FINALITÀE OBIETTIVI DELLA PEDAGOGIA SPECIALE
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- Orsola Galli
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1 FINALITÀE OBIETTIVI DELLA PEDAGOGIA SPECIALE 1
2 FINALITÀE OBIETTIVI DELLA PEDAGOGIA SPECIALE Il fine fondamentale della pedagogia e della pedagogia speciale è quello di elaborare teorie e predisporre, mettere a punto strumenti per educare l uomo, ogni uomo, normodotato o in situazione di handicap, in modo che: possa sviluppare pienamente se stesso possa partecipare in modo attivo, consapevole e responsabile alla vita della propria comunità. OBIETTIVI Coscienza di sé e dei propri fini Padronanza degli strumenti culturali Nel rispetto delle potenzialità e dei limiti di ciascuno 2
3 PEDAGOGIA SPECIALE E BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Pedagogia bisogni educativi Pedagogia speciale bisogni educativi speciali (N.B. non ci sono solo i bisogni primari ) Ogni persona presenta dei bisogni educativi, ma nel caso di persone in situazione di handicap, disagio, disadattamento la soddisfazione di questi bisogni può incontrare delle difficoltà più o meno ampie. Pertanto i normali bisogni educativi (che tutti hanno: identità, autonomia, competenza, autorealizzazione, ecc.) si arricchiscono di qualcosa di speciale Compito della pedagogia speciale (individuare gli ostacoli, interni ed esterni, e trovare soluzioni, accorgimenti, ausili, strumenti, misure ) Cfr. Direttiva MIUR del 27 dicembre 2012 (rif. Legge n. 104/92 e Legge n. 170/2010) Vedi anche circolare n. 8 del 6 marzo 2013 e nota prot. n del 22 novembre
4 COORDINATE PEDAGOGICHE - 1 Prestare attenzione a tutte le dimensioni della persona contro ogni sbilanciamento della progettazione (e del PEI) Privilegiare la persona e non il tecnicismo contro ogni atteggiamento ipertecnologico/iperprogettuale Evitare l isolamento (dell alunno, della famiglia, dell educatore, dell insegnante, della classe, della scuola, degli specialisti, ecc.) che produce passività e regressione Perseguire e valorizzare la significatività dell esperienza scolastica e sociale contro ogni scolasticismo, ogni atteggiamento iperdisciplinare, iperprotettivo o iperstimolante Garantire la continuità educativa e didattica come condizione di sviluppo e di benessere contro ogni frammentazione 4
5 COORDINATE PEDAGOGICHE - 2 Gestire l asimmetria della relazione educativa nella direzione dell autonomia e della crescita del soggetto - contro ogni riduzionismo custodialistico-assistenziale Considerare quale imprescindibile punto di partenza la storia del soggetto, la sua situazione reale - contro ogni modello astratto di uomo Procedere dal concreto (e dal significativo nel senso già indicato) e utilizzare in modo integrato una pluralità di forme di mediazione didattica per giungere ai livelli possibili di generalizzazione e di astrazione Considerare la verifica e la valutazione sia come una competenza professionale specifica sia come una metacompetenza professionale Coltivare l ottimismo pedagogico ovvero aspettative positive e realistiche, aver fiducia nelle capacità proprie e dell allievo (e dell istituzione scolastica), senza attese miracolistiche e sapendo tollerare qualche frustrazione 5
6 VERSO UNA PEDAGOGIA DELL INTEGRAZIONE Passaggio dalla logica dell oggetto alla logica del soggetto (cfr. G. Wallnöfer, 2000, p. 27; M. Giusti, 2004, pp ) Protagonismo della persona disabile (cfr. M. Pertica, 1997, pp ) Scoperta e graduale, progressiva estensione del concetto di educabilità (doppia fiducia, nel soggetto e nell educazione), come fondamento o condizione della pedagogia speciale dell integrazione (cfr. D. Resico, 2005) 6
7 DALL OGGETTO AL SOGGETTO La mia mamma quando cominciai a crescere mi lasciò uscire a giocare finché si accorse che mi prendevano in giro. Un giorno un bambino mi colpì sulla schiena con un bastone. Dopo quella storia la mamma mi ordinò di non giocare più con i maschi. La mamma pensava che per me fosse meglio andare alla scuola pubblica, ma dopo un po andarono a dirle che non potevo stare con gli altri. L anno dopo mi misero in un altro tipo di scuola un posto davvero strano. Era come se qualcuno Quando si trattava di fare delle scelte i miei genitori non decidevamo mai per me. Questo io lo chiamo rispetto, rispetto assoluto, per la mia personalità! Fin dall inizio la mamma ha cercato di stimolare in me indipendenza: ero io l unico responsabile delle mie azioni. È importante che i genitori, tutti i genitori, non prendano il posto dei figli affinché questi possano maturare responsabilmente. Finita la scuola dell obbligo ho deciso di proseguire gli studi al liceo scientifico W. Groom, Forrest Gump, Sonzogno, Milano, 1994 C. Imprudente, Vita!, Thema, Bologna,
8 VERSO LA SOGGETTIVITÀ Ho voglia di realizzarmi concretamente ho voglia di battermi per riuscirci Fare l amore, vivere sola, lavorare, fare delle passeggiate, andare in vacanza con gli amici e senza il traino della famiglia, ecco per che cosa mi devo battere. La macchina ha fatto parte per molto tempo di questo grande sogno. A diciott anni posso guidare. La mia chinesi-terapista, che non detesto malgrado il suo atteggiamento caritatevole lei almeno mi considera come una donna mi indica delle autoscuole Il sogno tanto atteso è arrivato. Sto per diventare indipendente. Quando mia madre mi viene a prendere le dico tutta contenta: Imparerò a guidare. Ho gli indirizzi!. Rifiuto categorico della famiglia Non è una questione finanziaria: mia madre ha una Due cavalli che si potrebbe adattare facilmente e le mie lezioni non sarebbero più care di quelle di mia sorella. Ma ecco, il bambino di diciotto anni rischia di diventare un po indipendente ed è una cosa impensabile. I genitori che non rifiutano i loro figli handicappati subiscono anche loro l esclusione e la loro affettività diventa una vera prigione. BEBÈ SIAMO, BEBÈ DOBBIAMO RIMANERE E. Auerbacher, Babette, Handicappata cattiva, Dehoniane, Bologna,
9 I RISCHI DELL EDUCABILITÀ- 1 Il concetto di educabilità comporta dei rischi perché alla persona si può sempre preferire il modello: antropologico, educativo, didattico. Chi è la persona in situazione di handicap? Un pericolo per sé e per gli altri Un individuo non autonomo Un essere sociale Una persona in senso pieno 9
10 I RISCHI DELL EDUCABILITÀ- 2 Il concetto di educabilità comporta un rischio a seconda delle potenzialità e dei limiti riconosciuti all intervento educativo L intervento educativo è del tutto inefficace l uomo non è per nulla il prodotto dell educazione (uomo-albero) tentazione depressiva e rinuncia L intervento educativo è del tutto efficace l uomo è totalmente il prodotto dell educazione (uomo-molle cera) tentazione dell onnipotenza e accanimento L intervento educativo è parzialmente efficace l uomo è parzialmente il prodotto dell educazione (uomo-seme) stile sperimentale. L educabilità si colloca in questo terzo modello nella misura in cui presuppone: sia la fiducia nelle potenzialità del soggetto sia la fiducia nelle potenzialità dell educazione 10
11 IL RISCHIO DI EDUCARE E LO STILE SPERIMENTALE Il rischio di educare, il fatto di ottenere risultati difformi rispetto a quelli indicati nel progetto, può essere indizio di un fallimento educativo ed essere letto in chiave negativa come l impossibilità stessa di ogni progetto. Ma il vero fallimento consiste nell affidarsi al caso o alla fortuna. Di fronte ai rischi dell educabilità e dell educare, della rinuncia e dell accanimento, la risposta professionalmente adeguata può essere individuata nei seguenti aspetti : Esprit de finesse Habitus del ricercatore Stile sperimentale 11
12 L OTTIMISMO PEDAGOGICO Obiettivo Avere aspettative positive e realistiche, cioè aver fiducia nelle capacità proprie e dell allievo, senza attese miracolistiche e sapendo tollerare qualche frustrazione. Implicazioni conseguenti Sapere di poter fare e non nutrire senso di onnipotenza o impotenza. Proporsi un adattamento realistico e non una sovra o sottovalutazione del deficit. Lavorare per il successo formativo, personale, sociale e professionale e non accettare forme di deresponsabilizzazione. Progettare il futuro e non gestire solo il qui e ora. Cfr. M. Pavone, Educare nelle diversità. Percorsi per la gestione dell handicap nella scuola dell autonomia, La Scuola, Brescia, 2001, p
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