LA CONOSCENZA IMPLICITA DELLA LINGUA SCRITTA NEI BAMBINI IN ETA PRESCOLARE. Dott.ssa Pisani Eleonora Dott. Favacchio Bartolomeo
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1 LA CONOSCENZA IMPLICITA DELLA LINGUA SCRITTA NEI BAMBINI IN ETA PRESCOLARE Dott.ssa Pisani Eleonora Dott. Favacchio Bartolomeo
2 ESPERIENZA DI UNO STUDIO CONDOTTO SU BAMBINI PRESCOLARI
3 LO STUDIO-PILOTA È STATO CONDOTTO ALLA FINE DELL ANNO SCOLASTICO 2011/2012 PRESSO L ISTITUTO DON MILANI DI SCICLI
4 OBIETTIVO STUDIARE I PROCESSI DI COSTRUZIONE DELLA LINGUA SCRITTA INDIPENDETEMENTE DALLA SCOLARIZZAZIONE Ovvero Individuare la cognizione che il bambino possiede della letto-scrittura prima dell inizio dell apprendimento scolastico
5 FASI DELLA RICERCA realizzazione delle prove costruite con appositi cartoncini presentazione della ricerca al preside e ai docenti della scuola scelta dell orario per svolgere le prove somministrazione individuale (20/30minuti a bambino) valutazione delle prove indagine qualitativa indagine statistica dei risultati
6 DESCRIZIONE DEL CAMPIONE NUMERO SOGGETTI ETA MEDIA GENERE M. F
7 LE PROVE VALUTANO LE SEGUENTI AREE: RICONOSCIMENTO DI LETTERE PRINCIPIO DELLA QUANTITA MINIMA DI LETTERE PRINCIPIO DELLA VARIETA INTRAFIGURALE RICONOSCIMENTO DI PAROLE SCRITTURA SPONTANEA SCRITTURA DEL PROPRIO NOME
8 DESCRIZIONE DELLE PROVE PRIMA PROVA: RICONOSCIMENTO LETTERE E NUMERI
9 CONSEGNA TI MOSTRERO DEI CARTONCINI, IN CUI SONO RIPORTATE DELLE FIGURE; DIMMI SE ALL INTERNO CI SONO DELLE LETTERE E DEI NUMERI.
10 DESCRIZIONE DELLE PROVE SECONDA PROVA:PRINCIPIO DELLA QUANTITA MINIMA DEI CARATTERI
11 CONSEGNA TI MOSTRERO DUE CARTONCINI PER VOLTA; DIMMI IN QUALE DEI DUE TI SEMBRA CHE CI SIA SCRITTA UNA PAROLA.
12 CONSIDERAZIONI Le prove costruite per rilevare il principio della quantità minima di lettere hanno permesso di individuare un gruppo di bambini per i quali era possibile leggere il cartello con tre caratteri, per cui il cartoncino con due caratteri spesso non era ritenuto una parola. Ai bambini venivano presentati due cartelli: uno con due lettere e l altro con tre lettere; veniva chiesto loro di indicare in quale dei due cartelli fosse scritta una parola. 13 bambini non sono riusciti a rispondere, il resto individuava come parola i cartelli con tre lettere
13 RISPOSTE Marianna ( 6,2 a )dice che per leggere ci vogliono più letterine e non bastano due, quindi il cartoncino con scritto due caratteri non è una parola. Nei cartelli con tre caratteri dice che possono essere letti perché ci sono tre lettere. Greta (5.11 a) dice che il cartello con tre caratteri contiene una parola perché ci sono più lettere e nel cartoncino con due invece ci sono poche lettere. Benedetta (5,6 a) dice che il cartello con scritto TA (lo indica) non è una parola perché le lettere sono solo due; nei cartelli con scritto POI ( lo indica) è una parola perché le lettere sono tre.
14 DESCRIZIONE DELLE PROVE TERZA PROVA: PRINCIPIO DELLA VARIETA DEI CARATTERI
15 CONSEGNA TI MOSTRERO NUOVAMENTE DEI CARTONCINI; TU DOVRAI DIRMI SE, SECONDO TE, LE DIVERSE LETTERE FORMANO UNA PAROLA.
16 CONSIDERAZIONI Le prove costruite per rilevare il principio della varietà dei caratteri hanno permesso di individuare un gruppo di bambini in grado di affermare che se tutte le lettere sono uguali non è possibile compiere un atto di lettura. Ai bambini venivano presentati dei cartoncini con scritto una serie di lettere uguali (AAAA, MMMM) intervallate da altri con scritte di lettere diverse (TTRR) e altri ancora con scritte delle parole (CANE; MELA). Veniva chiesto loro di individuare in quali cartelli era contenuta una parola. 11 bambini non hanno motivato le loro risposte, il resto hanno motivato le loro scelte.
17 RISPOSTE Marianna (6,2 a) dice che AAAA non è una parola perché ci sono tante A, invece il cartello MELA è una parola perchè ci sono lettere diverse. Aurora (6 a) dice che TTRR è una parola perché ci sono lettere diverse. Manuela (6,2 a) dice che i cartelli con scritto AAAA, MMMM, PPPP non sono parole perché le lettere sono uguali ma neppure il cartello con TTRR è una parola perché contiene due T e due R; invece i cartoncini MELA, PANE sono parole perché c è scritto mela e pane. Nicolò ( 5,5 a) dice che i cartoncini con AAAA, MMMM, PPPP non sono parole perché ci dovrebbero essere le lettere diverse come nel cartello TTRR in cui c è la T e la R.
18 DESCRIZIONE DELLE PROVE QUARTA PROVA: RICONOSCIMENTO DI PAROLE
19 CONSEGNA TI MOSTRERO DEI CARTONCINI; DOVRAI INDICARMI DOVE C E SCRITTA UNA PAROLA
20 CONSIDERAZIONI Su 24 bambini 14 hanno riconosciuto i cartelli in cui oltre ai simboli e ai numeri erano inserite delle parole. Nella parte finale della prova veniva consegnato al bambino un foglio in cui erano disegnati una mucca, una farfalla, una palla e un cavallo. Oggetti e animali noti per i quali veniva chiesto ad ogni alunno di scrivere il nome appropriato, inventando, qualora il bambino non ne fosse in grado, le letterine; con lo scopo di valutare la scrittura spontanea.
21 DESCRIZIONE DELLE PROVE QUINTA PROVA: SCRITTURA DEL PROPRIO NOME E SCRITTURA SPONTANEA
22 CONSEGNA ADESSO TI MOSTRERO DELLE FIGURE, ACCANTO DOVRAI SCRIVERE IL LORO NOME; SE NON SAI TUTTE LE LETTERINE PUOI ANCHE INVENTARLE ED INFINE SCRIVI IL TUO NOME.
23 CONSIDERAZIONI Tutti i bambini, durante le prove di scrittura spontanea, riuscivano ad utilizzare lo stampato; su 24 alunni, 21 hanno stabilità del proprio nome e 5 sono mancini. Tutti hanno acquisito una direzionalità della scrittura che va da sinistra verso destra. 18 hanno individuato e riconosciuto le lettere, alcuni mostravano qualche difficoltà non appena veniva presenta qualche lettera in corsivo.
24 TABELLA DI REGISTRAZIONE
25 SCRITTURA SPONTANEA Rispettivamente ad una indagine qualitativa della scrittura sono state prese in considerazione 4 fasi: fase preconvenzionale fase sillabica fase sillabica-alfabetica fase alfabetica Si evince che 13 bambini rientrano nella fase preconvenzionale, 5 nella fase della scrittura sillabica, 3 in quella sillabica-alfabetica, 2 nella fase alfabetica vera e propria ed un solo bambino in nessuna delle fasi individuate in quanto non è riuscito a scrivere né ad inventare le lettere.
26 SCRITTURA PRECONVENZIONALE
27 SCRITTURA SILLABICA
28 SCRITTURA SILLABICA-ALFABETICA
29 SCRITTURA ALFABETICA
30 CONSIDERAZIONI Gli studi condotti da Ferreiro e Teberosky, i quali affermavano che il bambino nonostante non riesca ancora a leggere e/o a scrivere, formula idee precise sulle caratteristiche che un testo scritto deve possedere per consentire un atto di lettura, sono stati confermati dalla ricerca condotta.
31 DATI NORMATIVI I dati ottenuti dalla somministrazione delle prove sono stati tabulati ed elaborati attraverso una statistica. È stato assegnato un punteggio 1-0 ad ogni item. Un punto per ogni item partendo da: - scrittura del proprio nome - riconoscimento di lettere - principio della quantità minima - principio della varietà dei caratteri - riconoscimento di parole mentre all item che valuta la scrittura spontanea, costituito da due parametri, è stato assegnato un punto al bambino che ha risposto ad entrambi, 0.5 al bambino che ha risposto ad uno solo, e zero al bambino che non ha risposto ai due requisiti. Alla fine è stata effettuta la somma
32 TABULATI
33 MEDIA
34 DEVIAZIONE STANDARD
35 RISULTATI Lo studio condotto ha ben messo in evidenza come il bambino sia costruttore attivo delle conoscenze e sappia motivare le sue risposte alla luce di ciò che ha potuto esperire dal contatto con l ambiente sociale Egli realizza la conoscenza attraverso teorie in azione, vere e proprie costruzioni progressive di regole, di azioni sistematiche ed interazione sociale; e sia spinto dalla curiosità che rappresenta il perno della motivazione intrinseca.
36 RUOLO DELL ADULTO l educatore, l insegnante, il genitore deve assumere il ruolo di mediatore non limitando il bambino ad esperire attivamente il proprio processo di apprendimento, ma anzi dovrebbe fornigli strumenti e attività adeguate che stimolino e sviluppino la crescita attiva.
37 LA SCUOLA MATERNA dovrebbe permettere a tutti i bambini: una sperimentazione libera sui segni della scrittura in un ambiente ricco di scritture diverse; un ascolto della lettura ad alta voce, ovvero creando delle attività didattiche che favoriscano la lettura di storie e di libri che l adulto legga ai bambini (story-telling). Attraverso tale attività cioè la lettura di storie, il bambino ricava informazioni sulle operazioni di lettura
38 STORY-TELLING permette di sviluppare tre aree molto importanti per imparare a leggere e scrivere: lo sviluppo di forme di consapevolezza metalinguistiche; l acquisizione di abilità metacognitive; lo sviluppo di comportamenti alfabetizzanti e metaalfabetizzanti.
39 ALTRE ATTIVITA Vedere gli adulti scrivere Cercare di leggere Giocare con il linguaggio per scoprire somiglianze e differenze sonore
40 CONCLUSIONE PER IMPARARE A LEGGERE E A SCRIVERE UN BAMBINO DEVE ACQUISIRE QUATTRO CONCETTI FONDAMENTALI: differenza tra disegno e riconoscimento di lettere e/o numeri quanti elementi minimi di segni sono necessari per formare una parola quali sono gli elementi che caratterizzano una parola come questi elementi sono rappresentati ovvero come al suono (fonema) corrisponde graficamente un segno convenzionale (grafema).
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