UNIVERSITÀ degli STUDI di URBINO Carlo Bo SCUOLA` di SCIENZE MOTORIE I LANCI

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1 UNIVERSITÀ degli STUDI di URBINO Carlo Bo SCUOLA` di SCIENZE MOTORIE I LANCI

2 I Lanci I LANCI SI FONDANO SU MOVIMENTI COMPLESSI CHE PER LA LORO ESECUZIONE RICHIEDONO ALL ATLETA UN ELEVATO SVILUPPO DELLE ABILITA MOTORIE IL GESTO DEL LANCIO E COSTITUITO DA NUMEROSI MOVIMENTI CHE SONO TUTTI DIVERSI TRA LORO LE SPECIALITA DEI LANCI VENGONO DEFINITE SPECIALITA ACICLICHE

3 FATTORI INFLUENZANTI LA PRESTAZIONE Velocità di uscita dell attrezzo Altezza di rilascio Angolo di uscita Fattori aerodinamici (disco giavellotto)

4 VELOCITA DI USCITA RECORD MONDIALI Uomini Specialità Donne Record v Record v 23,12 m 15,08 m/s Peso 22,63 m 14,8 m/s 74,08 m 25,5 m/s Disco 76,80 m 25,6 m/s 86,74 m 29 m/s Martello 76 m 25 m/s 94,00 m 31,5 m/s Giavellotto 71,70 m 24,2 m/s

5 Peso degli attrezzi per le singole categorie categoria PESO DISCO MARTELLO GIAVELLOTTO ESORDIENTI m/f 2 kg - VOTEX 150gr RAGAZZE 2 kg - VOTEX 150gr RAGAZZI 2 kg - VOTEX 150gr CADETTE 3 kg 1 kg 3 kg 400 gr CADETTI 4 kg 1,5 kg 4 kg 600 gr ALLIEVE 4 kg 1 kg 4 kg 600 gr ALLIEVI 5 kg 1,5 kg 5 kg 800 gr J/P/S donne 4 kg 1 kg 4 kg 600 gr J uomini 6 kg 1,750 kg 6 kg 800 gr P/S uomini 7,240 kg 2 kg 7,240 kg 800 gr

6 REGOLAMENTO : GETTO del peso pedana

7

8 La gara di getto del peso si svolge in modo del tutto analogo ai concorsi. Getto del Peso La pedana non è circondata da reti protezione e presenta nella parte anteriore un fermapiedi, ossia un blocco bianco rialzato rispetto al terreno. fermapiedi Il peso deve essere lanciato dalla spalla con una sola mano, pedana mobile di Getto del Peso, e durante il lancio il peso deve toccare per gli impianti indoor o essere molto vicino al collo e la mano non deve abbassarsi da questa posizione. Inoltre il peso non può essere portato dietro le spalle. La contravvenzione ad una qualsiasi di queste regole comporta l assegnazione di un nullo. RTI 187 RTI 188

9 Getto del Peso

10 PROGRAMMA GARE LANCIO disco Rag Cadetti Allievi Jun Sen UOMINI 1,5 Kg 1,5 Kg 1,750 Kg 2 Kg DONNE 1 Kg 1 Kg 1 Kg 1 Kg

11 Pedana DIsco Settore di 40

12 GABBIA Disco

13 PROGRAMMA GARE LANCIO martello Rag Cadetti Allievi Jun Sen UOMINI 4 Kg 5 Kg 6 Kg 7,260 Kg DONNE 3 Kg 3 Kg 4 Kg 4 Kg

14 Pedana martello Settore di 40

15 Lancio del MaRTELLO

16 Pedana GIAVELLOTTO Settore di 29

17 giavellotto

18 Il lanciare schema MOTORIO CHE SI SVILUPPA CON L INCREMENTO DEI PROCESSI COORDINATIVI GENERALI, LEGATI IN PARTICOLARE AL RAPPORTO TRA CAMPO VISIVO E MOTRICITA DELLE MANI. LA SPECIFICA CAPACITÀ DI DIREZIONE NEL LANCIARE È LEGATA ALLO SVILUPPO E AL POTENZIAMENTO DI TALI PROCESSI COORDINATIVI, ANCHE IN QUESTO CASO INERENTI IL RAPPORTO MANO-OCCHIO. FINO A 6-7 ANNI L APPLICAZIONE DI QUESTO SCHEMA MOTORIO AVVIENE SULLA BASE DEI PRESUPPOSTI COORDINATIVI SVILUPPATISI PRECEDENTEMENTE. SOLTANTO INTORNO AGLI 8 ANNI IL LANCIARE, AD ESEMPIO IN SITUAZIONE ASIMMETRICA O A DUE MANI DIVIENE UNO SCHEMA MOTORIO E FINE, SIA PER PRECISIONE CHE PER FLUIDITA.

19 PROGRESIONE DIDATTICA PER L APPRENDIMENTO ED IL PERFEZIONAMENTO DEI LANCI DA FERMO CAMMINANDO CON RINCORSA DI VARIA LUNGHEZZA VARIANDO LA POSIZIONE DEL CORPO CAMBIANDO: la velocità la direzione di lancio L arto lanciante VARIANDO L ampiezza del movimento L intensità di esecuzione Le caratteristiche degli attrezzi LANCI DI PRECISIONE LANCI COMPLETI OBIETTIVI CONSOLIDARE LO SCHEMA MOTORIO DEL LANCIO PROPRIOCEZIONE DEL GESTO ACQUISIRE ABILITA SPECIFICHE POTENZIAMENTO SPECIFICO

20 ESEMPI DI ATTIVITA lanciare palle e palloni diversi con una o due mani verso punti o zone delimitati lanciare palle soft cercando di centrare uno scatolone da varie distanze lanciare palloni tentando di centrare un cerchio tenuto verticalmente lanciare ed afferrare una palla camminando, anche scambiandola con un compagno lanciare ed afferrare una palla correndo, anche scambiandola con un compagno lanciare palle soft cercando di colpire i compagni in fuga lanciare una palla il più lontano possibile

21 SPINGERE LANCIARE DIVERSI TIPI DI LANCIO LANCIARE OGGETTI DI DIVERSA forma palla, pallina, cerchio, clavetta, vortex, LANCIARE OGGETTI DI DIVERSO peso LANCIARE OGGETTI CON DIVERSI OBIETTIVI LUNGHEZZA PRECISIONE (su bersaglio fermo) LANCI DA FERMI O IN MOVIMENTO lanci con libera esecuzione lanci a due braccia lanci a un braccio

22 Esercizi di policoncorrenza Passaggi e lanci effettuati modificando la posizione del corpo e la traiettoria dell attrezzo Lanci effettuati facendo rimbalzare la pallina in zone obbligate

23 Esercizi di policoncorrenza lanci di precisione effettuati su bersagli disposti sul terreno Lanci effettuati su bersagli in movimento

24 Esercizi di policoncorrenza

25 Esercizi di policoncorrenza

26 Esercizi di policoncorrenza

27 Esercizi di policoncorrenza

28 Esercizi di policoncorrenza

29 Esercizi di policoncorrenza

30 Esercizi di policoncorrenza

31 Esercizi di policoncorrenza

32 Esercizi di policoncorrenza

33 Esercizi di policoncorrenza

34 Esercizi di policoncorrenza Lancio a due mani dal petto fronte alla direzione di lancio, piegare gli arti inferiori, rapida distensione e lanciare

35 Esercizi di policoncorrenza Lancio a due mani dal basso, fronte alla direzione di lancio, piegare gli arti inferiori portando l attrezzo in basso, rapida distensione e lancio

36 Esercizi di policoncorrenza lancio dorsale, dorso alla direzione di lancio, braccia in alto tese, piegare gli arti inferiori portando l attrezzo in basso, rapida distensione e lancio

37 GETTO del PESO Velocità di uscita dell attrezzo Altezza di rilascio Angolo di uscita

38 GETTO del PESO Esistono due tecniche di lancio del peso: La prima e più frequente è quella a sviluppo rettilineo La seconda rotatoria è simile al lancio del disco La scelta tra le due tecniche dipenderà dalle caratteristiche strutturali e dinamiche dell atleta

39 Fasi del lancio: GETTO del PESO Tecnica rettilinea 1. posizione di partenza 2. traslocazione 3. posizione di piazzamento finale 4. Finale di lancio

40 POSIZIONE DI PARTENZA GETTO del PESO Tecnica rettilinea L atleta di pone in appoggio sul piede destro, nella parte posteriore della pedana, con le spalle rivolte alla direzione di lancio e con l attrezzo in appoggio contro il collo. IMPUGNATURA Il peso è appoggiato prevalentemente sulle tre dita centrali della mano. Il pollice e il mignolo fungono da supporto. L attrezzo è appoggiato sul collo sotto l angolo della mandibola.

41 Fasi del lancio: GETTO del PESO Tecnica rettilinea 2. TRASLOCAZIONE Dalla posizione di partenza, l atleta compie una flessione del busto in avanti ed un contemporaneo caricamento sulla gamba destra: ginocchio sinistro leggermente dietro. Successivamente l atleta compie contemporaneamente una spinta della gamba destra ed una distensione della gamba sinistra (calcio indietro). L ultima parte del piede destro che lascio il suolo è il tallone con un azione di rullata. Il busto durante la fase di traslocazione non compie alcun movimento

42 Fasi del lancio: GETTO del PESO Tecnica rettilinea 3. POSIZIONE DI PIAZZAMENTO FINALE Alla fine della fase di traslocazione l atleta si trova nella posizione di piazzamento finale. Il piede destro si posiziona all incirca al centro della pedana ruotato di circa 45 in appoggio sull avampiede e quindi con il tallone sollevato Il piede sinistro prende molto velocemente contatto alla base del fermapiede leggermente aperto rispetto al destro. Il peso deve essere sulla gamba destra, le spalle ed il braccio sinistro mantengono il più possibile la posizione di partenza.

43 Fasi del lancio: GETTO del PESO Tecnica rettilinea 3. POSIZIONE DI PIAZZAMENTO FINALE Il finale del lancio comincia con la spinta verso l avanti-alto della gamba destra con dinamica frontalizzazione del bacino che sarà completata dall azione di distensione e tenuta della gamba sinistra (azione di puntello).

44 Fasi del lancio: 4. FINALE DI LANCIO GETTO del PESO Tecnica rettilinea Lanciato l attrezzo, l atleta, per evitare di uscire dalla pedana a causa della velocità, è costretto ad effettuare il cambio, che consiste nell invertire con un salto l appoggio.

45 GETTO del PESO Tecnica rotatoria

46 Fasi del lancio: GETTO del PESO Tecnica rotatoria 1. Posizione di partenza 2. Rotazione e piazzamento finale 3. Finale di lancio POSIZIONE DI PARTENZA L atleta si pone dorsale alla posizione di lancio in appoggio su ambedue i piedi, con il busto leggermente inclinato in avanti compie una leggera torsione verso destra e si carica sulle gambe.

47 GETTO del PESO Tecnica rotatoria ROTAZIONE E PIAZZAMENTO FINALE L atleta inizia la rotazione con il piede ed il ginocchio sinistro per circa 90% in anticipo rispetto alla spalla sinistra. A questo punto stacca il piede destro da terra continuando a ruotare con il piede sinistro fino a circa 180. L atleta deve essere in perfetto equilibrio sulla gamba sinistra. La gamba destra dalla posizione iniziale arretrata avanza velocemente verso il centro pedana con un azione ampia e rotonda; a questa azione corrisponde la spinta del piede sinistro. Completa la spinta, l atleta in fase di volo, continua a ruotare per arrivare al piazzamento finale con spalle rivolte in direzione di lancio Il peso del corpo deve gravare sull avampiede destro che continua l azione di rotazione fino al veloce arrivo del piede sinistro alla base del fermapiede..

48 FINALE DI LANCIO GETTO del PESO Tecnica rotatoria La gamba destra nel finale sviluppa un azione di macinamento e spinta verso l alto-avanti, con dinamica frontalizzazione del bacino, che sarà completata dall azione di distensione e tenuta della gamba sinistra. Contemporaneamente avviene l entrata del petto-braccio- destro. In questo tipo di lancio molta importanza deve essere data al ripristino dell equilibrio dopo il campio.

49 Esercitazioni per la sensibilizzazione dell attrezzo e per il rilascio IMPUGNATURA Attrezzo appoggiato sulle falangi Carpo della mano libero Flessione dorsale Spinta palmare Perdita contatto attrezzo con mano dx Mano sx pronta in ricezione Ricezione attrezzo con mano sx Appoggio attrezzo di nuovo sulle falangi Flessione dorsale GLI ALLENATORI DOVREBBERO: controllare che il peso sia in appoggio sulle falangi assicurarsi che il palmo sia libero

50 AZIONE BRACCIO LANCIANTE Attrezzo appoggiato sulle falangi Palmo della mano libero Gomito piegato Gambe distese Distensione completa braccio lanciante verso l alto Allineamento braccio avambraccio Distacco attrezzo dalla mano Fase di volo attrezzo Ripresa con la mano lanciante attrezzo Ritorno posizione di partenza Ripetizione movimento GLI ALLENATORI DOVREBBERO: controllare la distensione completa dell arto lanciante

51 SPINTA GAMBE DA FERMO Peso sulla mano lanciante Appoggio sulle falangi Gomito piegato Piegamento sugli arti inferiori Preparazione molla cinetica Massima raccolta gambe Distensione arti inferiori A seguire distensione arto superiore lanciante Distacco attrezzo dalle falangi Allineamento arto superiore braccio avambraccio GLI ALLENATORI DOVREBBERO: controllare la completa distensione dell arto lanciante assicurarsi di far precedere questa dall intervento degli arti inferiori

52 Attrezzo a livello della spalla Attrezzo in appoggio sulle falangi Gomito piegato SPINTA a TERRA Gomito portato sopra l altezza della spalla Mano rivolta verso il terreno Attrezzo in appoggio sulle falangi Spinta rapida arti inferiori verso il basso In rapida successione spinta rapida arto superiore lanciante verso il terreno Accelerazione rapida peso verso terra Perdita contatto attrezzo dalle falangi GLI ALLENATORI DOVREBBERO: controllare che l inversione di direzione avvenga dopo la distensione degli arti inferiori assicurarsi che l avambraccio sia perpendicolare al suolo nella spinta dell attrezzo verso terra curare l ampiezza del movimento

53 LANCIO DA FERMO FRONTALE Stare con i piedi pari, aperti alla stessa distanza delle spalle frontali al settore di lancio Peso al collo Corpo eretto Piegare ambedue gli arti inferiori Andare in torsione a dx con il busto Portare il braccio sx davanti al settore di lancio, parallelo al suolo Distendere ambedue gli arti inferiori Procedere con la torsione del busto Frontalizzare il corpo Distendere il braccio lanciante Rilasciare l attrezzo GLI ALLENATORI DOVREBBERO: controllare che l azione degli arti inferiori preceda quella del tronco e dell arto lanciante assicurarsi che nella distensione dell arto lanciante il gomito rimanga verso l esterno

54 LANCIO DA FERMO Corpo laterale al settore di lancio Peso al collo Braccio sx avanti allo sguardo parallelo al terreno Caricamento sugli arti inferiori Corpo in torsione a dx Peso sul piede dx in appoggio sull avampiede Arto superiore sx che concorre per mantenere la torsione Distensione arti inferiori e rotazione del piede dx in direzione di lancio Spostamento peso del corpo sull appoggio del sx Perdita torsione Frontalizzazione busto distensione completa in successione arti inferiori, tronco e braccio lanciante rilascio verso l alto avanti tenuta piede e arto inferiore sx

55 TRASLOCAZIONE SENZA INCROCIO Piedi a cavallo del cerchio di fondo pedana Gamba dx, fuori della pedana, caricata con peso del corpo poggiato sopra Piede sx in avanti dentro la pedana direzionato verso il fermapiedi Traslocazione laterale Piede dx al centro pedana Piede sx leggermente in avanti Corpo in torsione Braccio sx che facilita il mantenimento della torsione Mantenimento peso del corpo sul piede dx Arrivo piede sx al fermapiedi Posizione di finale di lancio Finale di lancio e rilascio Distensione arti inferiori, tronco e braccio lanciante Tenuta piede sx di puntello Il tecnico deve: controllare l azione propulsiva dei piedi assicurarsi che sia utilizzata tutta la pedana controllare se viene mantenuto il sistema in torsione fino al piazzamento finale

56 TRASLOCAZIONE CON INCROCIO Piedi a cavallo del cerchio di fondo pedana Gamba dx, fuori della pedana, caricata con peso del corpo poggiato sopra Piede sx in avanti dentro la pedana direzionato verso il fermapiedi Traslocazione laterale Piede dx al centro pedana dopo aver superato il sx in partenza Piede sx più arretrato ripetto al dx Corpo in torsione Braccio sx che facilita il mantenimento della torsione Mantenimento peso del corpo sul piede dx Veloce recupero del piede sx che supera il dx Arrivo piede sx al fermapiedi Posizione di finale di lancio Finale di lancio e rilascio Distensione arti inferiori, tronco e braccio lanciante Tenuta piede sx di puntello GLI ALLENATORI DOVREBBERO: controllare che il piede dx superi realmente il sx assicurarsi che il piede dx arrivi al centro pedana e il sx vicino al fermapiedi

57 TRASLOCAZIONE AVVIO Dorsali al settore di lancio Peso del corpo sulla gamba dx leggermente piegata Peso al collo Gamba sx posta dietro in distensione verso il settore di lancio Caricamento gamba dx Piegamento e raccolta busto Piegamento e indietreggiamento arto inferiore sx Preparazione della molla biomeccanica della partenza Distensione verso dietro gamba dx Slancio verso il fermapiede gamba sx Mantenimento posizione raccolta e in torsione del busto Non sollevamento bacino atleta GLI ALLENATORI DOVREBBERO: controllare la distensione di ambedue gli arti inferiori in divaricata sagittale verificare l immobilità del resto del corpo durante l esercizio

58 TRASLOCAZIONE AVVIO E RACCOLTA Dorsali al settore di lancio Peso del corpo sulla gamba dx leggermente piegata Peso al collo Gamba sx posta dietro in distensione verso il settore di lancio Caricamento gamba dx Piegamento e raccolta busto Piegamento e indietreggiamento arto inferiore sx Preparazione della molla biomeccanica della partenza Distensione verso dietro gamba dx Slancio verso il fermapiede gamba sx Mantenimento posizione raccolta e in torsione del busto Non sollevamento bacino atleta Richiamo gamba dx sotto spalla dx Mantenimento torsione Arrivo in posizione di lancio da fermo GLI ALLENATORI DOVREBBERO: controllare la divaricata sagittale degli arti inferiori verificare il richiamo dell arto inferiore dx sotto la spalla corrispondente

59 TRASLOCAZIONE AVVIO E RACCOLTA E LANCIO Dorsali al settore di lancio Peso del corpo sulla gamba dx leggermente piegata Peso al collo Gamba sx posta dietro in distensione verso il settore di lancio Caricamento gamba dx Piegamento e raccolta busto Piegamento e indietreggiamento arto inferiore sx Preparazione della molla biomeccanica della partenza Distensione verso dietro gamba dx Slancio verso il fermapiede gamba sx Mantenimento posizione raccolta e in torsione del busto Non sollevamento bacino atleta Richiamo gamba dx sotto spalla dx Mantenimento torsione Arrivo in posizione di lancio da fermo Distensione arti inferiori Perdita torsione Frontalizzazione busto Distensione in successione arti inferiori, busto e arto lanciante Salita sul puntello del piede sx Rilascio in avanti alto Busto eretto GLI ALLENATORI DOVREBBERO: controllare il piazzamento finale assicurarsi del corretto intervento della catena cinetica nel finale

60 COMPLETO CON BLOCCO Dorsali al settore di lancio Peso del corpo sulla gamba dx leggermente piegata Peso al collo Gamba sx posta dietro in distensione verso il settore di lancio Caricamento gamba dx Piegamento e raccolta busto Piegamento e indietreggiamento arto inferiore sx Preparazione della molla biomeccanica della partenza Distensione verso dietro gamba dx Slancio verso il fermapiede gamba sx Mantenimento posizione raccolta e in torsione del busto Non sollevamento bacino atleta Richiamo gamba dx sotto spalla dx Mantenimento torsione Arrivo in posizione di lancio da fermo Pausa per controllo del posizionamento corretto

61 COMPLETO CON BLOCCO Ripresa da fermo spinta acceleratoria arti inferiori Distensione arti inferiori Perdita torsione Frontalizzazione busto Distensione in successione arti inferiori, busto e arto lanciante Salita sul puntello del piede sx Rilascio in avanti alto Busto eretto GLI ALLENATORI DOVREBBERO: controllare la correttezza della traslocazione assicurarsi del corretto piazzamento finale verificare il giusto intervento della catena cine

62 LANCIO COMPLETO Posizione di partenza dorsale al settore Peso del corpo sulla gamba dx Attrezzo al collo Caricamento arti inferiori Massima raccolta corpo atleta Preparazione molla muscolare Inizio spinta arto inferiore dx per la traslocazione Fine traslocazione in pedana Posizione di finale Mantenimento peso del corpo su arto inferiore dx Mantenimento torsione del corpo Distensione arti inferiori Torsione tronco Distensione braccio di lancio Rilascio attrezzo sul puntello arto inferiore sx GLI ALLENATORI DOVREBBERO: controllare la correttezza della traslocazione verificare il giusto intervento della catena cinetica

63 Traiettoria del peso durante le fasi del lancio

64 LANCIO COMPLETO tecnica rotatoria Fine fase di volo Arrivo piede dx al centro pedana sull avampiede Mantenimento torsione del tronco Piede sx indirizzato verso il fermapiedi Rotazione piede dx Arrivo piede sx al fermapiedi Peso del corpo sul piede dx Mantenimento torsione corpo Completamento azione ruotante e sollevante piede dx Blocco piede sx Torsione sistema Rilascio attrezzo Cambio degli appoggi Dorsalizzazione sistema Mantenimento equilibrio in pedana

65 LANCIO COMPLETO tecnica rotatoria Dorsale al settore di lancio Peso del corpo centrale tra gli appoggi Leggera torsione del corpo Spinta per fuori larga piede dx Rotazione di 180 e oltre piede sx che funge da perno Rotazione corpo sull appoggio sx Peso del corpo sul piede sx Braccio sx in linea con le spalle

66 Getto del Peso Un lancio viene considerato nullo se: l atleta durante la fase di lancio tocca con un piede il bordo superiore della pedana o del fermapiede (non esiste il nullo aereo); l atleta nella fase di lancio esce dalla pedana prima che l attrezzo sia caduto; il peso atterra al di fuori della zona di caduta (la linea di settore è già fuori settore); l atleta uscendo dalla pedana, al termine della sua prova, calpesta o supera le due linee bianche ai lati della pedana (il primo contatto con il terreno deve avvenire dietro a queste linee); l'atleta si libera del peso in maniera scorretta. RTI 188 RTI 187

67 PROGRESSIONE DIDATTICA LANCIO LATERALE

68 PROGRESSIONE DIDATTICA LANCIO DALLA POSIZIONE FINALE

69 PROGRESSIONE DIDATTICA LANCIO CAMMINANDO

70 PROGRESSIONE DIDATTICA Lancio completo

71 LANCIO del DISCO

72 Tecnica del lancio del disco

73 Tecnica del lancio del disco Fasi del lancio: 1. Posizione di partenza 2. Rotazione e piazzamento finale 3. Finale di lancio

74 POSIZIONE DI PARTENZA Lancio del disco Dorsalmente al settore di lancio Gambe divaricate stessa larghezza delle spalle Ginocchia leggermente piegate (160 ) Bilanciamento peso del corpo tra i 2 appoggi Baricentro che cade tra la linea che congiunge i due piedi Allineamento frontale: testa omero rotula avampiede Allineamento dorsale: estremità gluteo calcagno Braccia naturalmente abbandonate verso il fuori

75 Lancio del disco Braccio lanciante e disco portati in fuori dietro a dx (destrimano) Creazione anticipo asse dei piedi su asse delle anche e su asse delle spalle Mantenimento per tutto il lancio tale assetto Spostamento peso del corpo su gamba dx Busto leggermente inclinato in avanti Braccia quasi parallele al suolo e allineate a formare angolo di 180 Arrivo disco punto di inversione

76 Lancio del disco ROTAZIONE E PIAZZAMENTO FINALE Spinta gamba dx per avanti fuori sx. Mantenimento piede dx al suolo Apertura piede sx in avanti fuori sx avanti Ulteriore creazione anticipo piede sx sull asse delle spalle. Mantenimento posizione del corpo. Avanzamanto disco verso sx del lanciatore Spostamento peso del corpo su gamba sx Creazione tensione adduttori coscia dx dx. Partenza piede dx

77 Lancio del disco Passaggio gamba dx per fuori largo esterno. Continuazione rotazione piede sx Mantenimento assetto tronco Mantenimento assetto braccia Braccia distese in ritardo rispetto agli arti inferiori (angolo braccia 180 ) Tenuta braccio sx in chiusura Descrizione raggio ampio da parte del piede dx.

78 Lancio del disco Superamento gamba dx del piede sx rispetto all asse frontale Tenuta piede dx in fuori esterno Azione di spinta in rotazione avanzamento del piede sx Distacco dal suolo piede sx senza perdita angolo al ginocchio relativo. Mantenimento torsione corpo No apertura arto superiore sx

79 Lancio del disco Fase di volo Nessun contatto a terra Ricerca e mantenimento torsione del tronco Mantenimento corretto rapporto tra i 3 assi (anticipo piedi su bacino e su spalle) Decontrazione tronco e arti superiori Parallelismo spalle rispetto a suolo

80 Lancio del disco

81 FINALE DI LANCIO Lancio del disco Arrivo piede sx al suolo Angolo di 90 tra i due piedi Peso del corpo sulla gamba dx 150 (angolo al ginocchio ) Azione decisa e veloce piede dx in avanti alto Avanzamento e leggero sollevamento anca dx per fuori avanti Inizio detorsione busto e braccio lanciante

82 Lancio del disco Completamento detorsione Frontalizzazione anche Passaggio fuori largo del disco a dx Ricerca massimo raggio disco Inizio apertura braccio sx

83 Lancio del disco Frontalizzazione braccio lanciante Uscita disco altezza spalla dx Ricerca massimo raggio a dx rispetto all asse di rotazione del sistema attrezzo/lanciatore Uso piedi per spinta propulsiva Lancio con il cambio(?)

84 Lancio del disco Mantenimento equilibrio Mantenimento atleta all interno della pedana Movimento di rotazione su se stessi Cambiamento degli appoggi al suolo

85 Impugnatura del disco

86 Esercizi sensibilizzazione dell impugnatura

87 Esercizi sensibilizzazione dell impugnatura

88 Lancio frontale Progressione didattica

89 Lancio laterale Progressione didattica

90 Progressione didattica Lancio dalla posizione finale

91 Lancio in movimento Progressione didattica

92 Lancio completo Progressione didattica

93 Lancio del Disco Il Lancio del Disco, si svolge in una pedana circolare all interno della gabbia dei lanci, consiste nel lancio dell attrezzo all interno di un settore circolare (zona di caduta) ampio 34,92. Dopo il lancio l impronta lasciata dall attrezzo verrà identificata con un picchetto. Si procederà quindi alla misurazione del lancio dal punto contrassegnato (che deve essere il punto più vicino alla pedana dalla traccia lasciata dall attrezzo) al bordo interno della pedana. Se il disco cade al di fuori della zona di caduta o entra a contatto con la linea bianca che la delimita il lancio è da considerarsi nullo. RTI 187 RTI 189

94 Lancio del Disco e del Martello RTI 187

95 Lancio del Disco La gara si svolge in maniera simile ai salti in estensione: dopo aver fatto l appello si comunica l ordine di lancio. La gara comincia quando il segretario chiama il primo atleta al lancio. Se il lancio è valido l impronta lasciata nella zona di caduta viene marcata con un picchetto e la prova viene misurata. Se il lancio è nullo si chiama il secondo atleta e la procedura ricomincia. Terminato il primo turno, il primo atleta viene richiamato per il secondo turno, e così via fino alla fine del terzo. RTI 187 RTI 189

96 Lancio del Disco A questo punto finisce la fase eliminatoria, si stila la classifica provvisoria, si stabiliscono gli eventuali atleti eliminati e si formula il nuovo ordine di lancio. Il nuovo ordine deve essere l inverso della classifica provvisoria (cioè l atleta primo in classifica lancerà per ultimo). Fatto questo si riprende con il quarto turno (il primo turno di finale) allo stesso modo. Si stila la classifica definitiva: vince chi ottiene la misura più lunga misurata su tutto l arco della gara; in caso di parità vale la seconda misura, e così via in caso di ulteriore parità.

97 Lancio del Disco Un lancio viene considerato nullo se: l atleta durante la fase di lancio tocca con un piede il bordo superiore della pedana (non esiste il nullo aereo); l atleta nella fase di lancio esce dalla pedana prima che l attrezzo sia caduto; il disco atterra al di fuori della zona di caduta (la linea di settore è già fuori settore); l atleta uscendo dalla pedana, al termine della sua prova, calpesta o supera le due linee bianche ai lati della pedana (il primo contatto con il terreno deve avvenire dietro a queste linee). Un lancio NON è nullo se il disco tocca la gabbia, purché le altre regole vengano rispettate.

98 Lancio del Disco Ecco come si struttura normalmente una Giuria Lancio del Disco: un Giudice Arbitro organizza e controlla l operato della Giuria e risponde ai reclami verbali; un Primo Giudice gestisce operativamente la Giuria; decide della validità o meno di un lancio ed evidenzia la sua scelta con una bandierina bianca per un lancio valido e una rossa per un lancio nullo; legge la misura del lancio; può assolvere i compiti del giudice arbitro qualora questo non sia designato; può essere assistito da un altro giudice dal lato opposto della gabbia per i nulli di pedana; un Segretario compila il foglio di gara con i risultati; effettua le chiamate degli atleti, l appello prima della gara e comunica l ordine di lancio; altri Giudici uno o più addetti nel settore di caduta: segnalano con un picchetto la traccia più vicina lasciata dall attrezzo, comunicano eventuali nulli di caduta, tengono la cordella metrica per la misurazione manuale dei lanci o il prisma per il Geodimeter.

99 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI URBINO Carlo Bo FACOLTA` di SCIENZE MOTORIE LAUREA TRIENNALE in SCIENZE MOTORIE, SPORTIVE e della SALUTE Lancio del martello Lancio del giavellotto

100 REGOLAMENTO Lancio del Martello La gara di lancio del martello avviene in modo analogo a quella del disco. A cambiare, oltre l attrezzo, è anche la pedana, di raggio ridotto. Normalmente un impianto ha un unica pedana per il disco ed il martello, che viene chiamata pedana a cerchi concentrici, a cui si applica un riduttore (una corona circolare) per adeguare il raggio. La struttura della giuria è analoga a quella del disco. In molte manifestazioni di atletica leggera il lancio del martello, considerato l attrezzo più pericoloso, è la prima o l ultima gara in orario: si cerca quindi di evitare concomitanze con gli altri concorsi e le gare di corsa. RTI 187 RTI 191

101 Un lancio viene considerato nullo se: Lancio del Martello l atleta durante la fase di lancio tocca con un piede il bordo superiore della pedana (non esiste il nullo aereo); l atleta nella fase di lancio esce dalla pedana prima che l attrezzo sia caduto; la testa del martello atterra al di fuori della zona di caduta (la linea di settore è già fuori settore); l atleta uscendo dalla pedana, al termine della sua prova, calpesta o supera le due linee bianche ai lati della pedana (il primo contatto con il terreno deve avvenire dietro a queste linee). Un lancio NON è nullo se la testa del martello colpisce il terreno all interno o all esterno della pedana durante la preparazione del lancio. Inoltre, come per il Disco, un lancio NON è nullo se il martello colpisce la gabbia. RTI 187 RTI 191

102

103 I preliminari Tecnica del Lancio del Martello Le rotazioni iniziali che il martello compie attorno al corpo dell atleta sono denominate preliminari (di norma 2 o 3), la loro esecuzione corretta è fondamentale per una buona riuscita del lancio. L atleta dovrà percepire che il movimento della sfera viene iniziato dai piedi e, attraverso una torsione attiva del tronco, si trasmette agli arti superiori e quindi alla sfera stessa. Il martello, rispetto alla posizione dell atleta, parte dal suolo o dopo delle oscillazioni da fuori-destra. Viene avviato verso il punto più basso, azimut, da un azione di rotazione anti-oraria delle anche e delle spalle. Le mani, superata la linea mediana dei piedi (0 ), salgono prima sopra il livello del capo passando da davanti a dietro contemporaneamente ad un azione di contro rotazione in senso orario del busto, per poi distendersi in linea con la sfera verso il lato destro.

104 Tecnica del Lancio del Martello l attacco al primo giro Il collegamento fra le rotazioni dei preliminari e i giri, avviene tramite l azione cosiddetta di ATTACCO o AVVIO che è la fase in cui il martello incomincia a ruotare insieme all atleta attorno ad un asse comune.

105 l attacco al primo giro Tecnica del Lancio del Martello Modello esecutivo In questa fase si distinguono due tecniche fondamentali: rotazione sul tallone, nella tecnica a tre giri rotazione sull avampiede, nella tecnica a quattro giri. Il lanciatore, già nel corso del 2 preliminare, si prepara a questa fase. L inizio avviene dalla posizione di torsione del busto a destra con le braccia distese formando così con la linea delle spalle un TRIANGOLO. L atleta deve cercare di produrre, con la gamba di spinta, una pressione che muova tutto il sistema atleta-attrezzo verso il centro di rotazione (gamba-piede sinistro). In questa fase è determinante anche un abbassamento del centro di gravità del corpo (angolo di piegamento del ginocchio sx ridotto a 130 circa).

106 Tecnica del Lancio del Martello I giri Sono le rotazioni che l atleta e il martello compiono insieme rispetto ad un asse di rotazione comune; nella prassi comune possono essere 3 o 4. La scelta fra le due tecniche viene comunemente dettata in base alle capacità di eseguire movimenti ad elevata frequenza ed alle caratteristiche coordinative e dinamiche dell atleta.

107 Tecnica del Lancio del Martello I giri Modello esecutivo Per una corretta analisi tecnica dei giri si distinguono due fasi fondamentali: fase di doppio appoggio (D. A.) fase di singolo appoggio (S. A.), che può essere ulteriormente divisa in: 1 fase di richiamo (S. A. 1) 2 Fase di anticipo (S.A. 2) o ritorno in doppio appoggio Il giro della fase D. A. si avvia con una SPINTA in ROTAZIONE che l avampiede della gamba destra produce sul suolo creando un avanzamento dell anca ed una conseguente accelerazione di tutto il SISTEMA

108 Tecnica del Lancio del Martello Contemporaneamente la gamba sinistra, chiusa a 90 circa, inizia: per un lancio a 3 giri un azione di rotazione del piede sx che si protrae per circa 180 con un perno sul tallone. per un lancio a 4 giri un azione di rotazione del piede sx che si protrae per circa 180 con perno sull avampiede.

109 Tecnica del Lancio del Martello La seconda fase, o di appoggio singolo, può essere divisa in due momenti. Il primo (S.A. 1) inizia con lo stacco del piede dx all esaurimento della sua spinta propulsiva, quando il martello si trova in una posizione compresa tra gli 80 e i 90 azimut, e termina con l azione di richiamo in avanti della gamba dx corrispondente al passaggio (tecnica a 3 giri) dal tallone all avampiede sx del peso di tutto il SISTEMA. La seconda (S.A. 2) continua con l azione di rotazione attorno al perno con un evidente attività di estero-rotazione dell avampiede sx, e un contemporaneo piegamento della gamba stessa (fino a circa 90 ), che favorisce l azione di anticipo della gamba dx rispetto alla testa del martello nel momento della ripresa del contatto del piede con il suolo. In questa fase è particolarmente importante che la traiettoria della sfera non venga disturbata nella geometria orbitale dell intervento delle spalle. In altre parole le spalle sono distese verso il martello e lo lasciano correre.

110 Tecnica del Lancio del Martello Il finale È la parte terminale del movimento che inizia con l ultimo appoggio al suolo del piede destro e termina al momento del rilascio del martello. Modello esecutivo La fase finale inizia con un appoggio energico della gamba di destra (220 /230 azimut) dopo la fase di anticipo dell ultimo giro rispetto al martello. Il peso del corpo si trova completamente sopra la gamba sx. La prima parte di questa azione non si differenzia di molto da quella di doppio appoggio (D. A.) dei giri, per cui mentre la gamba dx produce un altra spinta in rotazione con l avampiede, la gamba sx, dopo aver appoggiato il tallone, non apre più il piede e comincia a bloccare l avanzamento dell atleta.

111 Il tronco e le braccia mantengono la loro posizione evitando un accorgimento del raggio. Al passaggio della testa del martello per il punto basso si inizia un movimento completamente nuovo. Le gambe cominciano un azione di estensione esplosiva mentre l anca dx continua il suo avanzamento per terminarlo al momento della sua completa frontalizzazione alla direzione di lancio. La parte superiore del corpo interviene esercitando un azione di raddrizzamento del busto e di sollevamento delle braccia «frustata».

112 Progressione didattica del lancio del martello ANDATURE VARIE PER I PIEDI OBIETTIVI: far acquisire le abilità che creeranno i presupposti per l apprendimento della meccanica dei piedi durante i giri. andatura di tacco punta da eseguire sia in avanti che all indietro. SUGGERIMENTI Descrivere e mostrare, poi lasciare i ragazzi liberi di sbagliare e sperimentare. andatura di tacco punta laterale e simmetrico da eseguire sia verso destra che sinistra andatura di tacco punta laterale e asimmetrico sia verso destra che sinistra

113 ANDATURE VARIE PER I PIEDI piroette con l asse di rotazione sull avampiede, sul tallone sinistro e destro e con direzione oraria e antioraria. azione di tacco punta, come prevede la tecnica del giro del martello, sia con il piede sinistro che con quello destro.

114 Progressione didattica del lancio del martello ADDESTRAMENTO DELL APPARATO VESTIBOLARE OBBIETTIVI: migliorare la capacità di eseguire delle rotazioni in serie senza subire i limiti dei capogiri. esercizi di camminate in circolo, sia verso destra che verso sinistra. SUGGERIMENTI Dosare il numero degli esercizi in base al livello raggiunto di controllo corporeo. correre in circolo, sia verso destra che verso sinistra. saltellare in circolo, sia verso destra che verso sinistra

115 saltelli sul posto, prima di mezzo, poi di tre quarti e infine di un giro completo, sia verso destra che verso sinistra. saltelli di un giro completo, in avanti, sia verso destra che verso sinistra. saltelli di un giro completo, all indietro, sia verso destra che verso sinistra.

116 PERCEZIONE DELL OSCILLAZIONE DELL ATTREZZO E DELL IMPUGNATURA Con l ausilio della palla medica OBBIETTIVI familiarizzare con l attrezzo e l impugnatura, controllare il corpo in posizioni corrette per caricamento e postura specifica. 1. impugnare la corda della palla medica come la maniglia del martello (mano sinistra tiene la corda mentre la mano destra si chiude sopra) eseguire delle oscillazioni sia a destra che a sinistra. 2. far ruotare la palla attorno al proprio corpo passando l impugnatura da una mano all altra sia in senso orario che anti orario.

117 3. oscillare l attrezzo da destra a sinistra e ritorno 4. avviare con un oscillazione da sinistra verso destra e poi eseguire un finale verso sinistra

118 OBBIETTIVI: saper collegare le oscillazioni al momento di rilascio dell attrezzo SUGGERIMENTI Tenere le gambe flesse Sentire l accelerazione dell attrezzo Mantenere le braccia e le spalle decontratte Inserire l azione di gambe nella fase di rilascio

119 OBBIETTIVI: avviare il collegamento tra il preliminare e il giro. SUGGERIMENTI: Cercare una posizione stabile ed equilibrata, anche sulla gamba sinistra, al momento del rilascio. eseguire in serie e alternati un preliminare e un giro completo camminando per almeno tre volte. E consigliabile terminare l esercizio con un preliminare perché aiuta a tenere il busto in torsione.

120 SUGGERIMENTI: Cercare una posizione stabile ed equilibrata, anche sulla gamba sinistra, al momento del rilascio. eseguire lo stesso esercizio rilasciando alla fine l attrezzo con il finale di lancio.

121 OBBIETTIVI: esecuzione dell azione di rotazione-impulso con il piede destro e del movimento corretto del tacco punta con il piede sinistro. si ripete ancora lo stesso esercizio e quindi un preliminare e un giro per tre volte proponendo però ai ragazzi/e di eseguire il movimento del giro con un azione di rotazione di solo tallone sinistro per almeno 180 (per i destrimani). All inizio provare senza lancio e terminare con un ultimo preliminare allo scopo di tenere la posizione corretta ed equilibrata. SUGGERIMENTI Tenere una posizione stabile ruotando con il martello che descrive un orbita ampia. Fare attenzione all equilibrio di rotazione sulla gamba sinistra. SUGGERIMENTI Non strappare l attrezzo per rilasciarlo ma accompagnarlo in direzione di lancio. Cercare di mantenere l equilibrio sulla gamba sinistra al momento del rilascio

122 Ancora lo stesso esercizio che termina con il rilascio e quindi eseguendo il finale di lancio. Verrà progressivamente aumentata la richiesta di utilizzare l avampiede destro per produrre una spinta di avanzamento dell intero sistema. Verrà stimolata un azione di passaggio dal tallone sinistro dopo la rotazione di 180 all avampiede sinistro e un ulteriore rotazione dell avampiede stesso per completare il giro e riportare a terra il piede destro.

123 Obbiettivi: strutturare un lancio completo ma con una sola rotazione quando si sarà acquisita una discreta stabilità e sicurezza si potranno eseguire dei lanci con due o tre preliminari e un giro. Obbiettivi: incremento del numero dei giri consolidando però gli apprendimenti già acquisiti. Si inizieranno ora ad aumentare i giri con la richiesta di un preliminare e due giri e successivamente senza interruzione, due preliminari e un giro e lancio. Quando i due giri saranno acquisiti si invertirà l ordine degli esercizi e i ragazzi eseguiranno un preliminare e un giro, e successivamente senza interruzione due preliminari e due giri e lancio. Cercare di mantenere l equilibrio sulla gamba sinistra al momento del rilascio eseguire due o tre preliminari e due giri e lancio migliorato il controllo dei due giri si potrà passare ai tre.

124 pedana Lancio del Giavellotto

125 REGOLAMENTO Lancio del Giavellotto Il Lancio del Giavellotto avviene in una pedana rettilinea. L angolo del settore circolare di caduta nel quale va lanciato il giavellotto (vortex nelle categorie giovanili) è di 29, ossia inferiore rispetto ai lanci da pedane circolari. Il giavellotto va tenuto per l'impugnatura, e va lanciato sopra la linea della spalla o del braccio che lancia. Inoltre non può essere lanciato con un movimento circolare. Lo svolgimento della gara e l organizzazione della Giuria è anche in questo caso similare alle altre gare di lanci. RTI 193 RTI 187

126 Lancio del Giavellotto RTI 193 RTI 187

127 REGOLAMENTO Lancio del Giavellotto Un lancio viene considerato nullo se: durante la rincorsa l atleta oltrepassa o calpesta le linee che delimitano la pedana; l atleta nella fase di lancio esce dalla pedana prima che l attrezzo sia caduto; la punta del giavellotto atterra al di fuori della zona di caduta (la linea di settore è già fuori settore); il primo impatto del giavellotto al suolo non avviene con la punta l atleta uscendo dalla pedana, al termine della sua prova, calpesta o supera le due linee bianche ai lati della pedana (il primo contatto con il terreno deve avvenire dietro a queste linee); l'atleta si libera del giavellotto in modo scorretto. Il lancio viene considerato completato quando l'atleta esce correttamente dai lati della pedana o oltrepassa una linea tratteggiata o teorica delimitata da coni posti all'esterno delle linee laterali, tracciata a 4 metri dal limite della pedana. RTI 187 RTI 193

128 TECNICA DEL LANCIO DEL GIAVELLOTTO Scomponiamo il lancio del giavellotto vari elementi tecnici essenziali: 1 fase ciclica 2 fase aciclica (passi speciali) Quest ultima fase si compone di elementi così suddivisi: fase preparatoria passo impulso fase di transizione - mono appoggio fase di doppio appoggio e arco fase di rilascio fase di recupero

129 TECNICA DEL LANCIO DEL GIAVELLOTTO Analisi tecnica delle fasi di lancio fase ciclica inizio: avvio della rincorsa fine: inizio arretramento del giavellotto obiettivo della fase: raggiungimento di una velocità ottimale di rincorsa che consenta una accelerazione nella successiva fase

130 TECNICA DEL LANCIO DEL GIAVELLOTTO fase ciclica CARATTERISTICHE La velocità di rincorsa è una variabile soggettiva che si determina in relazione alle tendenze individuali d impostazione del lancio e alle caratteristiche fisiche dell atleta. L atleta è posto frontalmente alla direzione di lancio attrezzo posto sulla testa, orizzontale al terreno lunghezza della fase ciclica soggettiva (6/12 APPOGGI) rincorsa molto ritmica, rimanendo al massimo della decontrazione il passaggio alla successiva fase deve consentire un aumento della velocità, e deve essere eseguito in modo fluido

131 TECNICA DEL LANCIO DEL GIAVELLOTTO Analisi tecnica delle fasi di lancio fase aciclica inizio: arretramento del giavellotto fine: rilascio dell attrezzo OBIETTIVO: raggiungimento delle condizioni biomeccaniche ottimali che contribuiscano all ottenimento delle giuste pretensioni muscolari ed esatti angoli di impostazione dell attrezzo

132 TECNICA DEL LANCIO DEL GIAVELLOTTO fase aciclica CARATTERISTICHE In questa seconda parte della rincorsa l atleta passerà da una posizione frontale ad una laterale rispetto la direzione di lancio, portando l asse del giavellotto ad allinearsi con l asse delle spalle, distendendo naturalmente il braccio lanciante. Possiamo così sintetizzare gli aspetti più importanti di questa fase: all inizio della fase aciclica, quando l attrezzo sull appoggio del piede sinistro è arretrato o sfilato, il braccio ed il giavellotto si allineano con l asse delle spalle, tale movimento deve essere compiuto in maniera molto fluida. il puntale del giavellotto si troverà all altezza del mento, non al disopra dell altezza dell occhio i piedi hanno una forte azione propulsiva, condizione fondamentale per la creazione delle giuste pretensioni muscolari nella fase finale il braccio è naturalmente disteso dietro in modo decontratto

133 TECNICA DEL LANCIO DEL GIAVELLOTTO fase aciclica PASSO IMPULSO Inizio: spinta del piede sx Fine: piazzamento de piede dx OBIETTIVI: raggiungimento della condizione ottimale per la preparazione del finale

134 TECNICA DEL LANCIO DEL GIAVELLOTTO PASSO IMPULSO CARATTERISTICHE spinta attiva in avanti, radente; ginocchio destro oscilla in avanti creando un anticipo sul busto; gamba sinistra che supera in volo la gamba destra, per ridurre al minimo; la fase successiva di monoappoggio 1; l asse del giavellotto è parallelo all asse delle spalle e non vi è alcun intervento del braccio, che rimane rilassato; la lunghezza del passo impulso è legata alle caratteristiche fisiche dell atleta, ma è comunque il passo più lungo della rincorsa del giavellottista; per quanto concerne la velocità di rincorsa raggiunta durante la fase aciclica, vi è sempre una variazione di velocità che tende a diminuire in prossimità del lancio (a causa del passo impulso), comunque una buona prestazione è sempre ottenuta quando il decremento è il più limitato possibile.

135 TECNICA DEL LANCIO DEL GIAVELLOTTO fase aciclica FINALE DI LANCIO Possiamo suddividere questa fase in due principali sottofasi: fase di transizione o monoappoggio fase di lancio - doppio appoggio- arco - e rilascio dell attrezzo

136 fase aciclica TECNICA DEL LANCIO DEL GIAVELLOTTO FINALE DI LANCIO fase di transizione o monoappoggio INIZIO: posizionamento della gamba e del braccio del lato lanciante FINE: posizionamento della gamba di puntello OBIETTIVO: raggiungimento della posizione ottimale e delle condizioni biomeccaniche favorevoli per il successivo rilascio dell attrezzo

137 Fase di transizione o monoappoggio CARATTERISTICHE piede destro orientato in avanti con un angolo di 45 rispetto alla direttrice di lancio il braccio lanciante naturalmente disteso dietro, mano supinata ed all altezza della spalla asse del giavellotto e delle spalle paralleli la gamba di puntello deve ricercare la massima estensione e tensione muscolare prima di toccare il terreno l angolo dell attrezzo rispetto all orizzontale deve oscillare tra i l angolo di caricamento al ginocchio della gamba in appoggio oscillerà tra i 140 ai 160 (caratteristiche soggettive) ginocchio destro e anca si orientano in avanti

138 fase aciclica TECNICA DEL LANCIO DEL GIAVELLOTTO FINALE DI LANCIO fase di lancio - doppio appoggio - arco - rilascio dell attrezzo INIZIO: appoggio della gamba di puntello FINE: ultimo contatto tra la mano e l attrezzo OBIETTIVO: massima velocità d uscita dell attrezzo ed esatto posizionamento dello stesso per realizzare il giusto angolo d uscita

139 CARATTERISTICHE Fase di lancio inizio della frontalizzazione delle spalle che parte da una forte rotazione in direzione della direttrice di lancio del piede, del ginocchio, delle anche e spalle la gamba sinistra è estesa ed in forte tensione il lato sinistro è stabilizzato braccio lanciante disteso con mano supinata ed all altezza della spalla, completamente rilassato ed inattivo. la parte anteriore del busto è fortemente protesa: arco

140 fase aciclica TECNICA DEL LANCIO DEL GIAVELLOTTO FINALE DI LANCIO fase di lancio - rilascio dell attrezzo CARATTERISTICHE inizio dell intervento del braccio lanciante, FRUSTATA, che interviene con l anticipo del gomito, che passa per alto vicino al capo, e successivamente dell avambraccio e della mano: l intervento del braccio deve essere inserito per ultimo e non dovrà anticipare le fasi precedenti la gamba sinistra rimane estesa, ed il bacino in forte tensione in modo tale che non arretri il braccio sinistro blocca il gomito piegato vicino al tronco, non arretra il giavellotto sarà indirizzato con le giuste angolazioni verso la direzione di lancio il piede destro mantiene il contatto con il terreno fino a che il giavellotto non viene rilasciato al rilascio il braccio destro dovrebbe essere quanto più verticale possibile l angolo di rilascio dell attrezzo deve essere intorno ai 35.

141 fase aciclica TECNICA DEL LANCIO DEL GIAVELLOTTO FINALE DI LANCIO FASE DI RECUPERO OBBIETTIVO: Evitare il nullo di pedana e recupero dell equilibrio CARATTERISTICHE: in questa fase l atleta, una volta rilasciato l attrezzo, dovrà recuperare la stabilità per evitare il nullo di pedana. per realizzare al meglio quest importante fase l atleta dovrà effettuare il lancio, o meglio l appoggio della gamba di puntello, con una distanza dalla fine della pedana di circa 1,5-2 mt a seconda delle caratteristiche individuali, ciò per consentire di posizionare il piede dx che consentirà di frenare l atleta dopo il lancio. lo sguardo dell atleta dovrà essere rivolto verso la direzione di lancio.

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