Osservatorio su fallimenti,
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- Gabriele Capasso
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1 Osservatorio su fallimenti, Maggio
2 Come funziona il concordato con riserva Nel settembre del sono entrate in vigore alcune modifiche al concordato preventivo, la procedura attraverso la quale l'imprenditore cerca di superare la crisi attraverso un accordo con i creditori. La possibilità di avviare la procedura con una 'domanda incompleta' rappresenta la novità più importante tra queste modifiche. Le imprese hanno fatto largo uso del nuovo concordato istanze concordato post riforma concordati preventivi con piano OMOLOGATO DOMANDA INCOMPLETA - Include solo un contenuto minimo essenziale - Inammissibile solo se priva di tale contenuto o se è già stata presentata una domanda incompleta senza successivo deposito del piano Se accettato dai creditori e omologato dal tribunale si dà esecuzione al CONCORDATO PREVENTIVO 1 IMPRESA TERMINE - Il tribunale fissa un termine per la presentazione del piano ( giorni), prorogabili - Dispone obblighi informativi periodici - Può autorizzare determinati atti 2 EFFETTI DELLA DOMANDA (decorrono dal deposito) Blocco azioni esecutive, anche con effetto retroattivo Scioglimento o sospensione contratti di ostacolo a soluzione crisi GIORNI OBBLIGHI INFORMATIVI CONCORDATO PRE-RIFORMA Le imprese dovevano includere nella domanda di concordato un piano di risanamento con l attestazione di un professionista Attività che richiedono tempo L IMPRESA PRESENTA IL PIANO 3c ALLA SCADENZA Questo poteva ritardare la soluzione e l emersione della crisi RIGETTATO Se rigettato può essere dichiarato FALLIMENTO in caso di istanza dei creditori o del PM 3b L IMPRESA NON PRESENTA IL PIANO 3a IMPRESA ISTANZA FALLIMENTO IMPRESA FALLIMENTO in caso di istanza dei creditori o del PM ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEBITI - Accordo con i creditori, se rappresentano il 60% dei debiti I dati indicano che le imprese che hanno fatto istanza di concordato sono molto diverse dalle fallite Il boom delle istanze ha fatto impennare nei primi mesi del anche le domande di concordato con il piano 208 Minore la presenza di aziende di fatto non più operative tra le imprese che hanno fatto istanza di concordato Hanno un giro d'affari di 5-6 volte maggiore rispetto alle imprese fallite Valore aggiunto ( '000, mediane) % Il calo della ricchezza prodotta è minore, a evidenziare che la crisi delle imprese è in una fase meno grave % AGO SET OTT NOV DIC GEN FEB MAR istanza di concordato fallite 1q % rispetto al 473 CONCORDATI PREVENTIVI Fonte: stime ed elaborazioni di Cerved Group su dati del Registro delle Imprese 2
3 Il boom di domande in bianco spinge i concordati... Sintesi dei risultati Nei primi tre mesi del le chiusure aziendali hanno ulteriormente accelerato la loro corsa: in base agli archivi di Cerved Group si contano circa 23 mila imprese che hanno avviato una procedura di insolvenza o una liquidazione volontaria, in aumento del 7% rispetto allo stesso periodo del. Nuova impennata dei fallimenti, che bruciano un altro record: con le oltre procedure aperte tra gennaio e marzo (+12% sul ) si è toccato un livello mai registrato nel primo trimestre in oltre un decennio. Continuano ad aumentare anche le liquidazioni: secondo le stime, hanno deciso di chiudere volontariamente l'attività 19 mila imprese in bonis (senza precedenti procedure concorsuali), +5,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il fenomeno più rilevante dei primi tre mesi dell'anno è però il forte incremento dei concordati preventivi, che fanno registrare un aumento del 76% su base annua (che porta al +13% l'incremento delle procedure di insolvenza diverse dai fallimenti). Un'analisi sui dati del Registro delle Imprese (v. focus) indica che all'origine di questo incremento vi sono le nuove norme con cui è stata riformata la disciplina fallimentare in settembre e, in particolare, l'introduzione del cd 'concordato in bianco'. La possibilità di presentare una domanda priva del piano di risanamento e di bloccare le azioni esecutive, anche con effetti retroattivi, è stata molto apprezzata dalle imprese: tra l'entrata in vigore delle nuove norme e il 31 marzo si stima che siano state presentate istanze, oltre il doppio dei concordati tradizionali (con piano) presentati in tutto il Procedure e liquidazioni di imprese Dati destagionalizzati e corretti per il numero di giornate lavorative 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q totale società capitale* (scala destra) Imprese non più operative per modalità Numero di procedure e tassi di variazione sullo stesso periodo dell anno precedente, dati al primo trimestre di ogni anno (*) esclude le società di capitale che non hanno mai depositato un bilancio nei tre anni precedenti alla chiusura Fiammata dei fallimenti, crescono anche liquidazioni e altre procedure, soprattutto concordati preventivi ,4 % 12,2 % Fallimenti Liquidazioni Altre procedure 5,8 12,5 % % % % 21,1 13,1 3
4 - Osservatorio su fallimenti, Un'analisi sulle caratteristiche delle aziende che hanno fatto istanza di concordato dopo la riforma sembra indicare che l'obiettivo di far emergere precocemente il dissesto dei conti dell'impresa sia stato centrato: rispetto alle società che falliscono, sono realtà ancora operative, in cui la fase di crisi appare meno acuta. Concordati preventivi Concordati a confronto Fonte: stime Cerved Group Istanze concordato post riforma Dal punto di vista settoriale, i dati indicano aumenti delle chiusure in tutti i macrosettori analizzati, con tassi del 5,8% nell'edilizia, del 7,8% nei servizi e del 7,9% nella manifattura. Nel caso di costruzioni e terziario, prosegue un trend negativo in atto ormai da molti trimestri; viceversa, nell'industria le chiusure tornano a crescere nel primo trimestre dell'anno, dopo un che aveva evidenziato un lento miglioramento della situazione. L'aumento delle chiusure riguarda tutta la Penisola, con tassi di crescita a due cifre nel Nord (+14,5% nel Nord Est e +11,3% nel Nord Ovest), incrementi più contenuti nel Centro (+7,3%) e un leggero calo nel Sud e nelle Isole (-2%): nel Mezzogiorno pesa la riduzione delle liquidazioni, mentre i fallimenti risultano in aumento. Procedure e liquidazioni nel primo trimestre per macrosettore Valori assoluti e tasso di crescita sull'anno precedente Procedure e liquidazioni per area geografica Numero di procedure e tassi di variazione sull anno precedente Costruzioni 10,3 % 5,8 % 14,8% 11,3% Nord Ovest Nord Est 12,4% 14,5% Centro Sud e isole Industria -0,9 % 7,8 % ,3% 7,3% ,3% -2,2% Servizi 8,2 % 7,9 % Altro 35,6 % 4,6 %
5 N I fallimenti el primo trimestre del i fallimenti hanno fatto registrare un'impennata, toccando un nuovo record: nei primi tre mesi dell'anno sono infatti state aperte più di procedure, il 12,2% in più rispetto allo stesso periodo del e il valore più elevato osservato tra gennaio e marzo dal 1. È proseguito anche nella prima parte del l'aumento a ritmi elevati dei fallimenti di società di capitale (+12,6%). Questa dinamica, in atto ormai da qualche anno anche per effetto della riforma della disciplina fallimentare, è stata accompagnata da forti aumenti anche tra le società di persone (+9,2%) e tra le altre forme giuridiche di impresa (+12,8%), che invece erano in calo nei trimestri precedenti. La metà delle procedure fallimentari aperte tra l'inizio di gennaio e la fine di marzo ha riguardato aziende che operano nei servizi: si tratta di un aumento consistente, del 14% rispetto allo stesso periodo del. In crescita anche i fallimenti nell'industria, l'unico comparto in cui il fenomeno era in calo nel : nel primo trimestre del si contano 639 fallimenti di imprese industriali, il 10,6% in più dell'anno precedente. Diversamente dalla manifattura, l'edilizia viene invece da una lunga corsa dei fallimenti, che è proseguita anche nel primo trimestre dell'anno: le procedure sono 796, il 6% in più rispetto al dato del q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q Andamento dei fallimenti Dati trimestrali dati grezzi destagionalizzata e corretti per i gg lavorativi Fallimenti per forma giuridica nel primo trimestre Valori assoluti e tasso di crescita sullo stesso periodo dell'anno precedente -2,5 % 12,8 % Altre forme Società di capitale Società di persone Altro 8 12,6 % 8,4 % ,2 % 9,2 % Fallimenti per macrosettore nel primo trimestre Valori assoluti e tasso di crescita sullo stesso periodo dell anno precedente 19,2 % 20,7 % Costruzioni 8,8 % 6,0 %... Il primo trimestre vede aumenti consistenti di procedure fallimentari, toccando nuovi record Industria -6,2 % 10,6 % Servizi ,1 % 14,1 %
6 - Osservatorio su fallimenti, I primi tre mesi del hanno segnato una cambio di tendenza dei fallimenti anche dal punto di vista territoriale: il Nord Est, in cui il numero di default era in diminuzione dalla metà del, ha fatto registrare una forte impennata delle procedure, con un incremento di quasi un quarto rispetto al primo trimestre del (+24%). L'aumento dei default non risparmia comunque nessuna area del Paese: i fallimenti crescono 5,1% 15,4% 14,4% 9,0% con tassi a due cifre nel Nord Ovest (+15,4%), a ritmi leggermente inferiori nel Centro Italia (+9%) e a un tasso più basso (del 3,2%) nel Sud e nelle Isole. Tra le regioni, nel primo trimestre del i fallimenti hanno fatto registrare un'impennata in regioni ad alta intensità industriale, come l'emilia Romagna (+35%), la Lombardia (+24%), la Toscana (+23%), il Veneto (+23%); le procedure sono in aumento con tassi a due cifre anche in Campania (+18%), Sicilia (+18%), Lazio (+11%) e Trentino Alto Adige (+11%). Le uniche regioni in cui i fallimenti diminuiscono sono la Liguria (-29%), l'umbria (-36%) e la Valle d'aosta (-40%). Fallimenti per area geografica nel primo trimestre Valori assoluti e tasso di crescita sullo stesso periodo dell anno precedente Nord Ovest 400 Centro Valle d Aosta Piemonte Andamento dei fallimenti nel primo trimestre per regione Liguria Toscana Sardegna Tassi crescita, 1q / 1q Lombardia -40 % 4,8 % -28,6 % -27,1 % Trentino Alto Adige 10,8 % 35,3 % Umbria Lazio 3 % 23,8 % 22,6 % 23,3 % Veneto Emilia Romagna Campania Friuli Venezia Giulia Sicilia Marche 7,6 % -36,3 % -25,3 11,2 % % 6,7 % Nord Est Sud e isole Abruzzo Molise 18,4 % Balilicata 18 % 400-8,9 % 4,9 % 600 Puglia 30,8 % Calabria -8,0% 24,4% 800 8,7% 3,2% 6
7 Le procedure non fallimentari Nel primo trimestre del si contano procedure concorsuali non fallimentari, il 13% in più rispetto allo stesso periodo del. Questa tendenza riflette dinamiche molto diverse nell'ambito delle procedure prese in esame. I concordati preventivi, grazie all'introduzione del "concordato con riserva" (v. focus), fanno registrare un vero e proprio boom: si contano 473 procedure tra marzo e gennaio del, +75,8% rispetto ai 269 registrati nello stesso periodo del. Viceversa, le aperture delle altre procedure considerate (accordi di ristrutturazione, amministrazioni controllate, amministrazioni straordinarie, liquidazioni coatte amministrative e insolvenze) sono in netto calo: se ne contano 150, il 47% in meno rispetto al primo trimestre dello scorso anno. Le insolvenze diverse dai fallimenti aumentano soprattutto nella filiera delle costruzioni (+26% sul ) e nell'industria (+23,5%), mentre nel terziario l'incremento risulta più contenuto (+2,3%). Dal punto di vista geografico, le aree in cui il fenomeno cresce di più sono il Centro (+33%) e il Nord Est (+24,2%); nel Nord Ovest si conferma il dato dello scorso anno, mentre nel Sud e nelle Isole si osserva un lieve calo (-1,9%) Procedure non fallimentari per tipologia nel primo trimestre Valori assoluti e tasso di crescita sullo stesso periodo dell anno precedente 7,2 % 75,8 % Concordati preventivi 38,2 % -46,8 % Altre procedure. Non include le procedure di cancellazione, di scioglimento per atto dell autorità e le procedure che originano da atto dell autorità. Procedure non fallimentari per macrosettore nel primo trimestre Valori assoluti e tasso di crescita sullo stesso periodo dell anno precedente Altro Costruzioni Industria 8,6 % 31,6 % 29,9 % 26 % 7,5 % Procedure non fallimentari per area geografica nel primo trimestre Valori assoluti e tasso di crescita sullo stesso periodo dell anno precedente 23,5 % 43,4% 0,0% 2,4% 32,6% Nord Ovest Centro Nord Est Sud e isole 15,8% 24,2% 22,1% -1,9% Servizi Non include le procedure di cancellazione, di scioglimento per atto dell autorità e le procedure che originano da atto dell autorità ,3 % 2,3 %. Non include le procedure di cancellazione, di scioglimento per atto dell autorità e le procedure che originano da atto dell autorità. 1 Esclude le procedure di cancellazione, scioglimento per atto dell'autorità e quelle che traggono origine da azioni dell'autorità giudiziaria. 7
8 Le liquidazioni liquidazioni nel primo trimestre). Nell edilizia, l increra gennaio e marzo si stima che abbiano avviato procedure di liquidazione volontaria circa 19 mila aziende in bonis (imprese che non Thanno presentato precedenti procedure concorsuali): 2 Andamento delle liquidazioni Dati trimestrali, destagionalizzati e corretti per le giornate lavorative si tratta di un aumento di circa il 6% sul primo trimestre del. Con la crisi, la corsa delle insolvenze continua quindi ad essere accompagnata, anche nei primi mesi del, da un numero crescente di aziende che decidono volontariamente di cessare l attività. Le liquidazioni sono in aumento sia tra le società di persone (+5,6%), sia tra le società di capitale (+6,1%). Tra queste, se si escludono dal conteggio le cosiddette scatole vuote (società di capitale che non hanno depositato alcun bilancio nei tre anni precedenti alla liquidazione), si contano quasi 9 mila società che hanno liquidato volontariamente le attività nei primi tre mesi del, in aumento del 5,9% sullo stesso periodo del. Più di due terzi delle vere società di capitale liquidate nel primo trimestre del operava nei servizi: si tratta di un aumento del 5,2% rispetto all anno precedente. Aumento analogo per l industria (circa mille mento è più consistente: si stimano liquidazioni nel primo trimestre, il 7,2% in più dello stesso periodo del. Dal punto di vista geografico, le liquidazioni risultano in calo nel Mezzogiorno e nelle Isole (-2,4%) e in aumento nel Centro-Nord: a tassi del 9,8% nel Nord Est, del 9,5% nel Nord Ovest e dell 8,1% nel Centro Italia. Liquidazioni di società di capitale* per area geografica Valori assoluti e tasso di crescita sullo stesso periodo dell anno precedente 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q 3q 1q totale imprese società di capitale * (*) esclude le società di capitale che non hanno mai depositato un bilancio nei tre anni precedenti alla chiusura Liquidazione di impresa per forma giuridica nel primo trimestre Numero di casi e tassi di variazione sullo stesso periodo dell anno precedente 0 20,2 % 5,9 % 4,4 5,6 % % % % 24,8 7,6 0 Società di capitale* Senza bilancio Società di persone Liquidazioni di società di capitale * per macrosettore nel primo trimestre Valori assoluti e tasso di crescita sullo stesso periodo dell anno precedente Altro 15,5 % 12,4 % (*) esclude le società di capitale che non hanno mai depositato un bilancio nei tre anni precedenti alla chiusura Nord Ovest Nord Est Costruzioni 23,1 % 23,4% 9,5% 36,2% 9,8% 7,2 % 7,2% 8,1% Centro Sud e isole 20,2% -2,4% Industria 14,8 % 5,3 % (*) esclude le società di capitale che non hanno mai depositato un bilancio nei tre anni precedenti alla chiusura 2010 Servizi ,9 % 5,2 % Per via di ritardi nell aggiornamento degli archivi camerali, Il numero di liquidazioni dell ultimo trimestre è stimato e poi corretto e aggiornato nel successivo numero dell Osservatorio. Il numero effettivo di procedure del quarto trimestre è risultato pari a 40 mila (la stima era di 43 mila). (*) esclude le società di capitale che non hanno mai depositato un bilancio nei tre anni precedenti alla chiusura 8
9 Il concordato in bianco piace alle imprese Lo scorso 11 settembre sono entrate in vigore alcune modifiche alla legge fallimentare, con lo scopo di favorire una rapida emersione della crisi d impresa e di incentivare le soluzioni concordate tra aziende in difficoltà e creditori. Di particolare rilievo le novità che riguardano il concordato preventivo. È stata introdotta la possibilità di presentare una domanda di concordato preventivo incompleta: si tratta di una domanda con un contenuto minimo essenziale (sottoscrizione del debitore, indicazione ufficio giudiziario, formale domanda di apertura del concordato, richiesta fissazione 3 di un termine ), che non comprende il piano di risanamento, da presentare entro una scadenza fissata dal giudice (tra 60 e 120 giorni, prorogabili di altri 60). La domanda in bianco - che può essere dichiarata inammissibile dal Tribunale solo se priva del contenuto minimo o se il debitore ha già precedentemente presentato una domanda incompleta senza successivo deposito del piano produce da subito effetti giuridici importanti, che proteggono il patrimonio del debitore al fine di facilitare la ristrutturazione dell impresa. Ad esempio, l istanza di concordato blocca le azioni esecutive dei creditori, anche con effetto retroattivo rispetto alla sua pubblicazione nel Registro delle Imprese, e dà la possibilità all imprenditore di sciogliere o di sospendere i contratti di ostacolo a una migliore gestione della crisi. I dati analizzati da Cerved Group indicano un vero e proprio boom delle istanze di concordato, a dimostrazione dell apprezzamento che le nuove norme hanno incontrato tra le imprese. Secondo le stime dell Ufficio Studi, tra l 11 settembre del (giorno di entrata in vigore delle nuove norme) e il 31 marzo del sono state presentate circa istanze di concordato, delle quali quasi avviate nel primo trimestre del. È un numero molto alto, soprattutto se si considera che i concordati tradizionali (cioè quelli che includono un piano di risanamento) presentati in tutto il sono È presumibile che un numero consistente di aziende abbia utilizzato il concordato a scopi liquidatori: circa il 37% delle imprese esaminate era infatti in liquidazione prima della domanda in bianco. Istanze di concordato Post riforma Concordati a confronto ISTANZA ISTANZA ISTANZA Concordati preventivi Istanze concordato post riforma q3 q4 q1 Fonte: stime Cerved Group Fonte: stime Cerved Group 3 V. Assonime, Le nuove soluzioni concordate alla crisi d impresa, Circolare N.4/ 9
10 Le caratteristiche delle imprese che hanno fatto domanda di concordato, soprattutto se confrontate con quelle delle aziende fallite, sembrano indicare che l obiettivo di far emergere precocemente la crisi di impresa sia stato centrato. Ad esempio, il mancato rispetto dell obbligo di deposito di bilancio è spesso utile per capire se l azienda, prima di entrare in procedura, ha di fatto cessato la sua operatività: tra le società che hanno fatto domanda di concordato, la percentuale di aziende che non hanno adempiuto a questo obbligo è del 24%, contro una quota che si attesta addirittura al 55% tra le società che sono fallite nei primi tre mesi del. Anche tra quelle che hanno depositato il bilancio, i dati confermano che le imprese che fanno istanza di concordato sono molto diverse da quelle per cui è stato aperto un fallimento: oltre a essere realtà molto più strutturate hanno un giro d affari di 5-6 volte maggiore, evidenziano una caduta del valore aggiunto significativamente minore rispetto alle aziende fallite, a indicare che la procedura interviene in una fase in cui la crisi dell impresa è meno acuta. La recente entrata in vigore delle nuove norme consente di trarre delle indicazioni solo preliminari sull utilizzo che le imprese hanno fatto del concordato in bianco. I dati indicano che in tre quarti dei casi le imprese non hanno avviato nuove procedure dopo la domanda di concordato: si tratta di aziende per cui il termine non è scaduto ed erano attive o in liquidazione prima della domanda in bianco. Tra le aziende per cui invece è stata avviata una procedura successiva alla domanda con riserva, sono più frequenti i casi di concordato preventivo (338, il 12,5% del totale), rispetto alle aziende per cui è stato dichiarato un fallimento (209, il 7,7%) e a quelle entrate in liquidazione (100, il 3,7%). Caratteristiche delle imprese che hanno fatto istanza di concordato preventivo rispetto aziende fallite nel 1q Mancato deposito di bilancio 55,4 % fatturato (mediana, 000) % Calo del valore aggiunto (mediana, 000) ,4 % % 22 Istanza di concordato Fallite 1q Istanza di concordato Fallite 1q 9 Istanza di concordato 9 Fallite 1q 10
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