S.U.I.S.M. Torino Teoria, Tecnica e Didattica degli Sport individuali(atletica leggera) Paolo Moisè

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1 I LANCI Koltai J se osserviamo i bambini, potremo constatare che nei giochi quotidiani eseguono diversi tipi di lancio GETTO DEL PESO LANCIO DEL DISCO LANCIO DEL MARTELLO TIRO DEL GIAVELLOTTO (PALLINA, VORTEX) È comune l utilizzo del termine lanciare per tutte le specialità (4-7,26 KG.) (1-2 KG.) (4-7,26 KG.) ( G.) I fattori responsabili della prestazione sono in ordine di importanza: 1. Velocità di uscita dell attrezzo 2. Altezza del baricentro dell attrezzo al momento del rilascio 3. Angolo di uscita dell attrezzo 4. Fattori aerodinamici Le specialità dei lanci, incluse nel programma olimpico possono sembrare diverse soprattutto per due aspetti: Il tipo di attrezzo usato Per i movimenti che l atleta esegue in pedana per lanciare Dal punto dei dinamismi tuttavia i lanci sono simili tra di loro e anche il fine è lo stesso: lanciare l attrezzo il più lontano possibile nel rispetto delle norme del regolamento Internazionale Le quattro principali fasi tecniche e biomeccaniche comuni a tutti i lanci sono: FASE D AVVIO- PARTENZA O PRELIMINARI FASE DI TRASLOCAZIONE - accelerazione del sistema atleta - attrezzo FASE FINALE - posizione di forza o DOPPIO APPOGGIO - rilascio dell attrezzo FASE DI RECUPERO - evitare il nullo di pedana 118

2 IL GETTO DEL PESO LANCIARE dal gesto naturale al gesto sportivo - AA.VV.-EDI- ERMES 1989 Lancio con traslocazione dorsale (O Brien) Lancio con rotazione (simile al lancio del disco) La tecnica dorsale Impugnatura Il peso è collocato fra la mandibola, il collo e la mano flessa dorsalmente. L attrezzo non deve essere afferrato, ma posato alla base delle tre dita centrali normalmente distese e leggermente distanziate fra di loro; il pollice e il mignolo posti lateralmente conferiscono all impugnatura maggior stabilità. Il gomito assume un atteggiamento in fuori basso, in linea con la traiettoria di lancio. Dopo aver impugnato l attrezzo l atleta si dispone con il dorso rivolto alla direzione di lancio e con l avampiede destro vicino al bordo posteriore della pedana, il piede sinistro è appoggiato più indietro di circa trenta centimetri. Mentre il busto si flette in avanti l arto sinistro viene avvicinato al destro che si carica, da questa posizione il lanciatore si sposta lungo il diametro della pedana (traslocazione) tramite 119

3 una decisa spinta della gamba destra ed il contemporaneo slancio della sinistra. Durante la fase di volo l arto destro viene portato attivamente sotto il corpo al centro della pedana, mentre il sinistro si abbassa velocemente in direzione del fermapiedi (il busto non si muove e lo sguardo è rivolto in senso opposto a quello di lancio). Al termine della traslocazione i due piedi atterrano quasi simultaneamente ed il lanciatore assume la posizione di piazzamento finale : il busto è in torsione e flesso in avanti, il peso del corpo grava prevalentemente sulla gamba destra con il tallone sollevato ed il piede girato di circa 45 rispetto alla direzione di lancio. La gamba sinistra prende contatto leggermente piegata con la punta del piede sinistro in linea con il tallone del piede destro. Dalla posizione di piazzamento la gamba destra dà inizio al finale e spinge portando il bacino verso l avanti-alto anticipando così la rotazione del busto ed il movimento del braccio. Nel momento in cui l arto destro ha quasi esaurito la sua spinta concludono contemporaneamente la loro azione la gamba sinistra ed il braccio destro, che imprimono al peso l ultimo decisivo impulso. 120

4 Il lancio termina con una estensione di tutto il corpo in direzione dell attrezzo. Per consentire alla spalla destra di essere proiettata il più possibile avanti-alto quella sinistra si abbassa leggermente, mentre il braccio sinistro viene flesso ed avvicinato al corpo. La tecnica rotatoria Lo stile di lancio con rotazione ricalca l esecuzione del lancio del disco, fermo restando il tipo d impugnatura dell attrezzo che per regolamento deve essere tenuto vicino al mento fino al momento del lancio vero e proprio. Questa tecnica di lancio consente di sviluppare una velocità maggiore rispetto a quella tradizionale (spazio di accelerazione superiore a 3,5 metri contro i 2,5 metri del dorsale); caratteristica che unita alle ridotte dimensioni della pedana eleva la possibilità di incorrere in lanci nulli. Dalla posizione di partenza l atleta sposta progressivamente il peso del corpo sulla gamba sinistra e dà inizio al movimento che lo porterà a ruotare in pedana di circa 360 attorno al proprio asse longitudinale. Al termine della rotazione il lanciatore assume una posizione che richiama 121

5 quella della tecnica O Brien e dalla quale esegue il finale tramite una decisa estensione di tutto il corpo in direzione dell attrezzo. Dopo il rilascio l atleta inverte la posizione degli appoggi, esegue il cosiddetto cambio. 122

6 A differenza di quanto accaduto in altre specialità dell atletica leggera, vedi ad esempio il fosbury che al suo avvento ha in pochi anni fatto sparire il ventrale nel salto in alto, la tecnica rotatoria ha avuto vita parallela all tecnica dorsale. Nata negli anni cinquanta quasi contemporaneamente alla traslocazione dorsale che ha visto come primo interprete O Brien nel 1952 (prima il peso veniva lanciato con traslocazione laterale) in questi ultimi anni ha avuto maggior sviluppo arrivando addirittura in Italia a sopravanzare la tecnica dorsale tra gli specialisti uomini. In campo femminile la quasi totalità delle atlete utilizza la tecnica dorsale. 123

7 AVVIAMENTO ALLE SPECIALITA DEI LANCI Le esercitazioni propedeutiche per i lanci possono venire suddivise in due gruppi: 1. le attività tendenti allo sviluppo del lanciare come schema motorio di base (8-11 anni); 2. i lanci con la palla medica (12-14 anni ). Le esercitazioni del primo gruppo verranno proposte essenzialmente in forma di gioco e potranno avere come scopo la lunghezza o la precisione del lancio. Gli obbiettivi che ci prefiggiamo in sequenza sono: lanciare palloni di media dimensione e peso con movimento ampio degli arti superiori (per alto, per fuori, per avanti alto, ecc.); coordinare la spinta degli arti inferiori e degli arti superiori nelle azioni di lancio ad una e a due mani (con palle di diversa dimensione); combinare la corsa e il lancio a una o due mani; Al fine di raggiungere tali obbiettivi possiamo proporre le seguenti esercitazioni: passaggi e lanci effettuati modificando la posizione del corpo e la traiettoria dell attrezzo; lanci effettuati facendo rimbalzare una pallina in zone obbligate; lanci di precisione effettuati su bersagli disposti sul terreno a distanze diverse; lanci e passaggi effettuati in forma di gioco; lanci effettuati su bersagli in movimento; lanci di precisione su bersagli alti, effettuati variando le modalità di lancio. I lanci con la palla medica rappresentano l anello di congiunzione tra la fase dell apprendimento del gesto del lanciare e le specialità dei lanci vere e proprie. Le finalità che ci prefiggiamo sono: arricchire il patrimonio motorio dell allievo; far acquisire le diverse modalità del lanciare senza dover concentrare l attenzione sull impugnatura; far sentire l importanza dell intervento degli arti inferiori e coordinarlo con le azioni del busto e degli arti superiori; irrobustimento progressivo dei gruppi muscolari coinvolti nell azione di lancio. A tal fine possiamo proporre le seguenti esercitazioni: lanci frontali a due mani dal petto; lanci frontali a due mani dal basso lanci dorsali lanci laterali lanci da sopra il capo in seguito possiamo proporre forme di lancio più complesse. 124

8 PRINCIPI COMUNI NELL APPRENDIMENTO TECNICO l acquisizione tecnica è un processo complesso legato a continui adattamenti motori ed all apprendimento di abilità. Tale lungo processo lo possiamo suddividere in due macro - blocchi: Apprendimento tecnico basilare: legato alle fasi di apprendimento dei cronologica) soggetti(età auxologica e Affinamento tecnico: legato allo sviluppo delle capacità coordinative speciale e fisiche L esecuzione motoria dei lanci è un movimento di tutto il corpo L accelerazione finale è la risultante di elevate tensioni muscolari sviluppate secondo una catena ben precisa che partendo dalle gambe passa alle anche, al tronco ed infine viene trasmessa, attraverso gli arti superiori, all attrezzo Nell approccio alle specialità dei lanci, l allievo dovrà immediatamente sensibilizzare che l impulso per poter lanciare lontano parta dalle gambe Il finale del lancio è sempre da interpretare non come un arrivo, ma bensì come una partenza per tutta la fase di accelerazione successiva L allenamento tecnico dovrà creare una rappresentazione motoria corrispondente alle condizioni menzionate Non esiste una tecnica senza un controllato intervento di forza, ma non esiste una manifestazione di forza senza tecnica PRINCIPI COMUNI NELL APPROCCIO AI LANCI il lancio va effettuato in accelerazione è importante far capire e percepire all allievo fin dai primi giorni dell apprendimento tecnico l esatto ritmo del lancio, e la sua struttura dinamica, far interpretare il finale del lancio non come un ARRIVO, bensì come una PARTENZA il lancio inizia con la parte inferiore del corpo 125

9 uno degli errori comuni che l allievo compie inizialmente, è quello di focalizzare l attenzione solo su l attrezzo e quindi su l arto lanciante; è fondamentale invece che subito riesca a comprendere che l azione inizia con la spinta delle gambe e che quindi più intervengono più l attrezzo andrà lontano il lanciatore è tutt uno con l attrezzo si deve insistere molto su gli esercizi di SENSIBILITA con l attrezzo, avere la giusta padronanza e sicurezza con l attrezzo fa sì che l attenzione focale si possa rivolgere verso altri particolari tecnici eventualmente richiesti lo sguardo dell atleta nel finale deve essere orientato sempre verso l attrezzo con questo semplice accorgimento didattico si può ovviare al rischio di disperdere delle forze accumulate nel finale di lancio, potendole così trasferire tutte su l attrezzo. La semplice richiesta fin dai primi momenti dell apprendimento tecnico o anche durante i giochi sui lanci, del guardare l attrezzo che vola via ( quindi porre lo sguardo verso la direzione di lancio), consentirà all allievo di rimanere alto sul puntello, permettendo anche alla spalla sinistra di non cadere o ruotare eccessivamente, errori questi che creano una dispersione delle forze accumulate ed un relativo mancato trasferimento sull attrezzo,o una non esatta pretensione muscolare fondamentale per la riuscita del finale. gli attrezzi da usare devono sempre consentire alte velocità di uscita soprattutto nelle fasce d età che abbiamo considerato, la possibilità di utilizzare attrezzi leggeri ha il duplice scopo: di facilitare l apprendimento tecnico, utilizzando strutture ritmiche altamente dinamiche motivare l allievo, che è gratificato nel vedere il proprio attrezzo che vola lontano e quindi prova PIACERE NEL LANCIARE il lancio deve essere sentito è un obiettivo fondamentale, che si realizza man mano che la tecnica si evolve, la PROPRIOCEZIONE del gesto è indice di maturazione tecnica. A tal proposito sono molto importanti le informazioni di ritorno ( feed back) che l allievo dà al suo tecnico ; sapere cosa l atleta ha provato o sentito nell effettuare il lancio ha una duplice finalità: consente all allievo di effettuare un introspezione tecnica, di rivivere in altre parole il lancio subito dopo la sua realizzazione. Questo allenamento IDEOMOTORIO gli permetterà di creare un modello tecnico che con il tempo si affinerà sempre più. Il tecnico a sua volta utilizza le informazioni di ritorno date dall allievo per assicurarsi che i messaggi tecnici inviati siano stati effettivamente recepiti. 126

10 il lanciatore è un atleta il lancio deve essere eseguito con la massima decontrazione nell allenamento dei giovani dare la priorità allo sviluppo della tecnica e delle capacità motorie di base nell approccio didattico prima focalizzare l attenzione sulle posizioni poi sulla velocità di esecuzione del gesto GETTO DEL PESO impugnatura lancio da fermo dalla posizione frontale lancio da fermo dalla posizione laterale lancio da fermo dalla posizione di piazzamento finale camminando, lancio con partenza laterale traslocazioni dorsali senza lanciare calciare un pallone traslocando all'indietro lancio completo con traslocazione (tecnica O'BRIEN ) GETTO DEL PESO: ERRORI FREQUENTI il peso non poggia sulla radice delle dita il gomito è troppo alto il peso non appoggia tra la mandibola e la parte anteriore del collo durante la traslocazione il busto ruota in direzione di lancio l'attrezzo si sposta e non aderisce più al corpo durante il piazzamento finale il peso del corpo si sposta sulla gamba anteriore durante il finale l'arto posteriore non si distende completamente e il busto si flette lateralmente GETTO DEL PESO CON TECNICA ROTATORIA Lancio frontale Lancio con ¼ di giro Lancio con ½ giro Lancio con 2/3 di giro Lancio con 1 giro Lancio completo 127

11 REGOLAMENTO il lancio deve avvenire da una pedana circolare. Il concorrente deve cominciare il lancio da una posizione di immobilità. Al concorrente è consentito toccare l interno del fermapiedi e del bordo di ferro della pedana. Il peso deve essere lanciato dalla spalla con una sola mano. Nel momento in cui il concorrente prende posizione in pedana per iniziare un lancio, il peso deve toccare od essere in stretta prossimità del collo o del mento e la mano non deve essere abbassata da questa posizione durante l azione di lancio. Il peso non deve essere portato dietro la linea delle spalle Il lancio è nullo se il concorrente, dopo essere entrato in pedana ed aver cominciato ad eseguire un lancio, tocca con qualsiasi parte del corpo il terreno al di fuori della pedana, la parte superiore del cerchio metallico o del fermapiedi o 128

12 si libera scorrettamente del peso durante l esecuzione di qualsiasi tentativo Perché un lancio sia valido il peso deve cadere completamente entro i margini interni del settore di caduta La misurazione di ciascun lancio deve essere fatta immediatamente dopo il lancio, dal primo punto di contatto del peso con il terreno al bordo interno del cerchio metallico della pedana lungo una linea che passa per il centro della pedana 129

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