Le vacanze estive e la visita dei parenti
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- Filippo Di Gregorio
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1 IInfforrmattiivo delllle Orrganiizzaziionii Socciiallii dii Varrgem Grrande,, Carrapiiccuiiba ed Arraççattuba -- Sttatto dii San Paollo ((Brrassiille)) -- N 01//2008 Geennaiio 2008 GRANDI SPERANZE PER VARGEM GRANDE Le vacanze estive e la visita dei parenti Gennaio è stato un mese di vacanze per i bambini beneficiari del progetto. Le attività si sono fermate per qualche settimana e hanno ripreso solo dopo il Carnevale. I bambini hanno potuto giocare nelle vie del quartiere, nelle case di amici e alcuni sono andati dai nonni o dai parenti nei loro stati di origine (Bahia e Minas Gerais). Del resto sono numerosi i bambini i cui genitori si sono trasferiti in cerca di un lavoro a San Paolo e da tanto tempo non tornano più a casa. Questo mese ha dato l opportunità a molte famiglie di rincontrare i propri figli. Purtroppo il lavoro a volte allontana i genitori dai bambini, tuttavia, almeno durante le vacanze, si ha la possibilità di trascorrere alcune settimane tutti uniti. Anna Bonizzi Volontaria AiBi San Paolo 1
2 DE-ISTITUZIONALIZZAZIONE E REINSERIMENTO FAMILIARE ALL ABRIGO BORORE I risultati del progetto Dopo 4 anni si concludono le attività del Centro de Promoção Social Bororé. Ad oggi possiamo dire che sono stati raggiunti importanti risultati: la maggior parte dei bambini sono tornati a vivere in famiglia, alcuni hanno avuto l opportunità di essere accolti da una nuova mamma e papà. L istituto è stato trasformato in CBF Centro per i Bambini e le Famiglie - composto da un equipe psicosociale e operatori familiari formati, con l intento di rafforzare, coordinare e formare i servizi regionali (Istituto, Conselho Tutelar, Segreteria di Assistenza Sociale, Tribunali etc.). Il Centro ha operato con il coinvolgimento della comunità locale e la partecipazione della società civile, per garantire la reintegrazione del bambino presso la famiglia di origine o in famiglia sostituta. Il progetto attualmente è terminato, ma il CBF continua ad operare affinché i diversi attori coinvolti operino in rete, in un ottica di complementarietà, nell intento di radicare una cultura sociale di attenzione ai problemi e alle necessità dell infanzia abbandonata. Il progetto in questione si è proposto di promuovere e stimolare una ri-configurazione del ruolo dell istituto: da struttura di assistenza che rischia fortemente di isolare l infanzia abbandonata nei confronti della comunità, in una realtà territoriale capace di essere costantemente collegata alle dinamiche della comunità sociale a cui appartiene. Per prevenire e risolvere il problema dell abbandono infantile con prospettive non temporanee, ma di lungo termine, è stato necessario riconsiderare la necessità di lavorare con la famiglia di origine. I bambini hanno avuto la possibilità di uscire dall istituto e rincontrare una famiglia definitiva. Si sono dovuti rafforzare i programmi ed i servizi di de-istituzionalizzazione, affinché il bambino resti il minor tempo possibile in istituto e soffra le minori conseguenze possibili a livello psicosociale e cognitivo. Per questo siamo riusciti a rendere il sistema di accoglienza più efficiente, con analisi e comprensione delle necessità, studio di caso e di metodologia di aiuto, reinserimento sociale e familiare, con un programma personalizzato e individualizzato di intervento sociale con la famiglia di origine e con il bambino. D altra parte l istituto si è aperto alle famiglie per essere riconvertito così come le sue modalità di servizio: quindi un luogo di servizi integrati rivolti alle famiglie vulnerabili. Il prodotto finale è stato un manuale intitolato Quero voltar para Casa: o trabalho em rede e a garantia do direito à convivência familiar e comunitária para crianças e adolescentes que vivem em abrigos (Voglio tornare a casa: il lavoro in rete e la garanzia del diritto alla convivenza familiare e comunitaria per i bambini e gli adolescenti che vivono negli istituti). I giorni e è stato presentato il manuale nell ambito del Seminario Statale di Abrigos della città di San Paolo, a cui erano presenti gli istituti del Municipio di San Paolo e la rete di protezione all infanzia locale. 2
3 Il manuale è stato realizzato da Amici dei Bambini in collaborazione con l Aasptj-sp (Associazione di Assistenti Sociali e Psicologi del Tribunale di Giustizia dello Stato di San Paolo) e il CMDCA di San Paolo. E stato presentato in varie circoscrizioni all interno dello Stato di San Paolo. Il libro è un riferimento a livello di Stato di San Paolo e a livello nazionale si sta pensando ad una più ampia pubblicazione. Ecco in seguito alcuni dati con i risultati del progetto: Anna Bonizzi Volontaria AiBi San Paolo 3
4 Fascia etaria 27% 14% 11% 0-3 anni 14% 4-6 anni 7-10 anni anni 34% Maggiori di 15 anni Sesso 57% 43% F M 4
5 Vincoli consanguinei 30% 70% Bambini con fratelli Bambini senza fratelli Tempo di permanenza in istituto 16% 13% 23% 7% 16% 25% 0-6 mesi 7 mesi -1 anno 1 anno e 1 mese -2 anni 2 anni e 1 mese - 3 anni 3 anni e 1 mese - 4 anni Sopra i 4 anni 5
6 MOTIVI DI ISTITUZIONALIZZAZIONE 11% 5% 2%5% 26% 21% 21% 9% orfano abbandono abuso alcolismo, droga, negligenza problemi di salute e psichiatrici economico negligenza negligenza, economico, maltrattamenti RICEVE VISITE DAI FAMILIARI 43% 57% Si No 6
7 PRESENZA DEI GENITORI NEL NUCLEO FAMILIARE 29% 2% 35% 13% 14% 7% Mamma da sola orfani mamma con nuovo compagno Padre da solo coppia zia BAMBINI E ADOLESCENTI CHE SONO GIA' PASSATI PER ALTRI ISTITUTI 29% Si No 71% 7
8 RISULTATI 9% 5% 2% 11% 13% 4% 56% RITORNO PER LA FAMIGLIA DI ORIGINE TRASFERITI DI ISTITUTI ADOZIONE INTERNAZIONALE 8 ADOZIONE NAZIONALE
9 La presentazione dell esperienza a livello internazionale Sono assistente sociale di Ai.Bi. ed ho partecipato ad un corso di formazione in Perù, nella città di Lima trattando dei temi legati alla reintegrazione familiare. I giorni 30, 31 gennaio e 01 febbraio 2008, ho avuto l opportunità di partecipare a una formazione per tecnici di istituto (psicologa, assistente sociale, educatori) sull esperienza di AiBi presso il Centro de Promoção Social di Bororé. Il tema presentato è stato Parlare di de-istituzionalizzazione come strategia di ritorno alla famiglia di origine e promozione dell adozione. La mia partecipazione al Progetto di reintegrazione familiare dell istituto Centro de Promoção Social do Bororé, mi ha mostrato l importanza del lavoro in rete, l utilizzo delle politiche pubbliche e il rafforzamento familiare. Nel presentare il tema ho percepito quanto sia difficile per i tecnici peruviani credere in questa strada. Ma con l esperienza vissuta in prima persona ho avuto la possibilità di fare sensibilizzazione sull accoglienza familiare dei minori in difficoltà. Tanto in Perù, come in Brasile, le politiche pubbliche non rispondo ai bisogni della gente comune, tantomeno dei bamibni abbandonati. Tuttavia dobbiamo impegnarci tutti in prima persona per offrire una possibilità in più ai minori di crescere nell affetto di una mamma e un papà. I tecnici devono stare attenti al momento dell istituzionalizzazione di ciascun bambino perché è da questo momento che si inizia la de-istituzionalizzazione dei bambini. Un altra attività di sensibilizzazione realizzata è stata quella relativa all adozione. Per avere infatti una risposta positiva dall adozione, dobbiamo cercare una famiglia per ciascun bambino e non un bambino per una famiglia. Questo concetto provoca un cambiamento di cultura negli interventi dei professionisti coinvolti nel settore infanzia. Sono tornata in Brasile con la certezza che AiBi sia riuscita ancora una volta con un lavoro di sensibilizzazione reale a far riflettere i tecnici partecipanti di questa formazione. Jucimara Rocha Saparolli Assistente sociale AiBi 9
10 IL SOGNO DI UNA FAMIGLIA:: L Istituto Santa Terezinha - Carapicuiba Un nuovo intervento L impatto con l istituto Santa Terezinha è molto forte. Abbiamo iniziato a coltivare una collaborazione dall agosto del Abbiamo scritto insieme il progetto e adesso iniziano già le attività. Vorrei raccontarvi la storia di Bruna, una adolescente che vive nell istituto, perché sia un buon inizio di attività. Mai perdere la speranza.la storia di Bruna Bruna ha quindici anni ed è stata istituzionalizzata con 8 anni. La mamma viveva in strada e la bambina era stata incontrata sola. Durante la sua istituzionalizzazione G. non ha mai ricevuto visite dai familiari. L istituto sta cercando da 4 anni di localizzare alcuni parenti di G., ma senza esito. Bruna sta vedendo che altri bambini e adolescenti stanno tornando a vivere in famiglia e ha iniziato a manifestare problemi emozionali e frustrazioni perché si sente sola. Bruna continua a ricordarsi di una serie di situazioni che l hanno fatta soffrire come quando viveva sotto a un ponte e aveva un fratello malato che da San Paolo è tornato a para Belém-PA, il padre beveva molto e la mamma si è separata da lui. Ma poi Bruna non si ricorda di molto altro. Nel marzo del 2006 Bruna ha raccontato alla psicologa dell istituto che si ricordava di vivere a Belém con la nonna e gli zii materni ed è venuta a San Paolo con la mamma e il fratello più giovane. Il fratello, con problemi di salute è stato poi ricoverato in un ospedale e Bruna e la mamma lo visitavano sempre. Ma un giorno, arrivando in ospedale, l infermiera ha comunicato che il fratello era stato portato a Belém dai familiari. In base a queste informazioni fornite dall adolescente, l istituto è entrato in contatto con il Conselho Tutelar di Belém per localizzare la mamma o altri familiari. Ma il Conselho, dopo aver realizzato una visita domiciliare ha detto di non aver incontrato nessuno. Attualmente Bruna è un adolescente molto bella, sensibile, e continua a nutrire la speranza di trovare la mamma o qualche parente. Il 12 dicembre 2007, il coordinatore dell istituto Santa Terezinha di Carapicuiba ha chiesto l aiuto della sede di Belem di AiBi per rintracciare i familiari. L assistente sociale di Belèm ha realizzato una prima visita ma invano e una seconda riuscendo a recuperare dei dati presso l ospedale locale e ha rintracciato un indirizzo. Si è quindi recata in questo secondo luogo e ha trovato lo zio materno di Bruna che vive con la moglie il padre (nonno materno di Bruna). Lo zio si è emozionato tanto e ha detto che quando Bruna vuole è benvenuta a braccia aperte. C è inoltre la nonna materna che abita in un quartiere vicino e altri parenti. Abbiamo subito avvisato l istituto e non potete immaginare la felicità di Bruna. Stiamo adesso verificando le reali condizioni per un rapido ritorno di Bruna a vivere con la famiglia. 10
11 Anna Bonizzi Volontaria AiBi San Paolo UNA FAMIGLIA PER VIVERE:: Araçatuba La firma dell Accordo Tecnico Il 26 novembre 2007 è stato firmato un accordo in collaborazione tra Amici dei Bambini, la Vara da Infância e da Juventude di Araçatuba, la Promotoria da Infância e da Juventude di Araçatuba, il Conselho Municipal dos Direitos da Criança e do Adolescente, il Conselho Tutelar, la Secretaria de Ação Social do Município di Araçatuba, la Sociedade de Assistência Social Nossa Senhora Aparecida e il Lar Espírita Caminho de Nazaré, un accordo che prevede la collaborazione tecnica tra le associazioni firmatarie, con obiettivo la realizzazione del PROGETTO PILOTA DI PROMOZIONE E APPOGGIO ALL ACCOGLIENZA FAMILIARE, mediante lo sviluppo delle azioni effettive e concrete, nell ambito delle attribuzioni di ciascun firmatario. Tra gli obiettivi dell accordo abbiamo la promozione della reintegrazione di bambini e adolescenti istituzionalizzati presso la città di Araçatuba presso la famiglia di origine e, nell impossibilità di questa misura, la collocazione in famiglia sostituta; l implementazione di una Casa Famiglia nel Municipio di Araçatuba; stimolare la creazione di una rete di famiglie accoglienti per la promozione di una cultura di protezione e accoglienza familiare dei bambini e adolescenti (affido familiare, adozione nazionale e internazionale, famiglie di appoggio) stimolando la partecipazione e l adesione comunitaria nelle diverse forme di volontariato e di solidarietà familiare attraverso materiale informativo e seminari o eventi di sensibilizzazione; promuovere l adozione nazionale attraverso formazioni specifiche circa la preparazione della coppia e adozione tardiva; stimolare servizi di accompagnamento familiare e di promozione dell autonomia dei bambini e degli adolescenti per una efficace integrazione nella comunità; formare gli operatori dei servizi psico sociali che lavorano a favore dei bambini negli istituti e nelle istituzioni per cercare le mete della convivenza familiare; stabilire una rete tra le istituzioni responsabili del destino di questi bambini per diminuire il tempo di permanenza negli istituti. Anna Bonizzi Volontaria AiBi San Paolo 11
12 Buona lettura e a presto... Vi comunichiamo i nostri nuovi contatti Se volete mandare delle lettere e regali ai bambini scriveteci a questo indirizzo: Ai.Bi. Amici dei Bambini Rua Doutor José de Queiros Aranha, 246 Vila Mariana São Paulo SP aibi@aibi.org.br In redazione: Anna Bonizzi, Jucimara Rocha Saparolli La Newsletter è stata pensata per tenere aggiornati tutti i sostenitori dei progetti di Amici dei Bambini a San Paolo. Si tratta di un servizio che abbiamo denominato SOL (Sostegno On Line). L idea è quella di trasmettere via la newsletter contenente estratti dei report settimanali redatti dai volontari espatriati e notizie relative all andamento del progetto. Abbiamo pensato di utilizzare la posta elettronica, poiché è uno strumento che consente di raggiungere un grosso numero di utenti ad un costo minimo. Se l idea riscontra il Suo interesse e desiderasse aderire a questa iniziativa è necessario che comunichi la Sua all indirizzo di posta elettronica del nostro ufficio: cristiano.campari@amicideibambini.it affinché possa ricevere i prossimi numeri del notiziario. La newsletter è comunque disponibile anche sul sito Internet di Amici dei Bambini, all indirizzo nelle pagine dedicate al progetto Grandi speranze per Vargem Grande e Carapicuiba e Araçatuba 12
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