1 È stato dimostrato che la sazietà,, intesa come sazietà tardiva, è specifica per diversi tipi di alimenti e dipende dalle loro

Dettagli

Corso P1 - Operatore della Ristorazione N. RIF /RA

Corso P1 - Operatore della Ristorazione N. RIF /RA Corso P1 - Operatore della Ristorazione N. RIF. 2010-358/RA Docente: Dr. Luca La Fauci Biologo Nutrizionista & Tecnologo Alimentare OBIETTIVI DEL CORSO conoscere i principi fondamentali su cui si basa

Dettagli

La dieta nel diabete

La dieta nel diabete La dieta nel diabete E un disordine del metabolismo caratterizzato da una elevata concentrazione di glucosio nel sangue dovuta ad una carenza di insulina o alla sua azione ridotta. Sintomi Aumento della

Dettagli

FATTORI PERIFERICI DI REGOLAZIONE IN FASE POST-PRANDIALE

FATTORI PERIFERICI DI REGOLAZIONE IN FASE POST-PRANDIALE FATTORI PERIFERICI DI REGOLAZIONE IN FASE POST-PRANDIALE Per evitare l'assunzione di eccessive quantità di cibo e per consentire il controllo a lungo termine della stessa, l'organismo attiva segnali periferici

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II FACOLTA DI MEDICINA E CHIRURGIA CORSO DI LAUREA IN DIETISTICA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II FACOLTA DI MEDICINA E CHIRURGIA CORSO DI LAUREA IN DIETISTICA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II FACOLTA DI MEDICINA E CHIRURGIA CORSO DI LAUREA IN DIETISTICA TESI INTERVENTI SULLO STILE DI VITA E PREVENZIONE DELLE MALATTIE CARDIOVASCOLARI RELATORE CANDIDATO

Dettagli

Alimentazione è benessere. Alessandra Bordoni DISTAL- sede di Cesena (Università di Bologna)

Alimentazione è benessere. Alessandra Bordoni DISTAL- sede di Cesena (Università di Bologna) Alimentazione è benessere Alessandra Bordoni DISTAL- sede di Cesena (Università di Bologna) Convegno «Alimentazione, salute e sicurezza». Imola, 19 novembre 2015 Gli alimenti Alimento: sostanza che, introdotta

Dettagli

RIMONABANT: UN ANTAGONISTA CB1 PER IL TRATTAMENTO DELL OBESITA

RIMONABANT: UN ANTAGONISTA CB1 PER IL TRATTAMENTO DELL OBESITA RIMONABANT: UN ANTAGONISTA CB1 PER IL TRATTAMENTO DELL OBESITA SISTEMA DEGLI ENDOCANNABINOIDI SISTEMA DEGLI ENDOCANNABINOIDI Nel SNC gli endocannabinoidi sono sintetizzati durante i momenti di intensa

Dettagli

Neuroscienze. Psicobiologia = Biologia del Comportamento. Psicobiologia. Neuroanatomia. Neurofisiologia. Neurobiologia

Neuroscienze. Psicobiologia = Biologia del Comportamento. Psicobiologia. Neuroanatomia. Neurofisiologia. Neurobiologia Psicobiologia = Biologia del Comportamento Neuroscienze Neurofisiologia Neuroanatomia Psicobiologia Neurobiologia Scienze Comportamentali Neuro endocrinologia Dr. Augusto Innocenti, PhD 1 Nutrizione Comportamento

Dettagli

Obesità e sovrappeso. -Educazione alimentare -Terapia nutrizionale -Esercizio fisico

Obesità e sovrappeso. -Educazione alimentare -Terapia nutrizionale -Esercizio fisico Obesità e sovrappeso L obesità e il sovrappeso sono l epidemia del Duemila. Un grave problema medico-sociale che richiede un mosaico di interventi: -Approccio cognitivo comportamentale -Educazione alimentare

Dettagli

ANORESSIA: CAUSA O CONSEGUENZA DI MALATTIA? Grazia Guidi Ospedale Didattico Veterinario Mario Modenato Università di Pisa

ANORESSIA: CAUSA O CONSEGUENZA DI MALATTIA? Grazia Guidi Ospedale Didattico Veterinario Mario Modenato Università di Pisa ANORESSIA: CAUSA O CONSEGUENZA DI MALATTIA? Grazia Guidi guidi@vet.unipi.it Ospedale Didattico Veterinario Mario Modenato Università di Pisa Il comportamento alimentare Un insieme di attitudini realizzate

Dettagli

I eat Mediteraica, therefore I slim!

I eat Mediteraica, therefore I slim! I eat Mediteraica, therefore I slim! My personal 20 days slimming program Mediteraica: mangiare bene ed essere in forma. Di che cosa ha bisogno il nostro corpo? Da troppi anni avere qualche chilo di troppo

Dettagli

MCH LHA GhN Nervo Vago Insulina GLP-1 Amilina OXM CCK Distensione Leptina PYY Aspetto Edonistico

MCH LHA GhN Nervo Vago Insulina GLP-1 Amilina OXM CCK Distensione Leptina PYY Aspetto Edonistico Bilancio Energetico Comportamento Alimentare IPOTALAMO PVN MESENCEFALO OXA MCH CRH LHA ARC GhN VMN NTS NPY ArRP Eminenza Mediana POMC CART SF1 Area Postrema Pancreas Insulina Intestino GLP-1 Nervo Vago

Dettagli

DIABETE E IPOGLICEMIA

DIABETE E IPOGLICEMIA DIABETE E IPOGLICEMIA Il glucosio è fondamentale per l organismo poiché è il nutriente essenziale per tutte le cellule. L organo principale che utilizza il glucosio è il cervello, e grazie all energia

Dettagli

E' importante ricordare che una giusta alimentazione non si identifica solo con l'assunzione del cibo, ma anche con un corretto stile di vita.

E' importante ricordare che una giusta alimentazione non si identifica solo con l'assunzione del cibo, ma anche con un corretto stile di vita. LO STILE DIETETICO Negli ultimi anni le nostre abitudini alimentari sono fortemente cambiate: e aumentata la tendenza a mangiare piu del necessario, con gli inevitabili squilibri nutrizionali che determinano

Dettagli

Alimentazione nello sportivo

Alimentazione nello sportivo Alimentazione nello sportivo Se fossimo in grado di fornire a ciascuno la giusta dose di nutrimento ed esercizio fisico, né in difetto né in eccesso, avremmo trovato la strada per la salute Ippocrate (

Dettagli

UNITEL - Università telematica internazionale. Allenamento e produzione ormonale

UNITEL - Università telematica internazionale. Allenamento e produzione ormonale Allenamento e produzione ormonale 1 Sedentari-Allenati 2 Allenamento e risposta del GH 3 Asse Ipotalamoipofisario Le differenze di risposta si annullano se si considera il carico di lavoro effettuato non

Dettagli

FAME Lesione Afagia Denutrizione Stimolazione Iperfagia Obesita. SAZIETÀ Lesione Iperfagia Obesita Stimolazione Afagia Denutrizione

FAME Lesione Afagia Denutrizione Stimolazione Iperfagia Obesita. SAZIETÀ Lesione Iperfagia Obesita Stimolazione Afagia Denutrizione FAME Lesione Afagia Denutrizione Stimolazione Iperfagia Obesita SAZIETÀ Lesione Iperfagia Obesita Stimolazione Afagia Denutrizione Negli ultimi 10 anni la scoperta dell'esistenza di specifiche sottopopolazioni

Dettagli

Malnutrizione in Eccesso e in Difetto

Malnutrizione in Eccesso e in Difetto Malnutrizione in Eccesso e in Difetto Augusto Innocenti Dottore in Biologia Perfezionamento in Biochimica e Biologia Molecolare Phd in Neurobiologia e Neurofisiologia 1 Bilancio Energetico La risultanza

Dettagli

ALIMENTAZIONE EQUILIBRATA

ALIMENTAZIONE EQUILIBRATA ALIMENTAZIONE EQUILIBRATA NUCLEO TEMATICO Il cliente e le sue esigenze: dalle condizioni fisiologiche alle principali patologie La predisposizione di menù. Le allergie, le intolleranze alimentari e le

Dettagli

Motivazione. Germano Rossi ISSR 2009/10

Motivazione. Germano Rossi ISSR 2009/10 Motivazione Germano Rossi ISSR 2009/10 Motivazione una condizione che determina la direzione e l intensità del comportamento Corrisponde ai desideri (mangiare, bere, piacere, desiderio di fare qualcosa,

Dettagli

COSA MANGIARE SE SI FA SPORT

COSA MANGIARE SE SI FA SPORT STILE DI VITA COSA MANGIARE SE SI FA SPORT La sana e corretta alimentazione, sia per chi è a riposo sia per chi pratica sport, si basa sugli stessi principi: equilibrio dei nutrienti, varietà, attenzione

Dettagli

Educazione Alimentare per migliorare la salute

Educazione Alimentare per migliorare la salute Educazione Alimentare per migliorare la salute Sandra Vattini 1 Dipartimento di Sanità Pubblica svattini@ausl.pr.it 1 L Agenda per i temi proposti Dati epidemiologici e fattori di rischio; Modello per

Dettagli

Utilizzazione metabolica dei nutrienti

Utilizzazione metabolica dei nutrienti Utilizzazione metabolica dei nutrienti Il rifornimento di substrati è discontinuo Fase postprandiale utilizzazione dei nutrienti esogeni e messa in riserva Fase postassorbitiva (digiuno) mobilizzazione

Dettagli

Le basi del comportamento alimentare

Le basi del comportamento alimentare Le basi del comportamento alimentare Fabio Piccini (International Association of Analytical Psychology-Rimini) Valentina Ranalli (Scuola di specializzazione in Psicologa Cognitiva-Bologna) Forum Agricoltura,

Dettagli

Il pancreas endocrino

Il pancreas endocrino Il pancreas endocrino 1 Indice degli argomenti Che cos è il pancreas endocrino??? Funzioni principali degli ormoni pancreatici Anatomia del pancreas endocrino Innervazione nervosa Cellule β : INSULINA

Dettagli

Integrazione nello sport

Integrazione nello sport Integrazione nello sport Introduzione In presenza di una sana e corretta alimentazione non è necessario procedere ad una integrazione alimentare Tuttavia lo sportivo, per l attività intensa e costante

Dettagli

INTRODUZIONE. La regolazione di sistemi complessi quali il metabolismo energetico, la funzione

INTRODUZIONE. La regolazione di sistemi complessi quali il metabolismo energetico, la funzione INTRODUZIONE La regolazione di sistemi complessi quali il metabolismo energetico, la funzione riproduttiva ed il comportamento alimentare è il risultato della trasmissione di molteplici vie di segnale,

Dettagli

PRINCIPI E RACCOMANDAZIONI NUTRIZIONALI PER IL DIABETE

PRINCIPI E RACCOMANDAZIONI NUTRIZIONALI PER IL DIABETE PRINCIPI E RACCOMANDAZIONI NUTRIZIONALI PER IL DIABETE Andrea Scaramuzza Alessandra Bosetti Gian Vincenzo Zuccotti Clinica Pediatrica Università di Milano Ospedale Luigi Sacco PRINCIPI E RACCOMANDAZIONI

Dettagli

Alimentazione equilibrata

Alimentazione equilibrata Alimentazione equilibrata L alimentazione indica il processo di assunzione di alimenti da parte dell organismo. La nutrizione corrisponde all insieme dei fenomeni metabolici che riguardano l utilizzazione

Dettagli

Cosa significa nutrirsi? Nutrirsi significa procurarsi, tramite il cibo, le sostanze necessarie per vivere: energia e principi nutritivi o nutrienti.

Cosa significa nutrirsi? Nutrirsi significa procurarsi, tramite il cibo, le sostanze necessarie per vivere: energia e principi nutritivi o nutrienti. Ogni secondo che passa, nel nostro corpo muoiono circa 50 milioni di cellule, che devono essere sostituite da altrettante cellule giovani. Quindi, oltre all apporto di energia, il nostro corpo ha bisogno

Dettagli

Una vita sana inizia dalla conoscenza: LA SCUOLA può contribuire a PROMUOVERE LA SALUTE.

Una vita sana inizia dalla conoscenza: LA SCUOLA può contribuire a PROMUOVERE LA SALUTE. Una vita sana inizia dalla conoscenza: LA SCUOLA può contribuire a PROMUOVERE LA SALUTE. Il docente rappresenta un anello fondamentale che lega il mondo scolastico a quello delle famiglie, capace di trasferire

Dettagli

IL COMPORTAMENTO ALIMENTARE

IL COMPORTAMENTO ALIMENTARE IL COMPORTAMENTO ALIMENTARE L Omeostasi 1 Cannon 1932 Omeostasi = meccanismo di autoregolazione degli organismi viventi. la capacità degli organismi viventi di mantenere i valore di alcuni parametri interni

Dettagli

A cura della Dr.ssa Maria Antonietta Bianchi Responsabile U.O.Nutrizione - ASL Varese

A cura della Dr.ssa Maria Antonietta Bianchi Responsabile U.O.Nutrizione - ASL Varese A cura della Dr.ssa Maria Antonietta Bianchi Responsabile U.O.Nutrizione - ASL Varese modello alimentare ad alto tenore calorico ed uno stile di vita troppo sedentario Incremento sovrappeso e obesità rischio

Dettagli

Bioenergetica. Bioenergetica

Bioenergetica. Bioenergetica Augusto Innocenti Dottore in Biologia Master in Biochimica e Biologia Molecolare Phd in Neurobiologia e Neurofisiologia Tutte le attività biologiche richiedono energia e questa energia viene fornita dai

Dettagli

Le raccomandazioni nutrizionali AMD-ADI-SID. Sergio Leotta UOC Dietologia, Diabetologia e Malattie Metaboliche Sandro Pertini - Roma

Le raccomandazioni nutrizionali AMD-ADI-SID. Sergio Leotta UOC Dietologia, Diabetologia e Malattie Metaboliche Sandro Pertini - Roma Le raccomandazioni nutrizionali AMD-ADI-SID Sergio Leotta UOC Dietologia, Diabetologia e Malattie Metaboliche Sandro Pertini - Roma La terapia medica nutrizionale (TMN) rappresenta un momento essenziale

Dettagli

Una dieta corretta: suggerimenti e consigli

Una dieta corretta: suggerimenti e consigli Una dieta corretta: suggerimenti e consigli E importante sapere che i principi nutritivi sono presenti negli alimenti in quantità diverse e che non esiste un alimento completo che racchiude in sé tutte

Dettagli

STAR BENE A SCUOLA CON IL DIABETE

STAR BENE A SCUOLA CON IL DIABETE STAR BENE A SCUOLA CON IL DIABETE INFORMAZIONI E CONSIGLI PER GLI INSEGNANTI E IL PERSONALE SULLA GESTIONE DEGLI STUDENTI CON DIABETE MELLITO A SCUOLA Referenti Commissione Salute: Prof.ssa Tatiana Erzen,

Dettagli

60-75% metabolismo basale % attività fisica svolta. Effetto termogenico degli alimenti. Attività fisica 10% effetto termogenico degli alimenti

60-75% metabolismo basale % attività fisica svolta. Effetto termogenico degli alimenti. Attività fisica 10% effetto termogenico degli alimenti Effetto termogenico degli alimenti 60-75% metabolismo basale Attività fisica 10% effetto termogenico degli alimenti metabolismo basale 15-30% attività fisica svolta .. costituisce una parte del dispendio

Dettagli

Esiste un alimentazione specifica in montagna per compensare il dispendio energetico della marcia e della scalata, per lottare contro il freddo e gli

Esiste un alimentazione specifica in montagna per compensare il dispendio energetico della marcia e della scalata, per lottare contro il freddo e gli Esiste un alimentazione specifica in montagna per compensare il dispendio energetico della marcia e della scalata, per lottare contro il freddo e gli effetti dell'altitudine? ALIMENTAZIONE 13% 60% 27%

Dettagli

Micronutrienti. Vitamine, minerali e acqua

Micronutrienti. Vitamine, minerali e acqua Micronutrienti Vitamine, minerali e acqua Scienza e Cultura dell Alimentazione - Luca La Fauci Pagine sul libro da pag. 354 a pag. 363 Classificazione delle vitamine Le vitamine sono sostanze molto eterogenee

Dettagli

CONSEGUENZE CARDIOMETABOLICHE DELLA DEPRIVAZIONE DA SONNO. Lucia Auriemma

CONSEGUENZE CARDIOMETABOLICHE DELLA DEPRIVAZIONE DA SONNO. Lucia Auriemma CONSEGUENZE CARDIOMETABOLICHE DELLA DEPRIVAZIONE DA SONNO Lucia Auriemma Deprivazione da sonno: riduzione totale o parziale della quantità di sonno Stanchezza psicofisica Cattivo umore Irritabilità Sintomi

Dettagli

Dieta e funzionalità cerebrale. Dott. Giuseppe Muscianisi

Dieta e funzionalità cerebrale. Dott. Giuseppe Muscianisi Dieta e funzionalità cerebrale L'alimentazione è un elemento chiave della prevenzione del declino cognitivo Il cervello funziona correttamente solo quando è "nutrito" in modo ottimale La memoria e la velocità

Dettagli

TRATTAMENTO FARMACOLOGICO DELL OBESITÀ Rischi e benefici

TRATTAMENTO FARMACOLOGICO DELL OBESITÀ Rischi e benefici TRATTAMENTO FARMACOLOGICO DELL OBESITÀ Rischi e benefici Corso di Basi Biochimiche dell Azione dei Farmaci Università di Pisa Dipartimento di Farmacia Corso di Laurea in CTF (DM 270) Pisa, 13/03/14 Federica

Dettagli

ERRATA ALIMENTAZIONE: - sovrappeso/obesità e malattie non trasmissibili (NCD) - costi sanitari (75% connessi alle NCD) - 86% dei decessi - 77% degli a

ERRATA ALIMENTAZIONE: - sovrappeso/obesità e malattie non trasmissibili (NCD) - costi sanitari (75% connessi alle NCD) - 86% dei decessi - 77% degli a ROMA 12 GIUGNO 2009 ALIMENTAZIONE E SALUTE ROBERTO COPPARONI MINISTERO DEL LAVORO, DELLA SALUTE E DELLE POLITICHE SOCIALI DIREZIONE GENERALE SICUREZZA DEGLI ALIMENTI E NUTRIZIONE ERRATA ALIMENTAZIONE:

Dettagli

IMMAGINE 1 Il sale iodato è amico della tiroide! IMMAGINE 2

IMMAGINE 1 Il sale iodato è amico della tiroide! IMMAGINE 2 IMMAGINE 1 Il sale iodato è amico della tiroide! Lo iodio rappresenta il principale costituente degli ormoni prodotti dalla tiroide e la principale fonte di iodio è l alimentazione che però, spesso, non

Dettagli

Diabete di tipo 1. Bacciarini Niccolò Casucci Francesco Parlangeli Jacopo Pedone Riccardo

Diabete di tipo 1. Bacciarini Niccolò Casucci Francesco Parlangeli Jacopo Pedone Riccardo Diabete di tipo 1 Bacciarini Niccolò Casucci Francesco Parlangeli Jacopo Pedone Riccardo Che cosa è il diabete di tipo 1 Il diabete è una condizione caratterizzata da un patologico aumento della concentrazione

Dettagli

VALUTAZIONE DELLO STATO NUTRIZIONALE E DIETETICA

VALUTAZIONE DELLO STATO NUTRIZIONALE E DIETETICA VALUTAZIONE DELLO STATO NUTRIZIONALE E DIETETICA VALUTAZIONI PRELIMARI Valutazione dello stato nutrizionale del soggetto al fine di definire il peso ideale Valutazione del fabbisogno calorico giornaliero:

Dettagli

DIABETE E IPERGLICEMIA

DIABETE E IPERGLICEMIA DIABETE E IPERGLICEMIA Il glucosio è fondamentale per l organismo poiché è il nutriente essenziale per tutte le cellule che lo prelevano direttamente dal sangue. La principale fonte di glucosio risiede

Dettagli

Nutrizione Clinica. NWO Normal Weight Obesity o sindrome di De Lorenzo Sovrappeso Vari gradi di pre-obesit

Nutrizione Clinica. NWO Normal Weight Obesity o sindrome di De Lorenzo Sovrappeso Vari gradi di pre-obesit Nutrizione Clinica NWO Normal Weight Obesity o sindrome di De Lorenzo Sovrappeso Vari gradi di pre-obesit obesità con alterazioni fisiopatologiche crescenti Obesità Solo il 15-20% degli obesi sono catalogabili

Dettagli

Aspetti nutrizionali

Aspetti nutrizionali Aspetti nutrizionali Qualità tangibile: Caratteristiche organolettiche: - consistenza (caratt. meccaniche, geometriche, chimiche) - aspetto (forma, dimensione, colore) - aroma (sapore, odore) Caratteristiche

Dettagli

ALIMENTAZIONE EQUILIBRATA E LARN

ALIMENTAZIONE EQUILIBRATA E LARN unità ALIMENTAZIONE EQUILIBRATA E LARN L alimentazione equilibrata si realizza attraverso il conseguimento di obiettivi nutrizionali che assicurino il mantenimento dello stato di salute dell individuo.

Dettagli

Alimentazione. Qual è lo stato nutrizionale della popolazione? Quante e quali persone sono in eccesso ponderale?

Alimentazione. Qual è lo stato nutrizionale della popolazione? Quante e quali persone sono in eccesso ponderale? Alimentazione Lo stato nutrizionale è un determinante importante delle condizioni di salute di una popolazione; l eccesso di peso rappresenta un fattore di rischio rilevante per le principali patologie

Dettagli

Regolazione metabolica: ruolo degli ormoni

Regolazione metabolica: ruolo degli ormoni pag. 1 Regolazione metabolica: ruolo degli ormoni La regolazione del metabolismo avviene per azione degli ormoni L effetto degli ormoni si esplica su un numero limitato di proteine: prevalentemente enzimi

Dettagli

Passaggi per la stesura di una dieta

Passaggi per la stesura di una dieta Passaggi per la stesura di una dieta Determinare la razione calorica giornaliera Procedere alla ripartizione calorica, cioè stabilire quante calorie devono essere destinate ai diversi principi alimentari

Dettagli

ORMONE DELLA CRESCITA (GH, o somatotropina)

ORMONE DELLA CRESCITA (GH, o somatotropina) ORMONE DELLA CRESCITA (GH, o somatotropina) Caratteristiche Polipeptide a catena singola di 191 aa con pm 21.500 D Prodotto dalle cellule somatotrope dell ipofisi anteriore In circolo è legato per l 85-90%

Dettagli

IPOGLICEMIZZANTE NEL GRANDE OBESO

IPOGLICEMIZZANTE NEL GRANDE OBESO TERAPIA IPOGLICEMIZZANTE NEL GRANDE OBESO Dr.ssa A. Pissarelli AME Torino, 19-21/3/2015 CLASSIFICAZIONE DELL OBESITA BMI < 18.5 BMI 18.5-25 BMI 25-30 BMI 30-35 BMI 35-40 BMI 40-50 BMI 50-60 BMI > 60 SOTTOPESO

Dettagli

Ruolo del fegato nella nutrizione

Ruolo del fegato nella nutrizione Ruolo del fegato nella nutrizione Centro di distribuzione dei nutrienti per tutti gli altri organi Annulla le fluttuazioni del metabolismo determinate dall assunzione intermittente del cibo Funge da deposito

Dettagli

I FABBISOGNI NUTRIZIONALI DEL VIGILE DEL FUOCO by prof. giorgio calabrese ALIMENTI PER L ENERGIA: CARBOIDRATI E GRASSI

I FABBISOGNI NUTRIZIONALI DEL VIGILE DEL FUOCO by prof. giorgio calabrese ALIMENTI PER L ENERGIA: CARBOIDRATI E GRASSI I FABBISOGNI NUTRIZIONALI DEL VIGILE DEL FUOCO by prof. giorgio calabrese molti vigili del fuoco (vf) credono fermamente in speciali diete o in megadosi di vitamine o minerali o in additivi dietetici ergogenici

Dettagli

ALIMENTIAMO LO SPORT CENTRO DIAGNOSTICO ITALIANO. Dott.ssa Licia Maria Colombo Medico Specialista in Scienza dell Alimentazione e Dietetica

ALIMENTIAMO LO SPORT CENTRO DIAGNOSTICO ITALIANO. Dott.ssa Licia Maria Colombo Medico Specialista in Scienza dell Alimentazione e Dietetica ALIMENTIAMO LO SPORT CENTRO DIAGNOSTICO ITALIANO Dott.ssa Licia Maria Colombo Medico Specialista in Scienza dell Alimentazione e Dietetica ALIMENTAZIONE E SPORT Non esistono alimenti che possono far vincere

Dettagli

Formule enterali e integratori. Dietista Paola Accorsi

Formule enterali e integratori. Dietista Paola Accorsi Formule enterali e integratori Dietista Paola Accorsi Cosa influenza la scelta di una miscela nutrizionale? Età del soggetto Richieste nutrizionali Eventuali disfunzioni dell apparato gastrointestinale:malassorbimento

Dettagli

Consigli per mangiare in modo sano.

Consigli per mangiare in modo sano. Consigli per mangiare in modo sano 1 Perché una dieta sana è così importante? A) Prevenire i Rischi di Malattia Sapevate che molte malattie croniche si possono prevenire? Questo include condizioni quali:»

Dettagli

09/05/17. REGOLAZIONE ALLOSTERICA determinano cambiamenti di velocità delle vie

09/05/17. REGOLAZIONE ALLOSTERICA determinano cambiamenti di velocità delle vie 1 FASE DI ASSORBIMENTO due quattro ore successive ad un pasto a. Aumento glucosio ematico, a.a. Ed trigliceridi b. Aumento secrezione insulina diminuzione glucagone c. Aumento sintesi del glicogeno, proteine

Dettagli

Cultura Alimentare. Linee guida

Cultura Alimentare. Linee guida Cultura Alimentare Linee guida Le linee guida dell INRAN Costituiscono una serie di semplici indicazioni dietetiche che rispettano le tradizionali abitudini alimentari italiane Obiettivo: proteggere la

Dettagli

Rapporti tra malnutrizione e salute

Rapporti tra malnutrizione e salute La nutrizione Rapporti tra malnutrizione e salute La nutrizione è uno dei più importanti determinanti della salute. Esiste una stretta correlazione tra alimentazione non corretta e insorgenza di numerose

Dettagli

Regolazione di secrezione e motilità 1. Nervoso 1.1 SNC (riflessi lunghi - locali o cefalici) 1.2 Enterico (riflessi corti - locali)

Regolazione di secrezione e motilità 1. Nervoso 1.1 SNC (riflessi lunghi - locali o cefalici) 1.2 Enterico (riflessi corti - locali) Regolazione di secrezione e motilità 1. Nervoso 1.1 SNC (riflessi lunghi - locali o cefalici) 1.2 Enterico (riflessi corti - locali) 2. Endocrini e Paracrini Secrezioni 1. Muco (mucose e caliciformi)

Dettagli

Dieta Mediterranea ed Attività Fisica Modello salutistico per la prevenzione dell obesità e dei tumori

Dieta Mediterranea ed Attività Fisica Modello salutistico per la prevenzione dell obesità e dei tumori Dieta Mediterranea ed Attività Fisica Modello salutistico per la prevenzione dell obesità e dei tumori Dieta Mediterranea Cosa è la Dieta Mediterranea? antiche abitudini alimentari delle popolazioni dei

Dettagli

Scritto da marilu Venerdì 30 Luglio :29 - Ultimo aggiornamento Sabato 05 Marzo :19

Scritto da marilu Venerdì 30 Luglio :29 - Ultimo aggiornamento Sabato 05 Marzo :19 FABBISOGNI NUTRIZIONALI DEGLI ATLETI La pratica di una attività sportiva, costante e duratura nel tempo, è fondamentale per il mantenimento dell omeostasi dell organismo e rappresenta una forma di prevenzione

Dettagli

ALIMENTAZIONE EQUILIBRATA E LARN. unità

ALIMENTAZIONE EQUILIBRATA E LARN. unità ALIMENTAZIONE EQUILIBRATA E LARN unità Fabbisogno energetico Il fabbisogno energetico corrisponde all energia spesa giornalmente da un individuo e dipende da: metabolismo basale; termogenesi indotta dalla

Dettagli

Elementi del comportamento alimentare. Daniela Livadiotti Società Italiana di Medicina di Prevenzione e degli Stili di Vita

Elementi del comportamento alimentare. Daniela Livadiotti Società Italiana di Medicina di Prevenzione e degli Stili di Vita Elementi del comportamento alimentare Daniela Livadiotti Società Italiana di Medicina di Prevenzione e degli Stili di Vita ALIMENTAZIONE Col termine alimentazione si intende sia l'assunzione di cibo come

Dettagli

Corso di nutrizione e Dietologia. Come impostare uno schema dietetico. Biologo Nutrizionista Marina Mariani 30 settembre 2018

Corso di nutrizione e Dietologia. Come impostare uno schema dietetico. Biologo Nutrizionista Marina Mariani 30 settembre 2018 Corso di nutrizione e Dietologia Come impostare uno schema dietetico Biologo Nutrizionista Marina Mariani 30 settembre 2018 Il processo del cambiamento Analisi della domanda Delimitazione dell obiettivo

Dettagli

Definizione di Sarcopenia

Definizione di Sarcopenia Definizione di Sarcopenia Dr. Silvano CRISTINA UO Neuroriabilitazione IRCCS Istituto C. Mondino -Pavia Sarcopenia: la gestione clinica del paziente 09/10/2018 - Mondino Definizione Sarcopenia Perdita di

Dettagli

L OBESITA E LE SUE CLASSIFICAZIONI

L OBESITA E LE SUE CLASSIFICAZIONI L obesità è una condizione di accumulo anormale o eccessivo di grasso nel tessuto adiposo. E un problema che provoca problemi sanitari, sociali e di incremento della mortalità. Il numero di persone con

Dettagli

Colazione Equilibrata Herbalife

Colazione Equilibrata Herbalife Colazione Equilibrata Herbalife L importanza della colazione GRASSI NEL SANGUE PRESSIONE SANGUIGNA MANTENERE LIVELLI NORMALI DI ZUCCHERI NEL SANGUE 26 ROCIO MEDINA. VICEPRESIDENTE TRAINING NUTRIZIONALE

Dettagli

Cos è la vecchiaia? Prof.ssa Elvira Schiavina 10 febbraio 2016

Cos è la vecchiaia? Prof.ssa Elvira Schiavina 10 febbraio 2016 Cos è la vecchiaia? 10 febbraio 2016 La vecchiaia Mutamenti fisici e psichici Ridotta capacità di adattamento e di mantenimento dell equilibrio omeostatico causa un aumento di morbilità e mortalità Bismark:

Dettagli

Dott.ssa Cloè Dalla Costa SOC Nefrologia, Dialisi e Nutrizione Clinica Direttore G.Viglino Ospedale San Lazzaro, Alba OBESITÀ IN DIALISI E TRAPIANTO

Dott.ssa Cloè Dalla Costa SOC Nefrologia, Dialisi e Nutrizione Clinica Direttore G.Viglino Ospedale San Lazzaro, Alba OBESITÀ IN DIALISI E TRAPIANTO Dott.ssa Cloè Dalla Costa SOC Nefrologia, Dialisi e Nutrizione Clinica Direttore G.Viglino Ospedale San Lazzaro, Alba OBESITÀ IN DIALISI E TRAPIANTO LE EVIDENZE NEL PAZIENTE DIALIZZATO Fabbisogno Proteico

Dettagli

MANGIARE SANO E SECONDO NATURA

MANGIARE SANO E SECONDO NATURA MANGIARE SANO E SECONDO NATURA Il cibo è lo strumento più semplice e immediato con cui ogni individuo può determinare la qualità della propria salute presente e futura NOI SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO Slogan

Dettagli

La dieta a Zona. Uno stile alimentare e uno stile di vita per raggiungere e mantenere l equilibrio

La dieta a Zona. Uno stile alimentare e uno stile di vita per raggiungere e mantenere l equilibrio La dieta a Zona Uno stile alimentare e uno stile di vita per raggiungere e mantenere l equilibrio 2 CHE COSA È LA DIETA A ZONA? La dieta a zona è stata ideata più di 20 anni fa dal Dr. Barr Sears, medico

Dettagli

Ipertiroidismo e metabolismo glucidico

Ipertiroidismo e metabolismo glucidico 1 CONVEGNO AME EMILIA-ROMAGNA Ipertiroidismo e metabolismo glucidico Dott.ssa Erica Solaroli UOC di Endocrinologia e Malattie del Ricambio Ospedale Bellaria-Maggiore BOLOGNA 15 MAGGIO 2010 1965 Observation

Dettagli

ALIMENTAZIONE E SALUTE NELLA PRIMA INFANZIA. Elisabetta Vacca Mellin SpA 14 Novembre 2013

ALIMENTAZIONE E SALUTE NELLA PRIMA INFANZIA. Elisabetta Vacca Mellin SpA 14 Novembre 2013 ALIMENTAZIONE E SALUTE NELLA PRIMA INFANZIA Elisabetta Vacca Mellin SpA 14 Novembre 2013 Alimentazione Sostenibile Le diete sostenibili sono diete a basso impatto ambientale che contribuiscono alla sicurezza

Dettagli

Mantenimento dell omeostasi

Mantenimento dell omeostasi Sistema Endocrino Ruolo nell omeostasi Ruolo nell esercizio fisico 1. Regolazione del metabolismo 2. Induzione di risposte adattative allo stress 3. Promozione della crescita e dello sviluppo sequenziale

Dettagli

LIRAGLUTIDE: UN AGONISTA DEL RECETTORE DI GLP-1 PER IL TRATTAMENTO FARMACOLOGICO DI SOVRAPPESO E OBESITA

LIRAGLUTIDE: UN AGONISTA DEL RECETTORE DI GLP-1 PER IL TRATTAMENTO FARMACOLOGICO DI SOVRAPPESO E OBESITA LIRAGLUTIDE: UN AGONISTA DEL RECETTORE DI GLP-1 PER IL TRATTAMENTO FARMACOLOGICO DI SOVRAPPESO E OBESITA ASSE INTESTINO-CERVELLO EFFETTO INCRETINICO EFFETTO INCRETINICO PAZIENTI DIABETICI INCRETINE Sono

Dettagli

Regolazione Neuroendocrina del Comportamento Alimentare

Regolazione Neuroendocrina del Comportamento Alimentare Regolazione Neuroendocrina del Comportamento Alimentare IPOTALAMO Mesencefalo Fame Sazietà NTS Insulina Nervo Vago Pancreas Leptina Tessuto Adiposo Distensione Gastrica Stomaco GLP1 CCK PYY Intestino 1

Dettagli

EDUCAZIONE ALIMENTARE. Una sana alimentazione rappresenta il primo intervento di prevenzione a tutela della salute e dell armonia fisica

EDUCAZIONE ALIMENTARE. Una sana alimentazione rappresenta il primo intervento di prevenzione a tutela della salute e dell armonia fisica EDUCAZIONE ALIMENTARE Una sana alimentazione rappresenta il primo intervento di prevenzione a tutela della salute e dell armonia fisica L organismo è una macchina biochimica che consuma carburante QuickTime

Dettagli

Mantenimento dell omeostasi

Mantenimento dell omeostasi Sistema Endocrino Ruolo nell omeostasi Ruolo nell esercizio fisico 1. Regolazione del metabolismo 2. Induzione di risposte adattative allo stress 3. Promozione della crescita e dello sviluppo sequenziale

Dettagli

Globesity, un problema di testa. Ferruccio Cavanna

Globesity, un problema di testa. Ferruccio Cavanna Globesity, un problema di testa La stragrande maggioranza delle nostre conoscenze relative al controllo dell appetito sono basate sulle cascate di segnali molecolari, da cui emerge che il cervello è il

Dettagli

TRATTAMENTI FARMACOLOGICI DELL OBESITA

TRATTAMENTI FARMACOLOGICI DELL OBESITA TRATTAMENTI FARMACOLOGICI DELL OBESITA L obesità è una patologia che sta aumentando esponenzialmente (1.5 bilioni di persone sovrappeso e 500 milioni di persone obese nel mondo) L obesità è associata a

Dettagli

Diabete e nutrizione artificiale. Edoardo Guastamacchia Università degli Studi di Bari A. Moro

Diabete e nutrizione artificiale. Edoardo Guastamacchia Università degli Studi di Bari A. Moro Diabete e nutrizione artificiale Edoardo Guastamacchia Università degli Studi di Bari A. Moro NUTRIZIONE ARTIFICIALE La Nutrizione Artificiale (NA) è una procedura terapeutica destinata alle persone in

Dettagli