Mantenimento della temperatura corporea: aspetti teorico-assistenziali
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- Giovanni Pasini
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1 Corso di Laurea in Infermieristica Mantenimento della temperatura corporea: aspetti teorico-assistenziali
2 TEMPERATURA Grandezza fisica che rappresenta lo stato termico di un corpo: è una misura dello stato di agitazione termica (energia cinetica) delle particelle di un corpo, che dipende dall energia (calore) che esse possiedono. Temperature uguali caratterizzano stati termici uguali
3 Fisiologia della termoregolazione - Omeotermia. La termoregolazione è un processo dinamico regolato dall ipotalamo Organismo costituito da due parti: superficie (cute e sottocutaneo) organi interni (organi vitali, apparato digerente, muscoli) La trasmissione di calore interessa entrambe le componenti.
4 Meccanismi di trasmissione di calore 1. conduzione trasferimento diretto di calore dal corpo a oggetti contigui più freddi, in assenza di movimento 2. convezione trasferimento di calore per mezzo della circolazione di liquido aria più calda 3. irradiazione trasferimento di calore per mezzo di radiazioni 4. evaporazione trasferimento di calore per mezzo del passaggio allo stato di vapore dei liquidi presenti sulla superficie corporea
5 L aumento e la perdita di calore dipendono: da rapporto tra - produzione, (organi interni, regolato da ipotalamo) e - consumo (richieste metaboliche), superficie corporea, vasocostrizione periferica (o tono vasomotore), spessore del tessuto sottocutaneo.
6 In aria secca, un individuo nudo è capace di mantenere indefinitamente una temperatura interna normale, attorno ai 37 C; temperature somatiche superiori a 40 C (alle quali alcune proteine coagulano) e inferiori a 35.5 C sono ritenute pericolose. La temperatura somatica è quasi completamente regolata da meccanismi nervosi a feedback e quasi tutti questi operano mediante i centri della regolazione della temperatura che si trovano nell'ipotalamo.
7 Centro termoregolatore ipotalamico (termostato ipotalamico) regione preottica dell'ipotalamo anteriore
8 Affinchè questi meccanismi di feedback possano operare devono esistere dei recettori della temperatura somatica. I sensori della temperatura si trovano sia all'esterno, sulla pelle, sia in varie strutture interne, cervello compreso. I sensori sono dei neuroni, alcuni dei quali sono sensibili al caldo, altri al freddo. L' ipotalamo funziona come un termostato: quando rileva che la temperatura somatica è troppo alta entra in funzione un processo per dissipare il calore, che impiega il meccanismo della termodispersione; al contrario una temperatura troppo bassa provoca la termoconservazione e la termogenesi)
9 Termo-dispersione o termolisi L organismo risponde a un: aumento del calore corporeo (dovuto a aumento di produzione di calore, aumento del metabolismo o innalzamento della temperatura ambientale esterna) attivando i meccanismi di: dispersione del calore 1. dilatazione dei vasi ematici su tutta la superficie corporea. 2. aumento della sudorazione
10 Termo-conservazione L organismo risponde a una diminuzione del calore corporeo (dovuto a riduzione produzione di calore, riduzione del metabolismo o abbassamento della temperatura ambientale esterna) attivando i meccanismi di: termo-conservazione aumento della produzione di calore (termogenesi) 1. vasocostrizione cutanea. 2. piloerezione. 3. aumento della produzione di calore mediante brivido, contrazione muscolare, aumento della frequenza cardiaca, aumento irrorazione muscoli, rilascio di tiroxina e corticosteroidi.
11 Misurazione temperatura Attendibilità delle rilevazioni dipende da: tecnica, strumento di misurazione, sede. Rilevazione orale: diverse variabili possono renderla inattendibile: insufficiente contatto tra termometro e mucosa, movimento dell aria, aver fumato o bevuto prima. Inferiore di 0,5 C rispetto a quella interna. Rilevazione rettale: più attendibile. In caso di normotermia è superiore di 0,5 C rispetto a quella interna. Superiore di circa 1 C rispetto a quella orale. Sotto i 36,5 C misura la temperatura periferica invece di quella interna. Rilevazione ascellare: affidabile solo come temperatura cutanea. E inferiore di circa 1 C rispetto a quella orale
12 Differenza tra temperature rilevate in sedi diverse: RETTALE ORALE ASCELLARE 1 > 1 > Valori medi di temperature normali (normotermia): rilevazione orale: 36,7-37,5 Rilevazione rettale: 36 clima freddo 36,5 37,7 normale 37,7-38,5 adulti molto attivi 38,5-39 emozione o esercizio moderato 38,5 40 esercizio duro
13 IPOTERMIA Temperature inferiori a 35,5 C. Ipotermia lieve 34,6 36,5 C (rettale) Ipotermia grave 28-34,5 C Ipotermia profonda 4 C-28 Una ipotermia grave può provocare aritmie letali, riduce la pressione arteriosa producendo shock ipovolemico.
14 IPERTERMIA Temperature durevolmente maggiori di 37,8 C (ascellare) o 39,8 C (rettale); (Detta anche piressia o comunemente febbre) IPERPIRESSIA: temperatura che raggiunge i 40 C Febbre: segno importante di infezione, infiammazione e malattia.
15 Tipi di febbre Intermittente: periodi alternati ad intervalli regolari di temperature elevata e normali (quotidiana, terzana, quartana) Remittente: oscillazioni di temperatura nelle 24 ore con valori sempre superiori a quelli normali Recidivante o ricorrente: si alternano periodi febbrili di alcuni giorni con altri non febbrili di pochi giorni Costante o continua: temperatura sempre elevata con variazioni minime
16 FATTORI CHE INFLUENZANO LA TEMPERATURA CORPOREA ETA Bambini: maggiormente influenzabili dalla temperatura ambientale (proteggere da cambiamenti estremi) - producono più calore e sudano meno degli adulti Anziani >75 anni: maggiormente influenzabili dalla temperatura ambientale (proteggere da cambiamenti estremi) rischio ipotermia mancanza di riscaldamento o dieta inadeguata riduzione del grasso sottocutaneo riduzione attività fisica diminuzione della termoregolazione VARIAZIONI CIRCADIANE Al massimo 2 C in 24 ore Temperature più alte nel tardo pomeriggio sera (tra le 20h e le 24h) Temperature più basse tra le 4h e le 6h
17 FATTORI CHE INFLUENZANO LA TEMPERATURA CORPOREA ESERCIZIO lavoro duro: innalzamento di temperatura fino a 38,5-40 C (rettale) ORMONI Tiroxina Catecolamine (adrenalina, noradrenalina e dopamina) prodotte nella midollare del surrene e neuroni simpatici Progesterone (ovulazione: aumento di 0,3-0,6 C) Estrogeni (prima dell ovulazione: diminuzione della temperatura basale) STRESS: Stimolazione del Sistema Nervoso Simpatico AMBIENTE Variazioni di temperatura (estreme); (in caso di lavoro duro, valore critico a C) Umidità (o corpo nell acqua)
18 IPERTERMIA Per innalzamento del punto di regolazione del termostato ipotalamico (punto critico normalmente compreso tra 37 e 37,1 ) a causa di: Sostanze pirogene Distruzione tissutale Disidratazione
19 IPERTERMIA - segni clinici nelle diverse fasi FASE INIZIALE: temperatura in innalzamento (durata ) Brividi Sensazione di freddo Cute fredda e pallida Cianosi letti ungueali Pelle d oca (orripilazione cutanea) temperatura corporea Frequenza cardiaca frequenza respiratoria
20 Decorso febbre Temperatura corporea 39 38, , , , Tempo
21 IPERTERMIA segni clinici nelle diverse fasi FASE DI DECORSO: temperatura stabilizzata a livello alto temperatura corporea e frequenza cardiaca assenza di brivido cute calda bocca secca stanchezza riduzione della diuresi riduzione dell appetito
22 IPERTERMIA segni clinici nelle diverse fasi FASE FINALE (CRISI O LISI): riadattamento della temperatura corporea a valori normali cute rossa e umida sudore profuso (rischio di disidratazione e di perdita di sali minerali
23 IPOTERMIA Può insorgere rapidamente a causa di esposizione a freddo o climi molto rigidi. Segni clinici: (all inizio) brivido intenso cute fredda aspetto cereo viso gonfio diminuzione della frequenza cardiaca e respiratoria diminuzione della temperatura corporea ipotensione disorientamento / sonnolenza / irrequietezza riduzione della diuresi riduzione della coordinazione muscolare coma morte (sotto i 34 C) La capacità di termoregolazione si riduce notevolmente sotto i 34,5 C
24 DI: RISCHIO DI ALTERAZIONE DELLA TEMPERATURA CORPOREA Def.: Stato in cui la persona rischia di non essere in grado di mantenere la temperatura corporea entro i valori normali (36-37,5 C) Fattori di rischio Fattori correlati: Fisiopatologici: Inefficacia della termoregolazione secondaria a: coma tumore cerebrale ictus cerebrale Correlata a trattamenti: raffreddamento provocato da: Infusione parenterale, dialisi Situazionali Esposizione a freddo, neve, ecc.
25 IPERTERMIA DEf.: Stato in cui la persona ha o rischia di avere un persistente innalzamento della temperatura corporea (che supera 37,8 C orale, 38,8 rettale) a causa di fattori esterni Caratteristiche definenti Maggiori Temperatura orale superiore a 37,8 C o temperatura rettale superiore a 38,8 C Minori Arrossamento cutaneo Cute calda Aumento della frequenza respiratoria, Disidratazione Malessere, affaticamento astenia Diminuzione dell appetito
26 IPERTERMIA Fattori correlati: Correlata a trattamenti: Ridotta capacità di sudorazione secondaria a (farmaco) Situazionali: Esposizione al calore Abbigliamento inadeguato al clima Disidratazione
27 IPOTERMIA Def.: Stato in cui la persona ha o rischia di avere una riduzione persistente della temperatura corporea a valori inferiori a 35,5 C (misurata per via rettale) a causa di aumentata vulnerabilità a fattori esterni Caratteristiche definenti Maggiori Temperatura rettale inferiore a 35,5 C Cute fredda Pallore moderato Brividi (lieve) Minori Confusione mentale, sonnolenza, irrequietezza Diminuzione del polso e respiro Cachessia, malnutrizione.
28 IPOTERMIA Fattori correlati Situazionali: Esposizione al freddo, pioggia, neve, vento Abbigliamento inadeguato al clima Impossibilità di pagare affitto o riscaldamento. Diminuzione della circolazione secondaria a: Persona sottopeso/sovrappeso Disidratazione Inattività Consumo di alcol
29 TERMOREGOLAZIONE INEFFICACE Def.: Stato in cui la persona ha o rischia di avere, una incapacità di mantenere stabile la temperatura interna in presenza di fattori esterni avversi o mutati. Caratteristiche definenti Maggiori Fluttuazioni della temperatura, correlate a limitata regolazione metabolica compensatoria in risposta a fattori ambientali Fattori correlati Situazionali Correlata a: fluttuazioni della temperatura ambientale, oggetti freddi o bagnati, condizioni di alloggio inadeguate, superficie corporea bagnata, abbigliamento inadeguato alle condizioni atmosferiche.
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