CHE COS E L OSSERVAZIONE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "CHE COS E L OSSERVAZIONE"

Transcript

1 L osservazione. Alcune definizioni CHE COS E L OSSERVAZIONE è una modalità di ELABORAZIONE CONOSCITIVA, funzionale a molteplici finalità, che si inseriscono in un progetto più generale di descrizione e comprensione del contesto umano entro il quale si compiono degli eventi. (J. MASSONAT) è un tentativo di ACQUISIRE CONOSCENZA, in modo più o meno preciso e più o meno sistematico, su di un fenomeno. Si osserva perché si vuole SCOPRIRE QUALCOSA. Perciò l'osservazione comprende implicitamente un elemento di ricerca. (L. D'ODORICO)

2 L osservazione. Alcune definizioni CHE COS E L OSSERVAZIONE è un mezzo per accrescere il LIVELLO DI ATTENZIONE E LE CAPACITA' DI SCOPERTA dell osservatore dall'interno della sua prassi (D. DEMETRIO) è un mezzo per FORMULARE SPIEGAZIONI, cioè per rendere comprensibili i fenomeni affrontati attraverso la loro analisi in componenti più semplici e comprensibili e l' evidenziazione di eventuali interrelazioni tra le componenti. (F. ZAMBELLI)

3 L osservazione. Alcune definizioni CHE COS E L OSSERVAZIONE.. È un PROCEDIMENTO SELETTIVO e si differenzia dal semplice "guardare" o "vedere" perché lo sguardo dell'osservatore è guidato dalle ipotesi che egli ha formulato e mira a ottenere le informazioni rilevanti nel modo più accurato ed efficace. (L. CAMAIONI, C. BASCETTA, T. AURELI)

4 Vedere Fatto naturale Osservare Fatto culturale

5 Dal dizionario! Vedere: percepire con gli occhi la realtà concreta, trovarsi in un determinato luogo, essere testimone di un particolare evento.! Osservare: guardare, esaminare, considerare con cura.

6 L Osservazione è Una delle principali forme di approccio alla conoscenza MA non esiste una stretta corrispondenza tra fatti e conoscenze

7 Quindi l osservazione è Un processo mirato alla comprensione delle caratteristiche che denotano i fatti per collocarli in una rete di senso.

8 I livelli del processo di osservazione! Percettivo;! Psicologico;! Metodologico/strumentale.

9 L osservazione. Le funzioni base LE FUNZIONI DELL OSSERVAZIONE La funzione informativa - Produzione e scambio tra gli attori, da dove a dove La funzione apprenditiva - Acquisizione personale e creativa delle informazioni La funzione relazionale - Comunicazione e scambio dell immagine di sé La funzione espressiva - Manifestazione ed uso di atteggiamenti emotivi e affettivi La funzione verbale non-verbale - Modalità di espressione del linguaggio parlato e di quello corporeo

10 L osservazione. Le ragione di fondo per fare osservazione sempre PERCHE OSSERVARE 1 - Per conoscere l altro e cercare di sapere che cosa avviene. Osservare per accrescere il LIVELLO DI ATTENZIONE E LE CAPACITA' DI SCOPERTA dall'interno del proprio modo di fare Saper leggere Saper descrivere ma anche ma anche SaperSI leggere sapersi descrivere

11 L osservazione. Le ragione di fondo per fare osservazione sempre PERCHE OSSERVARE 2 - Per "andare oltre le apparenze" ed evitare i condizionamenti dei pregiudizi e delle teorie personali, cercando di COMPRENDERE che cosa davvero ACCADE alla persona/situazione che si ha davanti. 3- Per

12 L osservazione. L utilizzazione dell osservazione da parte dell infermiere COME MOMENTO DIAGNOSTICO L osservazione è circoscritta a luoghi e moment specifici COME ELEMENTO DI UNA PRASSI L osservazione fa parte di un sistema di strumenti di lavoro COME FASE DI RICERCA L osservazione fa parte di un programma di indagine COME PROCESSO RELAZIONALE L osservazione è ridiscussa con l altro come risultato

13 Le difficoltà dell osservazione come attività per descrivere La descrizione di una situazione osservata è sempre il risultato, sia delle caratteristiche di quanto viene osservato che di quelle del soggetto che osserva. L osservatore è parte del sistema che egli costruisce nell atto di osservarlo. (H. von Foerster,1987) Trattamento differenziale dei canali sensoriali nella fase di input (visivo, cinestesico, uditivo) Le variabili fisiologiche La storia personale, la cultura di appartenenza, le teorie ingenue (o formali) applicate, i modelli sociali prevalenti, ecc. Le variabili psicologiche e sociali Le condizioni ambientali (rumore, temperature, ecc.) Le variabili ambientali

14 Le difficoltà dell osservazione come attività per decidere L obiettività osservativa dell osservatore infermiere Gli obiettivi evolutivi di natura sociorelazionale I comportamenti che sottendono gli obiettivi L alterazione dei comportamenti attesi durante l osservazione Gli strumenti per rilevare e le loro modalità d uso Il trattamento, l analisi e l interpretazione dei dati

15 L OSSERVAZIONE Occasionale Sistematica continuum osservativo da un grado meno formale a un grado più formale (non contrapposte) è un processo di progressiva focalizzazione

16 continuum osservativ OSSERVAZIONI QUOTIDIANE OCCASIONALI OSSERVAZIONI QUOTIDIANE DELIBERATE OSSERVAZIONI INTENZIONALI SISTEMATICHE si osserva in generale a tutto campo senza limitazioni si osserva deliberatamente cominciando a focalizzare l attenzione su qualcosa di specifico l osservazione è selettiva e intenzionale. E guidata da una teoria di riferimento, segue delle regole ben precise, consente un controllo interno ed esterno. MENO FORMALE PIÙ FORMALE OSSERVAZIONI PRELIMINARI OSSERVAZIONI DI SITUAZIONI SPECIFICHE OSSERVAZIONI A DOMANDE SPECIFICHE

17 L osservazione. Due modalità per osservare L OSSERVAZIONE NATURALE E occasionale e non consente di accumulare conoscenze specifiche e articolate E globale e permette solo di individuare e circoscrivere un fenomeno Non fa uso di strumenti perché il solo strumento adoperato è la mente dell infermiere Non produce e non lascia alcuna documentazione E completamente soggettiva e legata all intuizione

18 L osservazione. Due modalità per osservare L OSSERVAZIONE SISTEMATICA Assume sempre un punto di vista che viene deciso in modo consapevole e chiaro Presuppone a monte domande e risposte su cosa osservare e modelli e procedure con cui operare E focalizzata e quindi il suo campo di osservazione è delimitato E sempre organizzata e si svolge in un tempo e in un luogo completamente definiti Si serve di strumenti di rilevazioni e anche di più osservatori nello stesso tempo 18

19 Osservazione sistematica! Scopo esplicitato;! Procedure sistemiche per raccolta informazioni;! Organizzazione dati strutturata.

20 L osservazione. Tipologie di osservazione OSSERVAZIONE INGENUA! Approccio ingenuo! La percezione corrisponde alla realtà (presenzione di verità)! Assolutezza i punti di vista! Giudica l Altro! Rigidità di pensiero OSSERVAZIONE COMPETENTE! Approccio critico! La propria percezione è solo una delle letture possibili della realtà! Relativizza i punti di vista! Rispetta l Altro! Flessibilità di pensiero

21 L osservazione. Tipologie di osservazione OSSERVAZIONE INGENUA UTILIZZATA DA TUTTI NELLA VITA QUOTIDIANA SENZA FINALITA CONSAPEVOLE (IMMEDIATA, SPONTANEA) DA INFORMAZIONI NON NECESSARIAMENTE FEDELI ALLA REALTA PORTA ALLA CONVINZIONE CHE LA PROPRIA PERCEZIONE CORRISPONDA ALLA REALTA (PRESUNZI ONE DI VERITA : CIO CHE VEDO E LA REALTA )

22 L osservazione. Tipologie di osservazione OSSERVAZIONE SCIENTIFICA UTILIZZATA DA ESPERTI COME METODO DI RICERCA USA TEORIE SCIENTIFICHE (INTERPRETA I DATI RACCOLTI IN BASE ALLA TEORIA) PREVEDE ALCUNE VARIABILI: PERCHE OSSERVARE (scopo) CHE COSA OSSERVARE (variabili) COME OSSERVARE comprende: l ambiente, chi osserva, chi viene osservato, quando osservare COME ANALIZZARE I DATI (attraverso quali metodologie statistiche o metodologie interpretative)

23 L osservazione. Tipologie di osservazione OSSERVAZIONE COME STRUMENTO DI LAVORO UTILIZZATA DALL INFERMIERE PER PIANIFICARE IL PROPRIO INTERVENTO USA TEORIE SCIENTIFICHE (INTERPRETA I DATI RACCOLTI IN BASE ALLA TEORIA) APPROCCIO CRITICO ALLA REALTA : CIO CHE VEDO NON E NECESSARIAMENTE LA REALTA (RELATIVIZZA)

24 Operazioni tipiche dell osservazione Osservazione Deliberata Descrittiva Sistematica Partecipante Operazioni tipiche si qualifica come un processo teso a rispondere agli interrogativi della quotidianità rappresenta i fatti mediante un linguaggio organizza gli eventi mediante accorgimenti procedurali Tiene conto del punto di vista dell osservatore e dell osservato

25 L osservazione. La rilevazione delle informazioni Come registrare le osservazioni Registrazioni tramite sistemi chiusi Scale STRUMENTI Griglie Check list Rilevazioni a tempo METODICHE Setting Codifiche SCOPI Applicazioni generali

26 L osservazione. La rilevazione delle informazioni Come registrare le osservazioni Registrazioni tramite sistemi aperti Narrazioni STRUMENTI Diari Schede descrittive METODICHE Codifiche a posteriori o nessuna codifica Contestualizzazioni Descrizioni di processi Situazioni specifiche SCOPI

27 L osservazione. La rilevazione delle informazioni Come registrare le osservazioni Registrazioni tramite sistemi audio-visuali Registrazioni audio STRUMENTI Riprese video Foto Nessuna codifica METODICHE Contestualizzazioni Descrizioni di processi SCOPI Situazioni specifiche

28 Per saper osservare! l osservatore deve separare interpretare i fatti;! Il giudizio deve essere sospeso;! La descrizione deve essere accurata e deve attenersi agli eventi che accadono;! Dati validati tramite confronto interindividuale.

29 ob = verso OSSERVARE os-servare servare = guardare, esaminare con cura, custodire os = davanti serv = servitore mettersi davanti ad un oggetto come servitore (per rispettarne i comandamenti) mettersi davanti ad un oggetto come maestro (per averne conoscenza, per possederlo)

30 L osservazione. L osservazione per l infermiere L osservazione ferro del mestiere per l infermiere. Serve per: n Controllare e guidare il campo operativo n Confrontarsi con modelli da seguire/ evitare n Affinare l autopercezione n Per precisare l etero-percezione sull altro n Per accrescere le proprie competenze e la propria professionalità

31 L osservazione. L osservazione per l infermiere QUALE OSSERVAZIONE PER L INFERMIERE Strumento professionale di conoscenza dell Altro/ della situazione Strumento competente di lavoro Come?

32 L osservazione. L osservazione per l infermiere SUPERANDO L OSSERVAZIONE INGENUA Imparando a usare, dove possibile, alcuni elementi dell osservazione scientifica (sistematicità, utilizzo delle variabili); Essendo in grado, quindi, di costruire, pur rimanendo in un ambiente naturale, situazioni il più possibile rigorose e controllabili; Imparando a scindere l osservazione dall interpretazione (ciò che appartiene al soggetto da ciò che appartiene a chi osserva); Imparando a usare in modo corretto la descrizione di ciò che viene osservato; Imparando a interpretare i comportamenti

33 Caratteristiche dell osservazione sistematica! Selettività;! Intenzionalità;! Progettualità;! Propensione all oggettività.

34 Tratti salienti (Weich)! Selettività;! Scelta del problema da studiare;! Situazione in cui osservare;! Spaccato di realtà da inquadrare;! Strumenti e procedure da utilizzare.

35 L osservazione. L osservazione per l infermiere OSSERVARE DESCRIVERE INTERPRETARE 1 PASSO: OSSERVARE IL COMPORTAMENTO / LA SITUAZIONE Attraverso un osservazione non quotidiana, ma competente che prende in prestito dallosservazione scientifica gli elementi utili al fine di renderla sistematica e quindi il più possibile rispondente alla realtà della persona/ situazione

36 L osservazione. L osservazione per l infermiere OSSERVARE DESCRIVERE INTERPRETARE 2 PASSO: DESCRIVERE IL COMPORTAMENTO OSSERVATO Imparare a far si che le osservazioni siano riferite all Altro nel modo più corretto possibile COME? Riuscendo a scindere l osservazione dall interpretazione: tenendo separati gli elementi provenienti dal proprio mondo interiore da quelli appartenenti alla persona con cui si intrattengono rapporti. Ciò avviene se si ha la consapevolezza che nell ambito delle relazioni interpersonali c è una distinzione tra elementi osservabili e non osservabili.

37 L osservazione. L osservazione per l infermiere ELEMENTI OSSERVABILI NON OSSERVABILI Hanno luogo durante la situazione Provengono dal mondo d incontro e sono: introspettivo dell Altro e sono: parole, gesti, mimica. Ma anche: pensieri, sentimenti, emozioni, Sudorazione, temperatura, battito fantasie. Diventano osservabili se vengono tradotti in comportamenti. (Osservazione e interpretazione sono due momenti indispensabili che hanno una loro successione nel tempo ma che spesso si contaminano in quanto o vengono attivati contemporaneamente o viene osservato un comportamento estrapolandolo dal suo contesto).

38 L osservazione. L osservazione per l infermiere OSSERVARE DESCRIVERE INTERPRETARE 2 PASSO: DESCRIVERE IL COMPORTAMENTO OSSERVATO Utilizzando un linguaggio per comunicare le proprie osservazioni. Il tipo di linguaggio utilizzato dà molte informazioni sul tipo di approccio che si è adoperato per conoscere la realtà.

39 L osservazione. L osservazione per l infermiere 2 PASSO: DESCRIVERE IL COMPORTAMENTO OSSERVATO APPROCCIO INGENUO Solitamente accompagnato da un linguaggio sintetico-valutativo che Risulta dall estrema sintesi di un analisi precedente che non viene esplicitata; è anche valutativo perché incorpora un giudizio di valore; per essere compreso ha bisogno di essere contestualizzato insieme alla persona che lo usa. APPROCCIO CRITICO Solitamente accompagnato da un linguaggio analitico-descrittivo che Tende a manifestarsi aderente all oggetto; non si preoccupa di porlo in scale di ordine valoriale o sociale, quanto piuttosto di fornire elementi precisi e circostanziati, come comportamenti, contesti spazio-temporali, ruoli in gioco ecc. Fornisce elementi sull oggetto del discorso, permettendo con ciò una sua più verosimile rappresentazione

40 L osservazione. L osservazione per l infermiere OSSERVARE DESCRIVERE INTERPRETARE 3 PASSO: INTERPRETARE I COMPORTAMENTI OSSERVATI Secondo le teorie di riferimento: da usare come punto di riferimento per capire e non come contenitori dove inserire i comportamenti del paziente. Sono processi dinamici e non verità acquisite; Contestualizzando i comportamenti osservati (l interpretazione è relativa e non assoluta); Attraverso anche il lavoro di équipe

41 L osservazione. L osservazione per l infermiere OSSERVARE DESCRIVERE INTERPRETARE 3 PASSO: INTERPRETARE I COMPORTAMENTI OSSERVATI Il lavoro di équipe, insieme e nel confronto: Permette di verificare le diverse interpretazioni e di c a p i r e c h e u n comportamento osservato va letto non come un indicatore assoluto, ma come uno dei tanti che devono essere analizzati. Integra le varie interpretazioni arricchendo non solo l Altro osservato, ma anche il modo di porsi in rapporto con esso.

42 cosa perché Processo di osservazione come Selettività focalizzazione progressiva, formulazione dell oggetto da osservare Fattori critici di efficacia Intenzionalità l osservazione è utilizzata in rapporto a obiettivi precisi Progettualità all interno di un preciso progetto, disegno di ricerca, Kerlinger vi associa: plan schema generale della ricerca structure paradigma delle operazioni strategy insieme di modi per raccogliere i dati

43 Fattori critici di efficacia Intenzionalità L osservazione è utilizzata in rapporto a obiettivi precisi

44 Fattori critici di efficacia Progettualità all interno di un preciso progetto disegno di ricerca Kerlinger vi associa:! plan schema generale della ricerca! structure paradigma delle operazioni! strategy insieme di modi per raccogliere i dati

45 L osservazione è selettività La restrizione o costrizione può dipendere da u Chi osserva (osservatore) u Come si osserva (ambiente) u Ciò che si osserva (oggetto)

46 Selettività Intenzionalità Progettualità Processo di osservazione Il disegno Il contesto, l esperienza, l elaborazione teorica sistematica, i risultati di precedenti ricerche. Si aprono nuovi interrogativi che devono essere colmati. la situazione oggettiva dalla o nella quale si possono attingere i dati le variabili che possono essere misurate e come possono essere discriminate tra loro gli strumenti a disposizione per raccogliere ed elaborare i dati.

47 Obiettività Prospettiva convenuta Riguarda il rispetto di procedure controllate sistematiche coerenti ripetibili comunicabili al fine di produrre conoscenza circa i fenomeni da studiare.

48 Osservazione e sperimentazione come continuità

49 Procedure per la raccolta dati Individuazione del problema Formulazione dell obiettivo Definizione operativa: a) come distinguere il livello di conoscenza dei dati per discriminare in modo concorde b) come orientarsi per identificare i dati c) come e cosa fare per misurare i dati Definizione del contesto situazionale: fisico, sociale, spazio-temporale Individuazione dell unità di osservazione Scelta/Costruzione dei materiali

50 Soggettività Oggettività Osservatore Dà più attenzione alla soggettività: maggiore peso alla personalità del soggetto osservato Osservato Percepisce l accaduto e attribuisce maggior peso ai fattori di situazione

51 Procedure per la raccolta dei dati Descrizione Interpretazione Decisione del piano di analisi a) Descrittivo es. Marco si alza dal banco e colpisce Ugo con un quaderno b) Valutativo es. Marco è aggressivo Scelta del linguaggio operazionale chiaro controllabile aperto alla verificabilità L etichetta influenza il destinatario, impedisce l uso di una griglia di analisi dei dati per l interpretazione

52 Neutralità dell osservazione Linguaggio utilizzato: evitare commenti, valutazioni e parole ambigue anche quando il dato percepito viene registrato, trasmesso e restituito

53 Approfondiamo alcuni elementi

54 L osservazione come processo di ricerca soggetto conoscente evento osservato transazione continua teorie controllate intersoggettivamente 1 conosceredescrivere-spiegare protocolli condivisi procedimenti costruttivi strategie relazionali 2 legittimare i risultati, favorire gli interventi

55 Fasi dell osservazione:operazioni Focalizzazione Circoscrivere gli aspetti determinanti e identificarli Registrazione Circoscrivere gli aspetti determinanti e identificarli Codifica Semplificare la realtà mediante segni convenzionali Analisi Trovare un modo per ordinare e leggere i dati Interpretazione Dare un senso ai dati in base alle ipotesi formulate

56 Progettare l osservazione Chi osserva? Cosa si osserva? Dove condurre l osservazione? Quando si osserva? Quali strumenti adottare? Come, in che modo osservare?

57 Fasi metodologiche dell osservazione Selezione o focalizzazione - Delimitazione intenzionale del campo osservativo - Precisazione non ambigua dei fenomeni da osservare (fatti, comportamenti, relazioni ) - Valutazione e scelta degli strumenti osservativi - Scelta del campo pragmatico-situazionale dove osservare i fenomeni (sede di lavoro, lavoro di gruppo ) - Sintonizzazione degli osservatori (se molteplici)

58 Raccolta dei dati u Registrazione ( con carta e penna, registrazione sonora, videoregistrazione, con modalità multiple, per caratteri fisici, inferita funzionale) u Codificazione (uso di un apparato classificatorio preordinato, in fase successiva, per unità di tempo, per eventi) Analisi quantitativa qualitativa

59 Wright distingue:! Ambiente: unità di luogo e di tempo in cui si verificano alcune condizioni! Situazione: originato dall ambiente (eventi psicologici) (caratteri fisici)

60 Bailey divide gli studi sull osservazione secondo Grado di strutturazione dell ambiente: u Ambiente naturale; u Ambiente artificiale. due criteri: Grado di strutturazione della situazione: u Osservazione naturalistica; u Osservazione in condizioni controllate.

61 Chi, che cosa, dove, come osservare Weich osservazione è: la selezione, la provocazione, la registrazione e la codifica di un certo insieme (SET) di comportamenti e situazioni (SETTINGS) che riguardano gli organismi in SITU e che è coerente con fini empirici.

62 Selettività:! Scelta del problema da indagare;! La situazione in cui osservare;! Lo spaccato di realtà da focalizzare;! La combinazione di strumenti;! Le procedure di osservazione;! I soggetti da osservare.

63 Postic e De Ketele Distinguono diverse modalità d approccio e fanno una suddivisione dell oggetto dell osservazione in base ai fatti e alle rappresentazioni

64 L osservazione fondata sui fatti coglie le caratteristiche:! della situazione! dei comportamenti! dell interazione

65 L osservazione fondata sulle rappresentazioni u raccoglie le opinioni, i modi di percepire i fatti, i comportamenti u tende a conoscere il processo di inferenza relativamente al significato o alle possibili cause che il soggetto attribuisce ai fatti o ai comportamenti

66 Le rappresentazioni dirette e indirette Rappresentazioni dirette: Le rappresentazioni che un soggetto ha: Ø Ø di se stesso degli altri Rappresentazioni indirette: L immagine che il soggetto si forma della rappresentazione che un altro possiede nei suoi confronti

67 Provocazione: Cambiamenti improvvisi dei comportamenti dei soggetti osservati, attuati nel normale svolgimento dei fatti e servono a incrementare la chiarezza dei risultati.

68 REGISTRAZIONE: annotazione grezza degli eventi. CODIFICA: Semplificazione delle registrazioni (sistemi di stima, di categorie o annotazioni di frequenza)

69 SET: Insieme di misure che gli studi osservativi dovrebbero usare in differenti situazioni SITU: Accorgimento ecologico usato per ottenere dati in situazione naturale o differenti comportamenti

70 Finalità empiriche Diversi scopi per cui viene effettuata l osservazione: u Formulazione delle ipotesi; u Descrizione; u Verifica.

71 L oggetto dell osservazione Osservazione attributiva: concentrata sulla ü ü ü presenza/assenza dell oggetto di studio presenza/assenza di una caratteristica dell oggetto di indagine(attributo) presenza/assenza di un azione sull oggetto stesso (predicato) Osservazione narrativa:! segue integralmente lo svolgersi dei fatti, gli effetti, le conseguenze, cogliendo nel corso tutte le implicazioni fisiche, affettive; Osservazione allospettiva:! distinzione fisica tra l osservatore e l osservato; Osservazione introspettiva:! Soggetto e oggetto d indagine coincidono.

72 L osservazione può essere: Attributiva: Presenza/ assenza dell oggetto osservato, o di una data caratteristica dell oggetto, o di un azione sull oggetto stesso. Narrativa: Si osserva lo svolgimento delle azioni o conseguenze dell azione stessa.

73 L osservazione può essere: Allospettiva: quando esiste una netta Introspettiva: quando soggetto e oggetto coincidono distinzione fisica tra osservatore e osservato

74 Le funzioni dell osservazione u Descrittiva: si osserva per descrivere fenomeni; u Formativa: si osserva per agire, per cambiare e perfezionare; u Valutativa: si osserva per orientare la presa di decisioni; u Euristica: si osserva per far emergere la formulazione di ipotesi; u Falsificazione/Verifica: si osserva per misurare variabili manipolate.

75 Validità ecologica (Bronfenbrenner) Grado in cui l ambiente del quale i soggetti hanno esperienza in una determinata indagine scientifica ha proprio le caratteristiche che il ricercatore suppone o assume

76 L ecologia dello sviluppo umano (Bronfenbrenner) è concepito come un insieme di strutture incluse l una nell altra, simili a una serie di bambole russe.

77 Microsistema: Gli elementi che caratterizzano tale sistema sono l insieme delle attività, ruoli e relazioni interpersonali di cui l individuo ha esperienza in un contesto dato.

78 Mesosistema: Le relazioni fra le situazioni ambientali. È un sistema di microsistemi, in quanto comprende le interrelazioni tra due o più situazioni ambientali a cui l individuo partecipa attivamente.

79 Esosistema: Eventi che influenzano lo sviluppo pur verificandosi in situazioni ambientali in cui l individuo non è neppure presente.

80 Macrosistema: Rappresenta l elemento che mantiene uniti i precedenti livelli nella loro diversità e che allo stesso tempo li differenzia l uno dall altro (diversità di tipo religioso, politico, ecc.)

81 Transazione ecologica: si verifica ogni qualvolta il soggetto prende contatto con nuovi ambienti, nuovi ruoli, nuove relazioni. INDIVIDUO COMPLESSO

Osservare a scuola. G. Cappuccio. Dal punto di vista etimologico, osservare. Dall altro lato, osservare

Osservare a scuola. G. Cappuccio. Dal punto di vista etimologico, osservare. Dall altro lato, osservare Osservare a scuola G. Cappuccio Dal punto di vista etimologico, osservare deriva dal latino observare, composto di ob, verso e servare serbare, e significa in generale guardare, esaminare con cura, rilevare.

Dettagli

BAMBINI DI TRE ANNI IL SE E L ALTRO

BAMBINI DI TRE ANNI IL SE E L ALTRO BAMBINI DI TRE ANNI 1. prendere consapevolezza della propria identità personale e di genere 2. rafforzare la propria autonomia 3. riconoscere i propri bisogni e quelli degli altri 4. acquisire semplici

Dettagli

strumenti e modalità per la rilevazione dei bisogni OSSERVAZIONE E' un imprescindibile strumento

strumenti e modalità per la rilevazione dei bisogni OSSERVAZIONE E' un imprescindibile strumento OSSERVAZIONE strumenti e modalità per la rilevazione dei bisogni OSSERVAZIONE E' un imprescindibile strumento dell'armamentario dell'educatore con il quale può raccogliere ed organizzare informazioni secondo

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO G.PASCOLI -SILVI. OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI Sezione POF

ISTITUTO COMPRENSIVO G.PASCOLI -SILVI. OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI Sezione POF ISTITUTO COMPRENSIVO G.PASCOLI -SILVI OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI Sezione POF 2014-2015 OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI SCUOLA DELL INFANZIA Accoglienza della diversità, delle persone e delle culture Rafforzamento

Dettagli

Indice. 1 Le fasi della ricerca osservativa Le tecniche e gli strumenti L analisi del comportamento docente...7

Indice. 1 Le fasi della ricerca osservativa Le tecniche e gli strumenti L analisi del comportamento docente...7 INSEGNAMENTO DI PEDAGOGIA SPERIMENTALE LEZIONE III LA RICERCA EMPIRICA PARTE II PROF. LUCIANO GALLIANI Indice 1 Le fasi della ricerca osservativa...3 2 Le tecniche e gli strumenti...5 3 L analisi del comportamento

Dettagli

PROGETTO: I COLORI DELLE EMOZIONI

PROGETTO: I COLORI DELLE EMOZIONI PROGETTO: I COLORI DELLE EMOZIONI L apprendimento nella scuola dell infanzia deve essere attivo, costruttivo e cooperativo e deve stimolare nei bambini la voglia di conoscere. Dai tre ai sei anni, infatti,

Dettagli

INTRODUZIONE ALLA RICERCA EMPIRICA

INTRODUZIONE ALLA RICERCA EMPIRICA LA RICERCA EMPIRICA PROF. LUCIANO GALLIANI Indice 1 INTRODUZIONE ALLA RICERCA EMPIRICA ---------------------------------------------------------------------- 3 2 L OSSERVAZIONE PARTECIPATA E NON PARTECIPATA

Dettagli

allievo insegnante Oggetto culturale

allievo insegnante Oggetto culturale L esperienza delle SSIS per una reale innovazione nella formazione universitaria degli insegnanti Prof.ssa Floriana Falcinelli Docente di Didattica generale Università degli Studi di Perugia Direttore

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA CURRICOLO SCIENZE DELIBERATO ANNO SCOL. 2015/2016

SCUOLA PRIMARIA CURRICOLO SCIENZE DELIBERATO ANNO SCOL. 2015/2016 SCUOLA PRIMARIA CURRICOLO DELIBERATO ANNO SCOL. 2015/2016 SCUOLA PRIMARIA CLASSE PRIMA COMPETENZA DI Mettere in relazione il pensare con il fare. Affrontare situazioni problematiche ipotizzando soluzioni,

Dettagli

Classe: 1 A/OS Docente: Marianna Brizzi PIANO Di LAVORO

Classe: 1 A/OS Docente: Marianna Brizzi PIANO Di LAVORO Classe: 1 A/OS Docente: Marianna Brizzi PIANO Di LAVORO Libro di testo: A. Condolf, E. Riccò, Istruzioni per l uso, Metodologie Operative 1, Edizione: Clitt Altri consigliati: Ricerche su internet per

Dettagli

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo. Lo studio dello sviluppo

Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo. Lo studio dello sviluppo Luigia Camaioni, Paola Di Blasio, Psicologia dello sviluppo Lo studio dello sviluppo 1 Qual è la natura del cambiamento che caratterizza lo sviluppo? CAMBIAMENTO QUANTITATIVO CAMBIAMENTO QUALITATIVO Comportamentismo

Dettagli

Classe quinta Scuola Primaria scienze - COMPETENZE EUROPEE CONTENUTI E ATTIVITA APPRENDIMENTO

Classe quinta Scuola Primaria scienze - COMPETENZE EUROPEE CONTENUTI E ATTIVITA APPRENDIMENTO COMPETENZE EUROPEE TRAGUARDI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CONTENUTI E ATTIVITA Comunicazione nella madrelingua (CAPACITA DI ESPRIMERE E INTERPERTARE IN FORMA ORALE E SCRITTA) 1. Espone in forma chiara ciò

Dettagli

METODI E TECNICHE DI RICERCA PER IL SERVIZIO SOCIALE

METODI E TECNICHE DI RICERCA PER IL SERVIZIO SOCIALE .. AFICI Mauro Niero METODI E TECNICHE DI RICERCA PER IL SERVIZIO SOCIALE Carocci editore Istituto Universitario Architettura Venezia Servizio Bibliografico Audiovisivo e di Documentazione Mauro Niero

Dettagli

L osservazione in contesto educativo

L osservazione in contesto educativo L osservazione in contesto educativo Spunti e riflessioni a cura di Paola De Monte 8 maggio 2015 Palmanova aggiornamento ANPE «L osservazione parte da dubbi, domande, incertezze e interrogativi che cercano

Dettagli

Programmazione e documentazione nei contesti educativi. Consulente Istituto degli Innocenti

Programmazione e documentazione nei contesti educativi. Consulente Istituto degli Innocenti Programmazione e documentazione nei contesti educativi Jessica Magrini Consulente Istituto degli Innocenti La progettazione costituisce un aspetto fondamentale del lavoro educativo. Progettare vuol dire

Dettagli

SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ALIGHIERI - TANZI MOLA DI BARI ANNO SCOLASTICO 2011/1012

SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ALIGHIERI - TANZI MOLA DI BARI ANNO SCOLASTICO 2011/1012 SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ALIGHIERI - TANZI MOLA DI BARI ANNO SCOLASTICO 2011/1012 ASSE SCIENTIFICO-TECNOLOGICO (Scienze, Geografia, Tecnologia, Scienze Motorie) L asse scientifico-tecnologico ha l

Dettagli

Istituto Comprensivo di Sissa Trecasali Allegato 2.E al Piano Triennale dell Offerta Formativa 2016/19 CURRICOLO DI SCIENZE SCUOLA DELL INFANZIA

Istituto Comprensivo di Sissa Trecasali Allegato 2.E al Piano Triennale dell Offerta Formativa 2016/19 CURRICOLO DI SCIENZE SCUOLA DELL INFANZIA CURRICOLO DI SCIENZE SCUOLA DELL INFANZIA OBIETTIVI FORMATIVI TRAGUARDI Obiettivi riferiti all intero percorso della scuola dell infanzia OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO COMPETENZE Osservare con attenzione

Dettagli

Competenze chiave europee: Imparare ad imparare Comunicare Collaborare e partecipare Individuare collegamenti e relazioni

Competenze chiave europee: Imparare ad imparare Comunicare Collaborare e partecipare Individuare collegamenti e relazioni Denominazione Compito-prodotto Narrare e Raccontare il ciclo dell acqua SECONDARIA DI classe ^ Lettura e riassunto di un racconto oralmente e per iscritto Analisi del testo Riscrittura creativa del testo

Dettagli

METODOLOGIA DELLA RICERCA (STATISTICA)

METODOLOGIA DELLA RICERCA (STATISTICA) METODOLOGIA DELLA RICERCA (STATISTICA) Metodologia della ricerca statistica Il metodo (dal greco meta, attraverso e odos, strada ) è una maniera sistematica per ottenere qualcosa. Il metodo della scienza

Dettagli

METODOLOGIA DELLA RICERCA SOCIALE PUL ISTITUTO PASTORALE A.A

METODOLOGIA DELLA RICERCA SOCIALE PUL ISTITUTO PASTORALE A.A METODOLOGIA DELLA RICERCA SOCIALE - 60187 PUL ISTITUTO PASTORALE A.A. 2015-2016 MARCO ACCORINTI PRIMA PARTE 2 TEMI E TEMATICHE AFFRONTATE Disegno di una ricerca, Paradigmi di ricerca sociale, Osservazione

Dettagli

CURRICOLO VERTICALE PER COMPETENZE DISCIPLINARI Scuola Primaria - Scienze - COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA

CURRICOLO VERTICALE PER COMPETENZE DISCIPLINARI Scuola Primaria - Scienze - COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA CURRICOLO VERTICALE PER COMPETENZE DISCIPLINARI Scuola Primaria - Scienze - Classe Prima COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA Profilo dello studente al termine del Primo ciclo d Istruzione:

Dettagli

PROGRAMMAZIONE ANNUALE a. s

PROGRAMMAZIONE ANNUALE a. s Scuola Primaria ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE FRATELLI CASETTI CREVOLADOSSOLA (VB) WWW.iccasetti.gov.it PROGRAMMAZIONE ANNUALE a. s. 2014-2015 PROGRAMMAZIONE DI SCIENZE COMPETENZE CHIAVE - competenze di

Dettagli

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DI ITALIANO

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DI ITALIANO PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DI ITALIANO CLASSE PRIMA OBIETTIVI 1. PRODUZIONE E COMPRENSIONE DELLA LINGUA ORALE: ASCOLTARE, COMPRENDERE, PARLARE 1.1 Ascoltare e comprendere semplici messaggi 1.2 Ascoltare

Dettagli

COMPETENZE IN USCITA AL TERMINE DELLA SCUOLA DELL INFANZIA

COMPETENZE IN USCITA AL TERMINE DELLA SCUOLA DELL INFANZIA COMPETENZE IN USCITA AL TERMINE DELLA SCUOLA DELL INFANZIA Alunno Nato/a a (prov.) il. Scuola. Classe..Sezione Anno Scolastico Competenze Per gli alunni non di madrelingua italiana: Comprendere brevi messaggi

Dettagli

Indice. 1 Introduzione alla Ricerca Empirica L osservazione partecipata e non partecipata...5

Indice. 1 Introduzione alla Ricerca Empirica L osservazione partecipata e non partecipata...5 INSEGNAMENTO DI PEDAGOGIA SPERIMENTALE LEZIONE III LA RICERCA EMPIRICA PARTE I PROF. LUCIANO GALLIANI Indice 1 Introduzione alla Ricerca Empirica...3 2 L osservazione partecipata e non partecipata...5

Dettagli

PROGETTAZIONE FORMATIVA ANNUALE. Tavola di sintesi delle unità di apprendimento da svolgere nel corrente a.s. 2015/2016

PROGETTAZIONE FORMATIVA ANNUALE. Tavola di sintesi delle unità di apprendimento da svolgere nel corrente a.s. 2015/2016 Docenti PROGETTAZIONE FORMATIVA ANNUALE Plesso LAMBRUSCHINI TENUTA - SBRANA Classe I Disciplina SCIENZE Tavola di sintesi delle unità di apprendimento da svolgere nel corrente a.s. 2015/2016 PROGETTAZIONE

Dettagli

Campo di esperienza Ambito didattico Obiettivi I discorsi e le parole Immagini, suoni, colori

Campo di esperienza Ambito didattico Obiettivi I discorsi e le parole Immagini, suoni, colori Campo di esperienza Ambito didattico Obiettivi I discorsi e le parole Linguistico - ascoltare e comunicare con varie modalità esperienze e vissuti - analizzare e descrivere immagini ed eventi - ascoltare,

Dettagli

Ricerca qualitativa: Focus group

Ricerca qualitativa: Focus group Corso Metodologia della Ricerca Psicosociale - Prof. Patrizia Romito Ricerca qualitativa: Focus group Dott.ssa Lucia Beltramini Trieste, 22 dicembre 2010 Focus group: definizione Focus group Tecnica di

Dettagli

CURRICOLO VERTICALE DI GEOGRAFIA SCUOLA DELL INFANZIA OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO

CURRICOLO VERTICALE DI GEOGRAFIA SCUOLA DELL INFANZIA OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO CURRICOLO VERTICALE DI GEOGRAFIA SCUOLA DELL INFANZIA Orientamento Collocare se stessi, oggetti e persone nello spazio. Seguire correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali. Linguaggio Utilizzare

Dettagli

STORIA. Competenze Abilità Conoscenze. -saper cogliere negli eventi i concetti di: successione, ciclicità, contemporaneità.

STORIA. Competenze Abilità Conoscenze. -saper cogliere negli eventi i concetti di: successione, ciclicità, contemporaneità. STORIA E GEOGRAFIA Il bambino che entra nella scuola primaria ha già elaborato una sua idea di tempo e di spazio attraverso le esperienze nella scuola dell infanzia, il suo vissuto personale e le sue intuizioni.

Dettagli

Che cos è la Psicologia sociale? Dott.ssa Daniela Cipollone

Che cos è la Psicologia sociale? Dott.ssa Daniela Cipollone Che cos è la Psicologia sociale? Dott.ssa Daniela Cipollone Difficoltà ad identificare una definizione sufficientemente articolata e sintetica: - complessità del campo di pertinenza della psicologia sociale;

Dettagli

Selezione del disegno di ricerca. Quantitativo e qualitativo

Selezione del disegno di ricerca. Quantitativo e qualitativo Selezione del disegno di ricerca Quantitativo e qualitativo Principali differenze tra ricerca quantitativa e qualitativa Quantitativa Natura della realtà Qualitativa Realtà indagabile con modalità obiettive

Dettagli

Istituto Comprensivo di Brisighella CURRICOLO DI SCIENZE SCUOLA PRIMARIA

Istituto Comprensivo di Brisighella CURRICOLO DI SCIENZE SCUOLA PRIMARIA Istituto Comprensivo di Brisighella CURRICOLO DI SCUOLA PRIMARIA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE (al termine della CLASSE PRIMA della scuola Primaria) Attraverso interazioni e manipolazioni individuare

Dettagli

DIPARTIMENTO DISCIPLINARE: SCIENZE (SC) N.B. L'ordine delle competenze non è tassonomico, ma è da considerare secondo una mappa concettuale.

DIPARTIMENTO DISCIPLINARE: SCIENZE (SC) N.B. L'ordine delle competenze non è tassonomico, ma è da considerare secondo una mappa concettuale. Pag. 1 di 8 DIPARTIMENTO DISCIPLINARE: SCIENZE (SC) N.B. L'ordine delle competenze non è tassonomico, ma è da considerare secondo una mappa concettuale. A COMUNICARE 1. Ascoltare 2. Associare 3. Codificare

Dettagli

JEROME SEYMOUR BRUNER

JEROME SEYMOUR BRUNER TEORIE DELL APPRENDIMENTO E QUALITÀ DEI PROCESSI (PARTE II) PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 JEROME SEYMOUR BRUNER--------------------------------------------------------------------------------------------

Dettagli

CLASSE PRIMA SCIENZE COMPETENZA CHIAVE (Racc. UE 18/12/2006) LA COMPETENZA DI BASE IN CAMPO SCIENTIFICO. (Indicazioni per il curricolo 2012)

CLASSE PRIMA SCIENZE COMPETENZA CHIAVE (Racc. UE 18/12/2006) LA COMPETENZA DI BASE IN CAMPO SCIENTIFICO. (Indicazioni per il curricolo 2012) COMPETENZE CLASSE PRIMA LA COMPETENZA DI BASE IN CAMPO SCIENTIFICO TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO COMPETENZE Osservare, descrivere e individuare somiglianze e differenze tra

Dettagli

TRAGUARDI DI COMPETENZE DA SVILUPPARE AL TERMINE DELLA CLASSE

TRAGUARDI DI COMPETENZE DA SVILUPPARE AL TERMINE DELLA CLASSE ARTE E IMMAGINE classe PRIMA TRAGUARDI DI COMPETENZE DA SVILUPPARE AL TERMINE DELLA CLASSE Utilizza in modo semplice gli elementi di base del linguaggio visuale (linea-forma-colore) per osservare e descrivere

Dettagli

La ricerca sociale: metodologia e tecniche

La ricerca sociale: metodologia e tecniche La ricerca sociale: metodologia e tecniche [Corso di Sociologia generale] a.a. 2015 2016 Docenza: Pierpaola Pierucci - Mail: pierpaola.pierucci@unife.it METODOLOGIA Riflessione sulle pratiche di ricerca

Dettagli

L insegnante: un profilo di qualità

L insegnante: un profilo di qualità LA FORMAZIONE DEI FORMATORI DEGLI INSEGNANTI Educare lo sguardo. La qualità delle relazioni a scuola (G. Messetti) Rovereto, 11 dicembre 2010 L insegnante: un profilo di qualità Professionista riflessivo

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA. * L alunno sviluppa modi di guardare il mondo che lo stimolano a cercare spiegazioni di quello che vede succedere.

SCUOLA PRIMARIA. * L alunno sviluppa modi di guardare il mondo che lo stimolano a cercare spiegazioni di quello che vede succedere. SCUOLA PRIMARIA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA * L alunno sviluppa modi di guardare il mondo che lo stimolano a cercare spiegazioni di quello che vede succedere.

Dettagli

CURRICOLO DI LINGUA SCUOLE DELL INFANZIA

CURRICOLO DI LINGUA SCUOLE DELL INFANZIA ISTITUTO COMPRENSIVO CARMAGNOLA 3 Corso Sacchirone, 26-10022 Carmagnola (To) E-MAIL: toic8am009@istruzione.it toic8am009@pec.istruzione.it Tel. 011 9773325 Fax 011 9727757 C.F. 94067020019 CURRICOLO DI

Dettagli

PROGRAMMAZIONE EDUCATIVO-DIDATTICA

PROGRAMMAZIONE EDUCATIVO-DIDATTICA PROGRAMMAZIONE EDUCATIVO-DIDATTICA per competenze SCIENZE Disciplina SCIENZE classe PRIMA Sviluppa atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che lo stimolano a cercare spiegazioni di quello

Dettagli

STAGE PER PEER TUTOR Torino APRILE Seminario Minore viale Thovez 45 TRACCIA PER FORMATORI

STAGE PER PEER TUTOR Torino APRILE Seminario Minore viale Thovez 45 TRACCIA PER FORMATORI STAGE PER PEER TUTOR Torino 16 17 APRILE Seminario Minore viale Thovez 45 TRACCIA PER FORMATORI 17 APRILE ELEMENTI DI BASE PER LA PROGETTAZIONE DI ATTIVITA Enti promotori In partenariato con Le fasi della

Dettagli

ASSE LINGUISTICO TEMATICHE PORTANTI NUCLEI FONDANTI TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA DELL INFANZIA

ASSE LINGUISTICO TEMATICHE PORTANTI NUCLEI FONDANTI TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA DELL INFANZIA ASSE LINGUISTICO TESTO: Narrativo Descrittivo Regolativo Informativo canale orale canale scritto significato scrittura lessico elementi costitutivi di un racconto fonetiche semantiche temporali spaziali

Dettagli

COMPETENZE PSICOPEDAGOGICHE DEL DOCENTE E STILI COGNITIVI

COMPETENZE PSICOPEDAGOGICHE DEL DOCENTE E STILI COGNITIVI COMPETENZE PSICOPEDAGOGICHE DEL DOCENTE E STILI COGNITIVI Competenze del docente e stili cognitivi Gli stili cognitivi alludono a strategie, a processi differenziati nell elaborazione delle informazioni,

Dettagli

Introduzione alla psicologia generale

Introduzione alla psicologia generale Introduzione alla psicologia generale 1 Che cos è la psicologia? Tentativi di definizione. Studio su base empirica della soggettività, espressa sia come stati di coscienza sia come manifestazione del comportamento

Dettagli

LINGUAGGIO E COMUNICAZIONE. d.ssa A. Giaquinta

LINGUAGGIO E COMUNICAZIONE. d.ssa A. Giaquinta LINGUAGGIO E COMUNICAZIONE d.ssa A. Giaquinta Linguaggio e Comunicazione Linguaggio: capacità di associare suoni e significati attraverso regole grammaticali Due funzioni: Funzione comunicativa Funzione

Dettagli

Tirocinio: Linee guida e spunti di riflessione a conclusione del Bilancio Psicomotorio

Tirocinio: Linee guida e spunti di riflessione a conclusione del Bilancio Psicomotorio Tirocinio: Linee guida e spunti di riflessione a conclusione del Bilancio Psicomotorio 1) Tirocinio: il procedimento seguito dallo Psicomotricista Se si vogliono raggiungere gli obiettivi generali che

Dettagli

PANE AL PANE Pane e farine nella tradizione della mia Regione

PANE AL PANE Pane e farine nella tradizione della mia Regione UNITA DI APPRENDIMENTO DENOMINAZIONE PANE AL PANE Pane e farine nella tradizione della mia Regione COMPITO E PRODOTTO FINALE - Realizzazione di un impasto di frumento salato (pane comune, focaccia, focaccia

Dettagli

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO VIA PASCOLI CESENA

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO VIA PASCOLI CESENA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO VIA PASCOLI CESENA Piano di lavoro triennale di Tecnologia Premessa Il gruppo disciplinare di Tecnologia tenuto presente il quadro di riferimento introdotto con le nuove

Dettagli

CONTENUTI COMPETENZE ATTIVITA. Nuclei fondanti Conoscitiva Comunicativa Linguistica Metodologica Operativa Personali

CONTENUTI COMPETENZE ATTIVITA. Nuclei fondanti Conoscitiva Comunicativa Linguistica Metodologica Operativa Personali Tematica portante SCIENZE PRIMO CICLO ISTITUTO COMPRENSIVO CARIGNANO CONTENUTI COMPETENZE ATTIVITA Nuclei fondanti Conoscitiva Comunicativa Linguistica Metodologica Operativa Personali FISI CA E CHI MIC

Dettagli

IL CURRICOLO VERTICALE DI STORIA TEMATICA PORTANTE: IO VIVO NEL TEMPO

IL CURRICOLO VERTICALE DI STORIA TEMATICA PORTANTE: IO VIVO NEL TEMPO IL CURRICOLO VERTICALE DI STORIA TEMATICA PORTANTE: IO VIVO NEL TEMPO III CIRCOLO DI CHIVASSO SCUOLA DELL INFANZIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO La finalità dell apprendimento della storia

Dettagli

METODI E STRUMENTI DELLA SCIENZA POLITICA

METODI E STRUMENTI DELLA SCIENZA POLITICA METODI E STRUMENTI DELLA SCIENZA POLITICA 1 Scientificità della ricerca politica La ricerca politica è scientifica nella misura in cui raccolta delle osservazioni, elaborazione dei concetti e costruzione

Dettagli

OSSERVAZIONE COME STILE EDUCATIVO

OSSERVAZIONE COME STILE EDUCATIVO OSSERVAZIONE COME STILE EDUCATIVO OSSERVAZIONE COME STILE EDUCATIVO LUOGO DI INCONTRO TRA I BISOGNI DEL BAMBINO E L INTENZIONALITÀ EDUCATIVA DELL ADULTO QUALITA PEDAGOGICA FONDANTE LO STILE EDUCATIVO DI

Dettagli

Istituto «San Giuseppe» - Scuola dell Infanzia Paritaria Foggia, via C. Marchesi, 48-tel. 0881/ fax

Istituto «San Giuseppe» - Scuola dell Infanzia Paritaria Foggia, via C. Marchesi, 48-tel. 0881/ fax Istituto «San Giuseppe» - Scuola dell Infanzia Paritaria 71121 Foggia, via C. Marchesi, 48-tel. 0881/743467 fax 719330 PROGETTAZIONE ANNUALE LA CONOSCENZA DEL MONDO NUMERO E SPAZIO COMPETENZE CHIAVE EUROPEE

Dettagli

Dott.ssa Ombretta Franco

Dott.ssa Ombretta Franco Sintonizzarsi con i figli per costruire una relazione e mantenere il contatto Come apprendere modalità di comunicazione efficace Dott.ssa Ombretta Franco COMUNICAZIONE TEORIA DELLA COMUNICAZIONE 1

Dettagli

FORMAT PROFILO DI COMPETENZA. DISCIPLINA GEOGRAFIA Specifico formativo della disciplina (qual è la finalità formativa della disciplina?

FORMAT PROFILO DI COMPETENZA. DISCIPLINA GEOGRAFIA Specifico formativo della disciplina (qual è la finalità formativa della disciplina? FORMAT PROFILO DI COMPETENZA PRIMA PARTE INDIVIDUAZIONE DELLO SPECIFICO FORMATIVO E DELLE ABILITÀ DI BASE DISCIPLINA GEOGRAFIA Specifico formativo della disciplina (qual è la finalità formativa della disciplina?)

Dettagli

perché vi sono tante teorie dello sviluppo psicologico?

perché vi sono tante teorie dello sviluppo psicologico? perché vi sono tante teorie dello sviluppo psicologico? a cura di laura Aleni Sestito Piaget Con la sperimentazione si cominciano ad affrontare i problemi Vygotskij di esplicazione ed interpretazione delle

Dettagli

Ref. Prof.ri TIC e Informatica e Laboratorio A PRESENTAZIONE. Tecnologia dell informazione e della comunicazione ALTRI SOGGETTI COINVOLTI

Ref. Prof.ri TIC e Informatica e Laboratorio A PRESENTAZIONE. Tecnologia dell informazione e della comunicazione ALTRI SOGGETTI COINVOLTI UNITÀ DI APPRENDIMENTO TECNOLOGIE DELL INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE Ref. Prof.ri TIC e Informatica e Laboratorio A.S. 2015-2016 TITOLO PRESENTAZIONI MULTIMEDIALI (POWERPOINT) COD 01/02 A PRESENTAZIONE

Dettagli

SCIENZE: TERZO BIENNIO. classe V scuola primaria e classe I scuola secondaria COMPETENZE ABILITA CONOSCENZE

SCIENZE: TERZO BIENNIO. classe V scuola primaria e classe I scuola secondaria COMPETENZE ABILITA CONOSCENZE SCIENZE: TERZO BIENNIO classe V scuola primaria e classe I scuola secondaria COMPETENZE ABILITA CONOSCENZE Osservare, analizzare e descrivere fenomeni appartenenti alla realtà naturale e agli aspetti della

Dettagli

Epistemologia e metodologia della ricerca qualitativa. Corso di Metodi della ricerca qualitativa - a.a [Eugenio De Gregorio]

Epistemologia e metodologia della ricerca qualitativa. Corso di Metodi della ricerca qualitativa - a.a [Eugenio De Gregorio] Epistemologia e metodologia della ricerca qualitativa Come si giunge a una conoscenza del mondo? Superstizione (irrazionale) Intuizione (esperienza soggettiva) Ragionamento (induzione o deduzione) Autorità

Dettagli

CURRICOLO VERTICALE DI ARTE E IMMAGINE. Istituto comprensivo di Castell Arquato

CURRICOLO VERTICALE DI ARTE E IMMAGINE. Istituto comprensivo di Castell Arquato CURRICOLO VERTICALE DI ARTE E IMMAGINE Istituto comprensivo di Castell Arquato Scuola dell infanzia Campi di esperienza Il sé e l altro Il bambino: comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le

Dettagli

MATEMATICA CLASSE NUMERO Contare sia in senso progressivo sia in senso regressivo.

MATEMATICA CLASSE NUMERO Contare sia in senso progressivo sia in senso regressivo. MATEMATICA OB. FORMATIVI COMPETENZE CLASSE 1 1. NUMERO Contare sia in senso progressivo sia in senso regressivo..2 Usare il numero per contare, confrontare, ordinare raggruppamenti di oggetti..3 Leggere

Dettagli

STRUTTURA UDA U.D.A. 3. Classe IV A PRESENTAZIONE. Alunni della classe quarta (secondo biennio) del settore Manutenzione e Assistenza Tecnica.

STRUTTURA UDA U.D.A. 3. Classe IV A PRESENTAZIONE. Alunni della classe quarta (secondo biennio) del settore Manutenzione e Assistenza Tecnica. STRUTTURA UDA UNITÀ DIDATTICA di APPRENDIMENTO di TECNOLOGIE ELETTRICO-ELETTRONICHE E APPLICAZIONI U.D.A. 3 Classe IV A.S. 2015/2016 TITOLO: AMPLIFICATORE OPERAZIONALI MICROPROCESSORI COD. TEEA IV 03/05

Dettagli

ISTITUTO D ISTRUZIONE SUPERIORE COPERTINO SEZIONE PROFESSIONALE Via Mogadiscio, 41 Tel Copertino

ISTITUTO D ISTRUZIONE SUPERIORE COPERTINO SEZIONE PROFESSIONALE Via Mogadiscio, 41 Tel Copertino ISTITUTO D ISTRUZIONE SUPERIORE COPERTINO SEZIONE PROFESSIONALE Via Mogadiscio, 41 Tel. 0832 947778 73043 Copertino Unità Di Apprendimento (UDA) 0 1. Denominazione dell UDA ACCOGLIENZA: Star bene a scuola

Dettagli

parole Classificare e ordinare Comprensione Anticipazione Applicazione Reversibilità del pensiero

parole Classificare e ordinare Comprensione Anticipazione Applicazione Reversibilità del pensiero Tabella generale: ASCOLTO, COMPRENSIONE E COMUNICAZIONE OBIETTIVI SPECIFICI DI Avvalersi di tutte le anticipazioni del testo per mantenere l attenzione, orientarsi nella comprensione, porsi in modo attivo

Dettagli

Disciplina: SCIENZE MATEMATICHE UNITÀ DI APPRENDIMENTO 1

Disciplina: SCIENZE MATEMATICHE UNITÀ DI APPRENDIMENTO 1 Disciplina: SCIENZE MATEMATICHE UNITÀ DI APPRENDIMENTO 1 OBIETTIVO FORMATIVO Avviare alla conoscenza di termini e simboli matematici. Utilizza ed interpreta il linguaggio matematico e ne coglie il rapporto

Dettagli

LE TEORIE DELL ASSISTENZA INFERMIERISTICA

LE TEORIE DELL ASSISTENZA INFERMIERISTICA Università degli Studi di Pavia Corso di Laurea in Infermieristica LE TEORIE DELL ASSISTENZA Piera Bergomi Obiettivi della materia Obiettivo generale Portare lo studente a conoscere, analizzare e saper

Dettagli

LINGUA ITALIANA L.E.1 ASCOLTARE, COMPRENDERE E COMUNICARE ORALMENTE. L.E.2 LEGGERE E COMPRENDERE TESTI DI VARIO TIPO.

LINGUA ITALIANA L.E.1 ASCOLTARE, COMPRENDERE E COMUNICARE ORALMENTE. L.E.2 LEGGERE E COMPRENDERE TESTI DI VARIO TIPO. LINGUA ITALIANA L.E.1 ASCOLTARE, COMPRENDERE E COMUNICARE ORALMENTE. 1a. Prestare attenzione e dimostrare di aver capito i discorsi dei coetanei e degli adulti. 1b. Saper ascoltare ciò che viene letto

Dettagli

PIANO PROGRAMMATICO DI SVILUPPO DELLE UDA DI GEOGRAFIA. (CLASSI SECONDE) secondo le Indicazioni del 2012

PIANO PROGRAMMATICO DI SVILUPPO DELLE UDA DI GEOGRAFIA. (CLASSI SECONDE) secondo le Indicazioni del 2012 PIANO PROGRAMMATICO DI SVILUPPO DELLE UDA DI GEOGRAFIA (CLASSI SECONDE) secondo le Indicazioni del 2012 NUMERO UDA TITOLO PERIODO ORIENTATIVO DI SVILUPPO UDA N.1 Mi muovo e mi oriento nello spazio Ottobre/Novembre

Dettagli

CLASSE PRIMA COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZE DI BASE IN SCIENZE E TECNOLOGIA

CLASSE PRIMA COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZE DI BASE IN SCIENZE E TECNOLOGIA CLASSE PRIMA COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZE DI BASE IN SCIENZE E TECNOLOGIA DISCIPLINA DI RIFERIMENTO SCIENZE DISCIPLINE TRASVERSALI SCIENZE TRAGUARDI FORMATIVI COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZE

Dettagli

MODELLO PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE al termine della scuola primaria e secondaria di 1^ grado. anno scolastico 20 /20

MODELLO PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE al termine della scuola primaria e secondaria di 1^ grado. anno scolastico 20 /20 MODELLO PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE al termine della scuola primaria e secondaria di 1^ grado anno scolastico 20 /20 La struttura del documento per la certificazione delle competenze in uscita

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO MEZZOLOMBARDO PIANI DI STUDIO D ISTITUTO SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE

ISTITUTO COMPRENSIVO MEZZOLOMBARDO PIANI DI STUDIO D ISTITUTO SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE Biennio: PRIMO (classe prima e seconda scuola primaria) COMPETENZE ABILITA CONOSCENZE Traguardi di sviluppo della competenza a fine biennio 1. Conoscere e padroneggiare il proprio corpo (consapevolezza

Dettagli

PROGETTARE INSEGNARE VERIFICARE E VALUTARE PER COMPETENZE

PROGETTARE INSEGNARE VERIFICARE E VALUTARE PER COMPETENZE PROGETTARE INSEGNARE VERIFICARE E VALUTARE PER COMPETENZE A. PROGETTARE Costruire un unità di lavoro per una classe secondo il seguente format. Durata: Traguardo di competenza disciplinare di fine ciclo

Dettagli

La.Pro.Di. TREKKING A PONZA

La.Pro.Di. TREKKING A PONZA Via Caio Ponzio Telesino, 26 82037 Telese Terme (BN) tel.0824 976246 - fax 0824 975029 Codice scuola: BNIS00200T - e-mail: bnis00200t@istruzione.it sito web www.iistelese.it Il Dirigente Scolastico Domenica

Dettagli

COMPETENZA DISCIPLINARE: SCIENZE

COMPETENZA DISCIPLINARE: SCIENZE SCUOLA PRIMARIA Classe Prima Osservare e descrivere fenomeni appartenenti alla realtà naturale e agli aspetti della vita Acquisire consapevolezza dei propri sensi e utilizzarli nell esplorazione della

Dettagli

PSICOLOGIA COGNITIVA. Gaia Vicenzi - Psicologia Cognitiva

PSICOLOGIA COGNITIVA. Gaia Vicenzi - Psicologia Cognitiva PSICOLOGIA COGNITIVA Che cosa studia la psicologia sociale? Doise (1982) ha individuato quattro diversi livelli in cui lo studio della psicologia si colloca a seconda della natura delle variabili coinvolte

Dettagli

DIREZIONE DIDATTICA 2 CIRCOLO SASSUOLO (MO) PROGETTO INTEGRATIVO SCUOLE DELL INFANZIA ANNO SCOLASTICO 2011 / 2012

DIREZIONE DIDATTICA 2 CIRCOLO SASSUOLO (MO) PROGETTO INTEGRATIVO SCUOLE DELL INFANZIA ANNO SCOLASTICO 2011 / 2012 DIREZIONE DIDATTICA 2 CIRCOLO SASSUOLO (MO) PROGETTO INTEGRATIVO SCUOLE DELL INFANZIA ANNO SCOLASTICO 2011 / 2012 IL LABORATORIO DEL CORPO MOTIVAZIONE L arco temporale che va dai 2 ai 6 anni, è di importanza

Dettagli

RETE I.C. TITO LIVIO

RETE I.C. TITO LIVIO RETE I.C. TITO LIVIO CORSO DI FORMAZIONE: CURRICOLO PER COMPETENZE E VALUTAZIONE A CURA DEL PROF. MAURIZIO GENTILE LABORATORIO DI RICERCA AZIONE : REALIZZAZIONE DI 3 SCHEDE DI PASSAGGIO TRA SCUOLA DELL'INFANZIA

Dettagli

CURRICOLO DI ITALIANO CLASSE QUARTA

CURRICOLO DI ITALIANO CLASSE QUARTA CURRICOLO DI ITALIANO CLASSE QUARTA CONTENUTI ABILITA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE INDICATORI DESCRITTORI LINGUA PER NARRARE Testo fantastico fiaba favola mito leggenda racconto di fantasia Testo realistico

Dettagli

CURRICOLO TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA INE CLASSE TERZA

CURRICOLO TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA INE CLASSE TERZA CURRICOLO TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA INE CLASSE TERZA Nuclei tematici Vedere e osservare Traguardi per lo sviluppo della competenza L alunno riconosce e identifica nell ambiente che lo circonda elementi

Dettagli

STRUTTURA UDA RIF. UDA N 1 V. SOLAZZO A PRESENTAZIONE. CLASSI I -Indirizzo Arti Ausiliarie delle Professioni Sanitarie- ODONTOTECNICO

STRUTTURA UDA RIF. UDA N 1 V. SOLAZZO A PRESENTAZIONE. CLASSI I -Indirizzo Arti Ausiliarie delle Professioni Sanitarie- ODONTOTECNICO STRUTTURA UDA UNITÀ DIDATTICA DI APPRENDIMENTO: DISEGNO E MODELLAZIONE ODONTOTECNICA RIF. UDA N 1 V. SOLAZZO A.S. 2015/2016 TITOLO: CONOSCENZA DEL DISEGNO, MATERIALI E STRUMENTI PER LA REALIZZAZIONE DI

Dettagli

Circolo Didattico di Borgo San Giacomo (Brescia) - CURRICOLO DI CIRCOLO

Circolo Didattico di Borgo San Giacomo (Brescia) - CURRICOLO DI CIRCOLO M A T E M A T I C O - S C I E N T I F I C O - T E C N O L O G I C A D I S C I P L I N E - F I N A L I T À - E L E M E N T I E S S E N Z I A L I I curricoli delle discipline che costituiscono l'area devono

Dettagli

CURRICOLO VERTICALE PER COMPETENZE DISCIPLINARI. Scuola Secondaria di Primo Grado - TECNOLOGIA-

CURRICOLO VERTICALE PER COMPETENZE DISCIPLINARI. Scuola Secondaria di Primo Grado - TECNOLOGIA- CURRICOLO VERTICALE PER COMPETENZE DISCIPLINARI Scuola Secondaria di Primo Grado - TECNOLOGIA- Classe Prima COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZE DI BASE IN TECNOLOGIA Profilo dello studente al termine

Dettagli

Alla base della conoscenza di sé e degli altri la teoria della mente. a cura di laura Aleni Sestito

Alla base della conoscenza di sé e degli altri la teoria della mente. a cura di laura Aleni Sestito Alla base della conoscenza di sé e degli altri la teoria della mente a cura di laura Aleni Sestito LA CONOSCENZA DI SE E DEGLI ALTRI Premack e Woodruff, 1978 TEORIA DELLA MENTE T O M, Theory of Mind ovvero

Dettagli

La ricerca scientifica in educazione

La ricerca scientifica in educazione Analisi Qualitativa nei processi di insegnamento apprendimento G. Cappuccio La ricerca scientifica in educazione La ricerca scientifica in educazione tiene conto delle istanze che sono alla base della

Dettagli

CURRICOLO ARTE E IMMAGINE

CURRICOLO ARTE E IMMAGINE CURRICOLO ARTE E IMMAGINE Disciplina: Arte e Immagine Obiettivi di apprendimento Dimensione Competenze a Abilità Conoscenze Disegnare, dipingere,modellare, dare forma e colore all esperienza, individualmente

Dettagli

SCRIVERE Costruire l interesse per la scrittura autonoma. Scrivere autonomamente un breve testo su un esperienza motivante.

SCRIVERE Costruire l interesse per la scrittura autonoma. Scrivere autonomamente un breve testo su un esperienza motivante. CURRICOLO DI LINGUA CLASSI 1 Ascoltare e parlare Avvio alla costruzione del Sé e alla percezione delle emozioni Ascoltare e comprendere una semplice consegna organizzativa e didattica Narrare un esperienza

Dettagli

Prof.ssa Rosanna Passaretti. - Ricevimento: su appuntamento e comunque alla fine di ogni lezione

Prof.ssa Rosanna Passaretti.  - Ricevimento: su appuntamento e comunque alla fine di ogni lezione Prof.ssa Rosanna Passaretti E-mail- dr.passaretti@hotmail.it Ricevimento: su appuntamento e comunque alla fine di ogni lezione 1 Obiettivo Obiettivo del corso è fornire una panoramica chiara ed attuale

Dettagli

Psicologia come scienza: Il metodo scientifico

Psicologia come scienza: Il metodo scientifico Psicologia come scienza: Il metodo scientifico identificare domande su un evento formulare un ipotesi per spiegare l evento eseguire una ricerca per supportare e confutare la spiegazione Ripetere la ricerca

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO ANGELO MUSCO. Il teatro a scuola DESCRIZIONE MODALITA ORGANIZZATIVA SCUOLA PRIMARIA PROGRAMMAZIONE ATTIVITA

ISTITUTO COMPRENSIVO ANGELO MUSCO. Il teatro a scuola DESCRIZIONE MODALITA ORGANIZZATIVA SCUOLA PRIMARIA PROGRAMMAZIONE ATTIVITA ISTITUTO COMPRENSIVO ANGELO MUSCO Il teatro a scuola DESCRIZIONE MODALITA ORGANIZZATIVA SCUOLA PRIMARIA PROGRAMMAZIONE ATTIVITA Insegnante Enrica Mallo ANNO SCOLASTICO 2015/16 Premessa Il laboratorio è

Dettagli

PERCHÉ PROGETTARE PER COMPETENZE Le peculiarità della riforma e la finalità dei NUOVI TECNICI

PERCHÉ PROGETTARE PER COMPETENZE Le peculiarità della riforma e la finalità dei NUOVI TECNICI PERCHÉ PROGETTARE PER COMPETENZE Le peculiarità della riforma e la finalità dei NUOVI TECNICI INFORMAZIONE Esempio profilo d uscita del biennio (SKAT6) ESEMPIO DEL PROFILO D USCITA DI UN ARTICOLAZIONE

Dettagli

PROGRAMMA PREVENTIVO

PROGRAMMA PREVENTIVO Settore Servizi Scolastici e Educativi PAGINA: 1 PROGRAMMA PREVENTIVO A.S. 2015/16 SCUOLA LICEO LINGUISTICO A. MANZONI DOCENTE: C. FRESCURA MATERIA: MATEMATICA Classe 5 Sezione B FINALITÀ DELLA DISCIPLINA

Dettagli

AMBITO LINGUISTICO-ARTISTICO-ESPRESSIVO

AMBITO LINGUISTICO-ARTISTICO-ESPRESSIVO AMBITO LINGUISTICO-ARTISTICO-ESPRESSIVO Area disciplinare: LINGUA ITALIANA LEGGERE E COMPRENDERE TESTI DI VARIO TIPO 1, 2 e 3 anno della Scuola Primaria l'alunno è in grado di leggere in modo scorrevole;

Dettagli

Competenze disciplinari. L alunno: 1) Ascolta, comprende ed esegue la consegna data. 3) Utilizza strumenti e procedure su indicazione

Competenze disciplinari. L alunno: 1) Ascolta, comprende ed esegue la consegna data. 3) Utilizza strumenti e procedure su indicazione SCUOLA PRIMARIA CURRICOLO D ISTITUTO di SCIENZE FINALITÀ AL TERMINE DEL PERCORSO D ISTRUZIONE OBBLIGATORIO : 1. Favorire il pieno sviluppo della persona nella costruzione del sé COERENZA TRA FINALITÀ OBBLIGO

Dettagli

PIANO DI LAVORO ANNUALE

PIANO DI LAVORO ANNUALE MONOENNIO - ITALIANO OBIETTIVI MINIMI 1.PARLARE/ASCOLTARE: usare il codice verbale orale in modo significativo. a. Mantenere l attenzione sul messaggio orale avvalendosi dei diversi linguaggi verbali e

Dettagli

Le competenze infermieristiche: i risultati dei focus-group sull attualità percepita in FVG

Le competenze infermieristiche: i risultati dei focus-group sull attualità percepita in FVG Le competenze infermieristiche: una chiave per il cambiamento del sistema salute Grado, 14 novembre 2013 Le competenze infermieristiche: i risultati dei focus-group sull attualità percepita in FVG A cura

Dettagli

CURRICOLO SCIENZE SCUOLA PRIMARIA

CURRICOLO SCIENZE SCUOLA PRIMARIA CURRICOLO SCIENZE SCUOLA PRIMARIA CLASSE PRIMA Osservare, analizzare e descrivere fenomeni appartenenti alla realtà naturale e agli aspetti della vita quotidiana. Osservare la realtà circostante per cogliere

Dettagli

Traguardi per lo sviluppo delle competenze 1 Usare linguaggi, tecniche e materiali diversi per comunicare. Obiettivi di apprendimento

Traguardi per lo sviluppo delle competenze 1 Usare linguaggi, tecniche e materiali diversi per comunicare. Obiettivi di apprendimento CLASSI PRIME ARTE E IMMAGINE 1 Usare linguaggi, tecniche e materiali diversi per comunicare 1.1 Conoscere i colori e utilizzarli in modo appropriato per rappresentare la realtà. 1.2 Manipolare e utilizzare

Dettagli

Riprodurre visi e corpi con varie tecniche. Usare creativamente e/o in modo pertinente il colore.

Riprodurre visi e corpi con varie tecniche. Usare creativamente e/o in modo pertinente il colore. ARTE E IMMAGINE Esprimersi e comunicare; osservare e leggere le immagini; comprendere e apprezzare le opere d arte CLASSE PRIMA _Scuola Primaria L alunno si esprime attraverso il linguaggio visivo per

Dettagli