il nostro mondo Energia: una sfida per la fisica del XXI secolo Enzo De Sanctis INFN, Laboratori Nazionali di Frascati
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- Roberto Caselli
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1 il nostro mondo Energia: una sfida per la fisica del XXI secolo Enzo De Sanctis INFN, Laboratori Nazionali di Frascati Il fabbisogno di energia e i tetti alle emissioni inquinanti hanno rilanciato il dibattito, in Europa e anche in Italia, sulla produzione nucleare e sulle fonti rinnovabili La scarsità delle fonti energetiche, le frizioni geopolitiche, la sicurezza degli approvvigionamenti e gli eventuali rischi di cambiamenti climatici hanno trasformato l energia in uno dei maggiori problemi del XXI secolo. La nostra società si trova oggi ad affrontare le seguenti due sfide fondamentali: come reperire e assicurare le risorse energetiche per sostenere la crescita e lo sviluppo economico dei paesi sviluppati e, ancor più, di quelli in via di sviluppo; come garantire la protezione dell ambiente cercando di mitigare, laddove possibile, gli eventuali processi di cambiamento climatico. Per trovare un equilibrio fra queste esigenze è necessario realizzare una transizione verso un sistema energetico e uno sviluppo più sostenibili. Il consumo di energia primaria nel mondo nel 2006 è stato di 10878,6 milioni di tonnellate di petrolio equivalente (Mtep), ripartito come indicato in fig. 1 tra le varie aree del pianeta. Il grafico a torta nella figura mostra il contributo percentuale delle fonti energetiche più utilizzate: i combustibili fossili (petrolio, gas e carbone) contribuiscono per circa l 88% ai consumi energetici globali; il rimanente 12% è ripartito in parti circa uguali tra risorse rinnovabili e l energia elettronucleare. L International Energy Agency (IEA) prevede che la domanda di energia primaria sarà di oltre 17 miliardi di tonnellate di petrolio equivalente al 2030, con una crescita di circa il 57 % rispetto al 2006, e che le emissioni globali di gas serra passeranno dai 27 miliardi di tonnellate del 2005 a 42 miliardi di tonnellate nel 2030, con un aumento di circa il 55 %. Il fabbisogno energetico globale dell Italia nel 2006 è stato di 195,6 Mtep, pari a circa il 2% dei consumi mondiali. La ripartizione tra le varie fonti è sostanzialmente simile a quella mondiale anche se, per certi aspetti, atipica, poiché fra le sorgenti fossili sono favoriti il petrolio e il gas naturale, è penalizzato il carbone ed è stata bandita la produzione dal nucleare anche se viene importata energia elettronucleare dalla Francia (vedi fig 2 (a). Il contributo delle fonti rinnovabili, pari al 7,2 % del fabbisogno complessivo, è dovuto in massima parte alle fonti rinnovabili classiche (idroelettrico e geotermico) e alla legna da ardere; le nuove fonti rinnovabili (solare termico, fotovoltaico, eolico e biocombustibili) hanno un ruolo marginale (0,2 %). Con riferimento alla produzione di energia elettrica, le fonti rinnovabili classiche hanno contribuito complessivamente per circa il 16 % (13,8 % idroelettrico e 1,8 % geotermico) e le nuove fonti rinnovabili per circa il 3 %. La fig. 2 (b) mostra che il 30,9 % dei consumi è destinato alla mobilità, il 28,3 % all industria e il 30,9 % al riscaldamento civile e industriale. Seguono gli usi non energetici con il 5,1 %, i bunkeraggi con il 2,4 % e l agricoltura con il 2,4 %. La comunità nella quale l Italia opera è l Unione Europea (UE): nella fig. 3 sono riportati per un utile confronto i contributi percentuali delle varie fonti ai consumi primari e alla produzione di energia elettrica nella UE a 27 Stati e in 82 < il nuovo saggiatore
2 e. de sanctis: energia: una sfida per la fisica del XXI secolo petrolio carbone rinnovabili gas nucleare a) b) Fig. 1 a) Consumo di energia nel mondo nel 2006, in milioni di tonnellate di petrolio equivalente (Mtep), e b) contributi percentuali delle fonti utilizzate (fonte: BP Statistical Review of World Energy (giugno 2007). a) b) carbone gas petrolio rinnovabili nucleare di importazione industria trasporti usi civili agricoltura usi non energetici e bunkeraggi Fig. 2 a) Consumo di energia primaria per fonti e b) impieghi di energia in Italia nel 2006 (fonte EUROSTAT). Il nostro Paese si caratterizza per l assenza di produzione di energia nucleare e per la ridotta percentuale di uso del carbone. Il contributo delle fonti rinnovabili è dovuto in massima parte alle fonti rinnovabili classiche (idroelettrico e geotermico) e alla legna da ardere; le nuove fonti rinnovabili (solare termico, fotovoltaico, eolico e biocombustibili) hanno un ruolo marginale (0,2 %). Per quanto riguarda gli usi, i trasporti e il riscaldamento civile e industriale assorbono ciascuno circa il 31 % dei consumi totali, seguiti dall industria, con circa il 28 %. a) b) 100% 80% 60% 40% 20% 0% Altro 100% 80% nucleare 60% rinnovabili 40% petrolio 20% gas 0% carbone EU-27 Italia EU-27 Italia Fig. 3 a) Ripartizione percentuale delle varie fonti ai consumi di energia primaria e b) alla produzione di energia elettrica nella EU a 27 Stati e in Italia nel 2004 (fonte: EU-SEC, 2007, 12). vol24 / no3-4 / anno2008 > 83
3 il nostro mondo Italia (dati relativi all anno 2004). I combustibili fossili hanno contribuito per circa l 80 % e l 88 % rispettivamente ai consumi energetici globali europei e italiani (vedi fig. 3(a)) e si stima che fino al 2030 tali percentuali resteranno sostanzialmente invariate. L energia nucleare contribuisce per circa il 14 % ai consumi globali europei e per circa il 6 % a quelli italiani, dove è limitata all importazione. Il fabbisogno di combustibili in Europa e in Italia è coperto rispettivamente al 51 % e all 84,5 % da importazioni, provenienti in massima parte da un numero limitato di paesi ad alto rischio geopolitico. Si stima che tali percentuali arriveranno rispettivamente al 65 % e al 90 % entro il È necessario dunque per l Unione Europea e per l Italia in particolare differenziare il più possibile sia i paesi fornitori che le fonti energetiche (al fine di minimizzare il rischio geopolitico dell approvvigionamento) e aumentare l efficienza energetica dei consumi (per contenere il fabbisogno complessivo). Nella produzione di energia elettrica, in Italia compaiono esaltate le debolezze strutturali che caratterizzano oggi i sistemi energetici dell UE: nel mix energetico i fossili rappresentano la fonte prevalente (circa l 80 % per l Italia rispetto a meno del 60 % nell UE-27); la percentuale del carbone è ridotta (circa la metà di quella europea); il nucleare è assente, mentre contribuisce con più del 30 % nella UE-27 (vedi fig. 3 (b)). È interessante, per contro, osservare che, grazie all idroelettrico, il contributo delle fonti rinnovabili del nostro Paese è maggiore della media della UE-27 e che, nonostante i forti investimenti in Germania e in Spagna sull eolico e sul solare, l Italia è ancora il paese, tra quelli più grandi della UE, con la massima percentuale di rinnovabili. L Unione Europea si è dimostrata il soggetto politico più determinato a livello mondiale nel conseguimento delle politiche per il clima, approvando nel tempo diversi atti legislativi per indirizzare le politiche energetiche degli stati membri. Per effetto di queste azioni, l Europa dei 15 stati ha registrato, nel periodo , una diminuzione delle emissioni dello 0,9 %, a fronte di un incremento negli USA del 15,8 %. La riduzione delle emissioni dell Europa dei 25 stati ammonta invece al 4,9 %. Per contro, nello stesso periodo, le emissioni di gas serra in Italia sono aumentate complessivamente del 10,5 %. L aumento delle emissioni nel settore elettrico è stato ancora più consistente (+ 19 %), ma questo si è verificato a fronte di un ben più elevato aumento della produzione di elettricità (+ 40 %). Al riguardo è interessante osservare che le emissioni specifiche attuali di CO 2 dagli impianti termoelettrici italiani sono mediamente tra le più basse di Europa, e quindi ogni ulteriore miglioramento della situazione non può che essere estremamente costoso oltre che tecnicamente difficile. Per quanto riguarda l efficienza energetica, infine, l Italia fino alla fine degli anni 90 ha fatto segnare valori dell intensità energetica finale (definita come il rapporto tra i consumi di energia primaria e il valore del prodotto interno lordo) più bassi della media dei paesi dell Unione Europea. Oggi, invece si trova ad avere un intensità energetica finale confrontabile (anche se di poco superiore) alla media UE e a quella della Francia e molto superiore a quelle della Germania (circa + 12 %) e del Regno Unito (circa + 25 %). Ciò evidenzia che negli ultimi anni l Italia non è riuscita a seguire il passo della maggior parte dei paesi europei che, anche in presenza di una maggiore crescita economica, hanno ridotto notevolmente le loro intensità energetiche. La chiave per risolvere la sfida energetica e assicurare uno sviluppo sostenibile e duraturo è certamente l innovazione tecnologica. Solo investimenti in nuove tecnologie possono consentire di dare una risposta alle aspirazioni di sviluppo di 6 miliardi di persone, stabilizzando e progressivamente riducendo le emissioni di gas serra. Pertanto, il ruolo della fisica è destinato a diventare sempre più importante, poiché molte delle moderne tecnologie energetiche e il loro sviluppo dipendono fortemente dalle scoperte e dai risultati fisici. In linea con questo convincimento, il 26 novembre 2006 Friedrich Wagner, Presidente della Società Europea di Fisica (EPS), ha invitato le società nazionali di fisica a svolgere un ruolo attivo nella proposizione e attuazione di azioni per fronteggiare la sfida energetica. In particolare, ha sollecitato la formazione di gruppi di studio con il compito di: promuovere l approccio scientifico nel dibattito nazionale sui problemi dell energia, effettuando un analisi oggettiva della situazione dell energia nei rispettivi Paesi; evidenziare le potenzialità della fisica per lo sviluppo delle tecnologie di produzione, trasformazione, trasmissione e risparmio dell energia, suggerendo ulteriori attività di ricerca e sviluppo; permettere l elaborazione di una politica energetica e ambientale integrata su scala europea. L allora Presidente della SIF, Franco Bassani, ha prontamente accolto l invito dell EPS formando una Commissione Energia (vedi riquadro 1) con il compito di produrre un analisi della situazione dell energia in Italia. Dal lavoro svolto dalla commissione nel corso del 2007, la SIF ha pubblicato il libro bianco Energia in Italia: problemi e prospettive ( ) (vedi fig. 4), che fotografa la situazione attuale e le prospettive delle varie fonti di energia nel nostro paese, suggerendo anche alcune possibili linee guida per il breve periodo. Nella successione dei vari capitoli, dopo una panoramica sugli andamenti in Italia, nel periodo , dei consumi e degli impieghi di energia, delle emissioni di gas serra e dell efficienza energetica il documento 84 < il nuovo saggiatore
4 e. de sanctis: energia: una sfida per la fisica del XXI secolo analizza le diverse fonti di energia, le loro potenzialità e i loro problemi. Tra queste è stata inclusa anche la fusione nucleare che, pur non costituendo un opzione energetica disponibile nel periodo di tempo esaminato, possiede caratteristiche che la rendono attraente come possibile fonte primaria per la generazione di energia. Un capitolo a parte è stato dedicato al consumo e alla produzione dell energia elettrica e sono anche stati separatamente analizzati i problemi del vettore idrogeno, quelli della cattura e del sequestro della CO 2 e quelli dell efficienza e del risparmio energetico. Nel capitolo conclusivo sono riportate alcune considerazioni generali e un ipotesi di copertura del fabbisogno energetico italiano stimato al In estrema sintesi, nel libro bianco viene in primo luogo segnalata l esigenza di un piano energetico nazionale redatto in armonia con il contesto europeo e, soprattutto, con il coinvolgimento di un arco di forze politiche molto ampio, in modo da rendere trascurabile il rischio di ripensamenti di parte o a livello locale. Viene poi presentato, come proposta percorribile nei prossimi 12 anni, uno scenario articolato in cui trovano spazio un aumento consistente delle fonti energetiche rinnovabili e delle importazioni di energia elettronucleare, un utilizzo contenuto delle fonti fossili, intese soprattutto come carbone e gas, e una convinta riapertura all opzione nucleare con l acquisizione sul territorio nazionale di reattori di III generazione e con una politica più decisa di inserimento nelle ricerche internazionali sui reattori di IV generazione (vedi riquadro 2). Si tratta di una ipotesi equilibrata e lungimirante, basata sullo sviluppo di tecnologie innovative che consentano all industria italiana di recuperare posizioni a livello internazionale. Copia del libro bianco è scaricabile dal sito Inoltre, nei giorni 7 e 8 aprile 2008 si Riquadro 1ifi: Membri della Commissione Energia costituita della SIF per produrre un analisi della situazione dell energia in Italia GiuseppeFranco Bassani Professore Emerito ed ex Direttore Scuola Normale Superiore Presidente della Commissione Marco Bianucci Primo Ricercatore CNR Esperto di energia solare Sergio Carrà Professore Emerito Politecnico di Milano Chimico Fisico Luisa Cifarelli Professore Università di Bologna Delegato SIF per i rapporti con la Società Europea di Fisica Enzo De Sanctis Dirigente di Ricerca INFN Frascati Rappresentante SIF Gaudenzio Mariotti ENEL Area Tecnica Ricerca Esperto di problemi energetici Pietro Menna Commissione Europea Direzione Generale Energia e Trasporti Membro Commissione Energia Alberto Renieri ENEA Direttore Dipartimento Fusione, Tecnologie e Presidio Nucleari Renato Angelo Ricci Professore Emerito Università di Padova Presidente Associazione Galileo 2001 Giovanni Ricco Professore Università di Genova Rappresentante INFN Ugo Romano ENI Direzione Strategie e Sviluppo Responsabile Tecnologie Edoardo Ronchi Senatore Vice Presidente Commissione Territorio, Ambiente, Beni Ambientali del Senato XV Legislatura Giorgio Rostagni Professore Università di Padova Esperto di Tecnica e Economia dell energia Walter Tocci Deputato Membro Commissione Università e Ricerca della Camera dei Deputati XV Legislatura Hanno anche collaborato: Maurizio Masi Professore Politecnico di Milano Stefano Monti Ricercatore Senior dell ENEA Esperto di energia nucleare Gianni Silvestrini Direttore Scientifico del Kyoto Club Fig. 4 Il libro bianco sull energia in Italia, edito dalla SIF. vol24 / no3-4 / anno2008 > 85
5 il nostro mondo Riquadro 2: Stima della copertura del carico elettrico in Italia al 2020, nell ipotesi di un tasso di crescita costante dell 1,0%/anno, confrontata a quella del Una stima ragionevole del fabbisogno energetico italiano al 2020 prevede un consumo totale lordo di energia elettrica di circa 413 TWh, con un aumento di 54 TWh (~14%) rispetto a quello del 2006 (che è stato di 359 TWh). Questo aumento di produzione lorda si potrebbe realizzare con un aumento dei contributi dalle fonti rinnovabili (dal 14,5% al 23,2% del fabbisogno annuo) e dal nucleare di importazione (dal 12,5% al 14,5%). Per contro il termico calerebbe dal 71,1% al 60,5%. Tenendo conto che i previsti 60 TWh di energia nucleare sarebbero importati, il contributo alla produzione annua di energia dovuto alle fonti rinnovabili risulterebbe del 27,2%. Questa percentuale salirebbe a circa il 29% sommandovi il contributo idroelettrico da pompaggi TWh % TWh % Idroelettrico da apporti naturali 37,0 10,3% 43 10,4% Geotermico 5,5 1,5% 7 1,7% Eolico 3,0 0,8% 20 4,8% Solare 0,0% 10 2,4% Biomasse e rifiuti 6,7 1,9% 16 3,9% Produzione rinnovabile 52,2 14,5% 96 23,2 % Idroelettrico da pompaggi 6,4 1,8% 7 1,7% Nucleare di importazione 45,0 12,5% 60 14,5% Combustibili Solidi (carbone) 44,2 12,3% 72 17,4% Gas naturale 158,1 44,0% ,0% Gas derivati 6,2 1,7% 6 1,5% Prodotti petroliferi 33,8 9,4% 0,0% Altri combustibili 12,1 3,4% 13 3,1% Altre fonti 1,0 0,3% 2 0,5% Produzione termica 255,4 71,1% ,5% TOTALE Produzione lorda 359,0 413 Il contenimento dell aumento tendenziale dei consumi, in aggiunta alla realizzazione degli obiettivi sopra delineati per le fonti rinnovabili e per le interconnessioni con l estero, permetterebbe di eliminare la dipendenza dai prodotti petroliferi senza un eccessivo aumento del consumo di carbone e gas naturale. Quest ultimo resterebbe in ogni caso l elemento fondamentale per la chiusura del bilancio elettrico, nel senso che sarebbe questa fonte, la più rilevante in termini percentuali (intorno al 40%), a essere chiamata a coprire le eventuali quote di energia non fornite dalle altre fonti, come pure a fornire l energia legata a un aumento della richiesta superiore a quello ipotizzato. Oltre al potenziamento delle importazioni di energia elettronucleare, sarebbe conveniente attuare un intelligente strategia finalizzata alla riapertura dell opzione nucleare con l acquisizione sul territorio nazionale di reattori di III generazione e con una politica più decisa di inserimento nelle ricerche internazionali sui reattori di IV generazione. è svolto a Villa Monastero a Varenna, sul Lago di Como, il workshop Energy Perspectives in Europe, organizzato congiuntamente dalla SIF e dall EPS, per discutere le strategie per affrontare l attuale sfida energetica e ambientale, il futuro del nucleare e delle fonti rinnovabili, le scelte eco-compatibili e l efficienza energetica. Al workshop hanno preso parte rappresentanti delle Società di Fisica di 14 Paesi europei (Bielorussia, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Lituania, Norvegia, Portogallo, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia, e Turchia) e dell EPS. In fig. 5 è mostrata una foto dei partecipanti al workshop. I lavori sono iniziati con la relazione An Energy policy for Europe di Pietro Menna, delegato italiano nel Directorate General for Energy and Transport della Commissione Europea, in cui sono stati ricordati gli obiettivi della politica dell Unione Europea per lo sviluppo delle nuove tecnologie nel campo dell energia, la promozione della sostenibilità ambientale e la lotta contro i rischi di cambiamenti climatici. È seguita la relazione Energy in Italy: status and perspectives ( ) di Enzo De Sanctis, basata sul libro bianco edito dalla SIF, che è stato presentato in anteprima in questa occasione. I lavori sono proseguiti con le relazioni sulla situazione energetica nei vari paesi europei e, ove in corso, sui relativi studi. Il quadro della situazione attuale dell energia in Europa è molto variegato: alcuni stati usano soltanto fonti fossili per la produzione di energia; alcuni stati hanno bandito la produzione di energia nucleare, mentre altri la usano quasi esclusivamente o prevedono di costruire nuovi reattori; altri stati infine stanno facendo importanti investimenti sulle energie rinnovabili. Sono stati anche presentati il Position Paper: Energy for the future The Nuclear option dell EPS (vedi riquadro 3), contenente fatti e considerazioni sull uso dell energia nucleare in Europa; un rapporto sul ruolo e le potenzialità della chimica nella soluzione dei problemi dell energia e un riassunto delle relazioni presentate nei workshop organizzati in precedenza dalle Divisioni Condensed Matter e Environmental dell EPS. I lavori sono terminati con la tavola 86 < il nuovo saggiatore
6 e. de sanctis: energia: una sfida per la fisica del XXI secolo ) Gaudenzio Mariotti 2) Jurgis Vilemas 3) Giuseppe Franco Bassani 4) Martin Keilhacker 5) Jose Antonio Tagle 6) Enzo De Sanctis 7) Jan Vaagen 8) Hartwig Freiesleben 9) Per-Anker Lindgård 10) John Twidell 11) Carlos Varandas 12) Renato Angelo Ricci 13) Jean Louis Bobin 14) Jan Mlynar 15) Juhani Keinonen 16) Sener Oktik 17) Friedrich Wagner 18) Thomas Hamacher 19) Thomas Lehmann 20) Sven Kullander 21) Luisa Cifarelli 22) Barbara Alzani Fig. 5 Foto dei partecipanti al workshop Energy Perspectives in Europe, organizzato congiuntamente dalla SIF e dall EPS a Varenna il 7 e 8 aprile Riquadro 3: Il Position Paper della Società Europea di Fisica (EPS) Energy for the future: The Nuclear Option. Il position paper dell EPS sull energia nucleare Il documento di posizione sull energia nucleare dell EPS presenta un esame equilibrato dei pro e dei contro sull uso dell energia nucleare. Lo scopo è di fornire ai politici e al pubblico dati di fatto oggettivi e verificabili, basati sulla trasparenza e sull evidenza scientifica, su cui impostare un dibattito serio e circostanziato. La ragione che ha spinto l EPS a pubblicare questo documento è stata la costatazione che molti paesi europei hanno cancellato l opzione nucleare nei loro piani energetici a lungo termine. Per contro le preoccupazioni per l ambiente e per la sicurezza degli approvvigionamenti energetici, la lenta e limitata penetrazione delle nuove energie rinnovabili, unitamente al forte aumento della domanda di energia nei paesi in via di sviluppo, stanno spingendo a livello mondiale verso un rilancio dell energia nucleare da fissione. Come qualsiasi altra fonte energetica, l energia nucleare non è esente da pericoli. Fino a che punto i rischi associati all uso del nucleare possano essere considerati accettabili è materia di giudizio che deve essere formulato razionalmente sulla base di considerazioni scientifiche e del confronto dei rischi connessi con l uso di altre fonti energetiche. L EPS sostiene che un sistema energetico bilanciato richieda l uso anche del nucleare, perché consente di abbassare le emissioni di CO 2 e di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. Nel mondo oggi sono in funzione 435 impianti nucleari che producono il 16% dell energia elettrica mondiale e il 31% di quella Europea. Se la stessa quantità di energia fosse prodotta con impianti a carbone, le emissioni di CO 2 crescerebbero del 10%. Per far fronte alla crescente domanda di energia senza produrre danni potenzialmente disastrosi sul clima, la scelta non è nucleare o sorgenti rinnovabili, ma nucleare e sorgenti rinnovabili. L EPS esprime anche la preoccupazione per la riduzione in Europa del numero di studenti e di esperti nel settore nucleare e ritiene necessario riprendere con determinazione l istruzione nelle scienze nucleari per mantenere le competenze e le conoscenze nucleari e per sviluppare la ricerca a lungo termine nel nucleare da fissione, nei metodi di smaltimento, trasmutazione e incenerimento delle scorie radioattive. L EPS ritiene anche necessario che l Europa partecipi attivamente alle ricerche sui reattori di nuova generazione, indipendentemente dalla decisione della loro costruzione in Europa, per poter seguire i programmi in corso di sviluppo in Cina e India e svolgere un ruolo attivo nell IAEA. vol24 / no3-4 / anno2008 > 87
7 L attuale incertezza sulla disponibilità delle fonti energetiche e sugli eventuali rischi di cambiamenti climatici impongono ai paesi europei di adottare una visone globale e continentale. Per l Italia ciò comporta di rivedere le scelte politiche degli ultimi decenni, mettendo mano a un nuovo piano energetico nazionale. Per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti, la difesa dell ambiente e la competitività dell industria e dell economia europee, occorre ricorrere sia alle fonti rinnovabili che al nucleare, senza distrarsi in inutili e sterili contrapposizioni. Solo se si usano tutte le tecnologie disponibili, vecchie e nuove, e si educa al risparmio energetico sarà possibile soddisfare l aumento della domanda mondiale. La fisica è destinata a svolgere un ruolo molto importante nella soluzione della sfida energetica, poiché molte delle moderne tecnologie energetiche e il loro sviluppo dipendono fortemente dalle scoperte e dai risultati fisici. rotonda Cooperation within the EPS Energy group, in cui sono state discusse iniziative per aumentare la cooperazione europea. Negli interventi programmati e nelle discussioni seguenti è stato rilevato che per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti, la difesa dell ambiente e la competitività dell industria e dell economia europee occorre ricorrere sia alle fonti rinnovabili che al nucleare, senza distrarsi in inutili e sterili contrapposizioni. Solo se si usano tutte le tecnologie disponibili, vecchie e nuove, e si educa al risparmio energetico, sarà possibile soddisfare l aumento della domanda mondiale di energia. È stata anche evidenziata la necessità di una rete europea di produzione e distribuzione dell energia e si è manifestata la volontà e determinazione dei fisici europei a contribuire alla sua realizzazione promuovendo la ricerca nel settore dell energia tramite lo sviluppo di nuove tecnologie, l ottimizzazione di quelle esistenti e fornendo il supporto alla formazione di strutture europee di ricerca. È stato inoltre proposto che le varie Società Nazionali di Fisica producano documenti sulla situazione dell energia nei relativi paesi e che questi vengano portati all attenzione della Commissione Europea a Bruxelles. È infatti convinzione comune che per formulare politiche efficaci per fronteggiare l attuale sfida energetica e ambientale occorre che i vari paesi europei adottino una visione globale e continentale. Un coordinamento politico all interno dell Unione Europea è importante per impostare accordi sovranazionali che in qualche misura vincolino i paesi esportatori e per far fronte alla penuria di materie prime. In Europa, piuttosto che 27 sforzi bilaterali disgiunti, serve un approccio integrato, un armonizzazione di politiche e di azioni, un piano condiviso per incrementare il potere contrattuale nei confronti dei paesi fornitori di combustibili. La SIF ha, infine, proposto di dedicare nel una delle Scuole di Varenna a tematiche sull energia. In conclusione, il workshop ha evidenziato l interesse dei fisici europei per le problematiche dell energia e la loro determinazione ad affrontarle in modo scientifico, respingendo le tesi catastrofistiche e appoggiando modelli energetici centrati sulla difesa dell ambiente, sull efficienza e sul risparmio energetici e sulle fonti pulite, ivi inclusa la fonte nucleare. Una sintesi delle presentazioni e delle conclusioni è stata pubblicata su Europhyics News a firma del Presidente dell EPS, F. Wagner. Copia delle presentazioni al workshop sono reperibili al sito web della SIF. L evento ha avuto anche una buona visibilità mediatica: RAI-3 Lombardia ha messo in onda un servizio nel TGR delle ore 14 dell 8 aprile, con interviste a L. Cifarelli, E. De Sanctis e F. Wagner, e Radio24 ha trasmesso sabato 26 e domenica 27 aprile un intervista a L. Cifarelli. Per saperne di più: Libro bianco SIF Energia in Italia: problemi e prospettive ( ), scaricabile in rete all indirizzo: F. Wagner, EuroPhysics News,vol. 39 no. 3 pp. 7-10; sintesi del dell EPS/SIF Energy Meeting di Varenna, 7-8 aprile, Copie delle presentazioni dell EPS/SIF Energy Meeting di Varenna, 7-8 aprile, 2008 sono scaricabili in rete all indirizzo: energymeeting_en Position paper dell EPS Energy for the future: The Nuclear Option, scaricabile in rete all indirizzo: 88 < il nuovo saggiatore Enzo De Sanctis È Dirigente di Ricerca INFN ai Laboratori Nazionali di Frascati, Vice Presidente della SIF e Editor-in-Chief di The European Journal of Physics A: Hadrons and Nuclei.
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